MILANO (ITALPRESS) – C’è tempo sino al 31 agosto per partecipare alla seconda edizione di ‘Lombardia 2030. Il futuro ha la tua vocè, concorso riservato ai cittadini di età fra i 18 e i 34 anni, ideato per dare voce alle nuove generazioni e coinvolgerle nella costruzione della regione di domani. “Abbiamo già ricevuto svariate adesioni, con un trend paragonabile a quello della prima edizione, che si è rivelata di successo”, sottolinea al riguardo l’assessore a Sviluppo Città Metropolitana, Giovani e Comunicazione, Stefano Bolognini. “Ci sono ancora – aggiunge – due settimane di tempo per mandare la domanda. Forza ragazzi, il vostro coinvolgimento è fondamentale per una Lombardia ancora più inclusiva e forte”.
“Questa è un’iniziativa a cui teniamo molto – sottolinea l’assessore Bolognini – perchè punta a coinvolgere le nostre ragazze e i nostri ragazzi, mettendone le capacità alla prova e dando loro la possibilità di esprimere idee originali che permettano di plasmare al meglio il futuro di tutti noi, con creatività e passione. Vogliamo costruire la Lombardia del 2030 anche e soprattutto interpretando i sogni, le ambizioni e le aspettative dei più giovani”.
Per partecipare all’iniziativa di Regione Lombardia bisogna mandare un video originale, della durata massima di 2 minuti, che descriva idee, espressioni e prospettive sul tema ‘Lombardia 2030. Il futuro ha la tua vocè. Protagonisti del filmato, con riferimento agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, potranno essere a scelta dell’autore tematiche che riguardano l’inclusione sociale, le pari opportunità, lo sviluppo occupazionale, la formazione, l’innovazione e la sostenibilità.
“Le vacanze sono agli sgoccioli, c’è quindi ancora tempo per portare a termine progetti e idee già abbozzate e partecipare al concorso”, ricorda l’assessore Bolognini. Il totale dei premi previsti dal concorso ammonterà a 45.000 euro. Tutti i dettagli possono essere consultati sul portale di Regione Lombardia (questo il link abbreviato: https://bit.ly/3xoBv3K). “Gli spunti, le riflessioni e le proposte che le ragazze e i ragazzi lombardi ci sottoporranno saranno tutti presi in considerazione e, sono certo, risulteranno utili nel percorso che porterà al varo della prima legge per i giovani di Regione, la strada maestra verso la Lombardia del futuro”.
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“Lombardia 2030. Il futuro ha la tua voce”, domande entro il 31/8
Nuovo bando imprenditoria giovanile in Veneto
VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera al nuovo bando destinato a promuovere e sostenere le piccole e medie imprese giovanili nei settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio e dei servizi.
“I giovani imprenditori sono il futuro del sistema economico veneto – sottolinea Roberto Marcato, Assessore regionale allo sviluppo economico -; anche quest’anno abbiamo scelto di sostenere chi, tra i 18 e i 35 anni, decide di investire sulla creazione di nuove attività economiche o sullo sviluppo di attività già esistenti nei vari settori offrendo loro contributi a fondo perduto pari a 3 milioni di euro. Questo è un n sostegno per dare fiducia e slancio ai nostri giovani, soprattutto in questo particolare momento in cui serve maggiore spinta verso il futuro. Ma si tratta anche di sostenere giovani che decidono di investire sul loro futuro in Veneto, nella loro terra, senza andare altrove. Molti di loro potrebbero essere cervelli in fuga, invece scelgono coraggiosamente di restare qui e costruirsi un futuro in Veneto. Anche per questo avranno il nostro sostegno”.
Da una recente indagine di Unioncamere-InfoCamere è emerso che a livello nazionale in dieci anni sono mancate all’appello quasi 156.000 imprese giovanili, con un calo del 22,4%. Il risultato è che a fine 2020 si contavano circa 541.000 imprese giovanili iscritte al Registro delle imprese delle Camere di Commercio contro le 697.000 del 2011. E se prima un’impresa su 10 era Under 35 ora il peso dei giovani sul tessuto imprenditoriale è sceso all’8,9%. In Veneto tale diminuzione percentuale è ancora più marcata: la variazione nello stesso periodo delle imprese iscritte al registro imprese si attesta a -27%. In termini assoluti ciò significa un calo di 12.641 imprese, partendo dalle 46.827 del 2011 e arrivando alle 34.186 del 2020.
