ROMA (ITALPRESS) – A un anno dall’inizio della pandemia, bambini e adolescenti di tutto il mondo hanno perso in media 74 giorni di istruzione ciascuno, più di un terzo dell’anno scolastico medio globale di 190 giorni. E’ quanto emerge dai dati diffusi oggi da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro. A livello globale, si stima che 112 miliardi di giorni di istruzione siano stati persi complessivamente e che siano stati i bambini più poveri del mondo a essere colpiti in modo sproporzionato. Anche in Italia Save the Children, ad un anno dal primo lockdown generale, ha analizzato i dati rispetto alla frequenza in presenza degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado. Dall’analisi condotta emerge come gli studenti si siano trovati a frequentare i loro istituti scolastici anche per molto meno della metà dei giorni teoricamente previsti. Nel corrente anno scolastico, da settembre 2020 a fine febbraio 2021, i bambini delle scuole dell’infanzia a Bari, per esempio, hanno potuto frequentare di persona 48 giorni sui 107 previsti, contro i loro coetanei di Milano che sono stati in aula tutti i 112 giorni in calendario.
Gli studenti delle scuole medie a Napoli sono andati a scuola 42 giorni su 97 mentre quelli di Roma sono stati in presenza per tutti i 108 giorni previsti. Per quanto riguarda le scuole superiori, i ragazzi e le ragazze di Reggio Calabria hanno potuto partecipare di persona alle lezioni in aula per 35,5 giorni contro i 97 del calendario, i loro coetanei di Firenze sono andati a scuola 75,1 giorni su 106.
“Sappiamo bene quanto le diseguaglianze territoriali abbiano condizionato in Italia, già prima della pandemia, la povertà educativa dei bambini, delle bambine e dei ragazzi – ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children – a causa di gravi divari nella offerta di servizi per la prima infanzia, tempo pieno, mense, servizi educativi extrascolastici. Ora anche il numero di giorni in cui le scuole, dall’infanzia alle superiori, hanno garantito l’apertura nel corso della seconda ondata Covid mostra una fotografia dell’Italia fortemente diseguale, e rivela come proprio alcune tra le regioni particolarmente colpite dalla dispersione scolastica già prima della pandemia siano quelle in cui si è assicurato il minor tempo scuola in presenza per i bambini e i ragazzi. Il rischio è dunque quello di un ulteriore ampliamento delle diseguaglianze educative”.
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Scuola, da settembre studenti Napoli e Bari in aula per meno giorni
Università, Messa “Ancora cautela sulle riaperture”
ROMA (ITALPRESS) – “Tutti i rettori vorrebbero riaprire le loro aule, ma la situazione – lo dico anche da medico – consiglia cautela. Mi auguro che dopo il 6 aprile anche gli atenei possano tornare verso la normalità”. Lo dice al Corriere della Sera Cristina Messa, ministro dell’Università.
“Spero che in cinque anni il numero di laureati possa crescere dall’attuale 27,6 per cento (tra i giovani fino a 34 anni) almeno fino al 35 per cento. Purtroppo scontiamo un grande ritardo: avremmo dovuto arrivare al 40 per cento lo scorso anno secondo gli obiettivi europei – spiega Messa -. Investiremo per fornire ad un numero maggiore di giovani percorsi universitari più adeguati al futuro. Penso alle lauree interdisciplinari, senza percorsi rigidi ma che mischino le diverse materie dei dipartimenti perchè oggi le sfide che abbiamo davanti richiedono competenze in più discipline. E credo che vada dato più spazio anche alle soft skill nel curriculum. Sono già al lavoro anche per creare corsi di laurea innovativi e legati al mondo produttivo”.
Sul fronte della ricerca “siamo 27esimi in ambito europeo: servirebbero almeno 50 mila nuovi ricercatori. Scontiamo anni di sottofinanziamento, di progetti discontinui e di disorganizzazione – sottolinea il ministro -. Una prima soluzione a portata di mano è quella di favorire la mobilità dei ricercatori tra università, enti di ricerca e privati. Questo potrebbe rendere più attivo e competitivo l’intero sistema: vuol dire adeguare gli stipendi e le carriere, ma anche sburocratizzare, far circolare i ricercatori, rendere tutto più trasparente”.
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Esami di maturità, anche quest’anno niente scritti
ROMA (ITALPRESS) – Anche quest’anno niente scritti agli esami di maturità, ma solo la prova orale.
Sono pronte le ordinanze sugli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo di Istruzione, che lunedì saranno inviate al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il parere previsto prima della loro emanazione.
Le ordinanze definiscono gli Esami di giugno, tenendo conto dell’emergenza sanitaria e del suo impatto sulla vita scolastica e del Paese. Sia per il primo che per il secondo ciclo, l’Esame si baserà su una prova orale che partirà con la discussione di un elaborato.
