MILANO (ITALPRESS) – Circa 100 giovani di due istituti superiori lombardi hanno partecipato a “LV8 for Girls”, un hackathon organizzato da Fondazione Vodafone – in collaborazione con Junior Achievement – dedicato all’apprendimento delle nuove competenze nel campo dell’Intelligenza Artificiale Generativa e alla loro applicazione, con l’obiettivo di ideare soluzioni per far avvicinare le ragazze alle materie STEM e al mondo della tecnologia e del digitale. L’evento, svoltosi nella giornata di ieri al Theatre del Vodafone Village di Milano, si inserisce nell’impegno di Fondazione Vodafone Italia nel trasmettere le competenze digitali ai giovani attraverso LV8 (Level 8), l’app di nata per coinvolgerli in percorsi di formazione attraverso il gioco. Il progetto, inizialmente pensato per coloro che non studiano e non lavorano (i cosiddetti Neet – Not in Education, Employment or Training) e stimolarli nel tornare ad avere un ruolo attivo nella società, si rivolge a tutti i giovani e ha l’obiettivo di sviluppare le competenze digitali necessarie per cogliere le opportunità offerte dal mercato del lavoro.
Le sfide proposte durante la giornata hanno voluto incoraggiare gli studenti a trovare idee innovative per incentivare le ragazze a scegliere percorsi di studio e professionali in ambito STEM, superando quegli stereotipi secondo cui le materie scientifiche sono prerogativa della sfera maschile. In Italia, secondo gli ultimi dati Istat, solo una laureata su sei ha un titolo in discipline STEM, rispetto ad un laureato su tre tra gli uomini. “Abbiamo voluto organizzare quest’attività pochi giorni dopo la giornata della promozione della cultura STEM per le donne, che si è tenuta l’11 febbraio, proprio perchè si tratta di un percorso di sviluppo delle competenze digitali al femminile”, ha sottolineato Adriana Versino, presidente di Fondazione Vodafone Italia. “Per questi ragazzi e ragazze abbiamo creato una mission impossibile. Hanno utilizzato ChatGpt per riuscire a risolvere un mistero: capire come mai su Instagram sono scomparse le pubblicità. Le proposte che ci sono state presentate sono state esaminate da una giuria composta da manager di Vodafone e rappresentanti di Junior Achievment”. Attraverso “Cercasi amiche hacker”, un nuovo format di gioco di LV8 creato proprio per l’occasione, le ragazze e i ragazzi hanno esplorato le competenze digitali in materia di Intelligenza Artificiale Generativa, imparando ad utilizzare i principali strumenti per fare ricerche e brainstorming, scrivere progetti, creare immagini e fare traduzioni. La sfida ha visto impegnati gli studenti nell’applicazione pratica delle competenze acquisite con LV8, ideando e creando attraverso l’Intelligenza Artificiale Generativa una soluzione innovativa (prodotto, servizio, iniziativa) per sensibilizzare le ragazze e incoraggiarle a liberare le proprie potenzialità e talenti. I ragazzi hanno potuto contare sul supporto di “mentor” – dipendenti e collaboratori Vodafone – e facilitatori di Junior Achievement che li hanno guidati durante tutto il corso della giornata. I progetti finali sono stati presentati attraverso dei pitch ad una giuria – composta da manager di Vodafone, esperti e collaboratori di Fondazione Vodafone e rappresentanti di Junior Achievement.
-foto ufficio stampa Vodafone-
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“LV8 for Girls”, maratona per avvicinare ragazze a materie STEM
I vincitori del Premio Innovazione e Startup a Beer & Food Attraction
RIMINI (ITALPRESS) – Il Premio Innovazione e il Premio Startup Beer & Food Attraction – Italian Exhibition Group 2024 e #BBTechExpo hanno decretato, dopo una selezione del Comitato di Valutazione, i progetti più innovativi presenti in fiera. Le categorie spaziano dai concept innovativi alla sostenibilità, dal labeling al packaging fino all’utilizzo di tecnologie digitali per migliorare l’efficienza del prodotto.
