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Regione Lombardia rinnova convenzione per impiego Carabinieri Forestali

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MILANO (ITALPRESS) – La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, ha approvato uno schema di convenzione triennale (2021-2023) col ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per l’impiego su tutto il territorio lombardo delle unità dei Carabinieri forestali, nell’ambito delle materie di competenza regionale.
Una decisione che ha visto il concerto con degli assessori agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni; Territorio e Protezione civile; Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi.
Regione per l’iniziativa ha messo a bilancio la somma di 815.000 euro, così ripartita: 261.600 euro (2021), 278.400 euro (2022) e 275.000 euro (2023).
“Si tratta – dice Cattaneo – del rinnovo della convenzione relativa al triennio 2018-2020 e dell’atto integrativo del 2020. Grazie a questa convenzione, col presidio del territorio che i Carabinieri Forestali possono assicurare, verranno confermate le attività di prevenzione degli incendi boschivi, di tutela e monitoraggio dell’ambiente”.
“Stiamo valorizzando al massimo – aggiunge l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi – il nostro patrimonio forestale, sia sotto il profilo economico che turistico. I boschi certificati, ossia curati secondo rigorosi standard ambientali, sono aumentati del 74% nell’ultimo anno e siamo arrivati al 10,9% di superficie boschiva certificata sul territorio regionale. Tanto che nel 2020 i passaggi di turisti nelle nostre foreste sono stati fino a 12 volte superiori rispetto alla media degli anni precedenti, nonostante le limitazioni dovute al Covid”. Fino ad oggi, con la convenzione, l’Arma dei Carabinieri ha collaborato con Regione Lombardia nella prevenzione e previsione degli incendi boschivi, nel controllo, prevenzione e previsione dei rischi naturali a supporto di compiti di protezione civile; nella produzione e commercializzazione di materiali forestali di moltiplicazione; nel presidio territoriale, ambientale e idraulico; al censimento degli alberi monumentali; all’attività di informazione, formazione ed educazione ambientale e alla legalità; ed anche per i controlli delle utilizzazioni boschive e sui tagli boschivi.
Nell’ambito dei piani operativi, rispetto alle diverse aree di collaborazione, la convenzione prevede la possibilità di selezionare specifici settori di presidio, con una decisione congiunta tra le parti.
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Giannini “necessaria cooperazione internazionale in lotta contro mafia”

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PALERMO (ITALPRESS) – “E’ emersa l’importanza di una strategia comune di lotta alla Mafia, di una condivisione dell’informazione, che è il necessario strumento per garantire un sistema efficace di prevenzione e di contrasto del sistema mafioso. Tutto questo deve avvenire in un contesto di strettissima cooperazione internazionale, è questo l’approccio vincente per un paese che affronta minacce di vario genere”. Lo ha detto il Capo della Polizia italiana, Lamberto Giannini, nel corso dell’intervento all’aula bunker del Carcere Ucciardone di Palermo che ha chiuso la sessione inaugurale della seconda Conferenza Operativa nell’ambito della Rete Operativa Antimafia @ON sul tema “Il contrasto alle organizzazioni criminali di alto livello e mafia-style” – Sfide per le forze di polizia e le autorita’ giudiziarie.
“La vostra partecipazione a questo convegno conferma l’importanza sull’impegno comune nel contrasto alla Mafia. Solo una reazione globale puo’ essere efficace contro un sistema che e’ transnazionale. Il tema delle sicurezza ha il ruolo piu’ importante ed e’ necessaria una condivisione attraverso i canali internazionali – ha aggiunto Giannini -. La rete ONNET ha consentito di rafforzare la cooperazione tra le forze di polizia attraverso l’invio di investigatori specializzati e il potenziamento dello scambio di informazioni. Ha permesso di sostenere le iniziative esistenti per migliorare l’approccio amministrativo contro la lotta al fenomeno di tipo mafioso, individuando e confiscando eventuali beni acquisiti da organizzazioni criminali”. E un’ulteriore attenzione va posta in questo anno e mezzo caratterizzato dalla pandemia di Covid-19: “Stiamo vivendo – ha sottolineato – un momento difficile per via della pandemia, le organizzazioni mafiose nel loro incessante adattamento alla mutevolezza dei contesti hanno modificato i loro sistemi. Si e’ sostituito l’uso della violenza con azioni corruttive e intimidatorie all’interno dei sistemi affaristici. La disponibilita’ di denaro illecito permette ai sodalizi di uscire sul mercato, deviando i processi sociali pubblici e le regole della libera concorrenza. E questi sono aspetti accentuati nella fase della crisi pandemica”.
