Hi-Tech & Innovazione

Open Fiber, conclusi in Molise i lavori del Piano Banda Ultra Larga

CAMPOBASSO (ITALPRESS) – Il Molise è la prima regione d’Italia ad aver completato il Piano Banda Ultra Larga, promosso dal Mimit, che ha visto Open Fiber impegnata nella progettazione, realizzazione e gestione di una rete in fibra ottica FTTH di ultima generazione, volta a colmare il digital divide nei piccoli borghi. Il traguardo è stato celebrato a Campobasso, presso l’Ex Gil, sede dell’Assessorato al Turismo, alla presenza di Andrea Di Lucente, vicepresidente Regione Molise; dell’Assessore alla transizione digitale Salvatore Micone; dell’Amministratore Delegato di Open Fiber Giuseppe Gola e del Responsabile Piano BUL Infratel Italia Luigi Cudia. “Oggi viene celebrato il completamento del Piano Banda larga nel territorio molisano – ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un messaggio al presidente della Regione Molise Francesco Roberti -. Un primato nazionale che merita di essere evidenziato per le ricadute positive che porterà al sistema economico e sociale dell’intera regione e non solo”. “Il processo di infrastrutturazione digitale – ha aggiunto Urso – è la conditio sine qua non per accrescere la qualità di vita delle persone, la competitività del sistema all’intero completamento del Piano Banda Ultra Larga. Voglio sottolineare che lo straordinario risultato di oggi è stato il frutto di un dialogo esemplare e di una costante collaborazione tra tanti soggetti: amministrazioni centrali e regionali, la stazione appaltante, Infratel Italia e il concessionario Open Fiber hanno lavorato insieme raggiungendo questo ambizioso obiettivo, a cui spero potremo pervenire al più presto anche in tanti altri territori”.
I lavori, eseguiti da Open Fiber dopo essersi aggiudicata il bando pubblico indetto da Infratel, hanno visto la costruzione, con tecniche moderne e a basso impatto ambientale, di una infrastruttura di 1.700 chilometri interamente in fibra ottica. Con una connessione che può raggiungere una velocità di 10 Gigabit per secondo, saranno molti i benefici per cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione: telemedicina, smart working, monitoraggio ambientale, gestione dell’illuminazione pubblica e tanti altri. In più, la fibra ottica di Open Fiber garantisce risparmio energetico (consuma oltre il 60% in meno di energia rispetto a una rete in rame) e conseguente riduzione di emissioni di CO2.
La rete in FTTH (Fiber to the home, la fibra fino a casa) – l’unica in grado di garantire la velocità Gigabit, oltre a una latenza bassissima e performance elevate – ha raggiunto 130 comuni della Regione (49 in provincia di Isernia e 81 di Campobasso) con il servizio già disponibile per i cittadini. In totale sono state connesse 133 mila case e 688 sedi della Pubblica Amministrazione Centrale e Locale (uffici comunali, stazioni di forze dell’ordine, scuole, biblioteche, ospedali e ambulatori).
Per Giuseppe Gola, Amministratore delegato di Open Fiber, “la copertura in fibra ottica ultraveloce di tutti e 130 i comuni del Molise oggetto del piano BUL è un motivo di orgoglio per Open Fiber, un passo decisivo verso l’annullamento del digital divide nella regione e il primo traguardo della missione sociale nelle aree bianche. La disponibilità di connettività Gigabit consente la fruizione di tutti i servizi digitali più avanzati anche agli abitanti dei borghi e delle zone più isolate, che rappresentano una risorsa per il nostro Paese, favorendone il ripopolamento”.
“Il Molise è la prima ed unica regione italiana ad aver completato gli interventi infrastrutturali in fibra nei comuni previsti dal Piano – ha spiegato l’Assessore alla transizione digitale Salvatore Micone – Un grandissimo risultato che ci rende orgogliosi e che si concretizza in una promettente sfida che offre l’opportunità concreta di crescita sociale e di sviluppo economico dell’intero territorio regionale e delle comunità locali, soprattutto delle aree interne, rurali e montane che sono ad alto rischio marginalità ed isolamento territoriale. Un passo importante e tanto atteso che va verso la giusta valorizzazione dei territori”.
“Siamo particolarmente soddisfatti di poter annunciare il completamento del piano Bul in Molise, prima regione italiana a raggiungere questo traguardo – ha sottolineato Luigi Cudia, Responsabile Piano BUL Infratel Italia -. Si tratta di un pilastro fondamentale dell’intervento pubblico complessivo che Infratel Italia sta attuando e che prevede, oltre al piano BUL, il piano Italia a 1 G, il piano Scuola connessa e il piano Sanità connessa. Tutti questi interventi pubblici nelle aree a fallimento di mercato, che complementano gli investimenti privati nelle aree più redditizie, porteranno il Molise e l’Italia tutta alla pari dei paesi europei più digitalizzati, attuando così una completa democrazia digitale”.
Da Bruxelles è intervenuto Filip Busz, Head of Unit EU Commission DG Agricolture, secondo cui “il Molise ha realizzato qualcosa di veramente straordinario: è diventata la prima regione in Italia a completare i suoi obiettivi di banda larga nel quadro del suo programma di sviluppo rurale 2014-2022. Questo risultato non riguarda solo una maggiore velocità di internet; si tratta anche di guardare al futuro. Si tratta di promuovere la connettività per le comunità rurali, in particolare nelle cosiddette “aree bianche”. Con la sua infrastruttura in fibra, che rende possibile la connettività FTTH per oltre 133.000 famiglie nel territorio della regione, il Molise sta aprendo la strada alla crescita economica, all’innovazione e allo sviluppo sociale”. Tuttavia, ha aggiunto, sono ancora necessari ulteriori sforzi per garantire che queste stesse famiglie dispongano delle risorse e del sostegno necessari per abbonarsi alla connettività a banda larga. Ciò include l’eliminazione di potenziali ostacoli quali l’accessibilità economica, l’accessibilità e la consapevolezza, per garantire che ogni famiglia molisana possa beneficiare delle opportunità offerte da Internet ad alta velocità”.
Oltre ai piccoli borghi e ai comuni più isolati oggetto del piano BUL, Open Fiber è presente con rete FTTH proprietaria a Campobasso, Isernia e Termoli, con un investimento privato di 8,3 milioni di euro e un totale di 47 mila case connesse.

