Hi-Tech & Innovazione

L’Ateneo telematico IUL approda sul Metaverso

FIRENZE (ITALPRESS) – L’Università Telematica degli Studi IUL apre il suo Metaverso attraverso la piattaforma Spatial.IO. Saranno attivati nuovi spazi ed esperienze 3D per i docenti e gli studenti iscritti all’Ateneo IUL che potranno accedere ad ambienti formativi personalizzati.
Il progetto architettonico del Metaverso IUL si compone di tre diversi spazi dedicati a corsi di laurea, master e alle attività di ricerca. In ognuno di questi spazi è inclusa una sala conferenze dove è possibile accedere ad una library di contenuti asincroni, ma anche a meeting sincroni, organizzati dall’università. L’integrazione con la piattaforma di formazione dell’ateneo ha incluso elementi personalizzati, tra cui arredi coerenti, il logo dell’università, lo skydome e il modello di piattaforma per la sala conferenze.
Dagli avatar personalizzati con opzioni di azione/reazione alla perfetta integrazione di contenuti multimediali reperibili all’interno dell’ambiente 3D: il Metaverso IUL, che supporta fino a cinquanta avatar per spazio, è un’occasione dinamica e coinvolgente sia per i docenti che per gli studenti dell’Università telematica IUL. Si aggiunge poi l’opportunità di aumentare gli spazi di condivisione con sale virtuali per conferenze, riunioni ed esami amplificando notevolmente la versatilità e la funzionalità della piattaforma e dunque dell’ateneo.
Il successo di questo progetto non risiede solo nelle sue caratteristiche innovative, ma anche nel valore aggiunto che l’Università IUL offre ai suoi docenti e studenti. Integrando perfettamente i contenuti multimediali, favorendo le interazioni personalizzate e offrendo servizi completi di supporto, lo spazio consente interazioni versatili e su larga scala e sessioni fluide e produttive.
L’accesso al Metaverso IUL è immediato direttamente dal sito di ateneo, per adesso libero a tutti con l’obiettivo di far conoscere il nuovo ambiente anche al grande pubblico. Dal prossimo anno accademico 2024/2025, l’accesso sarà differenziato tra gli iscritti IUL per lezioni, laboratori, conferenze, tutoring, e i non iscritti per il servizio di orientamento.

– foto ufficio stampa IUL –
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Via libera al Senato al Ddl Cybersicurezza, è legge

ROMA (ITALPRESS) – Con 80 voti favorevoli, 3 contrari e 57 astensioni l’Aula di Palazzo Madama ha approvato in via definitiva il ddl di iniziativa governativa su rafforzamento della cybersicurezza e contrasto a reati informatici. “Esprimo apprezzamento e soddisfazione per l’approvazione definitiva da parte del Senato del disegno di legge del governo sulla cybersecurity: è un testo che ha trovato arricchimento e positiva integrazione nel percorso parlamentare, grazie anche al contributo emendativo delle opposizioni. Da oggi l’intero sistema della sicurezza nazionale, e in particolare quello cyber, che è diventato il fronte principale di attacchi da parte di soggetti statuali ostili, viene finalmente dotato di strumenti operativi più adeguati a respingerli”. Lo dichiara il Sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano.
“Viene allargato il cosiddetto ‘perimetrò dei soggetti tenuti a rafforzare le proprie difese, è individuata una procedura di allarme e di collaborazione con ACN, l’Agenzia per la cyber sicurezza, per gli interventi riparatori, viene definita la modalità di intervento quando ci sono competenze concorrenti per esempio di ACN e della polizia giudiziaria, viene rafforzata l’azione contro i cyber crime, con l’individuazione di nuove fattispecie di reato e l’uso di più efficaci strumenti di indagine. Da oggi la responsabilità passa dal Parlamento, che ha meritoriamente licenziato il testo a pochi mesi dal suo varo da parte del Consiglio dei ministri, a tutti i protagonisti del sistema cyber, ciascuno per quanto di propria competenza” conclude Mantovano.

foto: Agenzia Fotogramma

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Schifani incontra vertici Ibm Italia “Opportunità per i nostri giovani”

