ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – L’attuale crisi sanitaria sta accelerando il processo di digitalizzazione di diversi settori cardine dell’economia, facendo inoltre esplodere strutturalmente l’omnicanalità. Cioè il fatto che il consumatore di oggi, di qualsiasi età, se da un lato ricerca risposte alle proprie domande, dall’altro vuole un servizio di acquisto che abbatta le distanze tra mondo digitale e mondo fisico. Tale cambiamento del comportamento del consumatore sta interessando anche un settore come quello delle farmacie. Tra i pochi esercizi commerciali sempre aperti, che stanno riscontrando una notevole crescita delle richieste di informazioni e di assistenza dovuta al momento delicato che stiamo affrontando. Partendo, quindi, dalla necessità di ridurre distanza tra consumatore e farmacista, Farmakom ha sviluppato un sistema per consentire alle farmacie di ricevere ordini comodamente da WhatsApp. Usando la tecnologia di LIFEdata, realtà innovativa attiva nel settore dell’intelligenza artificiale no code che offre soluzioni “chiavi in mano” per la gestione del servizio e della vendita a distanza.
Il sistema sviluppato da Farmakom e LIFEdata abilita, inoltre, una serie di servizi online che vengono offerti alle farmacie da Farmakom. Per facilitare l’accessibilità dei clienti al proprio e-commerce. Ma non solo, il sistema è perfetto anche per quelle farmacie o parafarmacie che ancora non possiedono un e-commerce. Ma che vogliono comunque offrire alla propria clientela un servizio veloce ed efficace, come quello di ordinare comodamente da smartphone. Grazie all’intelligenza artificiale sviluppata da LIFEdata, chiunque acceda a farmacie online gestite da Farmakom può ordinare prodotti anche via Whatsapp. O cercare quelli disponibili comodamente dalla mappa di Google.
In particolare, in quest’ultima modalità e direttamente dalla scheda della farmacia su Google, il consumatore può cercare articoli, fare acquisti sull’e-commerce o prenotare un appuntamento per acquistare in tutta sicurezza direttamente in farmacia. Così da garantire il distanziamento sociale e monitorare i flussi di persone nei diversi negozi.
Attraverso il canale di messaggistica istantanea di WhatsApp si può, inoltre, essere informati sui prodotti in riassortimento, ricevere informazioni su sconti attivi sui prodotti cercati o rimanere aggiornati sullo stato del proprio ordine. Si possono, infine, abilitare anche le notifiche per il ritiro direttamente in farmacia. L’obiettivo di questi servizi offerti grazie all’accordo tra Farmakom e LIFEdata è quello di fornire una più ampia assistenza, automatizzando alcuni processi. In considerazione del fatto che i farmacisti di oggi sono sempre più impegnati durante tutto il corso della giornata. Più in generale, si vuole rendere la farmacia uno spazio sempre più interattivo e vicino a tutti i cittadini. Cercando di andare incontro alle diverse esigenze e garantendo in questo modo tempi di risposta e servizi più rapidi ed efficaci. Il tutto senza dimenticare le fasce della popolazione più deboli, come gli anziani. Che hanno in questo modo la possibilità di ricevere maggiore assistenza e attenzione dalle farmacie garantendo allo stesso tempo maggior sicurezza. Il potenziamento dell’omnicanalità si muove nella direzione di prestare sempre più attenzione al comportamento d’acquisto del consumatore. Che mai come ora si sta modificando in modo sempre più evidente. Si sta infatti assistendo ad una ridefinizione della customer experience, intesa come l’elemento cardine che si pone al centro delle relazioni con le persone.
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Farmacisti più vicini ai clienti con l’intelligenza artificiale
Al via piattaforma web per i librai indipendenti
ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Su 3.299 librerie in Italia, oltre 2.412 sono indipendenti, senza unità locali e non appartenenti a gruppi societari. Di cui oltre il 35% situate nel sud e nelle isole. Come analizzato dall’Osservatorio delle librerie, nell’ultimo trimestre del 2019, il 57,6% delle librerie indipendenti ha percepito un peggioramento della situazione economica del Paese e il 41,5% delle librerie indipendenti ha fatto registrare un peggioramento dell’andamento della propria attività economica nell’ultimo trimestre del 2019. Cinque librerie indipendenti su dieci si sono servite dei distributori per rifornirsi di libri (50,1%), il 25,7% dei grossisti, solo il 5,3% dai distributori online. Quello dell’online è quindi un problema sentito da queste realtà, che ne capiscono le potenzialità ma difficilmente riescono a sostenerne i costi. Non riuscendo nemmeno a iniziare il processo di digitalizzazione di cui avrebbero bisogno. In loro supporto arriva Caatalog, startup fondata da Matteo Cuturello, 27enne milanese, che si rivolge proprio ai librai indipendenti. Primo gestionale in Italia interamente in cloud, Caatalog permette di tenere sotto controllo ogni aspetto della libreria, con qualsiasi dispositivo e da qualsiasi luogo, senza bisogno di essere installato sul PC.
