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Nel primo trimestre -11,1% Export Poli Tecnologici Lazio

ROMA (ITALPRESS) – – Il primo trimestre 2020 si è chiuso con un calo tendenziale delle esportazioni dei poli tecnologici del Lazio pari a -11,1% (variazione a prezzi correnti), in controtendenza rispetto alla performance dei poli nazionali (+9,7%), ed evidenziando un’evoluzione peggiore al dato regionale complessivo (-0,9%). Tale dinamica non riflette ancora (o perlomeno solo in parte) gli effetti della diffusione della pandemia COVID-19 che a partire da marzo ha colpito l’Italia e che si è estesa poi progressivamente in Europa e nel mondo, con impatti sia sul lato della domanda, che dell’offerta e di conseguenza sul commercio globale. In particolare l’export del polo farmaceutico ha registrato un calo del 12,1%, scontando il confronto con una prima parte del 2019 di intensa crescita. Le esportazioni si attestano su valori pari a circa 2,8 miliardi di euro, livelli comunque superiori rispetto alle altre realtà monitorate. Segnali di rallentamento si sono registrati anche per il polo aerospaziale sebbene la lettura trimestrale di questi dati debba essere interpretata con molta cautela considerando il fatto che si basano sulla realizzazione di grandi commesse pluriennali. In crescita invece il polo ICT (+13,7%) sostenuto dalla vendita di semiconduttori, componentistica, apparecchiature per le telecomunicazioni e strumentazione di misurazione. Dal Monitor dei Poli Tecnologici del Lazio realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo si conferma la rilevanza dei poli hi-tech laziali tra le principali aree ad elevato contenuto tecnologico del Paese.
Per quanto riguarda invece distretti tradizionali, chiude il primo trimestre in positivo il distretto della ceramica di Civita Castellana (+1,4%); un dato che probabilmente non risente ancora dell’effetto del lockdown che ha portato ad un fermo produttivo per le aziende del distretto e ad un blocco delle spedizioni estere. Primo trimestre in leggera contrazione invece per ildistretto ortofrutticolo dell’Agro-Pontino(-1,9%%).
“La specializzazione della regione in settori ad alto contenuto tecnologico (e in particolare nel settore farmaceutico) ci rende consapevoli della necessità, in questo delicato momento, di essere al fianco delle nostre aziende impegnate nella sfida della ricerca e dell’innovazione; ma la ricchezza produttiva della regione si esprime anche attraverso settori, di cui le aziende distrettuali sono un esempio, alle quali è necessario garantire sostegno con finanziamenti a medio-lungo termine e possibilità di accesso alle agevolazioni governative legate al Covid-19, in un’ottica di rilancio del sistema economico – afferma Pieluigi Monceri, Responsabile della Direzione Regionale Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise – Grazie a plafond di credito aggiuntivo e ad una task force interna, nel Lazio abbiamo erogato circa 10.500 finanziamenti di importo fino a 30.000 euro previsti dal DL Liquidità e circa 500 operazioni di finanziamento a medio-lungo termine di importo superiore a 30.000 euro con la garanzia del Fondo Centrale o di Sace. Complessivamente nei primi sei mesi dell’anno abbiamo erogato alle imprese laziali circa 630 milioni di euro di finanziamenti a medio-lungo termine”.
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Nel Lazio 34 nuovi casi Covid, al via test terminal bus Tiburtina

ROMA (ITALPRESS) – Tretaquattro nuovi casi e zero decessi. Di questi 16 sono casi di importazione: otto casi di nazionalità del Bangladesh, tre da Spagna, due da Romania, due da India e uno da Afghanistan. Sono questi gli ultimi numeri principali relativi ai casi di Cpronavirus nel Lazio.
“Tre i casi per screening in fase di pre-ospedalizzazzione ospedaliera – spiega l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato – Hanno preso il via questa mattina i test presso il Terminal dei bus a Tiburtina e i passeggeri del primo arrivo dalla Romania sono tutti negativi alla sieroprevalenza. Sono previsti per questa settimana circa 500 arrivi e le operazioni saranno garantite presso lo scalo anche nelle ore notturne e nei fine settimana quando sono previsti il maggior numero di arrivi. E’ un’operazione di prevenzione di sanità pubblica che si aggiunge alla quarantena a tutela di quelle Comunità provenienti dai Paesi a più alta incidenza del virus e a tutela dei nostri anziani poichè molti lavorano nell’assistenza domestica. Ad oggi il totale dei casi di importazione a Roma proviene da ben 30 Paesi e quelli a maggior incidenza sono il Bangladesh l’India, il Pakistan e la Romania”.
