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Lamorgese “le mafie si adattano alle nuove situazioni”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Non dimentichiamo che ogni volta che ci sono momenti di difficolta’ le mafie facilmente si adattano alle nuove situazioni, proponendosi come welfare alternativo, come si ci fosse uno Stato parallelo allo Stato vero che e’ quello rappresentato dalle istituzioni”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, intervenendo in modalita’ remota alle ‘Giornate europee dei rappresentanti dello Stato sul territorio’ in svolgimento a Firenze.
“La legalita’ e la sicurezza costituiscono la precondizione per la convivenza civile, la garanzia dei diritti – ha aggiunto Lamorgese -. Colgo l’occasione per sottolineare il grande impegno che i prefetti hanno profuso in questo periodo nell’assicurare anche l’esecuzione delle misure di contenimento avvalendosi delle forze di polizia, vigili del fuoco, polizie locali e forze armate”.
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Giochi, De Raho: “Serve impegno su controllo siti illegali”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nel periodo della pandemia quando ha chiuso l’impresa legale ha trovato spazio quella illegale, una organizzazione gestita da un soggetto mafioso che e’ capace di accogliere una clientela che non ha trovato l’interlocutore nello Stato. L’organizzazione mafiosa ha una rete enorme e lo notiamo anche nel gioco online dove i siti sono migliaia. Noi abbiamo una legge efficace ma manca probabilmente il controllo, rilevare i siti illegali determina una attivita’ enorme ed e’ su questo che bisogna impegnarsi molto, l’Agenzia dei Monopoli lo sta facendo ma e’ un lavoro enorme perche’ questi siti spesso non hanno una nascita nel nostro paese”. Lo ha detto Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale Antimafia, intervenendo all’evento “Gioco pubblico, legalita’ e tutela dei consumatori” organizzato da Lottomatica. “Ci accorgiamo che la prima piattaforma la rete ‘ndranghetista la costituisce in Austria e poi la trasferisce a Malta, queste piattaforme vengono costituite in moltissimi paesi – ha spiegato – perche’ esistono paradisi fiscali ma anche normativi dove non sono estranei gli stessi paesi Ue”.
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Luzi “Carabinieri sempre al fianco degli italiani anche in pandemia”

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ROMA (ITALPRESS) – “I Carabinieri sono patrimonio degli italiani fin dal 1814. Il rapporto sinergico, la vicinanza e la dedizione al servizio sono la massima espressione dell’Arma anche nei momenti di grande difficoltà. Durante i momenti più duri della pandemia e di grande crisi nazionale, quando il sentimento della paura era dominante, le 5.400 stazioni territoriali e forestali sono rimaste tutte aperte. Il segnale era quello di poter contare su di noi”. Così Teo Luzi, comandante generale dei Carabinieri, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress. “La sicurezza è in continua evoluzione in ragione alle forme di criminalità o al tipo di minaccia. Il tema di fondo molto importante è quello della percezione della sicurezza – spiega il generale Luzi -. Trent’anni fa la sicurezza nazionale era minata dal terrorismo nazionale, internazionale e dalla criminalità organizzata. Tra attentati allo Stato e non solo e sequestri di persona non si viveva tranquilli. Oggi questi fenomeni non ci sono più però i cittadini si sentono meno sicuri per varie ragioni: ci sono maggiori pretese di funzionalità dello Stato o a causa dei messaggi internazionali di terrore”.
“È importante manifestare vicinanza alla gente, anche tramite segnali di rassicurazione sociale, un modo ulteriore per avvicinare le persone alle Istituzioni. I crimini poi – continua – sono cambiati, quelli informatici sono notevolmente aumentati, la minaccia in rete va dall’hackeraggio alla truffa fino al terrorismo internazionale”.
Il rapporto tra istituzioni e giovani “ritengo che debba essere privilegiato, sono loro i nuovi cittadini attivi, il nostro futuro. Dobbiamo dialogare con loro e ascoltarli – sottolinea Luzi -. Questo vale per ogni cittadino che a sua volta deve rispettare le regole. Nella galassia No Green pass c’è chi è profondamente convinto, chi preoccupato e chi ha una visione diversa della società diversa. C’è poi chi strumentalizza questo mondo, fatto anche di gente per bene. Certamente le manifestazioni di piazza che si sono trasformate in violenza non sono accettabili in un Paese democratico, al di là del colore politico. Le regole servono per garantire tutti e il Green Pass va visto in quest’ottica”.
Il comandante generale fa poi chiarezza sui numeri che riguardano l’Arma: “I Carabinieri sono 108mila, stamattina 46 in tutta Italia non sono stati ammessi perché non avevano il Green Pass o il tampone. Tra quelli che alloggiano in caserma invece, solo 6 ne erano sprovvisti”.
