ROMA (ITALPRESS) – Trasparenza, integrità informativa, responsabilità umana, formazione, competenze, consapevolezza, partecipazione pubblica, sicurezza, robustezza, beneficio pubblico e prevenzione delle interferenze: sono questi i principi per l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale in ambito parlamentare che il Comitato di Vigilanza sull’attività di documentazione della Camera ha tracciato nel suo report.
Il documento è frutto dell’indagine conoscitiva svolta dal Comitato tra aprile 2023 e gennaio 2024 attraverso un ciclo di audizioni e una missione negli Usa con l’obiettivo di approfondire, oltre alle possibili applicazioni a supporto del lavoro parlamentare, anche lo stato dell’arte dell’evoluzione dell’IA, le sue potenzialità e le sfide.
Secondo il report, nel corso dell’indagine è emersa “la necessità di una regolamentazione, a livello nazionale e sovranazionale, tempestiva e tecnologicamente neutrale, capace di normare efficacemente gli usi dell’IA nei vari settori della società”. Viene, quindi, ipotizzato un percorso che gradualmente “integri gli strumenti di intelligenza artificiale di nuova generazione nei processi di lavoro parlamentare”.
Tra i principi per l’uso dell’IA a supporto del lavoro parlamentare, formulati nel rapporto, ci sono la trasparenza, l’integrità informativa e la responsabilità umana. Le decisioni e i processi – si legge nel documento – devono essere “spiegabili, pubblici e comprensibili, consentendo un controllo democratico”. Inoltre deve essere “garantita l’affidabilità dei contenuti generati dall’IA utilizzata per evitare errori o allucinazioni e assicurare una corretta informazione” e devono essere assicurati “la responsabilità e il controllo umano”. Tra i principi ci sono anche quelli volti a garantire “i necessari interventi di formazione all’uso dell’IA” e “competenze aggiornate”, assicurare il “più ampio contributo di tutti i soggetti interessati”, sicurezza e robustezza, interesse pubblico e prevenire “ogni forma di interferenza indebita attraverso l’IA”.
“L’intelligenza artificiale – ha detto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana – cerca di imitare l’uomo nel ragionamento, nell’apprendimento, nella pianificazione e nella creatività ma non deve essere un sostituto dell’uomo. Va infatti mantenuta la sua natura di strumento destinato a servire l’umanità e non viceversa. Per realizzare questa finalità, l’intelligenza artificiale deve essere aperta, comprensibile, trasparente e partecipata. La Camera dei deputati è consapevole delle potenzialità e dei rischi connessi all’utilizzo di questa tecnologia e lavora per coglierne le opportunità mettendo sempre al centro la persona”, ha aggiunto Fontana, auspicando “l’apertura di un confronto fra le istituzioni per mettere insieme i progetti avviati e le idee in fase di sviluppo e realizzazione. Questo percorso – ha affermato – consentirà di valorizzare il nostro patrimonio legislativo, di informazione e dati e contribuirà a individuare una strada italiana condivisa tra le istituzioni per l’utilizzo di queste tecnologie”. Per la presidente del Comitato e vicepresidente della Camera, Anna Ascani, quello italiano è “il primo Parlamento in Europa ad avere avviato questo lavoro di indagine conoscitiva e siamo i primi – ha detto – ad avviare una sperimentazione specifica all’interno dell’istituzione parlamentare. L’intenzione che abbiamo – ha aggiunto Ascani – è aprirci alla comunità degli studiosi e dei ricercatori per individuare insieme a loro la soluzione tecnologica migliore. Lanciamo oggi, dunque – ha aggiunto -, una manifestazione di interesse per raccogliere proposte per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa per la Camera”.
(ITALPRESS).
