Hi-Tech & Innovazione

Attacchi informatici, in Italia è allarme ransomware

BARI (ITALPRESS) – Si è concluso con successo l’appuntamento annuale più atteso sulla Cyber Security del Sud Italia. Presso il Centro Congressi di UNAHOTELS Regina a Bari si è svolto il ConfSec, giunto alla sua ottava edizione, che ha visto la partecipazione di numerosi esperti con l’obiettivo di sensibilizzare gli imprenditori e gli amministratori pubblici sui rischi del cybercrime e sulle conseguenze dannose che ha sul business. L’evento è stato ideato e organizzato da EVOLUMIA, società di consulenza leader nel meridione d’Italia sulla cyber security.
La giornata si è aperta con una Tavola Rotonda, con un linguaggio business oriented, destinato a chi ha la responsabilità dell’impresa, nella quale si è discusso degli impatti del Cybercrime sull’economia reale, di cosa comporta un attacco cyber in termini di perdite economiche, di immagine e di fiducia, con un focus sulla migliore organizzazione per far fronte alle minacce cyber e sui nuovi obblighi e strategie da adottare per ottenere un buon livello di protezione e capacità di risposta agli incidenti.
Il panel di esperti, moderati da Lino Fornaro, responsabile scientifico del ConfSec e Security Manager di EVOLUMIA, ha visto la partecipazione del Generale Preziosa, Docente di geopolitica e sicurezza degli spazi, formatore GDF per le strategie di cybersecurity e cyber defense, Presidente Osservatorio Eurispes sulla sicurezza; Fulvio Manco, Dirigente Compartimento Polizia Postale e delle Telecomunicazioni Puglia; Annita Larissa Sciacovelli, Docente di diritto internazionale UNIBA, Advisory Board ENISA; Giovanni Ruberto, Principal Security Transformation Architect, Symantec; Paolo Passeri, Cyber Intelligence Principal, Domenico Reviglio, Presidente Servizi Valori Impresa.
Nel pomeriggio ConfSec si è trasformato per soddisfare le esigenze di un pubblico più tecnico in uno spazio denominato “TechnologyLAB” nel quale sono state approfondite le tecnologie messe a disposizione dai vendor di cyber security, attraverso demo e un confronto tra gli esperti e il pubblico. In questo contesto si sono inseriti due speech su temi quali la sicurezza del Cloud e la sicurezza del codice, a cura di due guru della cyber security: Matteo Meucci, fondatore di OWASP Foundation Italia e Paolo Passeri, fondatore e manutentore del blog hackmageddon.com, una raccolta di timeline e statistiche relativi ai principali attacchi informatici avvenuti dal 2011, considerato all’interno della comunità Infosec, una fonte primaria di dati e tendenze nel panorama delle minacce. Presenti all’evento anche Piero Iezzi, Cyber Security Director, Swascan e Umberto Cassano, System Engineer & Security Consultant.
Tra i temi affrontati, è emerso come il secondo trimestre del 2023 abbia visto la minaccia del ransomware continuare a seminare il caos nelle organizzazioni di tutto il mondo. Secondo i dati recenti, sono state identificati 43 diversi gruppi di ransomware operanti, con gli Stati Uniti che sono risultati essere la regione più colpita e un totale di 89 paesi che hanno subìto attacchi. Tra i gruppi più attivi, spicca Lockbit, che ha causato notevoli danni a molte organizzazioni, raggiungendo un totale di 245 attacchi.
Anche l’Italia si posiziona tra i primi paesi a livello di numero di aziende colpite, con un totale di 35. Di queste, le piccole e medie imprese con un numero di dipendenti tra 1 e 100 costituiscono la maggioranza delle vittime degli attacchi ransomware, rappresentando l’80% del totale delle aziende colpite. Questo dato indica che i cybercriminali hanno indirizzato i loro attacchi principalmente verso imprese più piccole, considerate più vulnerabili a questo tipo di minaccia a causa di risorse limitate e misure di sicurezza meno sviluppate. Nel panorama attuale della cybersecurity in Italia, infatti, le piccole e medie imprese (PMI) continuano quotidianamente a subire attacchi ransomware.
Per Lino Fornaro, responsabile scientifico del ConfSec e Security Manager di EVOLUMIA: “ConfSec è nato per far sì che le aziende del territorio e professionisti abbiano un momento di incontro per acquisire nozioni, per comprendere qual è l’importanza della sicurezza delle informazioni per la tutela del business. Non bisogna guardare la sicurezza come un costo ma come un investimento, perchè quando un’azienda cade in un attacco e non ha un sistema resiliente, le conseguenze possono essere fatali, potrebbe avere un impatto reputazionale negativo o perdere clienti o addirittura arrivare a chiudere”.
Secondo il Generale Pasquale Preziosa, Docente di geopolitica e sicurezza degli spazi, formatore GDF per le strategie di cybersecurity e cyber defense, Presidente Osservatorio Eurispes sulla sicurezza: “La guerra cibernetica fa parte del mondo reale. Gli attacchi cyber precedono e seguono quella che è poi la campagna militare che si sviluppa. Lo abbiamo visto con la guerra in Ucraina e lo stiamo vedendo ora a Gaza. In questo senso, l’affidamento di determinati assetti di attenzioni solamente alla tecnologia sono stati deleteri perchè mancava la parte umana, che poteva in qualche modo allertare di quello che stava avvenendo. Quindi la tecnologia cibernetica deve essere sempre coniugata con l’intelligenza umana”.
Giovanni Ruberto, Principal Security Transformation Architect, Symantec, ha dichiarato che “nel momento in cui un’azienda subisce un attacco e la conseguente perdita di dati si può parlare di un cataclisma. L’esistenza stessa dell’azienda viene messa in discussione perchè subisce danni non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista dell’immagine. Dunque, investire in sicurezza non è più un’opzione ma è assolutamente necessario per un’azienda seria; un investimento da portare avanti con lungimiranza e una visione architettonica, con chiare idee di business. Quindi, il ruolo di chi offre servizi di sicurezza è quello di semplificare il più possibile la vita degli operatori offrendo soluzioni facili e immediate”.

