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Vodafone-Youtrend, per 70% italiani importante la transizione gemella

ROMA (ITALPRESS) – Vodafone e Youtrend hanno presentato i risultati della ricerca ‘Digitale e transizione ecologica: l’opinione degli italianì, che ha come obiettivo quello di indagare in profondità la conoscenza, la consapevolezza e il parere degli italiani sulla cosiddetta Twin Transition, definizione coniata dall’Unione Europea per descrivere la strategia che integra la transizione ecologica e quella digitale per affrontare le sfide contemporanee in modo coerente e convergente.
Lo scopo della ricerca è anche quello di analizzare la sensibilità degli italiani su questi temi e su quali fronti e settori è importante agire per raggiungere un’autentica transizione digitale ed ecologica.
La presentazione, avvenuta oggi a Roma presso la sede dell’Associazione Stampa Estera in Italia, ha visto la partecipazione di Lorenzo Pregliasco, founding partner di Youtrend, Vannia Gava – Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Andrea Casu – Vicepresidente Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, Antonio Corda – Legal Affairs, External Affairs & Corporate Communication Director, Vodafone Italia, la Senatrice Silvia Fregolent – Commissione Ambiente, Ambiente, Transizione ecologica, Energia, Lavori pubblici, Comunicazioni, Innovazione tecnologica, l’Onorevole Eliana Longi – Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, Tiziana Catarci – Direttrice Dipartimento Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale (DIAG), Sapienza Università di Roma e Marco Scialdone – Head of Litigation & Academic Outreach, Euroconsumers. L’evento è stato moderato dalla giornalista di Sky TG24, Stefania Pinna.
A fronte di una consapevolezza consolidata sui temi di transizione ecologica e digitalizzazione, l’indagine rileva ancora una scarsa conoscenza su cosa sia la cosiddetta transizione gemella. Per il 61% del campione è completamente o abbastanza chiaro cosa significhi ‘transizione ecologicà e per il 70% cosa sia la digitalizzazione. Solo per il 17% è completamente o abbastanza chiara la definizione di transizione gemella, ma una volta spiegato il suo significato, il 76% del campione afferma di considerarla un elemento importante. Un dato in linea con quanto rilevato per la transizione ecologica, ritenuta importante dal 74% degli italiani, e per la digitalizzazione, considerata rilevante dal 76%.
Come realizzare dunque la transizione ecologica dell’economia? Il 40% degli italiani vorrebbe leggi più severe contro l’inquinamento, il 25% invece ritiene necessario piantare più alberi, mentre per il 13% la digitalizzazione delle imprese e dei processi industriali è la soluzione migliore. Sempre per quanto riguarda le azioni per la transizione ecologica, il 62% afferma che sono le istituzioni (governi e Unione Europea) a dover coprire i costi della transizione gemella.
In generale la digitalizzazione è generalmente considerata un processo importante nella vita quotidiana: sette italiani su dieci affermano che l’introduzione di tecnologie digitali è molto o abbastanza importante per la loro vita di tutti i giorni. Questa percezione è particolarmente forte tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni (80%) e diminuisce progressivamente nelle fasce anagrafiche successive, pur rimanendo significativa: il 75% tra i 35-49 anni, 76% tra i 50-64 anni e 59% tra chi ha 65 anni o più.
Lorenzo Pregliasco, founding partner di Youtrend, afferma:
‘La nostra ricerca dimostra che la scarsa conoscenza di un tema o di un processo non si traduce necessariamente in una sua bassa rilevanza per l’opinione pubblica. E’ il caso della transizione gemella: un termine chiaro solo per il 17% degli italiani, ma considerato importante dal 76% una volta spiegato. Questa ricerca fa emergere aspetti interessanti sulla dualità di questa transizione. Abbiamo analizzato l’impatto relativo delle componenti della transizione digitale e di quella ecologica nei diversi settori economici, evidenziando come la percezione della loro importanza vari significativamente. Ad esempio, la transizione digitale domina nelle telecomunicazioni, mentre quella ecologica è più sentita in altri settori. E’ comunque indubbio che gli italiani riconoscano l’importanza di entrambe le transizioni: il 74% ritiene importante agire sulla transizione ecologica, e il 76% dà la stessa rilevanza a quella digitalè.
Per Antonio Corda – Legal Affairs, External Affairs & Corporate Communication Director, Vodafone Italia ‘la transizione digitale e quella ecologica, se affrontate con successo, renderanno più competitivo il nostro Paese, garantendoci un futuro sostenibile e inclusivo. E’ una sfida che coinvolge tutti, cittadini, aziende e istituzioni. Vodafone, con la sua tecnologia, si impegna a favorire la transizione digitale che, grazie alla ottimizzazione dei processi e delle risorse, riduce l’impatto ambientale e migliora la produttività. Anche i cittadini giocano un ruolo centrale, sia come consumatori che come promotori del cambiamento, grazie a comportamenti e scelte di acquisto sempre più consapevoli e sostenibili. Infine, è fondamentale il dialogo con le istituzioni: abbiamo bisogno di politiche che sostengano e favoriscano investimenti in innovazione tecnologica sostenibile. Solo attraverso un’azione collettiva e integrata possiamo garantire progresso tecnologico e tutela dell’ambientè.
