ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Trovare testimonial futuristici per consentire ad aziende ed enti pubblici di approdare definitivamente nel metaverso. Questo è l’Avacontest lanciato da QuestIT, azienda italiana specializzata nello sviluppo di tecnologie proprietarie d’intelligenza artificiale in grado di creare assistenti virtuali. I quali possono assumere forma umanoide ed instaurare relazioni empatiche con i singoli clienti. Insomma un concorso per avatar che entreranno nel primo catalogo di lavoratori professionali del metaverso.
Entrando nel dettaglio, il progetto della company made in Italy consiste in un vero e proprio contest, grazie a cui verranno selezionate 50 persone “virtualmente fotogeniche”. Queste, una volta ultimata la prima fase di casting grazie all’intervento di una giuria ad hoc, verranno poi chiamate per essere “avatarizzate”.
La trasformazione avverrà presso uno dei due showroom di Milano e Torino di IgoodI, company fondata da Billy Berlusconi e partner strategico di quest’iniziativa.
Una volta terminata la digitalizzazione dei corpi umani, i candidati entreranno a far parte del primo catalogo italiano di virtual assistant professionali grazie ai loro “gemelli virtuali”. Ma non è tutto, infatti, al termine del processo di realizzazione di tutti gli avatar, la giuria selezionerà i 10 soggetti virtualmente più fotogenici. E in seguito, verrà avviato un ulteriore casting sui social media che decreterà il vincitore finale. Che si aggiudicherà anche una rilevante somma in denaro.
Le 50 persone selezionate tramite l’avacontest entreranno nel primo catalogo degli avatar. E avranno così la possibilità di guadagnare ogni volta che un’azienda o un ente della pubblica amministrazione le sceglierà come testimonial utilizzando il loro gemello digitale. “Grazie a quest’iniziativa entriamo ufficialmente nel metaverso – afferma Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT -. In questo periodo storico, in cui innovazione e tecnologia stanno prendendo il sopravvento, aziende ed enti pubblici stanno investendo su assistenti virtuali di ultima generazione. E QuestIT, in quanto azienda con la tecnologia più avanzata del settore, scende in campo offrendo un’opportunità unica. Inoltre, è importante ricordare che il vincitore del contest sarà proclamato durante un evento ad hoc che organizzeremo nei prossimi mesi. La partnership con una company del calibro di IgoodI mette in risalto la nostra volontà di consolidarci in quanto realtà innovativa. E soprattutto proiettata verso un futuro sempre più incentrato sulla VR reality e inevitabilmente appunto sul metaverso”.
Per partecipare al contest possono candidarsi tutte le persone con età compresa tra i 18 e i 65 anni e verranno accettate tutte le candidature inviate entro e non oltre mercoledì 20 aprile 2022. Tutti gli iscritti riceveranno un’e-mail di conferma d’iscrizione e successive comunicazioni d’aggiornamento sulla selezione e sull’andamento del contest.
Un ruolo importante, in quanto partner, viene ricoperto da IgoodI. Che metterà a disposizione la sua tecnologia per la creazione di avatar fotorealistici per il metaverso. E i propri showroom di scansione di Milano, in Via Negri, e di Torino, presso Green Pea.
“Siamo molto contenti di prendere parte a questo progetto – afferma Billy Berlusconi, CEO e founder di IgoodI -. QuestIT, proprio come la nostra realtà, guarda al futuro e rispecchia alla perfezione i nostri valori che ci portano quotidianamente ad innovare la nostra tecnologia ‘avatar centered’. Abbracciare il metaverso è diventato ormai obbligatorio e siamo certi che questo progetto, unico nel suo genere, sarà sia un successo per le aziende. Nonchè fonte di utilità e divertimento per i consumer”.
