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A Giffoni Teen Parade, il Festival del lavoro spiegato dagli adolescenti

SALERNO (ITALPRESS) – Radioimmaginaria, la radio degli adolescenti, ha partecipato a Giffoni Film Festival, il festival del cinema per ragazzi che ogni anno conta più di 120mila partecipanti, come media partner dal 20 al 29 luglio. Per il secondo anno consecutivo, inoltre, Radioimmaginaria ha portato a Giffoni Valle Piana (Salerno) il proprio evento “Teen Parade, il festival del lavoro spiegato dagli adolescenti”, quest’anno alla sua settima edizione, in collaborazione con Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e INPS, con l’obiettivo di parlare alle nuove generazioni di importanti temi legati al mondo del lavoro, tra cui orientamento, formazione, tipologia di rapporto di lavoro, prevenzione per la sicurezza nelle scuole e sui luoghi di lavoro, e di previdenza.
In questo senso Radioimmaginaria ha realizzato insieme al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali una serie di interviste e un evento speciale trasmesso in diretta radio il 28 luglio con l’intervento di Maria Condemi, direttore generale della D.G dell’Innovazione tecnologica, delle risorse strumentali e della comunicazione; Andrea Simoncini, Dirigente ministero del lavoro e delle politiche sociali; Alessandro Lombardi, direttore Generale della D.G. del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese; e della Consigliera nazionale di Parità, Francesca Bagni Cipriani.
Insieme ad INPS, Radioimmaginaria ha realizzato un programma di eventi sul tema del lavoro, previdenza e prestazioni a sostegno alla famiglia che sono stati trasmessi in diretta su Instagram dal 21 al 26 luglio insieme ad esperti delle sedi INPS in provincia di Salerno. Il 24 luglio è stato trasmesso un evento speciale in diretta radio a cui hanno preso parte: Micaela Gelera, commissario straordinario Inps; Ciro Toma, direttore vicario Campania; Giovanna Baldi, direttore sede di Salerno; Vincenzo Di Nicola, responsabile innovazione tecnologica; Giovanna Grieco, responsabile vigilanza ispettiva Campania.
Il 25 luglio, inoltre, si è svolta la cerimonia di consegna della medaglia commemorativa per i 125 anni di storia dell’INPS a Claudio Gubitosi, ideatore e fondatore del Giffoni Film Festival, per il valore e il prestigio che riveste la manifestazione a livello internazionale.
Hanno partecipato alle trasmissioni di Radioimmaginaria in qualità di ospiti per parlare del proprio lavoro e raccontare la propria storia anche Maurizio Molinari, direttore de “La Repubblica”, Greta Esposito, attrice nel cast della serie “Mare Fuori” e del film Netflix “Mixed by Erry”, Pierfrancesco Rizzello, 12enne italo-brasiliano qualificatosi per il secondo anno di fila campione mondiale di kitesurf under14.

– foto ufficio stampa Radioimmaginaria –
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Agricoltura, da TerrAmore formazione nel segno della sostenibilità

ROMA (ITALPRESS) – La formazione continua è decisiva per l’innovazione in un settore in evoluzione come l’agroalimentare. Ne è consapevole TerrAmore, una cooperativa agricola nata nel 2008 che oggi ha 41 aziende associate con una superficie coltivata complessiva di oltre 430 ettari in Campania. La cooperativa ha portato avanti progetti formativi finanziati da Fondimpresa. “Per noi la formazione è intimamente legata all’innovazione – spiega Demetrio Esposito, responsabile commerciale TerrAmore – Il tema è la sostenibilità secondo i suoi tre pilastri: sostenibilità economica perchè vogliamo ricercare nuovi prodotti e processi produttivi, ma anche sostenibilità ambientale perchè la tecnologia ci deve aiutare a consumare meno risorse e preservare l’ambiente, sostenibilità anche sociale perchè dobbiamo cercare di capire come alleviare il lavoro dei nostri operatori e come importare i giovani nell’agricoltura in un rapporto di reciproco scambio con i propri genitori. L’aspetto più importante della formazione è per noi lo stare insieme. Dopo i primi tre corsi formativi abbiamo iniziato ad avere una riunione aziendale dove ci confrontiamo sui problemi di tutte le settimane. Altro aspetto importante è capire cosa si vuole ottenere e dove vogliamo andare. Un piccolo aneddoto, stavamo tutti insieme nella riunione settimanale e” parlando di “come dobbiamo utilizzare il nostro compost aziendale, dalla discussione viene un’idea bellissima: perchè non riusciamo a proporre un progetto di ricerca dove il nostro compost lo valorizziamo creando delle seminiere? Nasce un progetto bellissimo che stiamo portando avanti che è proprio quello di avere delle seminiere fatte di compost”.
