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Recovery, Anci: “Clan pronti a fare affari”

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ROMA (ITALPRESS) – “Sui fondi del PNRR non possiamo permetterci di abbassare la guardia; l’allarme lanciato dal procuratore di Napoli Melillo non deve rimanere inascoltato. La criminalità organizzata è pronta a mettere le mani sulle risorse del Piano; tocca alle istituzioni collaborare per mettere in campo azioni efficaci affinché ciò non avvenga”. Lo dice in una nota Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale Anci con delega a sicurezza e legalità.
“L’allarme lanciato dal vertice della Procura di Napoli deve indurci ad una seria riflessione, ma soprattutto ad agire – aggiunge -. Il procuratore Melillo traccia un quadro preoccupante che potrebbe avere effetti devastanti, ed invece di ridurre il divario infrastrutturale e di servizi tra il Mezzogiorno d’Italia e il resto dell’Europa, rischia di farci perdere l’ultima occasione che abbiamo. La velocità sugli interventi pone un tema di rafforzamento sul monitoraggio di milioni di euro di finanziamenti erogati dall’Unione europea”.
“Non vogliamo correre il rischio che i soldi destinati a risollevare il Paese nel post-pandemia finiscano per alimentare interessi criminali. La Campania in particolare ha già vissuto un’occasione di rilancio nel periodo del post-terremoto – sottolinea il vicepresidente Anci – e sappiamo come è andata. Ora non possiamo ripetere analoghi errori, perché non possiamo permetterci di perdere questa occasione storica”.
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Saviano “Il silenzio favorisce la mafia”

SANREMO (IMPERIA) (ITALPRESS) – “Il silenzio favorisce la mafia e lascia da solo chi la combatte”. Lo ha detto Roberto Saviano, ospite all’Ariston, ricordando Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a trent’anni dalle stragi mafiose del 1992. “Delegittimati per coprirli di fango, ma il fango non è riuscito a sporcare il loro esempio”, ha aggiunto, sottolineando che “ogni volta che la società civile e la politica non si occupano di mafia creano un silenzio che finisce per favorire le mafie e ostacolare chi le contrasta”.
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A Milano un Comitato Antimafia e per la Trasparenza

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MILANO (ITALPRESS) – Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha costituito il Comitato Antimafia e il Comitato per la Legalità, la Trasparenza e l’Efficienza amministrativa, composti rispettivamente da cinque e quattro componenti che resteranno in carica fino alla fine del mandato, collaborando a titolo gratuito.

Comitato Antimafia.

Nando Dalla Chiesa, presidente. Professore titolare degli insegnamenti di Sociologia della Criminalità Organizzata, Sociologia e Metodi di Educazione alla Legalità, Geopolitica e Criminalità Organizzata presso l’Università degli Studi di Milano, Delegato dal Rettore dell’Ateneo per l’area degli studi sulla criminalità organizzata e sull’educazione a una cultura antimafia, Docente al Dottorato di ricerca in Studi sulla Criminalità Organizzata, Direttore del CROSS – Osservatorio sulla Criminalità Organizzata e della Summer School on Organized Crime, nonché della Cathedra “Falcone – Borsellino” di Città del Messico, incaricato di seminari e lezioni in master e scuole superiori presso Università italiane e straniere, Coordinatore e Direttore di ricerche sulla criminalità organizzata. Già Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico Antimafia e per l’Educazione alla legalità di Regione Lombardia, Parlamentare per tre legislature, Sottosegretario all’Università e alla Ricerca, Consigliere comunale a Milano, nonché Presidente e Coordinatore del “Comitato per lo studio e la promozione di attività finalizzate al contrasto dei fenomeni di tipo mafioso e della criminalità organizzata sul territorio milanese anche in funzione della manifestazione EXPO 2015” dal 2011 al 2016.

David Gentili. Counselor e Docente di diritto, educazione civica ed etica in istituti e centri professionali di Milano, formatore per l’Associazione Valeria che promuove percorsi di educazione alla legalità rivolti ai minori e a coloro che se ne occupano professionalmente. Già consulente esperto di politiche giovanili, educatore e mediatore sociale, penale e familiare, Consigliere comunale a Milano dal 2008 al 2021, ha ricoperto la carica di Presidente della Commissione Antimafia del Comune di Milano dal 2012 al 2021.

