Hi-Tech & Innovazione

Premio Angi 2023, consegnati gli Oscar dell’Innovazione

ROMA (ITALPRESS) – Si è svolta la cerimonia di premiazione della VI edizione degli Oscar dell’Innovazione – Premio ANGI 2023, promossa dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori e ospitata nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio di Roma.
Più di 30 i riconoscimenti conferiti per gratificare i progetti di eccellenza del mondo delle imprese e delle startup e per omaggiare alcuni dei maggiori esponenti della società civile e della classe dirigente che si sono distinti per il loro percorso professionale.
A fare gli onori di casa il presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri (già ForbesU30). “Sostenere le giovani generazioni, valorizzare le eccellenze italiane e promuovere il talento sono le scelte alla base della missione dell’Associazione Nazionale Giovani Innovatori – ha commentato -. Occorre investire maggiormente per rilanciare il nostro ecosistema Paese mettendo al centro dell’agenda l’innovazione, la trasformazione digitale e lo sviluppo sostenibile. Questo il nostro appello all’Europea e al Governo Meloni”.
Ad aprire i lavori il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha evidenziato come “bisogna accompagnare i giovani verso un mondo nuovo. Mai come oggi abbiamo bisogno di crescere sul fronte della ricerca, della sperimentazione, creando nuovi modelli di equilibrio che nascano dalla tecnologia. La sfida di riconoscere e premiare questo impegno deve coinvolgere tutti noi e qui oggi abbiamo giovani e startup che più di ogni altro soggetto veicolano questo cambiamento”.
In rappresentanza del Comune di Roma e a portare i saluti del sindaco Roberto Gualtieri, il consigliere con delega alle Politiche giovanili Lorenzo Marinone. “Il patrimonio di innovazione e creatività del nostro Paese è enorme e va sostenuto, a partire dai giovani ricercatori – ha detto -. Oggi abbiamo fotografato uno spaccato di grande interesse sulle aziende e le persone che promuovono, realizzano e diffondono il cambiamento – spiega -. Dalla sostenibilità alle smart cities, dalla finanza alla cura della persona, c’è un patrimonio di competenze che deve unire imprese, ricerca, università e istituzioni”.
A seguire sono intervenuti Carlo Corazza, direttore degli Uffici del Parlamento Europeo in Italia; Massimo Pronio, responsabile Comunicazione Rappresentanza della Commissione europea in Italia; Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega al Coordinamento della politica economica e di programmazione degli investimenti pubblici; Maria Condemi, direttore generale dell’Innovazione tecnologica, delle risorse strumentali e della comunicazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Maurizio Montemagno, direttore generale Direzione per la politica industriale l’innovazione e le Pmi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Questi ultimi due hanno anche ricevuto l’innovation government award legato all’operato del Ministero del Lavoro e del MIMIT e dei rispettivi ministri Calderone e Urso. Quest’ultimo ha evidenziato come “L’innovazione sia indispensabile ad acquisire competitività e voi, con i vostri progetti e le vostre iniziative, date testimonianza ancora una volta al potenziale straordinario che si trova nelle menti dei giovani imprenditori italiani. Ogni progetto premiato rappresenta un nuovo capitolo nella storia della nostra Nazione, una storia di visione, perseveranza e successo che apre nuove opportunità”.
Queste le Startup premiate: per Energy & Environment premiata Circular Materials; per Smart City e New Technologies premiate Feelera e Beaconforce; per Wellness & Digital Health premiata Salute360; per Sustainability & Food tech premiata Digitiamo; per Blockchain e Digital Industry premiata The Cryptonomist; per Robotica e Industry premiati i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia Mario Caironi e Alessandra Sciutti; per AI & VR premiate DWorld e Virevo; per Blockchain e Innovazione premiata con una menzione del Lusso AURA Blockchain Consortium; per Moda e Luxury premiata E. Marinella; per Mind e Training premiate Normàs Teaching e HR Coffee; per Future Mobility & Proptech premiate Reefilla e Casavo; per Musica, Cultura e Media premiate Factanza, ANote e NUWA Technologies.
Menzioni speciali inoltre a: Giampaolo Rossi direttore generale della Rai; Francesco Soro Amministratore Delegato del Poligrafico e della Zecca dello Stato; Paolo Carito Direttore Generale Fondazione EuroRoma2024; Flavio Manzoni, Chief Design Officer Ferrari; Cinzia Romanelli Ceo e Founder Building Heritage – Forbes Global Properties; Andrea Moccia, Fondatore e Direttore Editoriale di Geopop; Zeno D’Agostino, presidente dei porti europei (Espo); Paolo Ruffini Prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede; infine per i suoi 35 anni di attività, un riconoscimento anche all’Italpress con la menzione ritirata da Giorgio Piscolla, delegato dal direttore responsabile Gaspare Borsellino.
Tra i partner sostenitori della manifestazione: A2A, Bayer, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Carrefour, Swag, Unimarconi, Edenred, Meta, Team System, Building Heritage, Errebian, Cottorella, Nimlok, Ecolanyard, Alto Lato, CM Service, Ciù Ciù.

