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Gli studenti ricordano Pio La Torre e Rosario Di Salvo

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PALERMO (ITALPRESS) – Prima hanno pulito con spugne e secchielli la lapide intitolata a Pio La Torre e Rosario Di Salvo, poi hanno deposto 40 fiori, uno per ogni anno passato dall’omicidio politico-mafioso del deputato e del suo collaboratore. Così gli studenti dell’IIS ‘Pio la Torre’, della direzione didattica ‘Ragusa – Moleti’ e del liceo artistico ‘Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara’, hanno ricordato Pio La Torre e Rosario Di Salvo. Alla cerimonia di commemorazione, organizzata dal Centro Studi Pio La Torre in via Li Muli, luogo dell’agguato, sono intervenuti anche il sindaco Leoluca Orlando, il presidente della quarta circoscrizione, Silvio Moncada, il presidente del centro, Vito Lo Monaco, il vicepresidente Franco Garufi, e i docenti referenti delle scuole che hanno “adottato” la lapide. Gli studenti del Ragusa Kiyohara hanno anche realizzato un poster che ritrae Pio La Torre.
“Questa iniziativa simboleggia il passaggio di testimone della memoria, grazie alla Legge Rognoni – La Torre oggi la coscienza antimafiosa è più diffusa”, ha detto Vito Lo Monaco, presidente del Centro Studi che da 16 anni porta avanti un progetto educativo antimafia con le scuole per ricordare il senso dell’impegno di liberazione dalle mafie.
“Colpire il patrimonio dei mafiosi è stata l’intuizione di Pio La Torre – ha detto il sindaco Orlando – pulire oggi la sua lapide con i ragazzi serve a ricordarci che vogliamo essere liberi dalla paura, dalla polvere dell’oblio e averne cura”.
“Questo è un percorso di legalità che permette agli alunni di conoscere i protagonisti della lotta alla mafia – ha detto il dirigente del Ragusa Moleti, Nicolò La Rocca – e confrontarsi con loro per riscoprire delle testimonianze importanti”.
L’iniziativa è poi proseguita al carcere Ucciardone di Palermo, in quel braccio che è oggi un polo didattico intitolato a Pio La Torre, che qui ha trascorso 17 mesi di reclusione e isolamento, dall’11 marzo 1950 al 23 agosto 1951. Una vicenda che Vito Lo Monaco ha ricostruito con un gruppo di studenti detenuti. Anche loro hanno partecipato al questionario sulla percezione mafiosa inviato alle scuole che da Nord a Sud Italia hanno seguito le videoconferenze del Centro Studi e i cui risultati saranno presentati il prossimo 30 aprile, in occasione del 40esimo anniversario dell”uccisione.
Con loro c’erano la vicedirettrice Giovanna Re, i docenti Raffaela Argento, Carmela Cancemi, Giacomo Giaconia, Luigi Sganga e il personale penitenziario.
“Le mafie di 40 anni fa sono state sconfitte grazie alla Rognoni – La Torre che ha guardato al futuro, ora bisogna stare attenti alla capacità di infiltrazione che hanno le nuove mafie che possono essere debellate solo se si scinde il legame tra mafia, politica e corruzione. Chiediamo che questa sia una priorità per l’agenda politica del Paese”, ha concluso Vito Lo Monaco.

– foto ufficio stampa Centro Studi Pio La Torre

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A Palermo la tre giorni di incontri “La Costituzione diffusa”

