ROMA (ITALPRESS) – Il ministero dell’Istruzione, anche con riferimento a notizie pubblicate oggi sulla stampa, in particolare su “La Repubblica”, precisa in una nota che “tutta la struttura ministeriale, insieme agli uffici territoriali, sta lavorando per riportare in classe quanto prima studentesse e studenti che al momento sono in didattica digitale”.
“Tutto ciò nella convinzione, espressa con chiarezza in questi giorni anche dal Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che una chiusura prolungata delle scuole possa produrre un impatto negativo sui nostri studenti, dal punto di vista psicologico e della dispersione scolastica”, sottolinea il ministero.
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Ministero Istruzione “Al lavoro per il ritorno a scuola quanto prima”
Premio scuola digitale, videogioco sul clima e sedia a rotelle tech
ROMA (ITALPRESS) – Un videogioco, dal titolo “Il mago del clima”, per sensibilizzare i più piccoli sui problemi che derivano dal riscaldamento globale. Una sedia a rotelle trasformata, grazie alla tecnologia, in uno strumento per esercizi riabilitativi programmabili. Questi i due progetti vincitori del #PremioScuolaDigitale, l’iniziativa del Ministero dell’Istruzione nata per promuovere le eccellenze delle scuole italiane nell’apprendimento e nell’insegnamento digitali. Hanno partecipato 784 scuole del primo ciclo e 536 scuole del secondo ciclo, coinvolgendo 35.000 tra studentesse e studenti e oltre 2.500 docenti referenti per i singoli progetti.
L’Istituto comprensivo “Oton Zupancic” di Gorizia si è aggiudicato il primo premio nella sezione dedicata al primo ciclo, grazie al “Mago del clima”, un videogioco dedicato al tema del cambiamento climatico i cui disegni sono stati realizzati interamente dai bambini, così come tutte le istruzioni. Dei piccoli alunni sono anche le voci narranti. Gli studenti si sono esercitati, nel loro percorso didattico, con il coding e, in particolare, con il programma Scratch, imparando a programmare varie tipologie di videogioco. L’Istituto “Olivetti” di Ivrea ha vinto, invece, il primo premio nella sezione del secondo ciclo grazie al progetto ‘PERLA’ (Programmable Exercises for Rehabilitation of Legs and Arms) attraverso il quale gli studenti hanno creato un ausilio capace di mobilizzare le articolazioni di quelle persone che, per problemi dovuti a incidenti, patologie degenerative o, semplicemente, a causa dell’età, hanno difficoltà nei movimenti di braccia e gambe. Grazie a due braccioli automatizzati, che vengono applicati su una sedia a rotelle e sono realizzati con materiali riciclati e di basso costo, gli utilizzatori potranno riacquistare capacità motorie di base. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con un fisioterapista (ex studente della scuola) e una persona con disabilità.
“Alle scuole vincitrici, ma anche a tutte quelle che hanno partecipato, faccio i miei complimenti per l’impegno e la capacità avuta di mettersi in gioco, per aver colto, nella difficile sfida del momento, un’opportunità straordinaria di cambiamento e di partecipazione – ha commentato la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina -. Come Ministero crediamo nel cambiamento e nell’innovazione. L’ampia partecipazione a questo premio nazionale ci dimostra che siamo in tanti a crederci”.
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In Italia un milione di ragazze fuori da studio e lavoro
ROMA (ITALPRESS) – Un Paese non “a misura di bambino”, quello che si è trovato ad affrontare l’emergenza Covid-19, ma ancor meno un Paese “a misura di bambine”. Bambine e ragazze che in Italia pagano sulla loro pelle disuguaglianze di genere sistematiche e ben radicate nella nostra società, che si formano già nella prima infanzia, che le lasciano indietro rispetto ai coetanei maschi e che, con la pandemia, sono deflagrate. Circa 1 milione e 140 mila ragazze tra i 15 e i 29 anni rischiano, entro la fine dell’anno, di ritrovarsi nella condizione di non studiare, non lavorare e non essere inserite in alcun percorso di formazione, rinunciando così ad aspirazioni e a progetti per il proprio futuro. Un limbo in cui già oggi è intrappolata 1 ragazza su 4, con picchi che si avvicinano al 40% in Sicilia e in Calabria, e che vede percentuali più alte per le ragazze anche nei territori più virtuosi, come il Trentino Alto Adige, dove a fronte del 7,7% dei ragazzi, le ragazze Neet sono quasi il doppio (14,6%).
