Home Giovani Pagina 9

Giovani

Nella relazione tra giovani e denaro entra in gioco anche la musica

ROMA (ITALPRESS) – L’educazione finanziaria è una delle competenze imprescindibili per l’esercizio dei diritti e dei doveri di ogni cittadino. Lo è ancora di più per i giovani, non solo come strumento di sostenibilità e benessere economico nell’intero arco della loro vita, ma anche come fattore di consapevolezza nella loro futura veste di classe dirigente e di civil servant del Paese. E’ nell’ambito della collaborazione tra Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (ABI) e la Scuola Politica “Vivere nella Comunità”, nata su questa premessa e fondata dai professori Pellegrino Capaldo e Sabino Cassese, che si sviluppa il progetto di utilità sociale dedicato all’educazione finanziaria “Aristotele Trap: sogni, miti, valori e disvalori nella relazione tra giovani e denaro”.
Guidati dagli esperti di psicologia del denaro Massimo Bustreo, docente di psicologia e comunicazione presso lo IULM di Milano, e Edoardo Lozza, professore ordinario di psicologia economica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, gli young professional della Scuola Politica hanno approfondito l’analisi dell’evoluzione degli stereotipi socioculturali legati all’educazione finanziaria e veicolati attraverso la musica.
E’ una delle attività di educazione finanziarie svolte da FEduF (ABI) nel 2022/23, che complessivamente sono attive in 83 province e hanno coinvolto 61.372 cittadini in 567 eventi territoriali.
“La musica è memoria ed è a tutti gli effetti uno strumento utilizzato nei contesti sociali per condividere i propri valori culturali con l’obiettivo di garantirne la coesione – conferma Stefano Lucchini Presidente della Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio – e, in quanto prodotto di comunicazione e di cultura, ha un ruolo fondamentale nei processi di costruzione della realtà. Poichè esiste un rapporto di interdipendenza valoriale tra musica, economia e sistema socioculturale, la loro analisi congiunta rappresenta uno strumento per indagare la nostra evoluzione, nel rapporto con le tematiche legate all’economia e al denaro e darci nuovi strumenti per migliorare la sua diffusione, specialmente nelle giovani e giovanissime generazioni. Non entro nella questione più dibattuta nei testi delle canzoni, non saprei dire se i soldi fanno la felicità come il filone Trap lascerebbe intendere (meglio piangere nella limousine), nè parteggio con chi ritiene che la felicità è altro, cioè romanticismo e magari due cuori e una capanna. Penso che al denaro si debba attribuire il giusto valore, e per attribuirglielo serve l’educazione finanziaria, serve conoscere l’importanza del risparmio e i modi di tutelarlo in tempi di alta inflazione come questo. Si tratta di avere alcune competenze di base, che non a caso sono principi considerati oggi a pieno titolo civici, cioè componenti essenziali della partecipazione alla vita pubblica in modo informato e responsabile, e dunque bagaglio indispensabile del cittadino consapevole”.
Trasmettere competenze di educazione finanziaria non è infatti semplice nel nostro Paese perchè la materia risulta ostica per la maggior parte della popolazione. Viene ritenuta un argomento da addetti ai lavori che suscita soggezione e lontana dalla sfera degli interessi individuali. Eppure, senza educazione finanziaria è difficile compiere scelte che sono fondamentali per il benessere presente e futuro nelle diverse fasi di vita delle persone.
“L’aspetto innovativo di questo progetto risiede nella scelta dell’espressione culturale scelta per l’analisi dei messaggi trasmessi ai più giovani, ossia la musica per analizzare quali contenuti, valori, disvalori vengono veicolati dalle canzoni più ascoltate del momento ma anche degli anni passati. Dopo una prima fase di raccolta e ascolto, sono state individuate le canzoni che contengono riferimenti al denaro e selezionate quelle più interessanti o significative”, commenta Marcello Presicci, Segretario Generale della Scuola Politica “Vivere nella Comunità”.
Dall’analisi delle canzoni di epoche differenti emerge come il denaro abbia una forte influenza a livello sociale in una doppia accezione: sia come abilitatore e nutrimento sia come cessazione e ostacolo all’instaurazione di relazioni interpersonali. Se, in molti casi, permette il riscatto sociale e l’affermazione di uno status all’interno della comunità, può anche portare alla creazione di rapporti opportunistici e non autentici.
Un’altra relazione che viene trattata all’interno dei testi è quella tra guadagno e felicità, indagata sin dai tempi di Aristotele: se il maggior possesso di denaro consente di raggiungere una migliore condizione di vita, non è detto che sia sempre positivamente correlato al livello di soddisfazione emotivo, tanto che tra i temi ricorrenti presenti in tutte le epoche si trovano la fatica per guadagnarlo attraverso il lavoro duro e la determinazione, il desiderio di aiutare se stessi e la propria famiglia, la consapevolezza che il denaro può portare sia felicità sia problemi e una critica alla società che pone un’enfasi eccessiva sulla ricchezza e sul successo, spesso a spese di valori come l’amore, la famiglia e la felicità. E quali sono invece i valori? Sono molto differenti a seconda dell’artista e dello stile musicale, ma alcuni costituiscono senza dubbio un fil rouge tra passato e presente: in molte canzoni il denaro è sinonimo di lavoro duro e di determinazione nel raggiungere la ricchezza e il successo. Questo aspetto è molto spesso celebrato insieme all’ambizione e al potere che deriva dall’averne, ma anche la consapevolezza e l’importanza di essere responsabili nell’uso del denaro.