PALERMO (ITALPRESS) – Il programma di Academy che “Sistemi Informativi” sta portando avanti in Sicilia nell’ambito della formazione e dello sviluppo delle competenze di giovani laureati e laureandi nel settore dell’information technology, con particolare riguardo all’Intelligenza artificiale, è stato al centro di un incontro a Palermo tra il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e una delegazione di dirigenti di Ibm Italia composta da Daniela Scaramuccia, responsabile dei Servizi di consulenza per il settore pubblico e sanità, Edilia Carniti, account manager, Alessandra Santacroce, responsabile Affari istituzionali ed Eraldo Beltrami, ad di “Sistemi Informativi”, azienda controllata da Ibm Italia.
Nel corso dell’incontro che si è svolto a Palazzo d’Orleans, i rappresentanti dell’azienda hanno esposto a Schifani L’obiettivo di “Sistemi Informativi” – che ha riconosciuto l’alto tasso di preparazione dei laureati e degli studenti di ingegneria informatica siciliani – è la valorizzazione del capitale umano formato attraverso il sistema di centri di innovazione distribuiti sui territori.
«Sono lieto – ha detto il governatore – che Ibm abbia scelto la Sicilia per i suoi progetti di sviluppo del capitale umano del nostro Paese e che abbia riconosciuto nei nostri giovani un livello di competenze nelle materie tecniche e scientifiche tale da attirare l’attenzione di aziende di così alto spessore. Queste risorse umane, adeguatamente formate, sarebbero così spendibili sul nostro territorio per progetti di caratura nazionale. Guardiamo con favore a ogni iniziativa che favorisca lo sviluppo e la crescita dell’occupazione dei nostri giovani in Sicilia».

– Foto ufficio stampa Regione Siciliana –

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Editoria, Monrif lancia Ai-Light, nuovo tool di intelligenza artificiale

ROMA (ITALPRESS) – Le redazioni web di QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno hanno recentemente iniziato a sperimentare un nuovo tool: Ai-Light, in versione beta, è un innovativo strumento di intelligenza artificiale, progettato per supportare i giornalisti nelle loro attività quotidiane. Ai-Light è un assistente integrato nel sistema di gestione dei contenuti (CMS) e operante come estensione del browser e offre numerose funzionalità avanzate: controlli Quantitativi: effettua oltre cinquanta verifiche su ogni bozza di articolo, analizzando titoli, sommari, testo, immagini, video e link per garantire che tutto sia conforme agli standard editoriali; suggerimenti in Tempo Reale: grazie alla sua perfetta integrazione con il CMS, Ai-Light fornisce suggerimenti attivi su come migliorare l’articolo con un semplice click; supporto Multimediale e Semantico: Ai-Light aiuta i giornalisti a scegliere elementi multimediali appropriati e offre suggerimenti semantici per migliorare la rilevanza degli articoli nei motori di ricerca. Ai.Light è stato sviluppato dai team Technology, Seo e Product Design di Robin – Gruppo Monrif – che ha utilizzato tecnologie all’avanguardia per garantire che l’estensione sia leggera, performante e perfettamente integrata con il CMS. I consigli di Ai-Light sono facilmente visualizzabili tramite una dashboard dedicata, accessibile da un pulsante flottante nella schermata del CMS, garantendo al contempo flessibilità e scalabilità per future evoluzioni tecnologiche.
L’applicazione è un plug-in di Google Chrome, ad accesso privato, che si interfaccia con il CMS delle redazioni, ma che può essere facilmente integrato anche con altri software di publishing di altri editori. “Il sistema è agnostico rispetto ai modelli di AI attualmente disponibili – afferma Romolo Velati, Chief Technology Officer Monrif – in quanto pensato per selezionare tra le varie soluzioni presenti sul mercato, quella più adatta al contesto di utilizzo”.
“Ai.Light è customizzabile anche dal punto di vista della SEO strategy – aggiunge Paolo Zanzottera, Data & Seo Strategist Monrif – perchè può evolvere facilmente il modello dei controlli SEO sulla base delle esigenze di chi produce il contenuto”.
“Si tratta di un progetto di trasformazione digitale pienamente collaborativo, in cui l’applicativo Ai.Light, rilasciata in versione beta a un gruppo di giornalisti tester, viene migliorato continuamente grazie ai feedback degli utilizzatori, con l’obiettivo di fornire a breve uno strumento pienamente funzionale a tutti i giornalisti di Editoriale Nazionale – afferma Michela Colamussi, Director of Transition to Digital and Innovation Monrif (nella foto) -. Le redazioni restano al centro della fase di produzione e pubblicazione, mantenendo sempre il pieno controllo della qualità dell’output, ma vengono supportate in velocità nell’adattamento del contenuto alle specificità del mezzo digitale. L’obiettivo non è quello di sostituire il lavoro giornalistico ma in prospettiva di permettere loro di dedicare più tempo alla ricerca e all’approfondimento delle notizie, diminuendo il carico di lavoro tecnico che sarebbe così in capo a un assistente digitale capace di migliorare la visibilità dei loro articoli”.