“La partecipazione ai corsi di formazione mi ha permesso di ottimizzare i tempi lavorativi attraverso l’uso di informatica, sono passato dallo scrivere tutto su un foglio cartaceo all’interrogazione dei dati aziendali tramite lo smart working che mi ha consentito di ottimizzare il programma di lavoro anche non essendo presente in azienda. Inoltre, all’interno dell’azienda abbiamo notato che la digitalizzazione e l’informatizzazione hanno permesso di migliorare gli interscambi tra i vari settori aziendali rendendoli più chiari e immediati”, afferma Rubino Baldi, controllo qualità TerrAmore.
-foto ufficio stampa Fondimpresa-
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Giffoni Film Festival, Gubitosi “Ascoltare i giovani”

ROMA (ITALPRESS) – Cinquantadue anni fa la prima edizione del Giffoni Film Festival, l’appuntamento cinematografico per bambini e ragazzi che si svolge ogni anno, nel mese di luglio nella città di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. Domani al via la 53esima edizione. A raccontarla l’ideatore, fondatore e direttore, Claudio Gubitosi, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.
“Il Giffoni – ha detto – è una bella storia italiana ma è anche una grande istituzione culturale. Giffoni è anche un paese, il mio paese, dove feci la prima edizione con questa follia un pò creativa. Giffoni è certamente anche un festival del cinema”, ha aggiunto, “ma l’anomalia, o chiamiamola specificità, è quella che da sempre si rivolge ad un pubblico particolare: i ragazzi e i giovani e poi negli ultimi 15 anni anche ai bambini. Tutto questo comporta una serie di responsabilità ma anche di una progettazione complessa, quindi intorno a questo mondo del cinema noi ai ragazzi facciamo vedere le storie che raccontano le loro vite, anche agli adulti, ai genitori”.
Gubitosi ha confessato: “Oggi alla vigilia della 53esima edizione, l’emozione che provo è esattamente quella della prima ma mi basta affacciarmi alla finestra, sentire i pullman che stanno arrivando con i ragazzi, con le loro voci, con le lingue diverse, e mi passa tutto. E’ uno dei progetti culturali più caratteristici del mondo, è scelto dai ragazzi, un esempio virtuoso di come la cultura può rendere felice un intero territorio, dando la leadership all’Italia nel mondo in questo settore”. Il fondatore è entrato nel dettaglio dell’edizione che si apre domani: “Quest’anno saranno 6 mila e 500 i giurati, abbiamo superato i numeri del 2019, l’edizione prima della pandemia, partecipanti che vengono da 35 nazioni. Sono 99 i film in competizioni nelle varie sezioni, abbiamo due tensostrutture da 800 posti che faranno anche il doppio turno”.
“Alla viglia della giornata di apertura del Festival – ha aggiunto -, Giffoni sarà invasa pacificamente, c’è un popolo in cammino che sta arrivando, e tutto questo sarà vissuto anche dalla popolazione, con 350 mila presenze, c’è la musica con una maxi discoteca per i ragazzi, tutte le attività sono gratuite. Saranno duecento i talenti distribuiti tra le varie sezioni e sarà presente mezzo governo: il vicepremier Tajani, i ministri Bernini, Abodi, Sangiuliano, Valditara, Pichetto Fratin, che vengono qui per ascoltare, vengono e si confrontano con i ragazzi. C’è un grande desiderio di Giffoni, i ragazzi lo scelgono perchè è diventato il loro punto di arrivo e di partenza”. Una vera istituzione culturale, il più grande festival al mondo dedicato ai giovani: “Ho fatto di questo una ragione della mia vita, i giovani sono cancellati totalmente dal presente, è una società che non dà loro speranze a partire dal Sud, dicono ai ragazzi di non andare via, ma perchè un giovane deve restare al Sud? Cosa gli si offre? Noi dobbiamo stare vicino a loro e dargli poche cose: tranquillità, certezza e fiducia e poi ascoltarli, e questo il Giffoni fa”.
