Hi-Tech & Innovazione

IA per migliorare il lavoro dei Parlamenti, 30 Paesi ne discutono a Roma

ROMA (ITALPRESS) – L’uso dell’Intelligenza Artificiale nella resocontazione, ricerca e archiviazione degli atti parlamentari è al centro di un vertice, che si svolge alla Camera dei Deputati, tra rappresentanti di 30 parlamenti del Mondo ed esperti internazionali del settore. Per gli interventi da tradurre simultaneamente in inglese viene utilizzato Cabolo podium, un podio multimediale e interattivo che consente in maniera facile e intuitiva di seguire e comprendere quanto sta dicendo un relatore durante una conferenza, un convegno o un meeting internazionale. Lo strumento si basa sull’Intelligenza Artificiale di CABOLO, soluzione che, senza bisogno di connessione a Internet, può registrare, trascrivere e tradurre automaticamente, in tempo reale e in modo protetto il parlato delle riunioni nella massima riservatezza e che è già utilizzata nelle sedute della Camera dei Deputati e del Parlamento Europeo. Una tecnologia analoga viene utilizzata anche in 5 consigli regionali e oltre 250 comuni italiani.
Grazie a questo brevetto tutto “made in Italy” sullo schermo integrato nel podio e rivolto verso la platea scorrono automaticamente e in tempo reale la sottotitolazione e la traduzione dell’intervento in corso in quel momento, garantendo così la medesima fruibilità e lo stesso livello di interazione sia per coloro che si trovano in aula, sia per chi è collegato da remoto.
“Cabolo podium – afferma Gianfranco Mazzoccoli, Ceo del gruppo Cedat 85 – ha offerto un riscontro efficace al tema dell’evento, cioè come l’intelligenza artificiale può contribuire a snellire e migliorare i lavori di un’assemblea parlamentare e dei suoi membri e dipendenti”.

– foto ufficio stampa SecNewgate –
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Open Fiber entra nel mercato degli Edge Data Center

MILANO (ITALPRESS) – In un mondo sempre più interconnesso e con una mole di dati in costante crescita, i Data Center costituiscono la colonna portante del sistema delle connessioni mondiali.
Proprio di questo si è discusso a Milano in occasione del Data Center Nation 2024, l’evento internazionale per favorire l’incontro e il confronto tra i principali player del settore. Tra i partecipanti anche Open Fiber la cui presenza ha un significato molto concreto.
“Oggi facciamo un evento in cui annunciamo lo sviluppo del business di Open Fiber su uno dei macro trend dell’industria: gli Edge Data Center. Per noi è molto importante perchè rappresenta un salto quantico nella filosofia di approccio”, ha dichiarato Stefano Mazzitelli, Direttore Mercato Business Open Fiber.
Per l’azienda questo significa anche un cambio di offerta sul mercato business, dal momento che “Open Fiber si caratterizza tendenzialmente come abilitatore dell’infrastruttura sul mercato residenziale”. “Quindi questo sviluppo è uno degli step fondamentali e ci muoviamo rapidamente perchè abbiamo una rete capillare e distribuita su tutto il territorio nazionale di base che caratterizza questo segmento”, ha sottolineato Mazzitelli.
Secondo Antonio Di Maria, partner Kearney, “oggi il mercato dei Data Center in Italia è molto concentrato dal punto di vista geografico: basti pensare che il 50% degli spazi si trovano nell’area metropolitana di Milano”.
Nel prossimo futuro, però, il mercato degli Edge Data Center sarà caratterizzato da due trend fondamentali.
“Il primo sono gli investimenti: ci sono molti player che stanno entrando nel mercato intenzionati a incrementare gli investimenti in termini di spazi dei Data Center e nei prossimi anni gli investimenti in totale aumenteranno del 20% – ha spiegato Di Maria – Il secondo trend è che questi investimenti non saranno più concentrati nell’area metropolitana di Milano, ma diffusi sul territorio. Avremo quindi Data Center di dimensioni inferiori rispetto a quelli che vediamo oggi, Edge Data Center collocati alle periferia della rete”.
Queste tendenze avranno conseguenze rilevanti in un orizzonte temporale non così lontano. Infatti, Di Maria ha affermato che in futuro gli Edge Data Center saranno “il 10% del mercato: questo vuol dire che nei prossimi 7-8 anni il segmento della collocation degli Edge Data Center varrà circa 200 milioni”.
L’ingresso di Open Fiber nel segmento Edge Data Center rappresenta un’ulteriore spinta in favore di una maggiore connettività e disponibilità di servizi per un’azienda ad oggi presente in oltre 5mila comuni.
“Abbiamo realizzato autostrade per trasportare dati ad alte performance. Quello che aggiungiamo oggi è la creazione di siti lungo queste autostrade in cui ospitiamo Edge Data Center: questo vuol dire che saremo in grado di fare storage dei dati all’interno di questi siti e fare un’elaborazione locale dei siti a livello delle regioni e in prospettiva anche delle province e dei comuni”, ha spiegato Andrea Lazzaroli, Responsabile Marketing Operativo Mercato Business di Open Fiber.
L’obiettivo finale resta quindi assicurare “all’utilizzatore finale servizi a bassa latenza che richiedono una capacità di calcolo locale”.
“Questo è quello che ci aspettiamo avvenga nei prossimi anni, anche supportato da tecnologie che si stanno affermando sul mercato come il 5G, IoT e l’intelligenza artificiale” ha concluso Lazzaroli.
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Innovation Cybersecurity Summit, appello per salvaguardare siti critici