Attraverso l’area StartUp e il Distretto Innovazione, realizzato in collaborazione e con la main partnership dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, Italian Exhibition Group SpA ha consolidato il proprio ruolo di incubatore con l’obiettivo di creare nuove opportunità di business e favorire il dialogo tra il mondo delle imprese e le giovani realtà imprenditoriali che offrono tecnologie, servizi e soluzioni nel settore Out of Home.
I vincitori del Premio Innovazione sono stati: Birrificio Otus, Cooperativa Italiana Catering, Blubai, Labeldoo, Emma e Partesa. I vincitori del Premio Startup sono stati: Forniamolaristorazione, Yeastime e Fourgreen.
“Le fiere si basano sull’innovazione: per noi è di fondamentale importanza accogliere ogni anno nuovi progetti e nuove realtà imprenditoriali a cui dare spazio e opportunità di presentarsi direttamente sul campo, così da capire quello che potrà essere il loro impatto sul mercato. La nostra intenzione è continuare a essere la casa per questo tipo di innovazioni”, ha detto Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group.
“L’innovazione nel mondo food & beverage sta compiendo passi da gigante. Le nuove tecnologie rappresentano un aiuto fondamentale per lo sviluppo delle imprese nel settore horeca: dall’applicazione dell’intelligenza artificiale ai portali web, dagli smart payment alla sostenibilità degli ingredienti. E tante di queste eccellenze sono state ospitate proprio all’interno del distretto innovazione e area startup promosso da Beer&Food Attraction e Italian Exhibition Group e come Angi – Associazione Nazionale Giovani Innovatori siamo lieti di essere main partner di questo straordinario progetto di successo”, ha affermato Gabriele Ferrieri, presidente ANGI.
– Foto Beer & Food Attraction –
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Ferrieri “IA strumento importante ma serve maggiore regolamentazione”
ROMA (ITALPRESS) – “L’intelligenza artificiale è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. Le applicazioni sono innumerevoli ma è fondamentale promuovere un maggiore controllo che ne tuteli l’utilizzo e le possibili implicazioni, in special modo quando si parla del fenomeno del deepfake”. Così Gabriele Ferrieri, presidente dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori – ai microfoni di Unomattina su Rai Uno.
“Per disincentivare il fenomeno delle fake news ed evitare truffe o altre situazioni dannose, è in utilizzo il cosiddetto protocollo per etichettare foto e video create con l’IA. Il C2PA (Content Provenance and Authenticity) infatti funziona come un’etichetta nascosta che certifica la provenienza di immagini, video e audio: tale azione già avallata da alcuni dei giganti del web e delle big tech permette di fatto, in caso di alterazione dell’etichetta, di verificarne l’effettività autenticità o di segnalare il contenuto come generato dall’intelligenza artificiale”.
“La sfida è ardua e necessità di un’azione di natura preventiva, specialmente verso le giovani generazioni che devono essere informati di questi meccanismi potenzialmente dannosi e che potrebbero indurli a credere o agire secondo informazioni false. Un percorso di divulgazione e informazione come Associazione Nazionale Giovani Innovatori è già in atto da tempo proprio per supportare i nativi digitali nell’utilizzo corretto della IA”.
– Foto Italpress –
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Municipia con Yunex per la trasformazione digitale della mobilità urbana
ROMA (ITALPRESS) – Municipia, società del Gruppo Engineering guidato da Maximo Ibarra e leader nella digitalizzazione dei processi per aziende e PA, e Yunex Traffic Italia, società del Gruppo Mundys, leader globale nel campo dei sistemi di traffico intelligenti, annunciano di aver sottoscritto un Memorandum of Understanding (MoU) con l’obiettivo di abilitare e supportare la digitalizzazione e l’innovazione dei processi di mobility & traffic management delle città italiane.