– Foto: Ipa Agency –
La Camera apre le porte all’IA e si confronta con gli studiosi
Leonardo in mostra al Mimit per celebrare il Made in Italy
ROMA (ITALPRESS) – Oltre 100 aziende per un totale di 113 marchi di tutti i settori per celebrare i 140 anni dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che nel 2019 si è arricchito del “Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale”, contenente i brand iscritti da più di cinquant’anni e ancora attivi. E’ la mostra “Identitalia, The Iconic Italian Brands” dedicata ad alcuni tra i più importanti marchi storici, che hanno fatto e stanno facendo la storia del Paese, inaugurata oggi a Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Lo scopo della mostra, curata dai professori Carlo Martino e Francesco Zurlo, docenti di Design all’Università La Sapienza di Roma e al Politecnico di Milano, esposta fino al 6 aprile nell’atrio principale di Palazzo Piacentini, è quello di valorizzare un patrimonio industriale, progettuale e materiale di inestimabile valore per il Paese, fatto di storie imprenditoriali di successo e di designer che hanno cambiato il modo di comunicare l’immagine aziendale dei prodotti. Attraverso disegni originali, pezzi rappresentativi, fotografie, documenti storici, manifesti pubblicitari, proiezione di spot e video, l’osservatore viene accompagnato, nelle fasi della giornata – risveglio, mattinata, pomeriggio, sera, notte – dai marchi che fanno parte del vivere quotidiano e celebrano il Made in Italy.
Tra le storie imprenditoriali di successo Leonardo, una delle principali aziende high tech globali del settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza, che realizza soluzioni che contribuiscono allo sviluppo e alla protezione di persone e territori. Da oltre settant’anni Leonardo svolge infatti un ruolo chiave nell’ecosistema industriale nazionale e delle comunità in cui opera grazie a innovazioni fondamentali per la crescita economica e sociale. Un cammino che oggi, grazie alla digitalizzazione, pone Leonardo in prima fila anche nelle capacità di osservazione e monitoraggio globale, protezione di persone e infrastrutture, simulazione e addestramento. A marzo l’azienda presenterà il nuovo Piano Industriale, nel quale si imposterà il nuovo percorso di Leonardo quale high-tech company, player di riferimento dell’evoluzione dell’industria dell’Aerospazio, Difesa & Sicurezza e catalizzatore del consolidamento dei poli europei della Difesa. Proprio rispetto alle prospettive della Difesa in Europa, l’Ad e Dg di Leonardo, Roberto Cingolani, ha recentemente sottolineato come sia indispensabile una maggiore integrazione fra le industrie del settore dell’Aerospazio, Difesa & Sicurezza per far fronte alla competitività globale e per garantire la sicurezza a livello continentale.
In questo scenario, Leonardo vuole giocare un ruolo da protagonista nello sviluppo di una strategia comune sui grandi programmi di investimento.
La mostra è stata inaugurata alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso; del presidente di Unioncamere, Andrea Prete; del presidente dell’Associazione Marchi Storici, Massimo Caputi e dei rappresentanti dei brand esposti. La mostra racconta “una storia straordinaria, ciascuno di loro è un’icona, un tassello del Made in Italy e insieme rappresentano i produttori di eccellenza a livello globale. Questa mostra, apre di fatto l’anno del Made in Italy che troverà il momento celebrativo più esaltante nella Giornata nazionale del Made in Italy che si svolgerà il 15 aprile in onore del genio creativo di Leonardo, che ha indicato la strada che ancora oggi noi percorriamo”, afferma il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso.
“E’ una mostra sull’identità produttiva italiana, ben consapevoli che il passato è quello che ci ha consentito di essere i produttori di eccellenza globale – prosegue -, è quello che ci indica la strada per nuovi frutti nei prossimi decenni. Il ministero è la casa in cui ciascuno può trovare il sostegno per realizzare i propri sogni e progetti imprenditoriali. Mi auguro che molti giovani vengano a visitarla per ispirarsi a quello che altri hanno fatto prima di loro, e diventare anch’essi dei creatori del Made in Italy e dell’impresa Italia”.
– foto xb1/Italpress –
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In Friuli Venezia Giulia avanza il piano per la rete in fibra ottica
TRIESTE (ITALPRESS) – Avanza il piano per la realizzazione della rete in fibra ottica ad altissima velocità in Friuli Venezia Giulia. Il quadro aggiornato della situazione è stato tracciato nel corso del convegno “FVG Connect – l’innovazione al servizio del futuro”, che ha visto attorno al tavolo nel Palazzo della Regione a Trieste, la Regione stessa, Open Fiber e quattro importanti realtà economiche del territorio: BAT, Fincantieri, Saipem e Autorità portuale del Mare Adriatico Orientale, che investono su innovazione tecnologica e digitale.
