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MATTARELLA RICORDA DALLA CHIESA

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“Nel trentasettesimo anniversario della strage di Via Isidoro Carini, rinnovo l’omaggio commosso del Paese e mio personale alla memoria del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della signora Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, vittime della barbarie mafiosa”. Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Innovatore attento e lungimirante – ha aggiunto -, il Generale Dalla Chiesa era mosso da una profonda fiducia nello Stato e nella sua capacità di sconfiggere le organizzazioni nemiche della sicurezza e della legalità repubblicana, anche quelle più subdole e pervasive; rifiutava il mito dell’invincibilità della mafia così come, nelle sue precedenti esperienze, non aveva mai accettato che si potesse cedere o indietreggiare davanti alla violenza terroristica”.

“La sua determinazione, sorretta da un profondo senso etico e istituzionale – ha sottolineato il Capo dello Stato -, si è tradotta in metodi di lavoro e modelli organizzativi originali, che hanno orientato il lavoro di successive generazioni di servitori dello Stato. Il suo sacrificio è stato il seme di una forte reazione civile che – anche attraverso nuovi strumenti normativi – ha prodotto un significativo incremento nella capacità di risposta e di contrasto alla violenza mafiosa”.

“Con sentimenti di partecipe emozione, rivolgo un particolare ricordo ad Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo. Il loro esempio di coraggio e generosa dedizione è comune a tanti uomini e donne che anche oggi, per motivi familiari o professionali, coscientemente condividono i rischi e le preoccupazioni di chi è esposto a tutela della libertà, della legalità e della giustizia. Con questo spirito, rinnovo alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo i sentimenti di solidarietà e vicinanza miei e dell’intera comunità nazionale”, ha concluso il Presidente della Repubblica.

BENI CONFISCATI, 1 MLN REGIONE LAZIO PER RIUTILIZZO

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La commissione Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Rodolfo Lena, ha approvato all’unanimità lo schema di deliberazione concernente direttive, criteri e modalità per la concessione di finanziamenti per la promozione di interventi volti a favorire il riutilizzo e la fruizione sociale dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata per le annualità 2019 e 2020. Oltre un milione e 112 mila euro le risorse disponibili a favore degli enti locali e delle associazioni del Terzo settore per interventi di ristrutturazione o recupero di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata acquisiti al patrimonio indisponibile degli enti locali.

Di questi, 280 mila euro sono destinati a finanziamenti per progetti presentati da Roma Capitale, oltre 552 mila euro per progetti presentati dai comuni del Lazio, dalle province e dalla Città metropolitana di Roma, mentre i restanti 280 mila euro sono destinati a finanziamenti presentati dalle organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri di recupero e cura dei tossicodipendenti e altre tipologie di cooperative di aiuto e assistenza.

“I beni confiscati nel Lazio sono 790 – ha spiegato il direttore della Direzione regionale affari istituzionali, personale e sistemi informativi, Alessandro Bacci – dei quali 448 in provincia di Roma, ubicati in 36 comuni; 208 in provincia di Latina (17 comuni); 97 in quella di Frosinone (13 comuni); 30 in provincia di Viterbo (6 comuni) e 7 in provincia di Rieti (2 comuni), per un totale di 74 comuni. Roma Capitale detiene 262 beni già assegnati ed altri in corso di assegnazione, mentre stiamo cercando di censire le assegnazioni che i comuni hanno dato in concessione alle associazioni del Terzo settore. Tuttavia non si deve pensare che i 790 beni siano solo ville e palazzi ma anche box. Un conto quindi è un bene riutilizzabile a fini sociali un conto una particella infinitesimale”.

Il relativo bando, ha confermato la dirigente dell’Area affari generali, sicurezza integrata e beni confiscati alla mafia, Maria Calcagnini, sarà pronto per fine agosto. “Un bene non ristrutturato diventa una sconfitta”, ha detto il presidente Lena che ha proposto di aumentare le risorse disponibili nel prossimo bilancio.

Alla seduta, ultima prima della pausa estiva, erano presenti i consiglieri Sara Battisti (Pd), Chiara Colosimo (FdI), Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali), Valentina Corrado (M5S) e Marta Leonori (Pd).

