Hi-Tech & Innovazione

Al San Raffaele di Milano nasce il Neurotech Hub

MILANO (ITALPRESS) – L’IRCCS Ospedale San Raffaele e l’Università Vita-Salute San Raffaele annunciano l’avvio della partnership con il Nicolelis Institute for Advanced Brain Studies, dell’Associazione brasiliana Alberto Santos Dumont for Research Support (AASDAP, www.aasdap.org.br), per la creazione del nuovo San Raffaele Neurotech Hub. Risultato di due anni di lavoro, il nuovo San Raffaele Neurotech Hub sarà la prima iniziativa di questo genere in Europa, incentrata sulla implementazione su larga scala di moderne neurotecnologie e protocolli di neuroriabilitazione, basati sull’impiego di un nuovo e generico approccio di interfaccia cervello-macchina non invasiva (nBMI). Questo nBMI sarà la base per molteplici protocolli e terapie di neuroriabilitazione, rivolti ai pazienti affetti da patologie neurologiche, come lesioni al midollo spinale, malattia di Parkinson, sclerosi multipla e ictus.
Si stima che oltre 1 miliardo di persone nel mondo soffra di un disturbo cerebrale di qualche tipo, includendo malattie neurologiche e psichiatriche. Entro il 2030, il costo globale per trattare questi pazienti potrebbe avvicinarsi a circa 6 mila miliardi di dollari. Pertanto, sono necessarie nuove terapie sicure, clinicamente efficienti ed economicamente accessibili, accanto a tecnologie di neuroriabilitazione, per affrontare le esigenze a lungo termine di tali pazienti. Negli ultimi 20 anni, la ripetuta evidenza che è possibile collegare in modo fluido il cervello a dispositivi robotici, elettronici o virtuali, attraverso le cosiddette interfacce cervello-macchina (BMIs), è emersa come un potente nuovo approccio terapeutico e di neuroriabilitazione per affrontare questa importante sfida sanitaria a livello mondiale. Valutare e sfruttare il potenziale clinico dei nBMIs sarà la principale missione del nuovo San Raffaele Neurotech Hub.
L’Hub prenderà il via istituendo un Centro di Neuroriabilitazione, con la missione principale di fornire a pazienti provenienti da tutta Europa pieno accesso a moderni protocolli di neuroriabilitazione e neurotecnologie sviluppate originariamente da un team di ricerca brasiliano multidisciplinare, guidato dal professor Miguel Nicolelis, neuroscienziato e Professore Emerito presso il Duke University Medical Center negli Stati Uniti. Alla fine degli anni ’90, insieme al dottor John Chapin, Miguel Nicolelis, ha inventato un nuovo approccio neurofisiologico, definito interfacce cervello-macchina (BMIs).
Negli ultimi 25 anni, il professor Nicolelis e i suoi gruppi di ricerca negli Stati Uniti e in Brasile hanno sviluppato molteplici applicazioni cliniche basate su diverse architetture di BMIs, combinate con molteplici strumenti derivati dai campi della realtà virtuale e della robotica. Oltre a essere autore del Master Plan del progetto del nuovo hub, insieme al dottor Alan Rudolph, il professor Nicolelis sarà visiting professor presso l’Università Vita-Salute San Raffaele e co-direttore di questa collaborazione italo-brasiliana. Sviluppati originariamente per la dimostrazione del primo esoscheletro per arti inferiori controllato dal cervello, che ha permesso a un paziente paraplegico brasiliano di effettuare il calcio d’inizio della Coppa del Mondo di Calcio FIFA 2014, i protocolli di neuroriabilitazione che saranno implementati nel Centro di Neuroriabilitazione del San Raffaele Neurotech Hub, sono tutti basati sulla combinazione di nBMIs, realtà virtuale, robotica e, più recentemente, tecniche neuromodulanti non invasive (Donati et al, 2016; Shokur et al, 2018; Selfslagh et 2019; Nicolelis et al 2022).
“Siamo entusiasti di lanciare questo programma per aiutare i pazienti affetti da patologie neurologiche e ampliare la nostra ricerca sulle innovative tecniche di riabilitazione che utilizzano nuove conoscenze e protocolli per aiutare coloro che ne hanno bisogno e formare la prossima generazione di specialisti”, ha detto il dottor Alan Rudolph, riguardo a questa collaborazione clinica e scientifica, sicuramente unica nello scenario internazionale.
“Questa collaborazione con uno degli ospedali più prestigiosi al mondo è un sogno diventato realtà – ha aggiunto il professor Miguel Nicolelis -. La nostra partnership permetterà, infatti, ai pazienti affetti da alcune devastanti patologie cerebrali, di accedere a tecnologie all’avanguardia, sicure, accessibili ed efficaci basate sulle interfacce cervello-macchina (BMIs). Sono sicuro che il mio caro amico John Chapin, con il quale ho inventato questa tecnologia, sarebbe orgoglioso di questo annuncio. Speriamo di raggiungere un gran numero di pazienti nei prossimi anni e dimostrare categoricamente che le BMIs non invasive, combinate ad altre moderne tecnologie e strumenti di dati, diventeranno l’approccio principale nel trattamento delle malattie neurologiche e psichiatriche nel prossimo futuro”.
“Siamo molto lieti di annunciare l’inizio del progetto strategico Neurotech Hub, che è il risultato dalla partnership che abbiamo stretto con il professor Nicolelis e il suo team – ha commentato il professor Enrico Gherlone, Rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele -. Dopo l’implementazione di un masterplan biennale, il Neurotech Hub è pronto per entrare nella fase operativa, che ci assicurerà nei prossimi anni di poter perseguire la nostra visione strategica: le neurotecnologie come una nuova e obbligatoria medicina avanzata di cui si intravede già un potenziale utilizzo nell’uomo per migliorare la nostra salute, sia motoria che cognitiva, sia nei disturbi neurologici che psichiatrici. Tutto ciò rappresenta indubbiamente un’opportunità di importanza cruciale anche per i nostri specializzandi, dando loro la possibilità di confrontarsi con una tecnologia all’avanguardia, unica in Europa”.
“Il nuovo Neurotech Hub rappresenta uno dei principali progetti strategici del nostro Istituto – ha evidenziato l’ingegner Marco Centenari, Amministratore Delegato dell’IRCCS Ospedale San Raffaele -. La collaborazione con il professor Nicolelis è la prova tangibile della nostra volontà di sostenere uno sforzo a lungo termine nell’ottica di sviluppare una medicina sempre più traslazionale. Il gruppo di Nicolelis sarà affiancato da un team di eccellenti neurologi del nostro Ospedale guidati dal professor Massimo Filippi, che ha un’esperienza riconosciuta a livello internazionale nel testare nuove terapie nelle malattie neuroinfiammatorie e neurodegenerative, nonchè nello sviluppo di nuovi biomarcatori per prevenire e trattare in modo più efficace tali malattie. Siamo convinti che nel prossimo futuro potremo contribuire a far progredire ulteriormente un campo trans-disciplinare come quello che sostiene lo sviluppo neuro tecnologico, valido aiuto per un neuro invecchiamento più sano”.