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ROMA (ITALPRESS) – Si terrà dal 5 al 7 maggio a Palermo “La Costituzione diffusa”, un ciclo di tre giorni di incontri organizzato dal Consiglio Nazionale del Notariato in collaborazione con la Fondazione italiana del Notariato e il Consiglio Notarile di Palermo e con la partecipazione della Fondazione Circolo dei lettori e di Sellerio Editore, dedicato alla legalità, all’etica e alla deontologia e guidato dal filo rosso della Costituzione.
“In occasione del trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, il Notariato ha ritenuto doveroso far sentire la propria presenza proponendo una profonda riflessione attraverso una serie di eventi destinati a pubblici diversi: dagli studenti, ai detenuti, ai tecnici del diritto fino a raggiungere l’intera cittadinanza” si legge nella nota.
La tavola ‘Una indivisibile minorata’ del maestro Emilio Isgrò appartenente al ciclo “La Costituzione Cancellata – Rappresentazione di un crimine”, fungerà da ideale momento di raccordo fra i vari momenti di questa intensa tre giorni palermitana. L’opera sarà in esposizione presso la Galleria d’arte moderna Empedocle Restivo GAM di Palermo, da giovedì 5 a domenica 8 maggio.
La rassegna prenderà il via giovedì 5 maggio, alle ore 16.00, con l’incontro aperto al pubblico “Conoscere per proteggersi”, organizzato dal Consiglio Notarile di Palermo e promosso dal Consiglio Nazionale del Notariato in collaborazione con Banca d’Italia con il coinvolgimento delle associazioni e dei centri antiviolenza locali nonché della sezione femminile della Casa Circondariale A. Lorusso Pagliarelli di Palermo, per fornire alle donne gli adeguati strumenti di conoscenza per prevenire gli abusi, agevolare la loro partecipazione al mondo del lavoro e contribuire a realizzare una vera parità di genere.
La mattinata di venerdì 6 maggio sarà dedicata agli studenti delle ultime classi del Liceo Classico Umberto I, per i quali i notai Giulio Biino e Fabrizio Olivero e interpreteranno lo spettacolo teatrale “Questa Costituzione è uno spettacolo”, raccontando la Costituzione Italiana come se fosse un romanzo, intervallando testi e citazioni della Carta Costituzionale con musiche, spezzoni di film, richiami a giornalisti ma anche a personaggi dello spettacolo contemporanei, punti di riferimento per i giovani spettatori presenti in sala.
Nella stessa giornata si terranno due importanti eventi dedicati alla categoria presso la sede dell’Archivio di Stato di Palermo: il primo focalizzato su criptovalute e lotta al riciclaggio, “Il metodo “follow the money”: come si combatte il riciclaggio”, ed il secondo incentrato sulla deontologia dal titolo “Etica, legalita’ e deontologia: una medaglia a tre facce”.
La sera dalle 18,30 si terrà un importante e coinvolgente momento di spettacolo aperto alla cittadinanza presso il Circolo Ufficiali dell’Esercito (Piazza Sant’Oliva 25 – Palermo): “Pasolini e Sciascia fuori dagli schemi dialoghi e letture” per intrecciare la vita e l’opera di Sciascia e Pasolini dei quali, a cavallo fra il 2021 e il 2022, ricorrono i rispettivi centenari dalla nascita. Con Giuseppe Culicchia, Giorgio Vasta ed Elena Loewenthal, letture di Luigi Lo Cascio, con l’intervento video del maestro Emilio Isgrò.
Sabato 7 maggio, dalle ore 10.30 alle 13, presso l’Aula Bunker del Carcere Ucciardone di Palermo si terrà l’evento conclusivo della manifestazione che sarà aperto dagli interventi di Matteo Frasca, Presidente Corte d’Appello di Palermo; Valentina Rubertelli, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato; Antonio Areniello, Presidente Fondazione Italiana del Notariato; Mario Marino, Consigliere Nazionale del Notariato. Seguiranno la Lectio Magistralis di Luciano Violante, Presidente emerito della Camera dei Deputati, dal titolo “Le democrazie si distruggono per suicidio” e un contributo di Massimo Palazzo, notaio in Pontassieve “Il Notariato a confronto con la Costituzione”. A conclusione, verrà riproposta all’interno del luogo simbolo per eccellenza della lotta alla mafia “Questa Costituzione è uno spettacolo” ideata e interpretata da Giulio Biino, Consigliere Nazionale del Notariato e Fabrizio Olivero, NotaioTorino.