– Foto gruppo Monrif –

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Sostenibilità e innovazione, Italtel inaugura la nuova sede a Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Italtel, multinazionale italiana dell’Information & Communication Technology con 102 anni di storia, ha inaugurato oggi la nuova sede di Palermo, esempio di eccellenza del piano di ammodernamento dell’Azienda, che ha l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e creare un ambiente di lavoro confortevole e sicuro che combina ergonomia, spazi di convivialità, impegno ecologico. L’evento di inaugurazione, che è stato aperto da Benedetto Di Salvo, Amministratore Delegato di Italtel, ha visto la partecipazione di Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo, Alessandro Aricò, Assessore delle infrastrutture e della mobilità della Regione Sicilia, Enrico Napoli, Prorettore Vicario dell’Università degli Studi di Palermo, oltre alla presenza di altri rappresentanti delle istituzioni, esperti del settore ed esponenti del management team di Italtel.
Gli uffici della nuova sede, che si trovano in un moderno edificio in via Marchese di Villabianca 121, in una zona centrale di Palermo, sono stati progettati secondo criteri di sostenibilità e con spazi funzionali per il lavoro in team dei circa 200 tecnici e ingegneri, impegnati nei laboratori di ricerca e sviluppo di prodotti software e servizi di progettazione. Italtel adotta un modello di lavoro ibrido con la possibilità di operare da remoto per il 50% del tempo mensile.
Un ulteriore passo in avanti che conferma la crescita della multinazionale italiana e il forte legame storico con il territorio siciliano: nel corso del 2023 Italtel ha conseguito risultati finanziari di rilievo, con un EBITDA normalizzato di 11,1 milioni di euro, registrando una crescita del 56% rispetto all’anno precedente, e ricavi che hanno raggiunto i 270 milioni di euro. Questi dati attestano la capacità di Italtel di rispondere alle nuove esigenze del mercato, consolidando ulteriormente la propria presenza sia in Italia che sui mercati internazionali.
“Stiamo lavorando per essere efficienti, efficaci e sostenibili in tutto. Il trasferimento del polo siciliano fa parte del piano di modernizzazione delle nostre sedi italiane con ambienti di lavoro più moderni e funzionali e con minori consumi energetici – ha detto Benedetto Di Salvo, CEO di Italtel -. L’innovazione è al centro della nostra strategia e Palermo con i suoi laboratori di ricerca rappresenta un polo strategico per le attività di sviluppo software, ingegneria e di system integration, oltre che per lo sviluppo di progettualità con il mondo accademico. Vogliamo tornare ad essere un riferimento per l’innovazione tecnologica in Italia, valorizzando le nostre risorse, attraendo giovani talenti e lavorando con il mondo accademico e le start-up. L’obiettivo è fare diventare la sede di Palermo un hub in grado di dare un forte impulso all’innovazione delle aziende e delle amministrazioni del territorio”.
“Siamo contenti e grati che Italtel abbia scelto Palermo per questa nuova sede che presenta tutte le caratteristiche di un posto di lavoro moderno, confortevole e a basso impatto ambientale – ha sottolineato il sindaco Lagalla -. Gli obiettivi di Italtel, inoltre, si sposano bene con le opportunità che offre Palermo, considerata tra le prime città al mondo scelte per il south e lo smart working. Proprio in questa direzione l’amministrazione sta lavorando per favorire la nascita di questi spazi che si traducono in nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani, in modo da non costringerli a lasciare Palermo”.
L’innovazione è da sempre il fulcro della strategia di Italtel, che si distingue per l’adozione e l’integrazione di tecnologie disruptive quali l’intelligenza artificiale, il Quantum Computing e l’Edge Computing. Queste tecnologie stanno rivoluzionando interi settori di business. Per Italtel hanno rappresentato un cambiamento nel modo di fare innovazione aperta oltre che un’opportunità per cambiare il modo di lavorare.
I nuovi spazi rispondono a questa logica e rispecchiano l’impegno di Italtel verso un futuro sostenibile e tecnologicamente avanzato. La sostenibilità infatti è uno dei pilastri della visione strategica dell’Azienda, che già da qualche mese, ha avviato un piano di azione che include la creazione di un Comitato ESG e l’avvio di iniziative volte alla riduzione del consumo energetico e dell’impatto ambientale, promuovendo al contempo la parità e l’inclusione.
La valorizzazione delle risorse umane, delle competenze e del talento soprattutto, rappresenta il cuore della strategia aziendale, con continui investimenti in programmi di sviluppo professionale e collaborazioni con università e istituti tecnici per attrarre e coltivare nuovi talenti in particolare in ambito cybersecurity, cloud e data analytics.