“Entro la metà dell’anno, completeremo gli interventi nei 181 comuni inseriti nell’area bianca, le zone rurali e periferiche in cui gli operatori non hanno dichiarato interesse a intervenire – ha spiegato il direttore relazioni esterne di Open Fiber, Andrea Falessi. Ce ne mancano 5. Poi ci attende un’altra grande sfida: la copertura di 183 comuni nelle cosiddette aree grigie, in cui c’è un solo operatore. Infine le aree nere, quelle a concorrenza, ovvero le grandi città con interventi già realizzati a Udine, Gemona del Friuli e Pordenone. L’investimento complessivo in Friuli Venezia Giulia – ha concluso Falessi – è di circa 160 milioni di euro”.
La rete in fibra ottica ad altissima velocità è un’infrastruttura fondamentale per l’innovazione tecnologica – ha dichiarato il presidente della regione Massimiliano Fedriga -. Con Open Fiber, questa infrastruttura in regione è a un livello di avanzamento tra i migliori in Italia. Entro il 2026 saranno coperte anche le aree grigie incrementando così le potenzialità del nostro territorio e la capacità di attrarre investitori, anche stranieri”.
E a questo proposito, proprio in occasione del convegno Fvg Connect, il presidente di BAT Trieste Andrea Di Paolo ha annunciato un aumento di capitale da 40 milioni per la realizzazione di una quarta linea per prodotti di nuova generazione, nella città che ospita anche l’Innovation Hub del colosso del tabacco.
“Il progetto Bul, ovvero la realizzazione di una rete in fibra ultraveloce fino a 2.5 Gigabit al secondo, può dirsi ultimato in Friuli Venezia Giulia – ha dichiarato Andrea Falessi, direttore relazioni esterne di Open Fiber – In regione sono circa 150 mila le utenze abitative vendibili collegate in FTTH (Fiber to the home). La sfida, ora, è riempire la rete, farla utilizzare offrendo nuovi servizi al cliente finale”.
Per questo sono stati chiamati a raccolta a Sesto al Reghena gli operatori del settore. “Fare rete” il titolo dell’incontro. “Stiamo lavorando per capire le esigenze dei clienti, modificando i processi per ridurre i tempi di attivazione – ha spiegato il direttore mercato residenziale di Open Fiber Mauro Accroglianò – anche per incrementare il take – up, ovvero l’utilizzo della rete in fibra”. L’Italia è tra i paesi con la percentuale più bassa: il 22%. In Friuli Venezia Giulia nelle aree bianche e grigie scende al 9 e al 4%. Nel Nord Europa e in Spagna tocca l’80%.
“Durante il periodo pandemico i cantieri di Open Fiber erano nella massima attività sul nostro territorio – ha ricordato l’assessore all’innovazione del comune di Sesto al Reghena, Stefano Vit. Nel periodo successivo le aziende hanno potuto subito beneficiare di questa infrastruttura. Nei secoli passati, le informazioni custodite nella storica abbazia camminavano sulle gambe dei pellegrini e dei monaci – ha aggiunto Vit – ora necessitano di viaggiare attraverso altre vie. La migliore – ha concluso – è la banda ultralarga, che ci permette di guardare al futuro.
-foto Italpress-
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Agid, pubblicato il nuovo Piano triennale per l’Informatica nella P.A.
ROMA (ITALPRESS) – L’Agenzia per l’Italia Digitale ha pubblicato il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026, il documento di programmazione strategica per la PA, frutto di un’attività di concertazione tra amministrazioni e soggetti istituzionali. Il nuovo Piano, infatti, sottoposto a un confronto allargato con università, mondo della ricerca e mondo delle imprese, ha accolto e integrato i suggerimenti presentati, con la prospettiva di rendere sempre più aperto e partecipativo il percorso della sua stesura e attuazione. Al suo interno, le PA e le imprese interessate troveranno tutte le informazioni e le azioni da mettere in campo per concorrere allo sviluppo della maturità digitale del Paese nei prossimi tre anni.