-foto ufficio stampa Consiglio Nazionale del Notariato

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Mattarella “la ripresa non sia inficiata da infiltrazioni criminali”

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ROMA (ITALPRESS) – “‘Esserci sempre’, il motto che ispira le celebrazioni del 170^ anniversario di fondazione della Polizia, coglie pienamente la vocazione della Polizia di Stato a essere interprete, con logiche di prossimità, dei compiti affidati dalla Repubblica al Corpo, a garanzia della tutela delle libertà dei cittadini”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al prefetto Lamberto Giannini, capo della Polizia – direttore generale della Pubblica Sicurezza, nella ricorrenza del 170^ anniversario di fondazione della Polizia.
“Affermazione della legalità, contributo alla coesione sociale, come testimoniato, di recente, anche dall’importante apporto offerto nell’inedito contesto della pandemia, sono il quotidiano vissuto dell’azione della Polizia sul territorio”, ha sottolineato il capo dello Stato.
“La gestione del fenomeno migratorio e delle emergenze umanitarie,come quella che ora interessa la popolazione dell’Ucraina, accanto ai compiti di Polizia di Frontiera, evidenzia un ruolo cruciale nel favorire soccorso, assistenza e integrazione – ha aggiunto Mattarella -. Nella fase di rilancio del Paese, risulta ora decisivo l’impegno affinché la ripresa economica, favorita dall’afflusso di ingenti risorse europee, non sia inficiata dai tentativi di infiltrazione criminale e da forme diffuse di illegalità. Essenziale in questa battaglia risulta la sinergia con le altre Forze di Polizia, le istituzioni locali egli altri attori delle comunità locali, nell’ottica di una sicurezza partecipata”.
“Il contrasto al terrorismo e la promozione della sicurezza informatica rappresentano ulteriori sfide, da raccogliere in collaborazione con le Forze di Polizia di altri Paesi – ha concluso Mattarella -. Nel rendere omaggio al sacrificio di quanti operano quotidianamente e alla memoria di chi ha pagato con la vita la funzione di garanzia di rispetto della legge e di sicurezza della società, esprimo alle donne e agli uomini della Polizia, e alle rispettive famiglie, la riconoscenza e la vicinanza della Repubblica”.
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Democrazia nelle Regole, intesa con il Viminale su legalità e giovani

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ROMA (ITALPRESS) – Democrazia nelle Regole – ETS, l’Associazione del Terzo Settore per la promozione della cultura delle Regole, della Civiltà e della Legalità, ha rinnovato il protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno per continuare a promuovere in tutta Italia la cultura del rispetto delle Regole come principio fondante della convivenza civile nella Democrazia. Finora l’associazione ha portato la sua attività in quasi 60 Prefetture, con le quali ha siglato altrettanti protocolli in ambito provinciale.
“Riprende slancio e vigore, dopo la parentesi imposta dalla pandemia, l’attività che da anni – grazie alla collaborazione con le Prefetture – ci porta ad incontrare giovani di tutta Italia con i quali dialogare per diffondere la cultura del rispetto delle Regole e dei valori di Civiltà, così inverando e concretizzando il principio di sussidiarietà orizzontale previsto dall’articolo 118 della nostra Costituzione”, ha affermato Giulio Bacosi, Avvocato dello Stato, presidente e fondatore di Democrazia nelle Regole.
In oltre dieci anni di attività, Democrazia nelle Regole ha incontrato più di un milione e mezzo di studenti di tutte le Regioni, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, le Prefetture e il Ministero dell’Istruzione, diffondendo materiale didattico e informativo per la diffusione della cultura delle Regole nello Stato democratico.
Nel 2019 inoltre è stata avviata la collaborazione con il CONI, che nella sua sede ha ospitato il primo “Festival della Civiltà”, manifestazione che Democrazia nelle Regole auspica di organizzare nel corso del prossimo anno scolastico coinvolgendo gli istituti di tutta Italia, associandola al magico mondo dello sport.
Il Covid non ha fermato le attività di DnR, che ha continuato a dialogare con il Territorio promuovendo iniziative di sensibilizzazione “virtuale”, in particolare nelle scuole, soprattutto nel periodo del primo lockdown, tra marzo e giugno 2020. Ha inoltre iniziato a siglare Protocolli nella modalità online con le Prefetture, in attesa di poter organizzare di nuovo incontri e iniziative in presenza nelle scuole.
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Lamorgese “Le risorse del Pnrr non finiscano in mani sbagliate”

