Hi-Tech & Innovazione

Ricarica veicoli elettrici, previsto boom nei prossimi 5 anni

ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Un nuovo studio di Juniper Research ha rilevato che il volume globale delle sessioni di ricarica dei veicoli elettrici supererà 1,5 miliardi all’anno nel 2026. Mentre oggi la quota è appena di 200 milioni. Questo notevole tasso di crescita di oltre il 665% nei prossimi cinque anni sarà guidato da maggiori incentivi governativi per i veicoli elettrici. Nonchè da una più diffusa disponibilità di servizi di ricarica. E questo rappresenta un mercato in cui si giocherà la battaglia dei player del settore energetico. La ricerca ha identificato gli incentivi per la proprietà dei veicoli elettrici che hanno aumentato significativamente l’adozione in Europa. Con pacchetti coordinati di incentivi necessari in Nord America per stimolare la crescita.
Per sostenere una maggiore elettrificazione, Juniper Research raccomanda ai venditori di ricarica EV di lavorare con i governi e le altre parti interessate. Compresi per esempio i rivenditori di carburante, per pianificare il roll-out coordinato della rete di ricarica pubblica. Senza queso l’elettrificazione di massa della mobilità rischiearà di fermarsi.
La nuova ricerca EV Charging: Key Opportunities, Challenges & Market Forecasts 2021-2026, ha rilevato che la ricarica domestica per i veicoli elettrici diminuirà leggermente in futuro. E rappresenterà oltre il 70% di tutte le sessioni di ricarica EV nel 2026, rispetto a poco più dell’80% nel 2021. Tuttavia, il rapporto ha rilevato che questo predominio non si traduce direttamente in entrate hardware per i fornitori di punti di ricarica. Con le stazioni di ricarica pubbliche che rappresenteranno il 56% delle entrate dei punti di ricarica a livello globale nel 2026.
L’autore della ricerca Nick Maynard ha spiegato: “Mentre la ricarica dei veicoli elettrici a casa rimarrà in gran parte dominante, le stazioni di ricarica pubbliche saranno un obiettivo importante in futuro. E la loro installazione sarà fondamentale per consentire agli utenti che non hanno un parcheggio fuori strada di unirsi alla rivoluzione della mobilità elettrica”.
I veicoli elettrici stanno diventando più potenti con una batteria che dura più a lungo. Per questo le stazioni di ricarica rapida in corrente continua saranno il prossimo campo di battaglia competitivo all’interno del panorama della ricarica dei veicoli elettrici.
Il rapporto raccomanda che già adesso i venditori lavorino su partnership con destinazioni chiave, come i parcheggi e i rivenditori. Al fine di programmare il roll-out delle stazioni di ricarica veloce. Oppure verrà perso terreno rispetto ai concorrenti che si muovono più velocemente.
(ITALPRESS).

