Hi-Tech & Innovazione

Cyber risk, +50% gli attacchi nel 2023

MILANO (ITALPRESS) – Secondo il terzo rapporto annuale sugli andamenti della cyber insurance del broker internazionale Howden, intitolato “Coming of Age”, la prima metà del 2023 ha visto un aumento significativo degli attacchi ransomware: la frequenza è aumentata di quasi il 50% rispetto al corrispondente periodo del 2022. Ma le informazioni raccolte nel primo trimestre indicano che non c’è stato un corrispondente aumento dei sinistri, confermando una maggiore efficacia globale nella gestione di questo rischio, nel miglioramento della resilienza delle aziende e nella stabilizzazione del mercato assicurativo cyber.
Le condizioni di “hard market” si stanno ora attenuando e gli assicurati che hanno attuato le corrette misure di prevenzione e mitigazione del rischio vengono premiati con prezzi e condizioni più favorevoli. Il rapporto mostra tuttavia che è necessario fare di più se si vuole soddisfare la crescente domanda dei clienti in tutto il mondo.
Federico Casini, CEO Howden Italia, ha dichiarato: “Ci siamo messi immediatamente a disposizione degli imprenditori italiani per supportarli nella prevenzione e gestione di una pandemia cyber già in atto. Abbiamo anche aperto tavoli di lavoro con le principali associazioni imprenditoriali sul territorio al fine di aiutare le imprese a proteggersi meglio, con soluzioni avanzate a costi sostenibili. Non si tratta solo di un’opportunità di business, ma di un dovere sociale che ogni assicuratore deve avere per non fermare lo sviluppo dell’economia e sostenere anche l’internazionalizzazione delle imprese”.
Howden prevede che le dimensioni del mercato cyber globale potrebbero raggiungere i 50 miliardi di dollari entro il 2030. La realizzazione di questo potenziale è legata però a tre fattori chiave: la distribuzione in nuovi settori, la gestione del tail risk (il rischio di un evento molto raro ma che va considerato e calcolato) e l’attrazione di nuovi capitali. Se queste sfide saranno affrontate con successo, il mercato si troverà all’inizio di un periodo di crescita in grado di determinare grandi cambiamenti.
Dopo un’importante correzione del mercato assicurativo a seguito dell’impennata dei sinistri derivanti da eventi ransomware nel 2020 e 2021, che ha fatto più che raddoppiare il costo delle polizze, le condizioni hanno iniziato a stabilizzarsi grazie, soprattutto, a controlli del rischio più efficaci, che hanno scoraggiato o mitigato gli attacchi. Ma il cyber crime raramente si ferma. Gli sviluppi per il 2023 indicano un mercato ricco di sfumature, con l’ottimismo di dinamiche di offerta più favorevoli per gli acquirenti di polizze (grazie ad un’attività di sottoscrizione più attenta e qualitativamente sostenibile) mitigato dall’incremento degli attacchi ransomware e delle truffe, dalle continue preoccupazioni per le potenziali perdite sistemiche e dalla insufficiente disponibilità di capitale.
Roberto Panzeri, Head of Financial Lines Howden Italia, ha commentato: “Anche in Italia negli ultimi 2 anni abbiamo registrato fortissime correzioni, in termini di pricing e capacità assicurativa dedicata alle singole polizze, rispetto alle condizioni applicate nei periodi precedenti; basti pensare agli aumenti di premio annuo che hanno raggiunto in alcuni casi il 300%. L’epidemia ransomware che ha colpito l’Europa a partire dal 2019 ha particolarmente interessato il nostro Paese, che ha assunto purtroppo il primato per numero di attacchi di questo tipo nel 2022. Ciò a cui stiamo assistendo in questi primi sei mesi del 2023 è una sorta di stabilizzazione del fenomeno in termini di severità dei ransomware, anche grazie ai miglioramenti del livello di resilienza cyber raggiunto dalle aziende italiane, dalle big corporation alle PMI”.
Shay Simkin, Global Head of Cyber di Howden, ha dichiarato: “Garantire che l’assicurazione cyber sia rilevante per i clienti di tutte le dimensioni è fondamentale per migliorare l’accesso a nuovi territori e la penetrazione in diversi settori economici. Anche l’attrazione di capitali è fondamentale per raggiungere questo obiettivo, un compito che non va sottovalutato viste le attuali sfide macroeconomiche e le limitazioni di capitale. Howden è impegnata nella soddisfazione dei clienti, mentre il mercato si adegua a un ambiente fluido e pieno di minacce. Come intermediari assicurativi tra i maggiori al mondo siamo consapevoli della nostra responsabilità di alimentare il dibattito nell’interesse dei clienti. Il nostro rapporto cerca di fare proprio questo. L’analisi si estende ad altre aree critiche come i rischi legati alla supply chain, le conseguenze della guerra in Ucraina e le implicazioni sulle capacità di interpretazione di conflitti futuri. Facendo emergere importanti tendenze di mercato, Howden guida il dibattito, consentendoci di favorire lo sviluppo di soluzioni più innovative per i clienti e di assicurarci un accesso ineguagliabile ai fornitori di capitale”.
-foto ufficio stampa Gruppo Howden –
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14 Pmi venete su 100 hanno subito attacchi hacker