– foto ufficio stampa Open Fiber –
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Intelligenza artificiale, Giorgetti “In 5 anni investiremo 1,7 mld”

TORINO (ITALPRESS) – “Lo Stato investirà nei prossimi 5 anni 1,7 miliardi nell’intelligenza artificiale, ma non conta il dispiegamento di risorse quanto la capacità di spenderli efficacemente”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti intervenendo all’inaugurazione della Fondazione AI4Industry a Torino.
“La cifra è la sommatoria degli stanziamenti fatti a diverso titolo in diversi ambiti dell’intelligenza artificiale. Ci rendiamo conto che rispetto all’ammontare degli investimenti dei colossi americani e cinesi magari è poca cosa”, ha aggiunto, sottolineando però “l’importanza di focalizzarsi su un aspetto forte della nostra economia che è la manifattura. Se ci concentriamo sull’intelligenza artificiale applicata alla manifattura possiamo dire la nostra. Si parte da automotive e aerospazio ma i confini non sono prestabiliti”, ha concluso il ministro.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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L’università di Bergamo cerca la mascotte, l’ambiente incontra l’AI

ROMA (ITALPRESS) – L’Università degli studi di Bergamo lancia il contest “Crea la mascotte di Ateneo: l’ambiente incontra l’AI” ideato per promuovere l’immagine di UniBg all’interno e all’esterno dell’Ateneo con un’attenzione speciale ai giovani.
La nuova mascotte di UniBg si rivolgerà in maniera giocosa e creativa agli studenti delle scuole superiori in fase di orientamento verso la scelta universitaria e alle nuove matricole. La mascotte verrà presentata alla Festa delle Matricole 2024.
Il concorso nasce per liberare la creatività studentesca utilizzando i nuovi strumenti di elaborazione grafica e di modellazione offerti dall’intelligenza artificiale. L’AI permette di allargare la platea dei partecipanti e invita gli studenti ad esplorare i nuovi strumenti presenti sul web, sperimentando la modellazione anche senza esperienze pregresse.
La figura della mascotte dovrà rappresentare il volto green dell’Ateneo, rispecchiando i valori di sostenibilità ambientale, mobilità alternativa e risparmio energetico, partendo dalla sensibilità studentesca verso la ricerca di un futuro sostenibile.
-screenshot sito Università di Bergamo-
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Engineering al 5G&Co, intelligenza artificiale driver strategico per lo sviluppo del settore Telco e Media