– Foto ufficio stampa Confsec –

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Data Science for Resilience, Terna avvia collaborazione con due startup

ROMA (ITALPRESS) – Eoliann e Fast Computing sono le due startup scelte per collaborare con Terna nell’ambito della challenge “Data Science for Resilience”, lanciata a dicembre dello scorso anno per individuare soluzioni digitali a favore di una sempre maggiore resilienza della rete di trasmissione nazionale, costituita da circa 75.000 km di linee elettriche ad alta e altissima tensione e da oltre 900 stazioni elettriche su tutto il territorio italiano.
“Data Science for Resilience” è la prima call a essere stata avviata dalla società guidata da Giuseppina Di Foggia sulla piattaforma di open innovation “Terna Ideas” e ha visto la partecipazione di ben 71 startup. In particolare, le candidature hanno riguardato soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per migliorare ulteriormente la manutenzione predittiva e il monitoraggio delle infrastrutture elettriche, con l’obiettivo di renderle ancor più sicure ed efficienti di fronte a eventi climatici sempre più estremi e frequenti. A seguito di un demo day tenutosi a maggio, durante il quale una selezione di dieci startup finaliste ha presentato i propri progetti, il team di innovazione di Terna e i loro colleghi delle linee di business interessate hanno identificato, dopo un’approfondita analisi, le due realtà con cui avviare un percorso di sperimentazione concreta delle soluzioni innovative proposte.
Gli spazi di innovazione di Terna hanno poi ospitato l’avvio dei lavori con le due startup per approfondire i casi d’uso, gli obiettivi, gli indicatori di performance e la durata dei progetti.
“Siamo molto soddisfatti della partecipazione e del grande entusiasmo con cui le startup hanno risposto a questa challenge, nata per individuare soluzioni ad alto profilo tecnologico che renderanno l’infrastruttura di trasmissione in alta tensione sempre più sicura, sostenibile e resiliente. Siamo convinti che l’innovazione sia uno dei principali abilitatori della transizione energetica e fare innovazione significhi interagire con le startup per introdurre strumenti e tecnologie nuove, determinanti per l’evoluzione del settore elettrico”, ha commentato Massimiliano Garri, Direttore Innovation & Market Solutions di Terna.
In dettaglio, Eoliann è una startup torinese del climate tech, fondata nel 2022, che utilizza dati satellitari e algoritmi di machine learning per prevedere la probabilità, l’intensità e l’impatto di eventi climatici estremi. La loro missione è migliorare la resilienza delle infrastrutture e la gestione del rischio climatico. La partnership tra Eoliann e Terna si concentrerà sull’impiego delle immagini satellitari e dei modelli di Eoliann quale fonte di dati per migliorare il calcolo e la valutazione della pericolosità idraulica: una soluzione utile all’azienda nella pianificazione di nuove linee elettriche, nonchè nella gestione di quelle esistenti, in aree potenzialmente più esposte a fenomeni metereologici estremi.
Fast Computing, startup triestina fondata dal gruppo di ricerca di matematica applicata della SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati), è specializzata in modelli statistici e tecnologie di calcolo per l’analisi dei dati in tempo reale. La startup svilupperà per Terna un modello, basato sui dati aziendali, di manutenzione predittiva dei macchinari situati nelle stazioni elettriche della società, al fine di stimare la probabilità di eventuali anomalie e anticipare la necessità di ricorrere a operazioni manutentive.

– foto ufficio stampa Terna –
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Banche, per Forrester Intesa Sanpaolo Mobile migliore app nell’area EMEA

MILANO (ITALPRESS) – La società di ricerche statunitense Forrester ha dichiarato per il secondo anno consecutivo l’App Intesa Sanpaolo Mobile “Overall Leader” nel loro report sulla digital experience, tra le 10 app di banking valutate nell’Area EMEA, con le migliori funzionalità e customer experience.
Il rapporto pubblicato, The Forrester Digital Experience Review: EMEA Mobile Banking Apps, Q3 2023, oltre a riconoscere la digital leadership, ha evidenziato come Intesa Sanpaolo abbia ulteriormente arricchito la sua App con nuove funzionalità “evolvendo verso una “super-app” e come sia best practice nelle seguenti categorie: gestione del conto (Account Management): offre una panoramica completa e chiara delle transazioni passate e future e mostra dettagli estesi delle transazioni come la posizione e l’impronta di carbonio; gestione quotidiana delle proprie finanze (Money Management): classifica automaticamente e accuratamente le transazioni e offre un’analisi completa delle spese con approfondimenti personalizzati e saldo previsto; ricerca (Search): la ricerca presente su tutta l’app fornisce risultati pertinenti raggruppati per categoria (ad esempio azioni, archivio, movimenti) ed è di facile accesso durante l’esperienza di navigazione; contenuti (Content): la modalità “accessibilità” migliora la leggibilità dei contenuti. Prevenzione degli errori (Error avoidance): l’app fornisce un accesso rapido alla funzionalità per contattare la banca e messaggi di errore sono contestualizzati e dettagliati per aiutare gli utenti a risolvere i problemi”.
Tra i punti di forza dell’App Intesa Sanpaolo Mobile sono stati evidenziati “le funzionalità utili per gestione del quotidiano, come il pagamento del parcheggio e la possibilità di far analizzare le proprie bollette per ricevere un’offerta per cambiare provider e risparmiare; la stima delle emissioni di CO2 legate alle spese effettuate per sensibilizzare i clienti sulle tematiche ambientali; l’inclusività del design, con le etichette sotto ogni icona per rendere i contenuti più leggibili, e gli strumenti per rendere l’app più accessibile come la possibilità di cambiare carattere, dimensione del testo e i grafici con la legenda; il motore di ricerca, che può essere facilmente raggiunto in tutta l’app e consente, anche con l’uso della voce, di ricercare contenuti e disporre operazioni”.
“Essere riconosciuti per il secondo anno consecutivo Overall Leader nell’area EMEA avvalora il nostro percorso di trasformazione digitale, in piena coerenza con gli obiettivi del Piano di Impresa 2022-2025 – spiega Stefano Barrese (nella foto), responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo -. L’App Intesa Sanpaolo Mobile è utilizzata da oltre 8 milioni di clienti, con 1,8 miliardi di login all’anno e 168 milioni di operazioni transazionali, e ha supportato gli acquisti di prodotti e servizi conclusi sui nostri canali digitali, oggi più del 40% delle vendite totali della Banca dei Territori. Questo percorso di eccellenza, accompagnato da una metodologia di progettazione solida che mette sempre al centro le esigenze dei clienti e la professionalità delle nostre persone, ci ha portati a innovare i nostri sistemi di core banking e a lanciare isybank, la banca digitale solo mobile del Gruppo, accessibile da giugno attraverso un’app ancora più semplificata e intuitiva”.

– Foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –

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Festival del Metaverso, record di presenze a Torino

TORINO (ITALPRESS) – Straordinario successo di pubblico e di contenuti la II edizione del Festival del Metaverso promossa dall’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, andata in scena nella location della Nuvola Lavazza a Torino con il gotha delle istituzioni e degli opinion leader dell’ecosistema innovazione italiano ed europeo. Centrato e superato il traguardo delle 5.000 persone in presenza nel corso del Festival e oltre 500mila utenti unici nel corso della diretta streaming.
‘E’ stata una seconda edizione davvero straordinaria sia per l’incredibile numero di presenze che per i collegati da remoto – così il Presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri – Abbiamo radunato alcuni dei maggiori opinion leader, nazionali che internazionali, sul mondo della virtual reality e dell’artificial intelligence, creando un confronto importantissimo con le massime Autorità istituzionali locali, nazionali ed europee. Con l’occasione abbiamo lanciato il nostro appello al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per aumentare l’impegno a sostegno dei giovani, delle startup e degli investimenti nella ricerca, punti che riteniamo fondamentali per lo sviluppo e la crescita del nostro ecosistema Paesè.
Ad aprire i lavori, il Presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri a cui hanno fatto seguito gli interventi delle istituzioni territoriali con Chiara Foglietta Assessore Comune di Torino, Matteo Marnati Assessore Innovazione e Ricerca Regione Piemonte e Letizia Maria Ferraris Presidente CSI Piemonte. Importante l’investimento del Piemonte che è stata la prima pubblica amministrazione in Italia a lanciare una piattaforma di servizi nel metaverso a servizio della cittadinanza i cui dettagli sono stati poi illustrati anche dal direttore generale del CSI Piemonte, Piero Pacini.
A portare i saluti del Governo Meloni, la voce e testimonianza di Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al CIPE, che ha evidenziato le priorità e le linee guida sugli investimenti legati all’innovazione e alle imprese in ottica di attuazione anche del PNRR.
Confronto su Europa, PNRR, investimenti, territorio, innovazione sociale e comuni è stata al centro invece della sessione con Fabrizio Spada Responsabile Relazioni Istituzionali degli Uffici del Parlamento Europeo in Italia, Alessandro Coppola Direttore Innovazione Sviluppo ENEA, Marco Gay Presidente Esecutivo Digital Magics, Paolo Mulassano Fondazione Compagnia di San Paolo, Marco Bussone Presidente UNCEM e Francesco Tufarelli Segretario Generale CNEL.
Dal mondo imprese di particolare rilevanza i temi presentati da Ferrovie dello Stato Italiane, META e Rai Cinema. Da un lato FS ha illustrato con Luca Beccastrini (Coordinamento FS – MOST) e Mario Tartaglia (Head of FS Research Centre di FS) la nuova managerialità al centro degli affari istituzionali del gruppo ‘Metaverso e Mobilità’. META per voce di Laura Bononcini (Public Policy Director for Southern Europe META) ha evidenziato la posizione del gruppo e l’importanza di come la VR sia al centro del percorso di business del colosso dei social. Infine, Rai Cinema con Carlo Rodomonti (Responsabile Marketing Strategico e Digital) ha raccontato delle sfide dell’innovazione audiovisiva tra cultura, educazione e intrattenimento, dialogando con Alessandro De Grandi CEO & Founder The Nemesis, Stefano Tropiano Delegato Museo Nazionale del Cinema, Lorenzo Capannari CEO & Co-Founder AnotheReality, Giovanni Verreschi Amministratore Delegato ETT Gruppo SCAI.
Ponendo attenzione sul tema della protezione dei dati, di particolare rilevanza l’intervento di Guido Scorza Componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali.
Sul tema sport, di particolare interesse il caso di successo portato avanti dalla Fondazione EuroRoma 2024 che, per voce del suo DG Paolo Carito e della campionessa di Atletica Leggera Larissa Iapichino (in uno speciale video realizzato nella virtual reality), dialogando con Marcel Vulpis di Sport Economy, hanno evidenziato come: ‘Siamo l’unico evento sportivo italiano che ha aperto uno spazio nel Metaverso – prosegue Carito – e non bisogna parlare di realtà virtuale perchè si tratta di un vero e proprio concetto fisico, che mira a superare i limiti della fisicità stessa. Il Metaverso, infatti, consentirà alle persone di tutto il mondo di vivere l’atmosfera degli Europei di Atletica a distanza e con diversi mesi di anticipo rispetto all’avvio della manifestazionè.
Da altri casi e applicazioni sul mondo VR e AI, preziosi gli interventi di: Andrea Bandera Amministratore Delegato State1 con il loro primo ‘Business Metaverse Hub’; Francesca Rese Responsabile Relazioni Istituzionali Errebian Spa con la loro idea di progettazione in realtà virtuale degli spazi di lavoro; Giacinto Barresi dell’Istituto Italiano di Tecnologia con il loro progetto per il mondo salute.
Di grande rilevanza anche le testimonianze di ospiti internazionali tra cui quella di Nick Rosa Industry Technology Innovation Lead Europe Accenture che ha coordinato la sessione dal titolo ‘Navigating Industry Challenges: Unearthing Collective Insights from VR/AR Professionals’ con Daniel Colaianni VR & AR Innovator e AIXR e Co- Founder & CEO, impreziosito anche dal dialogo con il famoso e illustre Prof. Tom Furness dell’Univesità di Washington, Pioniere della Realtà Virtuale. E infine con: Manila Di Giovanni che a soli 22 anni ha fondato una startup e creato il primo Metaverso al mondo di uno Stato, il Principato di Monaco, ha vinto il Prix Monte-Carlo Femme de l’Annèe 2023, il premio Donna dell’anno; Marco Ramilli esperto internazionale di sicurezza Informatica, imprenditore, scrittore e white-hat hacker che da dottorando ha lavorato per il Governo degli Stati Uniti.
