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VIA LIBERA A LEGGE SU EQUO COMPENSO

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Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato oggi all’unanimità, con 36 voti favorevoli, la proposta di legge  che ha come finalità la promozione e la valorizzazione delle attività professionali, attraverso il riconoscimento del diritto all’equo compenso per i professionisti. Tra questi, sono compresi anche coloro che non fanno parte di ordini o albi professionali. Secondo i proponenti, mettendo ordine nella disciplina dell’equo compenso, le nuove norme contribuiranno anche a contrastare l’evasione fiscale.
La legge contiene anche norme di particolare rilevanza soprattutto con riferimento a incarichi o appalti affidati dalle pubbliche amministrazioni. Le prestazioni dei professionisti, infatti, verranno tutelate sulla base di istanze autorizzative presentate per conto di privati cittadini o di imprese alla pubblica amministrazione o rese su incarico affidato dalla stessa.
“L’ approvazione della legge sull’equo compenso rappresenta un passo in avanti importante nel rafforzamento della trasparenza e dei diritti per 175.000 lavoratrici e lavoratori del Lazio – commenta l’assessore regionale al Lavoro e Nuovi diritti, Claudio Di Berardino -. La legge, inoltre, ha il merito di estendere la delibera approvata dalla Giunta a gennaio scorso, estendendo a tutti i professionisti la garanzia di un compenso equo e l’assenza di clausole vessatorie nei rapporti e nei contratti di lavoro con l’amministrazione regionale, i suoi enti e tutte le societa’ e datori di lavoro che operano con la Regione Lazio”.

RAGGI “I CONTI ADESSO SONO IN SICUREZZA”

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Chiude la gestione commissariale per il piano di rientro del debito pregresso di Roma Capitale. Entro il 2021 cesserà di esistere la struttura che fa capo alla presidenza del Consiglio dei ministri e che era stata istituita per definire e rimborsare i debiti contratti dal Comune di Roma fino al 28 aprile 2008, che attualmente ammontano a oltre 12 miliardi di euro. È quanto prevede una norma messa a punto dal Governo, con la collaborazione del Campidoglio, che individua una strategia finanziaria il cui primo obiettivo è la messa in sicurezza del piano di rientro fino al 2048: si dà piena copertura ai 12 miliardi di debiti e quindi si garantiscono pagamenti certi a cittadini, imprese e istituti di credito. “In campagna
elettorale avevamo promesso di fare un audit su quel debito, oggi
vi rappresentiamo i risultati di quella attivita’: dal 2021 saremo in grado di chiudere la gestione commissariale. Questa attivita’ ci consente di mettere in sicurezza i conti da qui al 2048″, ha detto il sindaco di Roma, Virginia Raggi, nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio con il viceministro all’Economia, Laura Castelli, e l’assessore al Bilancio di Roma Capitale Gianni Lemmetti.
Allo stato attuale si prevede infatti che la gestione commissariale avrà una crisi di liquidità a partire dal 2022, con possibili ripercussioni sul bilancio di Roma Capitale. Per scongiurarla, lo Stato si farà carico di una parte dei debiti finanziari compensandoli con una riduzione minima del contributo statale destinato ogni anno al “commissario” (attualmente 300 milioni di euro ai quali si sommano i 200 milioni assicurati dal Comune con addizionale Irpef e diritti di imbarco aeroportuali). Nei prossimi tre anni, entro il 2021, verrà fissato in via definitiva il debito residuo. Poi si procederà alla chiusura della Gestione commissariale e il nuovo piano di rientro, reso sostenibile, tornerà di competenza dell’Amministrazione Capitolina.
“Con una norma inserita nel decreto Crescita, lo Stato si accolla una parte del debito finanziario che riduce i costi della gestione commissariale – ha detto il viceministro Castelli – Questo permette di ristrutturare il debito finanziario di Roma e di chiudere questa partita. Si tratta di un’operazione ‘win win’ che incrocia due interessi, uno dello Stato e uno del Comune, a costo zero. Senza incombenze ulteriori per lo Stato stesso. I cittadini italiani non pagheranno nulla di tasca loro”.
Tale operazione, inoltre, libererà risorse per 2,5 miliardi di euro fino al 2048 a favore del Campidoglio, che potrà destinarle in parte alla liquidazione dei debiti commerciali residui e in parte agli investimenti per la città o alla progressiva riduzione dell’addizionale Irpef a partire dal 2021.