“Nella Asl Roma 1 sono cinque i casi nelle ultime 24h e di questi uno riguarda una donna di rientro dalla Romania per la quale è stato effettuato il contact tracing internazionale, un caso di un uomo in accesso al pronto soccorso e un caso di un uomo con link familiare ad un caso già noto e isolato. Nella Asl Roma 2 sono 17 i nuovi casi nelle ultime 24h e di questi otto riguardano persone di nazionalità del Bangladesh testate al drive-in, una donna di rientro dalla Romania, un uomo di nazionalità Afgana con un link ad un caso già noto e isolato e tre casi con link familiare ad una bambina ricoverata nei giorni scorsi al Bambino Gesù di Palidoro. Nella Asl Roma 3 sono tre i nuovi casi nelle ultime 24h e uno di questi riguarda un caso con link on un cluster familiare già noto e isolato. Nella Asl Roma 4 dei due nuovi casi nelle ultime 24h uno riguarda un uomo in fase di pre-ospedalizzazione e un uomo con link ad un cluster familiare già noto e isolato. Nella Asl Roma 5 si registrano quattro nuovi casi nelle ultime 24h e tre di questi hanno un link familiare con un caso di rientro dalla Spagna e un caso di un uomo in fase di pre-ospedalizzazione al San Giovanni. Nella Asl Roma 6 sono due i nuovi casi nelle ultime 24h e si tratta di due uomini di nazionalità indiana con link ad un caso di rientro da India già isolato.Infine per quanto riguarda le province un nuovo caso nelle ultime 24h e riguarda la Asl di Latina e si tratta di una donna individuata in fase di pre-ricovero ospedaliero” conclude D’Amato.
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Acea, nel semestre utile di 144 milioni, +1%

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Il Consiglio di Amministrazione di ACEA, presieduto da Michaela Castelli, ha approvato la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2020.
La capogruppo chiude il primo semestre 2020 con un EBITDA negativo di 18 milioni di Euro (-4 milioni rispetto al 30 giugno 2019). Il Risultato Operativo (EBIT) di 277 milioni di Euro segna un incremento di 17 milioni di Euro (+7%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La crescita è mitigata dall’aumento degli ammortamenti (+40 milioni di Euro rispetto al primo semestre 2019) che ha riguardato principalmente l’area Idrico (+22 milioni di Euro, di cui 13 milioni di Euro relativi al consolidamento di AdF). Il risultato della gestione finanziaria evidenzia oneri netti per 43 milioni di Euro, in linea con il medesimo periodo del 2019. Al 30 giugno 2020 il costo globale medio “all in” del debito del Gruppo ACEA si è attestato all’1,82% contro il 2,15% del medesimo periodo dell’anno precedente. Il Risultato netto del Gruppo si attesta, nei primi sei mesi del 2020, a 144 milioni di Euro e segna un incremento di circa 1 milione di Euro rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Gli investimenti realizzati nel primo semestre 2020 sono di 411 milioni di Euro, in crescita rispetto ai 342 milioni di Euro dello stesso periodo del 2019 (+20%). L’88% degli investimenti si riferisce ad attività regolate.

“I risultati del primo semestre dell’anno mostrano una crescita strutturale, che conferma la solidità dei fondamentali anche in un periodo di difficoltà dovuto alla crisi sanitaria. Questa performance è stata possibile grazie agli importanti investimenti realizzati sulle nostre infrastrutture e all’impegno costante sul territorio delle nostre persone che hanno garantito qualità e continuità nell’erogazione di tutti i nostri servizi e rispettando il piano degli investimenti. Questo scenario ci permette di guardare positivamente alla seconda parte dell’anno e di rivedere al rialzo la guidance per quanto riguarda l’EBITDA. Stiamo, inoltre, lavorando all’aggiornamento del nostro Piano Industriale che prevediamo di illustrare al mercato il prossimo autunno, consapevoli del fatto che le utilities dovranno svolgere un ruolo centrale per la ripartenza del Paese” ha commentato  l’Amministratore Delegato del Gruppo ACEA, Giuseppe Gola.

