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Papaleo nuovo Chief operating officer di Acea, Paris nominato Cfo

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Il Consiglio di amministrazione di Acea, presieduto da Michaela Castelli, ha nominato Giovanni Papaleo Chief Operating Officer (COO) di Acea e Fabio Paris Chief Financial Officer (CFO), entrambi a diretto riporto dell’amministratore delegato Giuseppe Gola. Lo comunica la società in una nota.
Papaleo, 53 anni, laureato in Economia e Commercio, dal 2003 nel Gruppo Acea dove ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità, attualmente, oltre alla carica di COO, è responsabile dell’area industriale Idrico e presidente di Areti. La nuova direzione, che fa capo a Papaleo, svolge funzione di indirizzo, coordinamento e controllo dei processi di business nell’ambito della gestione del ciclo idrico integrato, dei servizi ambientali, della distribuzione di energia elettrica e gas, del servizio di illuminazione pubblica e delle attività inerenti i servizi di ingegneria, dando attuazione alle strategie per il conseguimento degli obiettivi di Gruppo.

La direzione gestisce, inoltre, a livello di Gruppo, i processi di Acquisti e Logistica, gli aspetti regolatori e i rapporti con l’Autorità di settore.
Paris, 47 anni, laureato in Economia e Commercio, è dal gennaio 2018 nel Gruppo Acea dove, prima dell’attuale incarico, era responsabile Amministrazione, Pianificazione e Controllo. Il Consiglio di amministrazione di Acea nella seduta del 29 maggio scorso lo ha nominato dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Acea. Precedentemente aveva ricoperto il ruolo di responsabile amministrativo del Gruppo WindTre.
I curricula di Giovanni Papaleo e di Fabio Paris sono disponibili sul sito internet della società www.gruppo.acea.it.
(ITALPRESS).

Zingaretti inaugura barriera antirifiuti sul fiume Aniene

ROMA (ITALPRESS) – Dopo i buoni risultati ottenuti nella raccolta dei rifiuti nei primi sei mesi di sperimentazione alla foce del fiume Tevere, la regione Lazio, insieme al consorzio Corepla, raddoppia l’impegno a tutela dell’ambiente e dei mari, installando anche sull’Aniene le barriere galleggianti che serviranno a raccogliere tutto ciò che finisce sul fiume prima che arrivi al mare. Presentato questa mattina dal governatore, Nicola Zingaretti, accompagnato dal presidente di Corepla, Antonello Ciotti, e dall’assessore ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, e da Maurizio Gubbiotti, Presidente di Roma Natura, il progetto, che grazie a uno stanziamento di 215 mila euro diventa più strutturale e duraturo: le barriere antirifiuti galleggianti diventano due e rimarranno posizionate per un anno intero sia sull’Aniene che sul Fiume Tevere lato Comune di Fiumicino in prossimità della foce.
L’idea nasce dal contrasto alla diffusione della plastica nell’ambiente che compone oltre l’80% del rifiuto presente in mare. I rifiuti marini, è stato spiegato, provengono per circa l’80% dalla terraferma e raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d’acqua e gli scarichi urbani, mentre per il 20% derivano da attività di pesca e di navigazione. I rifiuti galleggianti intercettati e raccolti, con particolare riguardo ai rifiuti di imballaggi in plastica, saranno selezionati per verificarne l’effettiva riciclabilità grazie alla collaborazione di Corepla, il Consorzio Nazionale per la raccolta il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica.
“Noi sappiamo che l’80% della plastica e dei rifiuti che è in mare arriva dai fiumi – ha sottolineato Zingaretti -. Per questo dopo il Tevere, da oggi parte questa barriera per fermare i rifiuti sull’Aniene. Purtroppo, come si vede, ci sono tante cose come bombole e caldaie che non dovrebbero stare in queste acque ma finalmente si reagisce. Anche qui, in pochi giorni si sta recuperando tanto materiale che andrà tutto al recupero e al riciclo. E’ un investimento economico perchè prima era inquinamento e ora è materia prima. Mi auguro che tanti prendano questo esempio per evitare che il mare diventi la più grande discarica del pianeta”.
“Si tratta di un progetto serio, che pone l’Italia nei primi posti del mondo per bloccare i rifiuti nei fiumi prima che arrivino in mare così da potere essere riciclati prima che vengano contaminati dal cloro – ha spiegato Ciotti -. Il Lazio ha fatto passi avanti nella raccolta differenziata”. “Nel Tevere – ha aggiunto – abbiamo raccolto più di due tonnellate di rifiuti e c’era un pò di tutto, dai caschi ai seggiolini, mentre nel Po, nello stesso periodo di tempo abbiamo raccolto 250 chili, questo significa che quando si è in un’area con la raccolta molto spinta, la natura ne trova subito un giovamento, perchè tutto ciò che va nella raccolta differenziata non va nell’ambiente. Noi vogliamo evitare che tutto ciò che galleggia nei fiumi possa arrivare al mare, perchè finchè raccogliamo in un ambiente di acqua dolce lo possiamo riciclare”.
Il progetto sperimentale sul fiume Tevere, avviato lo scorso ottobre 2019, della durata di 6 mesi con un investimento regionale di 80 mila euro, ha permesso di raccogliere complessivamente 2300 chili di rifiuti galleggianti. Dalle analisi effettuate su questi rifiuti è emerso che il 66% è costituito da varie tipologie di materiali, la cosiddetta “frazione estranea”, che comprende tutto ciò che non è imballaggio in plastica. Nello specifico: il 27% del campione è costituito da oggetti in plastica non imballaggio come giocattoli, caschi, seggiolini auto; il 19% è materiale organico, il 10% da oggetti di varia natura come cuscini, scarpe, borse; e l’altro 10% da stracci, corde, oggetti in vetro, alluminio e acciaio. Il 34% è costituito da imballaggi in plastica. Nel dettaglio: il 25% è costituito da bottiglie in pet, il 3% da contenitori in polistirolo, quasi il 3% da flaconi, poco più del 2% da film e il restante da altri contenitori in plastica. Sono stati recuperate circa 580 chili di bottiglie, una bottiglia pesa in media 40 grammi quindi sono state rimosse dall’acqua 14.460 bottiglie circa.
(ITALPRESS).

