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Addendum sul Regolamento Scavi, via libera della Giunta capitolina

ROMA (ITALPRESS) – Via libera della Giunta Capitolina all’addendum sul Regolamento Scavi che introduce una serie di garanzie per l’Amministrazione capitolina durante i lavori delle società di pubblico servizio nel sottosuolo di Roma. L’addendum inserisce un deposito cauzionale versato dalle imprese che effettueranno gli interventi per la posa di infrastrutture, canalizzazioni interne, opere civili, ripristino del manto stradale e interventi di riempimento nel sottosuolo. Il deposito sarà a disposizione dell’Amministrazione per prelevare eventuali penali qualora i lavori di ripristino della strada non fossero eseguiti correttamente o le infrastrutture di proprietà di Roma Capitale fossero danneggiate durante gli interventi.
L’obiettivo dell’approvazione dello schema di Convenzione è quello di migliorare la qualità dei lavori stradali nell’ottica di una dialettica costruttiva con le imprese.
Approvati dalla Giunta Capitolina anche i Disciplinari tecnici che integrano i capitoli 2 e 3 del Regolamento Scavi, e forniscono uno schema dei materiali che le società dei pubblici servizi dovrebbero utilizzare per eseguire correttamente i lavori di scavo. Inoltre, è previsto un controllo sul rinnovo previsto ogni due anni delle certificazioni per le società che forniscono il materiale betonabile, riempitivo degli scavi per verificare che i lavori siano effettuati a regola d’arte.
“Dopo tanti anni aggiungiamo un elemento fondamentale per tutelare le nostre strade dai lavori effettuati dalle società dei pubblici servizi. Purtroppo, spesso, le società dei pubblici servizi non eseguono correttamente gli interventi di ripristino del manto stradale dopo i lavori e il riempimento del sottosuolo al termine degli scavi. Con questo provvedimento intendiamo migliorare la qualità dei lavori stradali e quella dei materiali utilizzati. Ringrazio l’Assessora alle Infrastrutture Linda Meleo, la Presidente della Commissione Lavori Pubblici Alessandra Agnello, il Dipartimento Simu, i tecnici e gli avvocati che hanno permesso il raggiungimento di questo importante traguardo per la città e le sue infrastrutture”, precisa la Sindaca Virginia Raggi.
“Dopo un percorso di approfondimento e di confronto tecnico, l’approvazione dello schema di Convenzione e il Disciplinare Tecnico che integra i capitoli 2 e 3 del Regolamento Scavi segna un importante avanzamento per il mantenimento delle nostre strade. Abbiamo introdotto sistemi di controllo affinchè l’Amministrazione sia tutelata da lavori di ripristino fatti male. Infatti, le società dei pubblici servizi, prima di iniziare i lavori, dovranno firmare uno schema di convenzione e presentare un deposito cauzionale dal quale sarà possibile prelevare nel caso gli in cui interventi fossero eseguiti male e per l’applicazione di eventuali penalità. Questo significa maggiore tutela per l’Amministrazione e qualità maggiore dei lavori”, sottolinea l’assessore alle Infrastrutture Linda Meleo.
“Grande soddisfazione per il via libera dato dalla Giunta Capitolina alla parte contrattuale e tecnica del Regolamento Scavi che va a completare le norme regolamentari che disciplinano la materia degli scavi sul suolo di Roma Capitale da parte delle Società di pubblici servizi. La Commissione Capitolina Lavori Pubblici ha sempre monitorato e seguito l’iter che ha portato a meta il provvedimento, come altro obiettivo da raggiungere da parte dell’Amministrazione Capitolina. Un grazie particolare agli Uffici del Dipartimento SIMU (Lavori Pubblici) per il gran lavoro svolto ed all’Assessora Linda Meleo per la sua disponibilità e l’attenzione costruttiva posta su questo importante provvedimento”, spiega la Presidente della Commissione Lavori Pubblici Alessandra Agnello.
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A Roma riaprono i nidi, accoglieranno 16.500 bambini

ROMA (ITALPRESS) – Riaprono domani i nidi capitolini. I bambini da 0 a 3 anni iscritti nelle circa 400 strutture a gestione diretta e indiretta di Roma Capitale per l’anno educativo 2020-2021 sono oltre 16.500.
In aderenza alle linee guida regionali, sarà garantita la stabilità dei gruppi: ciascun gruppo di bambini avrà un educatore di riferimento e un ambiente riservato dove svolgere le attività.