“La criminalita’ organizzata mafiosa – ha spiegato – ha dimostrato di concentrarsi su due obiettivi. Mantenere la presa sul territorio con l’assoggettamento attivita’ economiche e infiltrarsi nel tessuto economico finanziario con usura ed estorsioni. In questa fase, sfruttando le difficolta’ di imprenditori e commercianti a causa della crisi economico-pandemica, la Mafia si e’ inserita con l’usura”.
“L’obiettivo e’ la protezione dell’economia legale dall’ingerenza delle organizzazioni criminali. I fondi UE possono rappresentare un’opportunita’ per realizzare i profitti illegali o investire capitali sporchi. Occorre intercettare anticipatamente i tentativi di infiltrazione ed elevare sempre piu’ la soglia della prevenzione – ha concluso Giannini -. Il nostro e’ un meccanismo collaudato che si giova di espertissimi know-how consolidati nel tempo”.
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Palermo conferisce la Cittadinanza onoraria all’Arma dei Carabinieri

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PALERMO (ITALPRESS) – Il Comune di Palermo ha conferito, nel giorno in cui si ricordava il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa a 39 anni dalla sua morte per mano di un vile attentato della Mafia, la cittadinanza onoraria all’Arma dei Carabinieri. La consegna al Comandante Generale Teo Luzi, presente alla commemorazione in via Carini.
“E’ per me una grande emozione e un grande privilegio conferire nelle mani del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri la cittadinanza onoraria della citta’ di Palermo a tutti i carabinieri d’Italia, per dire loro grazie – ha commentato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – Perche’ e’ proprio a loro che si deve il cambiamento di questa citta’”.
Il comandante generale delll’Arma dei Carabinieri, generale Teo Luzi, ha voluto sottolineare l’importanza di questo gesto: “Sono contento che l’amministrazione comunale abbia voluto offrire all’Arma dei Carabinieri la cittadinanza onoraria. E’ un gesto simbolico, ma come tutti i gesti simbolici ha una lunga visione.
E’ un modo per riconoscere un’istituzione che da oltre 150 anni opera a favore della citta’ di Palermo – ha concluso -. E poi soprattutto e’ uno stimolo per i nostri carabinieri per lavorare sempre di piu’ per la gente”.
A ritirare la pergamena il Comandante Generale, alla presenza del Comandante Interregionale Generale di Corpo d’Armata Gianfranco Cavallo e del Comandante della Legione Sicilia Generale di Brigata Rosario Castello oltre alle piu’ importanti autorita’ militari e civili palermitane.
La cittadinanza e’ un riconoscimento “per l’attivita’ di contrasto del fenomeno mafioso operata dall’Arma dei Carabinieri, pagata al costo altissimo della perdita di tanti uomini sacrificatisi per l’affermazione dei valori della nostra Costituzione e dei principi di liberta’, giustizia e legalita’”.
E ancora, “per le numerose operazioni, che oltre ad esercitare una funzione repressiva, producendo numerosi arresti, hanno contribuito fortemente allo smantellamento continuo degli assetti organizzativi di Cosa Nostra, producendo inoltre sequestri e confische di ingenti patrimoni illecitamente acquisiti e facendo crescere nella cittadinanza e tra gli operatori economici uno spirito di fiducia nella legalita’ e collaborazione con le Istituzioni”. Infine, “per il servizio svolto al fine di garantire il mantenimento dell’ordine pubblico e il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza da Covid-19, previste dai Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalle Ordinanze territoriali, in forte sinergia con gli Enti Locali”.