“Il nuovo Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione rappresenta un passo cruciale verso la trasformazione digitale del nostro Paese – sottolinea il Sottosegretario per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Alessio Butti. – E’ uno strumento strategico che guida l’evoluzione digitale della PA, definendo obiettivi chiari e risultati attesi, focalizzandosi sull’efficacia dell’azione amministrativa e garantendo che ogni aspetto della digitalizzazione sia orientato al miglioramento dei servizi pubblici e alla realizzazione di un sistema più efficiente e accessibile per tutti i cittadini”.
La nuova edizione del Piano si caratterizza per una maggiore attenzione agli aspetti di governance e per un approccio fortemente orientato ai servizi digitali, che devono essere interoperabili, sempre più facili da usare per i cittadini e le imprese e più accessibili. In particolare, viene ampliata e attualizzata la strategia, tramite l’aggiornamento dei principi guida, vengono allineati i contenuti agli obiettivi del PNRR e viene posta maggiore attenzione al tema del monitoraggio, con la revisione degli indicatori, per renderli sempre più significativi rispetto al loro impatto. Inoltre, per la prima volta, il Piano affronta il tema dell’Intelligenza Artificiale, fornendo indicazioni e principi generali che dovranno essere adottati dalle amministrazioni e declinati in fase di applicazione, tenendo in considerazione lo scenario in rapida evoluzione.
“Per diverse amministrazioni più all’avanguardia, l’Intelligenza Artificiale è già una realtà – sottolinea il direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, Mario Nobile -. Nel nuovo Piano Triennale abbiamo voluto fare tesoro di queste esperienze, mettendole a disposizione delle altre 23mila, insieme a indicazioni e buone prassi da seguire”.
Infine, un’importante novità è l’introduzione di un’intera sezione che contiene diversi strumenti operativi che le amministrazioni possono prendere a riferimento come modelli di supporto, esempi di buone pratiche o check-list per pianificare i propri interventi. Per approfondire La nuova edizione del Piano è disponibile sul sito dedicato Pianotriennale-ict.italia.it e sul sito istituzionale dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Per offrire un quadro di maggiore dettaglio su alcune tematiche chiave, verrà anche inaugurato uno spazio dedicato, dove saranno pubblicati ulteriori approfondimenti.
– foto tratta da report Agid –
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Assolombarda, confronto con gli studenti sulle Stem
MILANO (ITALPRESS) – La cultura scientifico-tecnologica, l’orientamento ai percorsi Stem, la valorizzazione delle competenze digitali sono alcuni tra i principali temi che Assolombarda, ogni giorno, promuove nel dialogo tra sistema educativo e impresa. Oggi, nel corso del “Tech-Talk” ideato per celebrare la Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, l’Associazione ne ha parlato, alla presenza del divulgatore scientifico Massimo Temporelli, con oltre 300 studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole superiori dei territori di Milano, Monza e Brianza, Pavia e Lodi. Le ragazze e i ragazzi, accompagnate dai rispettivi docenti, sono stati protagonisti di un evento di orientamento che è stato organizzato da Assolombarda con l’obiettivo di rafforzare il confronto intergenerazionale sulla centralità della tecnologia nell’evoluzione delle imprese e sulle professioni di oggi e di domani legate allo studio delle discipline STEM; si tratta di tematiche che, nel lungo periodo, possono impattare positivamente su processi produttivi, ricerca applicata e innovazione, a beneficio dell’intero tessuto socio-economico. Secondo Monica Poggio, vicepresidente di Assolombarda con delega a Università, Ricerca e Capitale umano, l’obiettivo di incontri come quello di oggi è “rafforzare il dialogo con le nuove generazioni, mostrando quanto la tecnologia applicata all’industria sia utile non soltanto per migliorare i processi produttivi e la qualità dei prodotti ma anche per accrescere la sostenibilità ambientale, per creare un ambiente di lavoro più sicuro e sviluppare ricerca e cultura innovativa”
