Sono scesi a 155 i pazienti Covid positivi ricoverati allo Spallanzani: sono 11 in meno rispetto a ieri. Dei ricoverati 22 hanno ancora bisogno di supporto respiratorio. Sono previste anche per oggi ulteriori dimissioni di pazienti asintomatici o pausintomatici, mentre quelli dimessi o trasferiti sono saliti a 276.
(ITALPRESS).
Coronavirus, diminuiscono i ricoverati allo Spallanzani
A Roma strisce blu gratis e spiagge off limits fino al 3 maggio
Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha rinnovato fino al 3 maggio l’efficacia delle ordinanze per il contrasto alla diffusione del Coronavirus, in attuazione dell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la proroga delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria: restano aperte h24 le Zone a traffico limitato di Trastevere, Tridente e Centro Storico, sospeso il pagamento della sosta tariffata in tutto il territorio capitolino, chiusi i centri sociali per gli anziani e rimane in vigore il divieto di accesso alle spiagge del litorale di Roma Capitale, della Pineta di Castel Fusano e Acqua Rossa. Lo comunica il Campidoglio.
Nello specifico, l’apertura h24 dei varchi della Ztl di Trastevere, Tridente e Centro storico è stata decisa per agevolare gli spostamenti in città di chi deve garantire la propria presenza al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali.
La sosta tariffata sarà gratuita su tutto il territorio capitolino. La sospensione del pagamento delle “strisce blu” è prevista per tutti i posti auto del territorio cittadino, sia dei parcheggi di scambio (che manterranno il relativo presidio), sia delle zone oggetto della tariffazione della sosta su strada.
Oltre alla chiusura dei centri anziani, viene anche disposta la sospensione delle attività di gruppo nei centri residenziali, semiresidenziali, socio-assistenziali e ludico-ricreativi gestiti da Roma Capitale, in convenzione e privati, tra cui Centri Alzheimer, centri diurni, laboratori destinati a persone anziane, persone disabili e minorenni, ludoteche e centri di aggregazione giovanile.
Al di fuori delle ordinanze, resta in vigore fino al 3 maggio la sospensione del servizio notturno della rete Tpl con ultima corsa di metro, bus e tram alle ore 21 e riduzione estiva dei trasporti (tutti i dettagli sono reperibili sul sito https://www.atac.roma.it), così come il provvedimento relativo alla possibilità per gli operatori sanitari, e in particolare per i dipendenti dei Covid Hospital, di usufruire gratuitamente di 100 auto del car sharing comunale.
Sempre per quanto riguarda il trasporto pubblico, le aziende Atac e Roma Tpl manterranno i livelli di servizio adeguati sulle linee di superficie che consentono collegamenti con le strutture sanitarie e ospedaliere e con le realtà produttive in servizio. In ottemperanza all’Ordinanza della Regione Lazio, inoltre, saranno garantiti i servizi minimi essenziali privilegiando l’integrazione tra le varie modalità, favorendo quella con minore possibilità di contatto tra persone e scegliendo, tra più soluzioni atte a garantire sufficienti servizi di trasporto, quella che permetta maggiore superficie disponibile per i viaggiatori e comunque almeno un metro di distanza tra i passeggeri.
Fino al 3 maggio 2020, inoltre, restano chiusi al pubblico anche parchi, ville e aree gioco, a seguito delle decisioni adottate con l’ultimo Dpcm del 10 aprile 2020.
(ITALPRESS).
Nel Lazio sono 880mila le persone sole
Sono circa 880 mila le persone sole nel Lazio (8,5 milioni in Italia), di cui 390 mila uomini e 490 mila donne. Di questi, il 43,7%, ovvero 390 mila in valori assoluti, ha un’età superiore ai 65 anni, mentre circa 300 mila hanno un’età compresa tra i 45 e i 64 anni (il 33,9% del totale). I più giovani (meno di 45 anni) sono circa 200 mila, pari al 22,4% del totale. Questo quanto emerge da uno studio realizzato dalla Uil del Lazio e dall’Eures in merito alle famiglie monocomponente nella nostra regione in questo periodo di emergenza sanitaria, in cui le persone sole, e in particolare gli anziani soli, rappresentano la parte più fragile della società.
“Gli ultimi episodi di cronaca purtroppo ci confermano tale fragilità – commenta il segretario generale della Uil del Lazio, Alberto Civica -. Gli stessi vigili del fuoco nei giorni scorsi hanno lanciato un allarme relativamente alle persone anziane decedute nelle proprie case senza alcuna assistenza, ne’ parenti”.
