Home Legalità Pagina 37

Legalità

Lamorgese “emersione lavoro nero per garantire dignità persone”

0

“L’emersione del lavoro nero riporterebbe a una condizione di legalità una realtà che riguarda quei lavoratori che di fatto sono impiegati nei campi, come braccianti, e nelle nostre case, come colf e badanti. Appare evidente, dunque, come l’intenzione del Governo e del ministero dell’Interno sia quella di garantire, ancor più nel contesto emergenziale che stiamo vivendo, la dignità delle persone, la sicurezza sanitaria, la tutela della legalità e le esigenze del mercato del lavoro”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

“L’obiettivo – ha sottolineato – è raggiungere, tanto più in un contesto come quello attuale, un punto di equilibrio che, con il concorso di tutti gli interlocutori istituzionali, coinvolga e garantisca le esigenze del mercato del lavoro e le condizioni di sicurezza dei lavoratori”.

“Con i ministri Bellanova, Provenzano e Catalfo – ha aggiunto – abbiamo lavorato per mettere a punto un’ipotesi di intervento normativo che, sulla base delle precedenti esperienze, consenta la possibilità di concludere un contratto di lavoro subordinato per chi è impiegato o lo è stato in modo irregolare nella filiera agricola, della cura alla persona e del lavoro domestico”.
(ITALPRESS).

De Raho “Le emergenze sono un’opportunità per le mafie”

0

“Sono preoccupato. Le mafie vengono a infiltrarsi ovunque abbiano opportunità. Nel momento in cui vi è una grande sofferenza economica, o interviene lo Stato con immediatezza e urgenza oppure per coloro che si troveranno a dovere affrontare una crisi senza precedenti e hanno bisogno di un forte sostegno il primo soggetto sarà la mafia o la ‘ndrangheta, la camorra, le organizzazioni criminali”. È quanto sostiene il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, in vista della fase 2 dell’emergenza coronavirus.

Per De Raho, l’usura è il “primo allarme. Segnali ce ne sono, ma evidentemente si riferiscono a vicende singole e riguardanti le fasce più deboli dove le mafie tendono a cercare il consenso. Il problema si porrà nel momento in cui le attività economiche più significative non riusciranno a trovare liquidità, che devono essere erogate con urgenza. Verifiche e accertamenti non devono mai ostacolare o ritardare l’erogazione delle liquidità e dei finanziamenti, ma devono esserci, sono necessarie”.

Secondo il Procuratore nazionale antimafia, nel “primo punto fondamentale della conversione del decreto legge liquidità andrebbe disposto il tracciamento”. Anche nel mercato delle mascherine “vi sono segnali di grande interesse da parte delle organizzazioni criminali – sottolinea De Raho -. Su questo abbiamo aperto un osservatorio molto ampio”.

E sul codice degli appalti, “andrà rivista una parte di quel codice – dice – perchè non sempre riesce a rilevare le effettive infiltrazioni mafiose. I controlli però vanno eseguiti. Se non ci saranno controlli le mafie si infiltreranno dappertutto. Bisognerà pensare a forme di controllo più rapide”.
(ITALPRESS).

#PalermoChiamaItalia, pronta la nave virtuale della legalità

0

È intitolata “il coraggio di ogni giorno” ed è dedicata all’impegno di tutti i cittadini che in questi mesi di emergenza del Paese, con responsabilità e sacrificio, hanno operato per il bene della collettività la manifestazione organizzata dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone, il 23 maggio, per commemorare le vittime delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio. Il programma della giornata è stato presentato nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il Presidente della Rai Marcello Foa, Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, Tina Montinaro, Presidente dell’associazione Quarto Savona Quindici, il Capo della Polizia Franco Gabrielli, il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, Marcello Ciannamea, Direttore Distribuzione Rai, Roberto Sergio, direttore Radio Rai e Lucia Azzolina, Ministra dell’Istruzione.

Le celebrazioni del XVIIIesimo anniversario degli attentati mafiosi, costati la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo, al giudice Paolo Borsellino e agli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina, assumeranno necessariamente una forma diversa dal passato a causa delle restrizioni necessarie per contenere la diffusione del virus Covid-19.

“In questa drammatica emergenza – ha spiegato la professoressa Falcone – si è scelto di celebrare il coraggio degli italiani che si sono messi al servizio del Paese in uno dei momenti più drammatici della sua storia recente. Medici, infermieri, esponenti delle forze dell’ordine, insegnanti, militari, volontari della Protezione civile, farmacisti, commercianti, rider, impiegati dei supermercati. Donne e uomini che hanno reso straordinario il loro ordinario impegno mostrando un’etica del dovere che richiama uno dei più grandi insegnamenti che ci ha lasciato Giovanni Falcone ”.