Un evento che non si esaurisce in 10 giorni: “Il Giffoni non vive solo di questi dieci, dodici giorni – ha evidenziato – ma tutto l’anno con 540 attività in tutte le regioni d’Italia. Siamo impegnati in Calabria, in Basilicata, in Puglia, in Sicilia, in Sardegna, e siamo presenti in 35 nazioni. Questo deve essere un orgoglio, il Giffoni tutto l’anno, un brand presente in tutto il mondo che contamina tutti, e con una grande ricaduta economica. Oggi il successo di Giffoni è un successo corale di tutti quelli che ci hanno creduto e ci continuano a credere”. Saranno tante le anteprime con tanti protagonisti in prima fila: “Sarà presentato per la prima volta il film di animazione sul generale Dalla Chiesa, ci collegheremo anche con il presidente del Brasile Lula, poi ci sarà tantissima musica”, ha detto. “Ogni giorno ci saranno 3, 4, 5 grandi nomi che incontreranno i nostri ragazzi – ha concluso -, domani aprirà il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e leggeremo un bel messaggio inviato dalla presidente del parlamento europeo, Roberta Metsola”.
-foto Italpress –
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Bullismo problema di salute pubblica, ne è vittima un giovane su due

ROMA (ITALPRESS) – Da una parte un bullo, o un gruppo di bulli, dall’altra parte una vittima, solitamente un ragazzo o una ragazza ritenuti diversi per etnia, religione, caratteristiche psicofisiche e orientamento sessuale. In mezzo una serie di comportamenti intimidatori, violenza fisica o verbale, che minano il senso di sicurezza e di autostima di chi li subisce, creando un grave disagio nel presente e gravi conseguenze per il futuro. Il bullismo, e la versione declinata nel mondo digitale, il cyberbullismo, oggi sono considerati dei problemi di salute pubblica, perchè determinano disturbi di ansia e umore, autolesionismo, deficit dell’attenzione e maggior rischio di sviluppare dipendenze da alcol e droghe. Secondo una rilevazione del 2022 promossa dal Ministero della Salute, infine, gli atti di bullismo subiti a scuola sono più frequenti tra gli 11 e i 13 anni e tra le ragazze: successivamente, l’incidenza tende a ridursi e si passa dal 19% circa al 9% circa. Sono questi alcuni dei temi trattati da Luca Bernardo, direttore del dipartimento di pediatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano e già coordinatore del centro nazionale sul cyberbullismo, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Un adolescente o un ragazzo su due sono stati vittime di bullismo o cyberbullismo, sono due facce della stessa medaglia e l’aggressività post-Covid la fa da padrona – ha esordito – La chiusura a casa per diverso tempo e l’utilizzo del web ha portato molti ragazzi, circa il 60%, a temere gli attacchi di cyberbullismo. Se io prendo in giro qualcuno perchè la sua squadra ha perso, o per i suoi capelli, questo può essere uno scherzo vicendevole. Se invece è unilaterale e reiterato, ripetuto tutti i giorni e su diversi aspetti, allora è bullismo – ha precisato Bernardo – Nei primi tempi il ragazzo di solito per vergogna, nonostante abbia subito un’umiliazione, nasconde il fatto e non racconta nulla per difendersi. Ma così peggiora il suo registro scolastico, non vuole trovarsi a scuola o in luoghi dello sport perchè teme che lì i bulli possano colpirlo ancora”.
Diventa dunque delicato per i genitori, prima ancora di affrontarli, venire a conoscenza di episodi di bullismo subiti dai propri figli: “I genitori devono comprendere i segnali. Non è detto che il ragazzo o bambino racconti di aver subito bullismo – ha spiegato il professore – Allora bisogna capirlo attraverso i cambiamenti di vita che ha, non voler improvvisamente andare a scuola o a una festa. Si capisce che qualcosa non va, se ne parla con loro e poi col dirigente scolastico della scuola, iniziando con dei passaggi in cui in classe si parla di quanto successo. E poi c’è il terzo soggetto, lo specialista, che sia un pediatra o adoloscentelogo o psicologo a seconda del danno subito – ha aggiunto – Il mio consiglio ai genitori è di non essere mai amici del proprio figlio, è la cosa più sbagliata. Dovete dargli amore familiare, ma comprendere che serve un aiuto, quello del terzo soggetto, lo specialista”.