Divari di genere che si ripercuotono anche sul fronte occupazionale, con un tasso di mancata occupazione tra le 15-34enni che raggiunge il 33% contro il 27,2% dei giovani maschi, un dato comunque grave. L’istruzione resta un fattore “protettivo” per il futuro delle ragazze, ma anche le giovani che conseguono la laurea stanno pagando cara la crisi: tra le neolaureate che hanno conseguito il titolo di primo livello nei primi sei mesi del 2019, solo il 62,4% ha trovato lavoro, con un calo di 10 punti percentuali rispetto al 2019, mentre per i laureati maschi – pur penalizzati – il calo è di 8 punti (dal 77,2% al 69,1%), con retribuzioni comunque superiori del 19% rispetto alle neolaureate.
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Un sondaggio, per 60% adolescenti la mascherina non provoca disagi
ROMA (ITALPRESS) – Indossare la mascherina per il 60% degli adolescenti non provoca nessun particolare disagio, solo per 26% può essere motivo di fastidio e la stragrande maggioranza dei ragazzi vuole andare oltre l’aspetto fisico, senza preoccuparsi che la mascherina possa rovinare l’outfit ma guardando piuttosto gli occhi dell’interlocutore che difficilmente possono mentire. Radioimmaginaria, il network europeo degli adolescenti dagli 11 ai 17 anni con più di 300 speaker provenienti da 50 città in 8 Paesi diversi, ha realizzato un sondaggio online per capire come l’uso della mascherina abbia influenzato i rapporti sociali degli adolescenti e quali metodi hanno trovato per comunicare a distanza.
Il sondaggio è stato rivolto a oltre 300 ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 24 anni. Per il 48,9% degli intervistati la fonte di maggiore stress nell’indossare la mascherina è la fatica a respirare seguita dagli occhiali che si appannano (26,2%) e dalla impossibilità di sorridere (9,4%). C’è anche un 6,1% secondo cui la mascherina provoca i brufoli.
La stragrande maggioranza dei ragazzi interpellati riesce a capire le emozioni e i sentimenti dell’interlocutore anche se indossano la mascherina.
Quali stratagemmi usano per capirlo? Una parte guarda gli occhi, un’altra analizza l’atteggiamento e il comportamento dell’altro. Sono pochi quelli che fanno ricorso agli account social dell’interlocutore per capire che faccia abbia. Quali altri metodi usano per comunicare superando i limiti che impone la mascherina? Una buona parte gioca sul tono della voce e un’altra sui gesti.
Gli adolescenti del sondaggio di Radioimmaginaria, in un periodo particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo, non vogliono rinunciare alla loro socialità, “anche se questo vuol dire tenersi la mascherina e parlarsi a distanza”.
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Intesa Sanpaolo apre “per Merito” agli studenti delle scuole superiori
MILANO (ITALPRESS) – Dal 13 novembre “per Merito”, il prestito d’impatto di Intesa Sanpaolo che sostiene tutti gli universitari, viene messo a disposizione anche degli studenti delle scuole superiori grazie a una partnership con StudyTours, azienda leader da più di quarant’anni nel mondo dell’Educational Travel, con l’obiettivo di rendere accessibile a tutti i ragazzi e alle loro famiglie un percorso di studi di respiro internazionale.
Il prestito “per Merito” rivolto agli studenti delle scuole secondarie superiori prevede un finanziamento per un importo massimo di 30.000 euro, da restituire in quindici anni, al quale possono accedere i genitori degli studenti sempre senza alcune richiesta di garanzia.
Le famiglie potranno scegliere di impiegare la somma per conseguire il doppio diploma USA-Italia o, in alternativa, per frequentare un anno di scuola all’estero.
