Hi-Tech & Innovazione

Lifestyle Design, progetto “Aurora” accelera la trasformazione digitale

MILANO (ITALPRESS) – Rivoluzionare i paradigmi di creatività, produzione e vendita, accelerare l’integrazione dei marchi del gruppo Lifestyle Design nel Mondo – Poltrona Frau, Cappellini, Cassina, Janus et Cie, Luminaire, Ceccotti, Karakter, Luxury Living Group ed INTERNI – grazie a un sistema tecnologico di ultima generazione che abilita processi standardizzati, analisi predittive e di scenario dei mercati per anticipare i cambiamenti e ascoltare meglio i clienti. E’ quanto si propone di realizzare il gruppo internazionale specializzato nell’arredo di alta gamma, grazie al nuovo progetto “Aurora” in collaborazione con Microsoft e Capgemini, che coinvolgerà nei prossimi tre anni 2.000 dipendenti del gruppo Lifestyle Design in vari Paesi del mondo per l’adozione della piattaforma cloud Dynamics 365. “Il mercato – ha dichiarato Dario Rinero, CEO Gruppo Lifestyle Design – è sempre più dinamico e spesso imprevedibile: per potersi adattare con adeguata velocità è fondamentale essere flessibili grazie a tecnologia e processi ottimizzati che si adattino facilmente ai nuovi scenari. ‘Aurorà è una svolta tecnologica epocale nelle prospettive di crescita del Gruppo che valorizzerà l’enorme patrimonio di talento, visione e creatività già presenti in tutte le nostre realtà.
La strategia di trasformazione digitale di Lifestyle Design punta quindi sul Cloud Intelligente di Microsoft, in uno scenario in cui i dati sono sempre più importanti per poter proporre al mercato i prodotti più adeguati. L’ascolto delle esigenze che oggi provengono essenzialmente dai canali digitali, è fondamentale per definire al meglio la proposta. Presidiare più mercati internazionali vuol dire saper sviluppare proposte di prodotti che incontrino maggiormente i gusti di un’area piuttosto che di un’altra. “Tutto questo è possibile – ha aggiunto Roberto Boselli, CIO Gruppo Lifestyle Design – solo se si ha un sistema integrato, connesso con i vari touchpoint digitali e un valido sistema di analisi dei dati. Con questo progetto cambieremo approccio, passeremo da una logica ‘disegno – produco – vendò a una basata su ‘ascolto – disegno – propongò.”
Il nome “Aurora” è stato scelto direttamente dai dipendenti con un sondaggio interno a testimoniare l’importanza del coinvolgimento e della valorizzazione del capitale umano sin dall’inizio di questa nuova fase per il Gruppo, che contestualmente al progetto di trasformazione digitale ha avviato un percorso di change management e continuerà a investire in formazione.
Il progetto “Aurora”, fa leva sulla piattaforma cloud Microsoft Dynamics 365 che include già componenti di CRM e integrerà ora un moderno sistema gestionale grazie al supporto strategico del system integrator Capgemini. Puntando sulla tecnologia di Microsoft, Lifestyle Design sarà in grado di dismettere 20 server nel mondo adottando un unico sistema in cloud in modo scalabile e sicuro, riducendo così anche l’impatto ambientale.
Il progetto parte degli investimenti in digital transformation del Gruppo, che si sono intensificati lo scorso anno, permetterà di avere più efficienza produttiva e qualità. Oltre a migliorare l’offerta dell’azienda verso i clienti con l’ascolto e l’analisi delle necessità, sarà infatti possibile ridurre i costi grazie a un’ottimizzazione degli acquisti a livello globale, alla qualità del prodotto, al miglioramento della catena logistica e a un efficientamento della produzione.