– Foto ufficio stampa Angi –

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Cybersecurity, tra le Pmi prevale la sottovalutazione

MILANO (ITALPRESS) – Che cos’è la cybersecurity? Si tratta di una domanda alla quale le piccole e medie imprese probabilmente risponderebbero in modo approssimativo. Anzi, per molte è un tema in larga parte sottovalutato. E’ lo scenario preoccupante che emerge dalla survey di Grenke Italia, realizzata in collaborazione con Cerved Group e Clio Security, su un campione di oltre 800 imprese con un fatturato compreso fra 1 e 50 milioni di euro e con personale variabile dai 5 a i 250 dipendenti.
“Questa ricerca ci dice che in realtà il problema del denaro non c’è perchè appena il 2% dice che investire in cybersecurity è un tema di risorse. Il problema non è essere inconsapevoli dell’importanza perchè oltre il 60% dice che è un aspetto essenziale per il loro business. Ma per qualche strana ragione si è formata nelle PMI un’equazione per cui la protezione dei dati, sulla quale hanno speso denaro per essere conformi alle regolamentazioni europee, è stata fatta coincidere con la cybersecurity. Purtroppo non è così”, spiega Alessandro Curioni, esperto di Cybersecurity e fondatore DI.GI Academy.
Altro dato allarmante è che il 73,3% delle imprese non sa cosa sia un attacco ransomware mentre il 43% non ha un responsabile della sicurezza informatica. Il 26% è quasi sprovvisto di sistemi di protezione e solo 1 azienda su 4 (22%) ha una rete “segmentata” cioè più sicura. Inoltre meno della metà degli intervistati (48%) conosce il phishing anche se risulta l’attacco informatico più subito dalle PMI italiane (il 12% ha dichiarato di averlo subito).
“Noi sappiamo che la conformità è fondamentale per gli adempimenti normativi: circa il 50% delle aziende hanno un regolamento aziendale in cui scrivono ai dipendenti come utilizzare i dispositivi. Per contro il 72% non fa azioni formative in ambito di cybersecurity e quando le fa le affida tipicamente al Data Protection Officer, quindi con un forte orientamento verso la protezione dei dati – sottolinea Curioni -. Altro elemento significativo: meno di un’azienda su 3 effettua verifiche periodiche della sicurezza dei suoi sistemi informatici magari attraverso dei Penetration Test”.
Per un’azienda intervistata su 5 la cybersecurity è poco rilevante nella gestione della sua attività e la grande maggioranza (61%) di queste lo afferma perchè non ritiene di trattare dati sensibili. Quasi il 73% delle imprese intervistate non organizza per i dipendenti momenti di formazione sui rischi informatici e sulle precauzioni da adottare.
Passando dal livello di conoscenza alle azioni concrete emerge ancora di più l’impreparazione delle piccole e medie aziende del nostro Paese sul fronte della cybersicurezza. La maggioranza relativa delle aziende intervistate (45%) non ha effettuato verifiche sulla sicurezza informatica aziendale in passato e non prevede di farne in futuro.
Per Curioni la confusione riguardante questo tema e l’appiattimento sulla semplice protezione dei dati “sta trasformando il problema della cybersecurity in un problema culturale”. Una preoccupazione condivisa anche da Aurelio Agnusdei, Country Manager di Grenke Italia, operatore di noleggio operativo per le PMI.
“Il quadro che emerge da questo studio è tutt’altro che rassicurante. Non esiste una cultura della cybersicurezza per quanto riguarda le piccole e medie imprese e questo è ancora più preoccupante se si pensa che ci riferiamo al 95% delle imprese italiane. C’è un evidente scostamento tra rischio reale e rischio percepito e questo dipende spesso dall’assenza di risorse dedicate a questo argomento”, dichiara Agnusdei sottolineando che bisogna “innanzitutto creare una cultura: rendere le imprese consapevoli dei rischi che corrono e creare le condizioni affinchè si possa porre rimedio a questa situazione di rischio. Le piccole e medie imprese il più delle volte non hanno le risorse necessarie: è quindi importante che il mercato individui soluzioni scalabili che possano essere applicate a più imprese in maniera facile e con un approccio consulenziale”.
Ma come si può procedere per sensibilizzare in modo più incisivo le piccole e medie imprese? Secondo il presidente di AIPSA (Associazione Italiana Professionisti Security Aziendale) Alessandro Manfredini “un primo passo importante potrebbe essere una sorta di check-up della propria organizzazione per capire chi sono le persone, i processi e le tecnologie. Quindi mappare e capire se ci sono delle vulnerabilità non solo tecnologiche, ma anche di minor cultura che le persone che dovrebbe gestire determinati argomenti ancora non hanno. E infine iniziare in maniera imprenditoriale un percorso di adeguamento andando a mappare le priorità”.
Per quanto riguarda invece il tema delle competenze, Manfredini ritiene che oggi “scontiamo un gap generazionale e culturale sui temi di transizione digitale, a maggior ragione se si parla di cybersecurity. Sicuramente alcune aziende nel primo periodo avranno la necessità di doversi appoggiare a professionisti esterni”.