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GENOVA (ITALPRESS) – “Le risorse del Pnrr saranno tante, c’è bisogno davvero di un grande controllo, che le risorse non vadano a finire nelle mani sbagliate”. Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in occasione della firma dei protocolli di legalità per la nuova diga foranea di Genova e i lavori nell’area portuale di Sestri Ponente. “Un protocollo – ha proseguito Lamorgese – che potrebbe essere un modello da portare anche su altre realtà territoriali”. “C’è la necessità di contrastare quelle che sono le attività non soltanto della criminalità organizzata, ma anche quelle che sono attività corruttive che in occasioni come queste si presentano regolarmente. Genova rappresenta in questo un modello se pensiamo al ponte Morandi, alle opere fatte in deroga che hanno consentito tutti i controlli necessari”, ha aggiunto la ministra.
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Il rating di legalità aiuterà le imprese a vincere le gare pubbliche

ROMA (ITALPRESS) – Il rating di legalità potrà essere arricchito di elementi di vantaggio nelle gare pubbliche per le aziende che lo otterranno: è qualcosa in più di un auspicio, è una previsione, emersa oggi a Roma nel corso dell’evento-convegno “Legalità e Profitto Award”, un premio organizzato dal mensile Economy ed assegnato alle 100 piccole e medie imprese italiane che hanno ottenuto il rating di legalità dall’Autorità Antitrust e, contemporaneamente, hanno dimostrato di avere il bilancio più solido e redditizio.
“Il Rating di legalità che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato rilascia alle aziende che hanno i requisiti per ottenerlo – ha detto il direttore dell’ufficio che rilascia il rating presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Ombretta Main – è un riconoscimento con cui si attesta che l’impresa non ha violato norme giuridiche penali o amministrative e può dare vantaggi economici sul fronte dei finanziamenti pubblici, delle gare pubbliche e dell’accesso al credito”.
“Come Mise e come Governo – ha aggiunto il viceministro allo Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin – siamo impegnati nel contrastare ogni forma di violazione delle regole del mercato, agendo sia sul fronte della regolazione che su quello della vigilanza e controllo, con l’obiettivo di tutelare al meglio cittadini, imprese e consumatori italiani. Il rating di legalità, introdotto nel 2012 per le imprese italiane, è dunque particolarmente utile e quanto mai attuale in questo contesto, che vive ancora i postumi della grave crisi pandemica degli ultimi due anni e a cui si sono aggiunte le tensioni geopolitiche internazionali scaturite dal conflitto nell’Europa orientale”. “A tal riguardo – ha aggiunto – abbiamo da poco potenziato i poteri e gli strumenti del Garante per la sorveglianza dei prezzi istituto al Mise al fine di prevenire eventuali speculazioni ai danni degli utenti”, ha precisato Pichetto.
“Negli ultimi anni abbiamo fatto un salto in avanti di 10 punti sotto il profilo della trasparenza”, ha spiegato il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Giuseppe Busia, “ma siamo ancora sotto in tanti Paesi. L’indice di trasparenza è basato sulla percezione della corruzione, ma stiamo lavorando in sede europea a una fotografia più realistica e oggettiva. Non solo: la sfida che abbiamo di fronte non è solo quella di appellarsi alla dimensione etica, ma di creare regole che spingano e consentano e facilitino l’onestà”.
“Per una realtà come Banca Ifis, specializzata nei servizi finanziari alle Pmi con circa 100.000 imprese clienti distribuite su tutto il territorio nazionale, la legalità rappresenta un elemento di primaria importanza”, ha spiegato il condirettore generale e chief operating officer di Banca Ifis Fabio Lanza. “L’attenzione a questo tema si traduce in un procurement che guarda alla sostenibilità a 360° dei fornitori”.
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Legalità, in Senato un premio alle aziende virtuose