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Un concorso per diventare un avatar professionale nel metaverso
D’Orta (Sony) “Con crisi materie prime priorità ai prodotti essenziali”
ROMA (ITALPRESS) – “Speriamo che il conflitto in Ucraina finisca presto con una risoluzione positiva”. Questo il primo pensiero di Angelo D’Orta, Direttore Marketing Sony Italia, intervistato dall’agenzia di stampa Italpress, il quale ha spiegato: “Diverse anime di Sony hanno interrotto la commercializzazione nel mercato russo, tra queste c’è anche Sony Europe che io rappresento con lo stop a prodotti legati in particolare al settore tv, audio-video e fotografia digitale. Sin dal primo giorno del conflitto l’azienda ha pensato a come poter aiutare chi sta soffrendo a causa dell’aggressione della Russia all’Ucraina. Sony ha donato 2 milioni di dollari a favore di alcune organizzazioni non governative e attualmente Sony Europe sta raccogliendo dei fondi tra i suoi dipendenti che poi raddoppierà e destinerà alla popolazione vittima della guerra”. “Per quanto riguarda la carenza di materie prime, stiamo passando da una crisi all’altra -spiega D’Orta-. La mancanza di chip, semiconduttori o altri componenti è cominciata due anni fa, interessando l’intera industria partendo dall’automotive fino al mercato e dell’elettronica di consumo. Si tratta di un problema complesso che sta interessando tanti mercati e tanti processi produttivi, proprio per questo nessun brand è capace di prevedere quando finirà. Per provare a limitare l’impatto sui consumatori e sui mercati -continua D’Orta- selezioniamo quelli che riteniamo essere prodotti essenziali e dedichiamo loro la disponibilità dei materiali a disposizione. Parliamo di allocazione di materie scarse e questo vuol dire fare delle scelte per le quali rimarranno dei segmenti considerati meno strategici che potrebbero avere un impatto negativo in termini di disponibilità o terminazione di prodotto”.
Il direttore marketing di Sony Italia ha spiegato lo switch off, il passaggio alla tv in alta definizione. “Lo spegnimento di MPEG-2 vuol dire che quelle trasmissioni definite “in standard definition” passano alla codifica MPEG-4, tradizionalmente associata alla produzione e trasmissione dei canali in alta definizione. Fino all’8 marzo tutti canali da 1 a 500 erano in standard definition, quelli dal 501 al 510 in alta definizione o HD. Dall’8 marzo c’è stata l’inversione dei canali, quelli ad alta definizione sono passati da 1 a 500 e quelli standard che progressivamente andranno a spegnersi dal 501 in poi. Chi prima dell’8 marzo poteva vedere i canali dai 501 in poi, riuscirà a vedere tutti canali, quelli che non ci riuscivano prima hanno due opzioni”. “Sostituire la tv con una smart tv o con una compatibile oppure aggiungere un decoder in alta definizione”, ha detto D’Orta aggiungendo che per la televisione del futuro, nel 2022 Sony rafforzerà le sue tv “perfect for Playstation”. “Si tratta delle Sony Bravia e XR con processore cognitivo. Questo vuol dire che gli apparecchi hanno delle funzioni esclusive nate dall’appartenenza alla stessa famiglia Playstation che permette di esprimere al massimo l’esperienza di gaming, di gioco immersivo. Uno dei vantaggi è la mappatura automatica della tonalità Hdr che ottimizza immagini, dettagli e contrasto per la miglior esperienza di gioco possibile”.
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Nel 2021 attacchi cyber al 40% dei sistemi controllo industriali
ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Nel corso della seconda metà del 2021, circa il 40% di tutti i sistemi di controllo industriale (ICS) è stato vittima almeno una volta, di attacchi da parte di software malevoli. Nonostante il numero complessivo di attacchi sia leggermente diminuito rispetto al primo semestre. Nella seconda parte dell’anno il panorama delle minacce rivolte all’industria è apparso molto diversificato.
I miner usati per prendere di mira questi computer sono aumentati di 0,5 punti percentuali. Gli spyware di 0,7 punti e gli script dannosi sono cresciuti di 1,4 volte in più rispetto a quanto registrato nel 2020. Secondo una ricerca effettuata dalla società di software per la cibersicurezza Kaspersky la percentuale dei computer industriali sui quali sono stati bloccati elementi dannosi è aumentata dell’1% rispetto al 2020. Passando dal 38,6% al 39,6%.
Le tecniche più usate dagli hacker sono gli script dannosi. Ossia dei codici dannosi per raggiungere vari obiettivi, dalla raccolta dati al caricamento di altri malware. Quali ad esempio spyware o miner di criptovalute.
