Hi-Tech & Innovazione

Al via il Piano Transizione 5.0, Urso “Coniuga innovazione e formazione”

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo Transizione 5.0, il Piano promosso dal Mimit che si pone l’obiettivo di supportare e traghettare il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su fonti rinnovabili supportando gli investimenti in digitalizzazione, transizione green e formazione del personale. La piattaforma per la prenotazione degli incentivi sarà attiva dalle ore 12.00 di oggi sul sito del GSE, ente incaricato della gestione delle agevolazioni e del credito per conto del Mimit. La pagina web, previo accesso attraverso SPID, guiderà le imprese nell’adempiere correttamente agli oneri documentali previsti dal decreto.
“Transizione 5.0 sarà uno strumento di nuova politica industriale che coniuga innovazione e formazione: è il primo piano in Europa con incentivi per le due transizioni, green e digitale, insieme con la formazione dei lavoratori – dice il ministro Adolfo Urso -. Il provvedimento darà un impulso significativo agli investimenti delle imprese italiane, rendendole più competitive rispetto ai nuovi scenari globali”.
Il totale delle risorse stanziate ammonta a 12,7 miliardi di euro per il biennio 2024-2025. Di questi, 6,3 miliardi di euro, provenienti dal programma RePower EU, finanzieranno il Piano Transizione 5.0. Altri 6,4 miliardi, già previsti dalla legge di bilancio, saranno a disposizione per il Piano Transizione 4.0.
Piano Transizione 5.0 si caratterizza innanzitutto per l’automatismo della misura: le imprese potranno infatti usufruire del beneficio fiscale automaticamente, senza alcuna istruttoria e valutazione preliminare. La sua trasversalità coinvolge inoltre tutti i tipi attività, senza distinzione di dimensione, settore e territorio ed è pertanto cumulabile con altre agevolazioni finanziate con risorse nazionali a eccezione del credito d’imposta Transizione 4.0 e del credito per investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) e nelle Zone Logistiche Speciali (ZLS).
Sono ammissibili al beneficio 5.0 i progetti di innovazione aventi a oggetto investimenti in beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati (gli stessi riportati nell’allegato A e B del Piano Transizione 4.0) purchè si raggiunga una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dell’unità produttiva o 5% se calcolata sul processo interessato dall’investimento. A queste condizioni è possibile agevolare anche le spese di formazione e gli investimenti in impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo.
Il bonus è riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 con possibilità di completare gli oneri documentali entro il 28 febbraio 2026.
Il credito d’imposta prevede un’aliquota massima del 45% ed è modulato in 9 aliquote in funzione dell’ammontare degli investimenti e della riduzione dei consumi energetici conseguita.

– foto: Agenzia Fotogramma –
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Telepass lancia il servizio “Fast Track” negli aeroporti di Roma

ROMA (ITALPRESS) – Un accesso prioritario e gratuito ai controlli di sicurezza del varco Fast Track presso gli aeroporti di Roma Fiumicino e di Roma Ciampino dedicato ai clienti Telepass. E’ questo il nuovo servizio che Telepass – società italiana del Gruppo Mundys, leader nella smart mobility e nel telepedaggio in Italia e in Europa – ha lanciato in vista delle partenze estive e messo a disposizione dei propri clienti negli aeroporti della Capitale.
Come in autostrada, dove Telepass dal 1990 permette di transitare senza fermarsi nelle corsie dedicate, il nuovo servizio consente ai clienti di passare i controlli di sicurezza attraverso l’accesso prioritario e gratuito del varco Fast Track, una corsia preferenziale che permette di raggiungere in modo facile e veloce l’area di imbarco, riducendo i tempi di attesa e garantendo un’esperienza di viaggio ancora più semplice: per i clienti Telepass basterà presentarsi al varco mostrando la carta d’imbarco e il QR code del Fast Track di Telepass dalla schermata del proprio telefono.
“Vogliamo continuare a tenere fede alla promessa fatta agli automobilisti: farli passare in un “beep” per valorizzare al meglio il loro tempo – ha dichiarato Aldo Agostinelli, Chief Consumer Sales and Marketing Officer -. Il nuovo servizio si sposa perfettamente con la nostra missione di promuovere una mobilità sempre più fluida, che potenzia le persone in movimento, non solo in autostrada e in città, ma da oggi anche in aeroporto: dall’acquisto del biglietto aereo al pagamento del parcheggio convenzionato in aeroporto, passando per il fast track e, una volta a destinazione, al pagamento dei taxi e dei mezzi di trasporto”.
“Gli scali gestiti da ADR si confermano luoghi di eccellenza nei quali fornire servizi premium e comunicare in maniera efficace con i passeggeri, attraverso soluzioni tailor made rispetto alle esigenze dei singoli clienti, anche in ambito business – ha commentato Marilena Blasi, Chief BU Commercial di Aeroporti di Roma – e si posizionano come sistemi “chiave”, in grado di catturare l’interesse di grandi aziende che, come Telepass, ne riconoscono un ruolo sempre più rilevante nell’ambito della mobilità”.
Il servizio, gratuito per i clienti Plus e omaggiato per quelli Base fino al 31 dicembre 2024, consente di richiedere in App fino a un massimo di 5 Fast Track.
Nei prossimi giorni, il servizio sarà attivato anche in altri aeroporti italiani.
I clienti possono richiedere il “Fast Track” in App accedendo alla sezione “Riepilogo” e facendo tap su “Fast Track” e inserendo codice fiscale ed e-mail collegati a un contratto Telepass attivo.
Una volta inseriti i dati, sarà generato un QR code che sarà inviato al cliente tramite e-mail e che potrà essere utilizzato per accedere alla corsia dedicata in aeroporto. Ogni cliente ha a disposizione fino a un massimo di 5 Fast Track che potrà utilizzare per sè o per i propri compagni di viaggio. Il Fast Track non va stampato, ma il QR code va mostrato nel momento in cui si accede alla corsia dedicata. Il servizio è omaggiato fino al 31/12/2024 per i clienti Base mentre sarà gratuito anche successivamente per quelli Plus.

