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ESAMI DI MATURITÀ, AL VIA CAMPAGNA ANTI BUFALE

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L’unica certezza per i maturandi è che usare lo smartphone durante le prove comporta la bocciatura. Sul resto il rischio fake news è dietro l’angolo. 

Ogni anno, in occasione dell’Esame di Stato, tra gli studenti si diffondono informazioni errate in merito alle procedure d’esame. Secondo alcuni diventa possibile conoscere le tracce in anticipo attraverso internet, per altri sorge la convinzione di essere controllato dalle Autorità durante lo svolgimento. Se quest’ultima informazione, pur falsa, funge da deterrente contro l’utilizzo di strumenti tecnologici per alterare il risultato dell’esame, la ricerca di fantomatiche anticipazioni sui testi d’esame fa perdere tempo e denaro.

Dall’annuale monitoraggio realizzato da Skuola.net, per la Polizia di Stato, su un campione di circa 3.000 studenti del quinto anno, risulta che 1 su 6 crede di poter trovare su internet le tracce delle prove d’esame, mentre 1 su 5 è convinto che la Polizia controlli i telefonini degli studenti per scoprire chi sta copiando. L’opinione è naturalmente falsa, perché il controllo della rete non avviene con queste modalità.

 

Per l’undicesimo anno consecutivo la Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il portale degli studenti Skuola.net, si appresta a lanciare la campagna di sensibilizzazione “Maturità al sicuro”, con l’obiettivo di debellare il fenomeno delle fake news, bufale e leggende metropolitane ed evitare che gli studenti, oltre a perdere tempo prezioso, possano anche rimetterci del denaro alla ricerca della “soffiata giusta”.

L’impatto di queste iniziative è dimostrato dai dati. Dal 2014 ad oggi, ad esempio, si può notare una riduzione del fenomeno: prima, infatti, 1 su 3 era convinto di poter conoscere le tracce d’esame in anticipo su internet. L’ampio utilizzo dei social media impone, comunque, di non abbassare la guardia. Anche perché ogni anno gli studenti cambiano, per cui è necessario ripetere i messaggi. I primi maturandi nati nel nuovo millennio sembrano globalmente essere più consapevoli di quelli che li hanno preceduti dodici mesi fa.  

Purtroppo le false credenze non terminano qui: il 42%, teme di poter essere “perquisito” dai professori di commissione e circa il 19% crede che la scuola sarà “schermata” per impedire ai cellulari di connettersi ad internet. Non meno rilevante il dato di quell’8% dei maturandi che, invece, si aspetta di trovare commissari d’esame dotati di strani dispositivi di rilevamento magnetico per i cellulari.

 

Gran parte dei ragazzi è cosciente che utilizzare il telefonino equivale all’espulsione dalle prove d’esame (92%), rimangono incertezze per quanto riguarda ciò che è ammesso o vietato durante la maturità. Per il 31% dei ragazzi, infatti, non costituisce reato ricevere le soluzioni delle tracce dall’esterno, mentre la prova è in pieno svolgimento. 

L’iniziativa “antibufale” si serve delle forme di comunicazione e degli strumenti preferiti dai giovani per veicolare i messaggi di sensibilizzazione, ed è finalizzata ad aiutare i ragazzi ad affrontare l’esame con maggiore serenità, confidando nei propri mezzi e nella preparazione che hanno ricevuto durante gli anni passati a scuola, senza cercare scorciatoie truffaldine che comporterebbero solo l’esclusione dalla prova d’esame.

A questo scopo è stato realizzato un video, in collaborazione con Skuola.net e lo youtuber Nikolais, che verrà diffuso anche su Facebook, Instagram e Youtube. Un contenuto ironico che passa in rassegna le tipologie di studente più diffuse: dall’ansioso al “selfista”, passando per il “tanto non lo chiede” ed il credulone. Quest’ultimo sarà preda di una possibile compravendita di tracce in anticipo, prontamente sventata dall’intervento di un rappresentante della Polizia di Stato.

