Hi-Tech & Innovazione

Intesa Sanpaolo, primo demo day di “Up2Stars” dedicato al WaterTech

MILANO (ITALPRESS) – Continua anche quest’anno il percorso di valorizzazione delle startup innovative selezionate da Up2Stars, il programma ideato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center per stimolare il potenziale che le giovani realtà imprenditoriali possono generare
a supporto della transizione digitale indicata dal PNRR.
Dieci promettenti startup impegnate nello sviluppo di soluzioni tecnologicamente evolute per una migliore gestione della risorsa idrica sono state selezionate, accelerate e preparate all’incontro con i potenziali investitori attraverso un percorso di crescita manageriale con partner di progetto di altissimo livello. In questo primo demo day dedicato al WaterTech le startup partecipanti al programma Up2Stars hanno avuto l’opportunità di presentarsi ad un’ampia platea di imprenditori e di aziende clienti di Intesa Sanpaolo potenzialmente interessate ad investire nei loro progetti innovativi.
La crisi idrica e climatica impone innanzitutto alle imprese un ripensamento dei modelli di gestione e sviluppo di reti, impianti e infrastrutture in un’ottica di efficientamento e di sostenibilità. Una sfida importante, in cui la tecnologia digitale riveste un ruolo fondamentale. Sono sempre di più, infatti, le aziende e le startup che impiegano tecnologie evolute come Big Data, Internet of Things, Intelligenza Artificiale e cloud per rendere più efficiente l’approvvigionamento e la distribuzione idrica.
Anche l’acqua, dunque, può diventare “smart”. Ne sono un esempio le idee innovative presentate nel corso del demo day dalle startup di Up2Stars: da sensori e dispositivi intelligenti per monitorare il consumo idrico e rilevare eventuali perdite o sprechi, a meccanismi per la desalinizzazione dell’acqua di mare, a soluzioni di recupero e depurazione delle acque reflue, a sistemi di irrigazione basati sui dati.
L’evento, organizzato e realizzato con il sostegno di Visa, si è svolto presso l’Apple Developer Academy dell’Università Federico II di Napoli, polo d’eccellenza per l’innovazione, in cui convergono ricerca, tecnologia e mondo imprenditoriale. L’Ateneo è infatti sede anche del CNR Agritech – centro di riferimento del PNRR per l’innovazione e ricerca in ambito agro alimentare e partner di questa edizione di Up2Stars – e dell’Innovation Hub di Intesa Sanpaolo, dedicato al trasferimento tecnologico dalla ricerca accademica verso le imprese, punto d’incontro e di dialogo tra startup, centri di ricerca, incubatori, “acceleratori” e altri player e stakeholder dell’innovazione.
Da tempo Intesa Sanpaolo, banca guidata da Carlo Messina, è partner dell’Università Federico II, con cui ha sviluppato molteplici attività per la promozione di ricerca, innovazione e sostenibilità. Tra queste, i 34 workshop in cui la Banca ha favorito l’incontro di oltre 40 startup con più di 900 aziende clienti del territorio e 500 studenti, creando diversi matching di innovazione. Inoltre, sempre in collaborazione con l’Ateneo, Intesa Sanpaolo ha sviluppato il progetto Fintech Project work per avvicinare gli studenti al futuro professionale acquisendo competenze di project management e digital strategy, e Terra Next, il programma di accelerazione per startup e PMI innovative operanti nel settore della Bioeconomia, nato in collaborazione tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e Cassa Depositi e Prestiti, che vede l’Università Federico II come partner scientifico accanto a corporate partner.