‘Il rinnovato successo del Festival del Metaverso con la grande partecipazione di giovani ci fa enorme piacere – commenta l’assessora all’Innovazione e alla Trasformazione Digitale Chiara Foglietta – Siamo pronti a sostenere ancora il Festival che è un momento importante di riflessione su temi che stanno a cuore a chi, come noi, punta ad attivare e coinvolgere imprese, cittadini e istituzioni per creare un modello in cui le tecnologie emergenti siano una delle leve dello sviluppo della Città’.
‘Un ringraziamento particolare all’Associazione Nazionale Giovani Innovatori per aver organizzato, ancora a Torino, la seconda edizione del Festival del Metaverso. Regione Piemonte sta lavorando da anni con il Csi e le tecnologie che sono state utilizzate agli inizi ora sono obsolete, superate, perchè il mondo dell’innovazione, della tecnologia e della digitalizzazione è un mondo in continua evoluzione e trasformazione e per arrivare al massimo possibile in termini di tecnologia bisogna affrontare un percorso fatto da molti step. Oggi il metaverso non è più solo un gioco: oggi è un’opportunità che permette di offrire una serie di servizi ai cittadini, alle imprese, alle pubbliche amministrazionì, afferma l’Assessore Regione Piemonte, Matteo Marnati.
‘Il Festival del Metaverso ha rappresentato un’occasione importante per confrontarci sulle nuove tecnologie legate allo straordinario mondo della realtà virtuale e dell’intelligenza artificiale – così Pietro Pacini, Direttore Generale CSI Piemonte – ‘Abbiamo potuto raccontare le progettualità che il Consorzio sta portando avanti su questi temi e molti partecipanti del Festival le hanno potute provare direttamente nell’area espositiva dove quest’anno eravamo presenti accanto ad aziende di primissimo piano nel panorama nazionale e internazionalè.
‘Nel mondo reale, la crescita dello scambio di informazioni, anche al crescere della tecnologia, è sempre andato di pari passo con il crescere della mobilità delle persone ed anche delle merci. Dalle analisi e dagli studi del Gruppo FS Italiane risulta che la mobilità più che ridursi probabilmente cambierà. Ci aspettiamo che utilizzando la realtà virtuale, evolveranno i modi di viaggiare ed i criteri secondo cui si deciderà di viaggiare e come viaggiarè, dice Mario Tartaglia, Head of FS Research Centre, Ferrovie dello Stato Italiane.
‘Presentare le attività e i progetti legati all’ambito più innovativo e sperimentale della produzione di Rai Cinema e aprire le porte del nostro spazio virtuale con un corner vr dedicato, in un contesto stimolante come quello del Festival del Metaverso di Torino, ha portato riscontri soddisfacenti per il nostro lavorò – ha commentato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema – ‘Questi giorni sono stati l’occasione per dialogare con un pubblico di utenti nuovo, avvicinando le moderne generazioni all’esperienza cinematografica attraverso i linguaggi narrativi che sono loro più vicini e, soprattutto, abbiamo avuto l’opportunità di veicolare, anche tra i più giovani, messaggi di rilevanza sociale e culturale, obiettivo che da anni portiamo avanti con Rai Cinema attraverso la sperimentazione di nuovi linguaggi e tecnologiè.
Elemento centrale dei lavori, è stata la presentazione dei dati dell’Osservatorio ANGI Ricerche in collaborazione con l’istituto demoscopico Lab21.01. ‘A distanza di un anno dalla prima rilevazione – spiegano Gabriele Ferrieri Presidente ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, Roberto Baldassari Direttore del Comitato Scientifico ANGI e Adelina Chiara Balsamo Direttore Operativo Lab21.01 – Aumenta la conoscenza da parte degli italiani del concetto di Metaverso: il 35% della popolazione si dichiara consapevole del significato del termine; recuperano le donne (43%) rispetto agli uomini (57%); La prima cosa che viene in mente agli italiani pensando al Metaverso è ‘Un universo virtuale, aumentato e parallelò (60%) seguita dalla ‘Fusione tra un videogioco e il mondo realè (26%) e dal semplice ‘Videogiocò (14%) Ancora però pochi coloro che hanno fatto un’esperienza immersiva (9%) rispetto alla grande maggioranza degli intervistati che dichiara di volerla fare (72%) e alla minoranza che afferma la sua contrarietà a provare l’esperienza del Metaverso (11%). Tra i dispositivi più utilizzati restano saldi in prima posizione i ‘Visori VR’ (43%), seguiti dai ‘Personal computer’ (32%) e dagli ‘Smartphone e tablet’ (23%).’ ‘Ancora molto titubanti gli italiani sugli effetti che potrebbero essere prodotti dal Metaverso: 5 italiani su 10 non hanno ancora un giudizio assestato sulla possibile incidenza del Metaverso rispetto alle abitudini personali e sociali. Sulle varie applicazioni i giovani under 35 sembrano però avere le idee chiare: ‘Istruzione e formazionè (31%); ‘Mobilità, turismo e smart city’ (24%); ‘Rapporti sociali e interpersonalì (18%); ‘Pubblica amministrazione e rapporti con il cittadinò (16%); ‘E-commercè (11%). Ma in che modo il Metaverso rivoluzionerà la nostra società? I giovani italiani pongono al primo posto la possibilità di ‘Abbattere le distanze socialì (29%); seguita dall’incremento di ‘Spazi e strumenti tecnologicì (21%), dall’opportunità di creare un ambiente ‘gender and age equality’ (19%), da ‘Nuove opportunità di lavorò (17%) e da nuove possibili ‘Identità’ (14%).
– foto ufficio stampa ANGI –
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EY, il 64% dei Ceo italiani investe nell’innovazione guidata dall’IA