Orlando ha voluto sottolineare le motivazione del conferimento soggiungendo: “Questo riconoscimento e’ un modo per esprimere il profondo ringraziamento da parte di tutta la citta’ alle donne e agli uomini dell’Arma dei carabinieri impegnati quotidianamente nel rispetto della legalita’, del diritto e dei diritti di tutti, elementi fondamentali per costruire un futuro migliore. Inoltre conferma il rapporto stretto tra la citta’ e l’Arma. Ho voluto conferire la cittadinanza onoraria in un giorno simbolico di memoria e impegno nel ricordo del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, punto di riferimento nazionale dei valori repubblicani, che ha realizzato una vera e propria rivoluzione. Perche’ Dalla Chiesa e’ venuto a Palermo con l’obiettivo di far applicare la legge in anni feroci e violenti in cui lo Stato aveva il volto della mafia. A distanza di 39 anni dal suo omicidio possiamo affermare che il suo sacrificio non e’ stato vano”.
Gli ha fatto eco il Comandante Generale che nel ringraziare per la non comune onorificenza ha evidenziato il suo personale amore e legame con la citta’ di Palermo, nella quale e’ stato Comandante Provinciale per un lustro dal 2007 al 2012, assistendo ad un progressivo incremento del riscatto di un’intera cittadinanza che prende ogni giorno di piu’ le distanze da fenomeni mafiosi e antisociali. Dalle denunce degli imprenditori alle manifestazioni delle scolaresche sono palesi le manifestazioni di vicinanza della popolazione all’Arma che ha saputo frapporsi fra il cittadino e coloro che volevano subissarne i diritti.
La fase introduttiva della cerimonia ha visto la proiezione di un video con momenti della vita del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e delle piu’ importanti operazioni di servizio con le quali sono stati assestati duri colpi alla criminalita’ organizzata.
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39 anni fa l’omicidio Dalla Chiesa. Mattarella “Diede nuovo vigore alla lotta alla mafia”

ROMA (ITALPRESS) – “A trentanove anni dal tragico agguato del 3 settembre 1982 a Palermo, rendo commosso omaggio al ricordo del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della signora Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, vittime della ferocia mafiosa”. Così, in una dichiarazione, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La loro barbara uccisione – aggiunge – rappresentò uno dei momenti più gravi dell’attacco della criminalità organizzata alle Istituzioni e agli uomini che le impersonavano, ma, allo stesso tempo, finì per accentuare ancor di più un solco incolmabile fra la città ferita e quella mafia che continuava a volerne determinare i destini con l’intimidazione e la morte”. “A quell’odiosa sfida – prosegue – la comunità nazionale nel suo complesso, pur se colpita e scossa, seppe reagire facendosi forte della stessa determinata e lucida energia di cui Carlo Alberto Dalla Chiesa aveva già dato esempio, durante il suo brillante percorso nell’Arma dei Carabinieri, nell’impegno contro organizzazioni criminali e terroristiche. Pur nella brevità dell’incarico svolto a Palermo, il sacrificio del Prefetto Dalla Chiesa e il suo lascito ideale contribuirono ad orientare molte delle scelte che, negli anni successivi, hanno consentito un salto di qualità nell’azione di contrasto ai fenomeni di infiltrazione mafiosa nell’economia e nella Pubblica Amministrazione. Norme e poteri di coordinamento più incisivi diedero nuovo vigore alle strategie di contrasto alla criminalità organizzata e rafforzarono la fiducia degli apparati pubblici che la combattevano; mentre, nella società civile, cresceva un sentimento di cittadinanza attiva, portatore di una cultura dei diritti contrapposta alle logiche dell’appartenenza e del privilegio. Nel ricordo di quell’estremo sacrificio, rinnovo alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo i sentimenti di vicinanza e partecipazione miei e dell’intero Paese”.
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Banca Etica, social bond per investire su lotta alla mafia e usura

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Banca Etica ha avviato il collocamento di un prestito obbligazionario subordinato con l’obiettivo di raccogliere 2,5 milioni di euro che saranno destinati a finanziare organizzazioni impegnate nella riqualificazione riuso dei beni confiscati alle mafie e in iniziative di promozione della legalita’ e di prevenzione dell’usura.
“Un tema che vede impegnata da sempre Banca Etica e particolarmente attuale in tempi di pandemia, come evidenziato dal recente report di Libera intitolato ‘Le mani della criminalita’ organizzata sulla pandemia’ che segnala una crescita del +6,5% dei reati commessi con metodo mafioso finalizzati all’usura nel primo semestre 2020”, si legge in una nota.
