Hi-Tech & Innovazione

Musk “L’intelligenza artificiale un’arma a doppio taglio”

ROMA (ITALPRESS) – “L’intelligenza artificiale è una delle sfide maggiori per il futuro della civilizzazione. E’ come una nuova specie ed è un’arma a doppio taglio, perchè può fare qualsiasi cosa ma non ha una coscienza. E’ necessario regolamentare l’intelligenza artificiale per assicurarsi che sia vantaggiosa. Così ci saranno solo benefici e un’era di abbondanza”. Lo afferma Elon Musk, patron tra l’altro di Tesla e Space X, ospite a Roma sul palco di Atreju.
“Mi preoccupa il tasso di natalità così basso in Italia. Si tratta di un tema che incide anche sulla forza lavoro e che rischia di bloccare gli investimenti imprenditoriali nel prossimo furono. L’Italia è stato ed è un ottimo Paese in cui investire, per questo il mio auspicio è la sua ripresa demografica”, ha detto Musk.

– Foto Atreju Tv –

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Ruggiero (Edenred) “Il digitale ha cambiato il welfare aziendale”

ROMA (ITALPRESS) – “Sicuramente il welfare oggi sta cambiando per due motivi. Il primo è che tutta la trasformazione digitale porta i nostri servizi all’interno del mobile: rispetto a cinque anni fa, quando l’accesso ai servizi era su un desktop davanti al nostro pc, oggi le soluzioni digitali permettono di semplificare e portare dei contenuti a disposizione del cliente in mobilità e nel momento in cui vuole avere accesso ai servizi. Oggi il welfare è una piattaforma che si è allargata moltissimo, questo fa sì che ci siano all’interno molti più servizi spesso integrati in modo digitale, senza essere operati direttamente da noi, mentre noi diventiamo come un marketplace”. Lo ha detto in un’intervista all’Italpress Fabrizio Ruggiero, CEO di Edenred Italia, società nota per aver inventato i buoni pasto e per essere specializzata in soluzioni e servizi che semplificano il mondo del lavoro per le aziende.
“Negli ultimi anni, dal 2020, è cresciuto moltissimo il fringe benefit, il buono acquisto, spinto dal governo Draghi post-pandemia come un ottimo acceleratore per l’economia, che oggi vale più del 35% di quello che i nostri clienti comprano – ha spiegato – Poi c’è la parte dei servizi creativi, i viaggi, la palestra, il teatro, e poi c’è la parte dell’istruzione: queste cose cambiano molto anche in base alla fasce d’età”. E sui servizi legati al welfare aziendale: “I nostri clienti sempre di più hanno bisogno di trovare forza lavoro giovane e attrarre nuovi ragazzi: la nuova generazione ha cambiato la propria relazione con il loro posto di lavoro – ha raccontato – Ai miei tempi contava il posto di lavoro e la realizzazione professionale, oggi quello che conta è un posto di lavoro dove in realtà ci si realizza attraverso la possibilità di guadagnare tempo per se stessi. Tutte le aziende chiedono a noi di dare contenuti che consentano di rendere interessante il posto di lavoro, non soltanto per quello che si fa negli uffici, ma anche fuori – ha aggiunto Ruggiero – L’aspettativa di chi utilizza il welfare è di avere un aiuto economico alla vita quotidiana, specie se si hanno figli o genitori anziani, per i ragazzi più giovani il primo focus è la semplificazione per l’accesso ai servizi”.
Infine, sulla sostenibilità aziendale: “Già da qualche anno pubblichiamo il bilancio di sostenibilità, per noi è un pilastro fondamentale. La nostra interpretazione è funzionale al business, non c’è un mondo sostenibilità e un mondo azienda – ha concluso – Ma c’è un mondo aziendale all’interno del quale cerchiamo di fare le cose come oggi richiesto e come dobbiamo fare pensando al futuro dei nostri figli”.