“L’acqua è una risorsa insostituibile e non infinita, per questo è prioritario per le imprese creare modelli per un utilizzo sostenibile e il recupero delle risorse idriche attraverso tecnologie evolute applicate ai processi produttivi. In questo ambito le startup possono rivestire un ruolo determinante nel trasferire competenze tecnologiche alle aziende mature – commenta Anna Roscio, Executive Director Sales&Marketing Imprese Intesa Sanpaolo – Intesa Sanpaolo favorisce questo processo anche con il programma Up2Stars: dall’avvio del programma abbiamo già selezionato 50 tra le migliori realtà imprenditoriali innovative accompagnandole in percorsi di crescita manageriali e di networking con investitori e imprese. Parallelamente, sosteniamo la ricerca e la condivisione di competenze creando un dialogo sul territorio tra CNR, università, incubatori, e competence center con un supporto finanziario, consulenziale e prospettico”.
L’Italia è fra i paesi europei a maggior stress idrico e l’impatto del cambiamento climatico va ad aggiungersi ad una dotazione di impianti ed opere non sempre adeguata e ad un consumo di acqua fra i più elevati d’Europa.
L’efficientamento dei consumi in questo contesto è un tassello imprescindibile: le demand side measures comportano significativi investimenti in tecnologie e impianti innanzitutto nel comparto agricolo, che risulta essere il principale utilizzatore di risorsa con 11,6 miliardi di metri cubi nel 2021, pari al 47% dei consumi totali. Rilevanti potrebbero essere i vantaggi derivanti dall’adozione di nuove tecnologie anche nel comparto industriale (22,4% dei consumi,) dove l’acqua viene utilizzata sia come input primario nel processo produttivo sia per il raffreddamento dei macchinari o il lavaggio degli impianti e dove risultano ancora poco diffuse misure di risparmio idrico e di riutilizzo della risorsa. Cruciale quindi investire sia nelle opere connesse all’approvvigionamento, sia nelle reti di distribuzione e nei comparti della fognatura e depurazione, sia in innovazione e tecnologia. E’ necessario inoltre immagazzinare più risorsa, ridurre le perdite e migliorare l’efficienza nei consumi.
Nuove tecnologie e soluzioni per un nuovo modello di gestione della risorsa Il cambiamento climatico richiede investimenti in innovazione in una logica di maggiore attenzione alla sostenibilità e al rispetto ambientale. Analizzando i dati sui brevetti ambientali di fonte Oecd è possibile individuare alcuni trend tecnologici specifici per il settore dell’acqua: riduzione inquinamento delle acque (ad esempio trattamento delle acque reflue, fanghi, bonifiche); conservazione dell’acqua (ad esempio riduzione sprechi, controllo infrastrutture, controllo irrigazione, distribuzione); disponibilità (ad esempio raccolta acqua piovana, dissalazione delle acque marine) Secondo lo studio dell’Oecd, sebbene l’Italia non sia presente tra i principali brevettatori del settore dell’acqua, risulta però nel ranking di quei paesi che depositano brevetti nelle tecnologie idriche dall’alto valore innovativo.
Questo risultato riflette le potenzialità che il nostro Paese può avere nello sviluppare nuove soluzioni in ambito idrico e supportare anche la nascita di nuove startup.

– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
(ITALPRESS).

Ferrieri “Serve investire nell’ecosistema delle start-up”

ROMA (ITALPRESS) – L’Italia ha “un grande potenziale con il mondo delle start-up e del made in Italy, però ha ancora dei grandi limiti. Non c’è un vero e proprio mercato del venture capital che investe all’interno di questi ecosistemi e molti giovani si sentono sfiduciati: penso al tema della fuga dei cervelli o dei cosiddetti neet, cioè i giovani che non studiano e non lavorano e che rappresentano un problema invece che un’opportunità per il nostro Paese”. Lo ha detto Gabriele Ferrieri, presidente dell’Associazione Nazionale Giovani Innovatori (Angi), in un’intervista all’agenzia Italpress, lanciando un appello “alle istituzioni e al governo per poter dare maggiore sensibilità, incentivi e opportunità”. Un ruolo centrale “lo deve avere il Fondo Nazionale Innovazione, in capo a Cdp Venture Capital, con l’obiettivo di poter poi mettere a disposizione di queste grandi aziende le risorse necessarie per lo sviluppo e la creazione di un ecosistema che possa guardare al digitale, anche attraverso un passaggio con la pubblica amministrazione, che possa rispondere in maniera smart anche ai bisogni della cittadinanza e dei servizi che Comuni e Regioni, come enti locali, devono mettere a disposizione”, spiega. L’innovazione è “fondamentale per sviluppare nuove competenze e dare l’opportunità ai giovani di vivere – anche per il futuro – nuove professioni. Oggi l’intelligenza artificiale sta portando all’abbandono di determinate figure professionali in favore di altre, specialmente per ragazzi e ragazze che sono appassionati del mondo dell’It e dell’informatica: se si abbraccia questo cambio di paradigma si potrebbero sviluppare nuove figure professionali che sostanzialmente facciano da staffetta a quelle tradizionali”, sottolinea. “E’ un modello economico che ha dimostrato di funzionare, se si guarda all’ecosistema nel Sud est asiatico, del Medio Oriente o degli States: secondo me, è quello che dovrebbe fare l’Italia”, così come fanno gli “ecosistemi degli altri Stati membri della Ue, come Francia e Germania che sul tema del digitale oggi investono 20 volte tanto quello che investiamo noi. E’ un gap che dobbiamo assolutamente colmare”, aggiunge Ferrieri. L’Angi, ricorda, si pone “come punto di riferimento dell’ecosistema digitale in Italia, con l’obiettivo di promuovere il mondo delle start-up, delle imprese e delle Pmi”. Il tutto “mettendo a fattor comune scuole, università, istituzioni ed enti di ricerca, con l’obiettivo di mettere al centro le future generazioni, di promuovere e valorizzare l’ecosistema del digitale e di costruire dei momenti di confronto dei principali stakeholder del mondo imprese delle start-up”. Ferrieri annuncia che “il prossimo 10 ottobre a Torino, alla Nuvola Lavazza, è stata indetta la seconda edizione del Festival del Metaverso, il primo appuntamento in Italia di questo tipo che ha proprio l’obiettivo di raccontare il mondo della ‘virtual reality’, per mostrare le sue possibili applicazioni per i consumatori e per le imprese e lo stato di sviluppo di queste tecnologie che stanno prendendo particolare piede. Rispetto all’edizione passata si arrichisce di nuovi spunti, tra cui l’opportunità con la collaborazione di Rai Cinema, Meta e altri importanti interlocutori di potere provare dei set immersivi per sviluppare in prima persona il modello di realtà virtuale. Lo uniremo a un momento di convegno per raccontare quelle che sono tutte le aspettative di questo importante cambiamento e di opportunità tecnologica”, conclude.
(ITALPRESS).
– Foto: Italpress –