VENETO, PARTI SOCIALI E REGIONE SIGLANO PROTOCOLLO

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“Riempie il cuore vedere come tutte le parti sociali, gli interlocutori istituzionali e gli stakeholder del Veneto si sono riuniti intorno a un tavolo per firmare un accordo che crea una rete regionale per la tutela della legalità e soprattutto un osservatorio sul territorio affinchè nessuno possa creare il minimo di substrato che possa favorire condizioni di criminalità e violazione organizzata delle leggi”. Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta l’obbiettivo raggiunto, a Palazzo Balbi, con la firma del Protocollo d’intesa con le parti sociali a della legalità.
Documento siglato, con regia regionale, da tutti i rappresentanti sindacali e delle istituzioni locali oltre che delle organizzazioni di categoria, imprenditoriali, economiche, produttive e professionali. Ogni firmatario si è assunto l’impegno di promuovere e diffondere iniziative per favorire la legalità e sostenere azioni che prevengano e contrastino la criminalità organizzata”.
“Solo facendo squadra si combatte l’illegalità – prosegue il governatore -. Lo abbiamo constatato in molti casi e oggi, in particolare, i Veneti stanno dando la dimostrazione di essere un grande popolo, nel momento che tutti i suoi rappresentanti si ritrovano insieme per dire che gli obbiettivi comuni sono legalità, pulizia, rigore. Questo perchè il desiderio comune è vivere in una regione che sia esente da fatti e atteggiamenti criminosi”.
“Siamo in un momento storico importante per il Veneto – conclude Zaia – abbiamo in corso la realizzazione della Pedemontana, ci aspettano le Olimpiadi invernali del 2026 e prima ancora i Mondiali di Sci. Sono grandi eventi; grandi per richiamo ma anche per sforzi economici, investimenti e importanti movimentazioni di denaro. è chiaro che questo denaro deve dare frutto percorrendo le vie giuste ed essere impiegato in piena trasparenza e totale legalità. Per esserne sicuri è indispensabile la piena collaborazione tra le varie istituzioni, le amministrazioni, le categorie e le parti sociali. Questa è la direzione del protocollo sottoscritto”.

ZINGARETTI “STATO PIÙ FORTE DELLE MAFIE”

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“Noi non interpretiamo la lotta alle mafie come una delega, ma come un’assunzione di responsabilità. Lo Stato è più forte dei poteri criminali e delle mafie”. Lo ha detto Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, presentando il quarto rapporto sulle mafie nel Lazio.

Zingaretti, nel suo discorso al Wegil di Trastevere, ha evidenziato tre punti che rendono “importante” il rapporto. “Il primo è relativo alla pubblicazione che avviene da parte delle istituzioni dello Stato e non da parte di altri enti; il secondo riguarda la distribuzione in tutte le scuole e le università. Infine – ha aggiunto Zingaretti – è importante per capire come si possono trasformare i ‘non luoghi’ dei beni confiscati”.

“Vogliamo che la battaglia per la legalità sia di massa, diffusa e fatta dalle persone. La parola ‘confisca’ è uno strumento importante, ma dopo di essa c’è un altro pezzo che deve lasciare spazio alla parola ‘riconsegna’ per i cittadini”, ha sottolineato.

MATTARELLA “REPUBBLICA SI INCHINA NEL RICORDO DI GIULIANO”

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“Nel quarantesimo anniversario del barbaro omicidio, la Repubblica si inchina nel ricordo di Boris Giuliano, funzionario della Polizia di straordinarie capacità, servitore dello Stato fino al punto di pagare con la vita il coerente impegno per la legalità e la giustizia”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“In questo giorno di memoria – ha aggiunto – desidero esprimere vicinanza e solidarietà ai familiari, a chi ha potuto conoscerlo e apprezzarlo, ai colleghi che hanno continuato con lo stesso coraggio l’azione di contrasto alla mafia e al crimine organizzato. Boris Giuliano è stato assassinato perchè, grazie alle sue qualità investigative e all’efficacia di metodologie innovative, aveva inferto duri colpi a cosa nostra, svelando catene di comando e portando alla luce legami internazionali, che sostenevano il traffico della droga. L’esito dei procedimenti giudiziari e le condanne definitive inflitte all’intero vertice mafioso dimostrano i grandi meriti di Boris Giuliano e il contributo prezioso che da Capo della Squadra Mobile di Palermo ha fornito anche a quanti ne hanno continuato l’impegno contro organizzazione e interessi criminali”.

“Il ricordo di Boris Giuliano – ha sottolineato il Capo dello Stato – rafforza la consapevolezza del valore della legalità come condizione di libertà e di coesione sociale e, con essa, l’impegno responsabile dell’intera comunità nazionale per giungere al definitivo sradicamento del criminale fenomeno mafioso”, ha concluso Mattarella.