 

La notte che precede l’esame, tantissimi ragazzi perdono il proprio tempo sulla rete nella speranza di conoscere le tracce con qualche ora di anticipo, ed è proprio per questo che gli operatori del Commissariato di P.S. online sono a disposizione dei maturandi per rispondere a tutti i loro quesiti e dubbi sulle informazioni che circolano in rete nelle ore immediatamente precedenti la prima prova d’esame. Un rappresentante dalle Polizia di Stato sarà anche presente alla tradizionale diretta di Skuola.net nelle ore precedenti l’esame, per rispondere a tutti i dubbi degli studenti. 

“L’esame di maturità rappresenta per i ragazzi una delle prime difficoltà da affrontare nella vita, soprattutto per quei ragazzi che vivono questo momento con maggiore preoccupazione – afferma Nicola Zupo, Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Lazio – ed è per questo motivo che bisogna aiutarli ad affrontare questa prova nella maniera più tranquilla possibile, puntando tutto sulle loro capacità e sulle proprie conoscenze, acquisite durante il ciclo di studi, piuttosto che sulle false notizie che possono circolare in rete.  Le false notizie relative alla diffusione anticipata delle tracce d’esame in rete  – conclude Nicola Zupo – possono portare invece sterili distrazioni e in un momento come questo, si corre il rischio di perdere la concentrazione necessaria e tempo prezioso”.

 

ANG, 4.5 MILIONI PER 184 PROGETTI UNDER 30

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L’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’ente vigilato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Europea che si occupa per l’Italia dei programmi europei rivolti ai giovani, ha assegnato 4.5 milioni di euro a 184 progetti proposti, gestiti e realizzati da associazioni giovanili, nell’ambito del primo round di valutazione dei programmi Erasmus+ Gioventù in azione e Corpo Europeo di Solidarietà. 

Grazie a questi progetti potranno esser realizzate iniziative ed attività che avranno ricadute su diversi ambiti della società (integrazione, ambiente, occupazione, inclusione, arte e cultura), un forte impatto a livello locale e contribuiranno a migliorare la vita democratica del paese. 

Nell’ambito del nuovo programma dell’Unione Europea, il Corpo Europeo di Solidarietà, sono stati approvati 59 progetti per un totale di 1.4 milioni di euro di finanziamento. Coinvolti 243 giovani provenienti da tutto il paese, di cui il 24% che partono da situazioni di forte svantaggio sociale.

 

Le attività riguarderanno – maggiormente – progetti di volontariato, solidarietà, tirocinio e lavoro rivolti alle nuove generazioni. Ad esempio “Play the city” è un progetto proposto da 7 giovani milanesi, alcuni dei quali stranieri che da poco vivono nella città, impegnati nella promozione dello sport come veicolo di inclusione nei quartieri popolari di Milano. A Trani, invece, un gruppo di 6 ragazzi con “Food4U” ha deciso di provare a trovare una soluzione che contribuisca a risolvere il problema dello spreco alimentare e della difficoltà di accesso al cibo chiudendo, in base ai modelli dell’economia circolare, la filiera del “cibo recuperato”, intervenendo attivamente nelle fasi di recupero, distribuzione e trasformazione degli scarti ed eccedenze alimentari.

Mentre in Sardegna un’associazione si occupa di rendere accessibili le informazioni sui progetti europei per tutti i giovani, in particolare quelli delle comunità locali con disabilità uditive grazie alla lingua dei segni. In Puglia, infine, il progetto “Giù la maschera – un ponte tra culture” promuove tramite l’organizzazione di un laboratorio teatrale multiculturale, la realizzazione di un documentario e il coinvolgimento dei gruppi di minoranza nelle attività associative del territorio una maggiore partecipazione alla vita della comunità delle minoranze linguistiche o religiose, isolate o poco integrate nel tessuto sociale e lavorativo.

 

L’elemento di forte novità ed innovazione riguarda la possibilità che le attività ed i progetti presentati – anche di piccole dimensioni – siano sviluppate e attuate in totale autonomia gestionale a livello locale da un gruppo di almeno 5 giovani, per un periodo da 2 a 12 mesi, con l’obiettivo di esprimere solidarietà e sollecitare cambiamenti positivi nella propria comunità di riferimento.