Lo “spopolamento” dell’imprenditoria giovanile dell’ultimo decennio ha colpito maggiormente i settori tradizionali delle costruzioni, del commercio e dell’industria manifatturiera, sia in valore assoluto che relativo. A ciò si aggiunge che la recente crisi pandemica ha certamente contribuito a frenare la voglia di fare impresa dei giovani, che tradizionalmente incidono per quasi un terzo sulle nuove iscrizioni. Solo nel 2020 si sono perse a livello nazionale 18.900 nuove imprese giovanili rispetto al 2019, con una perdita del 18% contro il 16,9% delle altre imprese. Tuttavia, da un’indagine del Centro Studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne sull’impatto della pandemia sull’attività 2020 dell’imprenditoria giovanile, si evince che di fronte al Covid-19 i giovani imprenditori si mostrano più resilienti e sembrano guardare al futuro con maggiore positività rispetto agli altri colleghi.
“Sono convinto che come si sta riprendendo il sistema economico anche l’imprenditoria giovanile si riprenderà – conclude l’Assessore Marcato -. La Regione del Veneto è sempre accanto agli imprenditori e ai giovani in particolare, offrendo loro i sostegni che necessitano per fare impresa. Una scelta coraggiosa della quale siamo convinti sostenitori. Le nuove leve sono quelle su cui vale sempre la pena investire: per offrire loro prospettive e per dare un futuro all’intera comunità”.
Le domande di sostegno relative al bando per l’imprenditoria giovanile, che verrà pubblicato nella sezione bandi del sito della Regione, dovranno essere compilate e presentate esclusivamente per via telematica, attraverso il Sistema Informativo Unificato della Programmazione Unitaria (SIU) della Regione del Veneto, a partire dalle ore 10 del giorno 20 settembre 2021, fino alle ore 12 del 30 settembre 2021.
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Giovani e lavoro: come intraprendere una carriera online
La pandemia ha aggiunto nuove parole al nostro vocabolario e tra quelle diventate di uso comune c’è smart working. Da oltre un anno, aziende e pubbliche amministrazioni vi hanno fatto ricorso e, allo stesso tempo, si sono create nuove opportunità di lavorare da remoto per diverse categorie di liberi professionisti.
La possibilità di lavorare online come freelance esiste da tempo, ma con la diffusione dello smart working le aziende sono divenute più consapevoli dei numerosi canali presenti su internet per reclutare professionisti e collaboratori in grado di svolgere specifiche mansioni da remoto. In questo contesto, anche i giovani che si approcciano al mondo del lavoro hanno la possibilità di intraprendere una carriera online. Le opportunità ci sono, vediamo di seguito come coglierle.
Definire gli obiettivi
La tentazione è sempre quella di arrivare subito al dunque: sapere quali sono i siti che offrono lavoro online, quali le professioni più ricercate e pagate, come trovare clienti. Può sembrare ozioso, ma prima di fare un passo importante come intraprendere un percorso professionale, è bene domandarsi il perché. È importante investire del tempo nel farsi le domande giuste e definire i propri obiettivi. Occorre prendere un blocco note, penna, pennarelli colorati e iniziare a buttare giù qualche idea. Perché voglio lavorare online? Quali sono i miei obiettivi, professionali e personali, che voglio raggiungere? Quanto voglio guadagnare?
Queste sono alcune delle domande cui è importante trovare una o più risposte prima di intraprendere una carriera online. Se scoprite quali sono le motivazioni profonde che vi spingono, potrete dare vita a un progetto lavorativo di successo, chiaro per voi e per i vostri futuri clienti.
Identificare le competenze
Le vostre competenze daranno vita al vostro profilo professionale e ai servizi che sarete in grado di offrire ai clienti. Come nel punto precedente, identificare le proprie competenze è un viaggio interiore, anche se più facile e concreto della scoperta degli obiettivi e dei perché.