– foto ufficio stampa Feduf –

(ITALPRESS).

Istituito il primo Consiglio italo-francese della Gioventù

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e il segretario di Stato per la Gioventù e il Servizio Nazionale Universale, Sarah El Haìry, si sono incontrati oggi per il primo Consiglio franco-italiano della Gioventù a Palazzo Brazzà a Roma. Questo Consiglio, previsto dal Trattato del Quirinale firmato il 26 novembre 2021 tra il Presidente del Consiglio italiano e il Presidente della Repubblica francese, “risponde alla volontà dei due Governi di favorire un legame più stretto tra i giovani dei due Paesi e un senso condiviso di appartenenza all’Europa, incoraggiando gli scambi all’interno della società civile e la mobilità dei giovani”, si legge in una nota.
L’iniziativa si inserisce in una strategia condivisa volta a favorire la mobilità anche in termini di esperienze legate ai giovani francesi e italiani.
La dichiarazione d’intenti per il rafforzamento della cooperazione bilaterale nel settore della gioventù, firmata dai ministri francesi e italiani responsabili per i giovani il 15 febbraio 2022, mira, in applicazione del trattato, a promuovere reciprocamente gli scambi e la mobilità dei giovani nell’ambito del servizio civile istituito in Italia e in Francia.
In particolare, la dichiarazione prevede” di sviluppare il servizio civile italo-francese e l’avvio di iniziative volte a rafforzare le attività di formazione dedicate ai giovani volontari, a individuare nuove soluzioni per favorire l’inclusione dei giovani a rischio di povertà o esclusione sociale, a promuovere sistemi efficaci di riconoscimento e validazione delle competenze acquisite dai volontari nei due Paesi e a rafforzare le sinergie con altri programmi dedicati ai giovani al livello dell’Unione Europea”.
Il ministro e il segretario di Stato hanno discusso le prospettive di cooperazione sulle politiche giovanili, in particolare presentando le misure in atto in entrambi i Paesi per promuovere l’inclusione sociale e politica dei giovani, soprattutto di quelli più lontani da tale inclusione. Hanno inoltre avuto uno scambio di opinioni con alcuni giovani volontari francesi e italiani che hanno svolto il loro servizio civile da una parte e l’altra delle Alpi e gli hanno inoltre interrogati su come rafforzare l’attrattività del servizio civile.
I due ministri hanno anche espresso “la loro volontà di esplorare nuove cooperazioni nel campo dell’animazione, delle politiche di inclusione economica e sociale dei giovani e di promozione di un impegno civico attivo”.
Al termine di questo primo Consiglio, i ministeri francesi e italiani responsabili della gioventù e gli enti di servizio civile si sono impegnati a comunicare sulle opportunità di servizio civile nei due Paesi, in particolare in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024 e Milano Cortina 2026.
Per preparare il progetto di servizio civile italo-francese e facilitare gli scambi, i dipartimenti del Service civique e del Servizio civile parteciperanno alle consulte dell’altro Paese, il comitato strategico dell’Agence du Service civique e la consulta del Servizio civile. Inoltre, conclude la nota, saranno organizzate riunioni congiunte con le organizzazioni che ospitano i volontari, in particolare a Nizza in estate. Per rafforzare la cooperazione in materia di politiche giovanili, i due ministeri incoraggeranno incontri tra gli organi consultivi giovanili dei due Paesi. Per arricchire l’esperienza dei volontari saranno avviati scambi di buone pratiche, basati sui rispettivi punti di forza di ciascun servizio civile, in particolare sulla formazione offerta ai volontari da parte italiana e sulla valorizzazione delle competenze acquisite attraverso il volontariato da parte francese.
Infine, i ministri hanno convenuto di incontrarsi nuovamente in occasione di un prossimo Consiglio per approfondire i diversi ambiti di cooperazione, in particolare per quanto riguarda l’integrazione giovanile e lo sviluppo di un servizio civile italo-francese.