MILANO (ITALPRESS) – Inflazione e riduzione dei consumi, aumento dei tassi d’interesse e diminuzione della disponibilità di credito, tensioni commerciali: il contesto macroeconomico a livello globale resta sfidante e il 62% degli amministratori delegati italiani prevede una temporanea flessione – moderata o grave – del mercato primario in cui opera. Nonostante queste pressioni, i CEO italiani intervistati – più dei top manager degli altri Paesi presi in considerazione dall’indagine – dimostrano consapevolezza delle sfide da affrontare, inclusa quella legata all’Intelligenza Artificiale, e stanno rispondendo indirizzando le risorse aziendali verso investimenti che coniughino le esigenze di breve periodo con le trasformazioni strutturali dei propri modelli operativi e di business.
Infatti, il 48% dei top manager intervistati si dichiara più ottimista rispetto a quanto rilevato a inizio anno riguardo alla performance della propria azienda nei prossimi 12 mesi. E’ quanto emerge dall’EY CEO Outlook Pulse che ha registrato le opinioni di oltre 1200 CEO in tutto il mondo (dei quali 50 in Italia) sulle prospettive, sfide e opportunità delle aziende italiane e internazionali.
‘Nonostante l’attuale contesto macroeconomico e geopolitico ponga ancora una volta le aziende di fronte a una molteplicità di rischi esterni e interconnessi, i CEO – e in particolar modo quelli italiani – stanno reagendo con ottimismo, con il 46% (contro il 31% a livello globale) deciso a trasformare i modelli operativi e di business – – commenta Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe West -. In questa trasformazione risulta chiaro il ruolo decisivo attribuito all’intelligenza artificiale, in relazione alla quale si dimostrano più avanti nel riconoscerne le opportunità rispetto ai colleghi di altri Paesi. Lungimiranti anche per quanto riguarda la sostenibilità: il 64% dei CEO italiani, in percentuale quasi doppia rispetto ai CEO a livello globale, investe risorse sostanziali per garantire valore di lungo termine ad azionisti e aziendè.
Tra i principali rischi che potrebbero impattare le performance aziendali nei prossimi mesi, il 54% dei manager italiani indica i fattori ESG e la sostenibilità ambientale, anche alla luce di accelerazioni normative che possono determinare impatti significativi sull’offerta di prodotti, sui processi produttivi e sulle catene di fornitura (per il 54%). Al secondo posto, percepiti dal 48% degli intervistati, i rischi connessi alla disruption tecnologica e digitale, inclusi i cyber rischi e l’impatto dell’IA.
L’attuale contesto geopolitico, le conseguenti tensioni commerciali e il manifestarsi di più evidenti meccanismi protezionistici in vari mercati, per il 96% dei manager italiani intervistati stanno impattando in maniera rilevante sulla gestione degli investimenti e sull’analisi delle aree geografiche in cui operare.
Più in dettaglio, la revisione dei piani di investimento, delle operations o dei mercati in cui operare è dovuta principalmente, per il 31% dei CEO italiani, alla crescente frammentazione dell’economia globale, che si contrappone a uno scenario di globalizzazione alla base del funzionamento dei sistemi economici sino alla pandemia da Covid-19. A questo si aggiunge (per il 21% dei rispondenti) il timore di restrizioni al commercio o agli investimenti esteri. Allo stesso modo, anche i conflitti in corso hanno un impatto rilevante per il 21% degli intervistati.
I CEO vedono chiaramente le enormi opportunità derivanti dall’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (IA): il 70% degli intervistati in Italia (65% a livello global) ne riconosce il potenziale per migliorare la produttività, promuovere l’efficienza aziendale e creare quindi risultati positivi per la società (ad esempio le innovazioni nei trattamenti sanitari). La medesima percentuale (il 70% a livello Italia contro il 66% degli intervistati a livello globale) è d’accordo che l’impatto dell’IA sulla forza lavoro sarà controbilanciato dai nuovi ruoli e dalle nuove opportunità di carriera creati dalla tecnologia, respingendo i timori che l’IA possa avere un impatto negativo sull’occupazione.
Allo stesso tempo, i CEO sono preoccupati da eventuali conseguenze indesiderate dell’IA: i due terzi dei CEO italiani (66%) afferma che è necessario più lavoro per affrontare i rischi inerenti al nuovo futuro alimentato dall’IA, dagli attacchi informatici alla disinformazione e ai deepfake. Infine, il 74% ritiene che non si stia facendo abbastanza per gestire le conseguenze negative, sociali ed etiche, sia per la comunità imprenditoriale sia per la società in generale.
Nonostante questi timori, i CEO – e in particolar modo quelli italiani – stanno elaborando strategie di investimento per massimizzare i vantaggi attuali e futuri che l’IA può apportare al loro business e l’allocazione del capitale si sta focalizzando su queste nuove tecnologie. Il 64% dei CEO italiani (contro il 43% a livello globale) ha già mostrato consapevolezza sulla necessità di integrare l’IA nella loro offerta di prodotti e servizi, investendo attivamente – principalmente attraverso strategie organiche di sviluppo interno – nell’innovazione guidata dall’IA.
Nei prossimi 12 mesi i manager italiani perseguiranno una strategia di allocazione del capitale destinata perlopiù a favorire la crescita organica (34%, contro il 25% a livello global), mantenere una riserva di liquidità per opportunità future o sfide inaspettate (28%, contro il 29% a livello global), perseguire fusioni e acquisizioni (24%, contro il 26% a livello global). Solo il 14% (contro il 20% a livello global) degli intervistati in Italia ha evidenziato l’intenzione di proseguire con azioni volte al riacquisto di azioni proprie o alla erogazione di dividendi per remunerare gli azionisti.
Facendo leva su crescita organica e operazioni di M&A, le aziende italiane puntano in primo luogo a migliorare le proprie capacità tecnologiche e d’innovazione (28%), espandersi in nuovi mercati o aree geografiche (24%), lanciare nuovi prodotti e servizi o migliorare quelli esistenti (18%).
Marco Daviddi, Strategy and Transactions Managing Partner di EY in Italia, commenta: “Il complesso contesto geopolitico sta mettendo in crisi alcuni equilibri consolidati nel tempo; per le aziende questo vuol dire, ad esempio, ridefinire i mercati target in cui operare, riorganizzare gli approvvigionamenti di materie prime e prodotti e affrontare nuove sfide tecnologiche. I manager hanno ben compreso che per accelerare in queste direzioni la leva transazionale è importante; infatti il 90% dei CEO italiani intende utilizzarla, anche se prevale, in questa fase di mercato caratterizzata da tassi elevati, alti costi della liquidità e incertezze valutative, l’intenzione di ricorrere alle JV e alle alleanze strategiche, rispetto alla tradizionale attività M&A’.
‘Ad ogni modo, questa rimane per molti manager l’opzione da percorrere specie quando si vuole accelerare il riposizionamento su mercati geografici target – aggiunge -. E’ infatti molto interessante notare come, nonostante uno scenario transazionale che vede a livello globale e in Europa un sostanziale freno dell’attività, le aziende italiane stanno continuando a perseguire attività M&A a livello internazionale, acquistando asset su mercati non domestici. Nei primi nove mesi del 2023 sono circa 160 le operazioni che hanno visto come acquirente aziende italiane e come target aziende estere, con un controvalore investito superiore a 11 miliardi di euro, in crescita di circa il 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato in controtendenza che testimonia la vitalità del nostro sistema produttivò.
Il 78% dei CEO Italiani conferma di voler proseguire, se non accelerare, la trasformazione dei propri modelli operativi e di business. Questi progetti sono finanziati in larga parte con mezzi propri, attraverso iniziative di efficientamento operativo (45%), rifinanziamento del debito esistente (26%), attraendo nuovi capitali (21%). Solo l’8% del campione intervistato intende procedere con la cessione di asset non core (8%) per ottenere risorse da destinare allo sviluppo di nuovi prodotti o servizi o per iniziative di riposizionamento di mercato.