Secondo Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ‘oggi ci troviamo di fronte a dati che non solo riflettono le opinioni degli italiani, ma che delineano anche una direzione chiara e necessaria per le nostre politiche future. La consapevolezza di una necessaria transizione ecologica e digitale sta crescendo e le nostre azioni devono essere all’altezza delle aspettative dei cittadini. Tuttavia, non possiamo ignorare il contesto in cui ci muoviamo. La transizione ecologica non è solo una questione ambientale, ma anche sociale ed economica. Significa ripensare i nostri modelli di sviluppo e garantire che ogni cittadino possa partecipare a questo cambiamento. In questo senso, è nostro dovere come governo garantire che le politiche adottate siano inclusive e accessibili a tutti, senza lasciare indietro nessunò.
L’evento è stato anche l’occasione per presentare il bilancio di sostenibilità di Vodafone per l’anno fiscale 2023/24.
Vodafone agisce su più livelli nel portare avanti la sua strategia ESG e dare il suo contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite (SDGs). A partire dalla propria operatività aziendale, l’azienda si impegna ogni giorno nella convinzione che l’attenzione all’ambiente, all’impatto sociale e alla trasparenza dei processi rappresenti il presupposto fondamentale per una crescita sostenibile. In particolare, il Gruppo Vodafone ha fissato obiettivi ambiziosi per raggiungere il cosiddetto Net Zero in tutta la catena del valore a livello globale entro il 2040, obiettivo approvato dalla Science Based Targets Initiative (SBTi), l’iniziativa internazionale che ha stabilito le linee guida per le Organizzazioni per definire obiettivi basati sulla scienza, in linea con gli impegni presi nell’Accordo di Parigi. Il Gruppo Vodafone ha fissato obiettivi di sostenibilità ambientale anche a breve termine, definendo due percorsi per raggiungere il Net Zero delle attività (Scope 1 e 2) in Europa e in Africa, le regioni in cui opera, rispettivamente entro il 2028 e il 2035.
Un percorso iniziato da diversi anni che ha visto fin dal 2021 alcuni traguardi importanti, come ad esempio rete e uffici alimentati da elettricità proveniente al 100% da fonti rinnovabili, impegnandosi costantemente per migliorare l’efficienza energetica delle sue operazioni. Sul fronte dei rifiuti Vodafone si impegna nel corretto smaltimento dei propri e procede alla vendita dei device non più idonei alla commercializzazione a partner autorizzati per lo smaltimento dei RAEE. Nel corso dell’anno fiscale 2023-2024 sono stati venduti 8.000 telefoni e 133.000 dispositivi di Rete Fissa, tra cui VF Station, TV Box, ecc. Da alcuni anni, inoltre, è attiva una collaborazione con realtà del terzo settore, grazie alla quale sono stati coinvolti alcuni istituti di detenzione: Casa di Reclusione di Milano-Bollate per la gestione dello smaltimento di modelli obsoleti di Vodafone Station e con la sezione femminile del carcere di Rebibbia a cui vengono inviate le antenne FWA indoor che vengono ricondizionate, aggiornate e rimesse sul mercato.
La tecnologia di Vodafone è inoltre un abilitatore della transizione ecologica e favorisce l’adozione di nuove soluzioni per aziende e Pubbliche Amministrazioni: l’Internet of Things, ad esempio, grazie alle sue applicazioni, permette di utilizzare soluzioni di Smart Agricolture, favorendo un’agricoltura sostenibile, abilitando l’ottimizzazione di risorse, il monitoraggio e garantendo la tracciabilità della filiera. Nell’ambito del settore dei trasporti pesanti, dove l’utilizzo dei combustibili fossili non ha ancora una valida alternativa da fonti rinnovabili, Vodafone, grazie alla soluzione Vodafone Business Fleet Analytics per la gestione delle flotte aziendali, ha contribuito a digitalizzare e trasformare la flotta di un’importante azienda nazionale, in una risorsa intelligente, così da generare dati per ottimizzare le operazioni, ridurre i consumi e i costi di carburante e contribuire alla transizione ecologica. Anche nel settore della produzione industriale Vodafone Business ha supportato una storica impresa italiana leader nel settore degli Spirits per realizzare dei sistemi di monitoraggio e controllo all’avanguardia, basati su tecnologia IoT, direttamente sugli impianti esistenti (senza doverli rinnovare) per le diverse fasi di produzione. Inoltre la realizzazione di un Manufacturing Execution System (MES) ha permesso all’azienda di garantire il supporto e il monitoraggio della produzione in tempo reale, rendendo i processi produttivi molto più flessibili, efficienti ma soprattutto sostenibili. Infine Vodafone Business ha sviluppato una soluzione di Energy Data Management (EDM) basata su sensoristica e connettività IoT che offre il monitoraggio e l’analisi dei consumi energetici per ottimizzare l’efficienza all’interno degli Smart Building.
-foto ufficio stampa Vodafone –
(ITALPRESS).