– foto ufficio stampa Telepass –
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Al via partnership Protom-PerDieci su IA, Engineering e Manufacturing

MILANO (ITALPRESS) – Nasce la partnership strategica tra Protom e PerDieci con l’obiettivo di accelerare la crescita delle due realtà puntando su intelligenza artificiale, servizi di ingegneria e produzione. Le aziende, fondate dagli imprenditori seriali Fabio De Felice e Alberto Baban, rafforzano così le loro strategie di crescita con un accordo che vedrà una collaborazione strutturata, grazie anche a compartecipazioni societarie. L’intesa è stata firmata questa mattina dagli amministratori delegati delle due aziende: Salvatore Rionero per Protom e Giannandrea Pozzer per la PerDieci.
Protom è una knowledge & technology-intensive firm che opera in modo integrato nei settori della Digital Transformation, del Knowledge Development, dell’Advanced Engineering e dello Smart Manufacturing, supportati in questo dalle competenze dei suoi due Lab attivi rispettivamente nella ricerca e sviluppo e nell’innovazione. Tra i clienti ha realtà come ABB E-MOB, Enersys, Leonardo, Atr, Hitachi Rail, Accenture e NTT Data. Per Protom lavorano più di 280 persone nelle sedi di Napoli e Milano. L’azienda è certificata Elite, il programma di Borsa Italiana per le aziende ad alto potenziale ed è entrata in TechShare è il programma di preparazione alla quotazione di Euronext dedicato alle società tecnologiche.
PerDieci è una holding di partecipazioni italiana con all’attivo 9 aziende Venete appartenenti a diversi settori manifatturieri per le quali lavorano 250 persone. Le accomuna il “cross management”: il modello gestionale che condivide la loro guida strategica e operativa delle diverse aziende che viene condiviso e coordinato in modo trasversale. In questo modello, le competenze e le risorse di vari settori o dipartimenti vengono integrate per ottimizzare le operazioni e migliorare l’efficienza.In continua espansione ha come driver di riferimento l’innovazione e una forte attenzione al capitale umano.
L’accordo verte su tre linee di sviluppo condivise: il potenziamento complessivo delle capacità produttive, sia in Italia che negli USA, la condivisione da parte di Protom delle competenze interne per sostenere il processo di innovazione di tutti i prodotti delle controllate di PerDieci e investimenti congiunti in siti produttivi negli Stati Uniti.
“Nell’ambito delle sue strategie di sviluppo, PerDieci – dice il presidente Alberto Baban – considera particolarmente rilevante poter disporre delle competenze e capacità di eccellenza nell’ambito dell’intelligenza artificiale e nei servizi di ingegneria di Protom, con l’obiettivo di potenziare con tecnologie innovative tutti i prodotti delle aziende controllate”.
“Per Protom – dichiara il Founder Fabio De Felice – la collaborazione con PerDieci, e le sue controllate, rafforza le nostre strategie di crescita a cominciare dal potenziamento dei nostri investimenti negli USA”.