– foto ufficio stampa EY –
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Engineering punta sulla sostenibilità, emissioni di CO2 ridotte del 26%

ROMA (ITALPRESS) – Engineering, azienda che si occupa della digitalizzazione dei processi di aziende e PA, pubblica il Bilancio di Sostenibilità 2022, sottoposto per il secondo anno al processo di revisione da parte di un ente terzo, Deloitte, a ulteriore conferma della centralità delle politiche di sostenibilità nelle strategie del Gruppo. Il documento è stato redatto in conformità allo standard GRI (Global Reporting Initiative), il più diffuso a livello internazionale.
Il Bilancio, pubblicato dopo l’esame da parte del CdA dell’azienda, evidenzia l’impegno di Engineering nel perseguire gli obiettivi legati alla tutela dell’ambiente e all’equità sociale in una conduzione d’impresa etica e trasparente ed evidenzia come nel 2022 il Gruppo abbia rafforzato il percorso di integrazione delle tematiche ESG nei processi aziendali e di business.
Nella lettera agli stakeholder che apre il Bilancio, Maximo Ibarra, CEO di Engineering, rileva che “il Bilancio di sostenibilità 2022 vuole raccontare come il nostro impegno nelle tematiche ESG sia oggi radicato in ogni aspetto delle nostre politiche e procedure e guiderà sempre di più le nostre decisioni di business, in linea con la sensibilità dei nostri azionisti e dei rappresentanti degli organi societari del Gruppo. La transizione green è una sfida essenziale per la società, per i governi e per le aziende”. “Operatori come Engineering, impegnati nella trasformazione digitale, rappresentano un fattore di accelerazione dei processi di sostenibilità per le comunità e per il business, soprattutto con l’avvento delle tecnologie di frontiera come l’IA – aggiunge Ibarra -. La sostenibilità non è solo una responsabilità aziendale, ma una sfida condivisa nella nostra catena del valore, che richiede il confronto con tutti gli Stakeholder, con i quali collaboreremo in modo ancora più stretto nel raggiungimento di obiettivi comuni. Anche nel 2024 Engineering continuerà a essere in prima linea nelle politiche di innovazione, nello sviluppo dei più efficienti modelli di trasformazione, nella promozione di collaborazioni con i principali operatori del settore, perseguendo sempre di più l’ambizione di essere un partner strategico per lo sviluppo del Paese”.
Tra i principali risultati riportati per ciascuno dei 3 parametri ESG, si segnalano i seguenti.
In ambito Environmental, Engineering ha registrato nel 2022 la riduzione del 26% delle emissioni dirette e indirette di CO2, con l’89% di energia elettrica utilizzata da fonti rinnovabili. Il Gruppo ha anche avviato un percorso di procurement sostenibile e, dal 2023, nell’ambito della partnership con Open-es, in qualità di capo-filiera, Engineering monitora le performance ESG dei propri fornitori. Da aprile 2023 è stato inoltre attivato un progetto per sviluppare una strategia e un piano di decarbonizzazione per le aziende del Gruppo a livello globale, che prevede la fissazione di target di riduzione delle emissioni in linea con il framework SBTi, Science-Based Target initiative, entro il 2024.
Nella parte Social il 2022 ha segnato per Engineering il varo del Piano Strategico HR 2022-2025, che ha portato tra l’altro nel 2023 alla definizione della nuova job architecture con la conseguente semplificazione di ruoli e responsabilità e con percorsi di carriera definiti e condivisi. Il 2022 ha anche visto l’aumento dei dipendenti under 30 (+33% rispetto al 2021) e una focalizzazione sui temi DE&I, che nel corso del 2023 ha permesso di fissare al 35% il target di raggiungimento della presenza femminile entro il 2025 (attualmente la quota di donne è del 31%). Sempre in ambito social sono stati raggiunti risultati importanti anche dalla IT& Management Academy, che con oltre 33.000 giornate di formazione ha proseguito e ampliato l’attività di upskilling e reskilling delle proprie risorse, portando avanti anche percorsi di formazione progettati per i giovani e per la crescita professionale delle donne all’interno dell’azienda.
Per l’area Governance, infine, nel 2022 il Gruppo ha approvato una nuova versione del Codice Etico che rafforza il presidio sui temi dei diritti umani, pari opportunità e inclusione.
Inoltre, è stata rafforzata la presenza nei network della sostenibilità: è proseguito l’impegno nell’ambito del Global Compact con la partecipazione a iniziative come il Target Gender Equality Accelerator e la firma del “Manifesto Imprese per le persone e la Società” del Global Compact delle Nazioni Unite.

– foto ufficio stampa Engineering –
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Intesa Sanpaolo e Talent Garden, a Napoli un nuovo polo di innovazione

NAPOLI (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo e Talent Garden aprono a Napoli un nuovo polo di innovazione tecnologica: l’obiettivo è realizzare al Sud una struttura dedicata alla tecnologia di avanguardia, valorizzare le competenze locali e favorire l’ecosistema imprenditoriale del Mezzogiorno. Un ambiente innovativo che fonde il dinamismo e l’energia napoletane con la forte spinta della Banca verso il digitale e con l’expertise internazionale di Talent Garden. La cerimonia di inaugurazione si è svolta questa mattina alla presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e di Valeria Fascione, assessore con delega alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania.