MARGHERA (VENEZIA) (ITALPRESS) – L’86% delle Piccole e medie imprese del Veneto adotta strumenti digitali per supportare l’attività aziendale. Il 14% di queste stesse aziende ha subito attacchi da parte di hacker negli ultimi 4 anni.
Sono dati che fanno pensare, quelli contenuti nel rapporto Cyber Index PMI Veneto realizzato da Generali e Confindustria, con il contributo scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e la partnership istituzionale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Il rapporto è stato presentato all’avvio del roadshow partito proprio dal Veneto per diffondere e promuovere la cultura della gestione dei cyber risk tra le aziende di piccole e medie dimensioni.
“Come Partner di Vita delle persone in ogni momento rilevante, mettiamo a disposizione le nostre competenze e la nostra esperienza per contribuire in maniera concreta a diffondere tra le imprese la cultura della cyber sicurezza e sensibilizzare circa l’importanza dell’adozione di adeguati sistemi di protezione, oltre a sistemi assicurativi innovativi – spiega Marco Oddone Chief Marketing & Distribution Officer di Generali Italia -. Diamo il via al roadshow sul territorio con Confindustria, mettendo a disposizione la nostra esperienza e la consulenza di valore della nostra Rete. Lo facciamo in Veneto, un territorio ad alta densità imprenditoriale e rappresentativo del tessuto industriale italiano di PMI, oltre che luogo per noi molto importante perché parte integrante della storia di Generali”.
Per Giovanni Baroni, Presidente Piccola Industria e Vice Presidente di Confindustria, “nello scenario attuale, che vede le imprese impegnate in una duplice transizione digitale e sostenibile, investire sulla sicurezza informatica è una vera e proprio leva di competitività. Secondo i dati Istat di gennaio 2023, il maggiore ricorso al lavoro da remoto, che nel 2022 ha coinvolto oltre 7 imprese su 10, ha influito sull’aumento della quota di imprese con almeno 10 addetti che dispongono di misure, pratiche o procedure di sicurezza informatica. Parliamo del 48,3% di imprese contro il 34,4% nel 2019. Tuttavia, la forte incidenza di PMI nel tessuto produttivo del Paese comporta un’ampia diffusione di misure di sicurezza meno sofisticate, evidenziando un divario rilevante tra le grandi imprese e le PMI – prosegue -. Basti pensare che solo il 35,3% delle PMI fa una valutazione di rischio informatico, contro il 74,6% delle imprese con almeno 250 dipendenti e che solo il 14,4% delle imprese di minore dimensione ha stipulato un’assicurazione contro gli incidenti informatici rispetto al 45,1% delle imprese più grandi. Le PMI si dimostrano mediamente meno preparate dal punto di vista tecnologico, con meno competenze interne capaci di sopperire a tale mancanza e, a fronte quindi di rischi maggiori, anche meno assicurate. Proprio per questo, per promuovere una digitalizzazione di successo del sistema produttivo italiano è necessario agire lungo due direttrici: sicurezza e autonomia nell’offerta e diffusione di una domanda basata sulla conoscenza anche dei rischi. E la collaborazione che stiamo portando avanti con Generali costituisce uno dei tasselli fondamentali di questa strategia che vede tutti gli attori in campo lavorare insieme per sostenere le imprese in una transizione sicura e sostenibile”.
“La sicurezza digitale non è più un optional ma un tema fondamentale per assicurare il pieno sviluppo delle nostre Pmi nella transizione digitale e per tutelare gli asset produttivi e informativi delle aziende, sempre più esposti agli attacchi informatici. La limitata presenza di specialisti del settore Ict resta un punto debole delle nostre Pmi. Per quanto riguarda il Nord Est, la quota di imprese che ha competenze specifiche al suo interno si attesta al 14,8%, leggermente superiore alla media nazionale, contro il 21% della media Ue-27 – sottolinea Gian Nello Piccoli, Presidente Gruppo IT di Confindustria Veneto Est -. Quanto alla decisione di investire in formazione Ict e nell’uso di misure e procedure sulla sicurezza informatica, si riscontrano ancora ritardi. Come Confindustria Veneto Est abbiamo fatto convintamente da apripista a uno strumento come il “Cyber Index”, che consente alle Pmi di acquisire consapevolezza sul loro grado di maturità nel riconoscere e gestire la minaccia cyber. L’obiettivo che ci siamo dati è alzare sempre più il livello di prevenzione e ampliare il numero di imprese che già è maturo nella protezione digitale, supportando le imprese, le filiere e l’intera supply chain soprattutto nella formazione su questi temi”.
Sono 158 le PMI venete che hanno partecipato alla survey per monitorare lo stato di consapevolezza delle loro organizzazioni aziendali sui rischi cyber, 90 di esse sono piccole imprese mentre 68 sono medie. Di queste, il 66% delle aziende intervistate opera all’estero, il 27% è fornitore di multinazionali o imprese sopra i 1.000 dipendenti, il 16% ha relazioni con la PA, il 10% opera in Paesi con instabilità geopolitica, il 6% vede il coinvolgimento di infrastrutture critiche nella filiera e il 4% ha sedi o impianti all’estero. Di queste, ben l’86% ha dichiarato di fare ricorso all’utilizzo di strumenti digitali per supportare la propria attività produttiva e il 14% ha subito violazioni negli ultimi 4 anni.
Nell’ottica di aumentare la conoscenza su temi di cyber security e di attacchi informatici per le imprese, sono iniziati oggi gli incontri di formazione e workshop su base territoriale, con la collaborazione del partner tecnico Vodafone Business. Gli esperti di Generali e la rete agenziale coinvolgono, con la loro consulenza di valore, le imprese associate a Confindustria, per garantire una maggior consapevolezza dei rischi legati alla crescente digitalizzazione e per proteggere le imprese dal crimine informatico. Dopo questa prima tappa, il roadshow proseguirà nel corso dell’anno a Torino, Genova, Milano, Perugia e Bologna.
Nel corso dell’evento è intervenuto Enrico Caruso, Head of Cyber Insurance Underwriting (SME&Retail) di Generali Global Corporate & Commercial. Caruso si è focalizzato sulla necessità di aumentare la consapevolezza della propria esposizione al cyber risk in Italia, sull’uso corretto degli strumenti tecnologici come primo strumento di difesa, e sul ruolo che svolgono gli assicuratori nel proteggere il patrimonio dei propri clienti.