ROMA (ITALPRESS) – Si è svolta la quarta edizione dell’Innovation Cybersecurity Summit a Roma, presso il Circolo Ufficiali Forze Armate d’Italia. Appuntamento che rappresenta uno dei principali eventi dedicati al mondo della difesa e della sicurezza cibernetica, che quest’anno si è focalizzato sul tema “Prospettive e applicazioni per i nuovi asset tra cybersicurezza, difesa energetica e aerospace”.
Il Summit è stato promosso dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori (ANGI), punto di riferimento dell’innovazione in Italia, presieduta da Gabriele Ferrieri (già ForbesU30) in collaborazione con gli Uffici del Parlamento Europeo in Italia e con il supporto di Alè Comunicazione. Patrocinato dalle seguenti istituzioni ed enti: Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, AIPSA, Women4Cyber, AIIC, AssoCiso, CyberArea, Agenzia per l’Italia Digitale, Anitec Assinform, Assintel, AIAD, Ordine degli Ingegneri di Roma, Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, Accademia della Legalità e l’8° Reparto Infrastrutture dell’Esercito Italiano.
“Il nuovo paradigma di sicurezza, intimamente connesso allo sviluppo tecnologico, pone al centro la necessità di comprendere, prevenire e contrastare i rischi e le minacce nell’ambito cyber. Questa realtà introduce un dualismo fondamentale: il binomio opportunità/rischio. L’innovazione tecnologica, sebbene sia un potente fattore abilitante, porta con sè il rischio di adottare nuove tecnologie senza la dovuta preparazione, esponendo le organizzazioni e la società a potenziali rischi”, ha dichiarato il Ministro della Difesa Guido Crosetto nel suo messaggio nel corso della conferenza.
“Sarà centrale il ruolo dei Poli Europei di Innovazione Digitale, dei centri di competenza ad alta specializzazione, anche per assicurare la massima divulgazione, conoscenza e formazione sui temi della direttiva Nis2 e sul Cyber resilience act, a partire dai settori più direttamente coinvolti come automotive, intelligenza artificiale, salute. In questo quadro un ruolo strategico è rivestito anche dalla filiera Aerospace, altra eccellenza italiana, i cui applicativi sono fondamentali in ambito cyber security”, ha sottolineato nel suo messaggio il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Antonino Minardo, Presidente della Commissione Difesa della Camera invece ha dichiarato nel suo messaggio nel corso della conferenza: “Un profilo meritevole di approfondimento riguarda il tema della formazione di personale d’eccellenza nel campo della difesa cibernetica e la necessità di individuare forme di diffusione della cultura cibernetica nelle nuove generazioni. In ultimo, non possono essere tralasciati i crescenti profili di rilievo internazionale connessi a questo delicato settore della difesa nazionale e alla necessità/opportunità di concepire un approccio concertato nell’ambito dei paesi europei e facenti parte dell’Alleanza atlantica”.
“Siamo onorati della grande presenza, adesione e intervento dei principali attori del mondo difesa tra istituzioni, imprese ed esponenti del mondo accademico. Come ANGI, ci auguriamo che questo momento di confronto sia utile al dialogo e al dibattito sulla pubblica sicurezza e sugli investimenti volti alla valorizzazione dell’ecosistema paese in cui rilanciare quel partenariato pubblico privato che riteniamo fondamentale per lo sviluppo economico e sociale dell’Italia e dell’Europa”, ha detto Gabriele Ferrieri Presidente dell’ANGI.