In relazione al programma Erasmus+, nel dettaglio, sono stati assegnati 3.1 milioni di euro – per 125 progetti – a 119 organizzazioni radicate in tutto il territorio del paese. Le attività approvate per la maggior parte (113) riguardano scambi di giovani e mobilità degli animatori giovanili.

I progetti appartenenti al primo round Erasmus+ coinvolgeranno ben 18 regioni italiane, garantendo una partecipazione uniforme a giovani residenti su tutto il territorio italiano. Tra le aree più rappresentate c’è la Sicilia (con 23 progetti), il Piemonte (con 16), la Campania (con 13) e la Lombardia (con 10).

 

I giovani coinvolti saranno 6.065 di cui 1.628 provenienti da situazioni di forte svantaggio sociale. Nel dettaglio sono stati approvati 43 progetti di volontariato, 13 di solidarietà e 3 di tirocinio e lavoro.

“I programmi dell’Agenzia Nazionale per i Giovani – spiega Domenico De Maio, direttore generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani – calano l’Europa nei territori. Stiamo lavorando con passione per diventare il punto di riferimento per i ragazzi dando loro gli strumenti per mettersi in gioco, per essere protagonisti in Italia ed in Europa e lavorare su tematiche di loro interesse. Il lavoro dell’Agenzia è quello di motivare, far conoscere e fornire opportunità e dire finalmente ai giovani che le istituzioni sono dalla loro parte, che le istituzioni sono casa loro. Tra le mission istituzionali dell’Agenzia è centrale il tema della partecipazione attiva alla vita democratica del paese, tema quanto mai attuale anche in vista delle imminenti elezioni Europee”.

 

PER 1 ADOLESCENTE SU 5 USO PROBLEMATICO INTERNET

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E’ elevata la prevalenza degli adolescenti italiani con comportamenti a rischio di dipendenza da sostanze e non solo: oltre il 22% dei giovani che frequentano le scuole superiori presenta un rapporto disfunzionale con il Web. E’ il dato che emerge da uno studio effettuato presso la Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS – Universita’ Cattolica del Sacro Cuore e pubblicato sulla prestigiosa rivista “Frontiers in Psychiatry”.
La ricerca e’ stata condotta dal dottor Marco Di Nicola e coordinata dal professor Luigi Janiri dell’Unita operativa Complessa del Gemelli e Istituto di Psichiatria e Psicologia dell’Universita’ Cattolica e dimostra anche una relazione tra l’uso problematico di Internet e un peggiore rendimento scolastico, oltre che alcuni tratti di personalita’ e caratteristiche psicologiche gia’ associati al rischio di sviluppare disturbi psichici. La ricerca ha coinvolto 996 ragazzi che frequentano le scuole superiori (240 maschi e 756 femmine, con un’eta’ media di circa 16 anni) valutati mediante questionari specifici atti a indagarne le caratteristiche sociodemografiche, l’abitudine al fumo di sigaretta, l’uso di alcolici e di altre sostanze d’abuso, il rendimento scolastico e i comportamenti a rischio di dipendenza (uso di Internet, gioco d’azzardo, esercizio fisico).
 
“Il consumo frequente di alcolici e l’uso di sostanze sono risultati molto comuni nei maschi”, spiega Di Nicola, “ma rispetto al passato le differenze di genere sono sempre meno evidenti, soprattutto per quanto riguarda i cannabinoidi ed il binge drinking (abbuffate alcoliche)”.
L’uso problematico di Internet e’ stato rilevato nel 22,1% dei giovani senza differenze tra maschi e femmine. “Tale fenomeno”, spiega l’esperto “e’ stato valutato con un’intervista e con test specifici che esplorano l’impatto dell’uso di Internet sulla quotidianita’ (scuola, lavoro, rapporti familiari e relazioni interpersonali, durata e qualita’ del sonno, etc.) e il grado di disagio che i giovani sperimentano quando non possono accedere al Web con le modalita’ desiderate. Si tratta di un comportamento altamente disadattivo (con ripercussioni significative sul funzionamento generale del soggetto) anche se non si puo’ parlare ancora di una vera e propria “dipendenza”.
Inoltre, il 9,7% degli adolescenti valutati ha descritto delle modalita’ di gioco problematiche, con un elevato rischio di sviluppare una condizione di gioco d’azzardo patologico. I maschi riportano tale condotta piu’ frequentemente delle femmine (29,9% vs. 3,7%). E ancora, il 6,2% del campione ha riferito di praticare esercizio fisico in maniera eccessiva. 
 