Torna G4GRETA per favorire l’ingresso delle studentesse nei lavori STEM

ROMA (ITALPRESS) – Studiare informatica e coding per promuovere la sostenibilità ambientale e l’imprenditorialità femminile. E’ la ricetta di G4GRETA (“Girls for Green Technology Applications”), programma formativo che l’Università La Sapienza di Roma, EY e EY Foundation sostengono per aiutare le studentesse liceali di Roma e del Lazio a creare competenze trasversali in uno scenario occupazionale dominato dall’avvento dell’AI (intelligenza artificiale). La tecnologia è una risorsa in continuo sviluppo e imprescindibile oggigiorno per le economie mondiali, a condizione però che sia utilizzata con un’etica sostenibile e inclusiva. L’avvento dell’AI, infatti, rischia di aumentare il gender gap soprattutto nel settore STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) in quanto oggi la maggior parte delle professioni scientifiche e tecnologiche restano ancora ricoperte da uomini professionisti.
Per contrastare questo fenomeno, il progetto G4GRETA, giunto alla sua terza edizione, propone di ripartire dalla formazione delle adolescenti per creare consapevolezza intorno alle materie tecnico-scientifiche e supportare le pari opportunità. Un percorso che le avvicina, attraverso laboratori pratici di programmazione informatica e allo sviluppo di app green, a lauree e percorsi di studio associati prevalentemente all’universo maschile, ma che oggi richiedono di essere intrapresi il prima possibile senza distinzioni tra generi.
Ripensare a una tecnologia inclusiva: il 55% delle immatricolazioni universitarie STEM riguarda le donne, ma l’AI parla all’universo maschile La formazione delle giovani donne si pone come un’urgenza del Paese per incentivare l’occupazione femminile e ridurre il divario di genere nei settori tecnologici, soprattutto in quelli appena emersi grazie all’avvento dell’intelligenza artificiale.
Come spiegato dal Fondo Monetario Internazionale nel paper “Gen-AI: Artificial Intelligence and the Future of Work” il 40% dell’occupazione globale è esposta all’intelligenza artificiale, con il rischio che queste nuove tecnologie amplifichino le disuguaglianze. E’ una proiezione verosimile se si considera che le donne non sono solo sottorappresentate nel mercato del lavoro in generale, ma nell’area STEM in particolare: sebbene costituiscano il 55% degli studenti immatricolati in università italiane, l’accesso ai corsi di laurea in questo campo è ancora una prerogativa prevalentemente maschile. Due terzi degli studenti sono uomini, così come oltre i tre quarti del personale docente (la quota maschile di professori e ricercatori arriva al 75% per informatica e all’80% per ingegneria industriale).
Inoltre, secondo il rapporto sull’occupazione femminile di dicembre 2023 della Camera dei Deputati, la scarsa partecipazione della popolazione femminile al mondo del lavoro è ascrivibile anche alla bassa quota di lauree in materie STEM tra le donne laureate. Un appuntamento mancato per tante lavoratrici, considerando che le maggiori opportunità occupazionali riguardano principalmente profili ad alta qualifica, in particolare legati all’area della sicurezza informatica, all’analisi e alla gestione dei dati.
In generale, secondo le recenti stime EY, main partner del progetto, la domanda di lavoro in Italia crescerà complessivamente fino al 2023 e, a livello delle singole professioni, secondo il modello predittivo ci sarà un cambiamento significativo della domanda di lavoro che riguarderà circa l’80% delle professioni in corrispondenza con l’adozione sempre più diffusa di soluzioni di AI generativa e robotica avanzata. Il problema del labour shortage, carenza di manodopera, dunque, tenderà ad aumentare, sia in funzione dell’aumento netto della domanda sia in funzione della trasformazione della domanda per la maggior parte delle professioni. E’ previsto, inoltre, un aumento del fenomeno del mismatch, il disallineamento tra le competenze richieste dai datori di lavoro e quelle possedute da chi esce dai percorsi d’istruzione o dalla forza lavoro. In particolare, l’indice di mismatch dei laureati in ingresso nel mercato del lavoro crescerà in modo pronunciato per le discipline STEM. L’avanzamento accelerato dell’innovazione tecnologica e la mancanza di un tempestivo aggiornamento delle competenze contribuiscono all’aumento del mismatch anche per chi ha già acquisito competenze tecniche specifiche, a rischio obsolescenza.
