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Coronavirus, Conte “75% Dad decisione non facile, ma preoccupa curva”

ROMA (ITALPRESS) – “Con le nuove regole probabilmente per buona parte passerete e abbraccerete la logica di una didattica a distanza, è stata una decisione non facile, voi siete testimoni di tutti gli sforzi fatti a livello centrale con i sindaci e le autorità locali, le famiglie e gli studenti stessi. Oggi dobbiamo abbracciare e integrare anche la didattica a distanza, diventa necessario perchè la curva dei contagi diventa molto preoccupante. Confidiamo di farlo solo per qualche settimana, il tempo necessario per riportare la curva epidemiologica sotto controllo”. Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, intervenendo in video-collegamento alla cerimonia in onore di Willy Monteito Duarte, presso l’Istituto Tecnico Industriale di Polistena, rivolgendosi agli studenti all’indomani nel nuovo dpcm contenente le regole anti-Coronavorus che prevede la didattica a distanza per il 75% degli studenti delle superiori.
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Università, aumentano iscritti ma non si colma il gap con l’Ue

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Sebbene gli immatricolati abbiano ripreso a crescere, resta molto da fare per colmare il gap che ci separa dai grandi Paesi europei. Servirebbero, infatti, 7mila immatricolati in più ogni anno per essere in linea con la media europea. Il sistema universitario nazionale, che nel complesso è riuscito a contenere l’onda d’urto della pandemia, deve essere aiutato rimuovendo criticità interne ed esterne, anche perché l’educazione svolge una funzione determinante nell’incremento della mobilità sociale di un individuo. È quanto emerge dal terzo rapporto Agi-Censis, elaborato nell’ambito del progetto “Italia sotto sforzo. Diario della transizione 2020”. Nell’anno accademico 2019-2020 si è confermato l’incremento degli immatricolati alle università italiane: +3,2% rispetto all’anno precedente. Dopo un decennio di contrazioni, è continuato l’andamento positivo che era iniziato con l’anno accademico 2014-2015. Nello scorso anno accademico la condizione di matricola universitaria ha accomunato il 51,8% dei giovani italiani in età corrispondente, a fronte di una media Ue 28 del 58,7%. Per l’Italia eguagliare la media europea entro il 2025 significherebbe poter contare su un incremento medio annuo di immatricolati del 2,2%, equivalente in valore assoluto a circa 7.000 studenti in più, o del 2,6% qualora l’obiettivo fosse raggiungere la quota di immatricolati della Francia (+8.500 persone per anno). Tradotta in termini monetari, tale crescita è stimabile in un volume di spesa aggiuntiva, nel primo caso, di oltre 49 milioni ogni anno e, nel secondo, di 59 milioni.
Partiamo però da una posizione di svantaggio: l’Italia è penultima in Europa per numero di giovani con un titolo di studio terziario. Nel 2019 gli italiani di età compresa tra i 25 e i 34 anni con un titolo di istruzione terziaria erano il 27,7% del totale, ovvero 13,1 punti percentuali in meno rispetto alla media Ue 28, pari a 40,8%. Il dato ci colloca nella penultima posizione: dopo l’Italia soltanto la Romania, con il 25,5%.
La bassa quota di giovani con un titolo terziario è conseguenza anche della ridotta disponibilità di corsi terziari di ciclo breve e professionalizzanti, universitari e non universitari, che all’estero è più diffusa che in Italia. Occorre dunque organizzare un sistema di offerta di istruzione terziaria più ampio e articolato. Il tasso di passaggio dalla scuola secondaria di secondo grado all’università nell’a.a. 2018-2019 è stato pari al 50,4% degli studenti che nello stesso anno hanno conseguito il diploma. La rimanente quota che non si è immatricolata all’università (49,6%) ha cercato in maggioranza un lavoro e in minima parte ha presumibilmente continuato con percorsi di studio post-secondari o terziari alternativi all’università. L’educazione svolge una funzione determinante nell’incremento della mobilità sociale, ovvero la possibilità che un individuo ha di realizzare le proprie potenzialità, a prescindere dal suo background socio-economico.
Il Global Social Mobility Index 2020 colloca l’Italia al 34° posto di una graduatoria internazionale calcolata su 82 Paesi, dopo Israele e prima dell’Urugay, ma lontana da Danimarca, Norvegia e Svezia, che occupano le prime tre posizioni. Da tempo nel nostro Paese l’istruzione universitaria ha ridotto la sua potenza di principale motore di mobilità sociale. Gli ultimi dati disponibili indicano che gli italiani di 30-44 anni laureati e con genitori non in possesso di un titolo di studio corrispondente sono solo il 13,9%, a fronte di una media Ocse del 32,3%. Servono, dunque, adeguati interventi di orientamento, investimenti e risorse per il diritto allo studio per garantire pari opportunità a tutti. Nel 2018 in Italia è stato speso per l’istruzione terziaria lo 0,3% del Pil, meno che in tutti gli altri 27 Stati membri dell’Ue. Nell’anno accademico 2018-2019 solo l’11,7% degli iscritti è risultato beneficiario di una borsa di studio, quota che non si distribuisce territorialmente in modo uniforme (scende al 9,1% nel Nord-Ovest e nel Centro e sale al 13,4% nel Nord-Est e al 15,3% nel Sud). Ancora una volta emerge la distanza che separa l’Italia dagli altri Stati membri dell’Ue. La ridotta erogazione di borse di studio fa gravare l’investimento sull’istruzione universitaria sulle famiglie di origine degli studenti, i cui redditi, già erosi negli anni della crisi economica, sono ulteriormente compromessi dalla pandemia.
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Veneto, Zaia “Ipotesi scuola a giorni alternati per i più grandi”