“Stiamo vivendo una situazione che è drammatica per tutti, ma che per chi vive da solo rischia di diventare una vera ecatombe. Spesso – aggiunge Civica – non si ha nemmeno la forza o la lucidità di chiedere aiuto, di chiamare i sanitari e tutto precipita rovinosamente. Bisogna assolutamente agire affinché vi sia una protezione sociale soprattutto dei più deboli. E non solo dal punto di vista sanitario, ma anche per quanto riguarda le truffe di cui gli anziani e le persone sole sono più spesso vittime. Basti pensare ai finti operatori sanitari a domicilio, ai venditori di mascherine, a chi finge di distribuire buoni spesa porta a porta. Emergenze che si potrebbero arginare attraverso magari un censimento degli 880 mila “single” e un monitoraggio quotidiano soprattutto delle categorie più a rischio”.
Dal report emerge che mentre tra i giovani le persone sole sono in prevalenza uomini (nel Lazio quasi 125 mila unità a fronte di circa 75 mila donne) e nella fascia 45-64 anni le due componenti si equivalgono (152 mila uomini e 146 mila donne nel Lazio), tra gli anziani invece si segnala una marcata prevalenza femminile, probabilmente dovuta alla loro maggiore aspettativa di vita: nel Lazio le over65enni che vivono da sole sono 273 mila, ovvero oltre il doppio dei 112 mila uomini censiti. Risultato che trova riscontro anche su scala nazionale: quasi 3 milioni le anziane sole a fronte di circa 1,1 milioni di uomini.
Rapportando le persone sole alla popolazione complessiva, emerge come il 17,9% dei residenti nel Lazio viva da solo (16,6% per gli uomini e 19,1% per le donne). Il confronto relativo all’ultimo quinquennio mostra complessivamente un incremento del numero di famiglie monocomponente, pari nel Lazio al +4,6% (circa 40 mila unità in più in valori assoluti), determinato soprattutto dalla fascia 45 – 64 anni e dagli anziani (+11%; +38 mila unità), mentre si osserva una consistente riduzione tra i giovani (-18,3%; -44 mila unità in valori assoluti), attribuibile alle difficoltà di inserimento occupazionale e, soprattutto, al ridotto ammontare delle retribuzioni, che non consente ai lavoratori più giovani piena autonomia in termini economici e reddituali.
Al problema anagrafico e alla solitudine si aggiunge spesso un problema economico non sottovalutabile: circa una famiglia monocomponente su 5 (45 mila unità in termini assoluti) infatti si trova in una situazione di deprivazione materiale (mostra, cioè, almeno 3 segnali di “disagio” su un elenco di 9 indicatori quali non potere affrontare spese impreviste, avere pagamenti arretrati di mutui, affitti e/o bollette, non potersi permettere un pasto adeguato ogni 2 giorni, non potere riscaldare l’abitazione) e uno su 10 (90 mila unità nel Lazio) conferma invece una situazione di deprivazione “grave” (con almeno 4 sintomi su 9). Considerando anche il rischio di esclusione sociale, nel Lazio il numero di individui soli che versano in condizioni di difficoltà raggiungerebbe le 265 mila unità (di cui oltre 150 mila nella Capitale).
“Da ciò deriva la necessità di un forte e tempestivo intervento delle istituzioni regionali e comunali – conclude Civica -. Non si può delegare sempre tutto al volontariato che sta svolgendo, tra l’altro, un compito arduo e meritorio, ma bisogna avviare un’azione di conoscenza delle loro condizioni e dei loro bisogni, cui far seguire una risposta mirata ed efficace. Spesso, purtroppo, la morte degli anziani collegata al coronavirus è considerata una fatalità, implicitamente associata a un evento di minor valore sociale. Ma non è così. E bisogna pertanto fare in modo che ovunque, nelle RSA e nei presidi sanitari, così come nelle abitazioni private, nelle grandi aree urbane così come nei piccoli comuni, ci si faccia carico della salute, della tutela e delle esigenze materiali e sociali dei più deboli, tanto più se soli, e quindi bisognosi di una più incisiva risposta sociale, destinando a tale obiettivo ingenti investimenti e adeguate risorse umane e materiali”.
(ITALPRESS).
La Regione stanzia 43 mln per il sostegno all’affitto
La Giunta regionale del Lazio ha approvato le delibere per lo stanziamento di 43 milioni di euro, di cui circa 24,5 milioni destinati alla città di Roma e 18,5 agli altri Comuni del Lazio, per il sostegno all’affitto rivolto alle persone in difficoltà economica durante questa fase di emergenza sanitaria.