Eleonora Montani. Avvocato e Docente di Diritto Penale e di Gender Law and Women’s Rights all’Università Commerciale Luigi Bocconi dove è stata anche Research Fellow in Criminal Law dal 2005 al 2015, Presidente e membro di Organismi di Vigilanza, Componente del Tavolo Tecnico di Educazione alla legalità dello USRLo, Rappresentate Bocconi all’ANAC per il progetto “Educare alla legalità e alla deterrenza, al controllo e al contrasto dei fenomeni mafiosi e di criminalità organizzata”, autrice di numerose pubblicazioni in materia penale e di criminalità organizzata. È stata Esperto criminologo al Tribunale di Sorveglianza di Milano, ha partecipato a progetti e gruppi di ricerca sulla criminalità organizzata, ha collaborato con Studi legali in ambito penalistico, commerciale e societario.

Ciro Dovizio. Docente a contratto di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano, Docente di Storia e Filosofia presso un Liceo della provincia di Milano, Membro del Comitato di redazione della “Rivista di Studi e ricerche sulla criminalità organizzata” dell’Università degli Studi di Milano e della redazione milanese di “Historia Magistra, rivista di storia critica”. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Studi sulla criminalità organizzata, ha partecipato a varie edizioni della Summer School on Organized Crime dell’Università degli Studi di Milano ed all’Università itinerante, autore di monografie e articoli sulla mafia, Curatore scientifico della mostra “900 criminale. Mafia, camorra, ‘ndrangheta” realizzata nel 2015 da Laboratorio Lapsus.

Laura Ninni. Avvocato presso Studio legale in Milano specializzato in diritto penale ambientale, societario, del mercato finanziario e fallimentare, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dal 2019 Docente di diritto penale presso la Scuola Legale Viggiani, dal 2017 collaborazione presso la Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Milano, per le cattedre di “Diritto penale” e “Strategie di contrasto alla criminalità organizzata”.
Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Studi sulla criminalità organizzata. Autrice di articoli su riviste scientifiche in materia penale e di criminalità organizzata.

Comitato per la Legalità, la Trasparenza e l’Efficienza amministrativa.

Gherardo Colombo. Già Magistrato del Tribunale di Milano e Giudice presso la Corte di Cassazione, Componente della Commissione ministeriale per la riforma del codice di procedura penale che si occupava della disciplina dei processi in tema di crimine organizzato, Consulente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul terrorismo e le stragi in Italia e successivamente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulla mafia, autore di numerosi articoli e testi di carattere tecnico-giuridico, nonché Presidente e Coordinatore del precedente Comitato.

Mauro Renna. Avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori e Professore ordinario di diritto amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Componente del Comitato Scientifico e Direttivo dell’Osservatorio sulla regolazione amministrativa dell’Istituto di Economia dell’impresa e del lavoro – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e del Comitato scientifico dell’Osservatorio sui contratti pubblici e la sostenibilità – Università ”Luigi Bocconi” di Milano, autore di numerose pubblicazioni nell’ambito del diritto amministrativo. Dal 2013 Direttore del Centro di ricerche giuridico-istituzionale sui diritti civili e sociali (Cerdis) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e componente del precedente Comitato.

Laura De Carlo. Consulente legale in ambito sociale per Comuni, Fondazioni Associazioni, Docente in materia di tutela dei minori stranieri non accompagnati, normativa sull’immigrazione, privacy per Università, Enti pubblici, Ordini professionali, Enti del terzo settore, Componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Avvocati per niente”. Già cultore della materia per l’insegnamento di “Fondamenti del diritto minorile e responsabilità della funzione educativa” della Facoltà di Scienze della Formazione – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Ilaria Ramoni. Avvocato cassazionista del Foro di Milano, svolge la propria attività nel settore del diritto penale e del diritto penale d’impresa, Amministratore Giudiziario di beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e Coadiutore dell’ANBSC, Membro del Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lombardia onlus come avvocato esperto di diritto ambientale, autrice di saggi e articoli scientifici. Già Referente per la città Metropolitana di Milano dell’Associazione “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, nonché tra i fondatori dell’Ufficio legale nazionale.
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Di Matteo: “Affrancare magistratura da ogni forma di potere”