Sanità, Zingaretti “nel Lazio migliori cure e meno diseguaglianze”

ROMA (ITALPRESS) – Nel Lazio migliorano le cure, diminuiscono le diseguaglianze di accesso a livello geografico e diminuisce la mortalità evitabile (circa 960 decessi in meno per infarto). Durante la fase di Lockdown l’assistenza nella regione non si è fermata (effettuati 44 trapianti), a fronte di una riduzione degli accessi al pronto soccorso e all’ospedale per condizioni cliniche meno gravi, è aumentata l’offerta di interventi per il tumore alla mammella e sono diminuiti i parti cesarei. Sono alcuni dei dati che emergono da P.Re.Val.E. 2020, il programma regionale di Valutazione del Esiti degli interventi sanitari nel Lazio presentati dal governatore Nicola Zingaretti, dall’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, dal direttore del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio, Marina Davoli, e dal direttore della Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio-Sanitaria, Renato Botti.
“Il rapporto dimostra come nell’ultimo anno vi sia stato un generale miglioramento degli esiti di cura nella Regione ed è anche grazie a questo straordinario lavoro che il Lazio è uscito dal Commissariamento”, spiega Zingaretti.
“Durante il lockdown il sistema non si è mai fermato: sono stati effettuati 44 trapianti è rimasto invariato il numero totale degli interventi di chirurgia oncologica. Sono in aumento gli interventi per il tumore maligno alla mammella (84% interventi effettuati nelle Breast Unit). Sono diminuiti anche i parti cesarei (-4.600 in meno l’anno). Da segnalare anche l’assottigliarsi delle diseguaglianze nell’accesso alle cure. Grazie alla nuova SDO possiamo verificare i volumi e gli esiti per singoli operatori e per singola struttura. Questo rappresenta una vera rivoluzione”, sottolinea l’Assessore D’Amato.
Entrando nello specifico nel Lazio, secondo quanto emerge dal programma, nel periodo tra il 2012 e il 2019 la proporzione di interventi per fratture del collo del femore in pazienti di età maggiore di 65 anni, eseguiti entro 2 giorni dall’accesso nella struttura di ricovero, è progressivamente aumentata, passando dal 31% al 62% (+4% rispetto al 2019); tale variazione si traduce in circa 10.800 interventi in più eseguiti tempestivamente nel periodo 2013/2019 rispetto all’anno 2012. Questo si traduce in una migliore qualità della vita nelle persone anziane.
Nel 2019 si osservano circa 9.800 ricoveri per infarto acuto del miocardio; la mortalità a 30 giorni dal ricovero è passata dal 10% nel 2012 al 7% nel 2019, in ulteriore lieve diminuzione rispetto al 2018 (8%) e lievemente inferiore alla media nazionale (8%); si osservano circa 960 decessi per infarto in meno l’anno rispetto al 2012. La proporzione di angioplastica eseguita entro 90 minuti dal ricovero, intervento salvavita nel caso di infarto acuto STEMI, è aumentata a partire dal 2012, passando dal 30% al 58% del 2019, in ulteriore aumento rispetto al 2018 (56%); in termini assoluti nel solo 2019 sono state eseguite circa 500 rivascolarizzazioni tempestive in più rispetto al 2012, per un totale di circa 3.400 nell’intero periodo 2013-2019.
Inoltre, la proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni è aumentata progressivamente, passando dal 57% del 2012 all’80% del 2017 e stabilizzandosi negli ultimi due anni all’82%, e superiore alla media italiana del 2018 (78%) sia agli standard del Ministero della Salute (70%); risultano, quindi, circa 1.600 persone con colecistectomia laparoscopica dimesse entro 3 giorni in più nel 2019 rispetto al 2012, per un totale di circa 9.000 nel periodo 2013-2019, quindi una progressiva riduzione importante dei giorni di degenza potenzialmente inappropriati dopo l’intervento. Ridurre la degenza significa ridurre anche il rischio di infezioni ospedaliere.
E poi, il numero totale di parti nel Lazio è in diminuzione, in linea con il trend nazionale, con circa 15.000 parti in meno nel 2019 rispetto al 2012 e una riduzione di circa 3.800 parti nel 2019 (39.163) rispetto al 2018 (42.967).
Negli ultimi 4 anni, la proporzione di tagli cesarei primari risulta essere stabile intorno al 27%, ma si osserva una riduzione di circa 4.600 parti cesarei primari l’anno in meno rispetto al 2012 per un totale di circa 24.000 tagli cesarei in meno in tutto il periodo 2013/2019. Tale risultato è, però, ancora superiore al dato medio nazionale (23% nel 2018).