Cos’è G4GRETA: un programma specifico per future lavoratrici G4GRETA è un progetto didattico ideato da Paola Velardi, docente d’Informatica presso l’Università La Sapienza di Roma e promosso dal Dipartimento di Informatica e dal Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale della Sapienza.
Inaugurato nel 2023, alla sua prima edizione G4GRETA ha ricevuto il sostegno della Regione Lazio e di Lazio Innova, società in house che investe nella ricerca e facilita il trasferimento tecnologico finanziando progetti innovativi. Fin dalla prima edizione G4GRETA incrocia tre grandi tematiche: la transizione ecologica, la rivoluzione digitale e il gender empowerment. L’obiettivo del progetto è appassionare il maggior numero di ragazze all’uso delle tecnologie dell’ICT (Information and Communication Technology) mostrando come queste tecnologie siano di grande supporto alla sostenibilità ambientale.
Durante le prime due edizioni del progetto didattico, G4GRETA ha coinvolto circa 400 studentesse delle scuole di Roma e del Lazio per aderire al progetto. “L’Italia è un paese in forte ritardo sul digitale proprio perchè le ragazze non si iscrivono ai corsi d’informatica”, spiega la professoressa Paola Velardi, ideatrice di G4GRETA, “Soltanto il 10-15% delle ragazze ha oggi competenze informatiche. Un dato che rallenta lo sviluppo economico del nostro Paese ed è un problema anche per le donne, perchè in questo modo non riescono ad accedere a posizioni ben pagate e molto ricercate nel mercato del lavoro, in particolare in questo periodo dominato dalle tecnologie e dell’AI”.
“Abbattere i pregiudizi che ancora scoraggiano le ragazze dall’intraprendere professioni STEM è una necessità non solo per una questione di genere, ma anche per aumentare la competitività del Paese e aumentare l’occupazione femminile. In questo contesto, risulta determinante rafforzare la fiducia delle studentesse delle scuole nelle loro competenze STEM in modo da orientarle verso questi studi prima della scelta dell’università”, commenta Tiziana dell’Orto, Segretario Generale, EY Foundation.
L’intento del progetto è anche quello di creare le condizioni perchè le ragazze ancora in età adolescenziale abbiano la possibilità di avvicinarsi senza pregiudizi alle materie STEM, cambiando la loro percezione sull’informatica e il loro punto di vista sulle materie tecnico-scientifiche, potendosi confrontare con dei role model da cui apprendere. Tra queste c’è Sharon Di Nepi, partner del Technology Consulting e Digital Engineering Italy Leader di EY: “Siamo state tutte fin da subito entusiaste del progetto – commenta – che rappresenta un cambio di paradigma rispetto alle iniziative tipicamente portate avanti dalle società, con obiettivi di breve termine per affrontare i temi del gender gap. Rivolgendosi a delle giovanissime, con G4Greta si creano le basi per generare una nuova consapevolezza sulle potenzialità delle materie ICT ponendo inoltre le condizioni per un miglioramento strutturale della presenza delle donne nelle facoltà scientifiche e conseguentemente nelle professioni tecnologiche così richieste oggi”.
L’edizione 2024-2025 di G4GRETA avrà inizio il prossimo 12 novembre e sono decine le scuole che hanno manifestato interesse per promuovere l’iniziativa tra le loro alunne nel Lazio. Si va dai principi del coding e alla maggiore consapevolezza sulle questioni ambientali, e poi attività per rafforzare le soft skills, come team building, team working, public speaking, self promoting e social networking. “Come risultato del progetto, tutte le partecipanti devono realizzare delle app green che aiutino la sostenibilità ambientale”, spiega Paola Velardi.
Durante l’iniziativa le partecipanti imparano infatti a progettare app per cellulari e creano, con l’aiuto di tutor e docenti universitari de La Sapienza, dei prototipi di app ispirandosi a tematiche green. Dalla fase di brainstorming, alla creazione del prototipo di un’app, fino alla promozione del progetto via public speaking e reel social, tutto il lavoro svolto dalle partecipanti è finalizzato a incentivare l’autodeterminazione femminile: le ragazze sono chiamate a esporre a fine progetto le proprie idee in un contest davanti ad una giuria di aziende, enti pubblici ed associazioni del territorio. Tre i team saranno premiati, come in ogni edizione, per aver sviluppato le app più innovative, sostenibili e inclusive.