– foto Italpress –
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Da Bosch e Cabolo nasce un nuovo sistema di conferenze

ROMA (ITALPRESS) – Dalla collaborazione fra Bosch e Cabolo nasce “Bosch Dicentis Hybrid Meetings & Cabolo Multimedia”, il nuovo sistema di conferenze di Bosch che riunisce in sè il meglio del mondo fisico e di quello virtuale.
Cabolo Multimedia è il sistema di verbalizzazione, traduzione e sottotitolazione automatica, dove audio, video e testo danno vita, in tempo reale, a un prodotto frutto dell’Intelligenza Artificiale di Cabolo, la soluzione progettata e brevettata da Cedat 85, azienda impegnata da oltre 35 anni nella fornitura di contenuti provenienti dal parlato.
“Senza bisogno di connessione a Internet, Cabolo può registrare, trascrivere e tradurre automaticamente, in tempo reale e in modo protetto, il parlato delle riunioni nella massima riservatezza, mantenendo le conversazioni crittografate e archiviate in modo sicuro”, si legge in una nota.
Il sistema Dicentis, combinato con la soluzione di AI di Cabolo consente di visualizzare la trascrizione e la traduzione automatica in forma di sottotitoli nel display del Conference System di Bosch, offrendo non soltanto la diffusione sonora, ma anche la traduzione in tempo reale del parlato, con sottotitolazioni di chi sta in video conferenza “garantendo la medesima fruibilità e lo stesso livello di interazione sia per coloro che si trovano in aula, sia per chi è collegato da remoto”.

– Foto ufficio stampa Cedat 85 –

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Bilancia dei pagamenti della tecnologia, nel 2022 surplus di 800 mln

ROMA (ITALPRESS) – Nel 2022 il saldo della bilancia dei pagamenti della tecnologia dell’Italia – che comprende i compensi per l’uso della proprietà intellettuale e gli scambi di servizi informatici, servizi di ricerca e sviluppo e servizi di architettura e ingegneria (ovvero le transazioni con l’estero in tecnologia non incorporata in beni fisici: disembodied technology) – è risultato in avanzo di 0,8 miliardi di euro, in calo rispetto al valore massimo registrato nell’anno precedente (2,1 miliardi). Lo rende noto Bankitalia, sottolineando che la riduzione dell’avanzo ha riflesso il peggioramento dei saldi di tutte le principali componenti tranne quella relativa ai servizi di ricerca e sviluppo (R&S). L’avanzo della bilancia tecnologica è interamente dovuto alle imprese manifatturiere, che realizzano circa il 60 per cento delle esportazioni di disembodied technology. Si mantiene elevata la quota dell’interscambio delle imprese appartenenti a gruppi esteri (quasi il 70 per cento delle esportazioni e il 75 per cento delle importazioni).
Nonostante la crescita relativamente sostenuta osservata negli ultimi quindici anni, l’interscambio di disembodied technology dell’Italia in rapporto al PIL rimane al di sotto della media europea e di quella dei maggiori paesi dell’area.
La riduzione del surplus della BP_Tec nel 2022 è dovuto interamente all’ampliamento del deficit nei confronti dei paesi OCSE, verso i quali si realizzano i tre quarti delle esportazioni e il 91 per cento delle importazioni; sono peggiorati i saldi relativi a numerosi paesi, in particolare gli Stati Uniti, la Svizzera, la Francia, la Germania e l’Irlanda. L’avanzo verso i paesi non appartenenti all’OCSE è invece cresciuto; l’incremento ha riguardato soprattutto Qatar e Brasile.