La piattaforma, creata tramite un software proprietario, dà, inoltre, la possibilità di ricevere pagamenti online, attraverso il servizio Caatalog Pay, così da fornire ai librai uno strumento che permetta la vendita dei libri sul web.
Per le librerie più strutturate, inoltre, Caatalog offre la possibilità di collegare il gestionale alla piattaforma di eCommerce. Nel circuito di Caatalog rientra anche Asimo, motore di ricerca che ad oggi ha catalogato già 150.000 volumi, rendendo fruibili moltissimi libri di nicchia quali ad esempio i testi universitari o giuridici, le guide locali, i libri di montagna, guide e manuali per escursionismo, libri per bambini, fumetti, facendo viaggiare così questi piccoli tesori in tutta la Penisola. In questo ultimo anno la crescita di Caatalog è stata esponenziale. Nel 2017 la sola libreria affiliata ha fatto registrare un incremento di fatturato era di 1550 euro, nel 2018 le librerie abbonate sono cresciute a 4 e di conseguenza il fatturato dei libri venduti grazie alle potenzialità della piattaforma è salito a 115 mila euro. Nel 2019, inoltre, le 14 librerie nel network, grazie ai servizi di Caatalog, hanno guadagnato congiuntamente quasi 370 mila euro. Mentre il dato più alto toccato è proprio quello del 2020: quasi 644 mila euro per un totale di 31 librerie affiliate. Il che significa che mediamente una libreria che ha utilizzato il gestionale ha avuto un incremento di fatturato di circa 21 mila euro. Dato interessante se si tiene conto che c’è stata una pandemia di mezzo e che comunque si tratta di piccole librerie indipendenti.
“Da un’idea nata durante un corso in università – ha spiegato Matteo Cuturello, Founder di Caatalog – non mi sarei mai immaginato di contare un utile totale oltre il milione di euro per tutte le nostre librerie indipendenti. Aiutare i librai è sempre stato il mio scopo, creando qualcosa che potesse competere con i colossi del web, senza perdere la caratteristica che da sempre li contraddistingue: l’umanità. Sicuramente nei prossimi anni ci aspettiamo una crescita che segua questo trend: entro la fine del 2020, Caatalog conta infatti di arrivare a 50 affiliati”.
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Stocard lancia la funzione di pagamento
ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Stocard, il portafoglio digitale, ha inaugurato il servizio di pagamento Stocard Pay in Italia ed in altri tre paesi europei: Francia, Germania e Paesi Bassi.
Il servizio di pagamento dell’azienda è già attivo nel Regno Unito da giugno 2020. Stocard Pay arricchisce l’esperienza di acquisto end-to-end offerta dall’app Stocard. Oltre 50 milioni di persone utilizzano già Stocard nei loro acquisti quotidiani per gestire le carte fedeltà e ricevere buoni sconto e offerte dai loro marchi preferiti direttamente nell’app, per un totale di quasi 1,7 miliardi di operazioni POS all’anno. Nei prossimi mesi l’azienda ha già in programma di introdurre ulteriori servizi finanziari “on the go”.
Con Stocard Pay, gli utenti potranno ricevere una Mastercard virtuale direttamente nell’app con cui procedere agli acquisti.
La registrazione al nuovo servizio è interamente digitale, senza bisogno di trasmettere documenti cartacei. Gli utenti potranno trasferire denaro sul proprio account Stocard anche tramite IBAN, oltre che con tutte le carte di credito e debito più diffuse.
Oltre ai pagamenti mobile nei punti vendita, Stocard Pay consente di effettuare transazioni online attraverso l’utilizzo della carta Stocard. Inoltre sempre tramite app è possibile effettuare pagamenti in tutto il mondo in qualsiasi valuta, offrendo così ai propri utenti un notevole risparmio sulle commissioni di cambio.