Ruolo fondamentale nel racconto di questo 23 maggio avrà la Rai, ormai da anni partner della Fondazione Falcone e del Ministero dell’Istruzione nelle commemorazioni della strage di Capaci e via D’Amelio, con un palinsesto denso di appuntamenti – approfondimenti, documentari, film – che partirà dal 18 maggio e culminerà il 23 maggio con due trasmissioni in diretta su Rai Uno: “Uno Mattina in Famiglia” e “Rai sì”. “La Rai – ha affermato il presidente della televisione pubblica Marcello Foa – partecipa con convinzione all’impegno del sistema Italia contro le mafie”. Ricordando i giorni delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, Foa ha anche osservato: “Sappiamo quanto quelle due date siano impresse nella memoria collettiva degli italiani, quanta rabbia suscitarono in noi. Ma ricordiamo anche lo straordinario spirito che pervase il Paese e come tutti ci stringemmo intorno allo Stato che seppe rispondere con efficacia alla sfida che gli era stata lanciata”.

La trasmissione “Uno Mattina in famiglia” narrerà un racconto che si muoverà tra passato e presente. Nella mattinata verrà rivissuto virtualmente il viaggio che la Nave della Legalità ogni anno ha fatto salpando da Civitavecchia e raggiungendo Palermo con a bordo migliaia di ragazzi. Quest’anno la Nave Splendid della SNAV, usata tradizionalmente per questo evento, è stata trasformata in ospedale galleggiante per gli ammalati di Covid-19. Verranno raccolte le testimonianze delle scuole che hanno partecipato negli anni scorsi al viaggio e i racconti di docenti e studenti che, nonostante l’emergenza, hanno proseguito la didattica da remoto, dimostrando che la scuola non si è fermata e ha reagito con coraggio e impegno.

Un impegno sottolineato dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. “La scuola – ha ribadito la Ministra – ha un ruolo fondamentale nella lotta contro la mafia. Spesso è l’unico avamposto dello Stato, l’unico riferimento di legalità per chi vive in ambienti difficili. E in questo periodo, seppur a distanza, continuiamo a essere presenti, a battere palmo a palmo il territorio nazionale perché nessuno sia lasciato indietro. Con la Nave della Legalità, anzi, vogliamo coinvolgere in questo racconto virtuale ancora più studenti rispetto a quanto fatto negli anni scorsi”.

Nel pomeriggio del 23 maggio, nel corso della trasmissione “Rai sì”, verranno ricordati gli agenti caduti a Capaci e in via D’Amelio con la deposizione di una corona di fiori presso il reparto scorte della Caserma Lungaro di Palermo, a cui prenderà parte Tina Montinaro, moglie di Antonio, il capo scorta del giudice Falcone. Sono previsti inoltre gli interventi dei vertici delle istituzioni e di esponenti del mondo dell’associazionismo antimafia. Parte fondamentale della trasmissione saranno le videointerviste e i collegamenti con quanti, in questo periodo di emergenza, giorno dopo giorno, hanno svolto e svolgono il proprio dovere anche a rischio della vita, per spirito di servizio. Alle 17.58, come ogni anno, ma stavolta senza la partecipazione dei cittadini, ci sarà il tradizionale momento del “Silenzio” sotto l’Albero Falcone, suonato da un trombettista della Polizia di Stato.

La Fondazione Falcone, vista l’impossibilità di organizzare cortei e raduni, ha organizzato infine un flash-mob per ricordare ed esprimere un pensiero di gratitudine a chi, nella lotta alla mafia, o nella dura battaglia contro la pandemia, ha fatto la propria parte. Nei giorni precedenti il 23 una serie di artisti, attori e musicisti italiani con piccoli video, che verranno trasmessi sui canali social della Fondazione Falcone, del Ministero dell’Istruzione e di PalermoChiamaItalia inviteranno i cittadini ad appendere un lenzuolo bianco dal balcone di casa e ad affacciarsi tutti insieme alle ore 18.

Il Ministero dell’Istruzione e la Fondazione Falcone racconteranno questo 23 maggio sui canali social attraverso gli hashtag #23maggio2020, #PalermoChiamaItalia #FondazioneFalcone e #ilcoraggiodiognigiorno. Per ulteriori informazioni e dettagli sul programma è possibile consultare le pagine www.miur.gov.it e www.fondazionefalcone.it. Sui due siti saranno progressivamente caricati materiali, foto, schede.