ROMA (ITALPRESS) – L’AI al centro dello sviluppo del settore Telco e Media attraverso una costante integrazione con le tecnologie di frontiera come il 5G, per creare ecosistemi digitali ad alte prestazioni, sicuri e capaci di offrire servizi sempre più immersivi e di abilitare soluzioni che portano benefici reali ai cittadini. È questo uno dei messaggi chiave che Engineering, azienda leader nei processi di digitalizzazione per aziende e PA, ha portato al 5G&Co, conferenza promossa dal CNIT, che si è tenuta a Roma il 16 e 17 aprile. Nel corso della due giorni, Engineering è intervenuta con il CEO Maximo Ibarra, Nello Luzi (Telco & Media Executive Director) e Giuseppe Sajeva (Direttore Tecnico, PNT Italia).
Intervistato da Andrea Biondi del Sole24Ore, Maximo Ibarra ha spiegato in che modo una Digital Transformation Company come Engineering può supportare la crescita e l’innovazione del settore Telco: “Attraverso le nostre competenze in tecnologie all’avanguardia come l’Intelligenza Artificiale, e grazie alla nostra profonda conoscenza del settore, in Engineering agiamo su 3 direttrici: garantire e migliorare la business continuity delle piattaforme esistenti; abilitare la loro evoluzione, utilizzando l’AI per ottimizzare le risorse di rete e realizzare servizi sempre più data oriented e quindi personalizzabili; creare ecosistemi digitali che permettano a player del mondo Telco e Media di creare sinergie con operatori provenienti da altri mercati, come quelli dell’Energy o del Fintech. Tre sfide che affrontiamo con le nostre soluzioni proprietarie e in partnership con importanti Tech Player internazionali”.
Nel panel “5G e Intelligenza Artificiale”, Nello Luzi ha spiegato: “AI e 5G sono due tecnologie assolutamente complementari, che interagendo sinergicamente, creano un ecosistema tecnologico avanzato dove abilitare l’edge computing, espandere l’IoT in settori strategici come l’Industry 4.0, le smart city e le reti di trasporto intelligenti, migliorare l’interazione tra l’uomo e la macchina”.
Giuseppe Sajeva, intervenendo nel panel “5G e Sanità” ha invece raccontato i vantaggi della Telemedicina e la roadmap della Piattaforma Nazionale di Telemedicina, realizzata da Engineering insieme con Almaviva: “Lo sviluppo delle tecnologie di telecomunicazione, in particolare Reti ad alte prestazioni e affidabilità come quelle del 5G, stanno abilitando nuove modalità per la presa in cura dei pazienti, in particolare per quelli con fragilità e anziani, che possono usufruire di prestazioni sanitarie direttamente dal proprio domiciliare. In questo contesto la Piattaforma Nazionale di Telemedicina offrirà modelli di governo e monitoraggio e strumenti per ottimizzare i percorsi di cura, diffondendo le migliori pratiche”.
-foto ufficio stampa Engineering-
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Poca digitalizzazione studi professionali, investiti fino a 5 mila euro