Torna a Milano il Wired Next Fest, festival dedicato all’innovazione

MILANO (ITALPRESS) – Presentato oggi il programma della 10a edizione del Wired Next Fest – il grande evento a partecipazione gratuita dedicato all’innovazione e alle tecnologie digitali – ospitato quest’anno, dal 6 all’8 ottobre, per la prima volta negli spazi e nelle corti del Castello Sforzesco. Questa edizione del Festival, realizzato con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Milano, è interamente dedicata all’Italia e al racconto di come il nostro Paese sta costruendo il suo futuro, mettendo al centro i territori e la loro capacità di connettersi con il mondo. Tre giornate di incontri, exhibition, live performance, workshop, e laboratori, durante le quali un ricco parterre di ospiti italiani e internazionali si confronterà sul ruolo dell’innovazione come strumento di crescita e benessere per l’Italia. Scienziati, economisti, grandi aziende, start-up, artisti e intellettuali discuteranno di come – anche in un mondo globalizzato – le culture e le politiche locali siano in grado di influenzare i processi d’innovazione e la nascita di nuove tendenze. “In occasione del Wired Next Fest, Milano si riconferma un centro di innovazione e cultura su scala internazionale, capace di alimentare il dibattito e la discussione su temi attuali, dall’arte contemporanea al mondo dell’innovazione sociale e tecnologica”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi.
Il Wired Next Fest celebra la connessione tra territori e innovazione, mettendo in evidenza la capacità del nostro Paese di bilanciare creatività e cultura, cambiamento e tradizione. Milano, e il Castello Sforzesco – che per la prima volta ospita il Festival – incarnano perfettamente questa dialettica, luoghi dove passato e futuro si intrecciano costantemente, dove la tradizione e l’innovazione entrano in perfetta sinergia”. Tra gli ospiti confermati: Cory Doctorow, Drusilla Foer, Roberto Bolle, Rose Villain, Rocco Siffredi, Nayt, Amandeep Singh Gill, Venerus, Douglas Rushkoff, Elsa Fornero, Stefania Rocca, Francesco Costa, Nona Mikhelidze, Alberto Barbera, Becomedy UK, Jimmy Nelson, Anna Ascani, Gianluca Gazzoli, Luca Parmitano, Villabanks, Francesca Coin, Carlo Cottarelli, Alessio Boni, Raphael Gualazzi, Federica Cacciola, Federico Marchetti, Luca Ricolfi, Motta, Chiara Sbarigia, Turbo Paolo, Sofia Viscardi, Matteo Saudino, Brando Benifei, Cyber Partisans, Eshkol Nevo, Amalia Ercoli Finzi, Paolo Camilli e molti altri. Come ogni anno, il Wired Next Fest offre al pubblico numerose attività, esperienze e workshop, tutte accessibili gratuitamente e distribuite nell’area del cortile (Piazza delle Armi) e della biblioteca del Castello Sforzesco. Sul palco esterno del Cortile delle Armi, tra le 14.30 e le 18, verrà dato spazio alla musica dal vivo con il format “musica e parole”. Non mancheranno gli appuntamenti serali dalle 19 fino all’una con i dj-set nel cortile del Castello Sforzesco, nati dalla collaborazione tra Wired, Piano B e Ape.
Nella Cyber Escape Room sarà possibile sfidare, in gruppi di 4 persone, un gruppo di hacker che cerca di infiltrarsi nei sistemi informatici della NERD Corporation, un’esperienza per sensibilizzare alla sicurezza informatica e al rapporto tra privacy, digitale ed esposizione al rischio. Sempre nel cortile del Castello, nell’area dedicata al volo virtuale, sarà possibile scoprire i segreti dell’aviazione e mettersi al comando di un aeroplano, un’attività realizzata in collaborazione l’Associazione flyLILLO, community network Internazionale dedito alla promozione ed inclusione della disabilità nel mondo dei videogames, della musica e delle tecnologie. Al Wired Next Fest 2023 ci sarà spazio anche per giocare, con l’obiettivo di valorizzare il concetto di videogioco come momento di scambio. Nell’area gaming, realizzata in collaborazione con Gamers Arena, sarà infatti possibile cimentarsi in esperienze di gioco immersivo. Negli spazi della Biblioteca del Castello, tra le 10.30 e le 19.30 di sabato 7 e domenica 8 ottobre, sarà invece possibile partecipare a numerosi workshop, sempre gratuitamente, previa registrazione sul sito.
Nel workshop “La Data Visualization accessibile a tutti” si potranno scoprire i fondamenti e i principali modelli di grafici per la rappresentazione dei dati e delle informazioni, utilizzando il software open source RawGraphs; insieme a Michele Mauri, co-direttore scientifico di DensityDesign Lab del Politecnico di Milano e ad Alessandra Facchini, Communication and Data Visualisation Designer. Nel workshop “Digitale per i musei: nuovi modelli di organizzazione e strumenti per costruire esperienze immersive e condivise”, gli amanti dell’arte e per gli operatori culturali potranno esplorare come il digitale sta trasformando il rapporto con il nostro patrimonio artistico e le soluzioni che è possibile utilizzare per trasformare l’esperienza dei visitatori e il rapporto con le opere e i musei. Attenzione anche ai temi della privacy e alla tutela dei minori online, che saranno al centro dell’appuntamento “Sharenting: figli ribelli contro genitori boomer”, realizzato in collaborazione con Privacy Week e guidato dagli avvocati ed esperti di data protection e di tematiche legal-tech afferenti i social network e tutto il mondo digital. Spazio anche alla satira, con “Comicità senza filtri: stand-up comedy & politicamente corretto”: dall’utilizzo delle figure retoriche e del timing nella comicità, insieme a Marco Di Pinto e Tiziano Labella del collettivo e agenzia BeComedy UK, sarà possibile intraprendere un laboratorio e un viaggio sull’evoluzione della stand-up comedy.
Infine, per tutti gli appassionati di letteratura e alta quota, in collaborazione con Dolomiti Superski, sarà possibile partecipare al workshop di scrittura creativa dedicato alla montagna e condotto dallo scrittore Davide Longo.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Innovazione, Smau piattaforma di relazione tra aziende e start-up