– foto ufficio stampa Italtel –
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Open Fiber Tour, un camper nei borghi per promuovere la digitalizzazione

ROMA (ITALPRESS) – E’ cominciato il viaggio dei camper Open Fiber tra i borghi di Abruzzo, Marche e Sicilia. Oggi è infatti partito “Open Fiber Tour”, l’iniziativa che punta alla promozione dello sviluppo tecnologico nelle aree un tempo colpite dal divario digitale e oggi raggiunte dalla fibra ottica ultraveloce. La prima duplice tappa del progetto che si snoderà fino ai primi di dicembre in 50 comuni delle tre regioni selezionate tocca Apecchio, in provincia di Pesaro Urbino, e Venetico, nel Messinese. In questi due centri ormai ex aree bianche – zone cioè sprovviste di connettività a banda ultralarga – i cittadini possono già ottenere informazioni utili e attivare velocemente il collegamento a Internet d’ultima generazione, supportati da personale qualificato degli operatori partner che partecipano al tour. Per i clienti che sottoscriveranno il contratto sul camper Open Fiber c’è anche una ulteriore opportunità: un voucher di 100 euro valido per acquisti attraverso importanti realtà della grande distribuzione o convertibile in buoni carburante.
“Il nostro “Open Fiber Tour” ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione dei piccoli comuni – dice Mauro Accroglianò, Direttore Mercato Residenziale di Open Fiber – la fibra ottica è infatti elemento fondamentale per la digitalizzazione e la promozione sociale della comunità. La rete FTTH, a differenza della rete mista in fibra e rame (FTTC), garantisce livelli di efficienza, stabilità che consentono connessioni ultraveloci, oltre 1 Gigabit al secondo: con più servizi e maggiori velocità, accessibilità e affidabilità”.
“Questa iniziativa – sottolinea Accroglianò – assume ulteriore valore nell’ambito dell’alleanza sempre più stretta tra Open Fiber e gli operatori impegnati nel mercato della fibra ottica, un percorso di intensa collaborazione commerciale che ci vede uniti anche nell’implementazione di voucher rivolti direttamente ai clienti finali. Il punto di svolta per la digitalizzazione del Paese risiede del resto nel pieno e consapevole utilizzo delle tecnologie più performanti, prima fra tutte quella Fiber-to-the-home”.
La rete ultraveloce disponibile nei comuni attraversati da “Open Fiber Tour” raggiunge oltre 130mila unità immobiliari attraverso la tecnologia FTTH (Fiber-to-the-home, la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici), unica soluzione in grado di garantire velocità di connessione oltre a 1 Gigabit al secondo.
“Si tratta – spiega la nota di Open Fiber – di un investimento strategico per la digitalizzazione del territorio che non grava sul bilancio delle municipalità interessate. L’infrastruttura tecnologica, infatti, è stata finanziata con fondi regionali e statali nell’ambito del Piano Banda Ultra Larga (BUL) gestito da Infratel Italia, società del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il coordinamento delle Regioni Abruzzo, Marche e Sicilia. La nuova rete è e resterà di proprietà pubblica”. Cliccando su https://openfiber.it/tour/ è possibile avere maggiori informazioni e seguire le tappe di “Open Fiber Tour”.
La connettività in fibra ottica realizzata da Open Fiber, conclude la nota, “permette di ottenere numerosi vantaggi grazie all’accesso ad una vasta gamma di servizi in rete, oltre a semplificare le relazioni tra cittadini e pubbliche amministrazioni e migliorare la produttività e la competitività delle piccole e medie imprese. Le potenzialità della tecnologia FTTH sono inoltre di fondamentale importanza anche in termini di ecosostenibilità. Le reti completamente in fibra ottica come quella di Open Fiber riducono infatti l’emissione di anidride carbonica in atmosfera”.