“L’Esame consentirà alle studentesse e agli studenti di esprimere quanto maturato nel corso dei loro anni di studio”, sottolinea il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. “Studentesse e studenti, attraverso il loro elaborato, che potrà essere un testo, ma anche una prova pratica o un prodotto multimediale, potranno dimostrare ciò che hanno appreso e compreso, la loro capacità di pensiero critico e di esprimersi. L’Esame – prosegue il ministro – deve essere concepito come il diritto di tutte le studentesse e tutti gli studenti ad essere valutati sulla base delle attività scolastiche svolte nell’arco di tutto il loro percorso. Tenendo conto delle difficoltà vissute durante l’emergenza sanitaria”.
Gli studenti saranno seguiti, passo dopo passo, dall’assegnazione dell’argomento dell’elaborato, fino alla sua discussione di fronte alla commissione.
L’ESAME DEL PRIMO CICLO
L’Esame prevede una prova orale a partire dalla discussione di un elaborato su una tematica che i Consigli di classe assegneranno, tenendo conto delle caratteristiche personali di ciascuna studentessa e di ciascuno studente, entro il prossimo 7 maggio. L’elaborato sarà trasmesso alla commissione entro il 7 giugno. I docenti seguiranno i singoli alunni, suggerendo la forma di elaborato più idonea e accompagnandoli durante la stesura.
L’ESAME DEL SECONDO CICLO
La sessione d’Esame avrà inizio il prossimo 16 giugno. L’Esame prevede un colloquio orale, a partire dalla presentazione di un elaborato che sarà assegnato dai Consigli di classe, sulla base del percorso svolto. L’elaborato riguarderà le discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi, che potranno essere integrate anche con apporti di altre discipline, esperienze relative ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento o competenze individuali presenti nel curriculum dello studente. L’ammissione all’Esame sarà deliberata dal Consiglio di classe.
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Fino al 1 marzo domanda per “Youth4Climate: Driving Ambition”
Fino al 1 marzo, è possibile presentare la domanda di partecipazione a “Youth4Climate: Driving Ambition”, il primo incontro riservato a giovani di tutto il mondo, che si terrà a Milano dal 28 al 30 settembre 2021. L’invito a partecipare è rivolto alla nuova generazione di leader dell’azione per il clima, dai 15 ai 29 anni, già attivi in un gruppo, associazione o impresa, cosi’ da offrire loro la possibilità di incontrare i rappresentanti dei governi presenti a Milano, gli stessi che parteciperanno alla 26esima Conferenza della Parti del’UNFCCC, che si terrà a Glasgow a novembre. Nella domanda di partecipazione sarà chiesto di illustrare anche le attività già svolte dagli interessati nell’ambito dell’azione per il clima e dello sviluppo sostenibile. Youth4Climate: Driving Ambition è frutto di un lungo processo preparatorio che mette a frutto i nove eventi virtuali di Youth4ClimateLive Series, lo stato di avanzamento del processo negoziale in ambito UNFCCC, nonchè i risultati emersi dai principali incontri tra giovani. Per ciascuno dei 197 paesi, che fanno parte dell’UNFCCC, saranno selezionati due partecipanti. Si prevede la presenza di circa 400 giovani, nel rispetto di un’equa rappresentatività di genere, equilibrio geografico e inclusione sociale. Le prime due giornate di Youth4Climate: Driving Ambition saranno dedicate a gruppi di lavoro tematici, mentre il terzo giorno vedrà un confronto diretto tra i giovani delegati e i ministri partecipanti alla Conferenza preparatoria che si terrà nei due giorni successivi, sempre a Milano. I risultati dell’incontro tra i giovani leader saranno raccolti in una Dichiarazione finale, che sarà illustrata e discussa alla Conferenza preparatoria e dunque recepita nel processo che condurrà alla Conferenza della Parti di Glasgow.
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Agenzia Nazionale Giovani, al via le palestre di progettazione europea
ROMA (ITALPRESS) – L’Agenzia Nazionale per i Giovani dà il via al ciclo di palestre di progettazione online, attività di informazione, formazione e orientamento, con l’obiettivo di far conoscere i nuovi programmi europei Erasmus+: Gioventù e Corpo Europeo di Solidarietà per gli anni 2021-2027 e garantire a tutti i giovani la mobilità e offrire loro esperienze di volontariato.
Un programma annuale, che parte domani 11 febbraio 2021, in collaborazione con la rete di Eurodesk Italy, proponendo così un variegato pacchetto di opportunità e un’ampia offerta informativa e formativa.
La cooperazione messa in campo consentirà di far conoscere i Programmi europei in tutto il territorio nazionale e nelle aree meno attive del Paese, anche attraverso il coinvolgimento diretto dei Punti Locali della Rete Eurodesk in Italia, che utilizzeranno i loro canali di informazione e comunicazione per promuovere le attività in modo mirato e in favore di gruppi e giovani più sensibili e con minori opportunità.