“Le condotte di dipendenza studiate, sia da sostanze sia comportamentali, sono risultate associate ad una ridotta performance scolastica: piu’ grave e’ la problematica del ragazzo, peggiore e’ il suo rendimento”, sottolinea Di Nicola. Infine, tratti di personalita’ e caratteristiche psicologiche come l’incapacita’ di provare piacere, l’impulsivita’, la difficolta’ a riconoscere e descrivere le proprie emozioni e la tendenza alla dissociazione, correlano con il rischio di comportamenti di dipendenza.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito, tra i giovani italiani, all’abbassarsi dell’eta’ del primo contatto con le sostanze d’abuso, all’aumento del poliabuso, di comportamenti quali il binge drinking e la drunkoressia (sottoporsi a restrizione alimentare prima di consumare alcolici, sia per limitare
l’introito calorico ed evitare di prendere peso, sia per potenziare gli effetti euforizzanti e disinibenti dell’alcol), nonche’ dell’uso problematico di Internet e del gioco (prevalentemente online), con un incremento del rischio di sviluppare in eta’ adulta dipendenze patologiche e disturbi psichici”, conclude Janiri.

LA SAPIENZA, ARRIVANO SKILLS LAB PER STUDENTI

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Superare lo stile di insegnamento didascalico e favorire la partecipazione attiva degli studenti al processo di apprendimento, migliorando la qualità della didattica e la formazione professionalizzante: questo è il senso dei progetti che la Sapienza ha portato avanti, grazie al contributo della Fondazione Roma. Le linee di intervento riguardano in particolare la creazione di ambienti simulati che offrono la possibilità di fare training in condizioni prive di rischio, o di rischio controllato, aumentando la capacità degli studenti di prendere decisioni autonome in diversi ambiti, dalla fisica all’architettura, dalla medicina alla geologia. I risultati dei progetti, realizzati con il sostegno della Fondazione Roma che ha stanziato per le iniziative legate alla didattica 5,9 mln di euro a conclusione del programma triennale di attuazione, sono stati presentati questa mattina alla Sapienza dal rettore Eugenio Gaudio alla presenza del Presidente Emmanuele Francesco Maria Emanuele. Si tratta in particolare di tre laboratori ad alta tecnologia in cui si realizzano simulazioni delle pratiche mediche in situazioni di crisi o di emergenza e della Biblioteca automatizzata di Architettura. A queste si aggiungono altre azioni di potenziamento e ammodernamento che saranno illustrate al pubblico in un video descrittivo dei traguardi raggiunti.

“La sfida che abbiamo raccolto è importante e strategica per un’Università che punta a formare non meri tecnici, ma menti brillanti in grado di confrontarsi a livello internazionale con esperti di altre discipline e farsi carico delle crisi e delle emergenze – spiega il Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio – I progetti realizzati con il sostegno della Fondazione Roma, che utilizzano le tecnologie più moderne applicabili alla formazione universitaria, sono orientati a un maggiore coinvolgimento degli studenti e a stimolare in modo sempre più efficace le intelligenze che rappresentano il futuro del nostro Paese”.

“Sono da sempre convinto – sostiene il Presidente della Fondazione Roma Emmanuele F.M. Emanuele – della rilevanza strategica per un Paese che vuole restare competitivo e moderno di una formazione universitaria di qualità, che trovi nell’applicazione delle tecnologie di ultima generazione lo strumento più funzionale e duttile per offrire ai giovani le opportunità di apprendere al meglio le competenze scientifiche e tecniche indispensabili per sintonizzarsi con la domanda di professionalità altamente qualificata in tutte le discipline. Da questa convinzione, ho fatto scaturire l’impegno della Fondazione Roma a sostenere le realtà accademiche di eccellenza nella realizzazione di interventi concreti che realizzano opportunamente questi obiettivi”.