E non è facile, ovviamente, per il giovane che ha subito bullismo venirne del tutto fuori: “E’ importantissimo che non decada l’autostima del ragazzo. Bisogna che in casa se ne parli, ahimè più del 47% di ragazzi o preadolescenti hanno subito bullismo e cyberbullismo, con tutto quello che ne consegue a livello di disagio, autolesionismo e altre cose – ha ricordato Bernardo – Bisogna parlarne, il problema deve venire fuori, il ragazzo deve dire cosa è successo. I ragazzi che vedono episodi di bullismo, inoltre, dovrebbero intervenire come cintura di sicurezza, a difesa e non contro. Occorre recuperare autostima nel giovane, non diventando aggressivi, ma facendo un percorso con gli specialisti, la famiglia e gli insegnanti, parlando di questi temi e fortificando il ragazzo a livello psicologico”.
Non sempre, infine, lo Stato ha predisposto gli strumenti migliori per fronteggiare questa piaga: “Lo sportello psicologico fatto da uno psicologo a scuola non sempre può essere specializzato in questi temi, serve uno specialista di area – ha rivendicato – Il problema vero dello sportello è: quanti ragazzi sono così tranquilli da bussare a una porta in cui non c’è quella riservatezza di luogo rispetto agli episodi di bullismo? E’ un’ancora, sì, ma vanno coinvolti all’esterno famiglie ed esperti – ha concluso – E dobbiamo ricordare che in Italia, pur parlandone costantemente, non c’è ancora un programma nazionale fatto da specialisti contro il bullismo”.

– foto Italpress –
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Incidenti stradali, i giovani al centro delle strategie di prevenzione

PALERMO (ITALPRESS) – L’importanza della prevenzione per ridurre gli incidenti stradali è stata al centro di un convegno che si è svolto a Villa Magnisi, a Palermo. Un’iniziativa promossa dagli assessorati alle Infrastrutture e Mobilità, alla Salute e all’Istruzione della Regione Siciliana. Statistiche drammatiche e in peggioramento dimostrano che in Italia gli incidenti stradali costituiscono una delle prime cause di morte. Un’emergenza sia per l’impatto sulla salute delle persone coinvolte, sia per le conseguenze economiche. Nel 2022 sono stati segnalati 1.362 incidenti mortali con un totale di 1.489 decessi, in aumento rispettivamente del 7,8% e dell’11,1% rispetto al 2021: è quanto comunicato dalla Polizia Stradale, Specialità della Polizia di Stato, sulla base delle analisi sulle attività svolte lo scorso anno. L’elevato numero di morti o di invalidità permanenti o temporanee che ne derivano riguarda principalmente la fascia di popolazione compresa tra i 15 e i 44 anni di età, ed è soprattutto sulla fascia giovanile che si è dibattuto, alla luce anche degli ultimi tragici eventi.
“C’è da fare parecchio. Poco meno di 10 anni fa l’assessorato aveva già promosso un programma attraverso un vero e proprio decreto di educazione stradale intensa come prevenzione primaria degli incidenti. Sono diversi i fattori rischio, come quelli della circolazione nelle strade urbane ed extraurbane, la segnaletica stradale mal concepita, infrastrutture carenti, e soprattutto l’abuso di sostanze psicotrope che alterano le gestione dei riflessi, lo stato di coscienza, la consapevole percezione che quando si guida un mezzo in strada si mette a repentaglio la salute di tutti, in primis i pedoni che costituiscono l’indice statistico più disgraziatamente colpito da questi fenomeni. La regione si sta impegnando. E’ importante riferirsi a modelli omogenei, senza dare spazio a libere interpretazioni perchè la componente individuale dell’approccio alla guida è assolutamente determinante nella costituzione di eventi pericolosi”, ha dichiarato Salvatore Requirez, dirigente generale del DASOE (Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico) dell’assessorato regionale alla Salute.
“L’incontro è una condivisa riflessione su quello che deve fare la regione anche sul profilo della sanità. Serve uniformare gli interventi attraverso la collaborazione interistituzionale per far sì che il numero dei sinistri non riprenda a salire e raggiungere i livelli della fase pre pandemica – aggiunge Requirez -. E quindi misure severe, maggiore rigore nei controlli, nella concessione delle patenti, revisione sotto il profilo medico, clinico e sanitario dell’abilità a condurre i mezzi, e poi un grande lavoro di preparazione che deve cominciare dai più teneri anni di età. A livello scolastico esistono dei programmi, corsi preparatori all’esame della guida per il conseguimento della patente B che in alcune regioni hanno dato risultati straordinari. Preparare consapevolmente la coscienza dei futuri automobilisti credo sia alla base di qualsiasi strategia per contenere questo triste fenomeno”.
