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Putin “Niente forniture energetiche ai Paesi con price cap”

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MOSCA (RUSSIA) (ITALPRESS) – “La Russia non fornirà energia ai Paesi che impongono tetti ai prezzi, a chi gioca sporco e ricatta senza vergogna, la Russia non pagherà di tasca sua per il benessere di altri e non agirà contro i suoi interessi”. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin nel suo intervento al forum della “Settimana dell’energia” a Mosca, come riportano i media internazionali.
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Ucraina, Biden “Putin ha sbagliato i calcoli ma è un attore razionale”

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Penso che Vladimir Putin sia un attore razionale che ha sbagliato significativamente i propri calcoli” invadendo l’Ucraina. A dirlo in un’intervista alla “Cnn” il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. “Penso che i suoi obiettivi non fossero razionali – aggiunge -. Penso che abbia pensato che sarebbe stato accolto a braccia aperte, che Kiev voleva Madre Russia come casa, penso che abbia semplicemente sbagliato i calcoli”. Biden, che la scorsa settimana ha avvertito sul rischio di un “Armageddon nucleare”, ritiene adesso che il presidente russo “non userà” l’atomica. “Non penso lo farà”, le sue parole.
Poi frena sull’eventualità di un incontro con Putin al G20 di novembre in Indonesia, così come ipotizzato dal ministro degli Esteri russo Lavrov.
“Dipende da ciò di cui vuole parlare”, sottolinea, precisando che “se volesse discutere di Brittney Ginter”, la cestista americana in carcere in Russia “allora sarei disposto a parlare”.
Putin “ha agito brutalmente, ha agito brutalmente”, ripete. “Penso che abbia commesso crimini di guerra. E quindi non lo vedo, non vedo alcuna logica per incontrarlo ora”, conclude Biden.

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Zelensky al G7 “Nessun dialogo con Putin”

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KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – “‘La Russia ha iniziato una nuova fase dell’escalation” della guerra in Ucraina e per questo “sono necessarie nuove sanzioni” contro Mosca. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si è collegato in video-conferenza con i leader del G7. “Non può esserci dialogo con questo leader della Russia, che non ha futuro. I colloqui possono essere o con un altro capo della Russia – che rispetterà la Carta delle Nazioni Unite, i principi fondamentali dell’umanità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina – o in una configurazione diversa, in modo che il terrorista principale non abbia l’opportunità di influenzare le decisioni chiave attraverso il terrore. Ora una persona sta bloccando la pace – ed a Mosca”, ha scritto Zelensky su Telegram.
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Missili russi su Kiev, Zelensky “Vogliono distruggerci”

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KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – Dalla mattina del 10 ottobre numerose esplosioni hanno interessato Kiev e altre città ucraine nel corso di attacchi sferrati dalle truppe russe. Secondo fonti di stampa locali, a Kiev ci sarebero 8 morti e 24 feriti. “Stanno cercando di distruggerci e spazzarci via dalla faccia della terra”, scrive su Telegram il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Rivolgendosi alla Russia senza mai citarla direttamente, Zelensky prosegue: “Distruggete la nostra gente che dorme a casa a Zaporizhzhia. Uccidete le persone che vanno a lavorare a Dnipro e Kiev. L’allarme aereo sta continuando a suonare in tutta l’Ucraina. Ci sono missili che colpiscono. Purtroppo ci sono morti e feriti. Si prega di non lasciare i rifugi”.
I sistemi di difesa aerea si sono attivati anche a Odessa, porto situato nel sud dell’Ucraina, dove sono state udite delle esplosioni. Lo riferiscono diversi media ucraini.
L’attacco missilistico su Kiev ha colpito “infrastrutture critiche della città. Ci sono vittime”, ha scritto su Telegram il sindaco della capitale ucraina Vitali Klitschko.

“E’ una mattina difficile. Abbiamo a che fare con terroristi”, spiega Zelensky ancora su Telegram.
“Decine di missili con due obiettivi. Il primo sono gli impianti energetici – in tutto il paese – aggiunge -. Le regioni di Kiev, Khmelnytsky, Leopoli e Dnipro, Vinnytsia, Frankiv, Zaporizhzhia, Sumy, Kharkiv, Zhytormyr, Kirovohrad. Vogliono panico e caos, vogliono distruggere il nostro sistema energetico. Il secondo obiettivo sono le persone. Il momento e gli obiettivi sono stati scelti appositamente per causare il maggior danno possibile. Rimanete nei rifugi oggi. Seguite sempre le regole di sicurezza”, è l’appello del presidente ucraino.

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Ucraina, nuovo attacco su Zaporizhzhia

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KIEV (ITALPRESS) – Almeno 17 persone sono morte nell’attacco a Zaporizhzhia, nell’Ucraina meridionale, secondo quanto riferito dalle autorità locali.
Su Telegram, il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che Zaporizhzhia “subisce massicci attacchi missilistici ogni giorno”.
Tre civili hanno perso la vita e altri 14 sono rimasti feriti in seguito agli attacchi nella regione di Donetsk, secondo quanto reso noto su Telegram dal capo dell’amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, come riporta Ukrinform.
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Ucraina, esplosione sul ponte di Kerch tra Russia e Crimea

KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – Esplosione sul ponte di Kerch che collega Russia e Crimea. A provocarla sarebbe stato un camion
fatto saltare in aria. L’esplosione ha provocato l’incendio di alcuni serbatoi di carburante di un treno ferroviario. Secondo quanto riporta la stampa russa per il capo del parlamento locale Vladimir Konstantinov l’incendio è stato provocato da «vandali ucraini». «Crimea, il ponte, l’inizio. Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve tornare all’Ucraina» scrive su twitter Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensy.