Rispetto al pericolo di infiltrazione criminale circa l’utilizzo delle risorse del Recovery, il comandante generale spiega che “il tema è importante e non va sottovalutato. Abbiamo una legislazione tra le più avanzate a livello internazionale, dal punto di vista dell’associazione per delinquere, per i sequestri e le confische patrimoniali, abbiamo strutture investigative di forte capacità. Siamo attenti e organizzati per tutelare queste risorse che devono andare agli italiani onesti. In alcuni casi le Procure Distrettuali hanno già avviato delle indagini”.
Luzi parla poi dell’intervento dell’Arma per combattere il femminicidio, “un reato odioso che si è accentuato durante la pandemia. Abbiamo organizzato le caserme per accogliere donne e bambini e metterli nelle miglior condizioni per denunciare ed essere tutelati. Abbiamo fatto anche delle proposte normative per cercare di migliorare questo settore, molto è stato fatto e molto c’è ancora da fare”.
L’Arma è cresciuta molto anche in termini di tutela ambientale: “Sono 7000 i Carabinieri forestali che lavorano per salvaguardare un patrimonio così importante, di incredibile biodiversità, di aree climatiche, di bellezza e valore intrinseco. Un settore che può essere portato sul piano internazionale, lavoriamo con l’Unesco, l’Onu e faremo accordi anche con la Fao, per mettere una cultura italiana di alto livello a disposizione di altri paesi”. Luzi poi spiega l’impegno dell’Arma sul piano internazionale: “Vi sono tre aree di intervento: cooperazione internazionale sui temi droga e sicurezza pubblica; operazioni militari e poi l’organizzazione e la formazione della Polizia nei Paesi che ci chiedono collaborazione. Un esempio è quello del Rwanda o della polizia palestinese in Cisgiordania. I Carabinieri lavorano in materia di ordine pubblico, tecniche di rispetto dei diritti umani, del gender, con il consenso dei palestinesi, degli israeliani e delle autorità Usa nell’area. Un piccolo contributo alla pace”.
In conclusione il comandante Luzi si rivolge alle nuove generazioni: “Uno dei traguardi che mi piacerebbe conseguire è quello di avvicinare i Carabinieri ai giovani, trovare il linguaggio per fargli capire che le Forze di sicurezza lavorano per loro”.
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Vescovo di Napoli “Stanno uccidendo la città, camorristi convertitevi”

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NAPOLI (ITALPRESS). “La scia di sangue che in questi giorni sta attraversando la citta’, procurando la morte a delle giovani vite e terrore e angoscia a interi quartieri, strade, famiglie, non puo’ lasciarci indifferenti. Sotto la croce della nostra citta’ dobbiamo piu’ che mai quest’oggi, insieme e senza distinzione di fede, politica, ruolo sociale ed istituzionale, stare in piedi, evitando di sdraiarci supini in attesa che qualcosa cambi da sola e di sederci, rassegnati e assuefatti a veder morire Napoli”.
Inizia cosi’ monsignor Domenico Battaglia nella sua lettera aperta alla citta’. Un grido d’allarme che l’Arcivescovo di Napoli non puo’ fare a meno di lanciare dopo i fatti degli ultimi giorni che hanno fatto capire chiaramente come in alcune zone sia in corso una vera e propria guerra. Raid, intimidazioni, bombe carta e infine due omicidi, a Ponticelli e Secondigliano, dove la situazione e’ caldissima e la gente e’ praticamente costretta al coprifuoco.
“Stanno uccidendo Napoli – scrive Battaglia -. La sta uccidendo la camorra e il malaffare, con la violenza e la crudelta’ di coloro che hanno dimenticato di essere umani”.
Ma la lettera e’ anche un invito a tutti a fare la propria parte perche’ la criminalita’ prende il sopravvento anche “per l’indifferenza di coloro che si voltano dall’altra parte, credendo di poter stare tranquilli, non mischiandosi e non prendendo posizione” e anche per “la scarsa attenzione della politica, nazionale e locale che pare essersi abituata al sangue versato in terra partenopea, considerandola alla stregua di un paese di guerra”. Il Vescovo di Napoli poi si rivolge direttamente alla criminalita’ organizzata invitandola al pentimento: “Camorristi, corrotti, collusi, ritornate a essere umani. Convertitevi. Il vostro Vescovo non si tirera’ indietro nell’accogliere e accompagnare i passi della conversione e la rinascita umana di coloro che ascolteranno la propria coscienza e la parola del Vangelo, deponendo le armi, e’ intraprendendo percorsi di collaborazione con la giustizia”.
Nella parte conclusiva della lettera l’appello “alle tante madri di Napoli” affinche’ “siano strumento di conversione per i figli e per aiutare le famiglie a ravvedersi” e la richiesta a “tutte le istituzioni, alla societa’ civile, agli uomini e alle donne di buona volonta’, alla Chiesa partenopea, di camminare insieme.