Grazie all’accordo, le due aziende mettono da subito a fattor comune le rispettive soluzioni proprietarie destinate all’innovazione della mobilità urbana, dando vita a un ecosistema componibile di piattaforme – Mobility Digital Twin -, che permette di elaborare, aggregare e interpretare, attraverso algoritmi di AI e in modalità predittiva, i dati raccolti con i sistemi di IoT attivi sul territorio (telecamere, sensori, on board unit veicolari, stazioni meteo, centraline monitoraggio della qualità dell’aria) per regolare la mobilità near-real time, agendo direttamente sugli apparati tecnologici di campo e sull’offerta di servizi di mobilità ai city users. Il risultato è la creazione di un “gemello digitale” dei sistemi di mobilità urbana, sul quale vengono realizzati servizi a supporto degli Enti territoriali quali: la gestione proattiva della domanda di mobilità e del traffico stradale urbano (regolazione dinamica degli impianti semaforici, intelligent vehicle prioritization con particolare riferimento al trasporto pubblico locale o alla mobilità ciclabile, informazioni real-time sulla segnaletica elettronica a messaggio variabile o su travel apps); la gestione ottimizzata delle infrastrutture e dello spazio urbano, sia per le persone sia per le merci (pianificazione degli interventi di manutenzione stradale con previsioni di impatto sul traffico, modifiche alle finestre temporali di accesso e transito in Zone a Traffico Limitato, servizi di info-parking anche per gli stalli di carico/scarico merci); l’offerta flessibile di servizi di trasporto pubblico locale e di mobilità in sharing; l’applicazione dinamica di schemi regolatori e tariffe per l’accesso, il transito, la sosta, l’uso del trasporto pubblico locale, le attività di logistica urbana, con gestione dei processi di autorizzazione e sanzionatori; la fruizione dei servizi di mobilità in modalità seamless attraverso una applicazione MaaS-Mobility as Service (journey planner multimodale, servizi di prenotazione e pagamento del trasporto pubblico locale, dei veicoli in sharing e dei servizi di accesso e sosta in un unico canale, informazione sui servizi attrezzati/dedicati rivolta agli utenti con mobilità ridotta).
Per l’implementazione, gestione e continua evoluzione tecnologica della piattaforma digitale nelle città, la collaborazione tra Municipia e Yunex Traffic Italia punta a promuovere il modello del partenariato pubblico-privato in Project Financing, sperimentando modelli di collaborazione e regolazione innovativi che prevedano anche la valorizzazione degli effettivi benefici in termini di riduzione dei costi sociali e ambientali della mobilità locale (incidentalità, congestione, inquinamento, rumore, occupazione di suolo) e di tutte le ricadute positive sul sistema urbano e territoriale, per un collegamento esplicito agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs – Sustainable Development Goals).
“L’accordo con Yunex Traffic Italia si colloca all’interno della nostra strategia di sviluppo delle città e dei loro servizi ai city users basata sull’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione sociale – afferma Stefano De Capitani, CEO di Municipia (nella foto) -. L’ecosistema digitale derivante dall’integrazione delle nostre soluzioni con quelle del partner genera nuovo valore, implementando un modello end-to-end di gestione e nuovi processi di regolazione della mobilità, di programmazione delle infrastrutture, di utilizzo dello spazio urbano e di gestione dei servizi, valorizzando la collaborazione tra pubblico e privato anche in ottica di Business Process Outsourcing”.
“Importanti città in tutto il mondo, tra cui metropoli come Dubai, Berlino, Bogotà e Miami, stanno già utilizzando le nostre soluzioni intelligenti per gestire il traffico, migliorare la qualità dell’aria, aumentare la sicurezza stradale e ridurre la congestione urbana – commenta Gino Franco, Managing Director di Yunex Traffic Italia -. In Italia, stiamo assistendo attualmente a una profonda ondata di trasformazione che include lo sviluppo di smart cities, il perseguimento concertato degli obiettivi di sostenibilità e l’ottimizzazione dei sistemi di gestione del traffico. Come attori tecnologici del Gruppo Mundys – che pone la sostenibilità al centro della propria strategia di business focalizzata a livello globale sulla mobilità – la collaborazione con Municipia rappresenta per noi un primo passo concreto verso l’obiettivo di mettere a disposizione delle nostre realtà urbane, il know-how sviluppato da Yunex Traffic in Germania e nel mondo, promuovendo un approccio più sostenibile alla mobilità e migliorando l’esperienza degli utenti finali”.