Eni-Cnr, rinnovato l’accordo per la ricerca e l’innovazione tecnologica

SAN DONATO MILANESE (ITALPRESS) – La presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Maria Chiara Carrozza, e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato il rinnovo dell’Accordo Quadro nell’ambito di attività congiunte di ricerca e innovazione tecnologica per la durata di tre anni più due opzionali.
L’accordo prevede lo sviluppo di progetti e di iniziative per affrontare le sfide della transizione energetica tramite l’individuazione di alcuni settori strategici di sviluppo quali l’eccellenza operativa, ovvero l’individuazione di tecnologie chiave per lo sviluppo delle risorse, la decarbonizzazione, il risparmio energetico, l’economia circolare e la sostenibilità nei processi legati allo sviluppo locale delle comunità.
“L’innovazione e lo sviluppo tecnologico sono la chiave strategica per affrontare con successo la sfida della transizione energetica. Soltanto tramite un loro utilizzo pragmatico e competente è possibile andare a incidere sull’abbattimento delle emissioni di realtà industriali che per la loro storia e natura hanno caratteristiche ed esigenze differenti – afferma l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi -. Per questo occorre rafforzare sempre di più questo ambito fondamentale mettendo insieme risorse e competenze d’eccellenza, per offrire un contributo al percorso di decarbonizzazione di un sistema industriale che si trova ad affrontare un percorso vitale. Oggi con il CNR rinnoviamo una collaborazione che va proprio in questa direzione, unire le nostre forze per raggiungere insieme gli obiettivi che abbiamo davanti a noi”.
“La collaborazione Eni-CNR identifica alcuni percorsi di ricerca e innovazione tecnologica strategici della transizione energetica: bio-carburanti avanzati e a bassa impronta carbonica; riutilizzo e valorizzazione dei rifiuti; cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2 – sottolinea la presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Chiara Carrozza -; energia da moto ondoso; fusione a confinamento magnetico. Tecnologie che sono al centro della mobilità del futuro, dell’economia circolare, della decarbonizzazione e dell’elettrificazione, e che richiedono grandi sinergie come quelle che oggi abbiamo rinnovato”.
La collaborazione fra Eni e il CNR nasce già nel 2009 e negli anni ha portato a soluzioni innovative in diversi campi, tra i quali l’energia solare, la fito-depurazione di acque e suoli contaminati e il riutilizzo della CO2, con il registro di circa 24 brevetti per tecnologie proprietarie.
Il nuovo Accordo si affianca al Joint Research Agreement, stipulato dalle parti nel 2019, che ha portato alla creazione di quattro Centri di Ricerca congiunti, localizzati nel Mezzogiorno (Lecce, Gela, Metaponto e Portici) che contribuiscono all’elaborazione di progetti sullo sviluppo ambientale ed economico sostenibile in Italia e nel mondo.
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Dalle scuole ai parchi, i mille usi della realtà virtuale

ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Il successo della realtà virtuale è aumentato di anno in anno dalla sua apparizione sul mercato. Al giorno d’oggi, grazie alla diffusione di dispositivi quali sensori e occhiali “potenziati” a costo democratico, tutti possono provare l’ebbrezza di ritrovarsi catapultati in una realtà parallela dal salotto di casa.
L’intrattenimento, con giochi online, film, concerti, è uno degli ambiti preferiti del pubblico dove provare le nuove tecnologie, ma i campi di applicazione della VR (o virtual reality) sono molto più ampi. Negli Stati Uniti ad esempio, l’esercito rende disponibili programmi che usano la VR per l’allenamento dei soldati. Si prevede anche che la diffusione di questi programmi coinvolgerà altre entità all’interno del governo degli Stati Uniti, oltre alla difesa.
L’anno scorso, i governi federali, statali e locali hanno investito circa 326 milioni di dollari in tecnologie di realtà virtuale e realtà aumentata. Entro la fine dell’anno 2021, si ritiene che l’importo totale che verrà investito in questo tipo di tecnologia supererà i 9,2 miliardi di dollari.
Il governo USA ha intenzione di utilizzare queste tecnologie in una miriade di modi. Ad esempio la VR può essere utilizzata per l’istruzione a tutti i livelli, per riunioni interattive e persino per trasportare le persone in luoghi diversi. In modo che possano vedere cose che altrimenti non avrebbero mai la possibilità di sperimentare nella vita reale.
I parchi nazionali e il settore del turismo potrebbero utilizzare la tecnologia AR/VR per illustrare luoghi diversi in modo significativo. Sebbene la tecnologia non sostituirà mai la visita effettiva di uno dei parchi, può servire come un potente modo per far sapere al pubblico quanto sia importante preservare questi siti; soprattutto se non sono mai stati nei luoghi stessi.
La realtà virtuale e la realtà aumentata possono essere utilizzate anche come un modo per consentire alle persone di vivere luoghi storici. Ad esempio, l’American Battle Monuments Commission ha sviluppato un’app per smartphone che consente agli utenti di fare un tour virtuale del Normand American Center nella parte settentrionale della Francia. Il Normandy American Center è il luogo di riposo di oltre 9.380 soldati americani morti durante quella battaglia. In questo le persone hanno l’opportunità di visitare virtualmente il sito storico.
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Tedeschi “Innovazione strategica per Canon, pronti al metaverso”