PALERMO (ITALPRESS) – “La giustizia italiana ha perso notevole credibilità negli ultimi anni, a causa degli intrecci con le forme di potere da parte di alcuni elementi che ne fanno parte. È quanto mai opportuno invertire la rotta, ribadendo l’indipendenza della magistratura da ogni forma di potere e distinguendo i magistrati dediti alla legalità da quelli ancora legati a logiche politico-economiche”. Lo ha dichiarato Antonino Di Matteo, consigliere del Csm, nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario al Palazzo di Giustizia di Palermo. “Una riforma della giustizia da sola non può bastare a restituire questa credibilità: è sul piano etico che serve un cambio di passo. Il 2021 non è stato un anno facile per il Csm: si sentono ancora gli strascichi del processo di Perugia e persistono le conflittualità tra chi auspica un cambiamento e chi coltiva antichi retaggi”, ha aggiunto Di Matteo.
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Bianchi: “Lo sport insegna a rifiutare bullismo e discriminazione”

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ROMA (ITALPRESS) – “Lo sport contro ogni discriminazione, contro ogni forma di bullismo, è una indicazione molto forte che lanciamo ai nostri ragazzi. Il bullismo è la forma più grave della violenza: lo sport è invece la capacità di misurarsi rifiutando ogni forma di discriminazione”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel suo intervento alla presentazione della decima edizione di “Onesti nello Sport”, il concorso nazionale promosso dalla Fondazione Giulio Onesti e dal Coni per promuovere e diffondere la cultura della legalità sportiva, che quest’anno ha come tema il contrasto del bullismo in tutte le sue forme.
“Questa iniziativa ci insegna ad allenarci all’onestà, ad organizzare la vita sulla base di principi saldi che diventano ancor più importanti in momenti difficili come questo – ha aggiunto Bianchi -. Lo sport come rifiuto di ogni bullismo, di ogni tentativo di separarci e di immaginare che ci si possa salvare da soli di fronte alle difficoltà, mentre è sempre necessario fare squadra: è un messaggio importante. Ringrazio il presidente della Fondazione Franco Carraro e il presidente del Coni Giovanni Malagò: non solo lavoriamo benissimo insieme, ma abbiamo sempre una continua attenzione nell’immaginare il passo successivo, perché in fondo così deve essere”.
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A Palermo ricordato Piersanti Mattarella

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PALERMO (ITALPRESS) – A più di quattro decenni dal vile omicidio che resta ancora una ferita aperta per la città, Palermo ha ricordato Piersanti Mattarella, presidente della Regione Siciliana illuminato che rese possibile quella che allora sembrava un’utopia, una reale trasformazione socio-culturale dell’isola di cui nel breve mandato fu concreto artefice. Lo ha fatto nel giorno dell’Epifania, in un ricordo commosso di quel drammatico 6 gennaio 1980 in cui in via Libertà un commando di killer assaltò l’auto del governatore – che stava per mettere in moto per andare a Messa insieme alla moglie e alla suocera – e che sparò una raffica di colpi. Alla cerimonia solenne, presenti nel tratto di strada in cui avvenne l’agguato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha reso omaggio alla figura di Mattarella insieme al vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, e al prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, dinnanzi alla targa in memoria dell’ex governatore accanto alla quale sono state deposte le corone d’alloro in una breve e intensa commemorazione.
Sul posto, come ogni anno, anche la figlia di Piersanti Mattarella, Maria, e altri familiari, oltre ai rappresentanti regionali delle forze dell’ordine.
“E’ una ferita ancora aperta, una mancanza di verità e giustizia sugli esecutori materiali, che è un passaggio importante per capire la rete di complicità che stanno dietro a questo omicidio – ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando -. E’ l’attacco più alto nei confronti di un esponente delle istituzioni da parte della Mafia. La ferita è aperta, ma anche la testimonianza di Piersanti Mattarella, perché il suo insegnamento è attuale oggi come non mai in una realtà che rischia di confondere il punto estremo dell’orizzonte. Bisogna comprendere come la politica è servizio e fatica quotidiana, soltanto così si può arginare il potere della mafia”.
“E’ una ferita della Repubblica, è impensabile che a distanza di quarantadue anni ancora oggi si cerchi ancora la verità – ha aggiunto il vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao – Si tratta di un delitto efferato che ha colpito la Sicilia in un momento drammatico, ma che ha dato vita anche a un grande periodo di riforma e rilancio della regione”.
Era la stagione del sangue, fu solo uno dei brutali omicidi che insanguinarono le strade del capoluogo siciliano, ma quello di Piersanti Mattarella oggi, a 42 anni di distanza, fa ancora più male. Perché restano troppe ombre sulle reali responsabilità del delitto, nonostante anni di inchieste serrate, che però non hanno fatto luce sull’identità degli esecutori materiali dell’agguato e sui mandanti esterni, in un intrecciarsi spesso irrisolto della pista mafiosa e di quella del terrorismo nero, caratterizzato da tante testimonianze contraddittorie. Rinnovare la Democrazia Cristiana e al contempo far crescere un territorio complicato, Mattarella ci stava riuscendo e per questo divenne un uomo scomodo, pagando con la vita. Dalla speculazione edilizia alle infiltrazioni nella pubblica amministrazione, il governo Mattarella, fin dalla sua elezione da parte dell’Assemblea regionale del 9 febbraio 1978 con 77 voti, si impegnò con fermezza nella propria agenda politica a percorrere la strada delle riforme. Ed è per questo che Palermo e la Sicilia hanno ricordato con vigore la sua figura e confidano che si possa fare giustizia anche a distanza di decenni.
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Bankitalia, nel 2020 finanziate +11% delle imprese con rating