Tra i numerosi interventi in apertura, quello del Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, insieme ad alcuni dei maggiori rappresentanti delle Forze Armate, delle istituzioni nazionali ed europee, delle Agenzie ed Autorità di riferimento del mondo cyber, difesa ed innovazione tra cui: Giovanni Gagliano, Capo del VI Reparto Informatica Cyber e Telecomunicazioni, Stato Maggiore della Difesa; Gianluca Galasso Direttore del Servizio Operazioni/ CSIRT Italia, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN); Ivano Gabrielli Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni; Luca Monaco, Comando Operazioni Spaziali; Vittorio Rizzi Vice Direttore Generale Dipartimento Pubblica Sicurezza, Direttore Centrale Polizia Criminale; Michele Sirimarco Generale di Divisione dell’Arma dei Carabinieri – Stato Maggiore; Antonio Mancazzo, Comandante Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, Guardia di Finanza; Vincenzo Falzarano, già Comandante 3ª Divisione Comando Logistico, Aeronautica Militare; Antonino Minardo, Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati; Ettore Rosato, Segretario COPASIR, Comitato Parlamentare Sicurezza della Repubblica; Stefano Serva, Responsabile Space Programme Security ESA, European Space Agency; Paolo Cestra, Primo Dirigente della Polizia di Stato, Direttore della II Divisione Servizio Polizia Stradale Dipartimento della Pubblica Sicurezza; Carlo Corazza, Direttore Ufficio Parlamento Europeo in Italia; Massimiliano Capitanio, Commissario AGCOM, Autorità Garanzia Comunicazioni; Nicla Ivana Diomede, Direttrice Dipartimento Cybersecurity e Sicurezza Urbana, Roma Capitale; Nicola Vanin, Chief Information Security Officer (CISO), Cassa Depositi e Prestiti (CDP); Ranieri Razzante, Componente Comitato Intelligenza Artificiale, Presidenza del Consiglio; Gianni Amato, Senior Cybersecurity, CERT- AgID, Agenzia per l’Italia Digitale; Daria Ebano, Sales Manager Pubblica Amministrazione Centrale, Microsoft; Luisa Franchina, Presidente, Associazione Esperti in Infrastrutture Critiche; Linda Raimondo, Divulgatrice Tv con “Missione Spazio Reloaded” e la serie “Space to Ground” e già vincitrice del concorso “Space Exploration Master” indetto dall’ESA, Agenzia Spaziale Europea Mariangela Dejana, Responsabile degli Affari Pubblici e Relazioni Governative, D-Orbit.
Nei diversi panel, si è discusso insieme agli attori e alle imprese più rilevanti del settore su tematiche strategiche per il Paese, anche in ottica europea. Di particolare rilevanza il contributo delle big della cybersecurity e dell’intelligenza artificiale ed aziende ad alta innovazione, tra cui: Microsoft Italia, Trend Micro, HWG Sababa, Olidata, A2A, Cyber Guru, Swag, Duskrise, Telsy, Ansaldo Energia, Fincantieri, Acea, Skybox Security, Smet, D-Orbit, Sidereus Space Dynamics.
L’ANGI si è detta onorata della grande adesione da parte delle istituzioni e delle imprese di riferimento per questa importante quarta edizione dell’Innovation Cybersecurity Summit. Un momento di confronto di assoluta importanza per mettere in luce le importanti prospettive e applicazioni delle nuove tecnologie per il mondo della Difesa, della cybersicurezza e dell’aerospace, unito alla consegna del Manifesto che i giovani innovatori hanno consegnato ai rappresentanti del Governo e delle Autorità preposte come contributo alla valorizzazione e alla salvaguardia delle infrastrutture critiche dello Stato, del Sistema di Sicurezza della Repubblica Italiana e dell’Europa e infine, all’ecosistema della Difesa e della Cybersicurezza.