Nel primo caso, lo studente potrà seguire le lezioni on-line grazie ad una evoluta piattaforma digitale, senza spostarsi da casa e, di conseguenza, senza perdere anni scolastici. Una volta portato a compimento questo percorso, potrà ottenere sia il diploma di Scuola Superiore in Italia sia il diploma High School americano, valido in tutte le università del mondo. La seconda opportunità, invece, consiste nel trascorrere un trimestre, un semestre o un intero anno scolastico all’estero, sempre senza interrompere gli studi in Italia.
Tra le facilitazioni offerte da StudyTours, ci sono il test preliminare di lingua, un corso di inglese, lezioni preparatorie per comprendere le differenze tra la realtà italiana e quella estera, e l’assistenza di un team medico di nutrizionisti, psicologi e medici generici che seguiranno lo studente e la sua famiglia durante tutta l’esperienza.
“Dopo il lancio del prestito d’impatto per gli studenti universitari che sta avendo grande successo proprio perchè non richiede alcuna garanzia, ha tassi bassi e lunghi tempi di restituzione – dichiara Andrea Lecce, responsabile Sales & Marketing Privati e Aziende Retail Intesa Sanpaolo – con questo accordo apriamo “per Merito” agli studenti delle scuole secondarie superiori alle medesime condizioni per ampliare le opportunità di formazione, fattore di crescita per il Paese”.
“La partnership con Intesa Sanpaolo è un passo importante nel panorama dell’istruzione in Italia – commenta Riccardo Marra, CEO di StudyTours – Grazie a “per Merito”, tutte le famiglie saranno in grado di garantire ai propri figli un percorso formativo più ricco e, soprattutto, internazionale. In un mondo sempre più globalizzato, in cui la mobilità dei giovani è sempre più accentuata, avere un diploma americano o vantare un’importante esperienza all’estero è la chiave giusta per aprire le porte alle università più prestigiose al mondo e a sbocchi lavorativi di alto profilo. A questo si aggiunga anche la possibilità di migliorare notevolmente l’inglese, raggiungendo un livello superiore rispetto a quello scolastico”.
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Terzo settore, bandi da 20 milioni contro la povertà educativa
ROMA (ITALPRESS) – Sono stati pubblicati sul sito dell’Agenzia per la Coesione territoriale (https://www.agenziacoesione.gov.it/) gli avvisi per gli Enti operanti nel Terzo Settore per il contrasto alla povertà educativa. Un’azione, frutto della collaborazione con la “Fondazione con il Sud”, prevista dal Piano Sud 2030, che prosegue nella sua attuazione e che affida all’Agenzia per la Coesione territoriale la responsabilità di attuazione diretta della misura.
“Si tratta di un provvedimento che dà un segnale culturale importante – afferma in una nota il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano -. Il Terzo settore esce finalmente dal confinamento ristretto alle politiche di Welfare ed entra a pieno titolo nel perimetro dello sviluppo e della coesione, a partire dal contributo fondamentale alla lotta allo scandalo moderno della povertà educativa minorile”.
I progetti proposti dovranno essere attuati in luoghi circoscritti delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) o delle regioni Lombardia e Veneto (in quanto più colpite dalla pandemia), caratterizzati da disagio socio-economico e difficoltà nell’accesso, adeguata fruizione o permanenza in percorsi educativi di minori, per motivi di contesto sociale, familiare e fragilità individuale.
Le proposte dovranno essere formulate da partnership costituite e coordinate da Enti del Terzo Settore (ETS), anche insieme ad altri ETS e soggetti pubblici, che abbiano capacità e esperienza in tale ambito di intervento sociale e radicati nella comunità di riferimento in cui gli interventi si realizzeranno.
I progetti proposti dovranno avere un significativo respiro temporale nell’attuazione (almeno due anni) per favorire continuità nell’azione.
Per dare attuazione alla misura, sono stati predisposti due distinti avvisi, riferiti rispettivamente alle regioni del Mezzogiorno (16 milioni) e alle regioni Lombardia e Veneto (4 milioni).
E’ previsto un contributo minimo di 250.000 euro e uno massimo di 500.000 per ciascun progetto, ai quali si aggiunge un contributo privato pari ad un minimo del 5% del costo del progetto.