– foto xa7/Italpress –

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Arriva in Italia Bard, la risposta di Google a ChatGPT

ROMA (ITALPRESS) – Arriva in Italia Bard, la risposta di Google a ChatGPT dell’azienda Open AI. Si tratta di un chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa e sull’apprendimento automatico.
“Oggi annunciamo la più grande espansione di Bard fino a questo momento – spiega Google in una nota -. Infatti, da oggi Bard è disponibile nella maggior parte del mondo e nelle lingue più diffuse, includendo così anche l’Italia e l’italiano. Inoltre, Bard si arricchisce di nuove funzionalità per aiutarvi a personalizzare meglio la vostra esperienza”.
Da oggi è possibile “collaborare” con Bard in più di 40 lingue, tra cui – oltre all’italiano – arabo, cinese, tedesco, hindi e spagnolo. “In linea con il nostro approccio ambizioso e responsabile all’Intelligenza Artificiale – prosegue Google -, ci siamo confrontati proattivamente con esperti, legislatori ed enti regolatori riguardo a questa espansione. E mentre rendiamo Bard disponibile sempre in più Paesi e più lingue, continueremo a seguire i nostri Principi sull’IA, a incorporare i feedback degli utenti, e ad adottare misure per proteggere i dati e la privacy delle persone”.