– Foto ANGI –

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Intelligenza artificiale, Barachini all’Onu “Difendere l’integrità dell’informazione”

di Stefano Vaccara
NEW YORK (ITALPRESS) – Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, si trova a New York dove al Palazzo di Vetro dell’ONU ha partecipato a una conferenza sull’Intelligenza Artificiale. Con Italpress fa il punto su opportunità e pericoli che la nuova tecnologia comporta soprattutto nel campo dei media.
Per Barachini la “trasformazione epocale nei sistemi dell’informazione e dell’editoria generata proprio dai sistemi d’innovazione dell’intelligenza artificiale” comporta di dover “coniugare innovazione, investimento e formazione con la difesa di un sistema nazionale e internazionale dell’informazione e con la difesa dell’integrità informativa”. Soprattutto, precisa Barachini, “in presenza di importantissime scadenze elettorali come quella americana e quella europea e altre ancora nel mondo”.
In sostanza si tratta “di bilanciare l’innovazione con la tradizione dell’informazione, con la serietà dell’informazione per garantire un’informazione trasparente ai cittadini”.
Come può aiutare l’ONU, ha la credibilità per agire anche sul fronte AI? Per Barachini l’ONU è molto importante “perché la risoluzione sull’Intelligenza artificiale segue il lavoro dell’Europa svolto sull’AI, con stessi argomenti, stesse linee guida, stessa visione umanocentrica del processo dell’innovazione. L’ONU è nato per garantire pace e sicurezza, oggi l’intelligenza artificiale rappresenta una rivoluzione totale dei processi di sviluppo e per molti paesi deve migliorare le condizioni di vita dell’uomo, per questo l’impegno delle Nazioni Unite è fondamentale”.
L’allarme suonato dalla premier Meloni, l’AI è sì una opportunità ma anche nasconde diversi pericoli, è condiviso dalle nazioni dell’ONU? “Qui c’è una visione comune molto importante, quella di rendere l’innovazione utile ai cittadini. Si pensi alle applicazioni in campo medico e biomedico, scientifico e anche per l’agricoltura e l’economia in generale. Ci possono essere molte applicazioni virtuose. L’importante è che l’intelligenza artificiale non sostituisca il lavoro umano ma si accompagni e migliori le condizioni di vita e di lavoro delle persone. Su questo le Nazioni Unite, l’Europa e il governo italiano, che sta lavorando guidando il G7 su questi argomenti e su queste strategie, sono perfettamenti allineati”.
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Arriva il Wi-Fi nei porti turistici pubblici

CATANIA (ITALPRESS) – “I porti turistici sono luoghi d’approdo, ma anche di partenza: è da qui che, una volta sbarcati, si va alla scoperta dei territori italiani. Dotare i porti turistici pubblici di Wi-Fi è un passo imprescindibile e doveroso per poter proseguire il lavoro di sviluppo e potenziamento di infrastrutture nevralgiche – fino a questo momento assolutamente carenti – per i flussi turistici e per l’adeguata valorizzazione del mare come risorsa del turismo”. A dirlo il ministro del Turismo Daniela Santanchè, presentando l’intervento ‘Wi-Fi by Italia.it’ dal porto di Catania, uno dei porti aderenti all’iniziativa. “Wi-Fi by Italia.it” è l’intervento da 5 milioni di euro del Ministero del Turismo finalizzato ad ampliare la rete di punti d’accesso wireless nei porti turistici a maggior rilevanza turistica e potenziare, così, il processo di digitalizzazione del flusso turistico”, aggiunge.
Previsto nel Piano Sviluppo e Coesione 2014-2020 del dicastero, all’interno della più ampia cornice di valorizzazione del patrimonio storico, culturale e naturalistico della filiera marittima, il progetto punta ad arricchire l’ecosistema del Tourism Digital Hub: connettendosi gratuitamente alla rete, infatti, il turista verrà reindirizzato sulla pagina di benvenuto di italia.it e potrà fruire di contenuti contestuali e geolocalizzati.
Ad oggi, sono 39 i porti aderenti, di cui 34 nel Mezzogiorno (87%) e 5 nel Centro-Nord (13%). L’installazione è stata effettuata in 11 di questi (Catania, Cetraro, Isola delle Femmine, Marsala, Milazzo, Peschici, Pozzallo, Palau, Porto Empedocle, Santa Margherita Ligure e Vibo Valentia) e i servizi di connettività sono stati attivati in 7 strutture (Catania, Cetraro, Isola delle Femmine, Vibo Valentia, Palau, Peschici e Pozzallo).
L’iniziativa “Wi-Fi by Italia.it” si colloca all’interno della strategia del Ministero del Turismo improntata alla valorizzazione turistica della risorsa marittima, che passa anche attraverso l’app Ulisses – concepita per agevolare i diportisti nella gestione di attività e nell’accesso a servizi nei porti – e il progetto “Scopri dove ti porto – L’Italia vista dal Mare” – per promuovere i porti turistici quali punti d’approdo e di partenza per scoprire i percorsi enogastronomici e culturali dell’entroterra. Inoltre, il dicastero è componente del tavolo di coordinamento per le politiche del mare istituito presso il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare e, insieme alle altre amministrazioni interessate, sta lavorando all’attuazione del Piano del mare e alla proposta di disegno di legge sull’economia blu.