– Foto xh7/Italpress –

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Studio Tim, il mercato dell’Intelligenza artificiale vale 1,9 mld

ROMA (ITALPRESS) – Con un valore stimato in 1,9 miliardi di euro nel 2023, in crescita fino a 6,6 miliardi nel 2027, il mercato dell’Intelligenza Artificiale è in forte sviluppo anche in Italia, sostenuto principalmente dagli investimenti dei comparti finance, telecomunicazioni e IT, manifattura e retail e con ulteriore potenziale di crescita nei settori dell’assistenza sanitaria, della Pubblica Amministrazione e dell’agricoltura. Sono queste alcune delle principali evidenze del Rapporto ‘L’Intelligenza Artificiale in Italia – Mercato, Innovazione, Sviluppì realizzato dal Centro Studi TIM in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center – il centro di competenza del Gruppo bancario a supporto dello sviluppo delle startup e dell’ecosistema dell’innovazione -, e presentato oggi a Roma durante l’evento che ha premiato le migliori soluzioni innovative vincitrici della ‘TIM AI Challengè.
Ad aprire i lavori Elio Schiavo, Chief Enterprise and Innovative Solutions Officer di TIM, che ha dichiarato: “Iniziative come questa challenge hanno lo scopo di innescare un circolo virtuoso, puntando a facilitare l’incontro tra imprese e generazioni diverse per valorizzare le nuove esperienze e proposte di chi si affaccia oggi in un mercato sempre più veloce, in cui l’Intelligenza Artificiale è un fortissimo acceleratore della trasformazione digitale di aziende e Pubblica Amministrazione. In questo contesto, un’azienda come TIM, che ha nel suo DNA e nella sua storia la capacità di portare nel Paese l’innovazione in maniera responsabile, si pone l’obiettivo di estrarre il meglio di una tecnologia disruptive come l’AI, ponendo la massima attenzione alle tematiche di privacy, sicurezza e impatto sociale in quello che facciamo”. “Con TIM Enterprise – ha aggiunto Schiavo – mettiamo a disposizione risorse e competenze con l’obiettivo di far crescere tutta la filiera dell’innovazione”.
Dallo studio presentato da Laura Li Puma, Responsabile Artificial Intelligence Lab Intesa Sanpaolo Innovation Center, emerge che il mercato dell’AI crescerà del 37% l’anno in Italia arrivando a circa 6,6 miliardi di euro nel 2027, e, a livello globale, raggiungerà oltre 407 miliardi di euro.
Le imprese che utilizzano maggiormente l’AI sono quelle di grandi dimensioni: circa una grande azienda su quattro aveva attivato almeno una soluzione di AI nel 2021, mentre la media scende intorno al 6% considerando le imprese con più di dieci addetti, secondo i dati Eurostat. Stime più recenti attestano una crescita nell’uso dell’AI, con il 60-70% delle grandi imprese che sta già utilizzando o sperimentando questa tecnologia.
Lo studio evidenzia anche come l’utilizzo dell’AI potrà costituire un acceleratore dello sviluppo economico, aumentando la produttività e liberando risorse da applicare in ambiti in cui viene generato maggior valore. Secondo le stime del Centro Studi TIM, infatti, dal 2022 al 2026 l’Intelligenza Artificiale offrirà un contributo cumulato al PIL dell’Italia fino a 195 miliardi di euro, corrispondente ad un valore medio annuo di quasi 40 miliardi di euro pari a circa il 2% del PIL.
Inoltre, l’applicazione dell’intelligenza artificiale su scala industriale – in particolare nei settori energia, agricoltura, trasporti ed acqua – contribuirà a diminuire complessivamente in Italia le emissioni di CO2 equivalenti di circa 116 milioni di tonnellate nel periodo 2020-2030, con una riduzione media annua di circa il 2,6% del totale delle emissioni, arrivando fino al 5% in meno al 2030.