Secondo fonti ACI, nel 2022 i conducenti controllati con etilometri e precursori sono stati 415.995, di cui 13.448 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica,(12.273 uomini, 1.175 donne) mentre quelli denunciati per guida sotto effetto di sostanze sono stati 1.181. Insieme ad alcool e stupefacenti, anche la stanchezza è letale, così come la distrazione derivante dall’uso smodato dello smartphone al volante. L’Unione Europea, nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, nel Goal 3.6, fissa l’obiettivo di dimezzare, entro il 2030, il numero di decessi a livello mondiale e delle lesioni da incidenti stradali. Nel quadro 2021-2030 per la Sicurezza Stradale, I’UE ha confermato lobiettivo di avvicinarsi all’azzeramento del numero delle vittime entro il 2050, “Vision Zero”.
Nell’aula magna della sede dell’Ordine dei Medici di Palermo, docenti, sociologi e altre autorevoli personalità si sono confrontati su un tema più che mai attuale, sottolineando l’importanza di attività di sensibilizzazione e informative che educano alla responsabilità, politiche di mobilità sostenibile partecipata, con il coinvolgimento di tutti gli operatori del territorio.
“Una volta si assisteva agli incidenti del sabato sera, di neopatentati inesperti che correvano sotto effetto di droghe o alcool andando incontro a destini fatali. Oggi invece è una ricorrenza quasi quotidiana di episodi di questo genere, non sempre mortali, in ambito cittadino. Ciò significa che c’è una disattenzione quasi totale dell’utente della strada, tra automobilisti e pedoni, che concorrono molto spesso alla realizzazione di un determinato evento – dichiara il procuratore Aggiunto Ennio Petrigni -. In Sicilia le statistiche sono meno pessimiste anche se ci sono situazioni per le quali molto spesso, nonostante il sinistro, si decide di non denunciare, optando piuttosto per una transazione tra le parti. Abbiamo un codice della strada che è tra i migliori esistenti in Europa, così come un codice penale che assiste le vittime della strada, un codice civile che li assiste in un secondo momento in termini di ristoro. Lo Stato mette tutta la sua attenzione possibile, ma non basta. La prevenzione va fatta a livello microscopico e i genitori possono insegnare ai figli ancora minorenni la buona educazione, il rispetto dei diritti degli altri, soprattutto il diritto alla vita”.
Responsabilità e consapevolezza sono dunque punti chiave del convegno. E’ fondamentale adottare una serie di comportamenti da attuare per ridurre al minimo le possibilità di causare o incorrere in incidenti quando ci si mette alla guida di un qualsiasi veicolo, dalle auto alle moto, passando per le biciclette e i monopattini, fino ad arrivare ai mezzi di trasporto commerciali.
L’evento si è concluso con una Tavola Rotonda alla quale ha preso parte tra gli altri il direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza Arnas Civico di Palermo, Massimo Geraci. “Quello degli incidenti stradali è un tema che ci investe pienamente, sia in termini di quantità degli accessi sia in termini di complessità rispetto al trattamento di eventuali traumi gravi – dichiara Geraci – Registriamo negli ultimi anni un deciso incremento di casi soprattutto nella fascia giovanile, vittime di incidenti stradali, e che a livello mondiale rappresentano la prima causa di morte. Assistiamo a un aumento di accessi a seguito dei sinistri anche da parte della nuova generazione di bicicli elettrici, soprattutto monopattini, frutto a volte di imprudenza e inesperienza. Sono casi ai quali serve dare la priorità assoluta e tutto questo porta a un enorme flusso di lavoro, nonchè a un problema poi di gestione dell’urgenza percepita. Le aree di emergenza sono inoltre coinvolte per quel che riguarda gli aspetti giuridico amministrativi, quindi l’eventuale accertamento di tossicologia forense, la conferma di stati di alterazione al momento dell’incidente. Qui non si tratta unicamente di prevenzione. Penso che bisognerebbe dare spazio anche a interventi mirati a intercettare situazioni relazionali e socioculturali complesse. La guida sotto effetto di stupefacenti può voler essere il desiderio di andare oltre i propri limiti, ma al contempo un richiamo di attenzioni, segno di un disagio giovanile”.