I cybercriminali, oltre ad utilizzare sempre più script dannosi, hanno incrementato anche l’uso di spyware e miner di criptovalute. Che vengono utilizzati soprattutto per rubare le credenziali o il denaro delle vittime. E la percentuale di computer industriali attaccati con spyware è in aumento di 1,4 punti percentuali dal primo semestre del 2020.
Oltre all’uso di un buon antivirus l’indicazione da parte degli esperti è sempre la stessa: fate attenzione ad aprire sul vostro computer file pervenuti da mittenti sconosciuti.
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Edison entra in Condeo, piattaforma cloud per i condomini
MILANO (ITALPRESS) – Edison annuncia il suo ingresso in Condeo, startup creata e co-finanziata da Startup Bakery, lo Startup Studio specializzato in soluzioni software cloud sostenibili a forte trazione di intelligenza artificiale. Condeo propone una piattaforma cloud rivolta ad amministratori, condòmini e fornitori, per semplificare la comunicazione e il coordinamento della vita condominiale, agevolando un più rapido svolgimento sia delle attività ordinarie che straordinarie e favorendo la trasparenza nella gestione.
“In un contesto in rapida evoluzione come quello odierno, è fondamentale individuare le startup più innovative per esplorare con efficacia e rapidità nuove soluzioni di valore per il business e porre le migliori tecnologie al servizio dell’energia, della sostenibilità ambientale e dei clienti”, dichiara Lorenzo Mottura, direttore della Divisione Strategy, Corporate Development & Innovation di Edison. “Attraverso operazioni come questa, Edison si propone di sostenere la nascita di startup ad alto potenziale innovativo e di crescita, operanti in business strategici per il Gruppo”.
“Siamo estremamente felici che Edison sia stata tra le prime grandi corporate italiane a investire in una startup creata in uno Startup Studio e a cogliere le potenzialità di un nuovo modo di fare Open Innovation che mira sia alla sostenibilità che alla riduzione del rischio d’impresa”, aggiunge Alessandro Arrigo, Co-Founder e CEO di Startup Bakery.
L’ingresso in Condeo è parte della più ampia strategia di Open Innovation e del percorso di trasformazione digitale avviato da Edison, al fine di accrescere la contaminazione e lo scambio di competenze con i centri dell’innovazione e le startup. Un’esigenza che nasce in un contesto di mercato sempre più competitivo, dove è ancor più fondamentale la capacità di innovare con rapidità, saper anticipare i trend e individuare le migliori tecnologie per i nuovi bisogni. E che negli ultimi anni ha portato la società a trasformare le attività di Ricerca e Sviluppo nelle Officine Edison di Milano e Torino, i nuovi poli per l’innovazione e la sperimentazione di soluzioni digitali applicate al settore dell’energia.
Grazie a questa nuova collaborazione, Edison accelera sull’estensione dei servizi rivolti alle abitazioni e ai condomini, facendo leva sullo sviluppo di nuove soluzioni digitali. Un percorso consolidato negli ultimi anni, con soluzioni di comunità energetiche per portare i benefici dell’autoproduzione green alle famiglie e con Edison Risolve, la prima piattaforma che aggrega tutti i servizi per la casa (dalla lavanderia alla riparazione di elettrodomestici e impianti, dalla pulizia di casa alle soluzioni salva spazio fino alla consulenza per la ristrutturazione), attraverso cui la società energetica si pone come un interlocutore di fiducia che risponde alle esigenze di un consumatore sempre più evoluto.
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Guerra Russia-Ucraina, come prepararsi agli attacchi hacker
ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – La guerra purtroppo è iniziata. E come in ogni guerra moderna la tecnologia ne fa parte, una parte importante. Non solo per il grado avanzato delle armi in campo, ma per come agli attacchi militari vanno di pari passo quelli informatici. Attacchi hacker dalla Russia all’Ucraina che cono cominciati ben prima dei bombardamenti e che hanno messo in crisi i sistemi primari. Ma questo può interessare anche noi, visto che il mondo internet non ha confini. Ecco allora che Palo Alto Networks, società specializzata nella cybersecurity, ha emanato un report.
Negli ultimi giorni, il conflitto tra Russia e Ucraina ha subito una rapidissima escalation. Accompagnata da un aumento significativo degli attacchi informatici. Dal 15 febbraio è partita una serie di attacchi DDoS (distributed denial of service), proseguita nell’ultima settimana. Che ha colpito sia il governo ucraino che gli istituti bancari del Paese.