– foto uffici stampa Protom e PerDieci –
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Arriva nelle Marche il progetto digital di Anas

ROMA (ITALPRESS) – Approda nelle Marche il progetto digital di Anas (Gruppo FS Italiane), per approfondire e conoscere da vicino le attività quotidiane svolte da ingegneri, geometri, operai e cantonieri lungo le strade di competenza.
Dopo il Lazio, protagonista della prima puntata pubblicata lo scorso 26 giugno e disponibile sulla piattaforma digital e social della società, oggi, mercoledì 31 luglio, è la volta della pubblicazione dei contenuti del progetto “Anas per le Marche”.
Il progetto digital è un viaggio sulla rete stradale e autostradale gestita da Anas, per testimoniare l’impegno che quotidianamente il personale mette nella gestione e nella manutenzione delle strade, ma anche nei progetti di completamento e potenziamento dei grandi itinerari, per un’Italia sempre più connessa. Un racconto a puntate che nei prossimi mesi toccherà tutte le strutture territoriali di Anas, attraverso le interviste a tecnici e responsabili dei cantieri e le immagini suggestive del territorio, delle nuove opere in costruzione e dei lavori di manutenzione in corso. Da oggi, sulla piattaforma digital e social di Anas, è disponibile la seconda puntata girata nelle Marche, dove Anas gestisce oltre 1.500 km di rete stradale. Si parlerà degli investimenti nella manutenzione e nello sviluppo di nuove opere, ma anche del piano di ripristino della viabilità a seguito del sisma nel Centro Italia. Non solo: saranno presenti anche focus dedicati ai lavori di raddoppio della Statale 16 “Adriatica” ad Ancona, alla realizzazione del nuovo collegamento tra la statale “Adriatica” e il Porto di Ancona, al potenziamento dell’Itinerario E78 e della Statale 4 “Salaria”, e ai lavori di manutenzione della Statale Flaminia, tornata sotto la gestione Anas con il piano di rientro strade.
Per parlare delle principali opere nella regione, nel corso della seconda puntata interverranno, tra gli altri, gli ingegneri Paolo Testaguzza (Responsabile Struttura Territoriale Marche) e Vincenzo Catone (Responsabile Nuove Opere).

– foto ufficio stampa Anas –
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Divella, investimenti per un futuro sempre più high-tech

ROMA (ITALPRESS) – Nel corso del 2023 Divella, azienda italiana del settore dell’alimentazione, ha investito 10 milioni di euro in beni strumentali. Risorse che sono state destinate principalmente per incrementare la macinazione del grano e ottimizzare la trasformazione in farine e semole, per la costruzione di nuovi sili granari metallici per lo stoccaggio delle materie prime e, infine, per l’implementazione di una nuova linea di produzione di pasta corta da oltre 4.500 kg/h.
“La politica di autofinanziamento – afferma Fabio Divella, rappresentante Direzione Divisione Pasta della F. Divella S.p.A. – ha permesso alla Società di effettuare investimenti senza ricorrere all’indebitamento bancario. Va evidenziato con grandissima soddisfazione che abbiamo attuato questi investimenti tenuto conto di uno scenario macroeconomico complesso e senza precedenti che, dopo la fase post pandemica, ci ha visti entrare in una crisi geopolitica legata ai conflitti bellici cha hanno complicato ancor di più lo scenario internazionale”.
Nonostante questa situazione di incertezza, l’azienda, si legge in una nota, ha raddoppiato l’utile di esercizio rispetto all’anno precedente con un fatturato registrato nel 2023 di oltre 370 milioni di euro. Tradotto in percentuale, l’1,6% in più rispetto all’anno precedente. “Confermata, dunque, l’efficacia delle scelte strategiche, adottate da tempo, caratterizzate dalla realizzazione appunto di investimenti programmati, dalla forte presenza sul mercato interno e dalla costante spinta commerciale verso i mercati nazionali ed esteri senza rinunciare mai al forte radicamento territoriale della produzione e del marchio, che rappresentano la chiave di crescita costante e di successo aziendale”, continua la nota.
“In un contesto di tale incertezza – conclude Fabio Divella – la pasta, core business aziendale, si è distinta ancora una volta conquistando i vertici per livello produttivo espresso in termini quantitativi registrando un incremento dei volumi venduti pari al 1% rispetto al 2022 attestandosi a circa 200.000 tonnellate di pasta a solo marchio Divella”.
La Società ha esportato in oltre 125 Paesi raggiungendo il 40% delle vendite complessive mentre sul mercato nazionale “ha raggiunto il secondo posto tra i pastifici con una quota di mercato pasta in volume dell’11% circa consolidando la sua posizione di leader nel Sud Italia (Area 4 Nielsen) con una quota di mercato, in volume, del 21% (fonte: dati Nielsen)”, conclude la nota.