“Siamo orgogliosi di accompagnare una prestigiosa realtà del Made-in-Italy come Lifestyle Design in quella che è una vera digital transformation, una strategia organizzativa che vede le persone al centro, mettendo a loro disposizione la conoscenza e le migliori tecnologie perchè possano esprimere il loro massimo potenziale come organizzazione. Accompagneremo Lifestyle Design nel proprio percorso di trasformazione che la porterà ad essere sempre più una ‘data driven company’, contribuendo a consolidarne il posizionamento di piattaforma di lusso in grado di anticipare le tendenze del mercato. Non solo puntare sul Cloud Computing consentirà al Gruppo di efficientare le operazioni e semplificare l’accesso alle informazioni a livello globale, ma anche di far leva su capacità computazionali e funzionalità di analisi in grado di infondere intelligenza nei processi e rendere i brand più agili per far fronte alle sfide del futuro. Il percorso che inizia oggi è solo il primo passo di una più ampia strategia che vede un perfetto allineamento tra IT e business”, ha commentato Giacomo Frizzarin, Direttore della Divisione Small, Medium and Corporate di Microsoft Italia.
“Siamo entusiasti di accompagnare Lifestyle Design nel suo viaggio digitale per una maggiore flessibilità ed efficienza e di supportare il gruppo nel raggiungere i suoi obiettivi strategici, con una particolare attenzione all’impatto ambientale. Capgemini sosterrà la trasformazione digitale del gruppo sviluppando una roadmap completa ed eseguibile, progettando un modello operativo e un’architettura all’avanguardia per trasformare il suo modo di fare impresa in un mercato estremamente dinamico”, afferma Alessandro Kowaschutz, Director of Consumer Product Retail & Distribution and Energy Utility Chemical di Capgemini in Italia.
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Microsoft, con il cloud 10mila opportunità di lavoro

ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Microsoft lancia un progetto in linea con le priorità del Pnrr. Che prevede un impatto stimato di circa 9 miliardi di dollari di indotto diretto e indiretto e 10mila opportunità di lavoro entro la fine del 2024. Si tratta di “Ambizione Italia Cloud Region Partner Alliance”, un ecosistema di partner per accelerare la trasformazione digitale del Paese. L’iniziativa punta ad accelerare la trasformazione digitale supportando le organizzazioni pubbliche e private nel percorso di innovazione. Grazie anche a servizi cloud locali, in grado di sfruttare gli investimenti del Pnrr che mette a disposizione 191,5 miliardi di euro di fondi. Di cui oltre la metà potenzialmente collegati a soluzioni cloud e digitali. Tra i primi partner di questa alleanza ci sono: Accenture, Avanade, Cluster Reply, Engineering, Kyndryl, TeamSystem, Var Group
Tutti i partner puntano su servizi cloud locali, accesso sicuro ai dati, consulenza e competenze dedicate.
Il progetto si colloca nell’ambito del più ampio piano quinquennale di Microsoft “Ambizione Italia”. E’ stato annunciato nel 2020 per sostenere la crescita del Paese attraverso 1,5 miliardi di dollari di investimento in tecnologia e formazione. L’intento è di avviare la prima regione cloud Microsoft in Italia, ossia a Milano, come parte del network globale di datacenter a marchio Azure.
Accenture, Avanade, Cluster Reply, Engineering, Kyndryl, TeamSystem e Var Group svilupperanno insieme a Microsoft una strategia comune. Con iniziative e programmi di mercato utili inoltre a raggiungere le organizzazioni di qualsiasi dimensione e settore in Italia. Aiutandole a cogliere i benefici del digitale.
Questo impegno di Microsoft e dei suoi partner si concretizzerà anche con l’avvio di un piano condiviso di formazione e risorse dedicate per le aziende. Queste sono volte tra l’altro a promuovere la diffusione di una cultura digitale funzionale alla crescita del Paese. In questa logica è fondamentale il ruolo dei professionisti Ict, perciò i dipendenti dei partner dell’alleanza verranno coinvolti in un ampio programma di training e certificazioni. L’obiettivo insomma è di favorirne l’upskilling e l’attestazione professionale per trasformarli in consulenti riconosciuti.