Una manovra articolata in due misure: la prima prevede un investimento di 21 milioni di euro destinato a cittadini e famiglie con reddito Isee fino a 14.000 euro. Queste risorse sono assegnate ai Comuni del Lazio, che con un bando pubblico provvedono a trasferire i contributi alle persone che fanno domanda e rispettano i requisiti previsti. Il provvedimento scadeva il 30 aprile, ma è stato prorogato al 31 dicembre 2020. L’erogazione è immediata per i Comuni che hanno già presentato le graduatorie degli assegnatari, mentre per gli altri partiranno appena l’iter sarà completato.
La seconda misura prevede un investimento regionale di 22 milioni di euro, che verrà sempre trasferito ai Comuni per sostenere il pagamento dell’affitto ed é rivolto ai locatari che hanno subito una contrazione di almeno il 30% del reddito complessivo del nucleo familiare nel periodo dal 23 febbraio al 31 maggio 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il reddito non dovrà essere superiore ai 7.000 euro trimestrali (circa 28.000 euro annui), mentre il contributo sarà per tre mensilità e corrisponderà al 40% del costo dell’affitto.
Per semplificare la procedura, gli inquilini con regolare contratto potranno presentare un’autocertificazione della proprio situazione economica e fare domanda al proprio Comune, che raccoglierà la documentazione e stilerà la graduatoria entro 45 giorni per poi assegnare le risorse.
Sarà invece la Direzione regionale competente, insieme agli agenti della Guardia di Finanza, ad accertare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate e a sanzionare eventuali trasgressori.
“L’Amministrazione Zingaretti ha varato la più grande manovra a livello nazionale per il sostegno all’affitto destinato alle persone in difficoltà economica durante questo periodo di emergenza da Covid-19. Ora la Regione fornirà anche tutto il supporto necessario, con procedure semplificate e dettagliate, ma è fondamentale un impegno straordinario dei Comuni per evadere le varie domande e consegnare le risorse in tempi brevi alle famiglie. È una fase molto complessa, ma nessuno verrà lasciato indietro”, dichiara Massimiliano Valeriani, assessore alle Politiche abitative della Regione Lazio.
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Le imprese romane resistono al lockdown
Quanto durerà effettivamente il lockdown? Sarà possibile tornare alla normalità, anche utilizzando le misure di distanziamento sociale? E quali provvedimenti economici adotterà per sostenere la sua attività economica? Il nuovo report della Camera di Commercio di Roma si è concentrato su queste domande, ovvero sulle prospettive degli imprenditori di Roma e provincia relativamente alla durata del lockdown e all’utilizzo delle misure messe in campo dal Governo per aiutare il tessuto produttivo italiano. L’indagine, su un panel di 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia, è stata somministrata tra il 26 e il 30 marzo. La maggioranza degli imprenditori era preparata al prolungamento del lockdown, anche se aumenterà le perdite e ritiene possibile, con le dovute misure di sicurezza, un ritorno all’attività economica anche senza la fine dell’emergenza sanitaria. La quasi totalità del campione prevede di usare le misure messe a disposizione dal decreto “Cura Italia”.
La netta maggioranza degli imprenditori ritiene che il prolungamento al 13 aprile non comprometterà il proseguimento della propria impresa. Il 90% delle imprese pensa che non sarà compromessa la riapertura della propria impresa, ma il 60% indica che comunque non sarà indolore perché aumenterà le perdite. Per il 10% potrebbe, invece, compromettere le possibilità di proseguire l’attività.
La maggioranza del campione ritiene possibile ritornare verso la normalità, anche se l’emergenza sanitaria non sarà ancora finita. Il 71% delle imprese pensa di poter tornare alla normalità adottando le giuste misure di distanziamento sociale, anche se nel 29% dei casi non ne varrebbe la pena perché la domanda sarebbe ancora troppo bassa. Il restante 29% pensa che è meglio aspettare la fine dell’emergenza in quanto non potrebbe adottare le giuste misure di protezione.
Quasi tutti gli imprenditori utilizzeranno le misure di sostegno previste dal governo: il 94% delle imprese utilizzerà le misure di sostegno previste dal decreto legge “Cura Italia”. Cassa integrazione (49,9%) e accesso alla liquidità (33,9%) le misure principalmente utilizzate.
“Con il passare dei giorni in attesa della ‘fase 2’, quella della graduale riapertura di attività e uffici, la situazione del tessuto imprenditoriale romano resta molto seria e sofferente. Questo quinto report – spiega Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma – mette però in evidenza, ancora una volta, lo spirito d’iniziativa e la capacità di resistenza degli imprenditori visto che il 90% del campione è convinto che non sarà compromessa la possibilità di proseguire la propria attività con un lockdown fino al 13 aprile, ma il 60% indica anche che non sarà indolore perché, parallelamente, sarà inevitabile un aumento delle perdite. E non va sottovalutata la percentuale del 10% che teme fortemente per la stessa sopravvivenza della propria impresa”.