Le Palestre di progettazione si realizzeranno in modalità webinar, avranno come contenuto diverse tematiche e saranno rivolte a tutti gli stakeholders del settore della gioventù. I webinar consentiranno, inoltre, di mettere in contatto i giovani che abitano le periferie delle nostre città, rappresentando anche un’occasione preziosa per fare domande e chiarire dubbi sulle modalità di partecipazione.
E’ possibile iscriversi alle attività attraverso il sito di ANG (www.agenziagiovani.it) ed il sito di Eurodesk Italy, dove saranno di volta in volta aperte le iscrizioni e forniti tutti i dettagli utili a consentire a tutti di partecipare.
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Aumenta il tempo online, 1 ragazzo su 5 è “sempre connesso”
ROMA (ITALPRESS) – Il 2020, con l’emergenza sanitaria, ha inciso notevolmente sulla vita digitale delle ragazze e dei ragazzi italiani. Oggi 6 adolescenti su 10 dichiarano di passare, in media, più di 5 ore al giorno connessi (in particolare fra le 5 e le 10 ore). Solo un anno fa erano 3 su 10. Un ragazzo su 5 si dichiara, poi, “sempre connesso”. Sono i dati emersi stamattina durante l’evento organizzato dal Ministero dell’Istruzione in occasione del Safer Internet Day 2021, la Giornata mondiale dedicata all’uso positivo di Internet. L’indagine è stata realizzata dal portale Skuola.net, dall’Università degli Studi di Firenze e dall’Università degli Studi di Roma “Sapienza” per “Generazioni Connesse”, il Centro Italiano per la Sicurezza in Rete guidato dal Ministero dell’Istruzione.
In particolare, 59% degli intervistati ritiene che c’è stata una crescita degli episodi di cyberbullismo negli ultimi mesi. Un anno fa la quota di coloro che consideravano il fenomeno in aumento era del 20%. L’85% dichiara anche, però, di avere dato a un proprio coetaneo dei consigli sull’uso corretto del web: cresce, quindi, la consapevolezza e la solidarietà tra i ragazzi e le ragazze in Rete. In questi mesi, attraverso la Rete e la condivisione dei contenuti, è cresciuto anche l’impegno sociale di studentesse e studenti nei confronti di temi rilevanti come il Climate Change e il Global Warming o, ancora, il movimento Black Lives Matters: il 53% dei partecipanti dichiara di aver usato i social per impegnarsi a sostenere queste cause.
“Anche quest’anno il Ministero dell’Istruzione celebra, con diverse iniziative, il Safer Internet Day, la Giornata mondiale dedicata all’uso positivo di Internet – ha detto in un videomessaggio la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina -. Una ricorrenza importante che vede nei giovani i principali protagonisti ed è anche occasione per interrogarci tutti su come guidare al meglio i nostri ragazzi e le nostre ragazze ad una navigazione sicura e consapevole nella realtà digitale. E su come sfruttare al meglio le potenzialità di Internet. Ma questa particolare Giornata assume un significato ancora più rilevante, oggi, alla luce di una pandemia che ha aperto la quotidianità e le più semplici abitudini alle nuove tecnologie e ad un uso preponderante della Rete. Una Rete che in questi mesi si è mostrata in tutta la sua straordinaria potenza nel metterci in connessione a distanza, ma che spesso nasconde insidie e pericoli”.
“E noi adulti non possiamo certo ignorare il dilagare di fenomeni odiosi di violenze e aggressioni, verbali o psicologiche, come il bullismo, il cyberbullismo o le violenze di genere, che trovano proprio nella Rete terreno fertile e nei giovani i principali bersagli. Occorre che la Scuola e la famiglia restino unite per contrastare un nemico comune. Occorre che la Scuola e la famiglia siano presìdi fondamentali nell’educazione all’uso appropriato delle nuove tecnologie – ha proseguito Azzolina -. Ed è per questo che una componente centrale nell’insegnamento dell’educazione civica, che abbiamo voluto introdurre, è costituita proprio dall’educazione alla cittadinanza digitale. La Scuola deve guardare al futuro ed essere in grado di promuovere una cultura che aiuti a comprendere e, quando serve, a denunciare. I giovani non vanno mai lasciati soli di fronte a questi rischi e le sole vie per poter contrastare il dilagare di tali fenomeni sono la consapevolezza e la conoscenza. Noi ci siamo, la scuola c’è”.
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Erasmus+ Youth, nel periodo 2014-2020 oltre 126 mila partecipanti
ROMA (ITALPRESS) – Sono 126.207 i partecipanti, nel periodo 2014-2020, al programma europeo Erasmus+:gioventù, gestito in Italia dall’Agenzia Nazionale per i Giovani. Tra questi, risultano coinvolti anche 29.671 ragazzi con minori opportunità, che vivono in contesti di disagio oppure che sono a rischio di esclusione sociale.