Il 23 febbraio, è stata scoperta in Ucraina una nuova variante di un malware wiper, denominato HermeticWiper. Poco dopo, è stata osservata una serie di attacchi di defacement di siti web con impatto sulle organizzazioni governative ucraine.
Come successo con i precedenti report di Unit 42 di Palo Alto Networks sul tema, diversi governi occidentali hanno condiviso le loro raccomandazioni. Per preparare i propri cittadini a cyberattacchi che potrebbero interrompere, disabilitare o distruggere le infrastrutture critiche. La crisi in Ucraina ha già portato a un aumento dell’attività informatica russa, come riportato nel nostro Threat Brief del mese scorso e nel più recente report sul gruppo Gamaredon. Gli attacchi futuri potrebbero prendere di mira le organizzazioni di Stati Uniti ed Europa occidentale. Come ritorsione per l’aumento delle sanzioni o altre misure politiche contro il governo russo. Raccomandiamo a tutte le organizzazioni di prepararsi proattivamente a difendersi da questa potenziale minaccia.
Non c’è una singola azione da intraprendere per proteggere le organizzazioni da questa minaccia. A differenza di una nuova famiglia malware o di una vulnerabilità emergente, gli attacchi potenziali potrebbero arrivare sotto molte forme. Numerosi governi occidentali hanno proposto raccomandazioni incentrate sull’igiene tecnica, che Unit 42 considera appropriate. Data la varietà di tattiche che gli attori russi hanno usato in passato.
Si raccomanda alle organizzazioni di dare priorità ad azioni nelle seguenti quattro aree: Applicare patch ai software che si interfacciano con Internet e fondamentali per il business. Applicare le patch per qualsiasi software contenente vulnerabilità, non solo quelle note per essere sfruttate in the wild. Si tratta di un’attività particolarmente urgente nel caso di software rivolto a Internet. E’ necessario per le operazioni aziendali, come webmail, VPN e altre soluzioni di accesso remoto.
Prepararsi al ransomware e/o alla distruzione dei dati.
Una probabile forma di attacco informatico utilizzerà il ransomware o un attacco distruttivo che si finge un ransomware. Come abbiamo visto con gli attacchi NotPetya nel 2017 e WhisperGate il mese scorso, un attacco che richiede un riscatto potrebbe non essere effettivamente un “ransomware”. Il malware utilizzato in questi attacchi ha distrutto i dati senza alcuna possibilità di recupero. Utilizzando la richiesta di riscatto semplicemente per coprire la sua vera intenzione. L’uso di HermeticWiper lo dimostra ulteriormente. La preparazione necessaria per prevenire e ripristinare è simile in entrambi i casi. Testare i piani di backup e recovery è fondamentale. Così come il piano di continuità delle operazioni nel caso in cui la rete o altri sistemi chiave fossero disabilitati nell’attacco.
Russia, Ucraina e gli hacker: reazione e controllo
Prepararsi a reagire rapidamente: assicurarsi di designare punti di contatto nelle aree chiave dell’intera organizzazione, in caso di incidente o interruzione dell’infrastruttura critica. Testare il protocollo di comunicazione (e di backup). Per evitare di essere sorpresi senza un chiaro meccanismo di diffusione delle informazioni critiche.
Eseguire un’esercitazione con tutti gli attori chiave per capire come reagire nel caso in cui accadesse il peggio.
Controllare più strettamente la rete Piccoli cambiamenti di policy possono ridurre la probabilità di un attacco di successo contro la rete. Recenti attacchi hanno abusato di popolari applicazioni chat come Trello e Discord per distribuire file pericolosi. Gli utenti non avevano bisogno di utilizzare il software per essere colpiti. P,erchè gli attaccanti hanno semplicemente utilizzato le piattaforme per ospitare i link ai file. Molte applicazioni possono essere abusate in questo modo: E se non si tratta di funzionalità necessarie all’organizzazione, bloccarle migliorerà la postura di sicurezza.
Non c’è modo di sapere con certezza quale forma potrebbe assumere un attacco. Ma adottare queste misure aiuterà a fornire un’ampia protezione.
(ITALPRESS).