L’alleanza si inserisce anche nel più ampio impegno di Microsoft volto a creare una filiera di innovazione in Italia. Grazie la propria rete di partner che è cresciuta del 30% negli ultimi 3 anni e che conta oggi più di 14mila partner con oltre 400mila professionisti, che accompagnano le organizzazioni italiane pubbliche e private nei percorsi di trasformazione digitale.
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Emissioni delle auto, dall’Ue nuovi laboratori hi-tech per i test

ISPRA (VARESE) (ITALPRESS) – La Commissione europea ha inaugurato due nuovi laboratori, all’interno del Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione a Ispra (Varese), che consentiranno di aumentare la capacità della Commissione di testare le emissioni delle autovetture sul mercato dell’UE. Questo aiuterà a determinare se i veicoli sono conformi ai regolamenti UE sulle emissioni, migliorando la sua capacità di condurre la vigilanza del mercato dei veicoli.
La competenza della Commissione di controllare le emissioni delle auto è il risultato della revisione della legislazione UE sull’omologazione dei veicoli sulla scia dello scandalo “Dieselgate”, che ha introdotto la supervisione e l’attuazione a livello UE.
Nei nuovi laboratori vengono eseguiti anche i test Real Driving Emission, prove su strada delle emissioni dei veicoli. A bordo dei veicoli una strumentazione misura le emissioni inquinanti, come monossido di carbonio, particolato e ossidi di azoto.
“Mentre i controlli delle auto immesse sul mercato sono di competenza degli Stati membri, da settembre 2020 la Commissione è in grado di effettuare controlli sulle auto, far scattare richiami in tutta l’UE e imporre multe fino a fino a 30.000 euro per auto quando la legge viene violata – ha detto il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, inaugurando la nuova struttura a Ispra -. Con questo nuovo test all’avanguardia sulle emissioni delle auto ora siamo più attrezzati che mai per migliorare la qualità dell’aria per i cittadini europei, ripristinare la fiducia dei consumatori, rafforzare il mercato unico e sostenere la competitività globale dell’industria automobilistica europea”.
Il commissario europeo per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Mariya Gabriel, ha spiegato che “questi nuovi laboratori di alto livello permetteranno di continuare, con maggiore efficienza, a garantire che le automobili siano conformi alle norme sulle emissioni nell’UE. E’ una grande notizia per tutti i consumatori e gli europei, e un passo avanti verso l’ambizione di diventare un continente climaticamente neutrale entro il 2050. Un altro importante esempio di come la scienza aiuta la politica”.
Il nuovo impianto di sorveglianza del mercato dei veicoli permetterà di testare le emissioni in condizioni di guida reali regolamentate e simulate. Due celle di emissione climatica permetteranno di testare una vasta gamma di condizioni ambientali come la temperatura, l’umidità e la pressione, che influenzano le prestazioni finali delle emissioni del veicolo. I nuovi laboratori serviranno anche alla Commissione in vista dell’attuazione delle future norme sulle emissioni.
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Usare password di almeno 8 caratteri per proteggere gli account

ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Un report di Hive Systems, società di cyber-security, rivela quanto tempo può impiegare un hacker medio per capire le password usate per proteggere gli account online. L’utilizzo di soli numeri, ad esempio, potrebbe consentirgli di scoprire istantaneamente la password. Questo vale sempre, soprattutto se si tratta di 4-11 caratteri. Usare solo lettere minuscole, invece, vuol dire fornire i propri dati direttamente agli hacker. Infatti, le password da quattro a otto caratteri, che sono solo minuscole, possono essere decifrate istantaneamente. Secondo il report, una password composta da nove lettere minuscole può essere scoperta in 10 secondi. Se la password richiede 10 caratteri, quel tempo si espande a 4 minuti. Una password di 11 caratteri, che utilizza nient’altro che lettere minuscole, può essere calcolata in due ore.