“In questa fase di profonda crisi – continua Tagliavanti – i provvedimenti economici varati dal Governo si rivelano un’ancora di salvezza fondamentale per sperare nel futuro e in un graduale ritorno alla normalità. Il 94% delle imprese utilizzerà, infatti, le misure di sostegno previste dal decreto legge “Cura Italia” e, in particolare, il ricorso alla cassa integrazione (49,9%) e l’accesso facilitato alla liquidità (33,9%). Misure in parte dolorose, ma assolutamente necessarie per mantenere viva la spina dorsale della nostra economia, fatta di migliaia di piccole e piccolissime imprese che – conclude Tagliavanti – seppur colpite nel profondo, stanno curandosi le ferite e sono pronte a ripartire. Agli imprenditori, che una volta di più, dimostrano la loro resilienza va tutta la mia gratitudine. Ed è dovere imprescindibile di tutte le Istituzioni, lo ribadisco, supportare questa ammirevole tenacia con ogni azione possibile”.
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Prorogato bando da 10 miioni per comuni litorale
Ci saranno altri 6 mesi di tempo per gli enti locali costieri del Lazio per partecipare al bando da 10 milioni di euro per la riqualificazione e la sostenibilità delle aree costiere del Lazio, destinato ai 24 Comuni litoranei (per Roma al Municipio X).
“Abbiamo deciso di prolungare i termini per partecipare al bando a causa dell’emergenza coronavirus, che ha reso l’attività amministrativa degli enti locali più complessa e difficoltosa. Non volevamo che a causa di questo stato di cose alcuni Comuni rischiassero di non riuscire a sfruttare l’opportunità offerta da questo importante strumento che negli anni passati ha impegnato risorse regionali per circa 40 milioni di euro e che ha portato al finanziamento di 66 interventi in 21 Comuni” dice Paolo Orneli, assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-Up e Innovazione della Regione Lazio.
L’avviso – inquadrato nel “Piano degli interventi straordinari per lo sviluppo economico del litorale laziale” e previsto dall’articolo 41 della legge regionale nuero 26 del 2007 – prevede la possibilità per gli enti locali di vedersi attribuire un contributo regionale per un massimo del 90% del costo dei progetti presentati (che dovranno essere orientati in special modo a promuovere l’innovazione e l’ecosostenibilità della fruizione dei litorali). L’importo concedibile è compreso tra un minimo di 500mila euro e un massimo di 3 milioni di euro. Prevista una riserva di 1 milione di euro per Ponza e Ventotene, Comuni insulari cui viene riconosciuto un valore unico da un punto di vista naturalistico, ambientale, e culturale.
Il bando quindi, secondo quanto disposto dalla determinazione dirigenziale n. G03753 del 3 aprile scorso, invece di chiudere l’8 aprile come previsto inizialmente rimarrà aperto ancora per sei mesi, fino alle 12.00 dell’8 ottobre.
(ITALPRESS).
A Fiumicino voli in partenza soltanto dal molo B
Aeroporti di Roma informa di aver predisposto un ulteriore piano di riduzione dell’operatività dei terminal passeggeri di Fiumicino.
“A partire da martedì 7 aprile – si legge nella nota – le operazioni di imbarco di tutti i voli in partenza saranno effettuate solamente dal molo B. Le operazioni di check-in, i controlli di sicurezza e la riconsegna bagagli continueranno ad essere effettuate esclusivamente al Terminal 3.
La decisione, che segue la chiusura del Terminal 1 del 17 marzo e un forte ridimensionamento delle aree d’imbarco il 27 marzo, si è resa necessaria a causa di ulteriori molteplici cancellazioni di voli da e per l’Italia annunciate da molte compagnie aeree. Nelle ultime settimane il traffico aereo è crollato a livello globale e sul principale scalo italiano oggi la riduzione è di oltre il 95% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
I terminal passeggeri dello scalo di Fiumicino riprenderanno ad operare regolarmente non appena sarà superata l’attuale fase di emergenza”.
(ITALPRESS).
Leodori “Compriamo made in Lazio”
“In queste settimane incredibili possiamo dare il nostro contributo a tenere in piedi l’economia, le aziende dei territori del Lazio, gli allevamenti, i produttori della filiera agroalimentare”. Lo dice in un video sulla sua Pagina Facebook il vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori.
“Il Made in Lazio – aggiunge – e’ un’eccellenza del Made in Italy che e’ l’eccellenza del Mondo. Acquistiamo, consumiamo le produzioni del Lazio. Cerchiamo la qualità a metri-zero, ce la portano anche a casa. Uniti, anche a tavola, vinciamo!”.
(ITALPRESS).