– foto ufficio stampa Gruppo San Donato –
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Spazio, 50 milioni di investimenti nel Fucino

L’AQUILA (ITALPRESS) – Nascerà nel Centro Spaziale del Fucino di Telespazio, del Gruppo Leonardo, uno dei tre nuovi centri di controllo della costellazione di satelliti europea “Iris 2” per le connessioni Internet. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso che ha visitato il centro, nel corso dell’evento organizzato da Telespazio e Leonardo. “Sono qui per constatare che questo che è un grande centro spaziale italiano, il più importante teleporto per uso civile al mondo e per visionare personalmente dove sarà insediato il nuovo centro di controllo che nella scorsa settimana è stato definito in sede europea e che nei prossimi giorni sarà ufficialmente annunciato dalla Commissione europea. Si allarga quindi la nostra base spaziale con un nuovo significativo investimento, che in termini di risorse significa circa 50 milioni e, in termini di occupazione, parliamo di 200 posti di lavoro. In sede europea siamo riusciti a ottenere che il principale teleporto, per quanto riguarda la nostra nuova costellazione Iris 2, sia quello del Fucino”, queste le parole del ministro. Il centro Telespazio raddoppierà con nuove stazioni di controllo; il passo successivo, secondo Urso, deve essere obbligatoriamente una legge che regoli l’attività nello spazio: “Oggi è diventata necessaria perchè nello spazio vanno anche i privati e quindi c’è bisogno di regole. Lo è tanto più in Italia perchè, nei prossimi anni, potrebbe diventare uno dei principali Paesi dai quali partiranno turisti nello spazio. La legge è già in cantiere e prevista nella manovra economica”.
Ad ulteriore testimonianza dell’importanza che lo spazio sta assumendo all’interno del panorama italiano ci sarà “la prima ministeriale del G7, che si svolgerà a Verona il 14 marzo, e che sarà proprio sull’industria e sullo spazio – ha proseguito il ministro -. Questo perchè questi temi sono diventati fondamentali per quanto riguarda la sicurezza dell’Occidente, e sarà un’occasione per confrontarsi con le altre grandi democrazie occidentali”.
“Per Leonardo il futuro dello spazio è nei servizi. IRIS2 significa anni di lavoro ma anche proseguire un posizionamento strategico del centro spaziale del Fucino e delle competenze italiane”, afferma Franco Ongaro, Chief space business officer di Leonardo, che aggiunge: “Stiamo ultimando la preparazione del nostro piano industriale che presenteremo il 12 marzo in cui per la prima volta lo spazio occupa una parte importante”.
-foto spf-
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Intelligenza artificiale, la utilizza meno del 10% delle imprese