Gli hacker decifrano le password sempre più velocemente
Utilizzando un mix di lettere minuscole e maiuscole, le password da quattro a sei caratteri possono essere decifrate istantaneamente. Le password composte da sette caratteri richiedono solo due secondi per essere scoperte, mentre le password con otto, nove e dieci caratteri che utilizzano lettere minuscole e maiuscole possono essere individuate rispettivamente in due minuti, un’ora e tre giorni. Una password di 11 caratteri che utilizza lettere maiuscole e minuscole può tenere a bada un hacker per un massimo di cinque mesi.
Anche mescolando lettere minuscole e maiuscole insieme a numeri, l’utilizzo di una password composta da soli quattro o sei caratteri non è affatto sicuro. E aggiungendo simboli al mix, anche una password di sei lettere potrebbe essere decifrata all’istante. In poche parole, le password devono essere lunghe e l’aggiunta di una lettera in più può fare un’enorme differenza nel mantenere i dati personali al sicuro.
Ad esempio, utilizzando lettere minuscole e maiuscole, numeri e simboli, una password di dieci lettere potrebbe essere risolta in cinque mesi. Utilizzando le stesse lettere, numeri e simboli, una password di 11 caratteri impiegherebbe fino a 34 anni per essere decifrata.
Hive suggerisce che una password dovrebbe contenere almeno 8 caratteri, utilizzando un mix di numeri, lettere maiuscole, lettere minuscole e simboli. Una password di 18 caratteri che utilizza il suddetto mix richiederebbe fino a 438 trilioni di anni per essere scoperta da un hacker medio.
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Work Trend Index, il 37% degli italiani pensa di cambiare lavoro

ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Microsoft annuncia i dati della nuova edizione del Work Trend Index. Mette in evidenza una nuova modalità aziendale, flessibilità e tempo libero per i dipendenti che dovranno affrontare il rientro in ufficio, dopo due anni di lavoro da remoto. “Non si può cancellare l’esperienza vissuta e l’impatto che gli ultimi due anni continueranno ad avere sul mercato del lavoro, poichè flessibilità e benessere sono diventati elementi non negoziabili per i dipendenti – dichiara Jared Spataro, Corporate Vice President, Modern Work, Microsoft -. Accogliendo e rispondendo in modo proattivo a queste nuove aspettative, le aziende hanno la possibilità di ripensare l’impostazione del proprio business e il ruolo dei dipendenti per raggiungere obiettivi di successo in un orizzonte di lungo termine”.
I dipendenti hanno seguito negli ultimi due anni una nuova visione di ciò che vogliono dal lavoro e cosa sono disposte a sacrificare per esso. L’indagine di Microsoft sottolinea fortemente questa tendenza. Con il 54% degli italiani ora più propensi a dare priorità alla propria salute e al proprio benessere rispetto al lavoro. Questo trend trova anche riscontro nel dato sugli intervistati che l’anno scorso hanno lasciato il lavoro. Il 17% in Italia, quasi uno su cinque. Il cosiddetto “Great Reshuffle” è tutt’altro che concluso e interessa anche il Belpaese anche se in misura leggermente inferiore che a livello globale: il 37% dei lavoratori dichiara che probabilmente prenderà in considerazione un nuovo lavoro nel prossimo anno (a livello globale è il 43%).
Sarà necessario che i manager sappiano agire a protezione della produttività aziendale. Senza però trascurare i problemi e le richieste dei dipendenti. Per esempio, nonostante l’innegabile desiderio di flessibilità che traspare dalla ricerca (il 41% dei lavoratori considera di passare a modalità di lavoro remote o ibride nel prossimo anno), il 47% dei dirigenti italiani sostiene che la propria azienda prevede un rientro a tempo pieno in ufficio nel 2022.
Questa tensione ricade sui manager: il 56% sostiene infatti che la leadership aziendale non sia allineata alle aspettative dei dipendenti. Diventa dunque importante poter dare maggiore autonomia ai manager affinchè possano gestire nel migliore dei modi i propri team di lavoro: in Italia il 71% dei manager auspicherebbe avere maggiori margini di manovra per gestire il cambiamento dei team.