“Ricordo che abbiamo un tema demografico pressante. Quindi riuscire a dare tutte le opportunità ai ragazzi e alle ragazze per fare scelte corrette nell’orientamento scolastico verso settori che siano in linea con la loro vocazione e passione, ma sapendo dove sta andando il mondo organizzativo produttivo le aziende, e il fatto di avere competenze STEM (scientifico matematico tecnico ingegneristiche, ndr) a vari livelli di formazione è assolutamente importante per i ragazzi e per le ragazze – ha aggiunto – Sappiamo che abbiamo pochi laureati e iscritti a percorsi educativi Stem, e ancora meno ragazze che si orientano verso questo tipo di percorso. Se non è di interesse non è di interesse, ma se l’appello alle ragazze, se pensano di avere una passione per questo tipo di materia, è che si sentano incoraggiate a intraprendere questo percorso perchè altrimenti la disparità di genere continuerà ad aumentare in settori dell’economia come questi che sono quelli che in questo momento e nei prossimi anni danno prospettive occupazionali e salariali di maggior rilievo”. Interpellata poi sul fenomeno della cosiddetta fuga dei cervelli, Poggio non si dice troppo preoccupata. “Io credo nella circolazione dei talenti, quindi da una parte invito a non drammatizzare il fatto che i giovani vadano all’estero, che può essere una cosa proficua dal punto di vista di scambio di competenze e apprendimento. Dobbiamo però essere attrattivi anche in senso contrario: invogliare a tornare ed essere attrattivi per gli studenti stranieri. Noi abbiamo, per esempio, molti studenti stranieri nelle nostre università, parlo dell’area milanese, che però non si fermano a lavorare in Italia”, ha spiegato Poggio ribadendo la necessità di “generare un circolo virtuoso. Il problema sta in molti aspetti: salariali e culturali. Noi dobbiamo aprire di più culturalmente i giovani e non considerarli sempre piccoli”. L’evento è stato anche l’occasione per illustrare una nuova iniziativa targata Assolombarda, che si terrà il 6 marzo prossimo. Si tratta del “Tech-Tour” di oltre 1.000 studenti appartenenti a 25 istituti scolastici: in particolare, i giovani visiteranno 50 aziende di Milano, Monza e Brianza, Pavia e Lodi che hanno messo a disposizione i loro spazi, i loro collaboratori e il loro tempo per far vivere alle ragazze e ai ragazzi un’esperienza di formazione e di contatto con il mondo del lavoro. Favorire un approccio completo e pienamente formativo per i giovani che scelgono le discipline STEM rientra anche in una strategia di contrasto ad alcune criticità sistemiche segnalate dalle aziende. Una di queste riguarda un processo di digitalizzazione ancora troppo lento: in base ai dati offerti dalla ricerca “Competenze manageriali per la resilienza delle PMI”, solo il 9% delle piccole e medie imprese presenta un livello adeguato di competenze digitali. Tra gli ostacoli percepiti, accanto ai costi relativi all’acquisizione di nuove tecnologie, emerge la difficoltà legate alla formazione dei dipendenti. A proposito di formazione, un ulteriore elemento che preoccupa, allo stesso modo, imprese e scuola è il mismatch che continua ad aumentare per tutti i profili ricercati, che si attesta al 45,1% delle assunzioni, in crescita del 4,6% sul 2022 e del 18.7% sul 2019 (rilevazioni Excelsior). Tornando sull’accesso alle discipline STEM da parte delle ragazze, Poggio ha spiegato che “a causa di stereotipi sociali che permangono, le studentesse sono ancora una minoranza nei campi scientifici. In media, sono 37 su 100 le donne iscritte a corsi tecnico-scientifici;18 le studentesse STEM su 100 ragazze iscritte all’università”. Per contribuire alla crescita della cultura tecnico-scientifica già a partire dalle scuole medie, dal 2021, presso la sede di Assolombarda di Monza, è attivo “Robolab”: un laboratorio dotato di robot collaborativi che consente ai giovani di toccare con mano le potenzialità applicative delle discipline STEM studiate a scuola, conferendo così alle stesse concretezza e fascino. Sempre a Monza, a partire dal prossimo anno scolastico, sarà inoltre avviato un Liceo STEAM, un nuovo percorso di scuola superiore – primo del suo genere in Lombardia – che consentirà di sviluppare, anche in collaborazione con le imprese, conoscenze e competenze scientifico-tecnologiche in prospettiva inter e multidisciplinare, con il ricorso a metodi didattici avanzati.