MILANO (ITALPRESS) – Sul digitale le imprese italiane hanno fatto passi da gigante, ma meno del 10% utilizza l’Intelligenza artificiale mentre il 15% intende investire in questa tecnologia nei prossimi tre anni. Lo mostrano i dati sui 40mila test di autodiagnosi della maturità digitale (Selfi 4.0), realizzati attraverso i Punti impresa digitale delle Camere di commercio. Resta però un problema: quello delle competenze dei lavoratori. Richieste lo scorso anno a più di 6 assunti su 10, sono considerate difficili da trovare nel 45,6% dei casi. Questi dati sono emersi in occasione dell’incontro “Il lavoro al tempo dell’intelligenza artificiale”.
“Le imprese hanno capito che l’Intelligenza artificiale è uno strumento imprescindibile per la competitività, ma le aziende che si sono già attrezzate sono ancora poche – sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete -. Il sistema camerale le sta attivamente aiutando con attività di informazione e formazione attraverso i Pid. Le Camere di commercio hanno anche avviato un vasto progetto di Open Innovation diretto a migliorare la gestione del proprio patrimonio informativo attraverso l’intelligenza artificiale, a cui si aggiunge una serie di sperimentazioni che prevedono l’utilizzo di questa tecnologia. E’ il caso della piattaforma Stendhal, una iniziativa che consente di analizzare e verificare il posizionamento competitivo di oltre 200 destinazioni turistiche italiane attraverso indicatori che arrivano addirittura al livello comunale”.
Nel prossimo triennio, quindi, il sistema produttivo nazionale compirà un ulteriore passo in avanti sul fronte della digitalizzazione, dopo i già consistenti risultati raggiunti soprattutto dopo la pandemia. L’analisi del Selfi 4.0 mostra, infatti, che dal 2021 al 2023 si è progressivamente ristretta la percentuale delle imprese appartenenti alla categoria “apprendista”, ovvero quelle che hanno mosso i primi passi nell’utilizzo delle tecnologie digitali, passando da 41,6% a 37,4%. Al contrario aumentano gli appartenenti alle categorie “Specialista” (da 39,1% nel 2021 a 41,6% nel 2023) ed “Esperto” digitale (da 11,9% nel 2021 al 13,6% nel 2023) ovvero, rispettivamente, le imprese che possiedono una buona autonomia nell’utilizzo del digitale e quelle che hanno digitalizzato la gran parte delle loro funzioni. Meno significative le variazioni nella categoria “Campione” digitale ed “Esordiente” digitale corrispondenti alle imprese di eccellenza e alle imprese che sono ancora legate a una gestione tradizionale dei processi.
Il quadro nel suo complesso conferma, perciò, un trend di progressiva acquisizione delle tecnologie 4.0 all’interno dei processi aziendali.
Secondo il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, a quasi 3,5 milioni delle figure professionali ricercate nel 2023 dalle imprese dell’industria e dei servizi (il 63,4% del totale) è stato, infatti, richiesto il possesso di capacità di utilizzare le tecnologie Internet (64,0% nel 2022); 2,8 milioni di profili invece dovevano avere competenze specifiche sull’utilizzo di linguaggi e metodi matematici e informatici (il 50,6% nel 2023 a fronte del 51,9% del 2022). Oltre 2 milioni di assunzioni, pari al 37,1% del totale (37,5% nel 2022) erano invece destinate a figure professionali in possesso di competenze di gestione di soluzioni innovative attraverso l’applicazione ai processi aziendali di tecnologie digitali robotiche, big analytics, internet of things ecc.
Sono 1,8 milioni i profili professionali cui le imprese hanno richiesto, con importanza elevata, il possesso di almeno una delle tre competenze digitali sopra descritte.
La difficoltà di reperimento supera sempre il 45% per tutte e tre le tipologie di competenza digitale richiesta.
Nel complesso, sono quasi un terzo del totale (32,1%) i profili professionali per i quali le competenze digitali sono considerate strategiche dalle imprese.
In generale, sono le professioni più qualificate quelle alle quali si richiedono maggiori competenze digitali e di un livello più avanzato. A partire dai dirigenti, ai quali la capacità di utilizzare le tecnologie Internet è ricercata per il 96,6% delle entrate programmate, l’utilizzo di linguaggi e metodi matematici per il 94,8% e la gestione di processi innovativi per il 66,6%.
La capacità di utilizzo delle tecnologie Internet è comunque richiesta anche a più delle metà delle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, agli operai specializzati e ai conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili. Quasi il 40% delle professioni non qualificate, infine, deve essere in possesso della medesima competenza.
Il Nord Ovest si conferma l’area nella quale è maggiore la richiesta di competenze digitali. Però, nell’ambito più specifico e innovativo riguardante l’applicazione ai processi aziendali delle tecnologie digitali, della robotica, dei big data analytics la maggiore domanda è espressa dalle Regioni del Mezzogiorno, in linea con una tendenza già emersa nel corso dell’ultimo biennio.
Le professioni digitali più difficili da trovare Gli Ingegneri elettrotecnici e gli Ingegneri dell’informazione sono i due profili più difficili da reperire quando si richiedono competenze nell’utilizzo di Internet e di linguaggi e metodi matematici e informatici. L’utilizzo di Internet è richiesto con importanza elevata e con alta difficoltà di reperimento anche ai Tecnici delle costruzioni civili, ai Tecnici gestori di reti e di sistemi telematici e ai tecnici elettronici.
La capacità di utilizzo di metodi e linguaggi matematici e informatici è richiesta invece con importanza elevata anche ai Tecnici gestori di reti e di sistemi telematici, agli Elettrotecnici e ai Tecnici esperti di applicazioni.
Quanto invece alla capacità di gestire soluzioni innovative con le tecnologie 4.0, oltre agli Ingegneri elettrotecnici, spiccano per difficoltà di reperimento e per elevato grado di importanza della competenza anche i Tecnici delle costruzioni civili, gli Elettrotecnici, i Tecnici gestori di reti e di sistemi telematici.

– foto ufficio stampa Unioncamere –
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Key Expo a Rimini Fiera, i vincitori del Premio Innovazione e Startup