– foto ufficio stampa Divella –
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Cybersicurezza, Trebisonda “Necessario investire in formazione”

ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto a Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza un convegno sulle Nuove Sfide della Sicurezza Internazionale, promosso dal Presidente dell’Associazione Oro di Calabria Ernesto Magorno e dal Sindaco Ugo Vetere. Tra i relatori il Segretario del Copasir Ettore Rosato e Pietro Trebisonda, Cybersecurity Consultant in ambito Governance, Risk and Control per Deloitte Risk Advisory. “In una giornata particolare a causa dei numerosi disservizi globali provocati dal fallito aggiornamento dell’antivirus di CrowdStrike abbiamo trattato vari temi. Dalle differenze ai punti di contatto tra Cybersecurity e AI. Dall’analisi sintetica dei numerosi aggiornamenti del quadro regolamentare, europeo e nazionale, recentemente introdotti con NIS2, AI_Act, Legge90/2024 e DDL AI, al fil rouge che li collega: la Governance. Dal doveroso cenno alla Relazione Annuale ACN al pagamento di Ransomware. Dalla Relazione Annuale Servizi Segreti alla necessità di aumentare la Resilienza Infrastrutture digitali della PA per contrastare l’aumento di attacchi a danno della stessa amministrazione” dice Pietro Trebisonda.
“Per poi concludere con alcune riflessioni sulla necessità di investire in Formazione e di interventi mirati per migliorare la Cultura Cyber delle PMI e le Digital_Skills degli italiani. In tal senso, l’evento di venerdì è stato sia un’ottima opportunità di confronto che un bel esempio di divulgazione dal basso. Il coinvolgimento dei territori è funzionale alla causa cyber” conclude Trebisonda.

foto: Trebisonda

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Sull’intelligenza artificiale gli italiani sono ottimisti ma impreparati