La diffusione dell’Intelligenza Artificiale comporta, inoltre, un consumo sempre maggiore dei servizi di Cloud Computing. Considerando che tra il 7 e il 10% della spesa Cloud è oggi indotta dall’impiego del machine learning, il Centro Studi TIM ha calcolato che nel 2027 la sola diffusione di questa tecnologia genererà in Italia una spesa aggiuntiva di oltre 870 milioni di euro l’anno nei servizi di Public Cloud.
All’incontro ha partecipato anche Giulia Sapino, Marketing Lead di Prestofresco, una catena di supermercati, con circa 100 punti vendita dislocati nel Nord Italia, che utilizza l’intelligenza artificiale di TIM per accedere alle informazioni aziendali in tempo reale e prendere decisioni basate sui dati, con impatti positivi sull’efficienza e le performance aziendali. All’evento ha preso parte anche Giordana Castelli, Coordinatrice Progetto Urban Intelligence del CNR.
Con l’obiettivo di arricchire ulteriormente il portafoglio di soluzioni in ambito AI che TIM Enterprise mette a disposizione di aziende e PA è stata realizzata la ‘TIM AI Challengè. L’iniziativa di scouting rientra nell’ambito del programma di Open Innovation, e in particolare all’interno di TIM Growth Platform, il nuovo modello di innovazione che punta sulla collaborazione industriale con società ad alto potenziale con l’obiettivo di accelerarne la crescita. La sfida, lanciata in collaborazione con alcuni dei principali attori in questo ambito, ha coinvolto oltre 160 startup, scaleup e aziende innovative chiamate a presentare soluzioni basate sull’AI per accelerare la trasformazione digitale. Circa l’80% delle proposte valutate è italiano, con forte interesse anche di società estere (spagnole, francesi, americane e inglesi in primis).
In particolare, TIM ha premiato due aziende: Digitiamo per la soluzione ‘Assistente all’Acquistò, un assistente digitale per l’acquisto personalizzato che unisce sistemi di raccomandazione e AI generativa per supportare il consumatore finale prima, durante e dopo la vendita; e causaLens, con sede nel Regno Unito, per la piattaforma – decisionOS – che consente alle imprese di utilizzare i propri dati per prendere migliori decisioni aziendali sfruttando la Causal AI, la nuova frontiera dell’innovazione nell’AI. Ai vincitori verrà offerta una partnership tecnologica e commerciale con TIM Enterprise.
Gli ulteriori riconoscimenti assegnati sono: premio EIT Digital a MYWAI per la soluzione AIoT che combina Edge & Generative AI per rendere intelligenti i macchinari ed ottimizzare i costi di manutenzione predittiva, il controllo qualità e la produttività;
premio Intesa Sanpaolo Innovation Center a WordLift per l’automazione della SEO (Search Engine Optimization) basata sull’AI che ottimizza il contenuto e migliora il posizionamento dei siti web sui motori di ricerca; premio dell’Osservatorio Startup Thinking del Politecnico di Milano a Athics per l’attenzione alla sostenibilità sociale della soluzione di intelligenza artificiale conversazionale che consente di creare assistenti virtuali in grado di adattare la comunicazione al profilo psicometrico dell’utente; premio ImpreSapiens – Sapienza Università di Roma a TrafficLab per WeTraffic, una piattaforma per la gestione, la previsione e il monitoraggio in tempo reale del traffico e dei parcheggi.

– foto ufficio stampa Tim –
(ITALPRESS).