– foto: agenziafotogramma.it

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Nobel per la pace a Bialiatski e a due organizzazioni per i diritti umani

OSLO (NORVEGIA) (ITALPRESS) – Il Comitato norvegese per il Nobel ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la pace per il 2022 a un individuo e due organizzazioni. Il Premio per la pace di quest’anno viene assegnato al difensore dei diritti umani Ales Bialiatski dalla Bielorussia, all’organizzazione russa per i diritti umani Memorial e all’organizzazione ucraina per i diritti umani Center for Civil Liberties. Ales Bialiatski è stato uno degli iniziatori del movimento democratico emerso in Bielorussia a metà degli anni ’80. Ha dedicato la sua vita alla promozione della democrazia e dello sviluppo pacifico nel suo paese d’origine. Tra l’altro, ha fondato nel 1996 l’organizzazione Viasna (Primavera) in risposta ai controversi emendamenti costituzionali che hanno conferito al presidente poteri dittatoriali e che hanno innescato manifestazioni di ampia portata. Viasna ha fornito sostegno ai manifestanti incarcerati e alle loro famiglie. Negli anni seguenti, Viasna si è evoluta in un’organizzazione per i diritti umani di ampia portata che ha documentato e protestato contro l’uso della tortura da parte delle autorità contro i prigionieri politici.
Le autorità governative hanno ripetutamente cercato di mettere a tacere Ales Bialiatski. E’ stato incarcerato dal 2011 al 2014. A seguito di manifestazioni su larga scala contro il regime nel 2020, è stato nuovamente arrestato. E’ ancora detenuto senza processo. Nonostante le enormi difficoltà personali, Bialiatski non ha ceduto di un centimetro nella sua lotta per i diritti umani e la democrazia in Bielorussia.
L’organizzazione per i diritti umani Memorial è stata fondata nel 1987 da attivisti per i diritti umani nell’ex Unione Sovietica che volevano garantire che le vittime dell’oppressione del regime comunista non venissero mai dimenticate. Il premio Nobel per la pace Andrei Sakharov e la sostenitrice dei diritti umani Svetlana Gannushkina sono stati tra i fondatori. Memorial si basa sull’idea che affrontare i crimini passati sia essenziale per prevenirne di nuovi.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, Memorial è diventata la più grande organizzazione per i diritti umani in Russia. Oltre a creare un centro di documentazione sulle vittime dell’era stalinista, Memorial ha raccolto e sistematizzato informazioni sull’oppressione politica e sulle violazioni dei diritti umani in Russia. Memorial è diventata la fonte più autorevole di informazioni sui prigionieri politici nelle strutture di detenzione russe. L’organizzazione è stata anche in prima linea negli sforzi per combattere il militarismo e promuovere i diritti umani e il governo basato sullo stato di diritto.
Il Centro per le libertà civili è stato fondato a Kiev nel 2007 allo scopo di promuovere i diritti umani e la democrazia in Ucraina. Il centro ha preso posizione per rafforzare la società civile ucraina e fare pressione sulle autorità affinchè facciano dell’Ucraina una democrazia a tutti gli effetti. Per trasformare l’Ucraina in uno stato governato dallo stato di diritto, il Center for Civil Liberties ha attivamente sostenuto che l’Ucraina si affiliasse alla Corte penale internazionale.
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, il Center for Civil Liberties si è impegnato a identificare e documentare i crimini di guerra russi contro la popolazione civile ucraina. In collaborazione con partner internazionali, il centro svolge un ruolo pionieristico al fine di ritenere i colpevoli responsabili dei loro crimini. Assegnando il Premio Nobel per la pace per il 2022 ad Ales Bialiatski, Memorial e Centro per le libertà civili, il Comitato norvegese per il Nobel desidera onorare tre eccezionali difensori dei diritti umani, della democrazia e della coesistenza pacifica nei paesi vicini Bielorussia, Russia e Ucraina. Attraverso i loro sforzi coerenti a favore dei valori umanisti, dell’antimilitarismo e dei principi del diritto, i vincitori di quest’anno hanno rivitalizzato e onorato la visione di pace e fraternità tra le nazioni di Alfred Nobel, una visione più necessaria nel mondo di oggi.

foto: agenziafotogramma.it

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Zelensky firma il decreto “Impossibile negoziare con Putin”

KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto che rifiuta qualsiasi negoziato con il presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto riferiscono i media locali.
Zelensky ha ratificato la decisione del Consiglio di sicurezza e Difesa nazionale del 30 settembre in cui si afferma l’impossibilità di negoziare con Putin e la necessità di rafforzare la capacità di difesa dell’Ucraina. Nei giorni scorsi la Russia ha ratificato gli accordi sull’annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia.
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