MILANO (ITALPRESS) – Gli studi professionali italiani investono una percentuale molto esigua del loro fatturato in digitale: la maggior parte, infatti, spende tra i 1000 e i 5mila euro all’anno, solo una piccola parte di essi spende più di 30mila euro in nuove tecnologie. E nonostante gli strumenti digitali vengano adottati per migliorare la qualità dei processi, coordinare il lavoro e ridurre i costi, la maggior parte dei professionisti dedica alla formazione sulla tecnologia non più di un giorno all’anno.
Questa la fotografia scattata dal centro interdipartimentale dell’Università di Pavia «Institute for Transformative Innovation Research» (ITIR) in occasione dell’evento di kickoff del MindHub “Digitalizzazione e futuro degli studi commercialisti”, promosso da AssoSoftware, l’Associazione di Confindustria che raggruppa i produttori italiani di software, in collaborazione con l’Accademia dei Commercialisti e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti.
La ricerca dell’Università di Pavia è stata svolta su un campione di oltre 1500 professionisti proveniente da tutto il territorio nazionale tra il 2020 e il 2022.
L’obiettivo, come dichiarato da Stefano Denicolai, coordinatore del progetto, “è quello di indagare il livello di digitalizzazione degli studi professionali italiani al fine di comprendere al meglio il loro attuale stato di maturità digitale, con una particolare attenzione verso i commercialisti”. La ricerca, infatti, nasce in seno al programma Mindhub dell’ITIR al fine di avviare un percorso di confronto e ricerca fra università e un gruppo di esperti per meglio comprendere il futuro degli studi professionali nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale. “La trasformazione digitale è tanto un driver di cambiamento per lo studio stesso quanto un’opportunità straordinaria di rinnovamento dei servizi offerti ai propri clienti. Ci siamo quindi proposti di analizzare i nuovi trend tecnologici – come AI, Cybersecurity, Data Monetization – raccogliendo dati inediti sul livello di maturità digitale degli studi al fine di proporre modelli e best practice a cui tendere, ipotizzando scenari operativi e strumenti software di supporto” ha spiegato Nicolai.
Partendo dai risultati della ricerca si è svolta una tavola rotonda a cui hanno partecipato tra gli altri, Mauro Nicola, dottore commercialista in Novara, Fausto Turco, Presidente dell’Accademia dei Commercialisti, e Pierfrancesco Angeleri, Presidente di AssoSoftware, il quale ha dichiarato: “gli studi investono poco perchè non siamo riusciti ancora a far comprendere al meglio le potenzialità del digitale, che rappresenta un fattore fondamentale per crescere e sviluppare la loro professione.
Come dimostra bene lo studio presentato oggi, il digitale è ancora percepito come qualcosa che serve solo per rispettare gli adempimenti. Per questo è necessario puntare sulla diffusione della cultura digitale, mettendo in campo misure strutturali finalizzate a sostenere i professionisti ad affrontare le nuove sfide legate alla trasformazione digitale. Soltanto procedendo in questa direzione sarà possibile contribuire concretamente alla diffusione delle competenze digitali, che costituiscono l’asset strategico per l’integrazione dell’IA nei processi produttivi e nei servizi. Per questi motivi siamo qui oggi: vogliamo accompagnare gli Studi Professionali nel loro cammino verso una maggiore maturità digitale”.
-foto ufficio stampa UTOPIA (nella foto Pierfrancesco Angeleri) –
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Intelligenza artificiale, Cisco aderisce alla “Rome Call for Al Ethics”