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ROMA (ITALPRESS) – Un premio alle imprese italiane “oneste e vincenti”, alle realtà produttive nazionali che si sono sapute distinguere sia per la solidità economica che per la correttezza e l’osservanza delle regole.
Si chiama “Legalità e Profitto” il riconoscimento che Economy Group – società editrice della testata Economy – ha ideato e organizzato, in collaborazione con Nsa, società leader nella mediazione creditizia, e RSM, analizzando i bilanci delle aziende italiane comprese nel registro pubblico del Rating di Legalità, e dunque distintesi per l’adesione scrupolosa alla normativa vigente.
La cerimonia di consegna della prima edizione del premio “Economy – Nsa Award, che ha ottenuto il patrocinio del Senato della Repubblica, si svolgerà il 7 aprile a Roma, alle ore 10 presso la Sala Capitolare presso il Chiostro di Santa Maria sopra Minerva.
In apertura dei lavori verrà letto il messaggio di apprezzamento che il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha riservato all’iniziativa, seguiranno i saluti istituzionali del senatore Antonio De Poli, questore a Palazzo Madama.
Toccherà quindi al direttore di Economy, Sergio Luciano, illustrare l’Award assieme al presidente del gruppo Nsa Gaetano Stio e a Giuseppe Caroccia, managing partner di RSM.
Il programma prevede in seguito la presentazione della ricerca “Il profitto dell’onestà”, un sondaggio sulla percezione dell’importanza della legalità per le imprese curato da Gpf Inspiring Research.
E il tema dell’onestà come “valore o freno per chi fa impresa” sarà l’oggetto della tavola rotonda moderata dal caporedattore di Economymagazine.it Francesco Condoluci alla quale prenderanno parte il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Giuseppe Busia, il condirettore generale e chief operating officer di Banca Ifis Fabio Lanza, il direttore del Rating di Legalità dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Ombretta Main, il viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin, il presidente della Sangalli Spa e già procuratore aggiunto della Repubblica di Milano Alfredo Robledo e l’imprenditore e testimone di giustizia Gaetano Saffioti.
Subito dopo la proclamazione dei premiati, a chiudere i lavori sarà chiamato Don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità di Napoli noto per le sue battaglie a favore del riscatto sociale e lavorativo dei giovani del suo quartiere.
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Uno spettacolo teatrale per ricordare il giudice Rocco Chinnici