– foto ufficio stampa Engineering –
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Leonardo, al via progetto per il 1° sistema di Space Cloud per la difesa
ROMA (ITALPRESS) – Supercomputer, intelligenza artificiale e cloud a bordo di una costellazione di satelliti cyber sicuri che orbitano intorno alla Terra. Questo è l’obiettivo del progetto di studio “Military Space Cloud Architecture” (MILSCA) assegnato a Leonardo dalla Direzione contrattuale Teledife di Segredifesa nell’ambito del Piano Nazionale della Ricerca Militare (PNRM).
Per la prima volta in Europa, analogamente a quanto avviene con il cloud terrestre, il progetto intende definire un’architettura spaziale in grado di fornire agli enti governativi e alle Forze Armate nazionali una capacità di calcolo e memorizzazione ad alte prestazioni direttamente nello spazio. Il sistema, progettato con modelli di cyber security integrati, garantirà una maggiore rapidità e flessibilità nell’elaborazione e condivisione delle informazioni.
Lo Space Cloud, che sarà testato attraverso la realizzazione di un digital twin dell’architettura, potrà infatti immagazzinare oltre 100 Terabyte di dati generati sulla Terra e nello spazio a bordo di ogni satellite della costellazione. Potrà eseguire elaborazioni con una potenza superiore a 250 TFLOPS (250 mila miliardi di operazioni al secondo) a singola precisione, adottando avanzati algoritmi, che sfruttano l’intelligenza artificiale, tecniche di machine learning e analisi di big data e comunicando e scambiando i dati autonomamente con gli altri satelliti. Il progetto vede Leonardo in prima fila con la partecipazione delle joint venture Telespazio e Thales Alenia Space. Con una durata di 24 mesi, lo studio include una prima fase per la definizione dell’architettura del sistema e una seconda fase che terminerà con lo sviluppo di un digital twin del satellite con l’HPC insieme al dimostratore del terminale satellitare multi-costellazione per simulare, in un ambiente digitale, i diversi scenari di applicazione.
Per Simone Ungaro, Chief Innovation Officer di Leonardo, “in uno scenario multidominio, gestione, sicurezza e scambio rapido di una sempre maggiore quantità di dati, molti dei quali tattici, diventano elementi strategici per la difesa del Paese. Saremo i primi in Europa, a sviluppare un progetto di Space Cloud, dimostrando fattibilità e benefici derivanti dall’utilizzo di una architettura di questo tipo e abilitando un nuovo paradigma di cloud & edge computing. Il know how di Leonardo permetterà lo sviluppo di una rete di Space Cloud per contribuire ai processi di digitalizzazione e innovazione tecnologica, rispondendo alle sfide del futuro a garanzia delle esigenze degli enti governativi e delle forze armate nazionali”.
– foto ufficio stampa Leonardo –
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Nerd Show Bologna, 45mila visitatori per la sesta edizione
BOLOGNA (ITALPRESS) – Nerd Show Bologna mette d’accordo tutti e supera ogni attesa: 45 mila persone – adulti e bambini, appassionati e semplici curiosi – hanno affollato i padiglioni sin dalle prime ore dei due giorni d’apertura. Un weekend in cui fenomeni e contenuti collegati al mondo del fumetto e del gioco hanno trovato forma ed espressione in decine di aree a tema, moltissimi spettacoli e attività.
Gettonate come sempre le aree videogames con le console new gen, i pc da gaming e i cabinati degli anni Ottanta e Novanta. Ma anche i settori dedicati ai board games, ai mattoncini, alle ambientazioni del mondo sci-fi e all’arte dei cosplayer. Centinaia di ragazzi hanno deciso di visitare la fiera indossando i panni dei personaggi dei loro cartoni animati e serie tv preferiti, imitandone il vestiario e le movenze; i visitatori si sono trovati immersi in uno scenario colorato e inaspettato, in cui i mondi di fantasia più amati e iconici della cultura popolare si fondevano tra loro.
Gli show dal vivo hanno esplorato tutte le declinazioni dell’universo nerd, dalla nona arte – con i talk di Charlie Adlard, disegnatore di The Walking Dead, e i laboratori delle più importanti scuole di fumetto – alle sigle cartoon (protagonisti Giorgio Vanni e Cristina D’Avena, i due amati interpreti delle più celebri melodie degli ultimi quarant’anni). Ospiti straordinari la Gialappa’s Band, Anna Mazzamauro e Tetsuro Shimaguchi, Artista Samurai autore delle coreografie di Kill Bill Vol. 1.