La sfida per i leader è quella di motivare i dipendenti a tornare anche in ufficio, trovando nuovi stimoli e opportunità. Infatti, oggi il 33% dei lavoratori “ibridi” in Italia trova difficile capire quando e perchè lavorare dall’ufficio. Solo il 27% dei dirigenti italiani ha pattuito nuovi accordi aziendali per il lavoro ibrido. Queste nuove norme dovranno garantire che lo spazio dell’ufficio sia arricchente per i dipendenti, aiutandoli a sentirsi parte dell’azienda. Inoltre è interessante che il 46% dei dipendenti in Italia si dichiara aperto a sfruttare anche spazi digitali immersivi nel metaverso per future riunioni.
L’analisi dei dati di produttività in Microsoft 365 dimostra che le riunioni e le chat sono in aumento. Spesso estendendosi oltre il tradizionale orario lavorativo. Infatti, la media settimanale di tempo trascorso in riunioni su Teams a livello globale è aumentata del 252% da marzo 2020, e il lavoro extra-time e nel fine settimana è cresciuto rispettivamente del 28% e del 14%.
Uno degli aspetti che ha cambiato il lavoro a distanza è sicuramente l’effetto che ha avuto sulle relazioni personali. Lo scorso anno il Work Trend Index ha rivelato che i team si sono sentiti più isolati. Quest’anno viene confermata questa tendenza: il 54% dei lavoratori “ibridi” italiani, infatti, afferma di avvertire un maggiore senso di solitudine sul posto di lavoro rispetto al periodo pre-pandemico. Non a caso, secondo il 49% dei dirigenti intervistati in Italia, la principale sfida dell’era del lavoro ibrido o a distanza sarà la capacità di ingaggiare i dipendenti in attività di relazione e di costruire un senso di comunità a livello aziendale.
Microsoft lancia la nuova feature Outlook RSVP. Per poter pianificare le riunioni in modo semplice. Permetterà agli utenti di confermare la propria presenza al meeting di persona o da remoto.
La feature di traduzione linguistica in Teams permette agli interpreti di tradurre quasi in tempo reale ciò che il presentatore dice in un’altra lingua.
Un nuovo layout di riunione per Teams Rooms, Front Row, è ora disponibile in anteprima.
Collegare i team con Surface Hub è sempre stato facile. Grazie a Microsoft Teams e Whiteboard, e con l’aggiunta della nuova Microsoft Surface Hub 2 Smart Camera, la prima fotocamera AI-powered di Microsoft i vantaggi di Surface Hub si estendono ai partecipanti dei meeting da remoto. Forniscono loro una visione dinamica delle interazioni all’interno della stanza.
Teams Connect permette ora di avviare chat e riunioni anche con persone esterne all’organizzazione in maniera sicura e affidabile.
La nuova risorsa di Microsoft Viva Insights, Inspiration Library, ha l’obiettivo di aiutare i manager a definire la nuova normalità del loro team.
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Montefusco(Rds) “Competitivi grazie al live e all’effetto community”

ROMA (ITALPRESS) – “Siamo un prodotto live che va in onda tutti i giorni, 24 ore al giorno in continuo contatto con i nostri ascoltatori che hanno un ruolo di protagonismo attivo. Gli stimoli generati in diretta dai conduttori, dal lato informativo e dalle testimonianze degli utenti generano uno straordinario effetto community che attraverso lo scambio di spunti caratterizza l’emozionalità magica della radio. E’ questo che ci rende competitivi”. Così Massimiliano Montefusco, General Manager RDS, intervistato dall’agenzia di stampa Italpress. “Abbiamo puntato molto su sviluppo, contaminazione, opening innovation, proof of concept con il mondo startup del paese e a livello estero. Lo scorso anno abbiamo investito 200mila euro per sostenere giovani, nuove attività e progetti che vedano nell’innovazione un modello di cambiamento per il futuro. Con Elis -racconta Montefusco- faremo una call diretta a sviluppatori, vogliamo chiedere loro come far evolvere e sviluppare Rds social tv che già a novembre scorso è diventato un brevetto in 153 paesi. Ci sarà una selezione da parte nostra sui proof of concept più innovativi e poi li aiuteremo come abbiamo già fatto in passato dando ai giovani nuovi strumenti ed esperienze”.