I tre Centri di Simulazione e addestramento sono a disposizione di una platea di oltre 20.000 tra studenti e specializzandi nei Poli di formazione in ambito medico della Sapienza: Policlinico Umberto I, Policlinico Sant’Andrea e Polo di Latina.

Le nuove strutture allestite sono skill lab dotati di apparecchiature particolarmente sofisticate in cui si realizzano simulazioni su “pazienti virtuali” che possono essere collegati a monitor identici a quelli utilizzati in strutture di area critica; questo consente di valutare l’adeguatezza degli interventi effettuati da studenti, o da team di studenti (medici, infermieri ecc).

Una strumentazione all’avanguardia che promette di aumentare le curve di apprendimento e di rafforzare la capacità di lavoro di squadra nei giovani orientati a diverse specializzazioni cliniche. Gli strumenti di simulazione altamente sofisticati (simulation and training) sono infatti diventati un punto fermo della formazione medica: la Sapienza si dota così di strutture che consentono di apprendere la base dell’attività clinica in condizioni di assoluta sicurezza ed eticità, prima di passare alla fase diretta sul paziente. Infatti nei laboratori si lavorerà in massima parte nel campo degli interventi in urgenza e in condizioni di crisi, simulando alterazioni cardiocircolatorie, respiratorie e renali o anche per valutare gli effetti di particolari interazioni farmacologiche e simulazioni della chirurgia laparoscopica. Fiore all’occhiello la tavola anatomica digitale, unica in Italia. È uno schermo 3d interattivo da 65 pollici che riproduce gli organi interni condividendo le cartelle cliniche di tutto il mondo in cloud.

L’intervento sulla Biblioteca centrale di Architettura ha permesso invece di realizzare un sistema di archiviazione automatizzato in grado di fornire un servizio di qualità, di importante supporto alla didattica, adeguato alla consultazione per un ampio numero di utenti. Il progetto è rivolto soprattutto agli 8.400 studenti di Architettura, ma anche agli studenti provenienti da altre Facoltà, ai dottorandi e agli specializzandi, per un numero di circa 10.000 utenti. Il sistema è caratterizzato da meccanismi a configurazione combinata in cui gli scaffali, compattati per ottimizzare lo spazio, sono mobili. L’obiettivo più specifico è l’individuazione, il prelevamento e la consegna all’utente dei libri richiesti, provvedendo anche alla loro ricollocazione attraverso un sistema meccanizzato. Il sistema ha inoltre lo scopo di contenere e rendere rapidamente accessibili grandi quantità di volumi. La Biblioteca centrale di Architettura è la maggiore biblioteca italiana nel settore: essa infatti conta circa 93.000 volumi, 8.000 carte, 26.000 diapositive, 5.000 testi provenienti da fondi privati. La possibilità di accedere con facilità e rapidità a testi, documenti, cartografie, richiede un sistema di archiviazione tecnologicamente adeguato alla conservazione e all’uso delle diverse tipologie di materiali.