Bisogna concretizzare al piu’ presto un Patto Educativo per la Citta’” afferma Battaglia che annuncia un incontro per domani su questo tema e una sua visita a Ponticelli, giovedi, per testimoniare la sua vicinanza alla comunita’ che sta vivendo un momento difficilissimo. “Stanno uccidendo Napoli, e noi non possiamo stare a guardare dalla finestra – si legge nel passo conclusivo -. Ognuno si senta interpellato dal grido della citta’, ognuno dia il proprio contributo alla vita della comunita’, ognuno sia per le nuove generazioni un segno di resurrezione, camminando insieme al fiume di vita e di speranza che non ha mai smesso di attraversare Napoli e la cui pacifica esondazione potrebbe lavare il sangue versato e fecondare nuove primavere sociali”.
Dopo la pubblicazione della lettera, sui canali social della Chiesa di Napoli, arriva il commento del neo sindaco partenopeo Gaetano Manfredi: “L’appello lanciato all’intera citta’ da Monsignor Mimmo Battaglia contro la criminalita’ organizzata, tornata ad insanguinare le nostre strade, contiene un forte richiamo alle coscienze che merita risposte concrete in primis dalle istituzioni – spiega l’ex rettore dell’Universita’ Federico II -. Se da una parte, grazie agli investimenti del Governo nazionale e di quello regionale, metteremo in campo misure necessarie a garantire maggiore sicurezza e legalita’, dall’altra abbiamo sin da subito promosso un patto educativo che veda coinvolti tutti i soggetti impegnati sul territorio in un’opera di prevenzione sociale e formazione delle nuove generazioni. In questo percorso – conclude Manfredi – l’azione della Chiesa sara’ fondamentale”.
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Protocollo d’intesa tra Terna e Guardia di Finanza. Più trasparenza nelle procedure amministrative

ROMA (ITALPRESS) – Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, generale Giuseppe Zafarana, e l’Ad di Terna, Stefano Donnarumma, hanno firmato presso la sala San Matteo del Comando Generale della Guardia di Finanza, un protocollo che prolunga e rafforza le sinergie in essere fra il gestore della rete di trasmissione nazionale e la Guardia di Finanza.
L’intesa, in virtù della positiva esperienza maturata tra le parti nel corso degli anni, amplia le attività di collaborazione negli ambiti propri della polizia economica-finanziaria e a tutela della regolarità e trasparenza delle procedure amministrative, per la vigilanza delle infrastrutture strategiche e funzionali all’erogazione di servizi pubblici essenziali.
In particolare, attraverso questo nuovo accordo, Terna si impegna a fornire alla Guardia di Finanza dati e notizie qualificate nonchè analisi di contesto utili al perseguimento delle finalità collaborative, mediante una diretta consultazione del proprio sistema informativo e per gli autonomi sviluppi dei reparti del Corpo. Inoltre, al fine di garantire la sicurezza e la continuità di esercizio delle infrastrutture strategiche dalla stessa gestite, Terna fornirà ulteriori dispositivi all’avanguardia tecnologica per le necessità delle componenti aeronavale e del Soccorso Alpino del Corpo in considerazione della capillare distribuzione sul territorio e della capacità di operare tempestivamente anche in contesti non agevolmente e ordinariamente accessibili. Tra le azioni volte alla tutela del sistema elettrico nazionale è, infatti, prevista l’attività di monitoraggio dei siti e degli impianti strategici di Terna, con particolare riferimento a quelli ubicati in ambiente montano e ai cavi sottomarini e, in generale, nelle zone più impervie. Il protocollo prevede anche rilievi fotografici delle infrastrutture strategiche con i mezzi aeronavali in dotazione alla Guardia di Finanza e una stretta collaborazione tra le parti nel corso di interventi di manutenzione funzionali a garantire la continuità del servizio.
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Mafia, De Raho: “Acquisire i dati digitali è fondamentale per le indagini”

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TAORMINA (MESSINA) (ITALPRESS) – “La lotta alle mafie e alle nuove forme di criminalita’ e quindi il potenziamento delle misure di contrasto ad ogni soggetto e contesto dedito all’illegalita’ necessita di strumenti sufficienti e adeguati. Poter acquisire i dati digitali e’ fondamentale per contrastare le mafie, altrimenti l’economia sara’ sempre piu’ inquinata”. Il monito lo ha lanciato il Procuratore nazionale antimafia e anti-terrorismo, Federico Cafiero De Raho, a Taormina, al convegno su Sicurezza, Innovazione e Complementarieta’ organizzato dalla Questura di Messina.