Anche in questo caso, potete prendere carta, penna e matite colorate, o in alternativa un foglio di calcolo tipo Excel. Iniziate con una lista delle cose che sapete fare, ad esempio: scrittura professionale, realizzazione siti web, gestione social media, ecc. Aggiungete poi alla lista le esperienze lavorative, tirocini inclusi, pensando alle abilità che avete sviluppato, i software utilizzati e tutto quello che le vostre esperienze vi hanno dato in termini di competenze. Una volta terminato, date una priorità a ciascuna competenza: in base ai vostri sogni, a ciò che volete fare, a quello in cui vi sentite più forti. Con questa lista di competenze e priorità avete un buon materiale di partenza per sviluppare un profilo professionale più definito.
Scegliere il lavoro
Giunti a questo punto è possibile iniziare a definire un profilo professionale e i lavori che potrete fare. Ad esempio, chi ha sviluppato competenze nell’ambito della scrittura, può dedicarsi a vari lavori, come il copywriting, la scrittura di testi per blog, testate online o social media: quali tra queste tipologia di lavori scegliere dipenderà dalle vostre abilità.
Un’altra professione molto richiesta online è quella del traduttore. In base alla vostra esperienza, potreste dedicarvi alla traduzione di siti web multilingua, applicazioni o altre tipologie di testi; ma la stessa conoscenza di una o più lingue straniere può essere utilizzata anche nell’insegnamento online. Ad esempio è possibile lavorare come docente di inglese in piattaforme online specializzate nell’insegnamento delle lingue, spesso alla ricerca di professionisti in grado di insegnare l’inglese, lo spagnolo, ma anche l’italiano, a studenti di tutto il mondo.
Per definire il vostro profilo professionale potete partire dalla lista delle competenze di cui abbiamo parlato al punto precedente. Dalle competenze con più alta priorità potete ricavare una variegata serie di possibili professioni.
Trovare clienti
Divenuti consapevoli della vostra identità lavorativa, potete iniziare a cercare clienti. Le strategie sono molteplici e dipendono dal vostro profilo professionale. Ma quello che tutti dovrebbero fare è definire il proprio cliente ideale, quello che viene chiamato client avatar. Chi sono i vostri clienti potenziali? Piccole imprese, organizzazioni no-profit, media agency? Quali sono i lori problemi e ambizioni? Che cosa puoi offrire loro?
Definito il proprio cliente ideale, sarà più facile ad esempio proporsi e creare un sito web personale in cui presentare i propri servizi, attraverso testi scritti con il client avatar in mente. Sarà anche più immediato sviluppare un piano editoriale per il vostro sito, con articoli periodici che andranno a intercettare i bisogni dei vostri potenziali clienti.
Per lo stesso motivo, è importante curare i profili social, soprattutto LinkedIn e, in molti casi, Instagram. Così potete presentarvi più facilmente, efficacemente, ma anche essere contattati da aziende e media agency in cerca dei vostri servizi.
Formazione continua
Trovare clienti è solo il primo passo della vostra carriera online. Per restare sul pezzo, incrementare il portfolio clienti e farsi pagare di più, la soluzione è solo una e si chiama formazione continua. Leggere libri, seguire webinar, iscriversi a corsi di formazione online e in presenza tenuti da scuole e professionisti specializzati: ognuno può scegliere il percorso più adatto alle proprie esigenze.
In più, è sempre una buona idea creare progetti personali. Per esempio, i developer potranno sviluppare un’applicazione mobile, i designer un sito web, i web writer un blog o un magazine online. Progetti che possono diventare un nuovo business, ma che saranno in ogni caso un laboratorio per sviluppare e approfondire competenze da spendere sul mercato del lavoro online.