I progetti dovranno essere presentati da partnership costituite da un minimo di tre soggetti (di cui almeno due appartenenti ad Enti del III Settore) e, in qualità terzo o ulteriore partner, oltre agli Enti appartenenti al III Settore, anche soggetti della Scuola, delle Istituzioni, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’Università, della Ricerca e del mondo delle imprese.
Gli interventi socio educativi proposti dovranno rientrare in uno solo dei tre ambiti distinti per fascia di età (0-6 anni; 5-14 anni; 11 – 17 anni).
La durata dei progetti non potrà essere inferiore a 24 mesi nè superiore a 48 mesi dalla data di concessione del contributo.
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Bologna, bando di concorso di idee dedicato ai giovani da 11 a 25 anni
BOLOGNA (ITALPRESS) – Per partecipare, compilando il form disponibile sul sito www.cosisara.it ci sarà tempo fino alle ore 23.59 di domenica 10 gennaio: è scattato oggi il “concorso di idee” dedicato ai ragazzi e alle ragazze dagli 11 ai 25 anni per costruire insieme un nuovo concetto di città del futuro. “Mai come in questo momento abbiamo bisogno di nuove visioni e- ha detto Rossella Fino, responsabile dell’ufficio Spettacolo del dipartimento Cultura del Comune di Bologna- sarebbe miope non chiederle ai giovani. Si pongono così le basi di un dialogo a lungo termine tra i ragazzi e la nostra città”. Il progetto “Così sarà! La città che vogliamo” promosso dal Comune di Bologna e finanziato con i fondi europei del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane (PON Metro) 2014-2020 ha dunque raggiunto, a circa 12 mesi dalla sua nascita, la fase due.
“Nella prima- ha spiegato il direttore di Emilia-Romagna Teatro Fondazione Claudio Longhi- ci siamo occupati della mappatura della città e dell’individuazione di nuovi orizzonti su cui costruire la società del domani. Ci siamo interrogati sui temi valoriali come la non violenza, le pari opportunità, la sostenibilità, l’innovazione e l’integrazione su cui fondare la comunità del futuro”. Più di 1000 studentesse e studenti, 31 docenti e circa 30 associazioni e istituzioni culturali del territorio sono stati coinvolti in questa serie iniziative teatrali e culturali grazie alla rete cittadina coordinata da ERT Fondazione e composta da AltreVelocità, Cassero LGBTI Center-Gender Bender Festival, Kepler-452,La Baracca-Testoni Ragazzi, Teatro dell’Argine. Dal Bando verranno selezionate 2 idee per ciascuna delle 3 fasce d’età individuate (11-14 anni, 14-19 anni, 19-25 anni) e ad ognuna di queste verranno destinati 2500 euro per la realizzazione del progetto.
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A settembre la disoccupazione cala al 9,6%, per i giovani al 29,7%
ROMA (ITALPRESS) – A settembre, il numero di occupati risulta sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente, si conferma la flessione dei disoccupati registrata ad agosto e prosegue il calo degli inattivi. Lo rileva l’Istat. La sostanziale stabilità dell’occupazione (+ 6mila unità) è sintesi, da un lato, dell’aumento osservato tra le donne, i dipendenti a tempo indeterminato e gli over50 e, dall’altro, della diminuzione tra gli indipendenti e i 25-34enni. Nel complesso il tasso di occupazione sale al 58,2% (+0,1 punti percentuali).
La flessione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,9% pari a -22mila unità) coinvolge gli uomini e gli under 50, mentre tra le donne e gli ultra 50enni si osserva una leggera crescita. Il tasso di disoccupazione scende al 9,6% (-0,1 punti) e tra i giovani al 29,7% (-1,7 punti).
Anche il numero di inattivi risulta in lieve diminuzione (-0,1% pari a -15mila unità); tale andamento è frutto del calo tra le donne e gli over35, non completamente compensato dall’aumento osservato tra gli uomini e gli under35. Il tasso di inattività resta invariato al 35,5%.
Il livello di occupazione nel terzo trimestre 2020 è superiore dello 0,5% a quello del trimestre precedente, registrando un aumento di +113mila unità.
Nel trimestre crescono anche le persone in cerca di occupazione (+18,1% pari a +379mila) e calano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,7% pari a -521mila unità).
(ITALPRESS).