“In Italia – ha detto De Raho – abbiamo un livello altissimo, unico, di specializzazione nella lotta alle mafie. La differenza tra noi e gli altri e’ che l’Italia combatte le mafie da piu’ di cento anni mentre altrove c’e’ un altro trascorso e delle diversita’ rispetto al nostro operato. Una cosa e’ proteggere i dati personali ma altra cosa e’ impedire di accedere ad informazioni preziose come i dati digitali riferiti ad un provider che ha sede in un paese diverso. Abbiamo incontrato delle difficolta’ in tal senso”.
“Abbiamo chiesto, percio’, al Consiglio Europeo che si dia modo alle autorita’ giudiziarie di mettere le forze di polizia nelle condizioni di acquisire e valutare con maggiore tempestivita’ le informazioni su cio’ che e’ oggetto di indagini. C’e’ bisogno – ha aggiunto De Raho – di poter disporre in modo piu’ rapido degli strumenti che possono consentirci di capire cosa dice e cosa fa un mafioso o un terrorista. Ci sono degli interessi economici in altri paesi e anche per questo le procedure sono complicate ma la legalita’ e la sicurezza devono avere priorita’”.
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A Vittoria scuola intitolata a Falcone e Borsellino

VITTORIA (RAGUSA) (ITALPRESS) – «Tenere viva la memoria di chi è morto nella lotta contro la mafia significa condividerne l’impegno e gli obiettivi, giorno dopo giorno. Ai ragazzi dobbiamo insegnare a non avere mai paura della vita e a saperne affrontare le criticità, distinguendo il bene dal male». Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, intervenendo a Vittoria, nel ragusano, alla cerimonia per l’intitolazione dell’Istituto comprensivo “Caruano” ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A fare gli onori di casa il dirigente scolastico, Angela Fisichella. Presenti alla cerimonia anche Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso il 23 maggio del 1992 e presidente dell’omonima Fondazione, il prefetto della Provincia Giuseppe Ranieri, il presidente dei questori dell’Ars Giorgio Assenza, il prefetto-commissario del Comune Filippo Dispenza, il provveditore agli studi Viviana Assenza, oltre ai vertici militari e della polizia.
Nello scorso febbraio, la scuola era stata oggetto di un atto vandalico che aveva danneggiato le due sedi dell’Istituto. In quell’occasione, Musumeci era intervenuto esprimendo la vicinanza del governo regionale al dirigente scolastico, al personale docente e a tutti gli studenti.
«Dedicare il luogo della formazione dei cittadini del domani a due magistrati coraggiosi come Falcone e Borsellino – ha proseguito il presidente della Regione – significa non spegnerne il ricordo, perchè la lotta alla mafia subisce un calo di tensione quando dimentichiamo, quando ci distraiamo, quando siamo attratti da altre cose. Le conquiste che lo Stato ha potuto realizzare in questi ultimi decenni vanno garantite attraverso un impegno costante da parte di tutti, ognuno nel proprio ruolo».
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Mafie, Fico: “Attenti, potrebbero approfittare del Pnrr”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo ancora lontani, molto lontani dal realizzare gli obiettivi per cui ha combattuto sino al sacrificio, a partire appunto da quelli evidenziati negli articoli raccolti in questo volume: il disagio sociale, la disoccupazione giovanile, le diseguaglianze”. Lo ha dichiarato il presidente della Camera, Roberto Fico, intervenendo al convegno in occasione del 36° anniversario dell’uccisione del giornalista Giancarlo Siani, presso la Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati.
“Conosciamo la capacita’ di penetrazione nella societa’ e nell’economia da parte della camorra – ha aggiunto -. E vediamo che purtroppo la criminalita’ giovanile prolifera in mancanza di adeguati interventi sul piano sociale e culturale. Sono poi evidenti i rischi derivanti dalla crisi provocata dal Covid. Come denunciato da autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, della Magistratura e delle forze dell’ordine, le mafie potrebbero, per un verso, approfittare delle gravi difficolta’ di ampie fasce della popolazione e del sistema produttivo per rafforzarsi ulteriormente”.
“Per altro verso, lo stanziamento senza precedenti di ingenti risorse nell’ambito del Piano per la ripresa e la resilienza potrebbe essere per loro una grande opportunita’ di arricchimento – ha sottolineato -. Ritengo pertanto che sia piu’ che mai necessario fare in modo che l’attuazione del PNRR segni un passo decisivo per dare soluzione al ritardo di sviluppo del Mezzogiorno, proiettandolo verso uno sviluppo economicamente e socialmente sostenibile. Creando, come sognava Giancarlo, occupazione di qualita’ e non lasciando nessuno indietro. Per fare questo occorre combinare regole che sappiano garantire al tempo stesso capacita’ di progettazione e di spesa da parte, soprattutto, degli enti locali con adeguati presidi della legalita’”.
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