LOMBARDIA, COSTITUITO ORGANISMO ANTICORRUZIONE

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La Giunta regionale della Lombardia, su proposta del presidente Attilio Fontana, ha designato i sette componenti dell’Organismo Regionale Anti Corruzione (Orac), che la legge prevede debbano essere indicati dall’Esecutivo di Palazzo Lombardia. Si tratta di: Giovanni Canzio (presidente), Mario Forchetti, Umberto Fantigrossi, Maurizio Bortoletti, Arturo Soprano, Alessandro Bernasconi e Attilio Iodice. A loro si aggiungono, in base alla legge, i due componenti espressione delle minoranze consiliari, Stefano Bignamini e Marcelli Crivellini, indicati attraverso una comunicazione del presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi.
L’Organismo Regionale Anti Corruzione, costituito da 9 membri, è stato istituito lo scorso 18 settembre, con una legge del Consiglio regionale, sostituendo e riunendo le competenze  di Arac, del Comitato controlli e del Comitato per la legalità e la trasparenza. Ha il compito di vigilare sulla trasparenza e la regolarità degli appalti e sulla fase esecutiva dei contratti, di valutare e rafforzare l’efficacia del sistema dei controlli interni oltre che supportare nell’attuazione e nell’aggiornamento dei piani di prevenzione.
“Rispetto ai precedenti organismi – spiega il presidente della Regione, Attilio Fontana – l’Orac avrà funzioni aggiuntive, come l’indirizzo e il coordinamento del sistema dei controlli interno degli enti del Sistema regionale, oltre al monitoraggio delle procedure di acquisto delle aziende sanitarie, in stretto raccordo con l’Agenzia di controllo del servizio socio-sanitario”.
“Un organismo – prosegue Fontana – che, come ho già avuto modo di dire al momento della sua nascita, è patrimonio di tutta la Lombardia e ha la finalità di dotare le nostre istituzioni di uno strumento idoneo al contrasto della corruzione”.
L’obiettivo della Giunta regionale è quello di garantire autonomia e indipendenza attraverso professionisti con profili di alto profilo e competenza indiscutibili.

FIRMATO PROTOCOLLO TRA MIBAC E GUARDIA FINANZA

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Il Ministro per i beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, e il Comandante generale della Guardia di Finanza, generale Giuseppe Zafarana, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa volto a promuovere un costante interscambio di dati, notizie e informazioni utili per le attività di rispettiva competenza nonchè a potenziare le iniziative a contrasto dei fenomeni di frode connessi con le pubbliche erogazioni.

In questa prospettiva, si legge in una nota, “i nuovi rapporti di partenariato perseguono l’obiettivo di orientare i controlli nel settore della spesa pubblica, in base a mirate analisi di rischio, attinenti, tra l’altro, all’attuazione del programma del ‘bonus cultura 18 app’, settore nel quale i Reparti della Guardia di Finanza hanno già accertato importi indebitamente utilizzati per oltre 1.600.000 euro, nei confronti di oltre 700 soggetti”.

Le linee di collaborazione consentiranno tra l’altro alla Guardia di Finanza, di concerto con il Mibac, di valorizzare e promuovere il proprio patrimonio storico, artistico e architettonico.

“Sono particolarmente soddisfatto della firma di questo accordo che rafforza – ha dichiarato Bonisoli – le collaborazioni in atto con la Guardia di Finanza. Nel pieno rispetto delle attribuzioni rimesse alle varie forze di polizia, abbiamo individuato spazi significativi per rendere ancora più efficaci e sinergici i rapporti tra Mibac e Guardia di Finanza. Le competenze di polizia economico-finanziaria del Corpo sono per noi, soprattutto in questa fase, un notevole valore aggiunto, specie nell’ambito di progetti riguardanti i controlli su interventi di grande rilevanza e impatto economico sui territori. Penso altresì alle comuni iniziative da realizzare per la tutela, la promozione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico della Guardia di Finanza, anche per amplificare quel messaggio di cultura e legalità che riflette un binomio straordinariamente importante per questo Ministero”.

CRIMINI INFORMATICI, ACCORDO POLIZIA DI STATO-CONSOB

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Siglato a Roma l’accordo tra Polizia di Stato e Consob per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici. La convenzione – firmata dal Capo della Polizia, Franco Gabrielli, e dal presidente della Consob, Paolo Savona – rientra nell’ambito delle direttive impartite dal Ministro dell’Interno per il potenziamento delle attività di prevenzione della criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con gli operatori che forniscono prestazioni essenziali. L’accordo ha durata triennale.