– foto ufficio stampa EY –
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Regione Lazio, bando da 13 mln per favorire l’innovazione delle Pmi

ROMA (ITALPRESS) – La Regione Lazio ha presentato questa mattina, nell’ambito dell’evento internazionale “Maker Faire 2024”, presso gli spazi del Gazometro Ostiense, il nuovo bando “Voucher Digitalizzazione PMI”, il cui obiettivo è sostenere le imprese che intendono acquistare tecnologie digitali e servizi.
La dotazione complessiva, finanziata dal Programma FESR Lazio 2021-2027, è di 13 milioni di euro.
“Con questo bando vogliamo offrire alle imprese del Lazio un’opportunità per accrescere l’efficienza, la competitività e l’innovazione, attraverso la trasformazione e il consolidamento digitale – ha detto Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione -. Si tratta di una misura strategica che coinvolge diversi aspetti del business aziendale, tra cui la gestione dei processi, la comunicazione con i clienti, la raccolta e l’analisi dei dati, la presenza online, la sicurezza dei dati, che favorisce l’accesso a nuovi mercati per raggiungere un pubblico più vasto e internazionale. Il mercato ICT è in costante crescita e, grazie a questa misura che si affianca alle altre azioni messe in campo per il credito e le garanzie alle imprese, vogliamo sostenere il sistema produttivo del Lazio per rispondere più efficacemente alle esigenze di digitalizzazione dei comparti, con procedure rapide e semplificate”.
L’intervento è destinato alle PMI iscritte al Registro delle imprese italiano e risultanti attive e con una sede operativa nel Lazio. Quest’ultima può essere acquisita prima della erogazione del contributo.
Il contributo massimo concedibile è di 50.000 euro per le Micro Imprese, 100.000 euro per le Piccole Imprese e 150.000 euro per le Medie Imprese. Il contributo minimo erogabile non può essere inferiore a 14.000 euro.
In particolare, i contributi previsti riguarderanno: Diagnosi Digitale (solo per le PMI) Obbligatoria per le imprese che partecipano al bando, valuta il livello di digitalizzazione e individua, con esperti indipendenti, gli investimenti tecnologici opportuni; Digital Workplace (per Microimprese e PMI). Finanzia l’acquisto di postazioni di lavoro digitale, per favorire l’uso di tecnologie utili ad aumentare la produttività; Digital Commerce and Engagement (per Microimprese e PMI). Offre contributi per l’apertura e/o l’ampliamento di piattaforme e canali digitali, per il marketing, la commercializzazione, la fidelizzazione e i servizi di supporto post-vendita; Cloud Computing (solo per le PMI). Offre contributi per l’acquisto di spazi digitali di archiviazione e di gestione dei dati on line, per modernizzare le infrastrutture informatiche e ridurne i costi di gestione; Cyber Security (solo per le PMI) Offre contributi per prevenire eventuali attacchi informatici e garantire un elevato livello di sicurezza.
Il bando aprirà nella prima metà di dicembre 2024, fino alla seconda decade di gennaio 2025, ed è gestito da Lazio Innova tramite la piattaforma GeCoWeb Plus.

– foto ufficio stampa Lazio Innova –
(ITALPRESS).

Cybersecurity e AI, a Malta Fortinet incontra partner e clienti

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS) – Cybersicurezza e intelligenza artificiale. Sono stati questi i principali temi trattati nel corso dell’evento organizzato a Malta da Fortinet, leader globale nella cybersecurity che promuove la convergenza tra networking e sicurezza. All’interno del Hyatt Regency Hotel, a San Julian, Fortinet ha incontrato partner e rappresentanti di attività pubbliche e private dell’Isola dei Cavalieri.
Ad aprire i lavori è stato Cesare Radaelli, Senior Channel Director Italy e Malta di Fortinet: “E’ un anno molto importante per Fortinet – ha affermato – perchè stiamo spingendo su diverse tecnologie come Network Security, OT e SecOps. Abbiamo deciso di organizzare questo evento a Malta perchè anche qui vediamo una richiesta crescente in termini di sicurezza informatica, ed è importante per noi essere sempre più presenti. I clienti – continua Radaelli – hanno bisogno di focalizzarsi sui temi più importanti aumentando al contempo efficacia ed efficienza delle loro infrastrutture di sicurezza. Le minacce stanno crescendo. Oltre ai malware, stiamo vedendo l’AI utilizzata da criminali informatici per lo sviluppo di attacchi più raffinati per qualità e tempi di esecuzione”.
Nel corso dei lavori sono stati diversi gli interventi di partner e clienti dell’azienda: “La nostra partnership con Fortinet – ha spiegato Finian Massa, Strategic Marketing Manager – ICT Solution – dura ormai da 13 anni. Abbiamo visto l’azienda crescere e supportare tante attività, non solo maltesi. Stiamo assistendo ad attacchi informatici sempre più frequenti e minacce continue. Il supporto di una realtà come Fortinet dà certamente sicurezza e sopperisce alla carenza di personale qualificato in materia di sicurezza informatica. La cosa positiva – ha continuato Massa – è che c’è più consapevolezza rispetto a questi pericoli, le aziende conoscono il problema e sono chiamate a investire sempre più sulla cybersicurezza con il supporto delle Istituzioni che devono fare la loro parte per regolamentare questo mondo”.
Un tema importante trattato nel corso dell’iniziativa è stato quello legato all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel contrasto alle minacce informatiche, uno strumento che sta rivoluzionando il mondo ma, come spiegato da Marthese Vella – Chief Technology Officer AX Group -, nasconde anche tante insidie. “L’intelligenza artificiale – ha affermato Vella – è sicuramente un argomento scottante nella sicurezza informatica. Se guardiamo il lato positivo, la AI può aumentare significativamente la nostra capacità di rilevare minacce in tempo reale, analizzare grandi quantità di dati e automatizzare le risposte agli incidenti. Ciò significa che possiamo identificare modelli molto più rapidamente rispetto ai metodi tradizionali, consentendoci di affrontare in modo proattivo le vulnerabilità prima che vengano sfruttate.
Tuttavia, dobbiamo anche riconoscere i rischi. I criminali informatici stanno utilizzando sempre più l’intelligenza artificiale per sviluppare attacchi più sofisticati, creando sfide che possono superare le nostre difese.
In definitiva, la chiave è trovare un equilibrio. Dovremmo sfruttare i punti di forza dell’intelligenza artificiale implementando al contempo solide misure di sicurezza e linee guida etiche per mitigare i suoi potenziali svantaggi. In questo modo, possiamo sfruttare l’intelligenza artificiale come un potente alleato nella nostra continua lotta contro le minacce informatiche”.