Il progetto prevede l’apertura, già avviata, del primo hub tecnologico al Sud, il terzo dopo Torino e Milano, con assunzioni e riqualificazioni per offrire opportunità di crescita professionale a giovani del Mezzogiorno con profili hi-tech. Il polo rientra nella strategia di trasformazione digitale di Intesa Sanpaolo, banca guidata da Carlo Messina, è sarà dedicato prevalentemente allo sviluppo di applicativi in ambito Pagamenti e Canali Corporate. Gli spazi, circa 1.500 metri quadri complessivi all’interno della sede di Intesa Sanpaolo in Via Toledo, sono stati completamente riprogettati per favorire la condivisione, la collaborazione e la creatività, in linea con le nuove modalità di lavoro adottate dalla Banca e improntate al benessere delle persone che vi lavorano.
Nei primi piani dell’hub avrà sede il campus di Talent Garden, parte di un progetto di Talent Garden Med, società nata in partnership con CDP Venture Capital. La struttura, che si estende per circa 800 metri quadri, accoglierà l’ecosistema creativo e tecnologico di Napoli e sarà animato nei prossimi mesi da una serie di attività che si stanno progettando per il territorio: incontri con mentor internazionali della rete Talent Garden, open innovation per imprese e startup e soprattutto percorsi di formazione legati a materie tecniche rivolti ai ragazzi del Mezzogiorno d’Italia.
Secondo la ricerca Piepoli realizzata per l’occasione, “I giovani e il digitale”, presentata questa mattina durante l’evento di apertura, cresce la richiesta di formazione in ambito digital che arriva proprio dalle giovani generazioni al sud, in particolare tra le donne. Tre giovani su 10 dichiarano di non poter vivere senza digitale, ormai una componente imprescindibile della vita quotidiana ma, al contempo, sono consapevoli dell’importanza di rafforzare e migliorare in modo più specifico le proprie competenze tecniche. Se, a livello nazionale, il 50% dei giovani afferma di possedere solide hard skills, con addirittura un terzo degli intervistati che afferma di conoscere i linguaggi di programmazione, al Sud questa percentuale diminuisce significativamente. I dati mettono in luce la consapevolezza tra le giovani generazioni che i lavori più richiesti dalle aziende sono quelli di social media manager e responsabile di cybersicurezza. Di conseguenza, stanno investendo nella loro preparazione “digitale” attraverso corsi specifici, con un particolare interesse per il digital marketing, l’analisi dati e il design, soprattutto al Sud. Dal report emergono chiaramente le preferenze riguardo al percorso di formazione da intraprendere, l’azienda e il settore in cui si desidera lavorare, nonchè la modalità di lavoro per bilanciare crescita professionale e ambizioni personali. L’82% degli utenti aspira a una posizione in una grande azienda di servizi, con un particolare interesse per le startup innovative, meglio se organizzato secondo un modello ibrido per il 61%, in particolare dalle donne.
“Il nuovo polo tecnologico che annunciamo oggi diventerà un vero e proprio punto di riferimento del Mezzogiorno nel campo del digitale impiegando a regime circa 400 persone – ha commentato Paola Angeletti, Chief Operating Officer Intesa Sanpaolo -. Lo faremo attraverso nuove assunzioni e riqualificazioni, con una particolare attenzione per l’equilibrio di genere. Intesa Sanpaolo ha deciso di investire ancora una volta su Napoli e sul Sud per attrarre le migliori energie in ambito tecnologico e internalizzare quelle competenze che sono sempre più indispensabili per il modello di banca del tutto innovativo che stiamo sviluppando. L’obiettivo è dare spazio a profili brillanti del Mezzogiorno per trattenere i giovani sul territorio ma anche per favorire il riavvicinamento, sempre su base volontaria, di chi per motivi diversi ha dovuto allontanarsi”.
“Napoli è una città dove la tradizione e l’innovazione coesistono e si arricchiscono a vicenda. La Campania, terza regione per startup innovative con oltre 1.420 nuove attività e seconda per incubatori certificati, si sta sempre più affermando come un hub di innovazione in Italia. Figure storiche come Antonio Meucci e imprenditori contemporanei di calibro internazionale come Riccardo Zacconi, co-fondatore di King, sono testimonianza della ricchezza di talento innato della regione. Con il 35% della popolazione sotto ai 30 anni, la Campania è pronta per una nuova fase di trasformazione – ha sottolineato Irene Boni, CEO di Talent Garden -. Con il nuovo campus di Talent Garden di Napoli, che si unisce a quello di Bari come base di azione per le nostre attività nel Mezzogiorno, ci impegniamo a essere il terreno fertile dove le nuove generazioni di innovatori e imprenditori possono crescere, apprendere e trasformare le loro idee brillanti in realtà tangibili”. “Crediamo fermamente che, con le giuste opportunità educative e un ecosistema di supporto, possiamo trasformare la carica di creatività e innovazione di queste regioni in creazione di valore tangibile e duraturo”, ha concluso.

– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
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Meloni “L’intelligenza artificiale non può essere dominio senza regole”

ROMA (ITALPRESS) – “La trasformazione digitale è tra le sfide più complesse che siamo chiamati ad affrontare. L’internet delle cose, l’intelligenza artificiale, gli algoritmi di autoapprendimento, la realtà immersiva del metaverso stanno trasformando il mondo che ci circonda e il nostro modo di relazionarci. Siamo di fronte ad un vero e proprio tsunami tecnologico, che rimodella continuamente il nostro ambiente vitale e che dobbiamo saper affrontare per non esserne travolti”. Lo dice il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio per l’apertura di “ComoLake2023 – Next Generation Innovations”, che si tiene dal 5 al 7 ottobre a Cernobbio.
“Penso, ad esempio, al divario che l’evoluzione tecnologica ha creato tra le competenze necessarie per affrontare la nuova era digitale e la reperibilità di persone in possesso di tali conoscenze. Per questo il Governo sta portando avanti una strategia digitale in grado di centrare sostanzialmente due obiettivi: un’ampia diffusione delle nuove tecnologie tra i cittadini e nella Pubblica Amministrazione e la tutela degli interessi nazionali, riducendo la dipendenza da Stati terzi”, aggiunge Meloni.
“Siamo impegnati su diversi fronti: la creazione di un’identità digitale unica, il wallet digitale, il miglioramento del Fascicolo Sanitario Elettronico, il cloud della Pubblica Amministrazione, la digitalizzazione dei servizi pubblici, l’ampliamento all’intero territorio nazionale della connessione a banda larga, che serve a garantire anche nelle zone rurali, collinari e insulari, una rete internet che sia ad alta velocità – sottolinea Meloni -. Però c’è una altra sfida cruciale nella quale l’Italia intende essere protagonista, che è proprio quella legata all’intelligenza artificiale. Eravamo abituati a un progresso che aveva come obiettivo quello di ottimizzare le capacità umane, che si concentrava sulla sostituzione del lavoro fisico in un mondo nel quale l’uomo rimaneva al centro. Oggi, invece, viviamo una realtà nella quale è l’intelletto che rischia di essere soppiantato, con conseguenze che possono essere imprevedibili”.
“Conseguenze imprevedibili sul mercato del lavoro, per esempio, portando di fatto a maggiori disuguaglianze e a sempre più inique concentrazioni di potere. Sarebbe per noi un errore imperdonabile considerare l’intelligenza artificiale come una sorta di dominio senza regole che invece dobbiamo immaginare a tutela dell’uomo e dell’umanità. Però è una sfida che le singole Nazioni non possono e non sono in grado di affrontare da sole – dice ancora il premier -. Lo abbiamo ribadito in molte sedi, anche all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ne parleremo ad alto livello nel corso della Presidenza italiana del G7 nel 2024: la comunità internazionale deve lavorare insieme per sviluppare meccanismi di governance globale che siano in grado di garantire che le applicazioni di questa nuova tecnologia siano un’opportunità al servizio dell’uomo. Vogliamo dare applicazione pratica a quel concetto di “algoretica” che è stato coniato per indicare la strada da seguire: dare un’etica agli algoritmi. Per questo mi fa molto piacere che questa sfida epocale, forse la più grande che abbiamo in questo nostro tempo, sia al centro anche della vostra riflessione e dei lavori di questa tre giorni. Il Governo intende raccogliere gli spunti e le proposte che emergeranno, su questo come su tutti gli altri temi che affronterete, e intende farne tesoro. Perchè è dal confronto e dal dibattito delle idee che possono arrivare le soluzioni più efficaci e innovative ai problemi del nostro tempo”, conclude Meloni.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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