Mercoledì 9 settembre i nidi capitolini riapriranno con orario unico, dalle ore 8 alle 14. Dal 12 ottobre inizierà anche il tempo pieno, per i bambini le cui famiglie hanno espresso questa opzione al momento dell’iscrizione. Il servizio di ristorazione con la consumazione del pasto nelle strutture è garantito sin dal primo giorno.
“L’apertura di quest’anno rappresenta un segnale importante per la nostra Comunità. Come Roma Capitale abbiamo messo in campo, nel rispetto delle linee guida regionali, azioni precise di sostegno e raccordo con i territori, stanziando importanti risorse per sostenere i Municipi nelle procedure di loro competenza. Il dialogo è stato e rimarrà costante con il territorio, con il personale impiegato nei servizi, con i sindacati, con i rappresentanti dei nidi a gestione indiretta, per raccogliere istanze e intervenire prontamente. In questa fase delicata è ancora più importante il contributo responsabile di tutti, ciascuno per sua competenza, ad ogni livello. L’obiettivo comune è il benessere dei nostri piccoli e la ripartenza responsabile della nostra Comunità”, dichiara l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì.
Ai genitori verrà chiesto di firmare un ‘patto di corresponsabilità’ nel quale è contenuto l’impegno ad accettare le nuove condizioni di erogazione del servizio e le nuove norme comportamentali.
Ogni giorno i genitori dovranno inoltre firmare la dichiarazione di sussistenza delle condizioni per accedere al servizio, garantendo sia la salute del piccolo che la non interazione con persone positive al Covid-19. Se la temperatura dei piccoli risulterà superiore a 37,5°, i bambini non potranno entrare al nido.
La rilevazione della temperatura sarà effettuata a ogni singola persona in entrata nelle strutture: bambini, personale, genitori, fornitori. Per evitare assembramenti, i genitori non accompagneranno all’interno delle singole sezioni i piccoli, che saranno accolti dal personale in base agli orari e agli scaglioni eventualmente previsti da ciascuna struttura.
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Coronavirus, Bambino Gesù scopre meccanismo infiammazione bimbi

ROMA (ITALPRESS) – Scoperto il meccanismo che scatena la grave risposta infiammatoria nei bambini con Covid-19. Inizialmente confusa con la malattia di Kawasaki, questa malattia infiammatoria sistemica causata nei bambini dall’infezione da SARS-Cov2 è denominata MIS-C – Multisystem Inflammatory Syndrome in Children. I ricercatori del Bambino Gesù sono riusciti ora a identificarne il profilo immunologico e a riconoscerne il funzionamento. La ricerca dell’Ospedale Pediatrico della Santa Sede realizzata in collaborazione con il Karolinska Institutet di Stoccolma, apre la strada a test specifici per la diagnosi precoce e a trattamenti mirati. I risultati sono stati appena pubblicati sulla rivista scientifica Cell.
All’inizio della pandemia da SARS-CoV2 i bambini sembravano essere quasi immuni dalle conseguenze del nuovo coronavirus. Andando avanti, sottolinea la ricerca, è diventato però evidente come anche loro, seppur in modo meno grave, potessero ammalarsi di Covid-19. In alcuni casi, purtroppo, i bambini possono persino sviluppare una grave forma di infiammazione sistemica, la MIS-C, una nuova patologia che può insorgere dopo aver contratto il coronavirus. I piccoli pazienti che ne sono affetti manifestano vasculite (infiammazione dei vasi sanguigni) problemi cardiaci, intestinali e un aumento sistemico dello stato infiammatorio. Si tratta di caratteristiche in parte in comune con un’altra vasculite – la malattia di Kawasaki – che avevano fatto pensare in un primo momento a un nesso di causalità proprio tra la Kawasaki e l’infezione da SARS-Cov2.
Lo studio “CACTUS – Immunological studies in children affected by COVID and acute diseases” è stato messo a punto da medici e ricercatori del Bambino Gesù nel corso dell’emergenza sanitaria per cercare di capire la malattia da Sars-CoV-2 nel bambino. Alla ricerca hanno collaborato il Centro Covid di Palidoro, il gruppo di Pediatria Generale che negli ultimi anni si è dedicato allo studio della malattia di Kawasaki e quello di Immunologia clinica e Vaccinologia del Dipartimento Pediatrico Universitario Ospedaliero. Sono stati coinvolti 101 bambini, di cui 13 con Covid che hanno sviluppato la forma multisistemica infiammatoria, 41 con Covid, 28 con patologia di Kawasaki insorta in epoca pre Covid e 19 sani.