RIMINI (ITALPRESS) – Il Premio Innovazione e il Premio Startup a Key Expo 2024 hanno decretato, dopo una selezione del Comitato di Valutazione, i progetti più innovativi presenti in fiera. Le categorie spaziano dalla transizione energetica all’efficientamento di sistemi IT, dai pannelli fotovoltaici al risparmio energetico, dalle rinnovabili ai sistemi di gestione per le pubbliche amministrazioni fino ad applicativi su economia circolare, energia solare e architettura sostenibile.
Attraverso l’area StartUp e il Distretto Innovazione, realizzato in collaborazione e con la main partnership dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, Italian Exhibition Group ha consolidato il proprio ruolo di incubatore con l’obiettivo di creare nuove opportunità di business e favorire il dialogo tra il mondo delle imprese e le giovani realtà imprenditoriali che offrono tecnologie, servizi e soluzioni nel settore energetico.
I vincitori del Premio Innovazione dedicato alle aziende espositrici e intitolato alla memoria del Presidente Cagnoni, seguendo le aree tematiche di Key Expo (Solar, Wind, Hydrogen, Energy Efficienty, Sustainable City, Storage, E-Mobility), sono stati: ROSSATO, ENFINERGY, ENERFIP, VALMONT, ERREDUE, FORTECH, CITY GREEN LIGHT.
A consegnare i premi, presenti sia il Ministro Pichetto Fratin che i vertici di IEG, tra cui: Maurizio Renzo Ermeti – Presidente di Italian Exhibition Group, Corrado Peraboni – AD di Italian Exhibition Group, Alessandra Astolfi Global Exhibition Director Green & Technology division di Italian Exhibition Group Spa, Christian Previati Exhibition Manager di KEY – The Energy Transition Expo.
I vincitori del Premio Startup dedicato alle imprese innovative del distretto innovazione e intitolato sempre alla memoria del Presidente Cagnoni, sono state: NEXTON Srl, SOTTILE SOLAR SRL, MACS SRL. A consegnare i premi, alcuni membri della giuria: Andrea Carapellese in rappresenta del DG di UNIDO, Alessandra Caporali in rappresentanza della Fondazione Giuseppina Mai, Fabrizio Tollari Capo Unità Energia del Consorzio Art-Er.
Moderazione e conduzione dei lavori affidata al Presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri.
“Non poteva che chiamarsi ‘Lorenzo Cagnonì un premio dedicato all’innovazione, perchè l’innovazione che lui ha portato a questo territorio e al paese, immaginando un futuro fieristico come quello che vediamo, è stata davvero lungimirante e visionaria”, commenta Corrado Peraboni, AD di Italian Exhibition Group.
“La transizione energetica è un punto fondamentale dello sviluppo dell’economia orientata alla sostenibilità. L’efficientamento energetico, le fonti rinnovabili, le applicazioni nel campo della mobilità del futuro, l’utilizzo dell’eolico e dell’idrogeno, sono tutti elementi chiave di sviluppo innovativo dove l’Italia e l’Europea stanno lavorando con numerosi progetti di successo. E tante di queste eccellenze sono state ospitate proprio all’interno del distretto innovazione e area startup promosso da Key Expo e Italian Exhibition Group e come Angi – Associazione Nazionale Giovani Innovatori siamo lieti di essere main partner di questo straordinario progetto di successo”, ha affermato Gabriele Ferrieri, Presidente ANGI.
Durante le tre giornate di KEY, la fiera di Rimini è stata e sarà una vetrina per le imprese già affermate, ma anche un luogo per consentire alle startup di verificare direttamente sul campo, affacciandosi sul mercato, le proprie potenzialità e le prospettive future.

– foto ufficio stampa ANGI –
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TopNetwork, accordo per locazione di ramo d’azienda Omicron Consulting