La manifestazione di commemorazione delle stragi mafiose del ’92 è promossa dal 2002 dal Ministero dell’Istruzione (MI) e dalla Fondazione Falcone e rientra in un percorso del Ministero dell’Istruzione per incoraggiare nelle scuole attività didattiche mirate alla cultura del rispetto e della legalità e per una cittadinanza attiva e responsabile. #PalermoChiamaItalia è stata realizzata negli anni anche grazie alla fattiva e quotidiana collaborazione fornita da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. L’evento in questi anni è andato arricchendosi di importanti contributi grazie agli accordi firmati con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM).

Un impegno confermato anche quest’anno dal Procuratore Cafiero de Raho, il quale, nel corso della conferenza stampa, ha sottolineato come, approfittando della crisi sanitaria che stiamo vivendo, le mafie “ricerchino consenso sociale e facciano reclutamento”. “Le mafie approfittano della sofferenza”, ha ricordato il Procuratore della DNA, per affermare che quella del 23 maggio è “una celebrazione quanto mai importante giacché aiuta i giovani a capire che i nostri modelli vanno cercati tra chi ha guardato al bene comune”. All’emergenza Covid-19 ha fatto riferimento anche il capo della Polizia Franco Gabrielli. “Viviamo un tempo sospeso – ha osservato – e sarebbe stato semplice passare oltre la data del 23 maggio. Invece, la Rai, il Ministero dell’Istruzione e la Fondazione Falcone hanno lavorato per ancorarci a due momenti che sono stati tragici per la nostra storia, ma che hanno rappresentato anche una ripartenza. Il Paese oggi deve trovare le forze per reagire, e i caduti di quella tragica stagione del ’92 sono modelli a cui ispirarci”.

(ITALPRESS).

Mattarella “Sconfiggeremo ed estirperemo le mafie”

“Oggi, 21 marzo, ricordiamo le donne e gli uomini che hanno pagato con la vita l’impegno coerente contro le mafie, la fedeltà alle istituzioni repubblicane, la libertà di sottrarsi al ricatto criminale e al giogo violento della sopraffazione. Questa Giornata della Memoria è nata nella società civile, tra i giovani che vogliono costruire il loro futuro nella dignità e nella legalità che, sola, può garantire il rispetto e la parità dei diritti delle persone. Il Parlamento, opportunamente, ha poi deciso di dare a questo giorno la solennità di una ricorrenza civile”. Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando – ha aggiunto – impone, quest’anno, di rimandare il momento in cui si leggeranno, nelle piazze d’Italia, i nomi delle vittime, dei martiri, dei servitori dello Stato che la disumanità mafiosa ha strappato ai loro cari e a tutta la società. Ma quei nomi, tutti i nomi, sono impressi nella nostra storia e nulla potrà cancellarli. Il ricordo si lega a un impegno civile: quelle testimonianze, quegli esempi indicano un percorso di civiltà. Le mafie cambiano le forme, i campi di azione, le strategie criminali. Si insinuano nelle attività economiche e creano nuove zone grigie di corruzione e complicità. Sono un cancro per la società e un grave impedimento allo sviluppo. Occorre vigilanza, e la consapevolezza deve farsi cultura. Occasioni come queste ci aiutano a riflettere insieme”.

“Sconfiggeremo ed estirperemo le mafie. Con l’azione delle istituzioni, con la coesione delle comunità, con il protagonismo dei cittadini. Il 21 marzo, giorno di primavera, anche in questo difficile anno è un giorno di speranza che dobbiamo far valere contro chi la speranza vuole sottrarre”, conclude il Capo dello Stato.
(ITALPRESS).

Targa in memoria 8 cronisti uccisi da mafia in Sicilia

0

Alla presenza dei familiari delle vittime è stata svelata a Palermo, nei saloni dell’Associazione siciliana della Stampa, una targa dedicata agli otto giornalisti uccisi dalla mafia in Sicilia. L’iniziativa è stata promossa dal Gruppo siciliano dell’Unione cronisti, Gruppo di specializzazione della Fnsi-Assostampa.