Inoltre grazie alla funzione di autoricarica, non sarà necessario ricaricare il conto manualmente: se attivata, l’account di Stocard si ricaricherà automaticamente una volta raggiunta la una certa soglia di credito prescelta.
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Amazon Music nuovo partner di Waze Audio Player
ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Waze, la social navigation app gratuita, ha annunciato l’ingresso di Amazon Music come nuovo servizio streaming di Waze Audio Player. Per offrire agli automobilisti un nuovo modo di ascoltare la musica in viaggio.
Amazon Music su Waze offre ai membri Prime l’accesso a due milioni di canzoni accuratamente selezionate e a oltre mille playlist e stazioni radio senza alcun costo aggiuntivo. Gli abbonati ad Amazon Music Unlimited, il livello di abbonamento premium del servizio, hanno accesso a più di 60 milioni di canzoni e migliaia di playlist e radio.
Amazon Music si unisce così ai partner audio già presenti su Waze. Rendendolo il più recente servizio di streaming ad integrare la propria esperienza audio su Waze attraverso il Waze Audio Kit.
I clienti di Amazon Music possono, inoltre, ascoltare musica su Waze semplicemente aprendo l’app e toccando l’icona della nota musicale per selezionare Amazon Music come lettore audio. Possono iniziare subito a godersi i contenuti audio direttamente da Waze. Incluse playlist, stazioni radio e molto altro. I clienti di Amazon Music riceveranno anche le indicazioni di guida da Waze all’interno dell’app Amazon Music. In modo che gli automobilisti possano tenere gli occhi sulla strada senza dover passare da un’applicazione all’altra in qualsiasi momento.
“Da quando abbiamo presentato Waze Audio Player nell’ottobre 2018, gli utenti di Waze hanno percorso oltre 100 miliardi di chilometri ascoltando i contenuti dei servizi di streaming attraverso il nostro Audio Player – ha dichiarato Adam Fried, Head of Global Partnerships di Waze -. Siamo davvero entusiasti di accogliere Amazon Music nella famiglia Audio Player, offrendo agli automobilisti l’accesso alla loro musica preferita e alle loro playlist e rendere così il loro tempo in auto il più piacevole possibile”.
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Engie Green Friday 2020, la ricerca sul futuro sostenibile
ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – “Più per meno CO2”. Ovvero agire, tutti insieme, per invertire la rotta e fermare il surriscaldamento globale. Migliorando la qualità della vita nelle nostre città. Questo il tema centrale dell’Engie Green Friday dello scorso anno. E un anno dopo, con la pandemia in corso, questo intento non ha perso valore, anzi. Mettendo in risalto se e come l’emergenza Covid-19 abbia cambiato il percepito e la sensibilità di cittadini e aziende rispetto ai cambiamenti climatici e ambientali. Con un dibattito tra esperti, opinion leader e scienziati per affrontare una doppia sfida: ambientale e sociale. Lo studio Euromedia per l’Engie Green Friday 2020 evidenzia una maggiore presa di coscienza rispetto alla sostenibilità da parte di cittadini. Ben il 68% ha infatti dichiarato di aver modificato i propri comportamenti, cercando di ridurre le proprie emissioni inquinanti, dopo l’arrivo della pandemia. Un incremento del +12,4% rispetto ai riscontri ricevuti un anno fa, prima del Covid. Il 40% delle aziende (soprattutto nel manifatturiero), nonostante l’impatto economico dovuto all’emergenza, ha continuato nei propri programmi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica. Dato rilevato su un campione (43%) che aveva intrapreso una green roadmap pre pandemia. Il 48% delle aziende, inoltre, è consapevole che i cambiamenti climatici influenzeranno significativamente la propria attività e il proprio settore nei prossimi 5 anni.
“Il modo con cui il Covid-19 ha stravolto le nostre vite e
abitudini ha evidentemente portato una riflessione collettiva sulla fragilità dell’uomo e del pianeta – sottolinea la direttrice di Euromedia Research -. E sull’importanza delle nostre scelte a seguito della pandemia le persone sono più consapevoli dell’impatto negativo delle attività dell’uomo sull’ambiente. Quasi la totalità degli italiani (92,7%) ha deciso di modificare in modo virtuoso i propri comportamenti”.