I veri leader ai tempi dell’Ia nell’ultimo libro Filippo Poletti

MILANO (ITALPRESS) – Il vero leader ai tempi dell’intelligenza artificiale? Deve avere cuore e cervello, il primo per prendersi cura delle persone, il secondo per raggiungere gli obiettivi di business promuovendo un impatto positivo sulla società. In un contesto in cui, entro i prossimi 5 anni, il 50% delle decisioni manageriali sarà preso in collaborazione con l’IA, sono queste le fondamenta del “test del cuore e del cervello” per i capi articolato in dieci passaggi, proposto da Filippo Poletti, giornalista professionista e top voice di LinkedIn, presentato oggi a Microsoft Italia a Milano nella sede italiana assieme all’amministratore delegato Vincenzo Esposito. Il tutto a 365 giorni dal lancio di ChatGPT, che in soli cinque giorni registrò cinque milioni di utenti e a novembre è arrivato a superare i 180 milioni di iscritti. “Il leader di oggi deve saper progettare il processo di trasformazione in atto, sviluppare all’interno dell’azienda nuove competenze, promuovere una cultura organizzativa che utilizzi al meglio l’intelligenza artificiale e soprattutto individuare quali attività saranno svolte dagli esseri umani e quali dalle macchine, attribuendo all’intelligenza il ruolo di co-pilota e alle persone quello di “piloti” della rivoluzione in atto” spiega Filippo Poletti, ideatore e autore del libro “Smart Leadership Canvas: come guidare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale con il cuore e il cervello” assieme ad Alberto Ferraris, professore ordinario in economia e gestione delle imprese. All’interno del volume, edito da Guerini Next, le teorie sulla leadership assieme ad analisi quantitative curate da Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia, e a venti interviste ai leader appartenenti alla generazione dei boomer, X e Z, da Microsoft a Google, Cisco, Siemens, illimity, Webuild fino all’unicorno Scalapay, cofondato da Simone Mancini, classe 1987.(ITALPRESS).

 

Foto: Ufficio Stampa Filippo Poletti

In Molise 123 comuni connessi in banda ultra larga

CAMPOBASSO (ITALPRESS) – Centoventitrè comuni su 129 connessi, 1352 km di infrastruttura realizzati.
Questi alcuni dei numeri in Molise di Open Fiber, che ha realizzato una nuova rete in banda ultra larga per contribuire alla riduzione del digital divide su territorio italiano e promuovere un accesso diffuso, da Nord a Sud, a servizi di connettività rapidi ed efficienti. Il progetto, che coinvolge le cosi dette “aree bianche”, oggetto dei bandi Infratel, ha visto il contributo economico delle Regione Molise.
“Open Fiber in Molise – spiega all’Italpress l’ingegnere Giuseppe Griguoli, Coordinator Molise di Open Fiber – è impegnata nel piano Bul, il piano banda ultralarga e attualmente siamo agli sgoccioli di questo importante progetto. Questo è stato possibile anche grazie alla sinergia che abbiamo creato con gli enti locali, Regione, sindaci, uffici tecnici”. Attualmente sono circa 120.000 famiglie raggiunte dalla nuova rete. “Open Fiber – continua Griguoli – è presente anche a livello di investimento privato nella regione Molise, nelle tre grandi principali città che sono Isernia, Campobasso e Termoli e su queste tre città con un investimento di circa 9 milioni di euro abbiamo raggiunto, con la tecnologia FTTH, la rete che arriva fin dentro casa cioè la stessa delle grandi città europee, 47.000 famiglie”.
Oggi sono 22 le strutture sanitarie nelle aree bianche che sono state rilegate da Open Fiber con il piano di rete a banda ultralarga, come spiega Raffaele Malatesta, dirigente sistemi informativi Azienda sanitaria della Regione Molise. “Stiamo contemporaneamente lavorando – afferma – all’intervento PNRR Sanità Connessa per arrivare a 50 strutture sanitarie collegate. E’ fondamentale perchè ci accingiamo ad avviare i servizi di telemedicina e questi servizi senza un’infrastruttura tecnologica di questo tipo sono improponibili e nemmeno approcciabili”. Nella regione sono stati connessi 123 comuni, tra cui Cercepiccola, piccolo comune di 650 abitanti in prvincia di Campobasso. “Di questi – spiega il sindaco Michele Nardacchione – oltre la metà delle famiglie è coperta dall’allaccio della fibra e per noi molto importante questa copertura perchè ci consente di lavorare tranquillamente anche dal nostro piccolo centro senza spostarci. Molte attività si sono sviluppate appunto grazie alla fibra, per esempio attività avicole che hanno comunque bisogno dei collegamenti di fibra per effettuare le loro pratiche commerciali. Abbiamo una ditta di trasporti, abbiamo un panificio, abbiamo tante altre attività locali che comunque tramite la fibra riescono a ricevere ordini e ordinazioni da ogni parte d’Italia e riescono appunto a tenerci in contatto con i mezzi moderni”. A beneficiare della tecnologia è anche il turismo. “Spesso ospitiamo camper nord-europei – spiega il ristoratore Francesco Fimiani di San Giuliano del Sannio – rimangono stupiti dalla velocità della nostra connessione. Questo permette loro di stare qui diversi giorni e anche di poter lavorare con il loro pc. Ci teniamo molto ai turisti. Per noi ristoratori, è proprio il futuro. In una zona interna come questa la fibra ci dà più opportunità e ci mette alla pari con zone più centrali”.
-foto uffico stampa Open Fiber –
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Italgas lancia Nimbus, contatore intelligente gas e idrogeno