ROMA (ITALPRESS) – “Il nostro compito è sempre stato quello di essere un laboratorio, non solo di prodotti e soluzioni, ma anche di idee ed esperienze da condividere. I fronti su cui oggi le nostre imprese sono chiamate a focalizzarsi attengono a tre ambiti, il primo è legato al cliente-utente, a come vive oggi l’esperienza di un prodotto o un servizio, il secondo aspetto ai nostri collaboratori e dipendenti, a come trattenere i talenti e seguirne le esigenze, il terzo attiene agli stakeholder, perchè oggi c’è un bilancio non finanziario, la sostenibilità e tanti aspetti vitali che contano quasi più di quelli economici”. A dirlo in un’intervista all’Italpress Pierantonio Macola presidente di Smau, la piattaforma di relazione che collega le aziende all’intero ecosistema dell’innovazione.
“Noi abbiamo in Smau questo doppio ruolo, da un lato siamo vicini a tutte le imprese e le corporate che hanno esigenze puntuali di innovazione, per cui abbiamo istituito le figure degli innovation manager che interfacciano le aziende con chi offre soluzioni corrette – ha spiegato – E poi ci sono 150 eccellenze, start-up innovative che hanno già prodotti e servizi già pronti per il mercato, attori che le imprese non possono non conoscere per affrontare le sfide di questa stagione”.
Tra gli eventi di Smau, il principale è il roadshow, che raccoglie attorno a sè imprese, startup e big player e che si terrà a Milano a metà ottobre: “Smau è un pò come un’agenzia matrimoniale, il matrimonio però non può avvenire nello stesso condominio – ha sottolineato – Un’esigenza di innovazione non trova necessariamente match sul proprio territorio, da questo l’idea del roadshow, tappe internazionali che portiamo anche a Milano. Se guardo all’ecosistema Smau – ha aggiunto – noi prepariamo 150 start-up tutte in digitale, l’evento fisico e il rapporto di collaborazione tra un’azienda e una start-up nascono solo se c’è la stretta di mano: il momento fisico è vitale, ma non è più l’unico, il prima e il dopo può venire in digitale”.
Infine, tra le altre iniziative di Smau c’è il Premio Innovazione, con cui negli ultimi anni sono stati raccolti migliaia di casi di eccellenza, allo scopo di valorizzare e premiare chi ha iniziato il processo di trasformazione e rinnovamento: “Il Premio Innovazione è un altro aspetto fondamentale – ha concluso – Esiste da decenni, ma oggi il premio va in particolare alle aziende che sono riuscite a fare innovazione grazie alle start-up innovative”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

Manghi “In Italia va colmato il gap di competenze digitali”