– foto Agenzia Fotogramma –
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La Nba prende vita con le nuove NFT Cards

ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Sorare presenta cinque carte NBA Draft Special Edition, i primi collezionabili digitali con licenza ufficiale delle cinque migliori scelte del Draft NBA 2023: Victor Wembanyama, Brandon Miller, Scoot Henderson, Amen Thompson e Ausar Thompson. L’incredibile Victor Wembanyama, la prima scelta assoluta del Draft degli Spurs, sarà uno dei pezzi forti delle aste delle carte.
I manager Sorare avranno la possibilità di partecipare alle aste delle nuove carte e di incorporarle nelle loro formazioni Sorare: NBA per la prossima stagione. Queste carte uniche rappresentano una vera e propria chicca per i fan del basket, offrendo l’opportunità di vivere l’emozione del Draft e di giocare con le carte dei giovani talenti appena entrati nel mondo della NBA.
Il francese Victor Wembanyama, ora nei San Antonio Spurs, è il primo giocatore francese e solo il secondo europeo ad essere stato selezionato come prima scelta nel Draft NBA. A soli 19 anni, il suo imminente debutto nella NBA è uno dei momenti più attesi della prossima stagione. Wembanyama ha dimostrato il suo talento nel massimo livello professionistico francese, vincendo il premio di MVP del campionato 2023, oltre a essere il miglior marcatore e il miglior difensore dell’anno.
Le carte Special Edition sono dedicate alle prime scelte del Draft NBA, permettendo ai fan di collezionare e giocare con le effigi digitali dei migliori giovani talenti che stanno facendo il loro ingresso nella lega. Oltre a Victor Wembanyama, le carte celebrano Brandon Miller (Charlotte Hornets), Scoot Henderson (Portland Trail Blazers), Amen Thompson (Houston Rockets) e Ausar Thompson (Detroit Pistons).
Le aste per le nuove carte dei campioni del Draft NBA si sono aperte il 9 luglio, offrendo ai fan del basket la possibilità di partecipare a questa avvincente competizione. Le carte includeranno un badge Rookie e saranno parte di una serie limitata per la stagione 2023-2024. Durante la competizione, queste cinque carte NBA Draft Special Edition garantiranno un bonus XP del 10% per tutta la stagione, offrendo un vantaggio ai manager Sorare che le incorporeranno nelle loro formazioni.
Per il secondo anno consecutivo, Sorare è l’Official NFT Fantasy Partner della NBA e della National Basketball Players Association (NBPA). Nella scorsa stagione, il debuttante Jalen Williams degli Oklahoma City Thunder ha ottenuto il punteggio più alto tra i giocatori nella loro prima stagione NBA, segnando 1328 punti Sorare. Questa stagione, Victor Wembanyama e altri aspireranno a superare questo record. I tre giocatori più popolari della scorsa stagione su Sorare sono stati Nic Claxton (Brooklyn Nets), Luka Doncic (Dallas Mavericks) e Giannis Antetokounmpo (Milwaukee Bucks).
Nicolas Julia, CEO e co-fondatore di Sorare, ha dichiarato che “come appassionato francese di NBA, ho seguito con grande interesse il Draft di quest’anno. E’ stato un inizio emozionante per quella che promette di essere un’altra grande stagione nella NBA, durante la quale siamo orgogliosamente partner ufficiali. Nell’ambito della nostra partnership con l’NBA, siamo lieti di lanciare nuove carte rare in edizione speciale dei migliori giocatori scelti al Draft, in vista della prossima stagione 2023-2024. Ci impegniamo a offrire ai fan nuovi modi per connettersi con le loro star preferite, permettendo ai manager Sorare di possedere una parte unica della storia della NBA, aggiungendo giocatori entusiasmanti alle loro collezioni e utilizzando le carte giocatore digitali nelle loro formazioni”.