ROMA (ITALPRESS) – Un documento con cui viene sancito un approccio etico all’intelligenza artificiale e il rifiuto a un uso discriminatorio della tecnologia. E’ “Rome Call for AI Ethics” ideato dalla Pontificia Accademia per la Vita e promosso dalla Fondazione RenAISsance e sottoscritto oggi da Cisco. L’evento di firma del documento, già siglato da player tecnologici internazionali quali Microsoft e IBM, da istituzioni come FAO, da innumerevoli atenei del mondo, da aziende e da privati nonchè dai rappresentanti delle tre religioni abramitiche, si è svolto stamane a Roma alla presenza del CEO di Cisco, Chuck Robbins; di monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e Fondazione RenAIssance, e di padre Paolo Benanti, ordinario di Etica delle tecnologie della Pontificia Università Gregoriana e Direttore Scientifico della Fondazione RenAIssance.
“Siamo molto contenti che Cisco abbia aderito alla Rome Call perchè è un’azienda che riveste un ruolo cruciale come partner tecnologico per l’adozione e l’implementazione dell’intelligenza artificiale (AI) offrendo competenze per l’infrastruttura, la sicurezza e la protezione dei dati e dei sistemi di AI. Da oggi guardiamo a come tutto questo possa ancora crescere per unire al già presente impegno aziendale anche il dialogo con i principi etici della Rome Call”, afferma l’arcivescovo Paglia. “Quando nel 2020, per la prima volta, abbiamo proposto all’attenzione mondiale la necessità e l’urgenza di chiedere un’algoretica, ovvero un’etica nella progettazione degli algoritmi che stanno alla base dell’intelligenza artificiale – spiega – abbiamo compreso immediatamente che i tempi erano maturi. Oggi sappiamo che l’AI non è più un argomento di settore, e riflettere sull’etica del suo sviluppo è urgente più che mai. Questa nuova firma della Rome Call lo dimostra”.
Monsignor Paglia evidenzia come sia necessario spingere “la politica internazionale a stabilire regole comuni per fare un modo che l’algoretica possa essere realtà e non più un sogno, la realizzazione di un’intelligenza artificiale realmente al servizio di ogni persona e della nostra casa comune”.
La cerimonia di firma della Rome Call ha fatto seguito all’udienza con il Pontefice, in Vaticano, nel corso della quale il Santo Padre ha ricevuto la delegazione. “Il Papa parlava di speranza, lui parlava del principio della finestra ‘guai ad avere le finestre chiusè, e anche le nuove tecnologie possono aiutare ad aprirle. Il Papa è particolarmente attento su questo ma è attento anche sul tema educativo, lui è molto preoccupato di come le nuove tecnologie possono influenzare il mondo giovanile”, racconta Paglia.
Secondo il CEO di Cisco, Chuck Robbins, “l’intelligenza artificiale sta cambiando radicalmente il nostro mondo, presentando grandi opportunità, ma anche nuove sfide. Per quasi 40 anni Cisco ha costruito le reti che connettono persone e organizzazioni in tutto il mondo e oggi stiamo costruendo le infrastrutture critiche e le soluzioni di sicurezza che alimenteranno la rivoluzione dell’Ai. I principi della Rome Call sono in linea con la convinzione di Cisco che la tecnologia debba essere costruita su una base di fiducia ai massimi livelli, al fine di promuovere un futuro inclusivo per tutti”, conclude.
A conclusione dell’evento, padre Paolo Benanti, professore straordinario di Etica delle tecnologie presso la Pontificia Università Gregoriana, direttore scientifico della Fondazione RenAlssance nonchè membro dell’Advisory Body on Artificial Intelligence della Nazioni Unite, sottolinea come uno degli elementi fondamentali per affrontare le trasformazioni dell’Al sia “l’abilitazione delle sue capacità, che stanno rapidamente avanzando e stanno trasformando molti settori. Per abilitare le capacità di Al in modo etico, è necessario agire in più direzioni: sviluppare data set di grandi dimensioni, di alta qualità e imparziali per addestrare i modelli di IA; dare accesso alle infrastrutture informatiche; costruire competenze di Al; stabilire quadri di governance per gestire lo sviluppo dell’AI; e che i sistemi di Al siano trasparenti, responsabili e allineati con i valori umani. La firma odierna di Cisco della Rome Call for AI Ethics – evidenzia – rappresenta un passo avanti in questo processo, grazie all’impegno di Cisco nel pensare secondo una prospettiva top-down, nella governance proattiva e nella mitigazione dei rischi, nonchè in un’ampia prospettiva sull’impatto trasformativo dell’Al nei settori industriali e nella società”.

– foto: xb1/Italpress –
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Earth Day, Ferrieri (Angi) “Servono più sforzi per difendere l’ambiente”

ROMA (ITALPRESS) – Il 22 aprile di ogni anno in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Terra, la più grande manifestazione ambientale del pianeta. Earth Day ha come obiettivo principale quello di porre l’attenzione sulla conservazione delle risorse naturali della Terra e sui danni provocati dall’inquinamento. Oggi questa ricorrenza arriva a mobilitare un miliardo di persone in oltre 192 Paesi.
In questo contesto arriva a gran voce l’appello dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione in Italia che, per voce del suo presidente Gabriele Ferrieri, afferma che “la transizione ecologica e digitale sono alla base di un’economia sostenibile per la salvaguardia del nostro sistema di vita. Questa giornata deve rappresentare un monito a tutti i paesi del mondo, ad incrementare il loro sforzo profuso alla difesa ambientale e ad implementare un sistema economico-industriale sostenibile”.
“Gli investimenti portati avanti fino ad oggi non sono ancora sufficienti, in quanto sia il cambiamento climatico che il riscaldamento globale avanzano e serve un cambiamento radicale per dare risposte concrete al problema – aggiunge Ferrieri -. Come giovani innovatori noi mettiamo al centro una visione che sostenga i giovani, premi le aziende sostenibili, sostenga le startup green e supporti l’implementazione delle nuove tecnologie alla salvaguardia della Terra. Questo il nostro appello”.