Sul tema del mismatch delle competenze, Massimo Temporelli ritiene che “se si deve incolpare qualcuno, la colpa è della cultura italiana ed europea poco propensa a spingere verso la tecnologia. Pur essendo figli di Galileo Galilei, Leonardo da Vinci e Maria Montessori, abbiamo smesso di pensare che occuparsi di tecnologia sia qualcosa di bello che può cambiare il mondo. Noi dobbiamo tornare a dire ai ragazzi che fare tecnologia non è una questione tecnica, ma umana. Dobbiamo quindi raccontare che fare tecnologia non è una questione logico-scientifica-matematica, ma qualcosa di avventuroso e appassionante”. (ITALPRESS).
Foto: xh7
Tempi duri per la pirateria, l’Agcom blocca le prime IpTv illegali
ROMA (ITALPRESS) – A partire da venerdì 2 febbraio, sono stati bloccati entro trenta minuti dalla segnalazione, attraverso la piattaforma Piracy Shield, 65 DNS e 8 indirizzi IP che diffondevano in modo illecito le partite della 23ma giornata del Campionato di calcio di serie A. La procedura, prevista dalla legge 14 luglio 2023, n. 93 e dal regolamento Agcom sulla tutela del diritto d’autore online, consente una gestione automatizzata delle segnalazioni, ai sensi dell’art. 9-bis, comma 4-bis del citato regolamento. La normativa prevede che in occasione della trasmissione di un evento sportivo in diretta (partite del Campionato di calcio o gran premi di Formula uno, ad esempio), i titolari dei diritti possano accedere a Piracy Shield per segnalare i servizi da bloccare. Gli Internet service provider, ricevuto automaticamente il ticket creato dal titolare, procedono con l’oscuramento del sito pirata entro 30 minuti.
L’utente viene quindi indirizzato verso una pagina predisposta da Agcom nella quale si chiarisce che “L’accesso al presente sito, che diffondeva illecitamente contenuti protetti dal diritto d’autore, è stato disabilitato in esecuzione di un provvedimento dell’Autorità”. Piracy Shield mira a contrastare in maniera efficace un business illegale che danneggia l’industria della cultura, dello sport e dello spettacolo e di cui, tra l’altro, si serve anche la criminalità organizzata. I requisiti tecnici e operativi di Piracy Shield sono stati definiti nel tavolo tecnico convocato dall’Autorità, in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) e ai cui lavori hanno preso, tra gli altri, le principali associazioni che riuniscono gli ISP, oltre a numerosissimi operatori non associati. Secondo la roadmap indicata dall’Autorità con la delibera n. 321/23/CONS del 5 dicembre 2023, ad oggi il numero degli Isp accreditati alla piattaforma rappresenta oltre l’80% del mercato in termini di utenza. Le attività sono state avviate in stretta collaborazione con il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –
Elezioni, intelligenza artificiale e deep fake. Ecco cosa rischiamo…
ROMA (ITALPRESS) – L’intelligenza artificiale sta rendendo più facile la vita dei creatori di disinformazione. Se generare fakes e immetterle in rete negli ultimi anni era stato già relativamente semplice, con l’intelligenza artificiale lo è di più. Uno studio pubblicato su Science ha dimostrato recentemente che gli esseri umani non sono in grado di distinguere tra tweet generati da ChatGpt e quelli scritti da utenti reali di Twitter. Un fenomeno ancora più preoccupante se in gioco ci sono le libertà, le conquiste democratiche, il voto libero da condizionamenti.
Nel 2024 in tutto il mondo due miliardi di persone esprimeranno la loro preferenza. Si voterà in 76 paesi. Saranno cinquanta le consultazioni. A marzo sarà la volta del Cremlino. A giugno saranno chiamati alle urne i cittadini di 27 Paesi europei per rinnovare il parlamento. A novembre voteranno gli americani per dare un nuovo inquilino alla Casa Bianca. La preoccupazione per un voto inquinato dalla disinformazione e dalle fake news è più che fondata. Lo è ancor di più adesso che l’intelligenza artificiale consente di generare testi, immagini, video indistinguibili dalla realtà. Lo è ancora di più oggi che ci informiamo non preoccupandoci di scegliere fonti ufficiali, in maniera distratta, superficiale, cercando conferme alle nostre suggestioni e alle nostre paure.