Le esportazioni italiane verso i paesi OCSE hanno riguardato in particolare gli Stati Uniti (2,3 miliardi, da 2,2 nel 2021) e la Svizzera (1,9 miliardi, da 1,8); per entrambi i paesi si tratta in larga parte di vendite di servizi di R&S; sono aumentate anche le esportazioni verso la Francia, la Germania, l’Irlanda e il Regno Unito.
Al di fuori dell’area OCSE, i principali paesi di destinazione sono stati la Cina (in particolare per i compensi per l’uso della proprietà intellettuale), il Brasile e il Qatar (in larga parte, rispettivamente, per servizi informatici e per servizi di ingegneria).
L’Irlanda, sede di diverse multinazionali attive nei settori ad alta tecnologia, è risultata al primo posto come paese di origine delle importazioni (2,5 miliardi, da 2,2 nel 2021), in larga parte di servizi informatici. Gli acquisti dalla Germania, nel complesso di analoga entità (2,5 miliardi, da 2,2), si ripartiscono in maniera più omogenea tra le varie componenti. Le importazioni dalla Francia sono cresciute da 1,6 a 2,4 miliardi; l’aumento ha riguardato soprattutto i compensi per l’uso della proprietà intellettuale. Gli acquisti dai paesi non appartenenti all’OCSE sono ammontati a 1,7 miliardi, in lieve aumento rispetto al 2021; l’incremento di quelli dalla Cina e dall’India (per entrambi i paesi, in larga parte servizi di ingegneria e altri servizi tecnici) è stato significativo.
Con riferimento al settore di attività, nel 2022 il surplus delle imprese manifatturiere residenti che effettuano scambi di disembodied technology è calato da 3,5 a 2,7 miliardi, pur rimanendo su un livello elevato; si è ampliato il deficit delle imprese del settore dei servizi (-1,8 miliardi, da -1,3).
La quota delle esportazioni delle aziende manifatturiere è rimasta sostanzialmente stabile, al 59 per cento del totale. I principali comparti coinvolti nella vendita di disembodied technology – mezzi di trasporto ed elettronica – hanno registrato dinamiche differenziate, stabile il primo e in forte crescita il secondo. Nel settore dei servizi, sono aumentate le esportazioni delle imprese del comparto dei ‘servizi professionali, scientifici e tecnicì e dei ‘servizi di commercio e distribuzionè, mentre sono diminuite quelle delle imprese dei ‘servizi di informazione e comunicazionè.
Con riferimento alle importazioni, l’incidenza della manifattura è aumentata al 46 per cento; il rialzo si è concentrato nei comparti dei mezzi di trasporto, della farmaceutica e degli alimentari. Tra le imprese dei servizi, a cui è attribuibile il 52 per cento degli acquisti, quelle classificate nei ‘servizi di informazione e comunicazionè hanno incrementato le importazioni del 13 per cento, consolidando un peso già superiore alla metà del settore.
Il peso degli scambi di disembodied technology delle grandi imprese – con mille o più addetti – è risultato in lieve calo nel 2022, pur rimanendo su livelli elevati (oltre il 60 per cento). L’incidenza delle aziende con capogruppo estera è in marginale aumento per le esportazioni, al 69 per cento, e in lieve calo per le importazioni, al 74 per cento
Nel 2021 (ultimo anno per il quale sono disponibili dati completi per il confronto internazionale) l’incidenza dei flussi di BP_Tec sul PIL in Italia era ancora significativamente inferiore a quella osservata in Germania e in Francia. L’elevato valore medio dell’Unione europea riflette il rilevante peso delle transazioni che fanno capo a paesi in cui operano società appartenenti a gruppi multinazionali, come l’Irlanda. In termini di saldi, la posizione dell’Italia nel 2021 era superiore a quella della Francia ma inferiore alla media europea e a quella della Germania.