– foto Fortinet –
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Intesa Sanpaolo, Build Your Future alla Festa del Cinema di Roma

ROMA (ITALPRESS) – Scoprire l’impatto delle nuove tecnologie e dell’Intelligenza Artificiale nel cinema, uno dei settori distintivi per il nostro Paese, grazie al racconto di esperti del mondo accademico, imprenditori e startupper che stanno interpretando con successo i cambiamenti in atto. E’ il focus dell’edizione speciale di Build Your Future, il programma di eventi di Education di Intesa Sanpaolo, ideati della struttura Education Ecosystem and Global Value Programs, di cui è responsabile Elisa Zambito Marsala, con l’obiettivo di ispirare i giovani sui trend trasformativi della società e di approfondire la conoscenza delle competenze chiave del futuro, per la propria formazione professionale e personale, per promuovere nelle giovani generazioni una maggiore consapevolezza del contesto in rapida e continua trasformazione.
“Dall’Osservatorio delle competenze del futuro Look4ward abbiamo sviluppato Build Your future, un formato rivolto a studenti di scuole superiori e università per ispirarli sui nuovi trend trasformativi dell’economia e della società e le competenze chiave per il futuro. Un programma che prevede di incontrare in presenza oltre 10 mila studenti entro il 2024. L’obiettivo è supportare i giovani ad avere maggiore consapevolezza rispetto a un mercato del lavoro in rapida e costante evoluzione”, ha spiegato Elisa Zambito Marsala, Responsabile Education Ecosystem e Global Value Programs Intesa Sanpaolo.
Lo scorso 4 ottobre, il progetto ha ricevuto il Premio di “Champions in Education” a Washington durante la terza edizione della Italian Design Week, piattaforma creata dall’imprenditrice Roberta Marcenaro Lyon (Imark) per collegare le aziende statunitensi e italiane, per l’impegno di Intesa Sanpaolo nell’ispirare i giovani studenti sui principali trend trasformativi e sulle competenze chiave del futuro. Lo scorso anno la Banca guidata dal CEO Carlo Messina ha coinvolto oltre 2000 scuole e università, ne sono previste 4.000 nell’arco di Piano d’Impresa 2022-2025.
All’evento che si è svolto durante la Festa del Cinema di Roma hanno partecipato gli studenti delle scuole secondarie di cinema, coinvolte insieme a comingsoon.it, oltre a Daniele Cassioli, atleta paralimpico di sci nautico, e a Paolo Longhi CEO HRC Learning and Development – Founder I’mPossible.
Per Gianluca Sabatini, Head of Marketing and Education Business Development di ELIS, “i giovani sono alla continua ricerca di informazioni e consigli utili per orientarsi al meglio nel mondo del lavoro e al di là delle ricerche che possono fare attraverso il web o sui social, tutti i ragazzi ci dicono che il confronto diretto con un role model, con una persona che possa essere loro riferimento, è fondamentale per riuscire a capire bene cosa vuol dire lavorare e costruirsi un futuro, una personalità e, per chi è interessato, una famiglia. Il contatto diretto, spesso anche con incontri uno a uno, è per i ragazzi lo strumento più formativo, più importante e più utile per orientare al meglio le loro scelte e anche per affrontare con una maggiore consapevolezza e motivazione le sfide che si presentano loro”.
Per Cinzia Micocci, vicepreside dell’Istituto Istruzione Superiore Cine-tv Roberto Rossellini, creare uno “spazio di confronto per i ragazzi è sempre fondamentale, è importante parlare del loro futuro” e “anche noi che dobbiamo dare loro degli strumenti siamo chiamati a costruirlo”. Inoltre “i relatori di questo evento sono particolarmente giovani” e questo “è molto importante” per coinvolgere i ragazzi.

– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –

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ENEA a Maker Faire 2024 con orti spaziali e lotta alle specie aliene