– foto Riccardo Dogana – ufficio stampa ministro per lo Sport e i Giovani –
(ITALPRESS).

Con Intesa Sanpaolo 19 ragazzi delle superiori studieranno all’estero

MILANO (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo è da oltre 20 anni al fianco della Fondazione Intercultura per promuovere programmi di mobilità studentesca internazionale. Grazie al sostegno del Gruppo, 800 studenti provenienti da tutta Italia e dall’estero hanno potuto partecipare ai programmi di studio in diversi paesi del mondo. Quest’anno, con il contributo della Banca, 19 giovani studenti iscritti alle scuole superiori studieranno all’estero per l’anno scolastico 2023-24. La banca guidata da Carlo Messina crede nel valore dell’interculturalità per i giovani studenti e nell’importanza di favorire il dialogo tra le culture. Il sostegno è parte del programma di inclusione educativa di Intesa Sanpaolo, che contempla anche l’opportunità di realizzare esperienze internazionali per arricchire il proprio bagaglio personale di conoscenza e di soft skills.
Al Centro Congressi di Palazzo Belgioioso a Milano, nell’evento di oggi titolato “Moving minds! Global education for the young people”, si è parlato di interculturalità e di internazionalizzazione delle scuole italiane.
Sono intervenuti per Intesa Sanpaolo Elisa Zambito Marsala, responsabile di Social Development and University Relations, e Roberto Ruffino, segretario generale di Intercultura, oltre a Marcello Bettoni, membro dello staff del presidente nazionale ANP, Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e Alte Professionalità della Scuola, Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione Ministero dell’Istruzione e del Merito e Davide Dattoli, Founder & Executive Chairman di Talent Garden per un confronto sull’importanza delle esperienze internazionali per i ragazzi, in relazione al percorso formativo e all’accrescimento delle competenze trasversali. Durante l’evento, le studentesse e gli studenti, accompagnati dai familiari, hanno ricevuto la borsa di studio Intercultura.
“L’impegno per garantire ai giovani il diritto all’istruzione è per noi una priorità – ha commentato Elisa Zambito Marsala, responsabile Social Development and University Relations Intesa Sanpaolo -. Sostenere la possibilità di accesso agli studi e la scelta consapevole dei percorsi formativi da parte dei giovani significa prevenire l’abbandono scolastico e di conseguenza ridurre le disuguaglianze sociali. Intesa Sanpaolo ha sempre mostrato una grande attenzione alla formazione dei giovani, allo sviluppo di competenze trasversali, al sostegno all’internazionalizzazione delle scuole, tutti strumenti che consentono ai ragazzi di adattarsi a un panorama lavorativo in continua trasformazione, impegno che condividiamo con il programma di Intercultura”.
Roberto Ruffino, segretario generale della Fondazione Intercultura, ha ringraziato Intesa Sanpaolo “per aver rinnovato ancora una volta il proprio sostegno ai programmi di Intercultura. Siamo particolarmente orgogliosi di veder partire 19 ragazze e ragazzi per diverse destinazioni nel mondo. Il sostegno di Intesa Sanpaolo non è soltanto un beneficio importante per i ragazzi che avranno opportunità fondamentali per le loro future scelte professionali, ma è anche uno stimolo alla scuola italiana perchè si internazionalizzi e si arricchisca dal confronto coi sistemi educativi di altri Paesi”.
La sinergia con la Fondazione Intercultura rientra nell’impegno ESG di Intesa Sanpaolo che promuove – in linea con l’agenda strategica per la Ricerca della UE e la quarta Missione del PNRR – collaborazioni con scuole e università attraverso programmi congiunti di borse di studio, docenze, sostegno alla ricerca e, appunto, scambi internazionali.