– foto ufficio stampa Banca d’Italia –
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Pulizie domestiche 2.0, la tecnologia il migliore alleato degli italiani

ROMA (ITALPRESS) – Per gli italiani le pulizie domestiche sono sempre una cosa seria ma con tante differenze. Se è vero però che più di un italiano su due (il 53%) dichiara di amare ‘fare le puliziè – di questi il 62% sono donne il 44% uomini – e che quasi 6 italiani su 10 (il 57%) sostengono di dedicare due o più ore a settimana a pulire la propria casa, esistono differenze importanti sia tra le motivazioni che nelle tecniche utilizzate. Su una cosa però concordano tutti: la tecnologia è oggi uno dei migliori alleati dell’igiene domestica. Sono questi alcuni dati che emergono dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Vorwerk per l’Italia condotta tra ottobre e novembre – attraverso un’indagine SWOA (Social Web Opinion Analysis) su oltre 1200 individui attraverso domande con risposte chiuse o multiple – per monitorare opinioni, pareri ed esperienze sul modo in cui gli italiani si prendono cura degli ambienti domestici.
Dai dati dell’Osservatorio emerge un trend principale: se in passato per le faccende domestiche si ricorreva all’aiuto di un professionista, oggi gli italiani dichiarano che il primo supporto arriva dalla tecnologia (il 30%), seguito dal professionista delle pulizie (il 26%) e da un familiare (il 15%). Il 23% degli intervistati, inoltre, afferma di occuparsi personalmente dei lavori domestici senza ricorrere a alcun aiuto.
“Il Re della pulizia hi-tech” – che mantiene il primato tra gli strumenti di igiene domestica più utilizzati in assoluto – resta l’aspirapolvere (preferito nel 64% dei casi), di cui è cambiata anche la percezione come oggetto. Oggi l’aspirapolvere non è più un utensile da relegare in uno sgabuzzino e utilizzare al bisogno ma serve anche come complemento d’arredo, da sistemare in bella mostra e in posizione strategica; per questo nel corso degli ultimi anni, il design di questo elettrodomestico è diventato sempre più elegante e ‘smart’.
Al secondo posto si posiziona il “sistema completo di pulizia” (con il 58% di preferenze) che, grazie alla versatilità e ai tanti accessori integrati, può servire per molteplici attività e in diversi ambienti. Sul terzo gradino del podio, infine, troviamo lo strumento più innovativo: il robot aspirapolvere (scelto nel 56% dei casi) che, grazie alla tecnologia, è in grado di interagire e pulire casa anche a distanza, lavorando e ricaricandosi in maniera autonoma.
“In Vorwerk i clienti sono al centro di tutto, per questo sviluppiamo prodotti che fondono perfettamente tecnologia all’avanguardia e design – ha commentato Jan Delfs, Head of Global Design della multinazionale Vorwerk che quest’anno celebra gli 85 anni di Folletto -. Questo è possibile solo con un costante impegno sul fronte dell’innovazione, per scoprire ciò che non è stato ancora scoperto e realizzare soluzioni capaci sia di soddisfare le esigenze dei clienti che di integrarsi all’interno degli ambienti domestici moderni. La perfetta fusione tra innovazione e design, dunque, è il segreto che ci permette di offrire prodotti straordinari dal punto di vista estetico e funzionale”.
Uno dei dati più interessanti che emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Vorwerk per l’Italia è che a motivare gli italiani a pulire la propria abitazione è soprattutto la presenza di ospiti: nel 67% delle preferenze ci si rimbocca le maniche in vista dell’arrivo di parenti e amici, seguito dal 63% che è spinto dalla la presenza in casa di animali domestici e del 55% che sente il bisogno di vivere in un ambiente igienizzato.
Per quanto riguarda il tempo dedicato alle pulizie, la maggior parte degli italiani – quasi 6 su 10 (il 57%) – afferma che, complessivamente, servono due o più ore a settimana per le pulizie (il 30% dichiara 2 ore e il 27% più di due ore). Per 1 su 3, poi, il momento migliore della giornata da dedicare alle faccende di casa è il mattino (il 33%), mentre il giorno migliore è uno del fine settimana (sempre il 33%) sebbene resista uno zoccolo duro (il 28%) che pulisce solo “quando è necessario”.
In alcuni periodi dell’anno, poi, gli italiani si dedicano a una pulizia più approfondita e radicale dell’ambiente domestico. Se per uno su tre (32%) questo momento è l’inizio della primavera – un periodo che coincide anche con uno dei classici “cambi di stagione” di biancheria e abiti – per uno su quattro (26%), invece, è il rientro dalle vacanze.
In tema di pulizie, non a tutte le zone o gli oggetti della casa si rivolge la stessa attenzione.
L’ambiente che – da nord a sud – richiede più meticolosità è il bagno (nel 66% dei casi) che necessita di un’igiene più profonda, seguito dal soggiorno (il 59%) che, invece, deve essere sempre impeccabile per accogliere gli ospiti.
Emerge inoltre anche un ordine ‘idealè di arredi o altro a cui dedicare più cura e impegno nella pulizia. In ordine decrescente, l’attenzione va al piano di cottura (il 62%) che necessita di sgrassatura e igienizzazione profonda, seguito da mensole e librerie (il 52%), ovvero i luoghi dove si annida la polvere. A seguire, infine, troviamo le finestre e i vetri (il 50%) che, oltre a necessitare di una pulizia dall’interno, vanno puliti anche all’esterno trovandosi esposti a intemperie e inquinamento.
Il compito che gli italiani svolgono con più piacere è ‘passare l’aspirapolverè (il 56% del campione), uno strumento che grazie all’innovazione e alla tecnologia oggi risulta sempre più leggero, maneggevole ed efficiente. Un’attività prediletta soprattutto dagli uomini (il 58%), mentre il mondo femminile pone in cima alle preferenze la pulizia della cucina (il 56%).
Nell’ambito delle pulizie domestiche non tutto può essere risolto dagli strumenti hi- tech: per assicurare l’igiene – oltre a un pò di fatica – sono necessari ancora i classici strumenti “analogici”. Tra quelli considerati indispensabili dagli italiani al primo posto troviamo i panni in microfibra (62%), seguiti dal “mocio” lavapavimenti (56%) e dalle spugne (51%). A fare il paio con questi strumenti, poi, ci sono i detergenti: il preferito è lo sgrassatore (65%) seguito dall’anticalcare (57%) e dall’igienizzante (47%).
Tornando al tema dell’innovazione – in conclusione – secondo la maggior parte del campione raggiunto uno dei fattori in grado di garantire una pulizia “profonda ed efficace” è proprio l’uso della tecnologia (a detta del 62%). E anche qui sono soprattutto gli uomini a dichiararlo (il 66%), mentre per le donne conta la “frequenza delle pulizie” (il 61%). Insomma: delegare le pulizie domestiche alla tecnologia aiuta, ma non è (ancora) possibile sottrarsi dall’impegno necessario a mantenere sano, pulito e igienizzato il luogo in cui si vive ogni giorno con famiglia, animali e amici.