– foto ufficio stampa Open Fiber –
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Papa al G7 “Intelligenza artificiale affascinante ma tremenda”

BARI (ITALPRESS) – Il “vigoroso avanzamento tecnologico rende l’intelligenza artificiale uno strumento affascinante e tremendo al tempo stesso ed impone una riflessione all’altezza della situazione. In tale direzione forse si potrebbe partire dalla constatazione che l’intelligenza artificiale è innanzitutto uno strumento. E viene spontaneo affermare che i benefici o i danni che essa porterà dipenderanno dal suo impiego. Questo è sicuramente vero, poichè così è stato per ogni utensile costruito dall’essere umano sin dalla notte dei tempi”. Così Papa Francesco, intervenendo alla sessione del G7 “Intelligenza Artificiale, Energia, Africa/Mediterraneo”. Sua Santità, arrivato in mattinata a Borgo Egnazia in elicottero, è stato accolto dalla premier, Giorgia Meloni, con la quale si è recato in golf car nella sede del Vertice.
Accolto da un lungo applauso dai leader, Francesco ha evidenziato come “in un dramma come quello dei conflitti armati è urgente ripensare lo sviluppo e l’utilizzo di dispositivi come le cosiddette ‘armi letali autonomè per bandirne l’uso, cominciando già da un impegno fattivo e concreto per introdurre un sempre maggiore e significativo controllo umano. Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita ad un essere umano. C’è da aggiungere, inoltre, che il buon uso, almeno delle forme avanzate di intelligenza artificiale, non sarà pienamente sotto il controllo nè degli utilizzatori nè dei programmatori che ne hanno definito gli scopi originari al momento dell’ideazione. E questo è tanto più vero quanto è altamente probabile che – ha proseguito il Pontefice – , in un futuro non lontano, i programmi di intelligenze artificiali potranno comunicare direttamente gli uni con gli altri, per migliorare le loro performance. E, se in passato, gli esseri umani che hanno modellato utensili semplici hanno visto la loro esistenza modellata da questi ultimi – il coltello ha permesso loro di sopravvivere al freddo ma anche di sviluppare l’arte della guerra – adesso che gli esseri umani hanno modellato uno strumento complesso vedranno quest’ultimo modellare ancora di più la loro esistenza. E’ lecito ipotizzare che l’uso” dell’intelligenza artificiale “influenzerà sempre di più il nostro modo di vivere, le nostre relazioni sociali e nel futuro persino la maniera in cui concepiamo la nostra identità di esseri umani. Il tema dell’intelligenza artificiale è, tuttavia, spesso percepito come ambivalente: da un lato, entusiasma per le possibilità che offre, dall’altro genera timore per le conseguenze che lascia presagire. A questo proposito si può dire che tutti noi siamo, anche se in misura diversa, attraversati da due emozioni: siamo entusiasti, quando immaginiamo i progressi che dall’intelligenza artificiale possono derivare, ma, al tempo stesso, siamo impauriti quando constatiamo i pericoli inerenti al suo uso”.
Per Francesco, inoltre, “spetta ad ognuno farne buon uso” dell’intelligenza artificiale “e spetta alla politica creare le condizioni perchè un tale buon uso sia possibile e fruttuoso. Non possiamo nascondere il rischio concreto, poichè insito nel suo meccanismo fondamentale, che l’intelligenza artificiale limiti la visione del mondo a realtà esprimibili in numeri e racchiuse in categorie preconfezionate, estromettendo l’apporto di altre forme di verità e imponendo modelli antropologici, socio-economici e culturali uniformi. Il paradigma tecnologico incarnato dall’intelligenza artificiale – ha aggiunto – rischia allora di fare spazio a un paradigma ben più pericoloso, che ho già identificato con il nome di ‘paradigma tecnocraticò. Questa mia riflessione sugli effetti dell’intelligenza artificiale sul futuro dell’umanità ci conduce così alla considerazione dell’importanza della ‘sana politicà per guardare con speranza e fiducia al nostro avvenire”. Infine il Pontefice ha esortato a “non dimenticare che nessuna innovazione è neutrale. La tecnologia nasce per uno scopo e, nel suo impatto con la società umana, rappresenta sempre una forma di ordine nelle relazioni sociali e una disposizione di potere, che abilita qualcuno a compiere azioni e impedisce ad altri di compierne altre. Questa costitutiva dimensione di potere della tecnologia include sempre, in una maniera più o meno esplicita, la visione del mondo di chi l’ha realizzata e sviluppata. Questo vale anche per i programmi di intelligenza artificiale. Affinchè questi ultimi siano strumenti per la costruzione del bene e di un domani migliore, debbono essere sempre ordinati al bene di ogni essere umano. Devono avere un’ispirazione etica”, ha concluso.
Quella di oggi è stata definita dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, una “giornata storica”, è la prima volta, infatti, che un Pontefice partecipa ai lavori del G7. “Papa Francesco ci ha dato il grande onore di assistere a questa sessione, è la prima volta che un Pontefice partecipa alla riunione dei Sette e questo rende l’appuntamento di oggi storico. Non lo ringrazierò mai abbastanza per essere qui. Le sue parole sono fonte di ispirazione per ciascuno di noi”, ha affermato Meloni che avverte: “noi non accetteremo mai la narrativa che l’Occidente sia contro il resto, noi possiamo affrontare le sfide mondiali se saremo in grado di collaborare con rispetto e con un approccio da pari a pari”.