La targa è dedicata a Mauro Rostagno, ucciso nel 1988 alle porte di Trapani, a Giuseppe “Beppe” Alfano, assassinato nel 1993 a Barcellona (Me), a Cosimo Cristina ucciso a Termini (Pa) nel 1960, a Mauro De Mauro sequestrato e ucciso a Palermo nel 1970, a Giuseppe “Pippo” Fava ucciso a Catania nel 1984, a Mario Francese assassinato a Palermo nel 1979, a Giuseppe “Peppino” Impastato torturato e brutalmente ucciso a Cinisi (Pa) nel 1978 e a Giovanni Spampinato assassinato a Ragusa nel 1972.

Erano presenti Giulio Francese, Franca De Mauro, Mimma Barbaro Alfano, Sonia e Francesco Alfano e Francesca Andreozzi, nipote di Fava e presidente della Fondazione intestata al giornalista e scrittore di Palazzolo Acreide. Hanno partecipato alla cerimonia, tra gli altri, il presidente regionale dell’Assostampa Alberto Cicero, consiglieri regionali dell’Assostampa e dell’Ordine dei giornalisti ed i componenti del Consiglio direttivo regionale dell’Unione cronisti. A nome della Città di Palermo è intervenuto l’assessore comunale alle Attività produttive Leopoldo Piampiano.

“Prosegue il percorso dell’Unci siciliana sul tema della memoria. La data scelta per l’inaugurazione della targa non è casuale. Il 6 marzo 1942, infatti – ha sottolineato Leone Zingales, ideatore dell’iniziativa -, è la data di nascita di Mauro Rostagno, ucciso all’età di 46 anni alle porte di Trapani nel 1988. Oggi ricordiamo anche Giuseppe Francese, il più piccolo dei figli di Mario, che si è tolto la vita all’età di 36 nel settembre del 2002 poco prima della conclusione del processo d’appello contro i carnefici del cronista del Giornale di Sicilia. Giuseppe diede impulso all’indagine sulla morte del padre con puntuali dossier e scritti significativi. Da oggi, 6 marzo 2020, anche la sua storia farà parte della nostra storia”.
(ITALPRESS).

Mafia, Don Ciotti “Familiari vittime meritano considerazione”

0

Centinaia di familiari di vittime innocenti delle mafie provenienti da tutta Italia si sono riuniti in piazza Montecitorio, a Roma, per un presidio, nel corso del quale e’ stato illustrato un manifesto con una serie di richieste “di giustizia e di rispetto dei diritti stabiliti per legge”. “Non dobbiamo mai dimenticare le cose positive di questi anni, vogliamo continuare a dare fiducia alla politica seria – ha dichiarato don Luigi Ciotti -. Pero’ noi dobbiamo alzare la voce quando qualcuno sceglie il silenzio. Non possiamo stare zitti e inermi. La mafia piu’ pericolosa e’ la mafia delle parole, e’ immobilismo, la burocrazia, il promettere e non fare. La lotta alle mafie non puo’ diventare un esercizio retorico, uno strumento di facile consenso – ha sottolineato il presidente di Libera -. I familiari meritano considerazione e sono 25 anni che chiedono le stesse cose. Ora basta!”.

Con il manifesto, che è stato illustrato in piazza, si chiede alla politica di dare “delle risposte alle loro istanze e riteniamo sia una priorita’ modificare il senso stesso delle misure previste a favore delle vittime, in quanto ad oggi vengono definite ‘benefici’, mentre sarebbe giusto e culturalmente opportuno definirle ‘diritti'”, ha aggiunto don Luigi Ciotti.
(ITALPRESS).

STUDENTI – ATTORI PER RICORDARE STRAGE DI BOLOGNA

0

Fare memoria con il teatro scrivendo e interpretando un testo che debutterà a maggio nella rassegna delle scuole dell’Arena del Sole di Bologna. A cimentarsi con la scrittura teatrale e con l’esordio in palcoscenico gli studenti e le studentesse del liceo Laura Bassi e delle scuole Manzoni coinvolti nel progetto che Tomax Teatro dedica al 40esimo della strage di Bologna del 2 agosto 1980.

“Bologna non dimentica!”, questo il titolo del progetto ideato da Tomax Teatro, è nato da una proposta dello Spi-Cgil Emilia-Romagna con cui l’associazione Tomax Teatro collabora da anni. I professori concederanno le proprie ore di lezione per coinvolgere i ragazzi in un percorso creativo multidisciplinare che utilizza l’arte come strumento per fare memoria. Il primo incontro sarà con il giudice Libero Mancuso, lo storico e giornalista Gianni Flamini, Algide Melloni, l’autista del bus 37 che fece la spola tra la stazione e l’ospedale, Paolo Sacrati, sopravvissuto alla strage.