MILANO (ITALPRESS) – “I talenti e le competenze digitali sono insufficienti rispetto alla domanda delle imprese, nei prossimi 5 anni nel nostro Paese ci sarà un gap di quasi un milione di persone con competenze digitali di cui le imprese e la pubblica amministrazione hanno bisogno e che non riusciamo a trovare”. Lo ha detto Gianmatteo Manghi, amministratore delegato Cisco Italia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress. “Noi ne formiamo 60mila all’anno” e “facciamo anche tanta formazione al nostro interno”, ma “non è sufficiente: bisogna fare molto di più”, spiega. Un altro punto importante è “un’organizzazione del lavoro più moderna, che sappia bilanciare le ambizioni e i doveri professionali con le esigenze personali e familiari, anche in base alla fase della propria vita: questa nuova organizzazione del lavoro per noi è importantissima”, in Cisco “utilizziamo la tecnologia per creare un buon bilanciamento fra queste esigenze e le persone di qualsiasi età lo apprezzano moltissimo”. Non si tratta “solo di migliorare la qualità della vita”, ma serve anche a “migliorare i risultati di business”.
Dopo il Covid, “è rimasta la consapevolezza che si può lavorare in modo diverso e che si può utilizzare il digitale per migliorare l’efficienza produttiva, la qualità della vita e la sostenibilità. Il digitale è diventato centrale per cambiare il mondo, non solo l’economia”, sottolinea. “Il lavoro del futuro è fare in modo che le persone continuino a lavorare in modo flessibile, ma si ritrovino anche in spazi di lavoro collaborativo, per costruire rapporti di fiducia e innovazione. E’ fondamentale che il digitale elimini barriere, aiuti a ottenere servizi in modo più semplice, anche più automatico, ma non elimini il rapporto umano fra le persone”.
In futuro “vogliamo continuare a guidare l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale nelle imprese, nella pubblica amministrazione e nella società, portando benefici in termini di crescita economica, ma anche di inclusione sociale e sostenibilità, considerando che ci sono in arrivo alcune sfide fondamentali. La prima è legata a una rivoluzione tecnologica che chiamiamo ‘Quantum’, che nei prossimi 5-7 anni avrà tre impatti fondamentali sulle reti, sui computer e sulla sicurezza: abbiamo le competenze e le tecnologie per aiutare l’impresa e la pubblica amministrazione a prepararsi a questa grande trasformazione”, che “comporterà anche dei benefici, cioè capacità computazionali e capacità di trasmissione dati incredibili”, spiega.
“La seconda sfida è la sostenibilità: vogliamo essere a impatto zero totale nel 2040” e “vogliamo anche aiutare i nostri clienti a diventare impatto zero, a usare le tecnologie digitali per consumare meno energia, meno prodotti, meno materie prime e meno emissioni. Il terzo punto è l’inclusione sociale – sottolinea Manghi -: tutte le aziende devono avere uno scopo, il nostro è dare vita a un futuro inclusivo per tutti, fare in modo che il digitale migliori la società e l’economia a beneficio di tutti. Questo è il nostro impegno”. Si sta diffondendo “sempre di più” un “nuovo capitalismo illuminato: il ruolo dell’impresa in senso tradizionale era generare ottimi risultati per gli azionisti, creare un ambiente di lavoro in cui le persone lavorano bene e ovviamente servire i clienti in modo eccellente. Ora c’è un quarto fondamentale scopo, che è quello di avere un impatto sociale positivo”. Se, come settore, “facciamo tutti insieme il nostro lavoro, possiamo dare un contributo fondamentale” per far diventare l’Italia “il miglior paese in Europa per crescita economica, sostenibilità e inclusione sociale”, conclude.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