Al via “Linea 1201”, alla scoperta dell’Appennino attraverso l’arte

Ha preso il via presso la Capanna Moulin sulla vetta del Monte Marrone, nelle Mainarde – gruppo montuoso tra Lazio e Molise – il progetto Linea 1201, programma di residenza diffusa dell’artista Angelo Bellobono, che farà tappa, da giugno a settembre, presso quattro “Campi Base” scelti come luoghi significativi sia per la diversità geologica che per il posizionamento geografico e simbolico che li caratterizza.
Il progetto Linea 1201 è promosso dall’associazione Atla(s)Now, a cura di NOS Visual Arts Production e realizzato con il contributo della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta da Emmanuele Francesco Maria Emanuele.

“Il legame tra arte e paesaggio, specie in un Paese come il nostro, dotato di un’eccezionale biodiversità e risultato di millenni di storia in cui civiltà e culture diverse si sono succedute e intersecate nella sua struttura costituendone l’identità culturale – sottolinea il presidente Emanuele -, è qualcosa di prezioso che dev’essere assolutamente valorizzato. Per questo la Fondazione Cultura e Arte ha sposato il progetto di Angelo Bellobono, che in questo periodo post-emergenza sanitaria assume anche un valore aggiuntivo, di arte totalmente sostenibile e fruibile all’aria aperta, da tutti, senza limitazioni di sorta dovute ai protocolli di sicurezza Covid-19. Importante è anche il percorso che ‘Linea 1201’ traccia, dalla Basilicata fino a Bologna passando per un luogo di grande valore simbolico qual è Amatrice, in una sorta di ideale collegamento culturale tra Nord e Sud che si dipana lungo la catena appenninica, oggetto di studio e rappresentazione artistica che fa tesoro dell’esperienza dei grandi pittori vedutisti dell’Ottocento”.

Tra l’estate e l’autunno 2020 il programma di residenze itinerante di Angelo Bellobono attraverserà l’Appennino in quattro tappe per investigare e raccontare le terre alte dell’Italia mediante l’arte, in dialogo con altri artisti, esperti e appassionati. Durante il percorso, l’artista produrrà una nuova serie pittorica, dove la pratica en plein air dei grandi pittori ottocenteschi sarà la chiave per raccontare un’Italia nascosta e promuovere un’idea di turismo culturale lento e consapevole, che necessariamente diventa sempre più impellente favorire. A conclusione del progetto sarà pubblicato un libro edito da viaindustriae publishing e a cura di NOS, in cui confluiranno riflessioni sull’esperienza e un racconto sul paesaggio.

Di importanza centrale, in quest’ottica, saranno anche le iniziative aperte al pubblico organizzate in occasione di ogni tappa, come escursioni e workshop, che permetteranno alle persone di condividere insieme all’artista percorsi, riflessioni e visioni (per i dettagli sui programmi e le prenotazioni: [email protected]). Nel corso del progetto, sul sito web e sui canali Instagram e Facebook di NOS Visual Arts Production sarà inoltre possibile seguire, a cadenza regolare, il diario on line dell’esperienza.
(ITALPRESS).