In entrambe le malattie, Kawasaki e MIS-C, è stata rilevata un’alterazione dei livelli delle citochine (mediatori dell’infiammazione) coinvolte nella risposta immunitaria, ma con delle differenze: ad esempio l’interleuchina 17a (IL-17a) è risultata particolarmente aumentata nei bambini con malattia di Kawasaki ma non in quelli con Covid e MIS-C.
Rispetto ai bambini con Kawasaki, nei pazienti affetti da COVID che sviluppano MIS-C è stata individuata un’elevata presenza di auto-anticorpi, cioè di anticorpi diretti contro particolari porzioni di tessuto cardiaco o sostanze propri dell’organismo stesso, che agiscono contro due specifiche proteine (endoglina e RPBJ). Questi auto-anticorpi possono determinare il danno vascolare e cardiaco tipico della MIS-C.
Anche dal punto di vista cellulare sono emerse differenze sostanziali tra le due patologie. I bambini affetti da Covid, infatti, presentano un particolare tipo di linfociti T (sottotipo di globuli bianchi deputati alla difesa dell’organismo) con funzione immunitaria alterata rispetto ai bambini con malattia di Kawasaki. Questa alterazione è alla base dell’infiammazione e della produzione di autoanticorpi contro il cuore.
I differenti indicatori individuati tra le due patologie hanno permesso di chiarire i meccanismi immunologici responsabili del loro sviluppo e consentiranno in un futuro prossimo di mettere a punto specifici test di laboratorio per arrivare a una diagnosi certa e precoce.
Monitorare i linfociti T e lo spettro degli anticorpi nei bambini affetti da Covid-19, secondo la ricerca, permetterà di diagnosticare precocemente quei pazienti che sono a rischio di sviluppare una forma di MIS-C.
“Questi risultati rappresentano un’importante scoperta anche per scegliere in maniera più accurata e basata su evidenze scientifiche i protocolli per la cura dell’infiammazione sistemica correlata all’infezione da SARS-CoV2 e malattia di Kawasaki” spiega Paolo Palma, responsabile di Immunologia Clinica e Vaccinologia del Bambino Gesù e dello studio.
Dai risultati della ricerca emerge l’indicazione di trattare con immunoglobuline ad alte dosi per limitare l’effetto degli autoanticorpi, con anakinra (un principio attivo immunosoppressivo che blocca i recettori dell’interleuchina-1) e con cortisone i bambini con MIS-C in una fase precoce per bloccare l’infiammazione secondaria a danno dei vasi. Al contrario, nei pazienti pediatrici viene sconsigliato l’utilizzo di tocilzumab (anti-IL6) e di farmaci bloccanti TNF-a. Per i pazienti con Kawasaki, i dati suggeriscono per la prima volta la potenziale efficacia di un farmaco che blocca l’IL-17 (secukinumab) per controllare l’infiammazione alla base di questa malattia.
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Nel Lazio 122 nuovi positivi al Covid e 1 decesso

ROMA (ITALPRESS) – “Su quasi 11 mila tamponi oggi nel Lazio si registrano 122 casi, di questi 67 sono a Roma, e un decesso”. Lo rende noto l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, sottolinendo che “si conferma una prevalenza dei casi di rientro e continuano i link dalla Sardegna. Nella Asl Roma 1 sono 24 i casi nelle ultime 24 ore e di questi undici i casi sono di rientro, otto con link dalla Sardegna, uno dalla Sicilia, uno dal Molise e uno dal Trentino. Sette sono contatti di casi già noti e isolati e uno è stato individuato in fase di pre-ospedalizzazione. Nella Asl Roma 2 sono 41 i casi nelle ultime 24 ore e tra questi otto i casi di rientro, cinque con link dalla Sardegna, uno dalla Romania, uno dalla Spagna e uno da Malta. Sei sono contatti di casi già noti e isolati. Sei i casi individuati in fase di pre-ospedalizzazione. Nella Asl Roma 3 sono 2 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di un caso con link dalla Sardegna e uno individuato in fase di pre-ospedalizzazione. Nella Asl Roma 4 sono 2 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di un caso con link dalla Sardegna e uno è un contatto di caso già noto e isolato. Nella Asl Roma 5 sono 7 i casi nelle ultime 24 ore e si tratta di quattro casi di rientro, due con link dalla Sardegna, uno dall’Umbria e uno dall’Abruzzo. Un caso è un contatto di un caso già noto e isolato. Nella Asl Roma 6 sono 17 i casi nelle ultime 24 ore e di questi nove sono i casi di rientro, sei con link dalla Sardegna, uno dalla Sicilia, uno dalla Grecia e uno dall’Emilia-Romagna. Sei i contatti di casi già noti e isolati”.