Gli studi professionali sempre più hi-tech, crescono gli investimenti

MILANO (ITALPRESS) – Una recente ricerca dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano rileva come la spesa in tecnologie digitali degli Studi professionali italiani per il 2022 si assesti intorno a 1,76 miliardi di euro, in linea con l’anno precedente, mentre le previsioni per il 2023 sono per un aumento di circa il 7%. “Occorre elaborare una nuova visione nei confronti del digitale, anche per introdurre nuovi paradigmi gestionali negli studi e presso la clientela”, afferma Claudio Rorato, responsabile scientifico e direttore dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale.
Una rinnovata strategia digitale apporta efficienza, crescita degli Studi e attrattiva verso le giovani generazioni per la professione, che appare in declino secondo molti indicatori. Un indirizzo ben preciso è quello di sviluppare la gestione dello Studio professionale attraverso un vero e proprio ERP, iniziando finalmente a considerare lo Studio stesso una reale impresa produttiva.
Proprio in questo senso si orienta l’innovazione digitale di Wolters Kluwer Italia che ha sviluppato Genya Studio, vero e proprio ERP per lo Studio professionale.
Genya Studio è la soluzione software che supporta l’intero processo di gestione delle informazioni e dei clienti dello Studio. In automatico monitora i costi e crea così i presupposti per una maggiore redditività del complesso delle attività. La nuova soluzione è stata ingegnerizzata nell’alveo del Progetto Genya, innovativa piattaforma multi tenant appositamente disegnata per il cloud.
Genya Studio contempla tutte le attività che il professionista deve mantenere sotto controllo per il benessere della sua attività, dei suoi collaboratori e la soddisfazione dei suoi clienti. L’innovativa soluzione si distingue per la capacità di saper gestire con naturalezza le procedure tipiche di ogni Studio, grande, medio o piccolo e grazie, anche ad un rinnovato look and feel, consente il tracciamento delle attività e un immediato controllo dei parametri fondamentali, gli indicatori di performance e le situazioni che possono influenzare la qualità del servizio e la soddisfazione dei clienti.
Pierfrancesco Angeleri, managing director di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia ha sottolineato che “Genya Studio è un vero e proprio gestionale dello Studio moderno. Il professionista diventa sempre più consulente grazie alle tecnologie digitali e la gestione dello Studio e delle sue attività diventa centrale per consentirgli lo sgravio dalla gestione tradizionale. Anche con Genya Studio restiamo fedeli ai principi ispiratori delle nostre innovazioni: l’incremento dell’efficienza operativa e la creazione di nuovi strumenti a valore”.

– foto ufficio stampa DoubleVi –
(ITALPRESS).

Certificazione energetica degli edifici, online nuova versione software

ROMA (ITALPRESS) – E’ possibile scaricare gratuitamente sul portale ENEA la nuova versione di DOCET, il software semplificato per la certificazione energetica degli edifici residenziali, che ENEA ha realizzato per gli addetti del settore edilizio, in collaborazione con Cnr – Istituto per le Tecnologie della Costruzione. L’applicativo, utilizzabile per immobili con superficie fino a 200 m2 non soggetti a ristrutturazioni importanti, consente la redazione dell’attestato di prestazione energetica (APE), il documento che certifica la prestazione e la classe energetica di un immobile indicando gli interventi migliorativi ed economicamente più convenienti. La precedente versione del software è stata utilizzata da oltre 300 mila utenti.
L’ultima versione del software mantiene le caratteristiche originarie dell’applicativo, che continua ad utilizzare un metodo semplificato per eseguire valutazioni standard degli edifici con condizioni climatiche e comportamento dell’utenza standard. Tra le novità presenti, la possibilità di personalizzare ulteriormente la descrizione dell’immobile con la richiesta di input aggiuntivi per migliorare la caratterizzazione delle superfici trasparenti per il calcolo degli apporti solari.
Nella nuova release sono stati inoltre aggiornati i costi unitari dei combustibili. “Data la variabilità dei prezzi energetici, si raccomanda in ogni caso un’attenta verifica da parte del tecnico certificatore”, spiega Carlo Romeo del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.
Ulteriore elemento di novità è costituito da un alert che invita a modificare l’intervento di riqualificazione ipotizzato quando economicamente non conveniente. Il messaggio di avvertimento viene segnalato quando le azioni proposte, sia sull’involucro edilizio che sui sistemi impiantistici, evidenziano tempi di ritorno non congrui. “Ad esempio, quando c’è un rientro dell’investimento superiore alla vita utile degli elementi sostituiti”, spiega il ricercatore.
Il calcolo della prestazione energetica del sistema edificio-impianti viene effettuato nel pieno rispetto della legislazione energetica nazionale e delle norme tecniche di supporto. Il suo utilizzo è rivolto a utenti con specifica preparazione, in grado di gestire correttamente le fasi di reperimento e inserimento dati, sia in caso di opzioni predeterminate dal software che di inserimento manuale.
La nuova versione DOCET consente di generare ed esportare un file di interscambio necessario a trasferire gli APE ai sistemi informativi regionali, che a loro volta alimentano il SIAPE, il Sistema Informativo nazionale sugli Attestati di Prestazione Energetica gestito da ENEA.
La nuova versione è stata sviluppata in occasione del superamento della Procedura di Verifica di Sorveglianza Periodica prevista per gli strumenti di calcolo e software commerciali ai fini del rilascio della dichiarazione rilasciata dal Comitato Termotecnico italiano (CTI). Le verifiche effettuate rispondono ai requisiti minimi di legge previsti per la specifica categoria di interventi.
Per maggiori informazioni su applicabilità, specifiche tecniche, metodologie di calcolo e compilazione del software, un manuale utente è disponibile in download insieme all’ultima versione di DOCET.

