ROMA (ITALPRESS) – “Voglio ribadire con chiarezza che le condizioni sanitarie ad oggi non consentono di terminare l’anno scolastico in presenza a scuola, per tale ragione il governo ha deciso il rientro a scuola a settembre prossimo”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in audizione presso la Commissione Cultura della Camera.
“Tuttavia il servizio di istruzione e’ un servizio pubblico essenziale costituzionalmente garantito – ha aggiunto – per questo abbiamo subito sollecitato la didattica a distanza per garantire il diritto allo studio”.
“In una situazione cosi’ difficile il governo ha dovuto operare scelte importanti e difficili, impedendo allo stato attuale la presenza a scuola degli studenti e delle loro famiglie, dei docenti e riducendo il personale Ata e dirigenti scolastici. Questo per contenere il contagio”, ha spiegato la ministra.
(ITALPRESS).
Azzolina “Non e’ ancora possibile il ritorno in classe”
Universita’, Manfredi “Investiti 100 milioni per l’emergenza”
MILANO (ITALPRESS) – “C’e’ stato un problema sul modello organizzativo. Noi abbiamo dato una risposta anche finanziaria, con un finanziamento dedicato alle universita’ e alla loro infrastruttura tecnologica. Interverremo con il nuovo decreto anche per aiutare i ragazzi a superare il digital divide. Abbiamo fatto una serie investimenti importanti, che supereranno i 100 milioni di euro e che serviranno a dare una risposta all’emergenza”. Lo ha detto il ministro dell’Universita’ e della Ricerca, Gaetano Manfredi, intervenendo al Microsoft Edu Day, che si e’ tenuto in streaming.
“In una settimana tutto il sistema universitario italiano, anche se con differenze territoriali, e’ passato online con dei risultati importanti. Abbiamo misurato che circa il 95% degli studenti hanno seguito in rete, in alcuni casi piu’ di quelli che seguivano in aula – ha spiegato -. A questo si aggiunge la possibilita’ di fare lauree e esami: abbiamo avuto piu’ di 60mila laureati in questa sessione e centinaia di migliaia di esami”.
“C’e’ stato quindi uno straordinario impegno dei docenti e del personale tecnico amministrativo che mi ha sorpreso. Molti di loro, come me, non sono nativi digitali, ma ho visto una comunita’ di docenti che hanno avuto grande capacita’ di adattamento nello sfidare questo strumento informatico”, ha sottolineato il ministro.
(ITALPRESS).
Azzolina “La didattica a distanza ha creato un patto con le famiglie”
MILANO (ITALPRESS) – “La didattica a distanza ha permesso di fare un’operazione che non si era riusciti a fare prima. Piu’ volte abbiamo sentito di episodi di cronaca in cui si contrapponevano famiglie e scuola. La didattica a distanza ha avvicinato questi mondi. Ne e’ nato un patto e un’alleanza educativa. Perche’ gli studenti possano raggiungere i migliori risultati possibili, sotto ogni aspetto, e’ fondamentale che scuola e famiglia collaborino”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, al Microsoft Edu Day. “Al di la’ dell’investimento economico, c’e’ stato l’investimento sulle persone: studenti, docenti e famiglie. Senza queste tre parti non sarebbe stato possibile quanto fatto nelle ultime settimane e per questo le ringrazio”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).
907 progetti per Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarieta’
ROMA (ITALPRESS) – Sono stati presentati 907 progetti relativi alla seconda scadenza 2020 dei programmi Erasmus+: Gioventu’ e Corpo Europeo di Solidarieta’. Lo rende noto l’Agenzia Nazionale per i Giovani.
La cifra rappresenta un record per il settennato 2014-2020 e si inserisce in un trend in crescita anche per il numero di progetti approvati gia’ dall’anno 2019.
“La generazione z e’ nata con il passaporto europeo. Nel loro percorso formativo i giovani vogliono fortemente un’esperienza che possa metterli in contatto con altre realta’ dell’Unione Europea. Il dato e’ ancor piu’ significativo perche’ tutte le richieste sono state inviate durante l’emergenza sanitaria. E’ un segnale molto importante che fa ben sperare per il prossimo futuro, perche’ saranno proprio gli impulsi dei ragazzi e delle organizzazioni giovanili a dare nuova linfa alla mobilita’ tra Stati europei”, afferma Domenico De Maio, direttore generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, commentando il numero elevato di proposte giunte.