“Dieci mesi fa la più grande sfida di fronte all’umanità era la stessa di oggi: contrastare i cambiamenti climatici e salvaguardare il pianeta. Vedevamo però le cose con occhi diversi, sembravano problemi molto più lontani di quanto non lo fossero davvero – afferma Barbara Gallavotti, biologa e autrice ospite dell’Engie Green Friday -. L’emergenza del Covid ci ha dimostrato quanto rapidamente possono cambiare le nostre abitudini, e non ultimo ha messo in luce l’importanza di discutere dei temi di scienza sulla base di informazioni corrette”. Dalle risposte emergono, quindi, le azioni concrete adottate dai cittadini e aziende per ridurre l’impatto sul pianeta. Le più diffuse: per il 30% degli intervistati la scelta di prodotti ecosostenibili (km zero, marchi che garantiscono il rispetto dell’ambiente), per il 29% interventi in casa volti a una maggiore efficienza energetica (infissi, cappotto termico, sostituzione caldaia, termostato intelligente). E infine la scelta di mezzi di trasporto non inquinanti (come bici, mezzi elettrici o pubblici) per il 24% degli intervistati.
Vi è anche un 9% che ha installato pannelli fotovoltaici e un 7% che sceglie un fornitore di energia che garantisca la produzione da fonti rinnovabili. Segnali positivi anche sul fronte delle imprese: oltre la metà (52%) ha messo in campo iniziative per una maggiore sostenibilità (es. lavoro a distanza per ridurre gli spostamenti, attività informativa sul tema delle CO2).
E, per il 60,4%, queste misure hanno prodotto effetti positivi dal punto di vista sia ambientale che di maggiore benessere lavorativo. Tant’è che il 91,7% ritiene che saranno mantenute anche dopo la fine dell’emergenza Covid-19.
La leva principale però, nonostante il maggiore interesse per la sostenibilità sia lato cittadini che aziende, rimane l’aspetto economico. Le aziende chiedono infatti in maggioranza contributi a fondo perduto (33,5%) e sgravi fiscali (22%), seguiti (19%) da incentivi statali e un quadro normativo più chiaro.
Anche i cittadini sono più propensi ad agire se possono mettere in campo azioni a costo zero o che prevedano un risparmio o un incentivo. Seppure nella realtà non sia così, per più della metà degli intervistati (52,8%) costa di più scegliere energia proveniente da fonti rinnovabili. Un dato comunque lievemente calo rispetto al 2019 (56,3%). Una convinzione ancora più forte fra i giovani (60,6%), ma meno diffusa nel sud (49%).
Un altro aspetto che la pandemia ha reso evidente e sul quale ha portato una forte accelerazione è certamente l’adozione di tecnologie digitali. Divenute in molti casi improvvisamente indispensabili per permettere la continuità aziendale.
Del ruolo fondamentale delle tecnologie digitali per una maggiore sostenibilità sono convinte il 69,2% delle aziende (con una quota maggiore, al 72,2% se guardiamo al solo settore dei servizi). Il digitale è considerato ancora più importante per il monitoraggio delle attività in ottica di rispetto dell’ambiente (79%, che raggiunge l’81,3% nei servizi). Secondo il parere degli intervistati il maggior potere nel rallentare il riscaldamento globale è in mano a istituzioni e aziende. I cittadini vedono la possibilità di un cambiamento a favore della sostenibilità grazie all’intervento del Governo (41%), istituzioni locali (25%) e aziende (15%). Significativo come solo l’8% ritenga che la pubblica istruzione possa avere un ruolo importante in questo senso. Gli interventi che maggiormente si aspettano sono la riqualificazione energetica di scuole ed edifici pubblici (20,5%), l’utilizzo per queste strutture di fonti di energia verde quali i pannelli fotovoltaici (13,5%); l’aumento di aree verdi (16,5%) e mezzi di trasporto pubblico elettrici o ibridi (15,2%).
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Nasce il Subaru Lab, l’intelligenza artificiale per prevenire incidenti
ROMA (ITALPRESS) – Subaru nel mese di dicembre aprirà una base di sviluppo per l’intelligenza artificiale nel quartiere di Shibuya, a Tokyo. Si chiamerà “Subaru Lab”.
Per raggiungere l’obiettivo di zero incidenti stradali mortali nel 2030, la casa automobilistica sta infatti lavorando in ricerca e sviluppo per un ulteriore miglioramento della sicurezza, integrando le capacità di giudizio dell’Intelligenza artificiale nel suo sistema di assistenza alla guida “EyeSight”.