VENEZIA (ITALPRESS) – “In Veneto non parliamo di autobus per le scuole ma di corriere che per chi abita in provincia mal si sposano con gli attuali orari scolastici. Studieremo la scuola in presenza a giorni alternati per i ragazzi più grandi”. Lo dichiara il presidente del Veneto Luca Zaia durante la presentazione del bollettino giornaliero sull’emergenza Covid. Il governatore ha poi rimproverato il Governo colpevole di aver “scaricato la responsabilità sulle regioni e i comuni riguardo un possibile lockdown, senza aver dato gli strumenti per affrontare questa scelta”. “Se si invoca la collaborazione bisogna accedere ai dati centrali sul Covid e alle forze territoriali in capo all’Esecutivo”, ha detto Zaia.
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Servizio Civile, 400 milioni in più per il biennio 2021-22

ROMA (ITALPRESS) – “Sono davvero contento di aver chiesto e ottenuto 200 milioni in più per il 2021 e 200 milioni in più per il 2022 per il Servizio Civile Universale. Queste somme aggiuntive serviranno per coprire i tagli che erano stati fatti dai precedenti Governi, ma sono certo che troveremo nei prossimi mesi ulteriori somme e che il Servizio Civile Universale sarà al centro degli investimenti previsti grazie al Recovery Fund”. Lo afferma in una nota il ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora.
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Università, approvato ddl sui titoli abilitanti

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Università e della ricerca Gaetano Manfredi, ha approvato un disegno di legge che introduce nuove disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti.
“Il testo – spiega Palazzo Chigi nel Comunicato diffuso dopo il Cdm – prevede una radicale semplificazione delle modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate, finalizzato a una più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mercato del lavoro. In seguito all’entrata in vigore delle nuove norme, si prevede che il necessario tirocinio pratico-valutativo sia svolto all’interno dei corsi di laurea e che, di conseguenza, l’esame conclusivo del corso di studi divenga anche la sede nella quale espletare l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione. In particolare, il nuovo modello di abilitazione si applicherà alle classi di laurea e alle relative professioni di seguito indicate”.
Le lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria e protesi dentaria, in Farmacia e farmacia industriale, in Medicina veterinaria, in Psicologia conferiranno l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rispettivamente, di odontoiatra, farmacista, veterinario e psicologo.
Le lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali, in professioni tecniche industriali e dell’informazione, abiliteranno all’esercizio delle professioni, correlate ai singoli corsi di studio, di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato.
Il ddl prevede, infine, che gli ulteriori titoli universitari, conseguiti con il superamento dei corsi di studio che consentono l’accesso agli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni di tecnologo alimentare, di dottore agronomo e dottore forestale, di pianificatore paesaggista e conservatore, assistente sociale, attuario, biologo, chimico e geologo, possano essere resi abilitanti, su richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali o delle relative federazioni nazionali, con uno o più regolamenti da adottare su proposta del Ministro dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro vigilante sull’ordine o sul collegio professionale competente.
Con gli stessi regolamenti saranno disciplinati gli esami finali, con lo svolgimento di una prova pratica valutativa per il conseguimento delle lauree abilitanti, prevedendo che i titoli universitari conclusivi dei corsi di studio hanno valore abilitante all’esercizio della professione, dopo il superamento di un tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi.
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Al via gli #Erasmusdays con 3.500 eventi in tutto il mondo