– Foto Ipa Agency –

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Fondazione Magna Grecia, le mafie puntano su metaverso e dark web

ROMA (ITALPRESS) – Utilizzano droni e sommergibili radiocomandati per trafficare in droga e armi, assoldano i migliori hacker del mondo, agiscono con disinvoltura sul web – dove hanno oramai spostato molte delle loro attività – creano banche online per riciclare denaro, cominciano a usare l’intelligenza artificiale. Sono le nuove mafie, sempre più abili a cavalcare l’onda dell’innovazione tecnologica e informatica per ampliare il loro raggio di azione e aumentare i profitti. Grazie alla loro grande capacità di adattamento sono diventate ormai organizzazioni ibride, capaci cioè di operare tanto nella realtà analogica quanto in quella digitale. Al tradizionale pizzo affiancano le estorsioni online, puntano sul metaverso e sul dark web. Se prima andavano alla ricerca di avvocati, commercialisti, broker, notai, agenti immobiliari, oggi, cercano ovunque ingegneri informatici, hacker e drug designer. La mafia corre in rete insomma, e corre veloce, mentre imprese e istituzioni arrancano affannosamente in un’eterna carenza e inadeguatezza di risorse e di personale specializzato. E’ il quadro che emerge dal Rapporto “Cyber organized crime. Le mafie nel Cyberspazio” presentato dalla Fondazione Magna Grecia, che quest’anno celebra i 40 anni dalla sua nascita, al Palazzo di Vetro dell’Onu, lo scorso aprile, e oggi alla Camera. Lo studio, curato da Antonio Nicaso e Walter Rauti, segue quello dedicato lo scorso anno alla relazione tra mafie e social media e offre una panoramica dell’evoluzione nel contesto cyber delle mafie, proponendo un innovativo indice per valutare la vulnerabilità di imprese e istituzioni agli attacchi informatici.
“Dopo l’esperienza dello scorso anno, abbiamo sentito l’esigenza di predisporre un secondo rapporto che esaminasse l’ibridazione delle mafie nel mondo digitale, rivelando come si siano evolute negli ultimi anni per sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia”, ha spiegato Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia.
Dallo studio emerge, infatti, che le mafie operano digitalmente in modo strutturato, strategico e coordinato, tanto che esistono delle correlazioni tra riciclaggio di denaro, criminalità informatica, cripto-asset e corruzione. Del resto il dark web rappresenta un luogo ideale per le mafie: è discreto, relativamente sicuro e permette di mantenere l’anonimato grazie alle tecnologie disponibili di pseudonimia e crittografia. Sull’internet sommerso ci sono grandi piazze virtuali dove è possibile comprare e vendere di tutto. Allo stesso tempo, si può riciclare denaro o si possono commettere frodi finanziarie ed estorsioni online, sapendo di poter eludere le frontiere tradizionali e sfuggire alle indagini.