ZINGARETTI INAUGURA SEDE “AVVISO PUBBLICO”

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“L’apertura della sede di Avviso Pubblico a Roma è un bellissimo segnale perchè è la rete dei sindaci, degli amministratori contro le mafie. Le mafie sono forti anche perchè organizzate, e affiancare alle procure e alle forze dell’ordine tutta una rete di amministratori che ci mette la faccia nella lotta alle mafie è veramente un bellissimo segnale”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine dell’inaugurazione della sede romana di Avviso Pubblico, una rete di enti locali che promuove la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, situata in via Nino Bixio, a Roma. “Come regione abbiamo dato una mano e fatto da intermediario con il presidente Muntoni. E’ un altro segnale di una lotta per la legalità che non conosce limiti ne frontiere ed e quello che serve in questo momento”, ha concluso Zingaretti.
All’evento era presente il presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Roma, Guglielmo Muntoni, e Roberto Monta’, sindaco di Grugliasco (Torino) e presidente dell’associazione Avviso Pubblico. L’immobile, che da oggi sarà la sede operativa della rete di sindaci che lottano contro le mafie, è stato confiscato all’ex direttore dell’Ospedale San Camillo, arrestato e condannato per corruzione. Di sua proprietà anche altri immobili confinanti con la sede di Avviso Pubblico.
Zingaretti, prima di tagliare il nastro, ha ribadito la massima collaborazione da parte della Regione e dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, rappresentato dal presidente Giampiero Cioffredi.

ROMA, EMERGENZA CASA PER 6 MILA ROM

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Oltre 6000 i rom e sinti in emergenza abitativa a Roma nel 2018, un numero pari allo 0,20% della popolazione della Capitale, secondo la seguente suddivisione: 4.080 rom e sinti presenti in 16 insediamenti formali (comprensivi dei “campi tollerati”); circa 1.300 rom e sinti presenti nei circa 300 insediamenti informali; circa 650 rom presenti in un’occupazione monoetnica. E’ quanto emerge dal rapporto “I margini del margine” dell’Associazione 21 luglio dedicato alle comunita’ rom nelle baraccopoli italiane.
“Con gli eventi di Torre Maura, a Roma, si è compiuto un pericoloso, ulteriore passaggio – si legge -. Le reiterate dichiarazioni di esponenti politici hanno di fatto legittimato le azioni di frange di estrema destra a cui è stato consentito per tre giorni di organizzare un presidio permanente – senza autorizzazione prevista dalla legge – al fine di allontanare, attraverso minacce, le famiglie rom presenti nel centro di raccolta rom di via Salaria”.
“Potrebbe essere questa la scintilla che, in un’operazione di pericolosa emulazione, rischia di provocare nel nostro Paese focolai di pogdrom anti rom che andrebbero colpire quanti, nelle nostre periferie, sono riconosciuti come rom, come indigenti, come poveri urbani. L’allontanamento volontario di famiglie rom dall’Italia – conclude l’Associazione – è già un fatto registrato nelle principali città nel 2018, che potrebbe intensificarsi in tempi molto brevi”.

DAL 25 APRILE APRONO LE DIMORE STORICHE

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Dopo la prima edizione dello scorso anno, torna l’appuntamento con l’apertura straordinaria delle dimore storiche del Lazio. Presentata dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e dall’assessore al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, l’iniziativa prevede quattro giornate, dal 25 al 28 aprile, di apertura straordinaria e gratuita di 80 siti, un programma di spettacoli e percorsi di scoperta delle tipicità enogastronomiche del territorio.