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A Santorini un osservatorio sottomarino per studiare il vulcano Kolumbo

ROMA (ITALPRESS) – Implementare strumenti scientifici per la registrazione visiva dell’attività del vulcano sottomarino Kolumbo, situato nel Mar Egeo a circa 8 km a nord-est di Santorini, monitorarne la temperatura dei camini idrotermali e manutenere i dispositivi già in funzione. Questi gli obiettivi dell’ultima spedizione oceanografica, denominata THIRA23, condotta dal Centro Ellenico per la Ricerca Marina (HCMR) e dall’Università Nazionale e Capodistriana di Atene (NKUA), in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nell’ambito del programma di ricerca “SANTORY: SANTORini seafloor volcanic observatorY”.
“Il programma di ricerca SANTORY è un innovativo progetto interdisciplinare finalizzato al monitoraggio in continuo del vulcano sottomarino Kolumbo, attraverso l’implementazione di attrezzature innovative nel campo della tecnologia marina, come sensori iperspettrali, sensori di pressione e di temperatura, spettrometri di radiazioni e attraverso l’acquisizione di dati e campioni per l’analisi del campo idrotermale, nato con l’obiettivo di raccogliere dati utili per la corretta pianificazione della risposta a un’eventuale crisi vulcanica con la creazione di mappe specializzate di rischio vulcanico. A tal proposito, i dati registrati dagli strumenti scientifici andranno ad arricchire il database dell’Agenzia di Protezione Civile del Comune di Santorini”, afferma Fausto Grassa, ricercatore della Sezione di Palermo dell’INGV (INGV-PA).
La seconda spedizione, appena conclusa, è stata condotta con l’impiego della nave oceanografica greca AEGAEO di Hellenic Center for Marine Research.
“Durante queste due campagne sono stati prelevati alcuni campioni di acqua, sia in prossimità delle emissioni idrotermali e sia lungo un profilo verticale, dalla superficie fino al fondo, a circa 500 metri di profondità. I campioni sono stati analizzati presso i laboratori della Sezione di Palermo ed hanno fornito utili indicazioni sulle caratteristiche geochimiche delle emissioni termali”, aggiunge Grassa.
“L’INGV ha contribuito attraverso l’installazione di un osservatorio sottomarino multiparametrico, durante la prima campagna svoltasi lo scorso dicembre, all’interno dell’area più attiva della base del cratere a 500 metri di profondità. L’osservatorio ci ha permesso di registrare una serie inedita di dati chimico-fisici e acustici che saranno preziosi per lo studio dell’area; durante quest’ultima spedizione abbiamo provveduto a recuperare l’osservatorio, scaricare i dati registrati nel periodo intercorso e ricaricare le batterie per un ulteriore periodo di raccolta dati che terminerà nel mese di ottobre, in occasione della prossima campagna di recupero”, prosegue Sergio Scirè Scappuzzo, tecnologo della sezione di Palermo dell’INGV (INGV – PA).
Il Kolumbo è stato studiato negli ultimi 20 anni da scienziati di tutto il mondo, in collaborazione con il Comune di Santorini, al fine di informare i responsabili politici e i cittadini sulla ricerca subacquea e sui rischi marini associati ai fenomeni vulcanici.
“E’ fondamentale continuare a finanziare queste missioni oceanografiche così come la manutenzione degli strumenti di monitoraggio per permettere misurazioni continue al fine di comprendere lo stato del vulcano. Il progetto SANTORY, inoltre rappresenta un modello per lo sviluppo di osservatori subacquei in tutto il mondo”, concludono i ricercatori.

– foto ufficio stampa Ingv –
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Mimit, stanziati altri 175 milioni per accordi per l’innovazione

ROMA (ITALPRESS) – Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha destinato ulteriori 175 milioni di euro al sostegno dei progetti di ricerca e sviluppo realizzati nell’ambito di Accordi per l’innovazione, presentati al secondo sportello agevolativo e non ammessi alla fase istruttoria per carenza di risorse. Il decreto ministeriale 11 maggio 2023 definisce i dettagli ai fini dell’accesso ai finanziamenti. I progetti devono essere realizzati interamente nelle regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) ed essere coerenti con gli obiettivi tematici del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027 e con i criteri di selezione previsto dallo stesso Programma.
Gli accordi per l’innovazione sono una misura del Ministero che si rivolge a imprese di qualsiasi dimensione per realizzare, anche in forma congiunta, nuovi prodotti, processi o servizi o migliorare quelli esistenti.
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Prevenzione e contrasto dei crimini informatici, accordo Polizia-Anci