Coronavirus, nel Lazio 8 nuovi casi e nessun decesso

ROMA (ITALPRESS) – “Oggi registriamo un dato di 8 casi positivi e zero decessi. Si conferma un trend in calo nelle province che registrano zero casi”. Lo ha reso noto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, sottolineando che “Quattro casi sono riferiti all’Istituto religioso Teresianum a Roma che è stato posto in sorveglianza sanitaria. Si sta procedendo al trasferimento dei casi si tratta di 3 seminaristi e un amministrativo dell’istituto. Si richiede la massima collaborazione e il rispetto delle prescrizioni impartite dalla Asl. Nella Asl Roma 1 due persone positive asintomatiche sono state individuate grazie al sistema integrato di test e tampone”.
Proseguono le attività per i test sierologici sugli operatori sanitari e le Forze dell’ordine. Da domani il laboratorio della Asl di Rieti sarà operativo nella rete regionale Coronet.
(ITALPRESS).

Zingaretti “Montespaccato Savoia battaglia Legalità”

ROMA (ITALPRESS) – “All’inizio c’è stata un pò di paura, ma grazie all’Asilo Savoia e a questa comunità si è vinta una grande battaglia, che trasforma la lotta contro l’illegalità in cultura e sport, in socialità e vita”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in occasione della festa per la promozione in sertie D della squadra “ASD Montespaccato Savoia”, sequestrata alla criminalità organizzata. “Anche in giornate di festa come queste non dobbiamo dimenticarci che purtroppo in Italia troppe cose non funzionano quando è coinvolto lo Stato – ha aggiunto – ma questo non deve permetterci di pensare che non valga la pena provarci a farle funzionare e questa squadra ha dimostrato che è possibile farlo”. Il Montespaccato Calcio rientra nella gestione, in regime di amministrazione giudiziaria, della Polisportiva Dilettantistica Montespaccato, società sportiva senza scopo di lucro sequestrata alla criminalità organizzata (cosiddetta operazione “Hampa” contro il clan Gambacurta) nel giugno 2018 con oltre 500 tesserati tra bambini, ragazzi e giovani ed affidata appunto alla gestione dell’Asilo Savoia.
Grazie al lavoro svolto nei quasi due anni di attività, gli iscritti alla Scuola Calcio sono aumentati del 30%, mentre sono state ridotte le rette del 25% e previste oltre 100 gratuità per famiglie in situazione di bisogno. Il Centro sportivo, ora aperto a tutte le realtà associative del territorio, è stato emblematicamente intitolato nel settembre 2019 al sacerdote vittima della mafia don Pino Puglisi. “Ci sono persone che sono morte per permetterci di essere oggi qui – ha proseguito il presidente Zingaretti – “Sono convinto che chi ha ucciso don Pino Puglisi sperava che le sue idee morissero insieme a lui. Invece quello di oggi è un bellissimo esempio per dire ai mafiosi che se pensavano di uccidere le idee, si sbagliavano di grosso”. “Bisogna avere il coraggio di osare e il mondo dello sport dove ci sono anche tante colse che a volte non funzionano deve dare umilmente una testimonianza. Venga qui la Nazionale Italiana di Calcio ad allenarsi una volta come è venuta in Calabria”, ha concluso don Luigi Ciotti, presidente di Libera.
(ITALPRESS).

L’estate romana cambia nome e format e diventa “Romarama”

ROMA (ITALPRESS) – L’estate romana, inventata da Renato Nicolini nel 1977, scompare, cambia nome e struttura con tutti gli eventi che andranno in avanti fino a dicembre, sotto la dicitura Romarama.
Presentato questa mattina in Campidoglio dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, e dall’assessore alla Cultura, Luca Bergamo, il nuovo contenitore, “Romarama, l’arte che muove la città”. che elimina la dicitura Estate Romana, declinerà attraverso quattro poli principali: la cavea dell’Auditorium Parco della Musica, lo spazio esterno del Teatro India, i Parchi con le attività e progetti del bando dell’estate, la piazza del MAXXI. Il nome scelto riprende il suffisso di derivazione greca “-orama”, ossia veduta, e avrà come claim la frase “si muove la città, con le piazze i giardini e la gente nei bar” tratta dalla canzone di Lucio Dalla “la sera dei miracoli”. “Un nome non bellissimo me ne prendo la responsabilità, ma si ricorda” ha detto sorridendo Bergamo con la Raggi che ha replicato: “E’ un nome di impatto”. “Non sarà più solo l’estate – comprenderà anche altre iniziative. Dunque Estate Romana è un brand che non utilizzeremo. E’ come se l’Estate Romana avesse conquistato il resto dell’anno” ha spiegato ancora Bergamo. Ci sarà la riapertura, a luglio, del Silvano Toti Globe Theatre diretto da Gigi Proietti a Villa Borghese al ritorno di Davide Enia, uno degli artisti del Teatro Argentina che il 26 luglio riporta in scena il suo lavoro “Maggio ’43”. Torna anche la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma, quest’anno ospitata nel nuovo set del Circo Massimo. Dal 15 al 25 ottobre torna la Festa del Cinema di Roma, guidata da Antonio Monda.
(ITALPRESS).