AL SUD MENO RESIDENTI E LAVORO IN CALO

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Nel 2017 la popolazione italiana ammonta a 60 milioni e 660 mila unita’, in ulteriore calo di quasi 106 mila unita’. E’ come se sparisse da un anno all’altro una citta’ italiana di medie dimensioni.
La popolazione diminuisce malgrado aumentino gli stranieri: nel 2017 il calo e’ stato di 203 mila unita’ a fronte di un aumento di 97 mila stranieri residenti. Il peso demografico del Sud diminuisce ed e’ ora pari al 34,2%, anche per una minore incidenza degli stranieri (nel 2017 nel Centro-Nord risiedevano 4.272 mila stranieri rispetto agli 872 mila stranieri nel Mezzogiorno). Negli ultimi 16 anni hanno lasciato il Mezzogiorno 1 milione e 883 mila residenti: la meta’ giovani di eta’ compresa tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati, il 16% dei quali si e’ trasferito all’estero. Quasi 800 mila non sono tornati.
Anche nel 2016, quando la ripresa economica ha manifestato segni di consolidamento, si sono cancellati dal Mezzogiorno oltre 131 mila residenti. Tra le regioni meridionali, sono la Sicilia, che perde 9,3 mila residenti (-1,8 per mille), la Campania (-9,1 mila residenti, per un tasso migratorio netto di -1,6 per mille) e la Puglia (-6,9 mila residenti, per un tasso migratorio netto pari a -1,7), quelle con il saldo migratorio piu’ negativo. Nel corso del 2017 l’incremento dell’occupazione meridionale e’ dovuta quasi esclusivamente alla crescita dei contratti a termine (+61 mila, pari al +7,5%) mentre sono stazionari quelli a tempo indeterminato (+0,2%). Vi e’ stata una brusca frenata di questi ultimi rispetto alla crescita del 2,5% nel 2016, il che dimostra che stanno venendo meno gli effetti positivi degli sgravi contributivi per le nuove assunzioni al Sud. In questi anni si e’ profondamente ridefinita la struttura occupazionale, a sfavore dei giovani, testimoniata dall’invecchiamento della forza lavoro occupata. Il dato piu’ eclatante e’ il drammatico dualismo generazionale: il saldo negativo di 310 mila occupati tra il 2008 e il 2017 al Sud e’ la sintesi di una riduzione di oltre mezzo milione di giovani tra i 15 e i 34 anni (-578 mila), di una contrazione di 212 mila occupati nella fascia adulta 35-54 anni e di una crescita concentrata quasi esclusivamente tra gli ultra 55enni (+470 mila unita’).

1 NUOVA IMPRESA SU 3 GUIDATA DA UNDER 35

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Una nuova impresa su 3 e’ guidata da un under 35. A fine giugno 2018, il Registro delle Camere di commercio conta 551.761 imprese giovanili. Tra aprile e giugno, i giovani imprenditori dello Stivale hanno messo a segno un saldo di 18.659 unita’ in piu’ tra aperture e chiusure di imprese, pari al 60%dell’intero saldo del periodo. Nel complesso, il peso dell’imprenditoria giovanile sul totale delle imprese e’ del 9,1% ma, se si guarda alle iscrizioni di nuove imprese, il ruolo dei giovani imprenditori appare determinante ad assicurare il ricambio della nostra base produttiva.
Tra aprile e giugno, infatti, le imprese di under 35 hanno rappresentato il 30,8% di tutte le iscrizioni di nuove imprese ai registri camerali. Tra i principali settori di attivita’, spiegano Unioncamere e InfoCamere, quelli in cui la presenza di imprese giovanili e’ piu’ elevata sono le attivita’ dei servizi per edifici e paesaggio(pulizie e giardinaggio), dove gli under 35 hanno una quota del14,6%, le altre attivita’ di servizi per la persona (tra cui lavanderie, parrucchieri, centri benessere) dove sono il 14,3% e le attivita’ dei servizi di ristorazione (13,9%). La Calabria e’ la regione in cui le imprese giovanili rappresentano la quota piu’ elevata sul totale (il 12,8%), seguita a ruota dalla Campania (12,6%) e dalla Sicilia (11,8%). 

In valori assoluti, la classifica della crescita nel secondo trimestre del 2018 e’ guidata dalla  Campania (+3.004 imprese), seguita da Lombardia (+2.341) e Lazio (+2.082). Rispetto alla media delle imprese, quelle giovanili scontano pero’ una fragilita’ maggiore dal punto di vista patrimoniale. Con riferimento alle imprese costituite in forma di societa’ e con un capitale dichiarato, la quota di imprese under 35 con capitale sociale superiore ai 10mila euro e’ nettamente inferiore alla media in ognuna delle classi. Quanto alla rappresentativita’ della societa’ italiana, rispetto alla media generale l’imprenditoria giovanile vede una presenza relativamente maggiore di imprese femminili (il 28,9% contro una media generale del 21,9%) e della componente straniera di provenienza extra UE (il 15,9% contro il 7,7%).

I SEMESTRE IMPRESE FORLÌ-CESENA E RIMINI -1,7%

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Sulla base dei dati Infocamere-Movimprese, elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio della Romagna, al 30 giugno nelle province di Forli’-Cesena e Rimini si contano 4.859 imprese giovanili attive, che costituiscono il 6,8% del totale delle imprese attive (7,1% in regione e 9,3% a livello nazionale). Nel confronto con il 30 giugno 2017, si riscontra una diminuzione delle imprese giovanili dell’1,7%, che, se da un lato e’ superiore al calo delle imprese totali attive (-0,4%), dall’altro e’ inferiore alla variazione negativa sia regionale (-3,5%) che nazionale (-2,9%); inoltre tale diminuzione risulta essere la piu’ bassa nel medio periodo (dal 2013).