Inoltre, secondo quanto sottolinea il programma, il Lazio è stata la prima regione, nel 2015, ad adottare le linee guida sulle Breast Unit prodotte dal Ministero della Salute. Uno dei requisiti della Breast Unit è il volume di interventi chirurgici, che deve essere superiore ai 150 l’anno. La proporzione di interventi chirurgici per tumore della mammella effettuata nei centri identificati come Breast Unit è passata dal 63% nel 2012 al 84% nel 2019; invece se si considerano anche i centri ad alto volume di attività la proporzione raggiunge l’87% nel 2019.
La proporzione di intervento ricostruttivo della mammella simultaneo all’intervento di asportazione del tumore è passata dal 48% del 2015 al 57% del 2019, stabile rispetto al 2018 e superiore alla media nazionale del 2018 (52%) e si è ridotta la proporzione di reinterventi a 120 giorni, che è passata dal 10% nel 2012 al 5% nel 2019, stabile rispetto al 2018 e inferiore alla media nazionale del 2018 (7%).
La proporzione di donne che effettua una mammografia di controllo a 18 mesi dalla dimissione raggiunge solo il 58%.
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Coronavirus, nel Lazio 13 nuovi casi e un decesso

ROMA (ITALPRESS) – Nel Lazio “oggi abbiamo 13 casi e un decesso. Di questi otto sono casi di importazione: un caso di nazionalità del Bangladesh, due casi da Spagna, due da Afghanistan, uno dal Pakistan, uno da Egitto e un caso di una donna da Capoverde con link con Arabia Saudita”. Lo rende noto l’assessore alla Sanità della Regione, Alessio D’Amato, che aggiunge: “Stiamo lavorando per l’ordinanza per effettuare i test ai terminal dei pullman”. “Nella Asl Roma 1 dei due casi – spiega – nelle ultime 24 ore uno riguarda un uomo di nazionalità del Bangladesh e ricoverato al Policlinico Umberto I ed un secondo caso riguarda una donna con link familiare al cluster della comitiva di giovani in gita a Capri. Nella Asl Roma 2 sono due i nuovi casi nelle ultime 24 ore. Il primo riguarda una donna di Capoverde con link familiare ad un caso di rientro dall’Arabia Saudita. Un secondo caso riguarda un uomo residente e di rientro dalla Spagna ora trasferito allo Spallanzani. Nella Asl Roma 5 si registra un caso nelle ultime 24 ore e riguarda una persona di rientro dalla Spagna per la quale sono state attivate le procedure del contact tracing internazionale. Nella Asl Roma 6 dei sei nuovi casi nelle ultime 24 ore uno riguarda un uomo su segnalazione del medico di medicina generale, tre casi riguardano donne in fase di pre-ospedalizzazione, poi un uomo di nazionalità egiziana a Pomezia per il quale è stata avviata l’indagine epidemiologica e un caso di un uomo di nazionalità del Pakistan con link ed un altro caso già noto e isolato. Infine per quanto riguarda le province sono due i nuovi casi nelle ultime 24 ore e riguardano la Asl di Rieti e si tratta di due uomini di nazionalità Afgana con link a casi già noti e isolati”.
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Valorizzazione dei Beni culturali, accordo Comune Roma e Unindustria

ROMA (ITALPRESS) – Roma e Unindustria insieme per valorizzare, conservare e mantenere il patrimonio artistico, culturale e architettonico della Capitale. Il sindaco Virginia Raggi ed il presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello, hanno firmato, nella Sala della Protomoteca, un protocollo d’intesa che permetterà agli associati industriali laziali di potere partecipare alla valorizzazione del patrimonio Unesco tramite iniziative di mecenatismo e sponsorizzazioni.
Unindustria si impegna a presentare proposte di sponsorizzazione di progetti e iniziative culturali e a promuovere, fra i propri associati, la ricerca di soggetti interessati a collaborare con Roma, tutto finalizzato alla realizzazione di interventi da parte della Sovrintendenza capitolina. Una collaborazione senza alcuna contropartita di natura economica ma con la possibilità di pubblicizzare con loghi e marchi.
“Oggi – ha sottolineato Raggi – siamo qui per annunciare una ulteriore collaborazione con Unindustria, che sperimentiamo sulla cultura a 360 gradi, in particolare per la manutenzione dei beni archeologici. Roma ha un patrimonio artistico e culturale immenso, il centro storico ha una superficie totale di 1.469 ettari e solo qui sono concentrate le nostre ricchezze, per questo la tutela e la conservazione richiede uno sforzo incessante”. “Non tutto è di competenza di Roma Capitale – ha proseguito la sindaca – ma ci rendiamo conto di quanta attenzione sia necessaria per mantenere questa mole di patrimonio. Più ci allontaniamo dalla data di costruzione e di queste opere più gli interventi necessitano di più riprese. Il ricorso a soggetti privati e mecenatismo, ci ha fatto capire che questa attività può essere svolta a livello strutturato. Con Unindustria abbiamo deciso di avviare questo percorso. Avere al nostro fianco un partner importante che raggruppa le grandi imprese della regione Lazio ci fa capire quanto sia importante la nostra ricchezza”.