«La sesta edizione di Nerd Show conferma l’efficacia di un format che abbiamo affinato anno dopo anno, e consolida il ruolo di BolognaFiere come leader a livello nazionale per quanto riguarda le manifestazioni di questo settore», affermano gli organizzatori di BolognaFiere «La visitazione in costante crescita e l’incremento della superficie espositiva commerciale del 30% ci induce a guardare con fiducia all’edizione 2025, che sarà ancora più ricca di eventi e iniziative».
– foto ufficio stampa BolognaFiere –
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Irrequieti ed esploratori, l’identikit dei navigatori under 16
MILANO (ITALPRESS) – Trascorrono online da una a tre ore al giorno, uno su cinque oltre le quattro ore, e sono quattro le modalità che esprimono quando sono in rete: irrequiete/i, esploratrici/ori, performative/i e ripiegate/i. Questa è la fotografia dei minori tra gli 8 e i 16 anni intervistati dai ricercatori per uno studio promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con la collaborazione scientifica dell’Alta Scuola in Media, comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica.
I risultati dell’indagine “Alfabetizzazione mediatica e digitale a tutela dei minori: comportamenti, opportunità e paure dei navigatori under 16” sono stati presentati oggi in Università Cattolica a Milano durante un workshop a cui hanno portato il loro saluto iniziale Fausto Colombo Direttore del Dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo, e Prorettore alle Attività di comunicazione e promozione dell’immagine dell’Ateneo, e Donatella Proto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il progetto “Piantaforme – Studiare e coltivare relazioni tra minori e media” è stato illustrato da Ruggero Eugeni, professore dell’Università Cattolica, mentre gli esiti dello studio, dopo l’introduzione della direttrice dell’Alta scuola in Media, comunicazione e spettacolo Mariagrazia Fanchi, sono stati spiegati dai ricercatori dell’Ateneo Giulio Vidotto Fonda, Sara Sampietro, Federico Bionda, Giancarlo Grossi e Sebastiano Pacchiarotti. A seguire hanno discusso sugli esiti della ricerca e parlato degli strumenti, delle sinergie e delle linee di intervento Riccardo Acciai dell’Ufficio del Garante per la protezione dei dati personali, Filomena Menna dell’Istituto degli Innocenti, Carla Granieri di ANICA, Maria Eleanora Lucchin di Confindustria Radio e Tv, Davide Gallino e Francesco Marrazzo di AGICOM, moderati dal giornalista di Avvenire Francesco Ognibene. Ha concluso i lavori Barbara Strappato della Polizia postale.
Il progetto (sul sito www.piantaforme.it si trovano tutti i report e i dati della ricerca) ha diverse finalità tra cui identificare gli strumenti, gli utilizzi, i contenuti che orientano i processi di consumo mediale digitale dei minori; identificare le funzioni e i bisogni che device e canali sono chiamati a soddisfare e in parallelo le criticità (disagio, percezione di inadeguatezza, paura) che segnano il rapporto fra minori e ambienti digitali; fornire possibili linee guida e buone pratiche per tutelare i minori riguardo a rischi ed esperienze negative degli ambienti online; delineare possibili nuovi strumenti di misurazione e impatto, sostenibili, in grado di monitorare nel tempo i processi e di fornire dati comparabili anche a livello internazionale.
Il campione della ricerca è costituito da 1.677 tra bambini di 8-10 anni e adolescenti dai 14 ai 16 anni, rappresentativi per genere, età, zona e ampiezza del comune di residenza. 600 sono stati coinvolti nella fase esplorativa rivolta a raccogliere con domande aperte le differenti tipologie di esperienze online (positive e negative). A partire da questi risultati è stato creato un questionario via web per le altre fasi dell’indagine. 1.000 sono stati intervistati online, 57 hanno compilato un diario giornaliero di consumo e 20 hanno partecipato a focus group collaborativi. Inoltre 1.000 sono stati i contenuti mediali indicati dai minori e analizzati dai ricercatori.