ROMA (ITALPRESS) – Nel 2020, secondo i dati della Banca d’Italia, le imprese titolari di rating di legalità finanziate presso il sistema bancario sono state 10.112, per un incremento dell’11,1% (30,4% nel 2019); la percentuale di imprese finanziate che hanno beneficiato del rating di legalità è cresciuta di un punto percentuale al 58,8%. I benefici riconosciuti alle imprese si sono concretizzati principalmente nella riduzione dei tempi di istruttoria e nell’applicazione di migliori condizioni economiche in occasione della concessione o della rinegoziazione del finanziamento; in particolare, in sede di prima istanza di finanziamento, la riduzione dei tempi di istruttoria si è verificata in circa 9 casi su 10. Le imprese che non hanno conseguito benefici dal possesso del rating di legalità sono state 4.171, pari al 41,2% del totale delle imprese finanziate.
Nel 54,1% dei casi l’assenza di benefici è dipesa dalla mancata dichiarazione del titolo da parte dell’impresa nel corso dell’istruttoria; nel 43,0% dei casi il rating di legalità non ha apportato informazioni aggiuntive ai fini dell’accertamento del merito creditizio. Infine, 217 imprese titolari di rating di legalità non sono state finanziate; nella maggioranza dei casi le relative istanze di finanziamento o di revisione delle condizioni non sono state accolte per insufficiente merito creditizio.
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Alla Questura di Palermo l’installazione “Il Branco”

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PALERMO (ITALPRESS) – Alla Questura di Palermo è stata inaugurata l’installazione “Il Branco” del maestro Velasco Vitali, un progetto culturale, Spazi Capaci+Comunità Capaci, voluto dalla Fondazione Falcone che mira a coinvolgere la società civile sui temi della partecipazione e della tutela della legalità a cura di Alessandro De Lisi. Il progetto di attività culturali e di design sociale vuole dare simbolicamente avvio al periodo di manifestazioni e installazioni di arte contemporanea in vista del prossimo XXX anniversario delle stragi mafiose di Palermo del 1992. In tale contesto, la Polizia di Stato e la Fondazione Falcone hanno avviato un percorso congiunto di legalità per dedicare alla memoria di tutte le vittime di Cosa Nostra e delle mafie l’inizio del programma culturale che accompagnerà la riflessione pubblica della comunità civile fino alla prossima estate e oltre.
La Polizia di Stato con la Questura di Palermo ha sposato il progetto collocando le opere di Velasco Vitali, protagoniste del Branco, all’interno della Questura, da sempre luogo di memoria antimafia.
Le opere che raffigurano cani, realizzati con materiali dell’edilizia abusiva, ad opera di Velasco Vitali sono capaci di mutare significato, incrociando le storie dei luoghi dove la comunità ha sconfitto le mafie: da branco randagio, via via si faranno custodi a guardia della memoria di una città che ha sofferto e ha saputo rialzarsi, molte e troppe volte.
All’evento hanno partecipato in video collegamento il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Lamberto Giannini, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ed il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
Presenti anche il Questore della Provincia di Palermo, Leopoldo Laricchia, la Professoressa Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone, e Alessandro De Lisi, curatore della mostra.
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