– foto fo1/Italpress –
(ITALPRESS).

Nasce “Hugs not Drugs”, l’app contro l’uso di droga tra i minori

ROMA (ITALPRESS) – Combattere e prevenire l’uso di droghe tra i minori anche grazie alla tecnologia. E’ questo l’obiettivo dell’app Hugs not Drugs, lanciata dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori e realizzata in collaborazione con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA), ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, nell’ambito dell’Accordo di collaborazione interistituzionale, e relativo progetto esecutivo ICARUS, sottoscritto tra la stessa Direzione Antidroga e il Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Secondo i dati della Relazione al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze del DPA, in Italia, nel 2021, sono stati 621 mila i ragazzi tra i 15 e i 19 anni ad aver utilizzato almeno una volta, nel corso della propria vita, una sostanza illegale tra cannabis, cocaina, stimolanti, allucinogeni e oppiacei.
L’app Hugs not Drugs punta in primis a contrastare la diffusione dell’uso delle sostanze stupefacenti attraverso un’informazione autorevole, che – con dati scientifici – sia capace di contrastare i luoghi comuni e i tanti messaggi fuorvianti ed infondati presenti oggigiorno sulla rete. Uno strumento digitale, familiare ai giovani, che potrà essere utilizzato sia dai ragazzi che dagli adulti (docenti e genitori) per approfondire l’argomento con l’ausilio di contenuti e video informativi e un test di autovalutazione finale.
L’app offre inoltre la opportunità di consultare un elenco aggiornato e geolocalizzato, su tutto il territorio nazionale, delle comunità terapeutiche e dei SerD (Servizi per le Dipendenze) e la possibilità di inviare, in caso di necessità, una richiesta di aiuto che sarà gestita da personale esperto.
“Rendere i giovani più consapevoli degli effetti delle droghe sulla loro salute e delle conseguenze legali connesse al loro utilizzo può rappresentare un efficace fattore preventivo, dissuasivo e di protezione”, dice il direttore centrale per i Servizi Antidroga, Generale Antonino Maggiore.
“Purtroppo, siamo di fronte ad una vera e propria emergenza. L’utilizzo di sostanze proibite tra i minori è sempre più diffuso, questo in parte per modelli errati che vengono proposti loro, che mostrano le droghe come qualcosa di divertente, in parte perchè chi vende questi prodotti non verifica l’età di chi li acquista – commenta Antonio Affinita, direttore generale del MOIGE – Spesso i ragazzi si avvicinano alle droghe senza comprenderne davvero i rischi, per desiderio di accettazione, per noia o per ribellione. Renderli consapevoli dei rischi reali che corrono può aiutarci a fermare questo fenomeno”.
“Abbiamo scelto di lanciare quest’app perchè sappiamo essere uno strumento familiare ai giovani. Oggi tutti possiedono un proprio smartphone, su cui hanno installato decine di applicazioni. Vogliamo usare linguaggi a loro chiari e familiari, parlare la loro lingua, per avvicinarli in modo consapevole al problema”, conclude.
L’app è disponibile su google store e apple store rispettivamente per sistema operativo, Android e iOS.

– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

A Venezia esperti a confronto sulle strategie di prevenzione del disagio giovanile