Il Subaru Lab offrirà un ambiente in cui gli ingegneri – che dovrebbero combinare il lavoro da remoto e in ufficio – potranno concentrarsi al meglio sulla loro attività. Si tratta infatti di un ambiente progettato per supportare una migliore comunicazione tra i lavoratori, prevenendo quelle che in lingua inglese vengono classificate come le tre C: spazi chiusi, assembramenti e stretto contatto (Closed spaces, Crowds, Close contact).
Il quartiere di Shibuya, a Tokyo, si sta riqualificando e trasformando in un polo per le aziende IT.
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Food & beverage, arriva aggregatore di servizi smart
In questo momento sono numerose le attività commerciali italiane che stanno risentendo della chiusura della propria impresa. E proprio per aiutare gli esercenti italiani in questo momento difficile Getfy, il primo aggregatore di servizi smart che permette di creare un canale di comunicazione diretto tra negoziante e consumatore, ha predisposto un piano completamente gratuito. Con lo scopo di per aiutare ristoratori, baristi e più in generale qualsiasi esercente lo richieda, a continuare a vendere e quindi fatturare. Il piano sarà gratuito fino a data da destinarsi. Proprio per aiutare le imprese per tutto il tempo necessario a riorganizzarsi anche per la gestione delle attività da asporto. Tra i servizi inclusi nell’offerta vi è la possibilità di profilare il proprio ristorante o locale sulla app inserendo tutti i dettagli relativi, gli orari di apertura e chiusura, i contatti, l’indirizzo e le specialità del posto. Ancora, è possibile inserire il menù completo con anche i piatti del giorno, le specialità della casa e segnalare eventuali allergeni. Infine, il pacchetto dà la possibilità di ordinare direttamente dall’App (disponibile per Android e iOS) e di conoscere anche la fascia oraria nella quale ci sono meno richieste, e quindi clientela. Ciò permette di evitare assembramenti e di sostare al di fuori dal locale per il minor tempo possibile.
Getfy è un’app pensata per aggregare in un unico portale tutti i principali servizi richiesti al giorno d’oggi nel settore food & beverage. Ma non solo. Lato consumatore l’app funge da punto di contatto con il ristoratore. E permette quindi di ordinare da smartphone non solo per il delivery ma anche per il servizio al tavolo. Arrivando quindi al locale con i piatti già ordinati). Ancora, grazie a Getfy è possibile contattare il locale, visionare il menù, pagare comodamente dal tavolo e chiamare i camerieri, senza doversi alzare dal proprio posto. Lato ristoratore invece l’app include una serie di funzionalità in grado di gestire tutta la filiera produttiva. Per esempio si possono ottimizzare le giacenze di magazzino e monitorare i processi di fornitura, oppure ottimizzare il turnover dei tavoli e il rush della cucina. O ancora amministrare automaticamente la copertura turni nel locale. Il dipendente dalla propria app può gestire comodamente assenze, ferie o rendersi reperibile per eventuali turni extra.
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Vino, l’e-commerce tra bottiglie e cultura
Un’e-commerce che, a partire da un territorio, racconta il linguaggio universale del vino. Attorno a quest’ idea nasce e si sviluppa «Che Vino!», la start up di shop online del vino di qualità di piccoli e medi produttori. Un progetto che nasce dal connubio tra vino e turismo. La vendita online di vini selezionati è il core del nuovo servizio. L’azienda ha scelto esclusivamente vini unici, particolari, con una storia da raccontare. L’idea, però, va oltre il delivery. Il progetto risponde alle esigenze dei produttori e punta non solo a fornire una vetrina alle cantine italiane, ma soprattutto a far crescere tra i consumatori la cultura del vino e la conoscenza dei territori. Lo storytelling diventa così il linguaggio scelto per raccontare e comunicare i valori o la filosofia produttiva delle più interessanti cantine. Confrontando il meglio delle piccole e medie aziende vinicole locali. Con l’obiettivo di dialogare con un pubblico diverso e sempre più ampio e rinnovare il proprio modo di comunicare, soprattutto nei confronti del consumatore finale. La start up del vino di qualità nasce da un’idea di Giuseppe Trisciuoglio, appassionato ed esperto di beverage. Che ha studiato il progetto insieme alla compagna Federica Piersimoni, tra le più famose travel blogger d’Italia. La terza «anima» è Elio Maria Piersimoni, il papà di Federica, con competenze manageriali e importanti esperienze in aziende del food.
(ITALPRESS/TraMe&Tech).