MILANO (ITALPRESS) – TopNetwork – tech company del Gruppo Smart4Engineering specializzata in servizi IT, con significative competenze sulle digital technologies, in particolar modo Service Management, Artificial Intelligence e IOT – e Omicron Consulting – realtà che opera nei settori data intelligence, sviluppo software e formazione – annunciano di avere siglato un accordo strategico di locazione di ramo d’azienda che consentirà a TopNetwork di integrare immediatamente l’unità di consulenza ICT ad alte prestazioni di Omicron nelle attività digitali della società del Gruppo Smart4Engineering.
Attraverso questa nuova operazione Smart4Engineering prosegue il suo percorso di consolidamento, con l’obiettivo di creare, entro i prossimi sei anni, un operatore leader a livello europeo nei settori Digital transformation, Data Intelligence, Artificial Intelligence, Cyber, del valore complessivo compreso tra i 400 e i 600 milioni di euro.
Nel corso degli anni Omicron ha acquisito una notevole esperienza come integratore di software altamente specializzato e partner strategico a lungo termine di alcune tra le più importanti aziende ed istituzioni finanziarie italiane.
“Siamo impressionati dalla qualità della base clienti Omicron, dal notevole grado di innovazione che esprime e dalla vasta capacità operativa. Riteniamo che l’integrazione del team di Omicron all’interno di TopNetwork, come parte dell’ecosistema di Smart4 Engineering, aiuterà ad accelerarne i piani di crescita e la leadership di mercato, migliorando al contempo la sua offerta tecnologica per servire in maniera ancora più efficace la sua base di clienti in Italia”, ha affermato Carlo Torino, managing partner di Smart4Engineering e CFO del Gruppo in Italia.
“La nostra missione è creare un leader paneuropeo integrato nel campo dei servizi cloud e digitali. Stiamo rapidamente costruendo un’interessante piattaforma di aziende in rapida crescita e l’Italia rappresenta una priorità strategica per il Gruppo. Siamo entusiasti di accogliere lo straordinario team di Omicron all’interno della nostra grande famiglia”, ha aggiunto Franco Celletti, fondatore e CEO di TopNetwork, Smart4Engineering Partner e Responsabile Digital Operations per l’Italia.

– Foto ufficio stampa TopNetwork –

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Strade più sicure, Bosch collabora con Microsoft per l’IA generativa

STOCCARDA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Uno scenario che nessun automobilista vorrebbe mai vedere: una palla che rotola sulla strada, inseguita da un bambino ignaro del traffico. In situazioni di questo tipo, mentre i guidatori possono valutarle utilizzando la loro esperienza, i sistemi di guida assistita e autonoma devono ancora imparare a farlo. Bosch sta perseguendo l’uso dell’IA generativa per migliorare ulteriormente le funzioni di guida autonoma. Per questo, Bosch e Microsoft stanno esplorando opportunità di collaborazione per sfruttare il potenziale dell’IA generativa. “Bosch sta lavorando per portare una nuova dimensione delle applicazioni di IA nel veicolo”, ha dichiarato Stefan Hartung, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bosch, durante il Bosch Connected World (BCW) AIoT a Berlino. L’obiettivo è che l’intelligenza artificiale generativa consenta ai veicoli di valutare le situazioni e reagire di conseguenza, contribuendo a migliorare la sicurezza stradale. Una maggiore sicurezza sulle strade è anche l’auspicio del 60% dei partecipanti al Bosch Tech Compass di quest’anno, un sondaggio Bosch rappresentativo a livello mondiale sui temi della tecnologia e dell’IA. La collaborazione tra Bosch e Microsoft consentirebbe di portare le prestazioni delle funzioni di guida autonoma a un livello