ROMA (ITALPRESS) – L’Intelligenza Artificiale è ampiamente diffusa in diversi ambiti. Ma quali reazioni suscita negli italiani? Il 37% ha un’impressione positiva, un altro 37% mantiene una visione neutrale, mentre il 21% esprime paura e diffidenza. E’ quanto emerge dal Quarto Rapporto Ital Communications-IISFA(Associazione Italiana Digital Forensics) sull’Intelligenza Artificiale in Italia, presentato al Senato. L’indagine, realizzata in collaborazione con l’Istituto Piepoli e Assocomunicatori, ha evidenziato da parte delle persone intervistate ottimismo, preoccupazione e necessità di regolamentazione. Il panorama informativo e le nuove normative giocano un ruolo cruciale, con un’attenzione particolare alla sicurezza e ai diritti individuali.
Il 35% degli italiani associa l’Intelligenza Artificiale all’area tecnologica, mentre il 26% considera l’IA il futuro e il 15% riconosce nel suo impiego vantaggi concreti come supporto alle attività umane. Tuttavia, il 14% esprime emozioni negative e l’8% riesce a concretizzare le proprie paure.
Il 66% degli individui si dichiara molto o abbastanza ottimista sugli sviluppi futuri dell’Intelligenza Artificiale, mentre il 63% è fiducioso nei confronti dei sistemi di IA.
Riguardo al proprio livello di conoscenza e competenza in tema di IA, un italiano su due dichiara di saperne qualcosa, solo il 6% di saperne molto. Uno su due ammette di saperne poco, il 6% di non saperne nulla. I giovani ne sanno decisamente più degli adulti (62% chi dichiara avere conoscenze in materia tra i 18-34enni, rispetto al 36% degli over 54). Per loro stessa ammissione, comunque, si tratta ancora di una conoscenza costruita in modo autodidatta.
Come si evince dal Rapporto, il 69% utilizza qualche tipo di tecnologia o applicativo che si basa sull’IA. La diffusione è quasi totale presso i giovani (83%), minore presso la maggioranza degli adulti (57% tra gli over 54enni). Nel dettaglio delle tipologie, si tratta soprattutto di assistenti virtuali (53%) e di app di IA Generativa, citate da circa il 30% delle persone.
Il 31% degli individui ha poi dichiarato di non avere ancora utilizzato tecnologie basate sull’IA. Sono soprattutto gli over 54enni a essere oggi più distanti (il 43%).
L’Intelligenza Artificiale Generativa divide a metà la popolazione. Secondo il Rapporto Ital Communications-IISFA, il 51% degli individui riconosce questa tipologia di IA, con i giovani che dichiarano maggiore dimestichezza (63%). Una persona su due dichiara di avere fiducia nei confronti di questa tecnologia.
I giovani, a fronte della maggiore conoscenza dell’argomento, si dichiarano più confidenti (69% tra i 18 e i 34 anni), gli adulti un pò più prudenti (45% i fiduciosi).
Le fake news sono al centro della comunicazione: l’86% sostiene di fare un controllo prima di prendere le notizie per buone, ma si aspetta (l’86%) che la propria iniziativa sia corroborata in modo strutturato da un Ente preposto e da iniziative formative (85%) all’uso dell’IA.
Il Parlamento europeo ha approvato la normativa AI Act, pubblicata il 12 luglio 2024. Non tutti gli italiani conoscono questo aspetto normativo, anche se quasi una persona su due dichiara di aver sentito la notizia. Il 78%, però, la considera un’iniziativa importante, se non assolutamente necessaria (29%), nell’auspicio di avere una garanzia in più nella protezione delle libertà individuali e dei diritti delle persone.
Per Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Tecnologica e alla Transizione Digitale, “il Governo ha promosso un disegno di legge sul tema dell’IA avviando un ampio dibattito in Senato. Colpisce il dato emerso dal Rapporto Ital Communications – IISFA, ovvero il timore degli over 50 relativo all’impatto dell’IA sull’occupazione”.
“Non condivido, tuttavia – ha aggiunto -, lo scenario distopico che viene spesso rappresentato. E’ evidente che cambieranno le competenze, pertanto dovremo operare in sinergia con tutti gli stakeholders nell’ottica di cambiare i profili di formazione. Questo Paese deve dotarsi di una politica industriale seria in materia di IA. Inoltre, attraverso lo sviluppo tecnologico potremo far progredire il mondo della scienza con ripercussioni importanti su settori determinanti come quello sanitario”.
Secondo il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni, “ci troviamo in un momento storico di passaggio in cui dobbiamo e possiamo fare delle scelte, non farlo ci condannerebbe a restare in uno stato di torpore. La mia preoccupazione rispetto all’IA è che quando ci risveglieremo non riusciremo a capire che questi processi non solo non sono irreversibili ma neanche distruttivi. Siamo di fronte – ha proseguito – a un fenomeno che sostituisce non tanto l’azione come avvenne durante la rivoluzione industriale, ma il pensiero, ossia la capacità di generare autonomamente. Sotto questo profilo occorre avere maggiore consapevolezza degli strumenti che abbiamo a disposizione per non rimanere degli osservatori, ma essere capaci di governare e dirigere i processi”.
Il direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Bruno Frattasi, ha affermato: “L’IA presenta implicazioni notevoli e straordinariamente importanti per la nostra vita associata, pensiamo al tema della salute e della difesa. In questo senso, come ACN, il nostro principale impegno sarà quello di studiare forme di IA attraverso le quali sapremo rispondere meglio alla minaccia che è rappresentata dall’uso di questo strumento come arma di offesa. Siamo appena agli albori di un processo che non sappiamo dove potrà arrivare. Il mio auspicio è che l’IA possa essere indirizzata verso obiettivi di pace e benessere”.
Secondo Domenico Colotta, presidente di Assocomunicatori e Founder di Ital Communications: “Dal Quarto Rapporto Ital Communications-IISFA sull’Intelligenza Artificiale in Italia emerge che gli italiani sono cautamente ottimisti e fiduciosi riguardo questa tecnologia, che purtroppo è strettamente collegata ai temi della disinformazione e delle fake news. Oggi è proprio l’Intelligenza Artificiale che rende più semplice la creazione e la diffusione su larga scala di contenuti falsi a un pubblico mirato. Purtuttavia, essa è in grado di offrire anche enormi opportunità in quanto consente di identificare e bloccare in modo efficace l’enorme mole di disinformazione pubblicata online con l’aiuto di algoritmi addestrati”.
“Sullo sfondo, però – ha aggiunto -, rimane la capacità di chi si informa nel saper attingere da una varietà di fonti informative servendosi del pensiero critico, vero e proprio antidoto contro ogni contenuto fuorviante”.
Gerardo Costabile, presidente IISFA, ha dichiarato: “Gli italiani hanno trasmesso, in questo Rapporto, un equilibrio e una conoscenza dell’Intelligenza Artificiale oltre le aspettative. Ottimismo, fiducia e percezione dei rischi sono ben suddivisi nella popolazione, con un focus sul mondo del lavoro, sanità e servizi bancari. La maggioranza degli italiani ci chiede maggiore formazione e conoscenza, oltre che un impegno a ridurre alcuni rischi che sono chiaramente percepiti, quali ad esempio quelli sul mondo del lavoro e sulle fake news/deepfake sempre più sofisticati. Le persone si fidano molto di più dell’Europa e dell’Italia su questi argomenti, nonostante la consapevolezza sulla minore padronanza tecnologica. Coerentemente con l’auspicio di questa parte degli italiani, mi auguro che l’Europa e l’Italia incentivino sempre di più lo sviluppo di tecnologie locali, con logiche che mettano sempre al centro l’uomo e l’etica”.