– foto ufficio stampa Angi –
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Bulgarella “Motorola mette al centro utilizzo dell’IA negli smartphone”

ROMA (ITALPRESS) – “Aver raggiunto il 12% della quota di mercato è per noi è un traguardo molto importante, siamo ripartiti quattro anni fa con una quota di mercato che era allo 0%, Motorola non operava più nel mercato italiano. In questi quattro anni, con il Covid che ha influito molto sulle strategie aziendali, abbiamo lavorato tantissimo sulla comunicazione, sul prodotto e su una strategia di differenziazione che ci potesse permettere oggi di raggiungere questo risultato. Far parte di una grande azienda come quella di Lenovo ci ha permesso di creare delle strategie di medio-lungo periodo che ci hanno portato oggi a raccogliere i frutti di quella che speriamo sia una corsa ancora molto lunga”. Lo ha detto in un’intervista all’Italpress Giorgia Bulgarella, Marketing Manager Motorola Italia, nota azienda multinazionale attiva nel mondo dell’elettronica e degli smartphone: “L’innovazione è parte fondamentale della nostra strategia, condividiamo essendo parte di una grande famiglia come quella di Lenovo tutta la parte ricerca e sviluppo – ha spiegato – Siamo un’azienda di matrice americana, con sede operativa a Chicago, e reinvestiamo tantissimo di quelli che sono i nostri prodotti in ricerca e sviluppo. Per noi è davvero importante perchè ci siamo contraddistinti e vogliamo ancora farlo in questi anni sia a livello di tecnologie, visto che abbiamo portato sul mercato il primo pieghevole di forma flip, il modello ‘RAZR 40 Ultrà, il telefono con il display flessibile, ma anche altre innovazioni che hanno avuto alla base il display, come il ‘Rollablè, il cui display si arrotola e si richiude, il ‘Bendablè il cui display si abbraccia con il polso e viene utilizzato come un bracciale – ha elencato Bulgarella – Tutti questi sono esempi di come l’azienda investe nelle tecnologie e nel futuro con un’attenzione particolare al design, all’equilibrio dei materiali e alla possibilità di raggiungere tutti, al di là di quelle che sono le proprie possibilità di spesa: noi abbiamo un telefono per tutte le fasce di prezzo”. “Oggi uno smartphone ha un ciclo di vita medio di circa 26-28 mesi, il consumatore vuole sempre di più all’interno di un prodotto che deve essere reattivo, veloce e anche bello con un’estetica bilanciata – ha sottolineato la responsabile marketing di Motorola – Noi abbiamo lavorato su questo punto di vista introducendo, e su questo abbiamo avuto anche tanti premi nell’ambito del design di prodotto, innovazioni sui materiali e sul colore, stringendo anche una partnership con Pantone”.
Per quanto riguarda i temi della sostenibilità ambientale: “Tutta la Lenovo, di cui facciamo parte, ha un focus fondamentale su quella che è la sostenibilità. Nello specifico Motorola porta avanti la sostenibilità abbracciando a 360° tutto il ciclo produttivo del prodotto – ha raccontato – Per quanto riguarda gli smartphone, parliamo di scatole ecosostenibili: per esempio, il modello ‘Edge 40 Neò ha anche la cover in confezione e già disponibile ai consumatori, assolutamente 100% riciclabile. Tutto questo si abbina a quello che è il ‘Lenovo CO2 Offset services’, attraverso il quale cerchiamo di restituire alla natura quello che da un certo punto le togliamo. Questo è solo l’inizio di un percorso che ci vedrà sempre più coinvolti nelle scelte di ecosostenibilità – ha assicurato – Perchè è un valore in cui crediamo moltissimo”.
Infine, per quanto riguarda l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale negli smartphone di ultima generazione: “E’ senz’altro un tema su cui l’azienda sta lavorando. Abbiamo presentato a Las Vegas dei primi concept che fanno vedere come l’intelligenza artificiale sarà integrata nei dispositivi smartphone e non solo, ci stiamo lavorando – ha ribadito Bulgarella – E’ quello di cui tutto il settore in questo momento parla in maniera importante, lo vedremo prossimamente nei prodotti che arriveranno a brevissimo nel giro di qualche mese sul mercato. Vogliamo dare al consumatore l’opportunità di avere non una mera funzione a sè stante – ha concluso – Piuttosto, una funzionalità davvero utile che venga integrata all’interno dei nostri prodotti e che sia davvero funzionale per tutti”.

– foto Italpress –
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