In 7 anni, l’Agenzia ha erogato 88 milioni di euro, fondi che sono stati suddivisi in 3.192 idee e proposte presentate da organizzazioni con le quali i giovani realizzano progetti, e che per la maggior parte (il 70%) sono associazioni e organizzazioni non governative, ma anche enti pubblici, fondazioni, gruppi informali, scuole, istituti. Tali progetti hanno visto la partecipazione di 66.975 partner provenienti da tutta Europa, in particolare da Spagna (11%), Romania (7%), Grecia (7%), Polonia (5%), Turchia (5%), Portogallo (5%) e Bulgaria (5%).
Diverse le tematiche trattate nel periodo 2014-2020: in primis la partecipazione attiva, segno che le nuove generazioni vogliono essere protagoniste; poi il tema dell’inclusione sociale che attesta le forti sensibilità delle ragazze e dei ragazzi, e anche ambiente, innovazione e tecnologia per favorire uno sviluppo inclusivo e partecipativo.
“Dietro i numeri di questo successo ci sono la qualità e il valore delle tante persone che vi hanno lavorato con dedizione e passione – spiega Lucia Abbinante, direttrice generale dell’Agenzia – dai dipendenti dell’Agenzia Nazionale per i Giovani ai direttori che mi hanno preceduto, da tutte le organizzazioni fino agli Youth workers, ai formatori, e ai volontari e ai giovani che ci hanno dato fiducia. Con lo stesso entusiasmo, siamo pronti a proseguire il lavoro: il nuovo programma Erasmus+ 2021-2027, con un budget di oltre 26 miliardi, sarà più inclusivo, più digitale e più green. Altro dato fondamentale da sottolineare è che circa l’80% dei ragazzi che ha partecipato ai programmi europei ritiene di aver acquisito conoscenze e competenze trasversali risultate determinanti nel mercato del lavoro”.
Oggi è iniziato il percorso partecipativo dedicato a rafforzare il network EuroPeers Italia, i giovani ambasciatori della mobilità europea, per attivare sui territori il maggior numero di ragazze e ragazzi che hanno partecipato a scambi giovanili, esperienze di volontariato europeo, progetti di solidarietà europei, dialogo strutturato a livello europeo e/o ad altre opportunità previste nell’ambito dei Programmi Ue per i giovani, Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà.
“La comunità giovanile è oggi chiamata a svolgere un compito importantissimo per l’Europa: partecipare – aggiunge Abbinante – Agenzia Giovani sta compiendo questo investimento sul ruolo dei giovani ambasciatori dando loro la possibilità di costruire una mappa di attività peer to peer per sensibilizzare tanti altri giovani, attraverso il racconto della loro esperienza diretta, sulle opportunità e sui temi promossi dai programmi europei. Portiamo l’Europa nella quotidianità dei giovani, nelle scuole, nelle università, nei centri culturali. E con grande orgoglio annuncio che l’Italia ospiterà il Meeting internazionale degli Europeers, il prossimo autunno”, conclude la direttrice.
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Mille proposte per “Fermenti in Comune”
ROMA (ITALPRESS) – “Oltre mille proposte progettuali ricevute dai Comuni sono la dimostrazione del successo dell’avviso pubblico “Fermenti in Comune”. Progetti come questo stimolano e attivano partenariati locali di sicura efficacia sia per i territori sia per i giovani che li abitano”. E’ quanto afferma in una nota il vicepresidente vicario dell’Anci, Roberto Pella, a conclusione della selezione del bando che attua l’accordo dello scorso dicembre fra il Dipartimento per le politiche giovanili, il servizio civile universale della presidenza del Consiglio dei ministri e l’Anci.
“I giovani dei nostri Comuni – spiega Pella – hanno dato una grande risposta dimostrando capacità di mettersi in gioco per il bene della collettività. Coinvolgere il tessuto associativo locale è fondamentale per dare linfa a progetti di questo genere. L’ottimo risultato – aggiunge il vicario Anci – è stato possibile grazie alla fondamentale messa in campo da parte dei Comuni di un forte partenariato locale con i giovani, che sono così diventati non solo beneficiari delle attività progettuali ma anche braccio operativo degli stessi Comuni nelle azioni di co-progettazione e co-gestione”.
La fase successiva del progetto prevede il finanziamento di 50 progetti comunali su temi quali l’uguaglianza di genere, l’inclusione e la partecipazione, la formazione e la cultura, l’ambiente, il territorio, l’autonomia, il welfare, e la salute nelle città. Gli importi massimi finanziabili, che varieranno in base al numero di abitanti, andranno dai 60 mila a 200 mila euro a progetto.
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