PARIGI (ITALPRESS) – Italgas ha presentato oggi, a Parigi, lo smart meter “H2 ready” più all’avanguardia al mondo; un gioiello tecnologico che abilita le reti Italgas ad accogliere, distribuire e misurare sempre più efficacemente più tipi di gas anche in blending tra loro.
La presentazione è avvenuta in occasione dell’edizione 2023 di Enlit Europe, manifestazione internazionale dedicata ai temi dell’agenda energetica globale, quest’anno in corso a Parigi.
Una cornice internazionale nella quale Pier Lorenzo Dell’Orco, Amministratore Delegato di Italgas RETI (principale società operativa del Gruppo Italgas), ha svelato Nimbus, lo smart meter del futuro sviluppato in house da Italgas RETI e Bludigit, la tech company del Gruppo.
“Nimbus – ha spiegato Pier Lorenzo Dell’Orco, AD di Italgas RETI – è il risultato di un intenso lavoro di ricerca, progettazione e sviluppo che ci ha visti mettere a frutto l’importante know-how acquisito in questi anni di complessiva trasformazione digitale di asset e processi.
Siamo consapevoli di aver compiuto un nuovo salto tecnologico che permette non solo di confermarci benchmark globale, ma soprattutto di contribuire ai target di decarbonizzazione dei consumi abilitando una sempre più efficiente distribuzione dei gas rinnovabili. Nimbus, un progetto tutto italiano, sarà la nuova offerta per il mercato internazionale della distribuzione, ci avvicina alla net zero economy e offre una serie di funzioni innovative per una gestione integrata del servizio”.
Il nuovo misuratore “H2 ready”, dal design modulare ed estremamente compatto, permetterà di valicare una nuova frontiera tecnologica eccellendo sul piano delle performance, della sicurezza e della sostenibilità. Tra le principali componenti spiccano: un sistema di misura del flusso di gas con tecnologia statica, termo-massica in particolare, compatibile con gas naturale e miscele di metano-idrogeno fino ad oltre il 20%;
un sensore sismico e uno di rilevamento della temperatura esterna che possono consentire di interrompere l’erogazione del gas in caso di eventi tellurici e di incendi e che abilitano la condivisione dei dati con gli enti preposti alla sicurezza del territorio; specifiche soluzioni anti-effrazione che consentono di rilevare tempestivamente tentativi di manomissione e disconnessione dell’apparecchio; moduli di comunicazione basati su tecnologia NB-IoT e LoRaWAN come reti primarie e ulteriore canale di back-up basato su tecnologia mesh che anche in assenza di segnale consente a un contatore di trasmettere sfruttando la connessione con lo smart meter più vicino, con l’obiettivo di massimizzare le performance di telelettura e telegestione sul campo; una vita attesa di almeno 15 anni di tutte le componenti dell’apparato, compreso le batterie di funzionamento, molto più estesa degli smart meter attualmente in commercio;
l’utilizzo di materiali riciclati.
I primi 20.000 esemplari di Nimbus saranno installati e operativi già dalle prossime settimane, l’installazione massiva sulle 8 milioni di utenze Italgas prenderà il via a partire dalla seconda metà del 2025.
Nimbus rappresenta la piattaforma avanzata per una nuova offerta di servizio meter-to-cash destinata al settore della distribuzione del gas.
-foto ufficio stampa Italgas-
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Intelligenza artificiale in sanità, a Palermo il 3° meeting AIIC