L’iniziativa è realizzata con il supporto di Lazio Innova e la collaborazione di ATCL, Associazione Teatrale fra i comuni del Lazio, l’Arsial, Azienda Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura nel Lazio, Agro Camera, IRViT, Istituto Regionale Ville Tuscolane, Associazione Dimore Storiche Italiane e Associazione Parchi e Giardini d’Italia.

La “Rete delle dimore storiche del Lazio” è stata costituita nel 2017 in applicazione della Legge regionale numero 8 del 2016. 

Ai 109 siti pubblici e privati selezionati attraverso il primo avviso pubblico, si sono aggiunti quest’anno 21 nuovi luoghi per un totale di 130 tra castelli e complessi architettonici, monasteri, chiese e conventi, palazzi e dimore storiche, parchi e casali. Alle dimore aderenti alla rete è stato destinato un avviso pubblico per interventi di manutenzione e recupero.

Grazie alle risorse del bilancio triennale 2019-2021 saranno finanziati tutti i 32 progetti ammissibili per un importo totale di 1.250.000 euro.

Un nuovo avviso pubblico sarà pubblicato nel mese di ottobre con uno stanziamento di 750.000 euro. Gli orari e le modalità di visita sono differenti, la prenotazione è obbligatoria.

Saranno 55 gli eventi previsti, 5 percorsi di scoperta delle tipicità enogastronomiche del territorio laziale e 2 presentazioni del volume “I Giardini del Lazio” con una visita guidata.

 

DALL’AEROPORTO DI FIUMICINO TRE NUOVI VOLI PER LA CINA

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Diventerà ancora più stretto nei prossimi mesi il legame tra Roma e la Cina. Tra maggio e luglio di quest’anno saranno attivati dall’aeroporto Leonardo da Vinci tre nuovi collegamenti diretti con altrettante nuove destinazioni cinesi, anche in virtù dell’arrivo a Fiumicino di una nuova compagnia aerea, la Sichuan Airlines. Raggiungono così quota dodici le città della Greater China direttamente collegate con l’aeroporto di Fiumicino, che si conferma tra i leader in Europa per numero di destinazioni servite e di vettori attivi.
Nel dettaglio, dal 25 giugno la Sichuan Airlines opererà un nuovo collegamento Italia-Cina, con un volo diretto per Chengdu tre volte a settimana. Ancora prima, altre due novità di rilievo: dal 30 maggio la Hainan Airlines aprirà un volo diretto per Shenzhen, che opererà due volte alla settimana, mentre il 12 giugno Air China darà il via al collegamento con Hangzhou con un volo operato tre volte a settimana.
“Shenzhen, Chengdu e Hangzhou e la nuova compagnia aerea Sichuan Airlines, insieme al potenziamento dell’offerta quotidiana di voli sulle altre destinazioni cinesi, sono le novità che proiettano anche quest’anno il Leonardo da Vinci verso nuovi record”, annuncia Fausto Palombelli, direttore Marketing e Sviluppo Aviation.
Nel 2018 le sei compagnie aeree operanti tra Roma e la Greater China hanno fatto il pieno di passeggeri trasportati: sono stati 760.000, con una crescita del 60% rispetto al 2014. Per il 2019 è previsto un vero e proprio boom di passeggeri da e per la Cina: si stima infatti un incremento del traffico del 20% rispetto al 2018 e il superamento della soglia dei 900 mila passeggeri entro la fine dell’anno.
L’attenzione che Aeroporti di Roma dedica da diversi anni all’accoglienza di passeggeri e vettori cinesi ha consentito allo scalo di raggiungere e superare traguardi impensabili fino a qualche anno fa.
Fiumicino infatti è uno dei primi scali al mondo a essere stato ufficialmente accreditato come “Welcome Chinese Airport”, aggiudicandosi nel 2018 il livello “Platinum” grazie alle numerose iniziative rivolte ai passeggeri cinesi come: la segnaletica in lingua, la personal shopper per facilitare gli acquisti nello scalo o l’acqua calda gratuita presso tutti i bar e ristoranti dell’aeroporto. Inoltre, tutte le attività commerciali dell’aeroporto hanno adottato i principali sistemi di pagamento diffusi in Cina: Alipay, Wechat Pay e la carta di credito UnionPay. Aeroporti di Roma è anche presente da più di un anno su Wechat, il principale social network cinese, per promuovere Fiumicino come eccellenza nella connessione con la Cina e i servizi creati ad hoc per i viaggiatori cinesi che, in questo modo, possono pianificare il proprio viaggio in Europa scegliendo ancor più facilmente l’Italia e Roma come destinazione di arrivo.