ROMA (ITALPRESS) – “Per intraprendere il cammino della transizione digitale ci vuole un approccio verso la sostenibilità che parta da lontano”. Lo dice Paolo Tedeschi, Corporate Communication and Marketing Services Senior Manager di Canon Italia, in un’intervista all’Italpress.
“Noi, da oltre trent’anni lavoriamo con attenzione per ridurre il minimo il nostro impatto sull’ambiente, in primis grazie all’introduzione di sistemi di raccolta e riciclo delle cartucce di toner che ha preso avvio negli anni ’90, in secondo luogo lavorando per il recupero delle componenti dei nostri prodotti per essere reinserite nel circuito produttivo – dando luogo a una virtuosa spirale di economia circolare”, ha continuato il manager. Per Tedeschi, inoltre, “l’approccio” deve essere “coerente in ogni azione e ambito del brand dalla produzione alla ricerca e sviluppo, fino alla cultura aziendale espressa da dipendenti collaboratori e partner Canon”.
Tedeschi ha poi posto l’accento su un altro aspetto importante: “Circa l’8% del nostro fatturato globale – ha evidenziato – viene investito ogni anno in attività di R&D. Non ci può essere innovazione tecnologica senza risorse adeguate, e non ci può essere innovazione senza sostenibilità: crediamo in un approccio strategico olistico”.
Il Senior Manager ha anche parlato della crescita dell’uso di telecamere su smartphone. “Dovremmo temere solo la mancanza di passione delle persone verso la bella fotografia”, ha detto. “Non si può aver paura – ha poi precisato – di un competitor tecnologico: si deve invece comprendere dove sta andando il mercato e agire rapidamente di conseguenza. Da sempre il nostro brand punta a svolgere un ruolo chiave in ogni circostanza in cui siano coinvolte le immagini. Non parliamo solo di fotografia, che resta una parte importante del nostro business, il pilastro da cui Canon è nata e il punto fermo su cui l’azienda continuerà a investire. Gli ultimi lanci di prodotto – ha spiegato – vanno proprio in questa direzione: abbiamo posizionato sul mercato differenti tipologie di prodotti adatte a professionisti e famiglie, all’home entertainment e prodotti che possono completare le soluzioni tecnologiche a disposizione di ognuno di noi”.
Oggi si parla anche di “metaverso”, una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. “Si annuncia che stiamo andando in quella direzione, si annunciano miliardi di investimenti – ha affermato – ma sappiamo benissimo che dobbiamo pensare a un’infrastruttura, ai contenuti ma soprattutto a creare un ecosistema per il metaverso. Per quanto riguarda il mondo Canon, l’ecosistema è già presente. I nostri progetti futuri – ha continuato – sono legati sia all’intelligenza artificiale che alla realtà virtuale. In quest’ottica abbiamo appena reso disponibile per il mondo dei professionisti una soluzione all’avanguardia per l’acquisizione di contenuti in realtà virtuale che sfrutta le eccellenti funzionalità dell’innesto RF: si tratta del sistema EOS VR, che include un nuovo obiettivo Canon RF 5.2mm F2.8L DUAL FISHEYE, ed è stato sviluppato per semplificare l’intero processo di acquisizione stereoscopica in formato 180° VR e post-produzione. Ci rivolgiamo, con questo prodotto unico nel suo genere, al mondo dei professionisti ma soprattutto ai giovani videomaker che vogliono dare il loro contributo creativo in un ambito tutto da scoprire”, conclude infine Tedeschi.

(ITALPRESS).