– foto ufficio stampa Edelman –
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La fibra ultraveloce di Open Fiber arriva nel borgo trentino di Tenno

TENNO (TRENTO) (ITALPRESS) – I mercatini di Natale rendono Canale di Tenno, borgo medievale trentino a due passi dal Lago di Garda, un luogo ancora più magico: un borgo, tra i più belli d’Italia, dove il tempo sembra essersi fermato. Eppure al suo interno pulsa un’anima smart. Open Fiber ha infatti ultimato la posa della banda ultraveloce in fibra ottica, rendendo questo gioiello più funzionale, competitivo e alla portata di tutti. “Per noi è stato un investimento importante – ha detto il sindaco di Tenno Giuliano Marocchi -. E’ fondamentale per la crescita di tutto il sistema del territorio del nostro comune; penso alle imprese e penso alle famiglie, ai residenti, agli studenti, allo smart working e agli ospiti, qui nel borgo ma anche nel resto del comune di Tenno”.
Open Fiber ha operato utilizzando circa il 72% delle infrastrutture esistenti, riducendo anche i tempi di esecuzione del progetto. “Nel borgo abbiamo operato posando 300 metri di infrastruttura attraverso una tecnica innovativa che ci ha permesso quindi di ridurre al minimo le opere di scavo ed evitare interventi importanti che andassero a rovinare il pregio di questo borgo – spiega il field manager di Open Fiber, Gabriele De Rossi -. Sul progetto completo di Tenno, invece, abbiamo posato in totale 17,8 km di infrastruttura. Alla fine abbiamo collegato 710 edifici per circa 1.350 unità immobiliari”.
L’obiettivo della company è quello di garantire la copertura delle maggiori città italiane ma anche il collegamento ultraveloce delle aree rurali e industriali. Un’operazione che guarda al futuro e consentirà al Paese di cambiare passo e di valorizzare ulteriormente anche i suoi tesori.
In uno degli antichi edifici in pietra di Tenno sorge “la Casa degli Artisti”. “E’ un polo culturale che gestiamo assieme ai comuni di Riva del Garda e di Arco, e chiaramente è un luogo di eccellenza per la promozione artistica culturale del nostro territorio – ha sottolineato il sindaco Marocchi -. In questo periodo abbiamo un’esposizione molto importante di Luigi Bonazza, uno degli artisti trentini più importanti e quindi la mostra accoglie un gran numero di visitatori. La fibra ultraveloce diventa un valore aggiunto straordinario, perchè anche per queste cose la comunicazione, l’immediatezza, il collegamento con il mondo diventano fondamentali e strategici”. “Il borgo, con i mercatini di Natale, vive in maniera spettacolare questo periodo dell’anno – ha aggiunto -. Abbiamo delle presenze molto numerose e quindi diventava importante dare una risposta anche da questo punto di vista. Ma non solo in inverno. Anche d’estate abbiamo delle manifestazioni ricettive e turistiche molto importanti nel sistema Trentino e quindi è una sfida vinta anche questa”.
“A Canale di Tenno si respira il passato e con la posa della fibra ottica si può pensare di svoltare verso il futuro – conclude il field manager di Open Fiber – soprattutto per una cultura di smart working che permette a borghi come questo di essere vissuti costantemente tutto l’anno e di attirare anche persone che cercano arte, quiete e buon vivere”.