Seguiranno 24 appuntamenti mattutini con le singole classi, in cui i ragazzi faranno ricerche sulle tematiche esplorando nuove storie da poter trascrivere in chiave drammaturgica, fino alla stesura del copione teatrale che essi stessi interpreteranno nella messa in scena finale. Al ruolo di scrittore si aggiungeranno quindi quelli di attore, costumista, musicista, assistente alla regia, ed ogni studente avrà la possibilità di trovare la propria collocazione in base alle proprie inclinazioni. Lo spettacolo andrà in scena in maggio all’interno della rassegna che l’Arena del Sole dedica alle scuole, con la regia di Alice De Toma e Max Giudici, fondatori dell’associazione Tomax Teatro e che da dieci anni lavorano a progetti di teatro civile, sui filoni memoria, legalità e diritti.

Il percorso “Bologna non dimentica!”, rivolto alle nuove generazioni, vuole fare e conservare memoria favorendo contestualmente la partecipazione democratica e l’impegno civile, attraverso forme di espressione artistica come il teatro, la scrittura e il cinema, affinchè, scoprendo se stessi come parte di una collettività, diventino cittadini attivi e consapevoli.

Il progetto è offerto gratuitamente alle scuole grazie al sostegno dello Spi-Cgil Emilia-Romagna e della Fondazione del monte di Bologna e Ravenna, e gode del patrocinio di Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna, Assemblea Legislativa della Regione, ed è inserito all’interno del programma Concittadini dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna.
(ITALPRESS).

L’EUROPARLAMENTO RICORDA ROCCO CHINNICI

0

Rocco Chinnici, il magistrato che ideò il pool antimafia e che fu ucciso a Palermo il 29 luglio 1983, il 19 gennaio avrebbe compiuto 95 anni. Per ricordarlo è stata organizzata oggi al Parlamento europeo una conferenza sulla lotta alla criminalità organizzata, su iniziativa di Caterina Chinnici, eurodeputata Pd e figlia del giudice. Il capo dell’Ufficio istruzione del tribunale di Palermo fu ucciso in un attentato mafioso il 29 luglio 1983 insieme ai carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, e Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile di via Pipitone Federico, dove viveva il magistrato. “L’evento nasce dall’idea di dedicare un momento sulle tematiche legate alla criminalità organizzata. Il mio impegno è stato fin dall’inizio quello di tramandare il lavoro iniziato 40 anni fa a Palermo da mio padre. Lui è stato tra i primissimi a comprendere la pericolosità della mafia a capire cosa fosse realmente”, spiega Caterina Chinnici, aggiungendo che nonostante allora le intuizioni del magistrato non fossero comprese, hanno portato “al pool antimafia, al contrasto patrimoniale, e al dialogo con i giovani”.

Si è inoltre “creato un vero e proprio codice delle norme anti-mafia e la cooperazione è diventata elemento fondamentale del contrasto alla criminalità”. Oltre alla stessa Caterina Chinnici, componente della commissione europarlamentare per Libertà, Giustizia e Affari interni (Libe), sono intervenuti il fratello Giovanni, presidente della Fondazione Rocco Chinnici, il presidente della Libe Juan Fernando López Aguilar, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, e Vera Jourová, vicepresidente della Commissione Europea con deleghe ai valori e alla trasparenza. “Prendiamo sul serio il diritto alla sicurezza, il che significa combattere insieme la criminalità transfrontaliera, che è soprattutto criminalità organizzata”, ha detto López Aguilar, che ha aggiunto: “La criminalità di stampo mafioso la conosciamo dappertutto in Europa. Per questo bisogna condividere non solo il problema, ma anche la risposta”.

“Quello che può fare l’Europa oggi è togliere le frontiere, togliere gli ostacoli a un’immediata utilizzazione di dati, per una possibilità di lavorare meglio assieme”, ha affermato De Raho, sottolineando che “è importante aumentare il contrasto al riciclaggio, uno dei primi settori in cui le mafie si muovono, per questo è necessario un accesso aperto a tutti alle segnalazioni per operazioni sospette, grazie alle quali ogni Paese potrebbe trarre dalle segnalazioni raccolte in Europa elementi utili per approfondire e indirizzare ulteriori indagini sulle mafie”. Dopo la conferenza si è tenuto il “Concerto per la legalità” della Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri Sicilia, diretta dal maresciallo maggiore Paolo Sena, che hanno suonato, tra l’altro l’inno italiano e quello europeo.

(ITALPRESS).