superiore. L’intelligenza artificiale generativa dovrebbe infatti contribuire a migliorare il comfort del veicolo garantendo una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada. Per raggiungere questo obiettivo, la conoscenza completa dei veicoli e l’esperienza di Bosch nell’IA specifica per il settore automotive saranno preziose, così come l’accesso ai dati dei sensori del veicolo per alimentare l’IA generativa. “Nel nostro costante impegno per rendere le strade più sicure, Microsoft è ansiosa di esplorare le opportunità di collaborazione con Bosch per aprire la strada all’IA generativa”, ha dichiarato Uli Homann, Microsoft CVP e Distinguished Architect. Oggi, quando si tratta di istruire i sistemi per la guida autonoma, l’IA incontra i suoi limiti. Gli attuali sistemi di assistenza alla guida sono in grado di rilevare persone, animali, oggetti e veicoli, ma nel prossimo futuro l’IA generativa potrebbe aiutare a determinare se una situazione possa potenzialmente portare a un incidente. L’intelligenza artificiale generativa utilizza grandi quantità di dati per istruire i sistemi di guida autonoma, consentendo loro di trarre conclusioni migliori e agire di conseguenza. Per esempio, si potrebbe dedurre se un oggetto sulla strada davanti a noi è un sacchetto di plastica o una parte danneggiata del veicolo. Queste informazioni possono essere utilizzate per comunicare direttamente con il guidatore, per esempio visualizzando un avviso, oppure per avviare manovre di guida appropriate, come una frenata e l’accensione delle luci di emergenza. Bosch e Microsoft hanno già collaborato allo sviluppo di una piattaforma software universale per il collegamento senza soluzione di continuità tra le auto e il cloud, e si pongono ora l’obiettivo di lavorare insieme per identificare nuove opportunità in grado di portare la tecnologia all’avanguardia ai loro clienti e al settore dei veicoli autonomi.
“L’IA generativa è un acceleratore di innovazione. Può trasformare l’industria, come è avvenuto con l’invenzione del computer”, ha dichiarato Tanja Rueckert, membro del Consiglio di Amministrazione di Bosch e Chief Digital Officer. E’ quanto emerso anche nell’ultimo Bosch Tech Compass 2024: il 64% degli intervistati ritiene che l’IA sia la tecnologia di maggiore importanza per il futuro. Un anno fa, solo il 41% degli intervistati era di quest’idea.
In Bosch, dalla produzione al lavoro di routine in ufficio, l’impiego dell’IA generativa è già una realtà. Oltre a Microsoft, l’azienda collabora con molti partner, tra cui AWS, Google e Aleph Alpha. Bosch Ventures, che gestisce il venture capital del Gruppo Bosch, lo scorso anno ha investito nella società di IA Aleph Alpha. Inoltre, Bosch ha annunciato che collaborerà con la startup per trovare nuovi casi d’uso per i collaboratori e i clienti Bosch. “Bosch e Aleph Alpha intendono trarre insegnamenti gli uni dagli altri, avvalendosi del rispettivo know-how, e lavorare insieme a casi d’uso cross-domain” ha affermato Rueckert. Questa partnership sta già dando i primi frutti in Nord America: in collaborazione con Aleph Alpha, Bosch sta debuttando nel riconoscimento vocale basato sull’IA per conto di una importante casa automobilistica. Un chatbot è in grado di capire e rispondere alle chiamate di assistenza per guasto, avvalendosi dell’NLP, l’elaborazione del linguaggio naturale, capace di riconoscere dialetti, accenti e stati d’animo. La chiamata viene presa direttamente, riducendo al minimo i tempi d’attesa dell’automobilista. Ben il 40% delle chiamate è elaborato e risolto automaticamente; per domande più complesse, il bot trasmette tutte le informazioni rilevanti a un operatore del centro assistenza, che prende immediatamente in carico il caso.