La maggior parte degli intervistati rimane online da una a tre ore al giorno, uno su cinque oltre le quattro ore utilizzando diversi strumenti: social network, messaggistica e piattaforme streaming.
Sono diverse le motivazioni che spingono i ragazzi, indipendentemente dalle fasce di età, a trascorrere tanto tempo in rete: prima di tutto il bisogno di un sostegno per calmarsi e contenere le emozioni negative, poi la sete di conoscenza e di intrattenimento e la ricerca di sensazioni forti e adrenaliniche, per ultime il bisogno di socializzare e di performare.
Gli irrequieti (31% del campione). Gli irrequieti presentano un tono emotivo negativo e velato di tristezza; online cercano stimoli forti ed emotivamente coinvolgenti. Incorrono con frequenza in esperienze negative (per esempio esposizione a contenuti non adatti alla loro età e contatti con estranei). Rispetto al totale campione esprimono un maggiore interesse per i messaggi commerciali, i trend e i personaggi del momento.
Gli esploratori (25% del campione). Gli esploratori sono le «giovani marmotte del web». Più piccoli rispetto agli altri cluster, vanno online mossi dalla voglia di divertirsi e di apprendere, tenendosi alla larga da eventuali problematiche?. Seguono le indicazioni degli adulti e vedono nella famiglia ?un saldo punto di riferimento.
I performativi (24% del campione). È un cluster con maggiore incidenza tra teens e maschi. Partono avvantaggiati in famiglie istruite e benestanti che li seguono anche online. Il web è per loro uno spazio dove provare emozioni, divertirsi e mettersi in scena. Sono consapevoli dei rischi della rete e adottano quindi una serie di misure di auto-tutela.? Appaiono propositivi nel delineare possibili linee di condotta e buone pratiche, estendibili anche ai loro coetanei (per esempio: galateo di educazione online; tutela privacy; confronto costante con la realtà offline).
I ripiegati (20% del campione). È un cluster con maggiore incidenza tra i teens e la componente femminile. Gli intervistati si descrivono come arrabbiati, impauriti e insoddisfatti di sé. Online preferiscono avere un ruolo passivo, esponendosi il meno possibile. In particolare, aspirano a costruire un’immagine di sé non ‘attaccabile’. Preferiscono la fruizione solitaria dei contenuti e appaiono poco propensi alla condivisione e socializzazione.
La ricerca mette in evidenza che il 94% dei minori tra gli 8 e 16 anni utilizza uno smartphone (tra gli intervistati il 68% ne possiede uno personale, il 28% l’ha ricevuto prima dei 10 anni e il 25% dopo gli 11). Cresce contestualmente la consapevolezza di un uso eccessivo, come sostiene un quinto del campione, e la quota sale al 28% tra i 14-15enni, in particolare tra gli insoddisfatti e tra le ragazze. Lo smartphone distrae: come ha dichiarato un’intervistata “Mi distrae quando faccio i compiti, mi distrae da tutti… allora proprio lo metto in un’altra stanza… a volte vorrei metterlo in una scatola e lasciarlo lì”.
Sette ragazzi su dieci (la metà tra gli 8 e i 10 anni) usano regolarmente i social e le piattaforme streaming. L’utenza aumenta poi nel passaggio a tweens e teens.
Ogni social ha il suo ruolo specifico. Instagram serve a curiosare e interagire, Tik Tok a lasciarsi andare al flusso, Facebook a leggere i commenti più che a guardare. In generale le piattaforme streaming (per citare le più comuni YouTube, Amazon Prime Video e Netflix, ma anche Svod e Avod) vengono utilizzate in famiglia, o da soli in camera e molto meno con gli amici, fuori casa e a scuola.
Tra le piattaforme di messaggistica, Whatsapp è risultato imprescindibile in quanto modalità più rapida per comunicare, per creare community e scambiare materiali. I fruitori regolari sono al 93% 14-15enni, all’89% 11-13enni e al 60% tra gli 8 e i 10 anni.