La prossima scadenza e’ l’1 ottobre.
(ITALPRESS).
Il coronavirus aggrava anche la povertà educativa
Bambini e ragazzi intrappolati tra una povertà materiale crescente a causa dell’emergenza Coronavirus in Italia e la mancanza di opportunità educative, le difficoltà nella didattica a distanza e il mancato accesso alle attività educative extrascolastiche, motorie e ricreative. Per molti di loro la prospettiva è rimanere indietro, perdere non solo motivazione e competenze scolastiche, ma, in alcuni casi, essere spinti ad un isolamento che può portare all’abbandono della scuola. Questo l’allarme di Save the Children che, in occasione del lancio della campagna “Riscriviamo il Futuro” e di un nuovo intervento programmatico che intende raggiungere 100.000 bambine, bambini e adolescenti in 30 città in Italia, diffonde un rapporto che include l’inedita indagine realizzata per l’Organizzazione dall’istituto di ricerca 40 dB su un campione di oltre 1000 bambini e ragazzi tra gli 8 e i 17 anni e i loro genitori, che include un 39,9% del totale che e’ in condizioni di fragilita’ socio-economica anche a causa della Crisi Covid19.
Circa 1 minore su 5 incontra maggiori difficoltà a fare i compiti rispetto al passato e, tra i bambini tra gli 8 e gli 11 anni, quasi 1 su 10 non segue mai le lezioni a distanza o lo fa meno di una volta a settimana. Circa 1 genitore su 20 ha paura che i figli debbano ripetere l’anno, nonostante le disposizioni ministeriali lo vietino, o che possano lasciare la scuola, tassi che tra le famiglie in maggiori difficoltà economica, passano rispettivamente a quasi 1 su 10 e 1 su 12.
Quasi la metà delle famiglie con maggiori fragilità (45,2%) vorrebbe “le scuole aperte tutto il giorno con attività extrascolastiche e supporto alle famiglie in difficoltà”, opzione che comunque e’ gradita dal 39,1% dei genitori intervistati. D’altronde sei genitori su dieci (60,3%) ritengono che i propri figli avranno bisogno di supporto quando torneranno a scuola data la perdita di apprendimento degli ultimi mesi.
Una fotografia della povertà educativa che si alimenta, in un circolo vizioso, con quella della crisi economica che ha impoverito ulteriormente le famiglie. Quasi 1 genitore su 7 (14,8%), tra quelli con una situazione socio-economica più fragile, ha perso il lavoro definitivamente a causa dell’emergenza Covid-19, oltre la metà lo ha perso temporaneamente, mentre più di 6 su 10 stanno facendo i conti con una riduzione temporanea dello stipendio, al punto che rispetto a prima del lockdown la percentuale di nuclei familiari in condizione di vulnerabilità socio-economica che beneficia di aiuti statali e’ quasi raddoppiata, passando dal 18,6% al 32,3%. Si tratta di genitori che, nel 44% dei casi, sono preoccupati di non poter tornare al lavoro o cercarne uno perché i figli non vanno a scuola e non saprebbero a chi lasciarli.
“Non possiamo permettere che l’epidemia di COVID-19 in pochi mesi tolga ai bambini e agli adolescenti in Italia opportunità di crescita e sviluppo. Dobbiamo agire subito per non privarli del loro futuro. L’educazione, formale e non, rappresenta per i nostri bambini l’ancora di salvezza per avere opportunità nel presente ma soprattutto per garantire la libertà di scegliere il proprio futuro, specie nei contesti più svantaggiati”, afferma Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia.
(ITALPRESS).