foto: ufficio stampa Bosch

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Aumenta l’offerta di servizi online degli Enti locali

ROMA (ITALPRESS) – Nel 2022, la quasi totalità delle Pubbliche Amministrazioni locali (99,7%) usa pc desktop e il 76,7% anche pc portatili (63,4% nel 2018). In generale, si registra una maggiore diffusione di portatili e strumenti di videoconferenza a seguito della nuova organizzazione del lavoro (ad esempio lo smart working), avviata nella fase pandemica. Nel 2022, 22 dipendenti su 100 hanno a disposizione un portatile, contro gli 8 su 100 del 2018. E’ quanto emerge da un report dell’Istat, secondo cui un ufficio autonomo di informatica è presente nel 95,5% delle Regioni e nel 93,6% delle Province, mentre sono appena il 21,0% i Comuni che ne dispongono (14,9% nel 2018). L’8,1% dei Comuni ne ha istituito uno in gestione associata, in particolare in Emilia-Romagna (77,0%). Aumenta la quota di PA locali nelle quali il personale ha partecipato ad attività formative in ICT (si passa dal 16,9% del 2018 al 23,9% del 2022).
Contestualmente si osserva una quota maggiore di dipendenti che hanno seguito corsi di formazione ICT (23,5% nel 2022 e 9,5% nel 2018). Tra le tecnologie volte a ridurre i costi, risulta stabile l’adozione di software open source (50,2% delle PA locali, 50,9% nel 2018), mentre cresce la quota di enti che si affidano all’acquisto in modalità e-procurement (da 80,9% a 83,4%).
Le Amministrazioni locali segnano una crescita di circa 20 punti percentuali nell’utilizzo di servizi di cloud computing rispetto all’edizione precedente dell’indagine. La crescita è costante in tutte le macroaree territoriali, confermando l’elevato utilizzo soprattutto da parte delle PA locali del Nord-est (74,0%, 51,9% nel 2018) a fronte dei ritardi di quelle del Nord-ovest (48,4%) e del Mezzogiorno (49,4%). Migliorano sensibilmente i livelli di disponibilità dei servizi offerti online dalle amministrazioni locali.
Passa dal 47,8% del 2018 al 70,3% la quota di enti che offrono la possibilità di avviare e concludere online l’intero iter del servizio richiesto, dal 68,3% al 83,1% (58,3% nel 2015) gli enti che offrono la possibilità agli utenti di caricare online documentazione relativa ai servizi richiesti.
Per organizzare le attività ICT, i Comuni che più degli altri hanno scelto di dotarsi di un ufficio autonomo di informatica sono quelli appartenenti alle Città metropolitane di Cagliari (70,6%), Venezia (65,9%) e Napoli (65,2%); al contrario i Comuni metropolitani di Bologna preferiscono una organizzazione associata degli uffici di informatica (90,9%) mentre quelli di Firenze una gestione sia interna (48,8%) che in forma associata (31,7%). In termini di formazione in campo ICT i Comuni più attivi sono invece quelli delle Città metropolitane di Firenze e Milano (rispettivamente 56,1% e 41,8%). La partecipazione più bassa si rileva invece nei Comuni situati nei territori metropolitani di Cagliari (6,0%), Reggio di Calabria (14,7%) e Genova (15,7%).