Un assaggio di quanto può accadere è arrivato dagli States, quando un robocall, una chiamata preregistrata con la voce di Joe Biden, ha invitato gli elettori del New Hampshire e del New England a non andare a votare per le primarie. Ovviamente a registrare quel messaggio non è stato il presidente Usa. Ma quanti ci sono cascati o in quanti si è innescato il dubbio o il disorientamento? Situazioni simili si sono ripetute in altre parti del mondo: India, Indonesia, Bangladesh, Pakistan.
On line sono a disposizione di chiunque software che consentono la creazione di falsi audio con i quali – grazie all’intelligenza artificiale – si possono avere dei veri e propri scambi di opinione ignorando che il nostro interlocutore non è reale.
Il progresso dell’AI rende oggi la produzione e la distribuzione di deep fake sempre più economica e alla portata di tutti ma coglie di sorpresa cittadini, società e sistemi legislativi fortemente impreparati. Quanto peserà tutto questo sull’esito delle urne? Quanto peserà sui processi democratici di formazione del consenso? Quanto sui governi del mondo e sugli equilibri geopolitici del futuro?
Angelo Brocato / Italpress
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Fonte foto: Ipa Agency
(ITALPRESS).
myPOS arriva a Napoli con un nuovo showroom e viaggia in taxi
NAPOLI (ITALPRESS) – myPOS inaugura l’anno con l’apertura del nuovo Experience Store di Napoli, il terzo in Italia dopo Milano (2018) e Roma (2022), che celebra un percorso di crescita e successo della fintech nata nel 2014.
Un settore, quello dei pagamenti digitali, che ha vissuto una crescita importante a partire dalla pandemia e che ha ulteriormente incrementato il volume nel nostro paese a partire dal 2022, quando la normativa ha stabilito l’obbligatorietà (con previste sanzioni) per gli esercenti che non offrissero la possibilità di pagare con POS. Un business che negli ultimi anni continua a crescere a due digit l’anno, che nel 2022 ha rappresentato il 40% dei consumi e nei primi sei mesi del 2023 ha raggiunto un transato di oltre 200 miliardi di euro. In questo contesto di mercato, myPOS ha trovato spazio e riscontro grazie ai numerosi vantaggi offerti dalle sue soluzioni che hanno convinto già circa 200.000 piccoli e medi imprenditori. myPOS, infatti, dà un contributo concreto al sistema produttivo tipico del nostro paese, fatto di moltissimi piccoli imprenditori che cercano autonomia e sicurezza anche grazie alla tecnologia, con un abbattimento dei costi, nessun vincolo di noleggio – il dispositivo è cedibile – e la disponibilità dei propri incassi in pochi secondi, come farebbero con i contanti.
La soluzione myPOS risulta particolarmente adatta per hotel, ristoranti, B&B, caffè, artigiani, ma anche attività stagionali, e-Commerce e liberi professionisti, ai quali dà la possibilità di accettare pagamenti con carta dai loro clienti facilmente e senza costi mensili o annuali e senza il bisogno di avere un conto in banca.
E’ inoltre possibile effettuare bonifici SEPA (anche istantanei) e SWIFT.
“Sono molto orgoglioso dell’inaugurazione del nuovo Store qui a Napoli – commenta Massimo Terreni – Country Manager myPOS Italia -. Abbiamo iniziato a lavorare con il tessuto imprenditoriale di questo territorio che si è rivelato subito molto stimolante, sono già numerosi gli esercizi partenopei che hanno scelto myPOS. Il nostro obiettivo è di fornire un pacchetto di soluzioni di pagamento all-in-box, facile da usare, veloce e versatile che possa ottimizzare il cash flow dei piccoli imprenditori”.
I servizi myPOS sono facili da gestire attraverso l’app myPOS (anche da browser) che fornisce una serie di funzionalità e rendicontazione intuitiva e trasparente, consentendo ai propri clienti di tenere sotto controllo in tempo reale i movimenti dei propri terminali e delle relative commissioni per ogni transazione.