– foto xm3/Italpress –

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Danone Nations Cup, alle ragazze dell’Inter Under 12 la 7^ edizione

FIRENZE (ITALPRESS) – Una giornata di festeggiamenti e grande soddisfazione per le ragazze dell’Inter che, al Centro Tecnico Federale di Coverciano, si sono aggiudicate il titolo di campionesse della settima edizione della Danone Nations Cup, la competizione Under 12 promossa annualmente da Danone e FIGC – Settore Giovanile e Scolastico. “Siamo giunti alla settima edizione della Danone Nations Cup, un cammino che oramai ha raggiunto grandissimi risultati – sottolinea Vito Di Gioia, segretario del settore Giovanile e Scolastico della Figc -. Ricordiamo che la primissima edizione aveva circa 30 società che partecipavano a queste attività. Oggi ne abbiamo più di 130, è una grandissima festa per celebrare ciò che è stato fatto per il calcio femminile in questi anni grazie alla Danone Nations Cup. Siamo molto orgogliosi quest’anno di aver premiato un Grassroots leader, una persona che si è particolarmente distinta nella valorizzazione del calcio femminile. Abbiamo dedicato un premio specifico all’empowerment femminile denominato Danone”.
I valori promossi dalla Danone Nations Cup sono importanti per lo sviluppo delle atlete. “Fin dal 2016, quando è nata questa collaborazione con Figc, ci siamo sempre impegnati a valorizzare le giovani giocatrici – spiega Camilla Nascimben, external communication manager Danone -, ma soprattutto di renderle protagoniste di un cambiamento culturale positivo che sta avvenendo tuttora nella nostra società. Progetti di formazione, che parlano di inclusione, diversità, fair play, sono fondamentali per le nuove generazioni e non da meno valorizzare le potenzialità delle giovani giocatrici. Questo discorso lo potremmo fare per il calcio e per qualsiasi altro sport”.
La gioia della squadra vincitrice di quest’edizione della Danone Nations Cup è pienamente espressa dall’allenatrice Georgia Galli: “La Danone Nations Cup è stata un’emozione grande perchè per la prima volta hanno vissuto un torneo per più settimane, affrontando sempre squadre diverse, sia della propria regione che soprattutto interregionali. E quindi continuare ad andare avanti in questa competizione ha portato grandi emozioni, coronate con la vittoria qui a Coverciano”.

– foto ufficio stampa Danone –
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Abusi sui minori, in Sicilia nasce una rete tra istituzioni

PALERMO (ITALPRESS) – In Italia un terzo dei bambini ricoverati in ospedale presenta malnutrizione acuta, per il 17% si registra cronicità della condizione. Sono oltre 75 mila i minorenni in carico presso i Servizi Sociali per maltrattamenti e oltre il 90% dei casi si registra in famiglia. Spesso le due condizioni sono correlate. La variabile socioculturale ha il suo peso, tuttavia non è l’unica. Costruire una rete contro gli abusi sui minori è oggi quanto mai necessario. Se n’è discusso a Palermo, all’Ospedale Di Cristina, in occasione di un convegno organizzato da FederSanità ANCI Sicilia e SINEOS Healthcare Solutions. Un primo passo verso la definizione di un protocollo che individui gli interventi da mettere in campo nell’interesse dei più piccoli
“La regione è interessata al benessere dei minori, vocata a renderli adulti, più capaci di vivere una vita piena, sana e produttiva. L’iniziativa di oggi deve essere un primo passo verso un percorso articolato, che vedrà la partecipazione di tutti i componenti della società, magistratura, associazioni di volontariato, istituzioni, scuole, e soprattutto i pediatri di libera scelta, perchè sono loro che hanno la possibilità di cogliere quelle che sono condizioni patologiche derivanti da sofferenza dei minori vittime di abusi. Il nostro auspicio è di arrivare a un protocollo che riunisca tutti e che definisca in maniera chiara, modificabile nel tempo, gli interventi da mettere in atto nell’interesse dei più piccoli”, ha detto l’assessore regionale della Salute, Giovanna Volo.
Due le sessioni e una tavola rotonda nel corso delle quali ventiquattro esperti hanno dialogato e si sono confrontati.
Tra gli strumenti di pianificazione efficaci ed efficienti in grado di raccordare tutte le fasi di diagnosi-cura-assistenza-riabilitazione, si inseriscono i PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) e la scelta della sede dell’evento odierno non è stata casuale; esiste di fatti un’intesa tra l’Arnas Civico di Palermo e la Procura per fare rete contro gli abusi e lo stesso ospedale si è reso autore del primo PDTA sul tema in Italia.