– foto Ipa Agency –
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Da Enea una barca-robot per ricerche avanzate sui fondali

ROMA (ITALPRESS) – Un barchino-robot elettrico a guida autonoma dotato di strumenti per eseguire indagini non invasive su fondali lacustri e marini, anche archeologiche. Lo stanno mettendo a punto i ricercatori del Laboratorio Enea di Robotica e intelligenza artificiale nell’ambito del progetto LAHKE, di cui l’Agenzia è capofila, con l’obiettivo di trasferire tecnologie avanzate alla ricerca archeologica in acque interne e marine.
“Per realizzare il drone marino di superficie, detto anche USV, siamo partiti da un comune barchino commerciale, al quale abbiamo aggiunto due diverse versioni di motori, al fine di migliorarne guidabilità e precisione del controllo – spiega il responsabile del progetto Ramiro dell’Erba, ricercatore del Laboratorio ENEA di Robotica e intelligenza artificiale -. Il risultato finale è un mezzo affidabile ed efficiente che permette di esplorare i fondali per il ritrovamento di reperti archeologici sottomarini, in modo sicuro, in quanto dotato di telecontrollo di sicurezza a vista e di un sistema automatico di rilevazione ostacoli. Si tratta inoltre di un sistema sostenibile in quanto alimentato elettricamente, con un costo complessivo inferiore ai cinquemila euro”, prosegue dell’Erba.
L’USV, con il quale è possibile effettuare anche ricerca e monitoraggio ambientale, consiste in uno scafo in vetroresina a doppio strato, pesante circa 40 chili lungo circa 2,5 metri, dotato di murate alte per proteggere efficacemente la strumentazione dall’acqua.
All’interno un pilota automatico installato su una piattaforma di controllo e un computer di bordo per compiti come video real-time e rilevamento ostacoli, mentre è in corso di sviluppo la procedura automatica di aggiramento ostacoli e ripianificazione missione.
“Nell’ambito di questo progetto, abbiamo sviluppato un hardware specializzato e un software open-source dedicato che permette di spingere le prestazioni del veicolo agli impieghi specifici cui è chiamato a operare – spiega dell’Erba -. Tramite i dati acquisiti da differenti tipi di sensori acustici e no potremo anche effettuare, ad esempio, una ricostruzione multimediale del sito archeologico della Marmotta sepolto nel lago di Bracciano”.
I vantaggi del veicolo robotizzato, oltre la precisione e la ripetibilità delle misure e il costo notevolmente ridotto rispetto a sistemi analoghi sul mercato – in quanto dotato di sensoristica non specifica a basso costo e di facile reperibilità -, sono la velocità elevata con cui può essere esplorato e mappato un sito, la praticità d’uso e la personalizzazione del mezzo a seconda dei molteplici compiti cui può essere destinato.

– foto ufficio stampa Enea –
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