ROMA (ITALPRESS) – Siglato a Roma, nel corso di “Missione Italia 2023”, l’evento nazionale organizzato dall’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani e dedicato al PNRR dei Comuni e delle Città, l’accordo tra la Polizia di Stato e la stessa Associazione per la tutela delle reti e dei sistemi informativi di supporto alle funzioni essenziali dell’Anci e delle Pubbliche Amministrazioni locali rappresentate.
Firmato dal Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Vittorio Pisani e dal Presidente dell’Anci Antonio Decaro, il Protocollo prevede che le attività connesse alla tutela dei sistemi e dei servizi informatici critici vengano assicurate dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, articolazione specialistica della Polizia di Stato ad alta vocazione tecnologica, ed in particolare dal Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche – CNAIPIC che, con una sala operativa disponibile h24, rappresenta il punto di contatto nazionale per la gestione degli eventi critici alle infrastrutture di rilievo nazionale, operanti in settori sensibili e di importanza strategica per il Paese.
L’odierna stipula è il primo atto del più ampio “Progetto PRO-C2SI” – Progetto per la Cyber sicurezza dei Comuni Italiani, strutturato su due pilastri.
Il primo, dedicato alla tutela diretta delle infrastrutture informatiche dei Comuni con più di 20.000 abitanti, per la prevenzione degli attacchi cibernetici che possano comprometterne il regolare funzionamento. Il secondo, diretto ad innalzare i livelli di competenza tecnica e di awareness, mediante iniziative formative rivolte al quadro direttivo e dirigenziale ed ai tecnici specializzati dei Comuni, attività che sarà oggetto di successivi accordi territoriali ad hoc tra gli ANCI regionali, gli stessi Comuni ed i Centri Operativi Sicurezza Cibernetica della Postale competenti su quei territori.
L’iniziativa si inserisce in un contesto di generale rinnovamento e crescita delle strutture territoriali della Polizia Postale, che può contare su una rete di 18 Centri e 82 Sezioni per la Sicurezza Cibernetica altamente specializzati e conferma il quotidiano impegno della Specialità nella creazione di forme sempre più solide e strutturate di collaborazione che consentano di “mettere a sistema” le conoscenze acquisite, anche grazie al fondamentale contributo dei numerosi attori istituzionali coinvolti e delle più qualificate realtà del mondo imprenditoriale, sia in ambito nazionale, che a livello regionale.
E proprio nell’ottica di garantire sempre più rapidi, elevati e qualificati livelli di azione, la strategia di intervento della Polizia Postale ha previsto, presso i Centri Operativi sul territorio, l’istituzione di Nuclei Operativi per la Sicurezza Cibernetica operativi nell’arco delle 24 ore, che dipendono dal CNAIPIC e ne replicano la struttura, e con esso dialogano attraverso una piattaforma che permette l’analisi e la diffusione reticolare delle informazioni di sicurezza, praticamente in tempo reale.
La sinergia sancita con il presente accordo, volta alla tutela di reti, sistemi informatici e banche dati dei Comuni italiani, è ispirata al principio di sicurezza partecipata, nell’intento di assicurare in via sinergica ed efficiente le risorse del Sistema Paese a vantaggio dell’intera collettività, contribuendo al contenimento dei costi operativi derivanti da interruzioni dei servizi erogati attraverso sistemi informatici e di telecomunicazioni e la tutela della privacy dei cittadini attraverso l’innalzamento degli standard di protezione delle banche dati sensibili cui accedono le amministrazioni comunali.
Il Capo della Polizia Vittorio Pisani ha sottolineato che “l’odierno accordo segna un ulteriore fondamentale passo nell’impegno della Polizia di Stato nella tutela di cittadini ed istituzioni, con particolare riferimento alla protezione delle infrastrutture critiche informatizzate che erogano servizi essenziali per il Paese, missione affidata alla Polizia Postale.
La sinergia oggi attivata con ANCI – continua – prevede non solo un rapporto diretto con i Centri Operativi della Postale per la tutela delle infrastrutture digitali e delle banche dati gestite dai comuni, ma anche l’erogazione di formazione dedicata ai tecnici ed ai dirigenti delle amministrazioni locali, che potranno così organizzare e progettare i servizi per i cittadini in maniera più sicura e resiliente. E dalla collaborazione tra istituzioni che nasce la più efficace attività di prevenzione rispetto ad una criminalità informatica sempre più aggressiva e pericolosa”.
“L’accordo che firmiamo oggi – afferma il presidente dell’Anci, Antonio Decaro – è di grandissima importanza per i Comuni. La transizione digitale, che interessa e deve interessare sempre di più le pubbliche amministrazioni, porta con sè straordinarie potenzialità ma anche nuovi pericoli. E’ fondamentale che il personale dei Comuni, che già da tempo lavora nel nuovo ambiente digitale, sia pienamente consapevole dei rischi portati da chi volesse usare le nuove tecnologie per perpetrare crimini. Il nostro personale chiede di essere messo in grado di difendere l’integrità delle reti informatiche delle amministrazioni. A questi fini, l’accordo che stipuliamo oggi con il Ministero dell’Interno ci consentirà di usufruire della grande competenza e attenzione che le articolazioni della Polizia di Stato hanno sempre dimostrato in questo campo in funzione di prevenzione e di repressione delle attività illegali”.
Alla firma della convenzione erano presenti, per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Antonio Borrelli, Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza e Ivano Gabrielli, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.

– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
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Nasce il primo acceleratore industriale dedicato al settore dello Spazio

ROMA (ITALPRESS) – Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), annuncia la nascita dello Space Business Catalyst, un acceleratore industriale unico nel suo genere dedicato al settore dello Spazio, in concomitanza con l’apertura del Congresso del New Space a Parigi il prossimo 5 luglio. Lo Space Business Catalyst è una novità assoluta ed è stato ideato per esplorare, creare e garantire le condizioni necessarie all’emergere di nuovi attori nel settore dello Spazio, sostenendo lo sviluppo di progetti innovativi. In qualità di acceleratore industriale, lo Space Business Catalyst sostiene gli imprenditori e le startup nel corso della loro fase iniziale di crescita e li aiuta a definire e implementare le loro strategie di ampliamento industriale. Questa struttura agile facilita l’emergere di soluzioni in grado di generare un’autentica dinamica di mercato, innovazioni tecnologiche e nuove vie di sviluppo per le soluzioni esistenti.
A partire dal 2014, Thales Alenia Space ha perseguito una strategia pionieristica incentrata sul New Space all’interno del suo polo di innovazione. Questo approccio ha portato al lancio di progetti imprenditoriali dirompenti, come lo Space Edge Computing in collaborazione con Microsoft, oltre a collaborazioni aperte con oltre 700 startup. Lo Space Business Catalyst è stato lanciato nel 2023 per rafforzare e sviluppare la strategia di Thales Alenia Space, incentrata sul fornire un supporto selettivo e qualitativo a progetti innovativi che valorizzeranno i mercati futuri.
Con sede a Tolosa e a Torino, le strutture di 400 metri quadrati dello Space Business Catalyst ospitano già una decina di startup e imprenditori provenienti da tutto il mondo. Lavorando in team con esperti di imprenditorialità, Thales Alenia Space ha ideato un programma di supporto che offre sostegno tecnico, commerciale, relazionale e finanziario ai leader dei progetti, offrendo loro un’opportunità eccezionale di costruire collaborazioni strategiche con un importante attore dell’industria spaziale. Lo Space Business Catalyst è in linea con la visione Space For Life di Thales Alenia Space, che mira a integrare progetti particolarmente favorevoli allo sviluppo di uno Spazio responsabile, come le infrastrutture spaziali modulari e il contributo dello Spazio alla finanza sostenibile.
“Lo Space Business Catalyst promette molto di più di un acceleratore tradizionale – ha dichiarato Vincent Clot, Direttore Business e Open Innovation di Thales Alenia Space -. Avendo stabilito partnership strategiche con Axiom, BlackSky, Omnispace, Kinèis, Anywaves, Geoflex, Spacelocker e Space Cargo, Thales Alenia Space è diventata il partner di riferimento per alleanze strategiche a lungo termine e per dare forma al futuro dello Spazio. Ci impegniamo ad attrarre i migliori talenti offrendo opportunità di innovazione all’interno di un ecosistema all’avanguardia nel settore”.
Lo Space Business Catalyst è pienamente in linea con l’etica del forum del New Space di Parigi, che si terrà il 5 e 6 luglio. Questo evento è un’occasione per le organizzazioni spaziali francesi di discutere e fare progetti intorno alle sfide e alle opportunità che si prospettano nello spazio. Il settore spaziale, strategico e di grande impatto è ora più accessibile e offre una serie di opportunità tecnologiche e commerciali per tutti gli investitori.

– foto ufficio stampa SecNewgate –
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