PALERMO (ITALPRESS) – Quale contributo effettivo può dare e sta già dando l’Intelligenza artificiale all’ambito delle cure e della sanità italiana? Questa è la domanda chiave del 3° Meeting nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici-AIIC che si tiene a Palermo con il titolo Intelligenza artificiale in sanità: sfide e prospettive per la salute dei cittadini (1 dicembre, Sala Rossa, Teatro Politeama, Palermo), un evento che coinvolge esperti di ambiti differenti per offrire sia una visione “sistematica”, che per realizzare un approfondimento all’interno di specifiche specialità clinica già investite dai sistemi tecnologici intelligenti.
“L’intelligenza artificiale è ad oggi uno dei grandi temi di frontiera dell’healthcare technology – dice il presidente AIIC, Umberto Nocco – e quindi ci è sembrato inevitabile e naturale proporre una giornata di studio e approfondimento su questo tema, che intendiamo sviluppare con le peculiarità del nostro approccio. Noi siamo una professione decisamente pragmatica e quindi a Palermo intendiamo offrire una visione globale del contributo che l’Intelligenza artificiale può offrire a chi cura e a chi viene curato, e lo facciamo uscendo dalla concezione mistica e mitica con cui ogni tanto si parla di AI, per privilegiare da un lato le esperienze già realizzate in ambito clinico e dall’altro le esperienze già esistenti nel settore dell’ingegneria clinica”.
“In particolare – precisa Lorenzo Leogrande, past president AIIC e presidente del Meeting – noi verifichiamo con mano che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale solleva non poche preoccupazioni, legate ad esempio alla tutela della privacy e alla sicurezza dei dati, all’interpretazione dei risultati che deve tenere conto anche di aspetti etici, per non parlare dell’impatto sull’occupazione di alcune figure professionali. Proprio per far chiarezza su questi punti critici il nostro Meeting ha previsto una serie di comunicazioni d’eccellenza che coinvolgono anche esperti e professionisti siciliani, una regione in cui sia le Istituzioni che l’Accademia sta svolgendo un ruolo rilevante e trainante. L’obiettivo finale è solo uno, in linea con la nostra tradizione associativa: cercare di contribuire a far chiarezza, affinchè si generi una cultura tecnologica che abbia ricadute utili per i pazienti e per il SSN, proprio come dice il titolo dell’evento”.
Il programma del Meeting AIIC – a cui porteranno il loro saluto Gaetano Galvagno (Presidente ARS Sicilia), Giuseppe Laccoto (Presidente VI Commissione ARS Sicilia), Roberto Lagalla (Sindaco di Palermo), Massimo Midiri (Rettore dell’Università degli Studi di Palermo), Salvatore Iacolino (Dirigente Generale DPS) e Salvatore Amato (Presidente Ordine medici Palermo e FNOMCEO) – comprende quattro sessioni plenarie che approfondiranno ambiti e approcci differenziati: gli aspetti generali e sociali dell’AI, con la partecipazione di Marcello Ciaccio (Preside della Facoltà di Medicina, Università degli Studi di Palermo), Eugenio Santoro (Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, Milano), Giulio Siccardi (AGENAS), Andrea Pin (Giurista ed esperto di sistemi tecnologici, Università degli Studi di Padova), Dario Sacchini (Bioeticista, Università Cattolica, Roma); l’AI vista dai Professionisti della Sanità, la sessione multidisciplinare per eccellenza, con gli interventi di Barbara Mangiacavalli (Presidente FNOPI), Elena Bignami (Anestesista, Direttore UOC Parma e UniPr), Laura Evangelista (Medicina nucleare, Università Humanitas), Gianni Amunni (Oncologo, Direttore scientifico ISPRO e presidente PERIPLO) Ettore Capoluongo e Francesca Di Gaudio (entrambi interverranno sulle relazioni tra intelligenza artificiale e diagnostica); l’AI e il Regolatorio, con Salvatore Scalzo (Coordinatore presso Segretariato generale Commissione europea), Lucia Rita Quitadamo e Silvia Ciampa (componenti dell’Ufficio VI-Sperimentazioni Cliniche, Ministero della Salute), Alice Ravizza (ingegnere biomedico, InsideAi, Torino), Gaspare Castelli (Avvocato esperto di Diritto Sanitario e D’impresa); l’AI e l’Ingegneria Clinica, sessione conclusiva della giornata, dove porteranno il loro contributo Giulio Iachetti, Giovanni Poggialini e Gianluca Giaconia (esperti AIIC), Ernesto Iadanza (Professore in Bioingegneria, Università di Siena), Mauro Grigioni (Direttore Centro Nazionale Tecnologie Innovative in Sanità Pubblica ISS Roma).
Durante il Meeting sull’Intelligenza Artificiale si terranno anche le elezioni triennali per il rinnovo delle cariche di AIIC. Il nuovo Direttivo sarà in carica fino al 2026.