ROMA (ITALPRESS) – ENEA partecipa a Maker Faire 2024, la manifestazione dedicata all’innovazione tecnologica in programma a Roma dal 25 al 27 ottobre, dove aziende, università, studenti ed enti di ricerca presentano progetti, prodotti e servizi in settori quali ambiente, alimentazione, agricoltura, elettronica, intelligenza artificiale e robotica. In questa XII edizione organizzata dalla Camera di Commercio di Roma, ENEA è presente sia come espositore nello stand S11 sia con i talk degli esperti sui seguenti temi.
Cibo per lo spazio, Space & Urban Farming – Sistemi avanzati e multilivello di coltivazione idroponica per fornire cibo salutare e ricco di molecole utili a contrastare le criticità dello spazio, riducendo anche la dipendenza dai rifornimenti terrestri. Una rivoluzione per lo spazio, nella prospettiva di poter rigenerare risorse e supportare con cibo fresco, pronto da mangiare, le future missioni di lunga durata verso la Luna e Marte. Dotati di luci LED, consentono di coltivare senza erbicidi o pesticidi e con un uso ridotto di fertilizzanti e acqua. Sulla Terra questo tipo di metodi di coltivazione innovativa o “agricoltura indoor”, può contribuire a ottimizzare i rendimenti e la qualità delle produzioni, supportando la crescente domanda di cibo nelle aree urbane, ma anche in ambienti estremi come i deserti. Anche nuovi metodi di produzione e manufacturing tramite coltura di cellule vegetali potranno garantire la creazione di alimenti utili alla salute degli astronauti. L’avanzamento delle conoscenze agro-biotecnologiche ha aperto nuove frontiere nella produzione di alimenti vegetali adatti allo spazio, tra cui la varietà nana di pomodoro ingegnerizzata per l’accumulo di antocianine, importanti antiossidanti, particolarmente adatta alla coltivazione in ambienti controllati e limitati, e funzionalmente adatta a contrastare i processi degenerativi a cui gli astronauti sono soggetti. Inoltre, anche l’agricoltura cellulare, ossia la coltivazione di cellule vegetali in ambiente controllato, potrebbe rappresentare in futuro una fonte di alimenti freschi, innovativi, salutari e ricchi di molecole antiossidanti, utili a mitigare gli effetti avversi della vita nello spazio.
Lotta alle specie aliene dannose in agricoltura – Secondo la FAO le specie aliene compromettono fino al 40% della produzione agricola, un problema planetario, accentuato dalla globalizzazione e dagli effetti del cambiamento climatico. Per ridurre l’impatto delle specie invasive, oltre alla prevenzione mediante controlli ferrei in ingresso, una strategia a basso impatto è rappresentata dal controllo biologico, tramite l’utilizzo di insetti utili (predatori e parassitoidi) di altri insetti dannosi. L’obiettivo è ripristinare gli equilibri stabili, cioè quegli equilibri permanenti in natura che, se destabilizzati, possono provocare notevoli danni alle coltivazioni e alla biodiversità. Casi studio: controllo biologico della cimice asiatica (Halyomprpha halis) e moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii).
Stampa 3D di leghe metalliche e applicazioni nel settore energetico – ENEA sviluppa processi di manifattura additiva di leghe metalliche per realizzare componenti utili in diversi settori, tra cui biomedicale, aerospaziale, automobilistico ed energetico, con vantaggi in termini di minori consumi e spreco di materiale e possibilità di ottenere componenti con geometrie complesse. Le attività sono condotte nell’ambito del progetto “Materiali di Frontiera per usi energetici”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

– foto ufficio stampa ENEA –
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A Vodafone il premio “Ceo for Life” per l’innovazione

ROMA (ITALPRESS) – Silvia Cassano, direttore Risorse umane e Organizzazione di Vodafone Italia ha ritirato il premio “CeO For Life”. Vodafone è stata premiata nell’ambito della tavola rotonda dedicata all’innovazione, dal titolo “Task Force Nazionale sulla Cyber Security e Telco Sostenibilità”.
“La trasformazione digitale è una opportunità – ha affermato Cassano – non solo dal punto di vista dell’efficienza operativa ma anche dell’innovazione nei servizi e nei prodotti. Se teniamo in considerazione questo ma anche la ragion d’essere di Vodafone, quella di connettere per un futuro migliore, è facile capire il perchè dell’impegno dell’azienda nell’essere abilitatore di questa trasformazione contribuendo al sistema Paese. Da un lato investendo in infrastrutture di rete solide e performanti, dall’altro attraverso lo sviluppo di competenze digitali, elemento strategico soprattutto alla luce dei dati del rapporto Clusit, per il quale il nostro Paese ha ricevuto nel 2023 l’11% degli attacchi cyber rilevati a livello globale contro il 3,5% del 2022”.
Il premio è stato riconosciuto a Vodafone per la Vodafone Chair Cybersecurity and Digital Transformation, avviata nel novembre 2023 in collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli. La cattedra si inserisce all’interno del corso di laurea magistrale in Data Science and Management e ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di nuove competenze e profili professionali resi necessari dalla trasformazione digitale, dalla sicurezza informatica e dall’avvento dell’intelligenza artificiale. Per il solo settore delle telecomunicazioni, secondo i dati del Rapporto Asstel 2023, il divario di competenze rappresenta un elemento di difficoltà per oltre tre aziende su quattro (76%).
Il primo corso della Vodafone Chair è partito a febbraio 2024 e ha visto contributi sia di professionisti Vodafone sia di accademici, con l’obiettivo di realizzare un programma all’avanguardia, co-creando nuove competenze.
“Premiamo i Ceo migliori, gli imprenditori migliori del nostro paese, attraverso progetti di sviluppo sostenibile che hanno realizzato con le loro aziende – ha detto Giordano Fatali, fondatore e presidente di Ceo for Life -. Otto giornate all’insegna dello sviluppo sostenibile, e della costruzione di una Italia migliore, più giusta, più bella, più sostenibile soprattutto mettendo insieme le imprese, le istituzioni, le nuove generazioni a lavorare tutte insieme per costruire un futuro migliore”.
Il tema delle competenze digitali vede Vodafone Italia impegnata su più fronti. Secondo l’indice DESI solo il 45,8% delle persone in Italia possiede almeno le competenze digitali di base, con divari tra tutte le fasce di età. Questo dato è ben al di sotto della media UE del 55,6% (https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/factpages/italy-2024-digital-decade-country-report).
Per questo l’azienda ha avviato diversi programmi di formazione digitale all’interno e all’esterno della propria organizzazione e anche attraverso la Fondazione Vodafone.