VENEZIA (ITALPRESS) – “Il disagio giovanile oggi è un fenomeno che va monitorato con attenzione ed è necessario interrogarsi in maniera seria sulle strategie da mettere in atto per farvi fronte. Per questo il dibattito di oggi, con relatori di eccezione, è stato un’occasione fondamentale: abbiamo condiviso le strategie per prevenire il disagio giovanile a partire dai fattori di rischio e dalle tensioni sociali in età adolescenziale. Il tutto per migliorare l’offerta di servizi e riuscire ad alimentare quella comunità educante che rappresenta un’ancora di salvataggio per tanti disagi sociali, a partire proprio da quello espresso dai ragazzi”. Lo ha detto l’Assessore regionale al lavoro, istruzione e formazione Elena Donazzan in occasione del convegno dedicato a “Prevenzione dei fattori di rischio e delle tensioni sociali in età adolescenziale” organizzato dalla Regione del Veneto nella sede del palazzo Grandi Stazioni a Venezia.
“Siamo partiti dalla consapevolezza che dobbiamo continuare ad alimentare la comunità educante con una responsabilità collettiva, evitando che lo smartphone e i tablet diventino sostituti della socialità del noi – precisa ancora l’Assessore al lavoro del Veneto -. I giovani, oggi più che mai, hanno bisogno di sentirsi ascoltati. Dobbiamo trasmettere fiducia e dare loro le opportunità di crescita che meritano, sostenendo il protagonismo delle nuove generazioni. Sono loro la parte più vitale, energica, innovativa della società e devono essere messi nelle condizioni di esprimere le loro potenzialità, intercettando i talenti di ciascuno di loro”.
L’evento è stato un’occasione di confronto rispetto agli interventi di orientamento, formazione e accompagnamento volti a favorire l’attivazione e la partecipazione dei giovani alla società e al mercato del lavoro, superando fragilità e fenomeni di disagio sociale che oggi gravano in modo significativo sulle famiglie, anche nel contesto degli obiettivi europei della Strategia dell’Unione europea sui diritti delle persone di minore età per il periodo 2021-2024, ripresi dal PR Veneto FSE+ 2021-2027.
Sono intervenuti tra agli altri, il Procuratore della Repubblica di Venezia Bruno Cherchi Daniela Lucangeli, psicologa dello sviluppo dell’ Università di Padova, Santo Romano, direttore Area Politiche Economiche, Capitale Umano e Programmazione Regione del Veneto e Michela Possamai Presidente Istituto Superiore Internazionale Salesiano di Ricerca Educativa.
“Ho chiesto ai presidenti delle Consulte Provinciali degli Studenti del Veneto di darci un aiuto in occasione della prossima edizione di Job Orienta per scrivere insieme le regole della buona educazione a Scuola” conclude l’Assessore regionale all’istruzione, alla formazione e al lavoro.
-foto ufficio stampa Regione Veneto-
(ITALPRESS).

Emergenza natalità, i giovani “Non è solo una questione economica”

ROMA (ITALPRESS) – “Viviamo in una società piena di stimoli, di modelli di perfezione che ti fanno sentire in dovere di dare il meglio. Questo ti porta al perfezionismo in tutto: nelle relazioni sentimentali, nel lavoro, nell’essere genitore. E il perfezionismo paralizza”. Queste le parole di una studentessa universitaria che ha partecipato all’incontro “Natalità, politically incorrect”, secondo appuntamento di ON RADAR, il Think Tank della Fondazione Internazionale Menarini. Il gruppo di ricerca, guidato dal direttore Massimo Scaccabarozzi, ha riunito attorno a 5 tavoli di lavoro 45 personalità che hanno approfondito il tema della natalità sotto diversi profili. Dalla voce dei ragazzi al mondo della comunicazione, dalle imprese alla scuola, fino a una società sempre più tendente all’individualismo, gli esperti hanno analizzato le cause e le conseguenze dell’inverno demografico italiano da punti di vista non convenzionali, riconoscendo un ruolo centrale ai giovani.
I ragazzi intervenuti nel Think Tank ribaltano l’idea di una generazione che per fare figli ha solo bisogno di stabilità economica. La sicurezza finanziaria è importante, ma il vero problema resta una società che è solo capace di offrire ai giovani un presente idealizzato e un futuro difficile da progettare.
Non a caso, come rilevato nella tavola rotonda dedicata alla Comunicazione, i figli non sono quasi mai presenti nelle campagne pubblicitarie e vengono visti, spesso, più come un ostacolo. I media dovrebbero sforzarsi di rappresentare, invece, “l’energia, la poesia e il progetto” che i bambini sono in grado di esprimere.
Le imprese soffrono gli effetti del calo demografico nella mancanza di forza lavoro. Nel breve periodo questa carenza deve essere compensata sviluppando politiche migratorie, interne al Paese e internazionali, coerenti con le professionalità ricercate e sostenendo l’occupazione femminile. Le coppie vanno, inoltre, supportate con incentivi pubblici per anticipare il primo figlio e favorire la nascita del secondo: così da incrementare, nel lungo termine, una nuova generazione di genitori.
“Pochi nati significa pochi genitori potenziali. E’ la trappola demografica, un circolo vizioso che minaccia il nostro Paese. Con questi dati di natalità stiamo buttando via il nostro futuro che possiamo salvare solo ascoltando i giovani”, ha commentato Scaccabarozzi.