Sostenibilità e inclusività fattori chiave per la tecnologia del futuro

MILANO (ITALPRESS) – Gli italiani riconoscono un ruolo crescente e centrale delle nuove tecnologie per affrontare le sfide dei nostri tempi e garantire un futuro migliore, e ritengono necessario che le aziende tecnologiche si focalizzino sulla sostenibilità, seguita dalla formazione e dall’accesso alla tecnologia per un’innovazione alla portata di tutti. E’ quanto emerge da una ricerca condotta da Samsung in collaborazione con il Politecnico di Milano, che delinea le macro-tendenze e gli scenari digitali del futuro connessi alle aspettative degli italiani nei confronti delle aziende tecnologiche e delle loro future innovazioni. La ricerca è stata presentata in occasione dei 30 anni di Samsung in Italia.
“Siamo orgogliosi di aver raggiunto questo importante traguardo. L’Italia è da sempre un Paese strategico per l’azienda, in cui vogliamo continuare a crescere e investire – commenta Antonio Bosio, Head of Products & Solutions di Samsung Electronics Italia -. Da 30 anni, grazie ai nostri prodotti e servizi, accompagniamo gli italiani in un percorso di innovazione, contribuendo all’evoluzione digitale del Paese intero. Lo facciamo e lo faremo sempre più in futuro attraverso quella che chiamiamo un’innovazione “rilevante”, ovvero lo sviluppo di nuovi dispositivi e strumenti che abbiano la capacità di migliorare in modo significativo la qualità della vita delle persone e una tecnologia accessibile, ovvero una tecnologia che non lasci indietro nessuno, perchè tutti devono avere la possibilità di accedere al valore e alle opportunità generate dal digitale”.
Il 62% del campione analizzato nello studio considera che il digitale possa contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale, il 49% lo reputa motore di progresso sociale e il 47% strumento per la riduzione delle disuguaglianze e la promozione di una società più inclusiva ed equa.
La Smart Home è il luogo da dove partire per ridurre il proprio impatto sull’ambiente: il 54% degli intervistati associa infatti la casa intelligente alla possibilità di controllare e ridurre i consumi, il 37% ritiene che, grazie a una casa connessa, sia possibile rendere la propria vita domestica più sostenibile.
Ma la sostenibilità è anche tra le caratteristiche ritenute più rilevanti per una città intelligente; per il 48% degli intervistati, infatti, la Smart City deve rispecchiare l’idea di un luogo sostenibile nel pieno rispetto del pianeta e delle esigenze del singolo.
Strettamente collegato al progresso sociale è il miglioramento che il settore dell’istruzione può trarre dalle nuove tecnologie, che hanno la capacità di rivoluzionare la didattica attuale e di farla progredire verso un approccio più ibrido. L’87% degli intervistati è fiducioso che la tecnologia impatterà positivamente la qualità dell’istruzione. Inoltre gli italiani auspicano un cambiamento radicale negli scenari didattici futuri:ad esempio il 30% del campione immagina una didattica dove la realtà aumentata consentirà di seguire lezioni in aula o da remoto completamente immersive e interattive. Un terzo degli intervistati è inoltre convinto che il digitale avrà sempre più una funzione di motore dell’occupazione, se supportato da una maggiore diffusione delle competenze adeguate e dallo studio delle STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), indispensabili per poter sfruttare appieno i benefici delle nuove tecnologie.
Lo studio mette in luce come le nuove tecnologie siano sempre più associate al miglioramento delle aspettative di vita attraverso strumenti per monitorare il benessere fisico e la salute e le tecnologie per la sicurezza personale.
Tra i possibili scenari derivanti da una sempre più pervasiva connettività, la diffusione di dispositivi per la salute risulta essere infatti il più interessante per il 58% degli italiani, mentre la sicurezza è una delle principali caratteristiche cercate dagli intervistati nella casa del futuro. Lo afferma il 46% del campione.
La sicurezza si conferma fra le tematiche più sentite dagli italiani anche nel contesto cittadino: in una smart city, la presenza di tecnologie per il monitoraggio di situazioni di pericolo e di telecamere intelligenti per il rilevamento di situazioni pericolose sono ritenute interessanti da rispettivamente l’81% e il 76% degli intervistati.
L’emergenza sanitaria, che ci ha colpito ormai quasi due anni fa, ha completamente rivoluzionato il nostro modo di vivere e lavorare, consolidando ulteriormente il trend della remotizzazione, ovvero lo svolgimento di operazioni e attività a distanza. Se prima questa tendenza riguardava prevalentemente il mondo dell’impresa con, per esempio, prime sperimentazioni di robotica e AR in ambito automazione e l’introduzione di alcune forme di smart working, ora il concetto si è esteso a qualunque ambito della nostra vita, grazie anche a una migliore connettività che consente una maggiore diffusione di servizi smart sia nelle case sia in città.
Parlando di 5G per esempio, smart city e dispositivi per il monitoraggio dello stato di salute sono gli scenari più interessanti che possono essere accelerati dalla diffusione di questo nuovo standard, secondo rispettivamente il 63% e il 58% degli italiani. Il 37% degli intervistati associa i benefici del 5G allo smart working, il 32% alla realizzazione effettiva di una smart home. Remotizzazione è un concetto che sempre più spesso ora è associato alla casa intelligente: secondo il 34% degli Italiani smart home significa poter aver il controllo della propria abitazione da qualsiasi luogo. L’abitazione è tornata a essere centrale, luogo per lo svolgimento della vita privata, luogo di lavoro ma anche punto dove si effettuano acquisti, luogo per lo studio, l’intrattenimento e l’informazione. Inoltre, nella percezione dei più, pari al 65% del campione, la tecnologia attuale è già in grado o lo sarà entro i prossimi 5 anni di rendere un’abitazione totalmente autonoma e domotica.
In questo scenario, diventa cruciale il ruolo delle aziende tech nel farsi promotrici del cambiamento e accompagnare le persone verso il futuro. La ricerca evidenzia le aspettative degli italiani in questo senso: per migliorare la qualità della vita e il nostro futuro viene ritenuto necessario che le aziende tecnologiche mettano al centro della propria strategia la sostenibilità, la formazione e una maggiore accessibilità della tecnologia affinchè sia davvero alla portata di tutti, rispettivamente dal 54%, 27% e 19% degli intervistati.
(ITALPRESS).