Lo studio ha confermato le evidenze di molte ricerche sull’argomento circa i rischi della rete per i minori. 4 intervistati su 10 raccontano esperienze negative, più della metà tra i teens con particolare incidenza tra i più fragili e i più presenti online. La maggioranza degli intervistati ha visto contenuti inadatti almeno una volta di recente su uno dei social citati, ma in particolare i più piccoli sono incappati in eventi critici su Youtube.
Inoltre, gli intervistati hanno espresso piena fiducia a Whatsapp, Instagram e Pinterest (e a seguire nella graduatoria a Telegram, Twitch e Discord), alle piattaforme Netflix e Amazon Prime Video, e in seconda battuta a Rai Play e Disney+ (non alla più popolare YouTube).
Per quanto riguarda le forme di limitazione e controllo nell’uso degli smartphone da parte dei genitori, circa 8 su 10 le utilizza sfruttando i limitatori, i come parental control offerti da piattaforme e dispositivi. Più di un terzo dei ragazzi e delle ragazze viene controllato: dal 49% dei bambini 8-10enni, al 20% dei 14-15enni. L’eccessivo controllo potrebbe inibire lo sviluppo di competenze e autonomia, rendendo più acritica e rischiosa la navigazione. Circa un quarto del campione (che scende al 17% dei teens) afferma di non essere mai incorso in esperienze negative sui social, mentre il 42% (53% tra i teens) ne riporta di gravi e ripetute. I più esposti sono coloro che tendono a condividere contenuti e informazioni personali con sconosciuti, i soggetti più fragili come i portatori di disabilità o coloro che esprimono minor benessere su tutte le dimensioni indagate, gli utenti regolari dei social network, gli iperconnessi e i gamers intensivi, ma si evidenzia anche una lieve prevalenza territoriale che penalizza i residenti nelle grandi città e nel Sud Italia (più inclini all’uso precoce dello smartphone e dei social).
«Gli ambienti digitali sono una risorsa fondamentale per le generazioni più giovani, una palestra dove imparare le regole della socialità e della dialettica costruttiva – ha affermato Mariagrazia Fanchi, Direttrice dell’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo. Insieme sono mondi complessi, rispetto ai quali i nativo-digitali, non meno delle generazioni che li hanno preceduti, si trovano a dover maturare competenze d’uso; non abilità innate, ma capacità che si apprendono attraverso il confronto con i genitori, dal gruppo di pari, a scuola, e che richiedono anche lo sviluppo di politiche capaci di promuovere contenuti ed esperienze arricchenti, che mettano al riparo dai rischi e che sollecitino curiosità, creatività, condivisione e partecipazione. Requisiti fondamentali per i cittadini del futuro».
«I dati forniti dall’attività di ricerca della Università Cattolica confermano la necessità di sostenere e promuovere progetti di alfabetizzazione mediatica e digitale e progetti educativi a tutela dei minori, che favoriscano la realizzazione anche di programmi di comunicazione, basati sull’uso delle nuove tecnologie, lavorando in sinergia con le altre istituzioni coinvolte nel tavolo interistituzionale e coinvolgendo i fornitori di servizi di media e le piattaforme di condivisione video» – ha commentato Donatella Proto, Dirigente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
-foto Agenzia Fotogramma –
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Software “italiano” ottimizza le immagini di risonanza magnetica cardiaca
VENEZIA (ITALPRESS) – Come l’abilità nel “cogliere l’attimo” conta nella fotografia d’autore, così fino ad oggi è stata l’esperienza dell’operatore di radiologia a fare la differenza nella visualizzazione di aree cicatriziali nel cuore durante l’esecuzione di esami di risonanza magnetica cardiaca. Un’invenzione di scienziate e scienziati italiani promette di innovare questa fondamentale pratica diagnostica, rendendola accurata al primo “scatto” grazie all’intelligenza artificiale. Si chiama “THAITI” ed è un software messo a punto e brevettato da un team interdisciplinare composto da Daniela Besozzi e Daniele M. Papetti dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Marco S. Nobile dell’Università Ca’ Foscari Venezia, e Camilla Torlasco dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano di Milano.