– foto ufficio stampa Ministero del Turismo –
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Innovazione, nasce l’Intergruppo Parlamentare per il Digitale

ROMA (ITALPRESS) – Si è svolta presso la Camera dei Deputati, la conferenza stampa dal titolo “Parlamento: Digitale e tecnologia”, in cui è stato presentato il Gruppo Interparlamentare per il digitale. L’evento ha rappresentato un’opportunità per discutere di inclusione digitale e tecnologie emergenti, nonchè per definire strategie idonee ad affrontare le sfide emerse con la trasformazione digitale. L’evento si è tenuto su iniziativa di Naike Gruppioni. Sono intervenuti i Coordinatori, Maurizio Tarricone e Ezio Stellato. “L’istituzione dell’Gruppo Interparlamentare sul Digitale rappresenta un passo importante, l’inizio di un percorso condiviso verso il futuro digitale del nostro paese. Il gruppo nasce dalla consapevolezza del ruolo centrale che la tecnologia digitale gioca nello sviluppo contemporaneo e dei necessari obiettivi che essa ci pone: da un lato, facilitare l’adozione di tecnologie avanzate per promuovere l’innovazione e migliorare la vita dei cittadini. Dall’altro, rendere l’automazione delle attività manuali una realtà in grado di garantire efficienza e trasparenza”.
“Affronteremo insieme la sfida di incoraggiare lo sviluppo e la ricerca, collaborando con esperti del settore per trovare soluzioni adeguate. Insieme, possiamo affrontare e superare queste sfide, navigando con successo verso il futuro digitale del nostro paese”. E’ quanto dichiarato da Naike Gruppioni, fondatrice dell’Intergruppo Parlamentare per il Digitale. “Siamo qui per un motivo che va oltre quelle che sono le ideologie politiche. Stiamo parlando del presente e del futuro del nostro Paese. Abbiamo l’opportunità con la nascita di questo intergruppo di allineare l’Italia con le altre nazioni. Siamo sempre stati precursori in ambito tecnologico. Ma a quanto pare oggi siamo rimasti un pò indietro. Abbiamo inventato i computer, i microchip. Eppure secondo le statistiche pare che il 22% delle famiglie italiane non abbia a disposizione un computer. Si tratta di una situazione paradossale. In più abbiamo molte sfide dinnanzi che si possono considerare delle degli ostacoli ma non barriere insormontabili. la burocrazia che ci appesantisce, gli sprechi che drenano le nostre risorse, basti vedere il costo della burocrazia italiana che ammomta a piu o meno a 220 miliardi l’anno. C’è bisogno di tecnici e di esperti. Il Governo sembra stia muovendo nella direzione giusta in modo rapido, soprattutto dal punto di vista normativo”. E’ quanto dichiarato da Maurizio Tarricone, Coordinatore dell’Intergruppo parlamentare e Segretario Generale di Federazione Italia.
“Il Parlamento ha individuato la necessità di costituire questo gruppo e ha trovato in Naike Gruppioni la persona adatta per portare l’innovazione vera. Dal gruppo interparlamentare emergono le parole chiave, ossia che il digitale sia strumento e che il digitale debba migliorare la vita. Ma ci vuole l’educazione digitale. Perchè il digitale ha favorito qualche imprenditore, che ha dematerializzato completamente la sua attività, consentendogli di lavorare in Smart working, portando innovazione nell’ambito del lavoro con i nuovi contratti. Il digitale ha influito tanto anche nei processi informatici. Ma il problema è che poi ci sono degli scostamenti netti. Il Decreto Legge Semplificazioni parlava di migliorare il processo digitale dei Comuni ma, come è noto, in alcuni Comuni italiani non c’è internet. Questa Commissione ha dunque l’obiettivo di migliorare l’adattamento al mondo digitale di ognuno di noi. Perchè il digitale è presente nelle nostre famiglie, nell’educazione dei figli, nella sicurezza, nell’industria. Ma lo si consideri uno strumento e non una sostituzione delle attività umane”. E’ quanto dichiarato da Ezio Stellato, Coordinatore ed Advisor Economia e Fisco dell’Istituto Milton Friedman.