Uno studio spiega come il 5G aiuterà a ridurre le emissioni di CO2

ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – La rapida implementazione della connettività 5G in Europa e nel Regno Unito avrà un impatto immediato nella riduzione delle emissioni di CO2. Questo è il risultato di nuovo studio commissionato da Ericsson, che prende in esame quattro settori ad alta intensità di carbonio. Ovvero energia, trasporto, manifatturiero ed edilizia. L’arrivo della rete superveloce potrebbe insomma assicurare un risparmio di emissioni tra i 55 e i 170 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Che equivale a togliere dalle strade dell’Unione europea un’auto su sette, quindi oltre 35 milioni di veicoli.
Lo studio sostiene che almeno il 40% delle soluzioni per la riduzione della CO2 adottate nell’UE da qui al 2030, si baserà sulla connettività fissa e mobile. Queste soluzioni di connettività, così come ad esempio lo sviluppo di generatori per produrre energia rinnovabile, potrebbero ridurre le emissioni dell’UE di 550 milioni di tonnellate di biossido di carbonio equivalente.
Ossia quasi la metà delle emissioni create dall’intero settore energetico dell’UE nel 2017. E il 15% delle emissioni annuali totali dell’UE nel 2017, l’anno scelto come benchmark dall’analisi.
Aggiungendo i benefici derivanti dall’applicazione del 5G ai quattro settori analizzati, la riduzione totale delle emissioni arriverebbe al 20% di quelle annuali totali dell’UE. L’equivalente delle emissioni annuali totali di Spagna e Italia messe insieme. Eppure, nonostante il potenziale in gioco, le nuove previsioni sull’implementazione del 5G dipingono un quadro preoccupante per l’Europa.
Secondo il Mobility Report di Ericsson, alla fine del 2020 il 5G copriva circa il 15% della popolazione mondiale. Nel 2027, solo tre anni prima di raggiungere l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5º C, si stima che la diffusione globale sarà circa del 75 per cento.
In particolare, si prevede che il Nord America e il Nord Est asiatico godranno di una copertura della popolazione superiore al 95% entro il 2027. Al contrario, l’Europa è destinata a restare significativamente indietro rispetto ai suoi competitor economici. Con poco più dell’80% di copertura della popolazione.
Ericsson ha investito molto in una ricerac&sviluppo ispirata all’efficienza energetica. Con lo sviluppo di prodotti e soluzioni che offrono ai clienti le alternative più sostenibili per le loro strategie di modernizzazione della rete. Lo stabilimento produttivo “Smart Factory 5G” di Ericsson a Lewisville, Texas, USA, è stato costruito con le migliori pratiche di sostenibilità ambientale. Le soluzioni 5G ad alta efficienza energetica di Ericsson sono già operative.
La fabbrica è stata progettata per utilizzare il 24% in meno di energia e il 75% in meno di acqua negli ambienti interni. Evitando il 97% di emissioni di carbonio operative, rispetto a edifici analoghi. Così che la Smart Factory 5G è stata premiata due volte nel 2021 dal World Economic Forum per i risultati di sostenibilità e produzione. Riconoscendo a Ericsson un ruolo di leader globale nella Fourth Industrial Revolution.
La nuova analisi pubblicata da Ericsson nel suo rapporto, Connectivity and Climate Change, attinge a fonti e metodologie delle precedenti ricerche sui casi d’uso del 5G. Nonchè a ricerche congiunte con gli operatori sull’impronta ambientale delle reti di telecomunicazione e al McKinsey Net-Zero Europe report.
(ITALPRESS).