– Foto xc3/Italpress –

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ComoLake Awards, Cabolo Interview Kit vince premio innovazione per P.A.

ROMA (ITALPRESS) – Cabolo Interview Kit del gruppo Cedat 85 ha vinto il premio “ComoLake award 2024” per la categoria “pubblica amministrazione”, ed è stato riconosciuto come soluzione virtuosa di applicazione dell’intelligenza artificiale nella resocontazione, ricerca e archiviazione di atti e comunicazioni nel settore giudiziario e delle forze dell’ordine. Quest’innovativa tecnologia ha ricevuto il premio per la sua capacità di applicare l’IA alla trascrizione e traduzione simultanea in vari contesti della P.A., in tempo reale e in modo protetto.
Cabolo Interview Kit è un sistema unico nel suo genere che, sfruttando l’intelligenza artificiale, trascrive e traduce in tempo reale fino a 60 lingue diverse, il tutto senza necessità di connessione a Internet, a cloud o a server esterni. Questa caratteristica garantisce massima sicurezza e riservatezza, aspetti cruciali per le istituzioni pubbliche, specialmente in ambito giudiziario. Il sistema opera completamente offline, con crittografia a 4096 bit e watermark con firma digitale, assicurando l’integrità e l’autenticità delle registrazioni ai sensi del Regolamento europeo eIDAS/eIDAS2.
“Questo premio conferma il contributo di Cabolo Interview Kit per rendere più efficiente la pubblica amministrazione – afferma Gianfranco Mazzoccoli, CEO e fondatore del gruppo Cedat 85. La nostra tecnologia – ha detto l’imprenditore intervenendo al panel sulla P.A. durante ComoLake 2024 – permette di ridurre la burocrazia e ottenere un significativo risparmio di costi e tempi. Contemporaneamente garantisce autenticità, confidenzialità, efficienza e sicurezza nella gestione dei dati, elementi essenziali per la P.A., soprattutto in contesti delicati come interrogatori e udienze”.
L’impatto di Cabolo nella pubblica amministrazione si manifesta attraverso diverse configurazioni, di cui la più rilevante è proprio Cabolo Interview Kit: con l’entrata in vigore della Riforma Cartabia, viene utilizzato durante udienze, interrogatori e dibattimenti giudiziari, e garantisce la massima riservatezza e sicurezza dei dati sensibili. Nel nostro Paese si volgono mediamente 2.300 interrogatori al giorno. Il sistema è in grado di registrare audio e video ovunque, senza difficoltà di configurazione e senza necessità di connessione, riconoscendo oltre 40 lingue e traducendone, anche in tempo reale, oltre 60. L’adozione di Cabolo®? Interview Kit ha portato a notevoli miglioramenti nell’efficienza del sistema giudiziario, tanto da risolvere i problemi e rispondere alle diverse esigenze operative dei reparti delle Forze dell’Ordine.
Digital4Democracy è, invece, la soluzione di Cedat 85 dedicata alla P.A., che offre streaming live, verbalizzazione automatica, archiviazione multimediale e condivisione sui social dei Consigli comunali e regionali, e delle assemblee svolte dalla pubblica amministrazione, migliorando l’accessibilità per tutti i cittadini. Negli anni questo sistema è stato adottato da oltre 300 comuni e 5 consigli regionali. Dal 2015 viene utilizzato alla Camera dei deputati e nel 2022 è approdato al Parlamento Europeo. Ad oggi utilizzano questa tecnologia anche il Parlamento scozzese, la British Library (Biblioteca Nazionale del Regno Unito) e il Parlamento tirolese.
“Tutti i soggetti pubblici e privati che utilizzano Cabolo Interview Kit – conclude Mazzoccoli – hanno ben compreso il suo potenziale nel migliorare la comunicazione e la trasparenza nelle istituzioni pubbliche, offrendo un insieme di soluzioni all’avanguardia per la gestione efficiente e sicura delle attività giudiziarie e investigative, oltre a quelle amministrative e comunicative. Questa tecnologia non solo aumenta l’efficienza, ma contribuisce anche a rendere i processi giudiziari più equi, tutelando al contempo i diritti e la privacy degli individui coinvolti”.
-foto ufficio stampa SEC Newgate Italia –
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