Nel 2021 tutti sul web ma su smartphone e tablet
ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Tutti sul web appassionatamente. Nel 2021 la total audience registrata da Audiweb ha raggiunto il 74,5% della popolazione dai 2 anni in su (+2,2% rispetto alla media del 2020). Pari a una media di 44,3 milioni di utenti unici collegati dai device rilevati. Naturalmente a farla da padrone è la fruizione del web da rete mobile sopratutto smartphone e tablet. Device usati dall’89,8% della popolazione di 18-74 anni, con 39,1 milioni di individui che si sono collegati mensilmente.
Le prime cinque categorie di siti e applicazioni mobile più visitate nel 2021: motori di ricerca; servizi e strumenti online;
piattaforme e siti di video; portali generalisti i Social Network (Member Communities); testate di informazione online.
Nel mese di dicembre sono stati 36,4 milioni gli individui che hanno navigato almeno una volta nel giorno medio, online per 2 ore 18 minuti in media.
Rispetto al 2020 la fruizione di internet nel giorno medio ha registrato un incremento dell’8,2%. Con un uso nel quotidiano ancora in crescita tramite mobile. Che raggiunge il 77,5% della popolazione tra i 18 e i 74 anni (+12,8%) e di quasi il 90% nel mese medio.
Nel 2021 l’andamento dell’audience online nel giorno medio tra i diversi mesi dell’anno riprende l’andamento normale pre Covid. Con lievi cali di fruizione in corrispondenza dei mesi estivi. O di intervalli legati a particolari festività e picchi di audience nei momenti di ritorno alla normalità. Ad esempio dopo le vacanze estive o in periodi con eventi di particolare rilievo.
Tra le prime cinque categorie di siti e applicazioni più visitati in media mensilmente nel 2021 troviamo: le categorie che raggruppano i motori di ricerca (Search) con 41,5 milioni utenti unici mensili; i servizi e strumenti online (Internet Tools / Web Services) con 39,6 milioni di utenti unici; le piattaforme e siti di video e cinema (Video/Movies) con 38,8 milioni di utenti unici
i portali generalisti (General Interest Portals&Communities) con 38,6 milioni di utenti; i Social Network (Member Communities) con 38,5 milioni di utenti.
Le testate di informazione online (Current Events & Global News) seguono poi con 38,1 milioni di utenti. Presentano elevati valori di audience media mensile anche le categorie che raggruppano i siti e le piattaforme di e-commerce di largo consumo (Mass Merchandiser). Con 32,2 milioni di utenti unici in media nel 2021. Infine ecco i siti governativi (Government) con 30,1 milioni di utenti. E i siti dedicati alla salute e al benessere (Health, Fitness & Nutrition) con 29,9 milioni di utenti.
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MYmovies, Guzzo “Il nuovo obiettivo è approdare sulle smart tv”
ROMA (ITALPRESS) – “Il prossimo obiettivo sarà trovare un nuovo posto. Noi nasciamo sul web e lì abbiamo sviluppato tutte le attività. Il prossimo step sarà spostarci, o meglio: essere lì ma anche altrove, ovvero sulle smart tv. L’informazione cinematografica passa da lì. Oggi tutti abbiamo diversi abbonamenti, perchè non utilizzare MYmovies ancora una volta come porta d’ingresso per accedere alle altre piattaforme?”. Lo ha detto Gianluca Guzzo, fondatore e amministratore delegato di MYmovies, in un’intervista all’Italpress.
Guzzo ha spiegato come la sua società si sia organizzata durante la pandemia. “Durante l’emergenza – ha affermato – era necessario portare online tutti i festival di cinema che non avevano possibilità di espressione. La nostra piattaforma è nata nel 2010 con una formula per cui i film si potevano vedere nello stesso momento anche online. L’abbiamo replicata per i festival. Questa formula – ha aggiunto – è piaciuta molto e nel 2020 abbiamo fatto circa cento festival e oltre cento nel 2021”. Con la pandemia, quindi, “da una parte abbiamo perso tanto, cioè tutta la parte delle sale cinematografiche e questo per noi è ancora un dolore forte. Dall’altra parte, però – ha continuato -, abbiamo dato una risposta al pubblico con un’offerta di cinema di qualità, grazie anche alla collaborazione con gli esercizi cinematografici e le distribuzioni”.