“Un altro dei nostri punti di forza è l’assenza di costi nascosti – aggiunge il Country Manager di myPOS Italia -. Infatti tutti i servizi myPOS sono gestiti internamente, non da terze parti, partendo dal software proprietario. Il cliente acquista il nostro box, paga una piccola percentuale sulle transazioni ma per il resto non ci sono altre spese, come quelle di attivazione, disattivazione o il fastidioso canone mensile. Noi abbiamo scelto di lavorare con il modello “Pay Per Use”, gli operatori pagano solo la commissione di transazione per ogni pagamento ricevuto e non sono vincolati da alcun contratto di noleggio, poichè il device è di proprietà dell’utente”.
L’inaugurazione del nuovo myPOS Napoli è stata accompagnata da un’attività di comunicazione che dalla settimana precedente l’apertura ha portato in giro nella città su metro, tram e taxi un simpatico pay off “CCA’ NISCIUNO E’ FESS!”, che vuole strizzare l’occhio proprio alla centralità della convenienza dei servizi myPOS, per sottolineare la vicinanza dell’azienda al tessuto territoriale.
Anche a Napoli è attiva la collaborazione con la categoria taxi grazie a un accordo con la Radio Taxi Partenope che ha vestito 30 vetture con la livrea myPOS, e facilita le operazioni di pagamento digitale degli ospiti a bordo delle vetture, grazie ai terminali myPOS.
“Siamo presenti nei punti d’interscambio più importanti della città di Napoli per offrire un servizio taxi innovativo – spiega Massimiliano Pagano, responsabile di Radio taxi Partenope -. Oltre al numero 0810101 il servizio è disponibile tramite l’app IT TAXI per ridurre al minimo i tempi di attesa, sia per percorsi urbani che extraurbani, h 24. Utilizziamo un sistema all’avanguardia, flessibile e tecnologicamente avanzato, con tariffe regolamentari ma anche con offerte personalizzate. Dal nostro approccio industria 4.0 è nato l’interesse per le soluzioni myPOS, comode e vantaggiose, per andare incontro alle svariate esigenze della clientela. Radio Taxi Partenope, con un parco auto moderno e diversificato, accetta le carte di credito più diffuse e tutte le vetture sono equipaggiate con POS per pagamenti con carta di credito e bancomat. Radio Taxi Partenope utilizza i più evoluti sistemi di comunicazione e trasmissione aderente al consorzio IT TAXI ed URI. Serietà, onestà e cortesia sono i valori che ci distinguono sul mercato”.
Inoltre, è stata l’occasione per offrire agli ospiti che hanno preso parte alla cerimonia di inaugurazione, una piacevole esperienza di gusto grazie alle preparazioni di Chalet Ciro, una delle più rinomate realtà gastronomiche del territorio partenopeo.
“Napoli rappresenta un traguardo importante nella nostra crescita sul mercato italiano, abbiamo iniziato questo 2024 con dinamismo e siamo pronti ad ampliare ulteriormente la nostra presenza – spiega ancora Terreni -. L’apertura di questo nuovo Store ribadisce quanto per noi sia importante metterci la faccia e offrire ai clienti la certezza che noi ci siamo, possiamo incontrarli e rispondere alle loro necessità invitandoli nei nostri Experience Store. Crediamo che offrire la possibilità di un incontro dal vivo possa rafforzare la fiducia e rassicurare gli interessati della concretezza di myPOS. Offriamo ai clienti un servizio di assistenza e contatto multicanale per assecondare le diverse richieste”.
Ha preso parte all’evento l’influencer Arianna Borzacchelli (@arianna.borzacchelli): accattivante narratrice di Instagram oltre che una talentuosa designer di gioielli che l’azienda ha voluto presente anche come testimonianza di quanto facili e pratiche siano le soluzioni di pagamento myPOS che lei utilizza da tempo e che hanno rappresentato un supporto concreto nella crescita della sua attività commerciale.
– foto ufficio stampa myPOS –
(ITALPRESS).