Seconda edizione “Young Factor” a giugno 2021 a Milano
E’ stata fissata per il 15 e 16 giugno 2021 la seconda edizione dell’evento “Young Factor, un dialogo tra giovani, economia e finanza” promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani – Editori. Due giorni di incontri e dibattiti sul futuro e all’insegna dell’Europa. Protagonisti dell’incontro, che hanno raccolto l’invito di Andrea Ceccherini, saranno il vicepresidente della BCE, Luis De Guindos, e sei Governatori di Banche Centrali europee, Francia (François Villeroy de Galhau), Germania (Jens Weidmann), Italia (Ignazio Visco), Olanda (Klaas Knot), Portogallo (Carlos Costa) e Spagna (Pablo Hernßndez de Cos). A spiegare i contenuti e lo spirito dell’iniziativa è il Presidente dell’Osservatorio, Andrea Ceccherini. “La nostra due giorni di lavori vuol rappresentare un segno di fiducia nel futuro, offrendo un tavolo internazionale di confronto che vedrà giovani di tutta Europa confrontarsi, da pari a pari, con alcuni tra i più autorevoli Governatori delle Banche Centrali europee, per discutere di economia e finanza e soprattutto per dialogare insieme sul futuro”, afferma.
“Siamo consapevoli che l’ignoranza costa. E l’ignoranza economico- finanziaria costa cara. Proprio per questo è nato sei anni fa il nostro progetto ‘Young Factor’ – aggiunge -, che rincorre l’ambizione di elevare l’alfabetizzazione economico – finanziaria, a scuola, tra i giovani, convinti come siamo che essa sia un elemento competitivo essenziale, non solo per la ricerca di un’occupazione all’altezza degli studi, ma anche per il pieno esercizio dei più elementari diritti di cittadinanza”. “Con l’evento di Milano – prosegue Ceccherini -questo nostro progetto Young Factor, oggi leader in Italia, muove il primo passo nel processo di internazionalizzazione, divenendo una piattaforma a disposizione di tutti quei paesi europei che vorranno adottarla, nella prospettiva di fare della sfida di elevare l’alfabetizzazione economico-finanziaria dei giovani e il loro senso di appartenenza all’Unione Europea, due bandiere distintive della nostra Comunità. Il nostro obiettivo è rendere i giovani più capaci di capire le dinamiche economiche che, volenti o nolenti, governano il mondo. Anche il loro mondo, rendendoli più padroni di un lessico economico e finanziario che vorremmo divenisse familiare, in modo da aiutarli a capirsi. Solo comprendendosi gli uni con gli altri, i ragazzi italiani con quelli tedeschi, i ragazzi spagnoli con quelli olandesi, potremmo continuare a camminare insieme in Europa. Dobbiamo ricordarci tutti che da soli, a volte, si può anche andare più veloci, ma è solo insieme che si può andare più lontano. Per l’Osservatorio Permanente Giovani- Editori e per Intesa Sanpaolo, che è nostro partner in questa sfida – conclude il Presidente dell’Osservatorio – questo evento vuol essere un doveroso omaggio alla città di Milano e un concreto contributo al percorso di ricostruzione e ripresa economica del nostro Paese”. L’appuntamento di Milano 2021, che sarà condotto da Maria Latella, prosegue il cammino avviato anni fa dall’Osservatorio. L’evento nasce infatti nell’ambito del progetto “Young Factor”, un’iniziativa di economic e financial-literacy che ha visto e continua a vedere la partecipazione di molti Governatori di Banche Centrali Europee. “Obiettivo del progetto – si legge in una nota – è quello elevare il livello di alfabetizzazione economico-finanziaria dei più giovani, impegno particolarmente sentito da Intesa Sanpaolo che, come Banca leader in Europa, è un punto di riferimento per l’inclusione sociale e culturale. Compagni di viaggio nel percorso di economic and financial-literacy dell’Osservatorio, oltre a Intesa Sanpaolo, anche altri tre grandi istituti bancari del nostro Paese: UBI Banca, UniCredit e Banca Monte dei Paschi di Siena, che da anni sostengono nella scuola secondaria superiore il progetto di educazione finanziaria rivolto ai giovani, che solo in questo anno scolastico, conta oltre 617.188 studenti coinvolti, essendo ormai divenuto il progetto italiano leader in questo campo”.
(ITALPRESS).