Mare, dal Lazio un modello di spiaggia ‘green’ per l’Italia

ROMA (ITALPRESS) – Arredi balneari ecosostenibili e in linea con le normative anti-Covid19, ma anche incontri di divulgazione scientifica, percorsi didattici per i più piccoli e ‘linee guidà per promuovere la fruizione delle spiagge, salvaguardare gli ecosistemi costieri e valorizzare le risorse naturali. Sono le “Spiagge ecologiche” realizzate nell’ambito del progetto BARGAIN condotto da ENEA, Università di Tor Vergata e ISPRA (coordinatore) e finanziato dalla Regione Lazio, un’iniziativa che verrà presentata dal 19 al 21 giugno presso il Parco Nazionale del Circeo (Latina) e dal 26 al 28 giugno presso il Monumento Naturale della Palude di Torre Flavia (Roma).
Si tratta di un modello pilota di ‘laboratorio balnearè a cielo aperto, esportabile su scala nazionale e internazionale, realizzato con arredi biocompatibili e pannelli divisori in linea con l’attuale normativa sanitaria anti-Covid19, realizzati con la Posidonia oceanica, una pianta marina che si deposita in grandi quantitativi sugli arenili.
“Si tratta di un’evoluzione tecnologica di un nostro brevetto, premiato nel 2013 con il Green Coast Award, da cui successivamente è nato un marchio europeo, in collaborazione con l’azienda Ecofibra Design and Technology, nel quadro della nostra mission sul trasferimento alle aziende dei risultati della ricerca”, sottolinea Sergio Cappucci del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali ENEA.
Non solo. Sulle due spiagge ecologiche del litorale laziale verranno sperimentati nuovi approcci di gestione della Posidonia spiaggiata, la cosiddetta ‘banquettè, per evitarne lo smaltimento in discarica o, in alternativa, promuoverne il riuso in linea con i principi dell’economia circolare e del rispetto degli ecosistemi costieri”.
“La Posidonia oceanica è una specie esclusiva del nostro mare; ha un ruolo fondamentale come luogo di riparo e ristoro per numerose specie animali e per l’ecosistema, perchè contribuisce a dare stabilità a fondali e spiagge e a contrastare l’erosione costiera”, sottolinea Carla Creo del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali ENEA.
(ITALPRESS).

Zingaretti “In cantieri Ater Roma recuperiamo 20 anni di ritardi”

ROMA (ITALPRESS) – Prosegue il lavoro di Ater per la riqualificazione del suo patrimonio nelle periferie romane. Nei primi tre mesi dell’anno aperti 47 cantieri e grazie a un investimento di 4,5 miliardi della Regione Lazio, saranno costruiti 700 nuovi alloggi. Il governatore Nicola Zingaretti, accompagnato dall’assessore alle politiche abitative, Massimiliano Valeriani, e dal direttore di Ater, Andrea Napoletano, hanno effettuato oggi un sopralluogo ai cantieri di via Ferruccio Ulivi in zona Tor Vergata, dove sono stati completati i lavori di manutenzione di due edifici e ne verrà recuperato un terzo, da cui saranno ricavati 42 appartamenti. I lavori hanno visto, per gli edifici completati, il rifacimento delle coperture, delle facciate, dei terrazzi dei piani, degli spazi comuni esterni (camminamenti e verde), per un importo complessivo di 4,6 milioni. Per quel che riguarda l’edificio E, abbandonato da venti anni, sarà recuperato con finanziamento della Regione Lazio di 5,7 milioni di euro.
“Siamo in una situazione nella quale le istituzioni devono prima di tutto chiedere scusa e poi valorizzare che finalmente si parte – ha detto Zingaretti -. Sono stati 20 anni di promesse che non si sono mantenute, ora si parte grazie al sisma bonus e tutto deve concludersi entro dicembre 2021. Sono iniziati i lavori anche al tiburtino III, confermo che grazie al decreto rilancio in discussione alla Camera apriremo in tutte le case Ater cantieri per un investimento di circa 4,5 miliardi per il patrimonio per l’efficientamento energetico”.
(ITALPRESS).