A fine mese, con la fine dello stato di emergenza ci saranno molte aperture, l’Italia si sta preparando ad affrontare una nuova fase della pandemia che coincide con il ritorno dei live show. “L’anno scorso abbiamo dato l’opportunità ai nostri utenti vincitori di un concorso di vivere da protagonisti diversi live in modalità da remoto, tipo quelli di Mahmood, Maneskin e Achille Lauro. Il setup della scenografia con una telecamera a 360° dava la possibilità di scegliere il punto di inquadratura. Lo sbarco sul metaverso è un percorso -spiega Montefusco-. Noi abbiamo un progetto che vedrà in questa fase come il metaverso potrà integrarsi ai canali e strumenti che già stiamo usando oggi, stiamo importando i principi del metaverso per dare concretezza agli eventi e al sistema trasmissivo. La nostra ricetta è un percorso di laboratorio continuativo attraverso il quale daremo delle prime soluzioni anche rispetto agli eventi live che stanno per ricominciare”. Per quanto riguarda Nft e blockchain “è un settore che consente a utenti e ascoltatori di avere la garanzia di prodotti e contenuti unici con un valore nel tempo. Quello che vogliamo ottenere è massima esperienza e più strumenti per godere sia in presenza che da remoto dell’esperienza firmata Rds. Durante l’estate faremo un evento per il quale il biglietto di ingresso permetterà di generare un instant win per vivere un’esperienza vicina ai nostri talent e artisti musicali”.
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Chiriatti (Lenovo) “Nei prossimi 3 anni raddoppieremo la ricerca”

ROMA (ITALPRESS) – “Lenovo ha fatturato più di 60 miliardi. La trasformazione digitale è un approccio culturale in evoluzione, insieme all’uso delle tecnologie da parte delle persone e noi abbiamo l’obiettivo di renderle più semplici e sicure. I risultati ottenuti fino a oggi ci hanno consentito una grande crescita di fatturato, ma soprattutto di soddisfazione dei clienti, per questo nei prossimi tre anni raddoppieremo la ricerca e lo sviluppo a beneficio delle soluzioni”. Così Massimo Chiriatti, Chief Technical & Innovation Officer Lenovo, intervistato dall’agenzia di stampa Italpress. “Abbiamo la possibilità di lavorare su diversi mercati, 180 e abbiamo laboratori di ricerca e di sviluppo ovunque. Una distribuzione globale che ci permette di avere dei benefici dal punto di vista logistico che in questo momento è sotto stress. L’intelligenza artificiale -spiega Chiriatti- è una disciplina che ci aiuta a predire il futuro, a capire quali sono i dati che abbiamo lasciato nel passato per fare correlazioni statistiche e quindi suggerirci i passi futuri. L’intelligenza artificiale ha un costo di sviluppo della soluzione più basso rispetto al passato e quindi avere la capacità di predire il business futuro per le imprese e avere una ottimizzazione dei processi aziendali è un beneficio per tutti”.