In quel contesto, “le sale cinematografiche hanno immediatamente risposto bene al problema, cercando di creare – ha spiegato Guzzo – un colloquio con il proprio pubblico. Insieme a loro abbiamo deciso di realizzare due piattaforme, così le sale cinematografiche hanno potuto continuare a portare online la propria programmazione. E’ stata un’eccellente rivoluzione”, ha sottolineato.
Oggi c’è anche la competizione di Netflix. “E’ un’altra partita e un altro campionato”, ha evidenziato. “Qui – ha proseguito l’ad di MyMovies- parliamo di cinema indipendente e inedito che arriva dai grandi e piccoli festival italiani. E’ quella programmazione che finora è stato possibile vedere solamente nelle città. Oggi invece è possibile vederla in tutta Italia e in alcuni casi in tutto il mondo”.
L’83% delle azioni della società appartiene al gruppo Gedi. “E’ un partner – ha spiegato Guzzo – che ci lascia molto liberi. Per Gedi siamo un’azienda che punta molto all’innovazione e per questo abbiamo grande libertà di manovra. Il suo ingresso – ha concluso – ha cambiato molto gli aspetti della società, facendoci crescere, e questo è stato molto importante”.
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Terna, Garri “Innovazione decisiva per gestire la complessità”
ROMA (ITALPRESS) – “Innovazione e digitalizzazione sono al centro del nostro Piano Industriale, che è sostenibile per definizione perchè quello che fa è permettere l’elettrificazione dei consumi”. Lo ha detto Massimiliano Garri, direttore Innovation & Market Solutions di Terna, in un’intervista all’Italpress. Nel Piano Industriale ‘Driving Energy’ la società che gestisce la rete elettrica italiana ha previsto 900 milioni di euro dedicati alla digitalizzazione e all’innovazione. “Fino a una decina di anni fa – ha continuato Garri – i punti da cui l’energia entrava nella rete di Terna erano circa 800. Oggi sono quasi un milione. Per gestire questa complessità occorre l’aiuto della tecnologia e della digitalizzazione: automazione della rete, gestione dei flussi di energia con algoritmi sempre più sofisticati, la possibilità di supportare le nostre persone nell’operatività di tutti i giorni”.
“Terna – ha spiegato Garri – gestisce la rete di trasmissione nazionale, che è il sistema nervoso che permette di trasportare l’energia in tutti i luoghi d’Italia, prendendola da chi genera e rilasciandola a chi la rende disponibile all’utente finale”. Il direttore Innovazione del gruppo ha sottolineato l’importanza di alcuni elementi e oggetti, come “i tralicci, i cavi, le grandi strutture che connettono tutto il Paese, circa 75 mila chilometri”. “Dall’altra parte, poi – ha proseguito -, c’è tutto quello che significa gestire l’energia, che deve essere perennemente in equilibrio”. “L’elettricità è il veicolo per eccellenza della transizione ecologica ed energetica, è più efficace, più efficiente e permette di ridurre le emissioni. In più, per Terna la sostenibilità è fondamentalmente il modo in cui assolviamo a un dovere: garantire il nostro servizio nella maniera sempre più efficace ed efficiente possibile”. E oggi c’è anche la sfida dell’intelligenza artificiale. “Uno dei principali campi di applicazione dell’intelligenza artificiale – ha affermato – è il riconoscimento di determinate caratteristiche in un’immagine. Per esempio, per fare un’analisi degli isolatori dobbiamo salire a 35 metri e guardarli. Se saremo capaci, grazie all’intelligenza artificiale, di acquisire un video, analizzarlo e far capire alla macchina se c’è qualcosa che non va, potremo avere meno rischi”.
Con le auto elettriche, si pensa anche alla possibilità per l’automobilista di poter immettere energia fornendo un servizio al sistema elettrico. “Il tema di come utilizzare la mobilità elettrica come fonte di energia e non solo come consumo – ha concluso Garri – sicuramente è una delle chiavi del futuro della mobilità sostenibile. Per il 96-98% del tempo le auto sono parcheggiate, però hanno una capacità importante. Quell’energia, nel momento in cui viene resa disponibile, può diventare una risorsa di flessibilità rilevante”.
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