A sancirne il valore è stata la conferenza globale sulla risonanza magnetica cardiovascolare (CMR 2024), che all’invenzione italiana ha assegnato il primo premio della Shark Tank Competition, giudicando THAITI “innovativo, di impatto clinico, con valore traslazionale e pronto per la commercializzazione”. Brevettato a livello italiano e internazionale, il modello ora punta a trovare investimenti grazie anche alla collaborazione degli uffici di trasferimento tecnologico dell’Università di Milano-Bicocca, dell’Università Ca’ Foscari e dell’Istituto Auxologico Italiano.
Il software è in grado di calcolare il valore ottimale del cosiddetto “tempo di inversione”, un parametro necessario per l’acquisizione di immagini mirate a identificare l’eventuale presenza di tessuto cicatriziale nel cuore a seguito di somministrazione di un mezzo di contrasto. Essendo strettamente correlato alla quantità di mezzo di contrasto presente nel cuore, il tempo di inversione è diverso per ogni paziente e il suo valore ottimale varia ripetutamente nel corso di uno stesso esame. Normalmente, l’operatore seleziona e modifica il tempo di inversione con un processo guidato dall’esperienza, e basato sull’aspetto dell’immagine precedente e sulle caratteristiche del paziente. THAITI, a partire da informazioni fisiologiche e antropometriche del paziente ed informazioni tecniche sull’esame, sfrutta un modello di intelligenza artificiale per determinare il tempo di inversione ottimale, personalizzato e dinamico, con cui ottenere una serie di immagini di alta qualità del tessuto cardiaco durante l’intera esecuzione dell’esame di risonanza magnetica.
“La nostra invenzione – spiega Camilla Torlasco, cardiologa Coordinatrice del Servizio di Risonanza Magnetica Cardiaca di Auxologico – ottimizza la qualità delle immagini acquisite, e rappresenta quindi un prezioso strumento di supporto alla diagnosi. Inoltre, THAITI fluidifica il flusso di lavoro, riducendo la fatigue degli operatori e migliorando l’esperienza del paziente”.
“THAITI è uno strumento per applicare un approccio di medicina di precisione – specifica Daniele M. Papetti, assegnista di ricerca presso l’Università di Milano-Bicocca – perché il tempo di inversione viene calcolato sfruttando caratteristiche specifiche di ciascun paziente. Inoltre, THAITI assicura la possibilità di acquisire coerentemente immagini di qualità standardizzata, che facilitano la riproducibilità degli esami e dei loro risultati”.
Il prototipo è in una fase avanzata di sviluppo. “Le funzionalità fondamentali di THAITI sono state messe a punto – racconta Marco S. Nobile, professore di Informatica all’Università Ca’ Foscari – rimane da perfezionare l’interfaccia utente e assicurare la scalabilità del sistema, che deve poter rispondere in tempo reale a una grande quantità di richieste provenienti potenzialmente da tutto il mondo”.
Il software non richiede investimenti in strumentazione per essere utilizzato, è sufficiente la licenza d’uso. “Questo aspetto – aggiunge Daniela Besozzi, professoressa di Informatica all’Università di Milano-Bicocca – oltre a facilitare l’adozione di THAITI, lo rende una soluzione di particolare impatto sia per i paesi a reddito basso o medio-basso, dove la diffusione della risonanza magnetica cardiaca è limitata anche dalla difficoltà di fornire una formazione adeguata agli operatori di radiologia, sia per i centri di risonanza magnetica cardiaca a basso volume o aperti di recente”.
La risonanza magnetica cardiaca è un esame fondamentale per la valutazione della cardiopatia ischemica e delle cardiomiopatie, situazioni in cui la presenza e le caratteristiche di eventuale tessuto cicatriziale sono indispensabili a fini diagnostici, prognostici, e per guidare la gestione clinica dei pazienti. Inoltre, con la risonanza magnetica cardiaca è possibile studiare accuratamente cardiopatie congenite, malattie del pericardio e dell’aorta e, in misura minore, l’apparato valvolare cardiaco. THAITI è stato addestrato su una molteplicità di patologie cardiovascolari, garantendone la massima generalizzabilità.
– foto uffici stampa Ca’ Foscari-Auxologico-Bicocca –
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