– Foto: Ufficio stampa Ital Communications –

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Si conclude il corso avanzato “AI for Cybersecurity” della Scuola di Alta Formazione DEAS. Mulè consegna i diplomi

ROMA (ITALPRESS) – Si è concluso il corso avanzato “AI for Cybersecurity” organizzato dalla Scuola di Alta Formazione di DEAS SpA, l’azienda italiana leader nel settore della cybersecurity e partner tecnologico del comparto della Difesa, delle Forze di sicurezza, della Pubblica amministrazione e di gruppi industriali italiani e internazionali. Cento ore complessive di lezioni teoriche e pratiche, durante le quali ai partecipanti sono state fornite le competenze necessarie per affrontare le sfide emergenti nel campo della cybersecurity.
Un corso aperto anche al personale civile e della pubblica amministrazione, che ha lavorato in sinergia con gli allievi provenienti dai corpi militari. Alle lezioni organizzate da DEAS hanno preso parte neo laureati e laureati nelle discipline STEM, che ieri a Roma, nella Biblioteca dello Stato Maggiore dell’Esercito, hanno ricevuto i diplomi di frequenza consegnati dal vice-presidente della Camera dei Deputati e già sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa, Giorgio Mulè.
“La sinergia tra civili e militari rappresenta la strada maestra da percorrere quando si affronta un tema così complesso come applicazione dell’Intelligenza Artificiale nel campo della cybersecurity. Un approccio ‘dual use’ che merita di essere replicato su scala nazionale al fine di formare la futura classe dirigente a servizio della sicurezza del Paese. L’Europa sconta un gap rilevante in termini di investimenti se paragonato a Cina e Stati Uniti. Una sfida quella della sesta rivoluzione industriale imperniata sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale a cui non possiamo sottrarci e farci trovare impreparati” ha detto l’Onorevole Giorgio Mulè.
“Il principale obiettivo di DEAS è sempre stato quello di contribuire in maniera rilevante alla Sicurezza del Paese, operando in maniera integrata con le Istituzioni che presiedono le infrastrutture critiche, siano esse militari o civili. Attraverso la sua Scuola di Alta Formazione, DEAS vuole mettere a disposizione di queste stesse istituzioni le competenze tecniche uniche acquisite sul campo e condividerle con il personale militare e civile che frequenta la Scuola. In particolare, questo corso di AI per la Cybersecurity mira a essere un esempio concreto di come è possibile ipotizzare un “dual use” non solo di prodotto, ma anche di competenze e di “Intelligenze”, non necessariamente artificiali” ha dichiarato Carlo Coccoli, direttore generale di DEAS e direttore della Scuola di Alta Formazione.
Il corso è stato curato dal Responsabile dell’Area AI di DEAS Spa, Francesco Curia, affiancato da docenti altamente qualificati. Durante le lezioni i partecipanti hanno avuto modo di affrontare anche casi di studio e progetti operativi, per acquisire la comprensione degli aspetti di cybersicurezza attraverso l’utilizzo di metodi innovativi e avvalendosi delle recenti tecnologie di intelligenza artificiale come machine learning, deep learning e generative AI, ma anche librerie, framework e strumenti per sviluppare e mettere in produzione le soluzioni più efficaci.
-foto ufficio stampa MAIM –
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