In vista del progressivo sviluppo del metaverso, Chiriatti ha commentato che “si tratta di una disciplina che sta emergendo, nessuno sa la destinazione finale, è una dimensione immateriale della nostra esistenza, avremo gli avatar. Ci saranno dati, elaborazioni informatiche molto intense e Lenovo è impegnata sia nella costruzione delle infrastrutture sottostanti come server e storage, sia dal lato client con mobile, caschi e altri strumenti. Rispetto al pericolo di attacchi informatici -continua Chiriatti- abbiamo una progettazione e una policy molto stringente finalizzata a creare soluzioni che siano già pensate per sicurezza, implementate da servizi di persone e consulenti in tutto il mondo. Quello della sicurezza informatica è un tema di primo ordine”. Per quanto riguarda la blockchain “è un sistema che richiede un coordinamento tra le imprese. Quando si ha una dimensione multinazionale come Lenovo, si organizzano reti di imprese che riescono a coordinarsi con la blockchain senza un intermediario centrale. Noi, insieme a un team italiano di architetti e informatici riusciamo a dare una consulenza ai clienti per far in modo che le sperimentazioni non siano nè costose nè inutili. Per questo è importante l’aspetto non solo tecnologico ma anche di consulenza. Noi siamo liberi di consigliare ai nostri clienti soluzioni di transazione economica, non abbiamo vincoli legati a venditori di software. Facciamo un esempio -continua Chiriatti-. Pensiamo di voler realizzare delle strutture informatiche che non hanno un controllore centrale ma hanno più imprese che vogliono coordinare la produzione o la tracciabilità del food. Fino ad oggi avevamo la fiducia in una sola impresa che firmava un documento di tracciabilità del processo singolarmente, nelle blockchain, invece, riusciamo a mettere a fattor comune un processo di digitalizzazione delle informazioni e la scrittura su un registro immutabile e certificato”.
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Casetta (Matrix42) “Con la digitalizzazione aiutiamo produzione aziende”

ROMA (ITALPRESS) – “La nostra azienda produce software che aiutano gli utenti a utilizzare nel modo più semplice possibile i loro strumenti di lavoro. Il nostro obiettivo è connettere le utenze in ufficio o in giro per il mondo con il loro ambiente di lavoro tradizionale e fornire un’infrastrutture che funziona, mantenerla aggiornata e fare in modo che i device si possano gestire da remoto”. Così Roberto Casetta, Chief Revenue Officer Matrix42, intervistato dall’agenzia di stampa Italpress. “L’impiego del Piano nazionale di ripresa e resilienza per la digitalizzazione riguarda una parte di infrastruttura e di utenza, dobbiamo crescere su due livelli. Rispetto all’infrastruttura vediamo sempre più che il cloud è la linea guida, riuscire a portare le applicazioni a livello di cloud facilita la possibilità di poterle utilizzare grazie a una connessione internet”.
“La digitalizzazione aiuta molto la produzione delle aziende, basti considerare il risparmio del fattore tempo. Quello che dobbiamo ancora migliorare -spiega Casetta- è la capacità di misurare la produttività e spostare, forse più in Italia rispetto ad altri paesi, il parametro di giudizio dal tempo impiegato alla qualità del tempo. I nostri strumenti permettono di aiutare questo tracciamento, l’obiettivo non è monitorare quanto uno lavora ma la qualità prodotta”. In ambito di digitalizzazione della sanità “abbiamo fatto grandi passi in avanti e l’Italia è uno dei Paesi migliori in questo ambito. Quello che vogliamo fare è semplificare l’utilizzo di strumenti in ambito sanitario, portarli in cloud creando un network che consenta il consulto di una cartella di un paziente da device diversi e ovviamente da postazioni diverse. In Italia arrivare ad avere una gestione di dati centralizzati sul cloud -continua Casetta- significa poterli gestire in maniera più sicura, diminuire la dispersione di informazioni su tanti siti e ridurre i punti di attacco cyber e poi renderle usufruibili in modo semplice perchè la digitalizzazione del Paese deve andare incontro ai cittadini. Il mercato ci richiede la disponibilità del nostro software su piattaforme diverse, per esempio il telefono che è sempre più utilizzato per lavorare. E’ importante adattare e semplificare. Nel futuro avremo più tipologie di device e meno server. Spostarsi nel cloud vuol dire avere una diversificazione maggiore di strumenti più performativi”.
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