Garante Infanzia “Sì a riaperture diversificate per la scuola”
“Oggi l’Italia ha davanti a sé una grande sfida: trasformare l’emergenza in un’opportunità di miglioramento per la scuola. Per far ciò occorre un piano di interventi di medio e lungo periodo che renda pienamente effettivo il diritto all’istruzione in ogni parte del Paese”. Così l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, sintetizza il parere inviato al Comitato di esperti istituito dal ministero dell’istruzione per formulare osservazioni e proposte in occasione dell’emergenza coronavirus. “È importante dare ai ragazzi certezze: tanto sull’inizio dell’anno scolastico, quanto sulle modalità di effettuazione degli esami di stato nella scuola secondaria di primo e secondo grado”, aggiunge.
Per l’avvio dell’anno scolastico l’Autorità garante propone la definizione di un percorso a tappe che, da un lato, adotti soluzioni innovative e, dall’altro, assicuri il diritto all’apprendimento in presenza così da garantire la continuità di relazione tra gruppo classe e docenti. “È auspicabile – si legge nel parere inviato al ministero – che la ripresa delle attività didattiche avvenga sulla base di criteri e modalità definiti a livello centrale, secondo modelli organizzativi diversificati, anche in base al grado della scuola, e adattabili alle diverse esigenze presenti nel Paese. Una cornice unitaria nazionale, che ciascuna realtà possa poi applicare in autonomia al proprio territorio”.
L’Autorità garante formula anche dei suggerimenti su: linee guida per le aperture, protocolli nazionali di sicurezza sanitaria e misure di igiene e corsi di formazione per il personale. Si potrebbe considerare, secondo l’Agia, di partire sin da maggio con esperienze pilota nei territori dove sono stati registrati pochi contagi rispetto alla popolazione, per poi avviare, non oltre settembre, la ripresa delle attività didattiche qualora il quadro epidemiologico lo consenta. “La didattica a distanza – dice Filomena Albano – non può sostituire quella in presenza e potrebbe creare disparità nell’accesso all’istruzione. In ogni caso vanno valorizzate le buone esperienze di questo periodo e bisogna fare in modo che, con opportuni investimenti, tutti gli studenti abbiano pari possibilità di accedervi”.
A inizio settembre o anche prima della riapertura andrebbero, poi, offerti corsi di recupero, per chi fosse rimasto indietro durante il periodo di chiusura delle scuole. Inoltre il tempo a disposizione e la prolungata assenza degli studenti dalle aule potrebbe essere occasione per effettuare lavori di messa in sicurezza e di adeguamento degli istituti alle esigenze di bambini e ragazzi con disabilità.
Sui temi del riavvio dell’anno scolastico e della didattica a distanza la Garante ha ascoltato la Consulta delle ragazze e dei ragazzi, gruppo di giovani tra i 15 e i 17 anni che viene periodicamente interpellato dall’Autorità. Il loro parere è stato inviato in allegato al Comitato di esperti del Ministero dell’istruzione, dando così seguito a una delle indicazioni del Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che ha sollecitato all’Italia la partecipazione dei minorenni nelle decisioni che li riguardano. I ragazzi – che hanno manifestato il bisogno di certezze – si sono espressi pure sull’esame di maturità, che vorrebbero si tenesse in presenza, attraverso un colloquio, in modo che siano accertate le competenze, perché la prova a distanza potrebbe non essere in grado di offrire le stesse opportunità a tutti. Hanno chiesto poi indicazioni certe sulle modalità di svolgimento anche attraverso la diffusione di un “vademecum dello studente”: una sorta di manuale che contenga informazioni sull’attribuzione del voto e sulle modalità di svolgimento dell’esame.
(ITALPRESS).
Azzolina “Lavoriamo per riaprire le aule a settembre”
“La scuola non si è mai fermata, nonostante l’emergenza Covid, e stiamo lavorando per farla ripartire di presenza a settembre, sicura ed efficiente”. Così il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina su Facebook.
“Centreremo questo obiettivo anche grazie al Piano Scuola che avvia dopo anni di attesa il progetto per portare la banda ultralarga in tutte le scuole, a partire da quelle del primo e
secondo ciclo. Si tratta di un investimento di 400 milioni e 430 mila euro, pari a circa il doppio rispetto ai 200 milioni precedentemente previsti”, aggiunge il ministro dell’Istruzione.
(ITALPRESS).