“Roma è una città unica al mondo – ha ricordato Tortoriello – per la densità culturale e la bellezza che la caratterizzano. E’ una ricchezza che ci inorgoglisce, che contribuisce alla crescita del nostro Pil grazie al turismo che rappresenta il 13%. Lo spirito del protocollo nasce dalla considerazione che un tale patrimonio non può essere sostenuto soltanto dal pubblico ma deve esserci il contributo dei privati”. “Le imprese – ha aggiunto – hanno già in modo estremamente chiaro questo compito, basta guardare gli interventi sul Colosseo o la Fontana di Trevi. E’ un lavoro che il nostro vicepresidente, Giampaolo Letta, con la delega ai Beni culturali, con grande determinazione ha messo in piedi, con la grande attenzione, che il vicesindaco ha dato al percorso per la messa a punto di questo protocollo. E’ una sperimentazione, di due anni, l’inizio di un percorso, cominciato oltre due anni fa, e andare in buca è la dimostrazione della volontà e della determinazione”.
La Sovrintendenza capitolina avrà come prima responsabilità di redarre un elenco dei Beni culturali che hanno bisogno di interventi, in cui sono indicate consistenze, priorità ma anche i costi. Le schede sono presenti già sul sito della Sovrintendenza. A svelare un primo intervento, frutto del protocollo, Giampaolo Letta: “Ci stiamo concentrando su un progetto integrato su Villa Borghese, un luogo simbolo della Capitale, frequentato da tutti i quadranti della città. Il simbolo verde della nostra città è all’interno di essa sono presenti interventi con uno spettro molto ampio. Per questo pensiamo a un progetto integrato su più anni”.
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Lazio, concorsi per 41 nuovi primari

ROMA (ITALPRESS) – “La Regione Lazio ha autorizzato le procedure concorsuali per il conferimento di 41 incarichi di Direttore di Struttura complessa (Uoc). I nuovi primari saranno presto operativi così da poter definire le linee operative ed organizzative delle rispettive strutture. I bandi delle procedure autorizzate saranno ora pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana”. Lo ha reso noto l’assessore alla sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato. I 41 nuovi primari saranno così distribuiti: Asl Roma 1, 5 primari: un primario per la Uoc di Urologia, 1 per Anestesia, 1 per Chirurgia, 1 per Patologia clinica e 1 per Chirurgia plastica. Asl Roma 2 autorizzati 3 primari; un primario per la Uoc di Radiodiagnostica, 1 per Igiene e Sanità pubblica e 1 per il Servizio di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. Asl Roma 5 autorizzato 1 primario: Un primario per la Uoc di Farmacia territoriale. Asl di Frosinone, 12 primari: due primari per la Uoc di Medicina, 1 per Neurologia, 1 per Spdc, 1 per Malattie infettive, 1 per Igiene e Sanità pubblica, 2 per Cardiologia, 1 per Chirurgia generale, 1 per Radiologia, 1 per Patologie da dipendenze e 1 per Anestesia e rianimazione. Asl di Rieti autorizzati 4 primari: un primario per la Uoc di Pneumologia, 1 per Orl, 1 per Ostetricia e Ginecologia e 1 per Gestione del personale di assistenza. Asl di Viterbo autorizzati 14 primari: Un primario per la Uoc di Gastroenterologia, 1 per Neurologia, 1 per Radioterapia, 1 per Chirurgia vascolare, 2 per Diagnostica per immagini, 1 per Dipendenze, 1 per Centro di riferimento regionale Amianto, 1 per Servizio veterinario, 1 per Psicologia, 1 per Cardiologia, 1 per Medicina generale, 1 per Riabilitazione – Rete territoriale e 1 per Oculistica – Rete territoriale. Policlinico Umberto I autorizzati 2 primari: un primario per la Uoc di Programmazione Valutazione e controllo e 1 per Organizzazione attività sanitaria.