– foto ufficio stampa e comunicazione AIIC –
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SACE entra nel metaverso con la prima Job Fair

ROMA (ITALPRESS) – Innovazione e digitalizzazione stanno guidando l’evoluzione dei processi di SACE, per consentire alle proprie persone e alle aziende clienti di vivere un’esperienza sempre più immersiva, semplificata ed efficace, dei principali strumenti e servizi offerti dal Gruppo. E’ con questo obiettivo che il gruppo SACE, per la prima volta nel settore, organizza il prossimo 1 dicembre una Job Fair nel metaverso, per sondare le potenzialità di una delle più moderne tecnologie applicata al mondo del Talent Acquisition & Employer Branding. Sarà l’occasione per presentare la nuova Employee Value Proposition di SACE, incontrare le nuove generazioni, farsi conoscere e dialogare, costruire insieme il loro futuro professionale e la SACE di domani.
Dalle 11 alle 13 del primo dicembre, saranno 30 le persone del gruppo SACE che, con i loro avatar, usciranno dai loro uffici nel mondo reale per incontrare negli stand virtuali le ragazze e i ragazzi che potranno così conoscere e approfondire la mission, il purpose e le attività del Gruppo, le varie linee di business, i prodotti assicurativo finanziari e i servizi alle imprese. Un’esperienza online unica, tra colloqui conoscitivi, networking room, gamification e sfide con quiz a tema SACE.
“In SACE crediamo fortemente nel ruolo insostituibile delle persone, portatori di significato, leader del cambiamento al servizio delle imprese italiane per la crescita del benessere collettivo. Ma siamo altrettanto convinti che strumenti e tecnologie potranno moltiplicare il potenziale di ciascuno di noi, tra fisico e virtuale, alle prese con nuovi linguaggi da comprendere e accelerare – ha detto Gianfranco Chimirri, Chief People Officer di SACE -. Con questo evento SACE lancia ufficialmente la sua nuova Employer Value Proposition, posizionandosi sul mercato del lavoro come employer che mette le persone al centro dell’agenda di business offrendo un ambiente organizzativo dove fiducia, trasparenza, empowerment, accountability, feedback, sperimentazione ed innovazione sono i tratti distintivi”.
La prima Job Fair nel metaverso è stata realizzata in collaborazione con Coderblock, la tech company palermitana partita dalla Sicilia e nell’ultimo anno sbarcata anche a Miami per espandersi nel mercato statunitense. Nata nel 2015 con un innovativo spazio di lavoro condiviso per gestire e monitorare gruppi di lavoro in smart working all’interno del primo ufficio virtuale in 3D oggi, in seguito alle richieste del mercato, si è evoluta in una piattaforma online dedicata alla creazione di esperienze virtuali immersive per diventare un nuovo canale di marketing e lead generation per PMI e grandi aziende. La tecnologia si è quindi sviluppata nella direzione del metaverso, con la creazione di un Open World virtuale gestito dagli utenti e costituito da terreni virtuali su cui costruire esperienze personalizzate. La piattaforma è accessibile online da desktop e tramite app mobile e prevede la creazione di una propria identità digitale, tramite il proprio avatar personalizzabile, di esperienze di gamification all’interno di ambienti virtuali realizzati in 3D con elementi e oggetti interagibili ed NPC (personaggi non giocanti) in grado di guidare l’intera journey.
Questa iniziativa conferma l’impegno di People Care verso percorsi fuori dagli schemi, in linea con le migliori best practice del settore, per poter coinvolgere nuovi talenti e le proprie persone nei principali momenti, dall’ingresso in azienda, alla formazione. In questa direzione, SACE ha già sperimentato una modalità di apprendimento totalmente nuova e all’avanguardia come la didattica immersiva grazie alla piattaforma di tutoring linguistico online Fluentify. La creazione di un ambiente virtuale amichevole e l’interazione con oggetti tridimensionali, infatti, velocizzano la curva di apprendimento, agevolano la condivisione di informazioni e la riduzione delle distanze.

– foto ufficio stampa SACE –
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