In un continuo dialogo tra strutture sanitarie, Pronto soccorso pediatrici, Istituzioni politiche e sociali, Magistratura e Forze dell’ordine, non sono mancati richiami ai bambini appena nati che già mostrano sintomi di dipendenza da droga, spia di un ulteriore allarme sociale. Il minore viene dunque poi affidato al direttore sanitario dell’ospedale in attesa dell’esito degli accertamenti disposti dalla magistratura.
Una collaborazione su cui punta molto la direttrice medica del Di Cristina, Desirè Farinella: “Il fenomeno sociale è in crescita, con 22 casi nella provincia di Palermo negli ultimi quindici mesi. Come ospedale manteniamo alta l’attenzione su questo tipo di situazioni – ha sottolineato Farinella -. L’impatto assistenziale, organizzativo e giuridico di un PDTA relativo al maltrattamento ed abuso sul minore è molto rilevante nell’ ambito della difesa dei diritti del minore vittima di violenza. Esiste un ampio spettro di condotte maltrattanti di natura omissiva o commissiva e il PDTA si pone come strumento metodologico di riferimento per la gestione multidisciplinare di ogni singolo caso”.
Secondo dati Istat, circa il 50% dei figli assiste alla violenza, mentre il 10% la subisce. Si riferiscono al 2022 gli studi che confermano l’elevata criticità, con una prevalenza nel Sud Italia, pur registrando timidi miglioramenti. Maltrattamento fisico, abuso sessuale anche online, maltrattamento psicologico, patologie delle cure, violenza assistita intrafamiliare, violenza tra pari come bullismo e cyberbullismo, teen dating violence rappresentano fenomeni di cui essere consapevoli, per fare rete e contrastarli. Intervenire proattivamente per rinforzare il tessuto sociale, persone e famiglie, curare e formare il personale sanitario è quindi sempre più urgente, così come investire in un capitale sociale sempre più solidale e includente. L’intesa tra l’Ospedale e la Procura della Repubblica di Palermo per fare rete contro gli abusi e la redazione del primo PDTA sul tema, redatto proprio dagli esperti della stessa struttura sanitaria vogliono quindi essere un inizio, la dimostrazione che una concreta azione di contrasto avviene soltanto se esiste una vera e propria sinergia.
“Trovarci qui è doveroso. Riflettiamo su un documento che potrebbe essere la chiave per creare una rete efficace e contestualmente proporlo all’opinione pubblica, alle Istituzioni politiche e agli addetti ai lavori per cercare di migliorarlo così da consentire azioni ancor più decisive e di contrasto all’abuso sui minori. I dati che conosciamo sono la punta dell’iceberg, il nostro impegno è lavorare sul sommerso, su quanto accade tra le mura domestiche e, spesso, non emerge mai”, ha chiarito Gaetano Buccheri, Direttore Sanitario ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo.
Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Salvatore Requirez, Dirigente Generale del DASOE, Dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico della Regione Siciliana: “L’iniziativa odierna è un primo passo di responsabilizzazione. Quello che certo è che oggi abbiamo il modello di un accordo interistituzionale, che costituisce un riferimento operativo per altre aziende. Il ruolo regionale che adesso io rivesto crea le condizioni quantomeno di adeguamento da parte di altre realtà nei riguardi di questo fenomeno. C’è la necessità – ha sottolineato – di rendere omogenei i percorsi diagnostici, investendo risorse e avviando le relative indagini sui contesti dove risiedono i minori a rischio e assegnare alla funzione degli altri enti tutti i fattori e i provvedimenti che servono a tutelare il minore. Esiste un problema, che è invece quello del mancato allineamento degli indirizzi internazionali. A macchia di leopardo ci stiamo allineando a quelle che sono oramai da anni le volontà della Comunità Europea in materia di diritti dei minori. Qui non presentiamo semplicemente il Pdta, prendiamo consapevolezza che si tratta di un processo complesso”.