– foto xa7/Italpress –
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Sisal, la startup MgShell vince la Call for Ideas GoBeyond 2023

MILANO (ITALPRESS) – MgShell è la startup vincitrice che si è aggiudicata il grant da 50 mila euro messo in palio da Sisal, grazie a un prodotto che mira a rivoluzionare l’approccio terapeutico in campo oftalmico.
La premiazione è avvenuta all’interno del terzo SisalTalk dedicato internamente a GoBeyond, la piattaforma di innovazione responsabile di Sisal, dove si è parlato dell’ecosistema dell’innovazione e delle startup a impatto sociale in Italia e che ha visto la partecipazione di Camilla Folladori, Chief Strategy Officer di Sisal, Cristian Fracassi – Inventore e CEO di Isinnova, Annamaria Tartaglia – Founder e CEO TheBrandSitter, e di Paolo Landoni – Social Innovation Monitor (SIM), Politecnico di Torino.
L’idea della startup vincitrice di questa settima edizione nasce dalla necessità di risolvere i problemi associati alla degenerazione maculare senile, una patologia della parte centrale della retina e principale causa di cecità negli over 50. MgShell offre un dispositivo intraoculare e biodegradabile a rilascio di un farmaco in grado di replicare l’attuale pratica clinica senza la necessità di procedure chirurgiche, aumentando l’aderenza dei pazienti al trattamento, diminuendo i costi sanitari e generando opportunità di business per le aziende farmaceutiche.
Questi i numeri dell’edizione di quest’anno della call for ideas di GoBeyond: 456 candidature di startup provenienti da settori ad alto impatto sociale come healthcare, IT, clean technology, food and beverage, fashion, education, e lifestyle, complessivamente con il 29% in più di iscrizioni rispetto al 2022 e con il 35% di startup a leadership al femminile, in controtendenza rispetto al trend che in Italia ad oggi conta solo il 13,6% del totale di startup a leadership femminile.
“Come Sisal, vogliamo essere un attore nel facilitare l’ecosistema dell’innovazione in Italia e incoraggiare le startup che creano un impatto positivo sulla società e GoBeyond è il progetto che concretizza perfettamente la nostra strategia di Open Innovation – ha dichiarato Camilla Folladori, Chief Strategy Officer di Sisal, intervenendo durante il Sisal Talk -. I numeri da record di questa settima edizione raccontano di come GoBeyond negli ultimi anni si è confermata una vera e propria piattaforma di innovazione con oltre 1500 startup che hanno partecipato alle edizioni della Call for ideas e oltre 1000 innovatori e startupper che hanno partecipato ai corsi della Accademy e agli incontri della Community per rafforzare cultura e strumenti dell’innovazione responsabile”.
GoBeyond si configura sempre di più “come progetto strategico di Sisal per supportare l’innovazione responsabile e incoraggiare lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali con un impatto positivo sulla società, privilegiando non solo idee orientate all’innovazione tecnologica, ma anche tutti quei progetti che nel lungo periodo contribuiscono alla costruzione di un futuro più responsabile, digitale e inclusivo”, si legge in una nota.
Insieme alla startup vincitrice, Bufaga, Relicta, Justep, GenoGra, Suncubes sono le sei startup finaliste che si sono aggiudicate percorsi di advisory messi a disposizione dai partner di GoBeyond che potranno così accompagnare sviluppo e crescita delle startup.
Per il primo anno poi è stato riconosciuto un premio speciale in collaborazione con Startup Geeks, incubatore online per lo sviluppo di progetti imprenditoriali, per le startup concept only, realtà imprenditoriali non ancora costituite e senza un prodotto o servizio testato. Le 3 startup che si sono aggiudicate l’accesso gratuito allo Startup Builder, il percorso di incubazione online di Startup Geeks sono Mo.tum, My Mentor AI e Green Power plus.
GoBeyond anche quest’anno è stato supportato da partner come: A4W (Angels for Women), Alkemy, Carter&Benson, FoundationC, frog-Part of Capgemini Invent, Google, Italian Tech, La Carica delle 101, Mamacrowd, NTT DATA, K&L Gates, Startup Geeks, SheTech, Social Innovation Teams e StartupItalia.