ROMA, 11ENNE MUORE IN AUTO PER UN MALORE

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Tragedia a Roma, dove un bambino di 11 anni è morto questa mattina per un malore che lo ha colto mentre si trovava in auto con la madre sulla via Cristoforo Colombo, all’altezza di via Wolf Ferrari.
“Voglio esprimere la vicinanza e le condoglianze ai genitori e ai famigliari del bambino – dice in una nota l’assessore alla Sanità e l’Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato -. Una tragedia che ci rattrista. I soccorsi si sono attivati tempestivamente e un’automedica e una ambulanza, con tutta l’attrezzatura di emergenza necessaria, hanno raggiunto il bambino dopo 6 minuti dalla chiamata di soccorso scortati da un mezzo dei vigili urbani che ha permesso ai mezzi dell’Ares 118 di giungere tempestivamente. In assenza di tale scorta i disagi alla viabilità di questa mattina nel quadrante sud della città avrebbero potuto causare ricadute negative sulla tempistica di intervento”.
“Voglio ringraziare la Polizia Municipale per la scorta e gli operatori del NUE 112 e dell’Ares 118 che purtroppo non sono riusciti a salvare il bambino, nonostante tutte le manovre di rianimazione cardio polmonari. Attendiamo – conclude D’Amato – gli esiti dell’esame autoptico per le cause del decesso”.

FIUMICINO PRIMO SCALO ITALIANO CON TECNOLOGIA 5G

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La tecnologia 5G sbarca all’aeroporto di Roma Fiumicino. Il Leonardo da Vinci è il primo scalo in Italia a dotarsi di copertura 5G grazie a una partnership tra ADR, Tim ed Ericsson. I passeggeri in arrivo al Terminal 3, dalle 9 alle 18, indossando un visore della realta’ virtuale potranno “visitare” Piazza Navona. E’ solo un “assaggio” di ciò che questa tecnologia potrà consentire di fare in futuro. Progressivamente il 5G sarà esteso a tutta l’area aeroportuale.

Tim ed Ericsson intanto hanno acceso la prima antenna che utilizza le frequenze acquisite da Tim in occasione della gara del Ministero dello Sviluppo Economico, nella quale l’azienda ha investito complessivamente 2,4 miliardi di euro.

Emiliano Sorrenti, direttore information and communications technology di Adr, ha ricordato come a Fiumicino da oggi “si sperimenta la tecnologia del futuro”, partendo “in modo più giocoso”. Questa tecnologia però “sarà fondamentale per tutta la digitalizzazione dei nostri servizi”, ha affermato.

Francesco D’Angelo, responsabile sales business di Tim, ha ricordato che grazie al 5G sarà possibile realizzare “un ambiente in cui tutto sarà più smart e connesso: dalla pubblica sicurezza alla mobilità, dal monitoraggio ambientale alla sanità, dal turismo alla cultura, fino alle applicazioni nel campo dei media, dell’education e dell’intrattenimento”.

“Il 5G è destinato a diventare un’infrastruttura nazionale che avvierà una nuova fase di trasformazione digitale”, ha detto Raimondo Anello, responsabile innovazione per la customer unit Tim all’interno di Ericsson.