I principali settori economici sono, nell’ordine: Commercio (1.419 imprese giovanili, 29,2% sul totale delle relative imprese), Costruzioni (834, 17,2%), Alberghi e ristoranti (698, 14,4%), Altre attivita’ di servizi (prevalentemente servizi alla persona) (323, 6,6%), Agricoltura (295, 6,1%), Ind. Manifatturiera (275, 5,7%) e Noleggio, ag. viaggio e servizi alle imprese (214, 4,4%).

Le imprese giovanili con la maggior incidenza percentuale sul totale delle imprese attive appartengono alle Attivita’ finanziarie e assicurative (11,6%), al settore Noleggio, Agenzie di viaggio e servizi alle imprese (10,6%), alle Altre attivita’ di servizi (9,8%), agli Alberghi e ristoranti (9,3%), ai Servizi di informazione e comunicazione (8,4%), al Commercio (8,3%) e alle Costruzioni (8,0%). In termini di variazione annua si registra un calo delle imprese giovanili nel Commercio (-6,3%), nelle Costruzioni (-6,1%), negli Alberghi e ristoranti (-1,1%) e nel Manifatturiero (-3,2%);

crescono invece quelle relative ai settori Altre attivita’ di servizi (+5,9%), Agricoltura (+9,7%) e Noleggio, Agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+13,2%). Riguardo alla natura giuridica, la maggior parte delle imprese giovanili sono imprese individuali (3.716 unita’, 76,5% del totale delle imprese giovanili), alle quali seguono, con una certa distanza, le societa’ di capitale (650 unita’, 13,4%) e le societa’ di persone (441 unita’, 9,1%); le imprese individuali sono anche quelle con la maggiore incidenza percentuale sul totale delle imprese attive (9,3%). In termini di variazione annua, e’ da evidenziare la decisa crescita delle societa’ di capitale (+6,9%) a cui si contrappone la diminuzione sia delle imprese individuali (-2,2%) sia, in modo piu’ sensibile, delle societa’ di persone (-7,9%).

SERVIZIO CIVILE IN CAMPANIA, AL VIA IL BANDO

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Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile ha pubblicato l’avviso per la selezione dei volontari da avviare al servizio civile in Campania per l’anno 2018/19. Con 323 progetti approvati e 3.524 volontari da coinvolgere, la Campania si conferma al primo posto tra le regioni italiane per progetti e partecipanti al servizio civile, “a conferma del lavoro e delle scelte fatte in questi anni dalla Regione Campania attraverso le Politiche sociali nella promozione degli enti del terzo settore, dei progetti di qualità e delle attività legate al mondo del volontariato”, spiega la Regione in una nota.

Possono partecipare al bando per il servizio civile i giovani dai 18 ai 28 anni. I progetti durano 12 mesi (8 quelli sperimentali) per 30 ore settimanali e complessive 1400 ore annue (25 ore settimanali e 1.145 annue per i progetti sperimentali). La domanda deve essere presentata entro il 28 settembre 2018. Per tutte le informazioni e per scaricare i moduli basta collegarsi al sito del Servizio Civile.

“Con i giovani che entreranno quest’anno e che andranno ad aggiungersi ai 3.215 già in servizio attivo, la Campania avrà oltre 6700 volontari impegnati nel Servizio Civile in tantissimi progetti ed attività che costituiscono un valore aggiunto enorme per i nostri territori dal punto di vista sociale”, afferma l’assessore regionale alle Politiche Sociali e all’Istruzione, Lucia Fortini. “Il Servizio Civile è anche l’occasione per le ragazze e i ragazzi di fare un’esperienza retribuita che gli consente di entrare a contatto col mondo del lavoro. Per questo lavoriamo e facciamo in modo che gli enti coinvolti presentino progetti di sempre maggiore impatto e qualità”, conclude Fortini.