– foto ufficio stampa Enea –
(ITALPRESS).

Cybersecurity, Cisco acquista Splunk per 28 miliardi di dollari

SAN FRANCISCO (USA) (ITALPRESS) – Cisco e Splunk, specializzate nella cybersecurity e observability, hanno annunciato oggi un accordo definitivo secondo il quale Cisco intende acquisire Splunk per un valore di 157 dollari per azione, che rappresentano circa 28 miliardi di dollari in equity. Al completamento dell’acquisizione, Gary Steele, Presidente e CEO di Splunk entrerà nell’Executive Leadership Team di Cisco, riportando direttamente a Chuck Robbins, Chair e CEO di Cisco.
L’acquisizione, spiega una nota, testimonia la capacità di Splunk di aiutare le aziende a migliorare la loro resilienza digitale e accelererà la strategia di Cisco che mira a connettere tutto in modo sicuro per rendere ogni cosa possibile. L’unione di questi due leader riconosciuti nel campo dell’intelligenza artificiale, della sicurezza e dell’osservabilità contribuirà a rendere le organizzazioni più sicure e resilienti.
“Siamo entusiasti di poter unire le forze di Cisco e Splunk. La combinazione delle nostre competenze guiderà la prossima generazione di soluzioni di sicurezza e osservabilità abilitate dall’intelligenza artificiale – ha dichiarato Chuck Robbins, Chair e CEO di Cisco -. Passando dalla modalità di rilevamento e risposta a quella di previsione e prevenzione delle minacce contribuiremo a rendere le organizzazioni di tutte le dimensioni più sicure e resilienti”.
“L’unione con Cisco rappresenta una nuova tappa del percorso di crescita di Splunk, ed accelera la realizzazione della nostra missione che ci vede impegnati ad aiutare le aziende a diventare più resilienti, consentendoci di produrre al contempo un grande valore per i nostri investitori”, ha dichiarato Gary Steele, Presidente e CEO di Splunk.
“Insieme, le due aziende saranno leader nel mercato security e observability che utilizza la potenza dei dati e dell’intelligenza artificiale per offrire soluzioni straordinarie e trasformare l’industria. Siamo entusiasti di unire le forze con un partner di lunga data e di fiducia che condivide la nostra passione per l’innovazione e l’esperienza del cliente e ci aspettiamo che la comunità di dipendenti Splunk possa beneficiare di opportunità ancora maggiori grazie all’unione di due organizzazioni rispettate e motivate”, ha aggiunto Steele.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).