– foto ufficio stampa Menarini –

(ITALPRESS).

Il 16% dei 13-15enni fuma regolarmente, in maggioranza ragazze

ROMA (ITALPRESS) – In Italia, uno studente di 13-15 anni su quattro ha usato almeno una volta nell’ultimo mese un prodotto tra sigarette, e-cig e prodotti a tabacco riscaldato (HTP) e quasi uno su tre ha fumato una sigaretta ‘tradizionalè almeno una volta nella vita. Lo affermano i dati della quarta edizione della sorveglianza Global Youth Tobacco Survey (Gyts), condotta ogni quattro anni su un campione di 13-15enni delle scuole italiane, che per la prima volta vede una maggiore percentuale di utilizzo tra le femmine rispetto ai maschi per tutti i prodotti considerati. L’indagine ha registrato anche una ancora non sufficiente adesione al divieto di fumo nelle scuole, una forte esposizione dei ragazzi al fumo passivo, a casa o in auto, e una grande accessibilità a tutti i prodotti nonostante i divieti.
Tra i 13-15enni, dal 2010 al 2022, la quota di current smokers (hanno utilizzato sigarette tradizionali/e-cig/HTP almeno un giorno nell’ultimo mese) è scesa in media dal 21% al 16% (ovvero dal 19% al 13% per i ragazzi e dal 22% al 17% per le ragazze). La grande maggioranza fa un uso concomitante di sigarette tradizionali, e-cig e prodotti a tabacco riscaldato, mentre solo il 2% del campione fa un utilizzo esclusivo di sigarette tradizionali.
Aumenta l’uso della e-cig che rilevato per la prima volta con l’indagine del 2018, è salito in 4 anni dal 18% al 20%, come conseguenza di una riduzione fra i ragazzi dal 22% al 18% e un aumento fra le ragazze dal 13% al 21%.
Il dispositivo a tabacco riscaldato (HTP), per la prima volta registrato nell’indagine 2022, viene utilizzato dal 14% dei current users (12% maschi e 16% femmine).
Si è ridotta dal 2010 al 2022 la quota degli ever smokers (hanno utilizzato sigarette tradizionali/e-cig/tabacco riscaldato almeno un giorno nella vita) di sigarette passando dal 46% del 2010 al 33% del 2022. Anche per le sigarette elettroniche gli ever users diminuiscono dal 43% del 2018 al 33% del 2022 e per HTP il dato del 2022 è 23%.
“Questi numeri – sottolinea Valentina Minardi del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute (Cnapps) – fanno capire come ormai negli adolescenti si debba monitorare non solo l’utilizzo delle sigarette ‘tradizionalì, ma occorra prendere in considerazione tutti i prodotti in commercio che possono dare dipendenza da nicotina”.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

Earth Day, Pichetto ai giovani “Pronti ad accogliere le vostre istanze”

ROMA (ITALPRESS) – “Siamo pronti ad accogliere le istanze dei giovani e fornire loro ogni strumento necessario per far sentire la propria voce. Servono soluzioni innovative per affrontare la crisi climatica: il futuro dipende anche dall’impegno e dalle idee delle nuove generazioni”. E’ quanto ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energica, Gilberto Pichetto nel corso dell’incontro con i giovani attivisti ambientali provenienti da tutto il mondo, in occasione della 53° Giornata Mondiale della Terra organizzata da Earth Day Italia alla Nuvola di Roma e trasmessa su RaiPlay.
Durante l’evento, a cui ha preso parte anche il Coordinatore del Centro per il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, Agostino Inguscio, il Ministro Pichetto ha confermato la propria disponibilità e l’impegno politico a promuovere le proposte dei giovani in ambito internazionale, sia nell’ambito della prossima COP28 che del G7 a Presidenza italiana.
In questa direzione, si colloca la campagna All4Youth Italia 2023, promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, per creare un percorso di incontri con l’obiettivo di promuovere l’evento Youth4Climate: Sparking Solutions, che si terrà a Roma il prossimo ottobre, e radunerà centocinquanta giovani provenienti da tutto il mondo.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).