Il taglio dell’obbligazione è di 10.000 euro, lotto minimo di sottoscrizione 30.000 euro, durata 8 anni. Il tasso fisso è dell’1,40%, il periodo di collocamento 23 agosto-22 ottobre 2021.
Il bond si rivolge a “clienti risparmiatori, retail o professionali, con esperienza finanziaria e propensione al rischio media, che desiderano allocare risorse a medio-lungo termine in un strumento finanziario che generi una maggiore redditività in funzione della maggiore assunzione di rischio (subordinazione) e che vogliono vedere il proprio denaro impiegato per contrastare mafia e usura”.
“Il riuso sociale dei beni confiscati alle mafie è una delle forme più efficaci e ricca di significato di contrasto alla criminalita’ organizzata: negli anni novanta, dopo la stagione delle stragi di mafia, una petizione popolare (promossa dalla neo-costituita rete di enti non profit ‘Libera’) firmata da oltre 1 milione di cittadini diede impulso all’azione parlamentare che porto’ all’approvazione della Legge n.109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati”, sottolinea Banca Etica.
“Questo prestito obbligazionario subordinato si inserisce nell’impegno di Banca Etica per l’inclusione finanziaria. Un impegno definito nel Piano Strategico triennale approvato quest’anno – spiega Nazzareno Gabrielli, vice direttore generale di Banca Etica -. Il piano prevede il rafforzamento della partnership con PerMicro e il coinvolgimento di altri enti capaci di intercettare i soggetti a rischio di esclusione finanziaria: fondazioni antiusura, istituzioni di microcredito e altri corpi intermedi adatti ad avvicinare l’area dell’esclusione finanziaria a quella dell’inclusione, attraverso l’azione di finanza etica, come Confidi, MAG, associazionismo sociale e piccole cooperative.
L’intervento attraverso il microcredito si integra e rafforza l’azione ‘strumentale’ della finanza. Una finanza che sceglie di sostenere persone ed organizzazioni attori di economie di legalità in grado di contrastare nel territorio le cause che favoriscono dinamiche mafiose e criminali in perfetta linea con il senso e la specificita’ distintiva della finanza etica”.
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Operazione “rifiuti preziosi”, premiata Polizia Locale di Milano

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MILANO (ITALPRESS) – Hanno ritirato il Premio “Ambiente e Legalità” di Legambiente e Libera gli agenti e gli ufficiali del Nucleo problemi del territorio della Polizia locale di Milano per il lavoro svolto con particolare efficacia e dedizione nel contrasto alle varie forme di criminalità ambientale, in riferimento alle complesse indagini dell’operazione ‘Rifiuti preziosi’, su traffico rifiuti anche pericolosi, spaccio di stupefacenti ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, che ha portato a 33 ordinanze di custodia cautelare, come si legge nella motivazione.
Il Premio, giunto alla sua XVII edizione, è stato consegnato nell’ambito di Festambiente, la manifestazione nazionale di Legambiente in corso a Rispescia (Grosseto) che per cinque giorni accende i riflettori sui più svariati aspetti della transizione ambientale attraverso il confronto tra Istituzioni, politica, rappresentanti del Terzo settore, dell’associazionismo, della societa’ civile e delle imprese.
La XVII edizione del Premio “Ambiente e Legalità” di Legambiente e Libera si è concentrata su undici storie con protagonisti, oltre alla Polizia locale di Milano, Forze dell’ordine, Capitanerie di porto e Magistratura che combattono ogni giorno per la legalità e la difesa dell’ambiente.
“Si è trattato di un’indagine lunga e meticolosa del Nucleo Problemi del Territorio della Polizia locale, che non si è limitata a intervenire su singoli episodi, ma ha ricostruito una filiera di illegalità e ha permesso di smantellare una vera e propria organizzazione criminale – commenta la vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo -. Siamo quindi davvero orgogliosi di poter annunciare il prestigioso Premio ‘Ambiente e Legalità’ che Legambiente Onlus e Libera Contro le Mafie hanno voluto consegnare alle donne a agli uomini della Polizia locale di Milano ‘per il lavoro svolto con particolare efficacia e dedizione nel contrasto alle varie forme di criminalità ambientale'”.