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Zingaretti “Occasione unica dall’Ue, ma bisogna fare presto”

ROMA (ITALPRESS) – “Il risultato delle negoziazioni, con la previsione non solo di prestiti per gli Stati membri ma anche di un rilevante ammontare di fondi a dono, offre al nostro Paese un’opportunità unica ed irripetibile per ridisegnare dalle fondamenta un ‘nuovo modello di sviluppo sostenibile per le future generazionì. Ciò si combina con un contesto in cui la pandemia ha fortemente accelerato trend macroeconomici e sociali in atto ormai da anni, che ci hanno consegnato un nuovo assetto mondiale caratterizzato da nuove ed in parte irreversibili abitudini di vita e di consumo, che devono portare ad un profondo ripensamento dei modelli economici e produttivi”. Così il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, in una lunga lettera, pubblicata sul Corriere della Sera, a proposito dell’accordo sul Recovery Fund.
“Quella che ora ci si apre davanti è la grande sfida di cogliere al meglio queste opportunità – aggiunge -. Per farlo, occorre mettere al centro di questo nuovo modello di crescita i veri motori dello sviluppo: le persone. Solo mettendo in condizione giovani e meno giovani di esprimere appieno le proprie reali potenzialità, l’Italia potrà avviare una nuova, auspicata, stagione di crescita del Paese. Per farlo, occorre investire rapidamente in progetti concreti sui fattori abilitanti per lo sviluppo economico, come le piattaforme digitale, logistica ed energetica; su ambiti decisivi per lo sviluppo umano e l’inclusione sociale, quali formazione, cultura e sanità; e infine su settori chiave del Paese che siano orientati in modo innovativo verso nuovi modelli di consumo ‘responsabilè, nati e accelerati dalla pandemia, in grado di trainare in maniera stabile crescita e occupazione”.
“E’ necessario – spiega – puntare alla creazione in Italia di una piattaforma digitale di ultima generazione, che trasformi il Paese rendendolo più connesso, competitivo e sicuro. Ciò non può che avvenire integrando tutte le tecnologie di ultima generazione (fibra ottica, 5G, data center e cloud), costituendo un volano per nuove forme di lavoro, sanità e formazione, a tutela dei diritti costituzionali nella nuova era digitale”. “Anche la Pubblica amministrazione – sottolinea – dovrà intraprendere un percorso di trasformazione digitale, divenendo più semplice, accessibile e trasparente nelle relazioni con il cittadino, a partire dai pagamenti. In questo modo si va incontro a tante richieste di cittadini, amministratori e imprese: non abbandonare a sè stessi i territori e lottare contro la ‘cattivà burocrazia”. “E’ poi necessario – aggiunge – lanciare un grande piano di rinnovamento della piattaforma logistica e dei trasporti, che guardi in modo integrato a strade, porti, aeroporti e trasporto ferroviario. L’Italia può e deve essere la porta di accesso all’Europa dal Mediterraneo e dai Paesi in via di sviluppo attraverso una rete portuale e aeroportuale diffusa ed all’avanguardia, con questa deve integrarsi una rete stradale e ferroviaria sicura e moderna, che sfrutti le possibilità offerte dall’innovazione, quali sensoristica e mobilità autonoma, supporti l’intermodalità e colleghi le grandi dorsali del nostro Paese. Chiaramente, ciò dovrà avvenire ponendo al centro il rispetto dell’ambiente, ponendo attenzione alla mobilità sostenibile, a partire da quella elettrica. Il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo si rilancia anche riconquistando una centralità economica e produttiva”.
“L’Italia deve porsi come modello internazionale di riferimento sui temi della transizione energetica e dell’economia circolare, creando una piattaforma energetica sostenibile, in grado di favorire la trasformazione green e di garantire sviluppo economico”. “Per favorire sviluppo ed inclusione sociale – prosegue Zingaretti -, il Paese ha davanti un’opportunità unica per promuovere un rinnovamento del sistema scolastico e sanitario alla luce delle nuove esigenze rese quanto mai evidenti dall’attuale crisi sanitaria ed economica”. “E’, infine, necessario promuovere la riconversione della nostra economia verso i settori e le tecnologie più innovative, in cui il nostro Paese può giocare un ruolo da protagonista”. “Solo se riusciremo a rispondere con velocità e concretezza a queste sfide, potremo dire che Next Generation EU sarà stato non solo un esperimento vincente per l’Europa, ma un piano operativo di rinascimento per l’Italia. Possiamo lasciare ai giovani un’Italia migliore di quella che abbiamo trovato, ecco la vera sfida che abbiamo davanti in questo momento della storia”, conclude Zingaretti.
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