L’obiettivo primario di autorità e investigatori di tutto il mondo deve essere quello di essere al passo con i tempi: sottovalutare le potenzialità delle nuove mafie è un rischio che nessun Paese può permettersi, tantomeno l’Italia. Per questo motivo, “grazie a un accurato lavoro di analisi – ha spiegato ancora il presidente Foti – abbiamo sviluppato un indice che permette di determinare in modo sintetico l’effettivo livello di rischio di istituzioni e imprese in caso di attacchi informatici. Disporre di una misura sintetica come questa è fondamentale per orientare le decisioni della politica, poichè fornisce un quadro chiaro e comprensibile della portata e dell’evoluzione delle minacce cibernetiche, consentendo ai policy maker di valutare l’impatto socioeconomico della criminalità informatica in un dato territorio e di prendere le decisioni conseguenti con un approccio più razionale e più efficace”.
“Le organizzazioni criminali considerano ormai il ‘vecchiò pizzo come qualcosa di superato”, ha detto il Procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri, che ha raccontato di aver scoperto a Napoli che la camorra aveva creato una banca online che riciclava miliardi di dollari, con seimila clienti in Lombardia e nel Lazio e con sedi anche in Lituania e Lettonia. Il riciclaggio ammontava a più di tre miliardi e mezzo di euro, di cui solo due sono stati sequestrati. “La cosa che ci ha sorpreso è che nelle banche sequestrate abbiamo scovato tecnologie che la nostra Polizia giudiziaria nemmeno si sogna. Purtroppo nelle azioni di contrasto alle mafie, l’Italia è rimasta indietro rispetto a Paesi come Germania, Olanda e Belgio che ora devono aiutarci. Nelle forze dell’ordine mancano del tutto giovani ingegneri in grado di dare quella spinta di cui il nostro sistema ha bisogno. Stiamo perdendo troppo tempo e tanto campo”, ha concluso Gratteri.
Per la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, il rapporto di Fondazione Magna Grecia “ha un doppio grande merito: da un lato, offre una ricognizione e un’analisi accurate dei fenomeni criminali, dall’altro, propone una serie di suggerimenti e indicazioni utili a prevenire e reprimere il cybercrime”.
Quanto alle misure di contrasto, “alcuni importanti passi avanti sono stati fatti recentemente. Nell’aprile 2023, il Parlamento ha approvato norme di controllo sui trasferimenti delle criptovalute per prevenirne l’uso nel riciclaggio di denaro, nel finanziamento del terrorismo e in altri reati. Il disegno di legge sulla cybersecurity, poi, può costituire un efficace strumento di lotta al cybercrime in Italia. Una priorità, soprattutto considerando l’aumento degli attacchi informatici in settori cruciali come le PMI, il sistema sanitario e finanziario, la Pubblica amministrazione”.

– foto xi2/Italpress –
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