foto: ufficio stampa Intergruppo Parlamentare per Digitale

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Arriva Nina, l’Intelligenza Artificiale contro le fake-mozzarelle

ROMA (ITALPRESS) – L’intelligenza artificiale contro le fake-mozzarelle e il fenomeno dell’italian sounding: è il progetto del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, presentato al ministero della Agricoltura e della Sovranità Alimentare a Roma.
Il progetto – il primo in Italia realizzato da un consorzio – è stato commissionato alla Farzati Spa, che ha messo a punto un sistema di intelligenza artificiale, una “guardia del corpo” virtuale della mozzarella di bufala campana DOP a cui è stato dato il nome di Nina, come una delle bufale più longeve e produttive nella storia del comparto: il suo compito sarà analizzare gli incarichi di mozzarella Dop, imparando a distinguere quelli autentici da eventuali imitazioni e riconoscendo tentativi di plagio o contraffazione. “Questa innovazione rappresenta un salto di qualità nell’attività di vigilanza sulla mozzarella di bufala campana Dop e testimonia che, se ben utilizzata, la rivoluzione dell’intelligenza artificiale può essere di grande aiuto alla tutela del Made in Italy. L’applicazione dell’IA renderà possibile per il Consorzio implementare in maniera esponenziale la propria attività di vigilanza sul mercato ma anche di fornire un servizio di monitoraggio a favore dei soci. Così per la prima volta l’agrifood di eccellenza si allea con l’innovazione tecnologica, restando al passo con le sfide del mondo globale”, ha detto il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani.
“L’importanza del prodotto per il Sud e per tutta l’Italia è ormai chiara ed evidente, stiamo parlando di 55 milioni di kg di mozzarella prodotti nelle ultime annate, con un aumento continuo”, ha aggiunto Matteo Lorito, rettore dell’Università Federico II di Napoli e presidente del Comitato scientifico del Consorzio. La mozzarella è un prodotto che “sostiene anche l’export – dalla Francia all’Olanda, fino agli Stati Uniti – e intorno alla mozzarella c’è anche tanto lavoro scientifico. Ad esempio è stato scoperto che il latte di bufala ha delle qualità positive davvero peculiari: ad esempio, è stato dimostrato che possiede la capacità di stimolare le sirtuine nelle cellule, rallentando l’invecchiamento”, ha spiegato.
Solo nel 2023 il Consorzio ha effettuato 5 mila verifiche, che si aggiungono a quelle degli altri enti deputati (ASL, carabinieri, Icqrt) per un totale di circa 15mila controlli l’anno, che fanno della Bufala Dop uno dei prodotti più tutelati in Europa. “L’obiettivo del nostro Consorzio è di potenziare sempre di più la trasparenza del comparto, puntando sull’innovazione digitale. Questo progetto di aggiunge alla totale tracciabili della filiera, che oggi, partendo da una singola mozzarella di Bufala Dop consente di risalire fino alla partita di latte con cui è stata prodotta. L’ulteriore step realizzato eleva gli standard di efficienza della filiera e consente dj differenziare ancor di più la Bufala Campana Dop dalle altre mozzarelle in commercio”, ha sottolineato il presidente Domenico Raimondo.
Il progetto, ha aggiunto Giorgio Ciardella, Cto di Farzati, è “un modello di innovazione nel settore caseario, percepisce ad offrire una soluzione concreta per garantire la trasparenza e la tracciabilità degli incarichi e combattere la contraffazione. Attraverso l’impiego di tecnologie avanzate, questa iniziativa tutela non solo uno dei prodotti più rappresentativi dell’eccellenza italiana, ma stabilisce anche nuovi standard per l’intero settore agroalimentare”.