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PALERMO (ITALPRESS) – C’è il magistrato tenace, che guarda oltre la propria stessa vita, che crede nella parola e nell’incontro, che cerca il dialogo tra i magistrati istituendo il pool antimafia, consapevole di come l’isolamento possa essere fatale.
Una fede nel dialogo, una lungimiranza che spingeranno il giudice Rocco Chinnici fin dentro le scuole, a incontrare i giovani, ad ascoltarli, a investire in loro parlando di mafia e di legalità.
E, in continuità con la figura professionale – quella fra l’altro ha lottato per la legge Rognoni-La Torre, dando un colpo decisivo a Cosa nostra – ecco Rocco Chinnici padre. Attento, tenero, presente. Premuroso verso i propri figli, mai disincantato.
Un ritratto che emerge con forza e delicatezza dagli occhi e dalle parole della figlia Caterina, anche lei magistrato, oltre che europarlamentare, nello spettacolo “Rocco Chinnici – il coraggio e la passione di un padre magistrato”, scritto da Ugo Bentivegna e Giuditta Perriera. È stato presentato, a Palermo, in conferenza stampa al Santa Cecilia, il lavoro teatrale con la regia di Ugo Bentivegna e interpretato da Donatella Finocchiaro – vincitrice del Premio Duse 2022 – con Roberto Burgio, le musiche di Rosario Di Bella, le scene e i costumi di Erminia Palmieri, il video di Ezio Martorana; Gianluca Anfuso, aiuto regia.
Sono intervenuti il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l’assessore comunale alle Culture, Mario Zito, Caterina Chinnici, magistrato, Ugo Bentivegna, regista, Donatella Finocchiaro, attrice protagonista, e Roberto Burgio, coprotagonista.
“Mio padre è stato un magistrato moderno, le sue intuizioni e i suoi metodi di indagine innovativi lo hanno reso uno dei padri dell’ordinamento antimafia che ancora oggi applichiamo. Faceva scelte dirompenti – ha ricordato la figlia, Caterina Chinnici – andava oltre gli schemi. Quella di allora era una Palermo indifferente e acquiescente, dove la parola mafia non era neanche pronunciata. Lui e quei pochi colleghi componenti del gruppo di lavoro poi denominato pool antimafia erano incompresi. E isolati, anche in senso culturale. Questo clima nel quale lavoravano fu poi definito una palude da Paolo Borsellino. Ma in questo clima mio padre non perse mai la spinta morale per portare avanti quel suo impegno che, sì, era professionale, era servizio alle istituzioni e alla collettività, ma era anche un impegno sociale”.
“Molti suoi colleghi – ha aggiunto – credevano che il tempo passato nelle scuole a parlare con i giovani fosse tempo perso ma lui era fermamente convinto che l’acquiescenza al sistema dovesse essere combattuta sul piano sociale, sia con politiche contro il disagio che attraverso il messaggio culturale. E lui, andando controcorrente, scelse di fare la propria parte rivolgendosi ai giovani. Per informarli, perché credeva in loro. Credeva che se messi in condizione di studiare e conoscere avrebbero saputo scegliere liberamente il proprio percorso di vita, e che la forza della loro intelligenza li avrebbe resi cittadini consapevoli. Ed è quello che credo anch’io”.
“Questo spettacolo rende omaggio alla storia straordinaria di un profeta. Rocco Chinnici, infatti, è stato profeta della legalità in un tempo nel quale i suoi avversari stavano nel Palazzo di Giustizia e nelle istituzioni. Un tempo – ha sottolineato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – in cui la mafia aveva il volto dello Stato. Chinnici è stato un magistrato profondamente innovativo non soltanto nei metodi di indagine ma anche nella funzione sociale di un uomo delle istituzioni: andava nelle scuole, parlava con i ragazzi, era consapevole dell’importanza dell’impegno culturale nella lotta alla mafia. E, come ci raccontano i suoi figli, era anche un padre affettuoso che fino all’ultimo non ha mai smesso di proteggere la sua famiglia. Ringrazio gli autori di questo spettacolo che offrono all’Italia e a Palermo per la prima nazionale il racconto di un uomo che ha sacrificato la propria vita per liberarci dal potere politico-affaristico-mafioso”.
“Una finestra aperta che vuole essere un messaggio di pace e di civiltà, un contributo all’educazione, al rispetto alla responsabilità rivolta alle nuove generazioni, per l’eredità lasciata da uomini come il Magistrato Rocco Chinnici. Palermo – ha aggiunto l’assessore comunale alle Culture, Mario Zito – chiama i cittadini a salvare la memoria civile per il bene comune, per il senso di appartenenza al territorio ed essere consapevoli della nostra identità, per un futuro immaginato, nutrito, sensibilizzato, coltivato quotidianamente al rispetto e al valore della Giustizia per gli uomini e per la propria terra. Lo spettacolo scritto da Ugo Bentivegna e Giuditta Perriera è un omaggio agli uomini che hanno combattuto con coraggio per questi valori”.
Lo spettacolo “Rocco Chinnici – il coraggio e la passione di un padre magistrato” è prodotto da Fattore K e Forteresse con il contributo della Città Metropolitana di Palermo e in collaborazione con La valigia dell’attore da Palermo a Roma.
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