Vaccino, Figliuolo “Dopo ferragosto corsie preferenziali per i giovani”
SENISE (POTENZA) (ITALPRESS) – “Da dopo ferragosto inizieremo con un’attività mirata per i più giovani. Continueremo a pensare agli over 50, è una categoria che ha bisogno di aumentare i numeri dei vaccinati, ma dobbiamo pensare anche alla riapertura delle scuole in sicurezza. Il Comitato Tecnico Scientifico ha posto come obiettivo sufficiente quello di raggiungere il 60% degli studenti vaccinati prima dell’inizio delle scuole”. Lo ha detto il commissario per l’emergenza Covid-19, generale Francesco Paolo Figliuolo, a margine di una visita all’hub vaccinale di Senise, in Basilicata.
“Vista la molto buona propensione di questa categoria a vaccinarsi, il pensiero è quello da dopo ferragosto di fare un piano per permettere ai giovani di accedere agli hub con corsia preferenziale, senza prenotazione – ha proseguito -. Lo faremo in tutta Italia”.
“Dal 16 agosto in avanti avremo 3 milioni di dosi in più rispetto a quello che pensavamo, grazie al lavoro del presidente Draghi con la Commissione Europea – ha sottolineato il generale -. Dal 16 a fine mese avremo quindi 10 milioni di dosi a livello nazionale che ci permetteranno di continuare con un ottimo passo. E’ chiaro che ci vuole il convincimento e l’adesione da parte di tutti i cittadini. Da questo punto di vista la parte del leone la devono fare le famiglie”.
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Scuola, Fedriga “Nessuna alternativa a capienza 80% mezzi”
ROMA (ITALPRESS) – “Bisogna capire quale sia l’evoluzione della pandemia stessa, bisogna mettere in campo delle misure con la massima prudenza ma che rispondano all’esigenza reale del contenimento della pandemia. Rischiare di spingere troppo da una parte o dall’altra potrebbe essere dannoso e non compreso dai cittadini, è un equilibrio difficile ma va trovato. La sfida di oggi è muoversi assieme alla popolazione perchè solo così si vince la sfida”. Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a Morning News su Canale 5. Sui trasporti “dobbiamo essere realisti – ha aggiunto – portare il 100% dei ragazzi a scuola comporta un riempimento dell’80% dei mezzi, non esistono alternative. I pullman turistici non si possono utilizzare nei centri urbani e avere a disposizione nuovi mezzi comporterebbe degli anni, quindi dobbiamo puntare sugli strumenti che abbiamo. Per ordinare normalmente nuovi mezzi serve in media un anno e due mesi, questa discussione è impossibile farla in uno o due anni. Raccontare ai cittadini menzogne significa non affrontare il problema”.
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Scuola, Bianchi “A settembre tutti in presenza”
ROMA (ITALPRESS) – “Ne usciamo come abbiamo stabilito, cioè tornando a settembre tutti in presenza. E’ questo l’indirizzo chiaro del Governo”. Lo dice il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intervenendo a “Radio Anch’io” su Radio1. “Sono ottimista – aggiunge – perchè vedo che noi tutti stiamo lavorando moltissimo”. Per quanto riguarda insegnanti e personale “siamo già all’85%” di vaccinati “su base nazionale. Ci sono differenze – aggiunge Bianchi – su base regionale ma contiamo comunque di arrivare a settembre a 85%-90% su tutto il Paese”. Il governo “nelle prossime settimane vedrà se c’è un bisogno di omogeneizzazione in tutto il Paese, se servirà un altro passo. Ma la scuola è quella che ha risposto meglio”.
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Maturità, più di un diplomato su due ottiene un voto superiore a 80
ROMA (ITALPRESS) – Sul sito del Ministero dell’Istruzione sono disponibili i primi dati relativi agli Esami di Stato della scuola secondaria di secondo grado.
Anche per il 2021, a seguito dell’emergenza sanitaria, è stata mantenuta una sola prova, quella orale. Con una formulazione, però, diversa da quella dello scorso anno: il colloquio partiva da un elaborato, riguardante le discipline caratterizzanti, ma aperto a una prospettiva multidisciplinare, assegnato dal Consiglio di classe, che le studentesse e gli studenti hanno dovuto predisporre e consegnare prima degli Esami. Una novità voluta per consentire a ciascun ragazzo e ciascuna ragazza di valorizzare il proprio percorso attraverso un lavoro (per la cui realizzazione è stato assegnato un mese di tempo) idoneo a mettere in relazione fra loro le diverse discipline, a partire da quelle caratterizzanti l’indirizzo di studi.