– Foto ufficio stampa Sisal –

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#Roma5G, al via il progetto per la rete 5g e Wi-fi nella capitale

ROMA (ITALPRESS) – #ROMA5G è il progetto che verrà messo in atto dal 2024 e che porterà alla realizzazione della rete 5G e del wi-fi nella Capitale. A presentare l’avvio del piano è stato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri insieme al Direttore Generale di Roma Capitale Paolo Aielli e al Ceo Antonino Ruggiero di Boldyn Networks Italia, la società che si è aggiudicata l’appalto l’agosto scorso e la concessione per 25 anni della realizzazione e della gestione di questa nuova infrastruttura.
“Cambierà completamente la qualità della vita e dei servizi di questa città. Questo è uno dei cantieri più rilevanti. Tanti si vedono fisicamente, questo si vedrà di meno nella sua dimensione materiale. Sarà più impattante dal punto di vista del servizio che riuscirà a realizzare. E’ uno dei più grandi cantieri per il Giubileo e il post giubileo che renderà Roma una delle città dotate al mondo di infrastruttura digitale avanzata. E’ un progetto complesso che giunge ad attuazione in tempi contenuti, tenuto conto che ci siamo fermati per il giudizio del TAR che ha dato ragione all’amministrazione” afferma Gualtieri.
“La copertura a 5G è strategica perchè consente a Roma di diventare una Smart city secondo le tre parole chiave Velocità, latenza e densità, maggiori di quelle che la rete attuale consente – continua – E’ un beneficio di innovazione, competitività, qualità dei servizi, sicurezza e sostenibilità, perchè molti dei servizi miglioreranno anche l’ambiente. Ci consentirà di rafforzare significativamente la copertura 5G, di ridurre l’impatto ambientale perchè le Small Cells hanno minori emissioni elettromagnetiche e anche un minore impatto visivo, di aumentare la sicurezza pubblica e di avere un ampio portafoglio di servizi digitali”.
I lavori prenderanno il via nel 2024, in base al recente contratto firmato e del valore di oltre 97 milioni di euro, dei quali 20 di provenienza pubblica e la restante parte principale affidata all’investimento privato, secondo il partenariato pubblico-privato con Boldyn Networks. Si tratta di una società americana che svolge la propria attività in Europa e in particolare in tutto il mondo anglosassone, che ha profonda esperienza negli Stati Uniti e nella realizzazione di progetti simili a quello di Roma a New York, Los Angeles e Londra.
“Roma racchiude in sè gli elementi sviluppati su queste città, con una visione di sintesi di tanti progetti che sono stati portati a termine in giro per il mondo – afferma Ruggiero – Così da rendere Roma la prima vera città digitale d’Europa e del mondo, soprattutto considerando una visione di insieme e non a piccoli pezzi. A New York abbiamo fatto delle cose simili, a Londra abbiamo fatto progetti per i trasporti ma nessuna amministrazione pubblica, come Roma, era stata capace di immaginare una infrastruttura a servizio dei cittadini, dei turisti, delle imprese e degli operatori delle telecomunicazioni, così ampia e ben strutturata”.
Secondo il programma dei lavori si svolgerà la posa della Fibra in 100 piazze e il completamento della rete 5G sulle fermate lungo il percorso giubilare della Metro A entro la fine del 2024, mentre le altre fermate arriveranno entro giugno 2025. Per quanto riguarda la Metro B, i lavori saranno realizzati per il 50% entro il prossimo anno, per il 75% entro giugno 2025 e poi finiti entro dicembre 2025. Per la Metro C il 50% della rete verrà completato entro giugno 2025 e poi il 75% entro dicembre successivo e il 100% entro giugno 2026. I servizi Wi-Fi sulle 100 piazze saranno completati entro il giugno 2025, come anche l’installazione dei sensori IoT e delle telecamere ma il 75% sarà operativo già per il Giubileo. I lavori per le small cells si completeranno attraverso vari passaggi intermedi, fino al 2027. Il progetto, inoltre, verrà esteso al di fuori di Roma: Civitavecchia, Fiumicino, Ostia e Ciampino.

– foto: xl5/Italpress –

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