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Al via lavori per riqualificazione ex Gil di Ostia

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ROMA (ITALPRESS) – Al via ai lavori per la riqualificazione e il restauro conservativo dell’edificio Ex Gil, a Ostia. Grazie al progetto denominato “De.Si.Re. – Decoro, Sicurezza, Resilienza nella periferia romana” sono stati investiti circa 7 milioni di euro per interventi che puntano a ricucire il tessuto urbano. Lo rende noto il Campidoglio, sottolineando in una nota che un simbolo di degrado e’ stato trasformato in simbolo di legalita’ attraverso un importante progetto che restituisce ai cittadini un presidio sul territorio e un edificio storico che ospitera’ la nuova sede del Gruppo X della Polizia Locale di Roma Capitale, del Giudice di Pace di Ostia e dello Smart City Lab. L’operazione consentira’ all’Amministrazione capitolina di risparmiare 1,2 milioni di euro l’anno: risorse che attualmente vengono spese per pagare l’affitto della sede degli uffici della Municipale.
L’Ex Gil e’ un immobile storico sul litorale di Ostia, costruito negli anni ’30 ed esempio di architettura razionalista, che da anni versava in stato di abbandono e degrado. Utilizzato dagli anni ’70 come scuola, dal luglio 2009 l’edificio e’ stato dichiarato inagibile e di conseguenza chiuso.
Le facciate esterne saranno ripulite e sanate dal degrado, mentre gli spazi interni saranno coinvolti da un riordino in modo da renderli conformi al nuovo utilizzo, oltre alla messa a norma di tutte le componenti impiantistiche.
Si tratta di un progetto di risanamento conservativo, manutenzione e messa a norma dell’immobile che ha come obiettivo l’accrescimento della sicurezza territoriale e il miglioramento e potenziamento delle prestazioni dei servizi di scala urbana. Sara’ inoltre realizzata una struttura di servizi finalizzati al supporto delle tecnologie della comunicazione, della mobilita’, dell’ambiente, dell’efficienza energetica e della sicurezza, oltre al ripristino delle aree verdi.
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Lamorgese firma protocolli con Cdp e Ance

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha firmato due nuovi Protocolli di legalità, rispettivamente con Cassa depositi e prestiti (Cdp) e con l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nei circuiti dell’economia legale e di intercettazione dei finanziamenti pubblici destinati alle imprese colpite dalla crisi innescata dalla emergenza pandemica del Covid 19. Lo comunica il Viminale.
Diventa così più articolata la rete di interventi di protezione della legalità – già sperimentata con analoghe intese sottoscritte nel 2020 dai ministeri dell’Interno e dell’Economia con la Sace e con l’Agenzia delle Entrate – che risponde a una duplice esigenza: assicurare l’immediata operatività dell’intervento governativo di sostegno mantenendo inalterato il meccanismo dei presidi antimafia previsti dalla normativa; rafforzare gli strumenti per prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei contratti stipulati dalle imprese che aderiscono al protocollo con i rispettivi fornitori di beni e servizi ed esecutori di lavori.
L’applicazione dei nuovi Protocolli sarà assicurata anche attraverso il periodico monitoraggio a livello territoriale affidato alla rete delle prefetture.
“Quella contro l’illegalità è una battaglia che Ance combatte da anni al fianco delle istituzioni e a sostegno delle tante nostre imprese impegnate ogni giorno nel contrastare il malaffare”, commenta il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, che richiama l’importanza di questo protocollo in un momento strategico come quello della partenza dei cantieri del Pnrr. “Mai come ora occorre impegnarci tutti affinchè questa grande occasione per il Paese non venga inquinata dalla criminalità”, incalza Buia, che ricorda il grande sforzo che il sistema associativo sta facendo in questi anni per “promuovere la cultura della legalità tra i propri associati, a partire dal Codice Etico adottato nel 2014, uno dei più rigorosi di tutti i settori economici”.
“Avere le istituzioni al fianco delle imprese nella lotta contro le infiltrazioni criminali – conclude il presidente Ance – è la condizione necessaria per dare agli imprenditori che quotidianamente affrontano sul campo le difficoltà del nostro mestiere un valido e necessario aiuto. Solo così, infatti, si può garantire al Paese una crescita sana e a vantaggio di tutta la collettività”.
(ITALPRESS).