Quest’anno è stato ammesso all’Esame di Stato del secondo ciclo il 96,2% dei frequentanti. I diplomati risultano essere il 99,8% delle studentesse e degli studenti che hanno sostenuto l’esame (erano il 99,5% nell’anno scolastico 2019/20). I diplomati con lode sono il 3,1% rispetto al 2,6% di un anno fa. Più di un diplomato su due prende un voto superiore a 80: il 52,9% delle studentesse e degli studenti si colloca infatti nella fascia di valutazione 80-100, rispetto al 48,9% dell’anno scorso. Praticamente stabili le valutazioni comprese tra 91 e 99 (al 15,6%) e nella fascia di voto 81-90 (passati dal 21,1% al 20,7%).
I voti 60 passano dal 5,5% del 2020 al 4,8% di quest’anno: sono dunque in calo. I voti nella fascia 71-80 passano dal 25% al 23,7%, i 61-70 dal 20,7% al 18,5%. Le percentuali delle studentesse e degli studenti con 100 salgono dal 9,6% dell’anno scorso al 13,5%.
I docenti hanno assegnato la lode a 15.353 studentesse e studenti. Guardando al rapporto tra diplomati con lode e diplomati totali, la percentuale più alta si registra, così come lo scorso anno, in Puglia (5,9%). Seguono Umbria (4,8%), Marche (4,4%), Calabria (4,4%).
La media dei voti più alta si conferma nei Licei, dove il 4,7% dei candidati ha conseguito la lode, il 17,3% ha raggiunto 100 (numero in aumento rispetto al 12,9% dell’anno scorso), il 18,1% tra 91 e 99, il 21,9% tra 81 e 90. Nello specifico, il Classico si conferma al primo posto per numero di diplomati con lode (8,5%), seguito dal liceo Europeo (7,5%) e dal liceo Scientifico (7%).
Seguono gli indirizzi Tecnici, nei quali ha conseguito la lode l’1,7% dei ragazzi (in aumento rispetto all’1,4% di un anno fa), il 10,4% ha ottenuto 100, il 13,1% tra 91 e 99, il 19,3% tra 81 e 90. Nei Professionali, lode per lo 0,8% (rispetto allo 0,5% del 2020), 100 per l’8,4%, la fascia di voto 91-99 per il 13% e 81-90 per il 20,1%.
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Anci, 500 adesioni a “Fermenti in Comune”
ROMA (ITALPRESS) – “Un grande successo con quasi 500 piccoli Comuni che hanno partecipato a questo Avviso pubblico di un progetto legato ad un settore fondamentale, quello delle politiche giovanili, che hanno un forte impatto sui territori. Se così tanti sindaci hanno deciso di partecipare a questa iniziativa, vuol dire che nei Comuni c’è grande attenzione nei confronti di progettualità innovative a favore dei giovani e con il coinvolgimento dei giovani”. Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci e delegato alle Politiche giovanili, è molto soddisfatto della partecipazione all’Avviso pubblico “Fermenti in Comune” per la quale è stata pubblicata la graduatoria relativa ai piccoli Comuni.
“Con quasi due milioni di euro siamo riusciti a finanziare questa linea di attività che consentirà a 35 piccoli Comuni in Italia di poter avere – sottolinea Pella – una progettualità molto concreta e significativa per avviare sui territori un rafforzamento del tessuto sociale, in un’ottica di sviluppo locale e di pieno coinvolgimento dei giovani”.
Un risultato molto significativo per il quale il vicepresidente vicario Anci ringrazia “il Dipartimento delle politiche giovanili e l’attuale ministro Dadone con cui è in atto una forte interlocuzione per continuare questa iniziativa su progetti mirati a favore dei giovani. Questa partecipazione dimostra quanto i sindaci possano essere oggi protagonisti – conclude Pella – delle scelte fondamentali a favore dei giovani”.
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