ROMA (ITALPRESS) – Oltre 3.500 eventi in 67 Paesi del mondo, più di 200 in tutta Italia, da Milano a Palermo, passando per Firenze, Pisa, Senigallia, Roma e altre città: via agli #ErasmusDays, l’iniziativa per celebrare, da domani al 17 ottobre, il programma Erasmus+ attraverso eventi, attività social e digital, varate a livello locale da associazioni giovanili, organizzazioni, gruppi di giovani, scuole, università, istituti ed enti locali. Numeri importanti in un tempo difficile: nonostante l’emergenza Covid i giovani scelgono, ancora una volta, di partecipare, di essere presenti, di essere cittadini attivi e di saper cogliere lo spirito e il sentimento europeo.
Gli Erasmus Days nascono da un’idea dell’Agenzia Giovani francese e sono promossi in Italia dall’Agenzia Indire, Inapp e Agenzia Nazionale per i Giovani. Nel ricco programma di quest’anno, ci sono dibattiti, conferenze, webinar, incontri on line, attività social media, storia instagram, racconti di esperienze, mostre fotografiche, video. In programma anche attività e iniziative social a cura della rete italiana, ed europea, degli EuroPeers (gli ambasciatori della mobilità) con lo scopo di favorire lo storytelling sulle esperienze Erasmus+, dagli scambi, al dialogo giovanile, ai partenariati strategici, al volontariato europeo (ora in Corpo Europeo di Solidarietà) affinchè un numero sempre crescente di giovani abbia la possibilità di conoscere, e quindi accedere, a questa preziosa opportunità offerta dai programmi europei. All’interno del palinsesto si pone anche il kick-off meeting del network ANG inRadio del 17 ottobre, nato proprio con lo scopo di valorizzare e raccontare esperienze positive nonchè progetti nati nell’ambito del programma Europeo Erasmus+.
“La generazione Erasmus è quella che, più di tutti, ha compreso l’importanza dell’essere cittadini europei e di saper quindi cogliere gli strumenti che l’Europa mette a loro disposizione per la propria crescita umana, sociale e professionale”, commenta Lucia Abbinante, direttrice generale Agenzia Nazionale per i Giovani.
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Scuola, positivi al coronavirus 2.348 studenti e 402 docenti

ROMA (ITALPRESS) – “Gli studenti che risultano positivi: 0,037% (2348 casi); il personale non docente che risulta positivo: 0,079% (144 casi); il personale docente che risulta positivo: 0,059% (402 casi)”. Sono i dati forniti in un post su Facebook dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Si tratta dei dati sui contagi a scuola al 3 ottobre, raccolti attraverso il monitoraggio realizzato con i dirigenti scolastici e confrontato con l’Istituto Superiore di Sanità.
“Siamo convinti che la scuola sia un luogo più sicuro e più protetto di altri – scrive Azzolina -. Perchè a scuola ci sono regole precise che studenti e studentesse stanno seguendo in maniera ordinata, grazie anche all’impegno di tutto il personale scolastico. Ce lo conferma il fatto che i ‘focolai scolasticì classificati dall’Istituto Superiore di Sanità siano numericamente poco significativi. I casi di positività al virus ci sono e ci saranno, è inevitabile. Ma le misure che abbiamo introdotto ci permettono di individuarli tempestivamente, compresi i casi asintomatici che altrimenti potrebbero sfuggire al controllo”.
“Ora dobbiamo fare il massimo sforzo per avere rapidità nei test e circoscrivere le quarantene, limitando così i disagi alle famiglie e garantendo a tutte le scuole una buona organizzazione della didattica. Resta fondamentale mantenere comportamenti responsabili. Per questo rinnovo il mio appello alla prudenza non solo dentro ma anche e soprattutto fuori da scuola”, conclude la ministra.
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Università Cattolica e Confindustria Piacenza insieme per i giovani

ROMA (ITALPRESS) – Università Cattolica e Confindustria Piacenza insieme per il futuro delle nuove generazioni: con la firma di un accordo quadro che avrà luogo il 9 ottobre, ore 15.30, presso la sala Piana dell’Ateneo, le due istituzioni consolideranno una pluriennale collaborazione arricchendola e sviluppandola con una serie di interventi rivolti ai giovani. Saranno così incrementate le sinergie tra la realtà produttiva e realtà accademica dando ancora più concretezza alla terza missione dell’università.
All’evento per la firma della convenzione del 9 ottobre interverranno il rettore dell’Università Cattolica, Franco Anelli, il presidente di Confindustria Piacenza, Francesco Rolleri, il direttore generale dell’Università Cattolica, Paolo Nusiner, e il direttore di Confindustria Piacenza, Luca Groppi.
Coordineranno gli interventi la preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza della Cattolica, campus di Piacenza, Anna Maria Fellegara e il direttore di sede, Mauro Balordi.
Accanto al potenziamento degli sbocchi, sia occupazionali sia di tirocinio, focus della convenzione è la collaborazione nell’ambito della didattica e della ricerca.
La firma della convenzione ha luogo nell’ultimo giorno della prima Digital Career Week di tutta l’Università Cattolica, svolta on line dal 5 al 9 ottobre, cui hanno preso parte oltre 60 realtà partecipanti impegnate in stand virtuali, colloqui di selezione, webinar e attività di training point. La Digital Career Week ha sostituito gli annuali quattro Career Day tenuti in presenza nei campus e a cui Confindustria Piacenza collabora da sempre.
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