Realizzato con il contributo non condizionante di Menarini Group che da anni si impegna nella formazione dei “pediatri-sentinella” su tutto il territorio italiano, l’evento ha ottenuto il patrocinio dell’Ufficio di Presidenza della Regione e degli Assessorati alla Salute e alla Famiglia, del Comune di Palermo, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoriatri del capoluogo siciliano, dell’Ospedale Civico Di Cristina Benfratelli, della SIP – Società Italiana di Pediatria, della Fimp – Federazione Italiana Medici Pediatri e della SINPIA – Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

– foto Italpress –
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Tornano i Giochi della gioventù, firmato protocollo per la rinascita

ROMA (ITALPRESS) – Su iniziativa del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, del ministro della Salute Orazio Schillaci, del ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e del ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, a partire dal prossimo anno nelle scuole di tutta Italia torneranno i “Giochi della gioventù”, le “Olimpiadi degli studenti” nate nel 1969 da un’idea del dirigente sportivo e avvocato Giulio Onesti.
I ministri hanno sancito con un protocollo ad hoc la rinascita di una competizione nata 54 anni fa, che negli anni ha subito due interruzioni: una nel 1996 e una seconda dal 2017 a oggi.
“I Giochi della gioventù – ha spiegato il ministro Valditara – sono una vera e propria istituzione e fanno parte a pieno titolo della tradizione scolastica italiana. Coniugando al meglio il mondo dell’istruzione con quello dello sport, questa competizione veicola valori fondamentali nella vita e nella formazione di un giovane: impegno, dedizione, gioco di squadra, rispetto dell’avversario. In sinergia con gli altri ministri abbiamo pensato a una nuova versione dei Giochi che comprenda al suo interno, tra gli altri, i temi della scuola, dello sport, dell’alimentazione sana, del rispetto dell’ambiente e del valore dell’inclusione”. Per il ministro Abodi “i Giochi della gioventù saranno una formidabile opportunità di socialità, di confronto sportivo tra ragazzi e ragazze delle scuole medie di tutta Italia, ma sarà anche l’occasione per diffondere e condividere una serie di contenuti utili per la vita, per dare un contributo civico a studentesse e studenti: l’educazione, l’alimentazione, la salute, l’ambiente, la disabilità, le pari opportunità, la cultura dei luoghi e nei luoghi. Tutto ciò assume un ulteriore valore soprattutto ora che stiamo per raggiungere un obiettivo fondamentale con l’inserimento dello Sport nella Costituzione, che sono certo ispirerà l’azione del Governo e del Parlamento per rafforzare la presenza dello sport attivo nella comunità nazionale partendo dalle persone e dai luoghi socialmente più in difficoltà”. Il minisro Schillaci ha evidenziato come “lo sport è fondamentale per il raggiungimento e il mantenimento di uno stato di salute e benessere psicofisico. La reintroduzione dei Giochi della Gioventù, nella nuova versione che ci vede coinvolti, è un’iniziativa importante che sosteniamo con convinzione. Non solo saranno occasione di socialità e promozione della salute ma aiuteranno a diffondere tra i giovani la cultura della prevenzione attraverso stili di vita sani di cui sia l’attività fisica quanto la sana alimentazione sono parte integrante”.
Il ministro Lollobrigida ha invece sottolineato come “grazie a questo Protocollo d’intesa il Governo Meloni torna a promuovere lo sport come parte integrante del percorso scolastico attraverso i Giochi della Gioventù. Una scelta sinergica che riconosce l’educazione motoria come valore fondamentale per l’espressione della personalità giovanile e che sottolinea l’importanza di una dieta equilibrata, determinante per mantenere uno stile di vita sano. Anche per questo il Masaf continuerà a lavorare alla tutela della filiera agroalimentare italiana, che è garanzia di materie prime di eccellenza e alla promozione della dieta mediterranea, che insieme allo sport costituisce un elemento essenziale per la salute e il benessere fisico”.
“E’ necessario – ha affermato il ministro Pichetto Fratin – utilizzare il linguaggio universale dello sport che accomuna popoli, culture e generi come volano indispensabile per sensibilizzare i ragazzi in età scolare sui temi legati allo sviluppo sostenibile, in particolare sul benessere equo e sostenibile, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu sullo Sviluppo sostenibile”. Da parte sua il ministro Locatelli ha voluto evidenziare come “si tratta di un evento sportivo che ho voluto condividere fin da subito, fondamentale per la crescita di ogni bambino e di ogni ragazzo. I Giochi della Gioventù promuovono lo sport, l’inclusione, le relazioni e la capacità di competere con gli altri in modo sano e consapevole. Si tratta di una manifestazione volta al benessere degli studenti, che coinvolgerà tutti nelle bellissime attività sportive e offrirà opportunità di sviluppo della responsabilità di ognuno, della propria autostima e delle diverse competenze”.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa ministero Istruzione-