“Nelle province – aggiunge D’Amato – si registrano 29 casi e zero decessi nelle ultime 24 ore. Nella Asl di Latina sono undici i casi e di questi sette sono di rientro dalla Romania e quattro sono contatti di casi già noti e isolati. Nella Asl di Frosinone si registrano dodici casi e di questi uno è di rientro dall’Ucraina e undici sono casi già in isolamento. Nella Asl di Viterbo si registrano quattro casi e di questi uno ha un link con la Sardegna, uno è un tesserato della Viterbese Calcio e uno è stato individuato in accesso al pronto soccorso. Nella Asl di Rieti si registrano due casi e si tratta di un caso di rientro da Malta e uno è un contatto di caso già noto e isolato”, conclude l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
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Nel Lazio 158 casi di Covid su quasi 12mila tamponi

ROMA (ITALPRESS) – “Su quasi 12 mila tamponi oggi nel Lazio si registrano 158 casi di questi 108 sono a Roma e un decesso. Si conferma una prevalenza dei casi di rientro e continuano i link dalla Sardegna”. Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione Lazio Alessio D’Amato.
“Si rafforza – ha aggiunto – la rete Coronet con la validazione fatta dall’Istituto Spallanzani all’Ircss Santa Lucia che entra così nella rete per rafforzare la potenzialità e il profilo scientifico”.
Nel dettaglio: nella Asl Roma 1 sono 43 i casi nelle ultime 24h e di questi 21 i casi di rientro, 16 con link dalla Sardegna, due dalla Sicilia, uno dalla Spagna, uno dal Trentino e uno dalla Toscana. Dieci sono contatti di casi già noti e isolati. Nella Asl Roma 2 sono 51 i casi nelle ultime 24h e tra questi 15 i casi di rientro, nove con link dalla Sardegna, uno dalla Romania, uno dalla Spagna, Uno dall’Indonesia, due dal Perù e uno dalla Grecia. Due casi hanno un link ad un cluster famigliare già noto e isolato e sei casi hanno un link ad un cluster dove è in corso l’indagine epidemiologica. Nella Asl Roma 3 sono 14 i casi nelle ultime 24h e tra questi sei i casi di rientro, cinque con link dalla Sardegna e uno dalla Moldavia. Quattro sono contatti di casi già noti e isolati. Nella Asl Roma 4 sono 6 i casi nelle ultime 24h e si tratta di contatti di casi già noti e isolati. Un decesso di una donna i 89 anni. Nella Asl Roma 5 sono sei i casi nelle ultime 24h e si tratta di due casi di rientro, uno con link dalla Sardegna e uno dal Molise. Quattro sono contatti di casi già noti e isolati. Nella Asl Roma 6 sono 20 i casi nelle ultime 24h e di questi quattordici sono i casi di rientro, dodici con link dalla Sardegna, uno dalla Sicilia e uno dalla Puglia. Nelle province si registrano 18 casi e zero decessi nelle ultime 24h. Nella Asl di Latina sono tre i casi e di questi uno di rientro dalla Polonia e uno è un contatto di un caso già noto e isolato. Nella Asl di Viterbo si registrano sette casi e di questi quattro sono tesserati della Viterbese Calcio e due sono contatti di casi già noti e isolati. Nella Asl di Rieti si registrano otto casi e si tratta di un caso con link dalla Sardegna e uno da Malta. cinque i contatti di casi già noti e isolati.
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Allo Spallanzani 60 positivi al Covid, 4 sono in terapia intensiva

ROMA (ITALPRESS) – Sono 60 i pazienti positivi al tampone per la
ricerca del Covid ricoverati allo Spallanzani di Roma. Restano
ancora 4 persone ricoverate in terapia intensiva mentre i dimessi
o trasferiti in altre strutture sono 636. E’ quanto comunica l’istituto nazionale per le Malattie infettive nel bollettino odierno.
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Coronavirus, nel Lazio 154 nuovi casi su 11 mila tamponi

ROMA (ITALPRESS) – Su oltre 11 mila tamponi oggi nel Lazio si registrano 154 casi di questi 111 sono a Roma e un decesso. Si conferma una prevalenza dei casi di rientro e continuano i link dalla Sardegna. Valore RT previsto è 0.76.