Progetto Pedrito, tecnologia al servizio delle cure pediatriche

ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – La tecnologia al servizio delle cure pediatriche con un percorso dedicato all’implementazione dei trattamenti di radiologia pediatrica e all’umanizzazione delle cure. Soprattutto per garantire un’assistenza in un ambiente a misura di bambino e per ridurre al minimo i disagi e le paure dei piccoli pazienti. Qeesta è l’iniziativa della Fondazione De Marchi nell’ambito del “Progetto Pedrito”, all’interno dell’ospedale pediatrico del Policlinico di Milano, Clinica De Marchi. E per sostenerlo è stata lanciata una campagna sms solidale. Per donare basta inviare un sms o fare una chiamata da rete fissa al numero 45581 entro il 21 novembre.
Il progetto Pedrito ha contribuito all’acquisto di macchinari all’avanguardia, come una TAC di ultima generazione dedicata prevalentemente all’ambito pediatrico. Con l’intenzione di umanizzazione degli ambienti di accoglienza e terapia. La TAC andrà a potenziare le attività della radiologia trasversali a tutto l’ospedale, sia nell’emergenza sia per i ricoveri e per le visite ambulatoriali.
Non solo esami di routine, quindi, ma anche biopsie guidate dalle tecniche radiologiche, diagnostica per i percorsi delle malattie rare. E approfondimenti relativi alle malattie oncologiche.
Oltre all’introduzione di questa nuova apparecchiatura è previsto l’allestimento di ambienti, progettati in modo da mettere in primo piano l’aspetto del benessere psicologico. E per ridurre al minimo i momenti di stress e paura nei piccoli pazienti. L’ambiente è strutturato in maniera tale da offrire al bambino la possibilità di “entrare” nei fondali sottomarini grazie ad ambienti immersivi realizzati con proiezioni 3D e dipinti. Un’esperienza che aiuta molto i piccoli pazienti, distogliendoli dalle paure e dallo stress della realtà ospedaliera.
Il percorso inizia già dalla sala di attesa personalizzata dai dipinti dell’artista Gregorio Mancino. In qul luogo, attraverso i visori 3D Oculus Go, il bambino in un mondo virtuale sottomarino fino alla sala TAC. Allestita con proiettori per una visione a 360°, in continuità con il viaggio tematico già intrapreso in sala d’attesa. Inoltre, grazie all’uso della musicoterapia sono diffusi nell’ambiente suoni e musiche per un coinvolgimento non solo visivo ma multisensoriale.
Grazie al Progetto Pedrito, la Clinica De Marchi può ora contareUn sms per il Progetto Pedrito, la tecnologia al servizio delle cure pediatriche su un’assistenza che permetterà di ottenere risultati efficaci nel trattamento mininvasivo percutaneo o endovascolare. Facendo sì che i bambini possano avere trattamenti mini invasivi ad hoc per la loro patologia in tempi più rapidi e in maniera più appropriata. Per questo è fondamentale continuare a supportare il team della Radiologia e della Pediatria del Policlinico. E le attività in favore del benessere e della serenità dei piccoli pazienti e dei loro familiari.
Il progetto rientra nel quadro complessivo delle attività del progetto Un ospedale MICA MALE per il contenimento del dolore e dello stress in tutti i bambini in cura alla Clinica De Marchi. E ha come obiettivo anche quello di formare personale medico competente e volontari specificatamente dedicati.
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Amazon, un progetto per rendere la radio più “democratica”

ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – La rivoluzione digitale a cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni è impressionante. E ha toccato un gran numero di ambiti. Amazon, uno dei colossi che hanno stravolto in lungo e in largo il mondo degli acquisti e del commercio, ha in mente una nuova impresa, ovvero realizzare quello che diventerà a tutti gli effetti un antagonista per Clubhouse. Si tratta di “Project Mic”, con l’intento di rendere molto più democratica la radio e trasformarla permettendo un pò a tutti di vestire i panni dei deejay. L’impresa di una Amazon radio è di quelle difficili da portare a termine che sapranno generare senz’altro una grande mole di discussioni e polemiche. Questo nuovo servizio che è stato messo a punto da parte di Amazon è stato svelato in anteprima dal portale “The Verge”. Una serie di indiscrezioni ha, però, messo in evidenza come tale progetto verrà lanciato solamente sul mercato a stelle e strisce, almeno in una prima fase.
Amazon, per ora, non ha voluto rilasciare alcun tipo di commento a riguardo. Ma in ogni caso “The Verge” è riuscito a visionare una bozza relativa all’app con cui avverrà la distribuzione di questo innovativo progetto denominato Project Mic.
Per le informazioni che stanno circolando online fino a questo momento, pare che Project Mic si focalizzerà non solamente sulla voce, visto che verterà in modo particolare sulla musica. Di conseguenza, non si può certamente affiancare e paragonare a servizi di podcast, piuttosto che a un’altra imitazione di Clubhouse. Si tratta di un progetto decisamente più pop e con un pubblico che, dal punto di vista potenziale, potrebbe non avere davvero confini. Il motivo? Il fatto che Project Mic sarà collegato con Amazon Music.
Stando alle indiscrezioni che stanno circolando online nel corso degli ultimi giorni, ecco che l’app in questione sarà dotata di una schermata iniziale che andrà a visualizzare tutte le live audio in diretta. Con gli argomenti più di tendenza che saranno riportati tramite degli hashtag. Da notare anche come gli utenti avranno la possibilità di effettuare la ricerca dei contenuti in base all’argomento. Piuttosto che in relazione al nome del creator oppure in base alla canzone.
Proprio a riguardo dei brani musicali, ecco che i creator avranno la possibilità di pescare a piene mani dal catalogo di Amazon Music. In questo modo, potranno realizzare una vera e propria programmazione come quella delle radio. Che verrà trasmessa direttamente sul web, potendo poi inserire la propria voce tra la riproduzione di un brano e quello successivo. In poche parole, tutti avranno la possibilità di diventare dei veri e propri deejay, oppure degli abilissimi speaker radiofonici.
Gli utenti potranno a loro volta interagire con queste specie di radio sul web anche mediante i comandi vocali di Alexa. Così facendo, potranno direttamente ascoltare in tempo reale le stazioni della Amazon radio anche mediante gli smart speaker di Amazon.
(ITALPRESS).