– Foto xi2/Italpress –

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Ferrari, inaugurato E-Cells Lab in collaborazione con UniBo e NXP

MARANELLO (MODENA) (ITALPRESS) – E’ stato inaugurato oggi E-Cells Lab, un centro di ricerca in ambito elettrochimico all’interno dell’Università di Bologna. Il laboratorio, che nasce sotto la direzione scientifica dell’Ateneo, mira ad accrescere la conoscenza dei materiali e delle proprietà chimiche e fisiche delle celle al litio. E’ un contributo importante per la ricerca elettrochimica, grazie alla collaborazione con l’Alma Mater con cui è stato progettato uno spazio dotato di attrezzature all’avanguardia per condurre analisi avanzate. La Casa di Maranello ha promosso e sostenuto il laboratorio anche attraverso lo scambio di know how con l’Ateneo, nella convinzione del grande valore che il progetto assume per il territorio e per il comparto automotive in particolare. Le applicazioni maturate in E-Cells Lab saranno condivise con la società leader nel campo dell’elettronica NXP, partner tecnologico e sostenitore del progetto. La collaborazione fra diverse realtà, che in futuro potrà aprirsi a nuove aziende, sarà di grande importanza per ampliare la portata e il valore dell’attività di ricerca.
Il laboratorio si compone di due aree: la prima dedicata alla preparazione di materiali elettrochimici, la seconda dedicata ad analisi, test e caratterizzazione dei materiali stessi. Una particolare attenzione verrà prestata ai temi di solid state, fast charge, thermal propagation, sicurezza e performance delle celle. I risultati conseguiti saranno di utilità per Ferrari nello sviluppo di un linguaggio comune con i propri fornitori di celle, al fine di accrescere la padronanza delle performance delle batterie che verranno assemblate negli stabilimenti di Maranello. “E-Cell Lab rappresenta un entusiasmante inizio e, allo stesso tempo, è il risultato del nostro tradizionale impegno per l’educazione e la ricerca. Il progetto riflette inoltre l’importanza che il confronto fra il mondo accademico e quello delle imprese ha sempre avuto per noi”, ha dichiarato Benedetto Vigna, Amministratore Delegato di Ferrari. “Da tale confronto nasce oggi un laboratorio che apporterà un contributo importante agli studi nel campo dell’elettrochimica, generando innovazione nel nostro territorio e costruendo le competenze del futuro”.
“Sono lieto che Ferrari abbia scelto l’Alma Mater per questo importante progetto all’insegna dell’innovazione scientifica e formativa. Sono certo che la collaborazione sarà fruttuosa e foriera di risultati rilevanti. Molte dimensioni proprie dell’Alma Mater trovano una loro sintesi in questo accordo: la volontà di porsi sempre all’avanguardia, nella didattica come nella ricerca; il dialogo con le più importanti realtà pubbliche e private del Paese; il desiderio di promuovere nuove sinergie che possano fungere da modello e da volano per settori chiave del nostro sviluppo collettivo” ha commentato Giovanni Molari, Rettore dell’università di Bologna. “La stretta collaborazione tra industria e università ci permette di accelerare notevolmente la ricerca sulle innovazioni in materia di batterie sicure, efficienti e sostenibili”, ha dichiarato Jens Hinrichsen, EVP e GM di Advanced Analog di NXP. “Grazie agli sforzi congiunti di NXP, Ferrari e dell’Università di Bologna, ci aspettiamo di stabilire nuovi parametri di riferimento per le prestazioni e la sostenibilità, per raggiungere il nostro obiettivo comune di un futuro più verde e più luminoso”.

foto: ufficio stampa Ferrari

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