Lo rende noto l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
“Il Ministero e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) indicano una buona capacità di tracciamento. Presso il drive-in lunga sosta all’Aeroporto di Fiumicino dall’apertura sono stati già effettuati circa 2 mila tamponi rapidi che hanno permesso di individuare 16 positivi. Prosegue l’attività dei test sierologici nelle scuole sono stati eseguiti circa 17 mila test. Nella Asl Roma 1 sono 54 i casi nelle ultime 24h e di questi trentasette i casi di rientro, venticinque con link dalla Sardegna, tre dalla Puglia, tre dal Trentino, due dall’Ucraina, uno dalla Croazia, uno dalla Grecia, uno dalla Spagna e uno dalla Campania. Cinque i casi con link a cluster familiari già noti e isolati e tre i contatti di casi già noti e isolati. Nella Asl Roma 2 sono 49 i casi nelle ultime 24h e tra questi ventisei i casi di rientro, diciassette con link dalla Sardegna, quattro dalla Spagna, uno dal Bangladesh e quattro dal Perù. Venti sono casi già in isolamento. Nella Asl Roma 3 sono 8 i casi nelle ultime 24h e tra questi quattro i casi di rientro, tre con link dalla Sardegna e uno dalla Romania. Due sono contatti di casi già noti e isolati” aferma D’Amato.
“Nella Asl Roma 4 sono 9 i casi nelle ultime 24h e tra questi tre i casi con link dalla Sardegna, cinque sono contatti di casi già noti e isolati e uno individuato su segnalazione del medico di medicina generale. Nella Asl Roma 5 sono 9 i casi nelle ultime 24h e si tratta di quattro casi di rientro, due con link dalla Sardegna e due dalla Campania. Tre sono contatti di casi già noti e isolati. Nella Asl Roma 6 sono 9 i casi nelle ultime 24h e di questi sei sono i casi di rientro, quattro con link dalla Sardegna, uno dalla Puglia e uno dalla Spagna. Due sono contatti di casi positivi già noti e isolati. Nelle province si registrano 16 casi e zero decessi nelle ultime 24h. Nella Asl di Latina sono otto i casi e di questi due con link dalla Sardegna e uno dalla Romania. Quattro i casi con link familiare a casi positivi già noti e isolati. Nella Asl di Frosinone si registrano sei casi e di questi uno con link dalla Sardegna e due dall’Albania. Nella Asl di Viterbo si registra un caso con link dalla Sardegna. Nella Asl di Rieti si registra un caso con link dalla Sardegna” conclude D’Amato.
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Scuola, Di Berardino “Nel Lazio al lavoro per riapertura il 14/9”

ROMA (ITALPRESS) – “Con l’approvazione delle linee guida per il trasporto pubblico locale e del trasporto scolastico dedicato agli studenti, si completano le misure e gli strumenti da adottare per la riapertura delle scuole. Il nodo del trasporto è stato sciolto dopo l’approvazione del vademecum dell’Istituto Superiore di Sanità, delle linee guida sulla riapertura delle scuole definite nella Conferenza Stato-Regioni, l’accordo tra il ministero e le organizzazioni sindacali per la riapertura in sicurezza, le linee guida dedicate alla fascia d’età da zero a sei anni, dopo lo sblocco delle assunzioni del personale docente e ATA fino agli interventi per i nuovi arredi delle aule”. Così in una nota Claudio Di Berardino assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio.
“Come Regione, unitamente all’ufficio scolastico regionale, all’Anci e all’UPI – spiega Di Berardino – siamo inoltre impegnati su altre misure. Per supportare i comuni e le province nell’individuazione di ulteriori spazi, fabbisogno emerso per rispondere alle regole sul distanziamento tra gli studenti nelle aule”.
“Il bando regionale che abbiamo predisposto per raccogliere le candidature di nuovi spazi utili per la scuola ha raccolto al momento 6 proposte relative ai comuni di Roma, Falvaterra, Civitavecchia, Pomezia e Monterotondo. Continuiamo a lanciare un invito a chi ha spazi adeguati a inviare le proposte”, aggiunge.
“Non ultimo – conclude l’assessore Di Berardino -, stiamo proseguendo con i controlli sanitari per tutto il personale scolastico a cui si aggiungerà quello a campione sugli studenti. Tutte queste misure ci conducono alla riapertura delle scuole in sicurezza per il 14 settembre, per rimettere al centro il tema dell’istruzione e formazione per i nostri giovani e giovanissimi e per ridare un ruolo sociale alla scuola. Siamo in un passaggio storico nel quale ognuno per le proprie competenze deve continuare a impegnarsi per risolvere le problematiche ancora aperte”.
“I soggetti coinvolti per la riapertura dell’anno scolastico sono molti: è come una catena di montaggio in cui è importante che ogni ingranaggio continui a fare la sua parte, dal Ministero, alla regione, dall’ufficio scolastico regionale alle province, ai comuni ai singoli istituti fino alle famiglie”, conclude.
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