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GOVERNATORE PUGLIA RICEVE PREMIO LIVATINO

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“Essere delle persone perbene non è una cosa che si fa una volta per tutte. E’ una cosa che si fa tutti i giorni, tutti i minuti, e bisogna esercitare su se stessi un forte controllo. Quindi essere vicini al ricordo di Rosario Livatino non significa solo partecipare alle cerimonie, ma soprattutto essere coerenti con la sua vita. E’ stato il mio primo collega anziano, con lui ho cominciato il lavoro, abbiamo fatto tante cose importanti insieme, io ho imparato tanto da lui. Ricordo che l’ultimo giorno in cui l’ho visto è stato il giorno nel quale lui mi ha invitato a cena. Ero stato appena trasferito e, nel corso di quella chiacchierata, mentre dividevamo il pane, mi ha dato quei consigli professionali e umani che io ho tenuto presente sempre nella mia vita”.

Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che a Spinazzola, presso l’Istituto Comprensivo Giuseppe Mazzini, ha ricevuto il Premio internazionale all’Impegno sociale 2018 XXIV Memorial “Rosario Livatino, Antonino Saetta, Gaetano Costa”, in occasione del 28esimo anniversario dell’uccisione per mano della mafia di Rosario Livatino e del 30esimo di Saetta, e in ricordo degli Eroi: gli agenti di Polizia Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinari e uomini della scorta del giudice Giovanni Falcone.

La motivazione del premio al presidente Emiliano è “per l’impegno profuso da Magistrato e Politico a servizio della Giustizia avendo come riferimento il Giudice Rosario Livatino”.
La cerimonia è stata organizzata dal Comitato spontaneo Antimafia “Livatino – Saetta – Costa” in collaborazione con le Famiglie dei giudici Eroi, con il Comitato Livatino, Saetta, Costa per la Puglia e il Polieco di Roma.

BONAFEDE “TRASMETTERE VALORI LEGALITÀ AI GIOVANI”

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“Sulle nuove generazioni si può giocare la sfida più importante in termini di educazione e prevenzione. Vivere cultura e giustizia come due comportamenti stagni è sbagliato”. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel corso della firma del protocollo “Diffondere i valori e i principi della democrazia rappresentativa e della Costituzione attraverso la realizzazione di un piano di incontri negli istituti penitenziari minorili”.

“Noi non ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale trasmettere un’esperienza, lo Stato che si fa carico del trasmettere la storia civica alle nuove generazione, i valori della democrazia e legalità – ha aggiunto Bonafede -, trasmettere i valori della legalità ai giovani”.

Per il ministro della Giustizia “oggi, c’è una situazione grave, relativa al settore della criminalità giovanile, e la cultura può cambiare la vita, può avere una finalità terapeutica. Vogliamo dire ai ragazzi che lo Stato c’è, non ci si dimentica dei ragazzi o di chi vive in condizioni difficili”.

MATTARELLA “AVVOCATI SVOLGONO RUOLO TUTELA COSTITUZIONE”

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“Gli avvocati svolgono un ruolo di grande importanza nella promozione e nella tutela dei valori costituzionali, oltre che nello sviluppo del pensiero giuridico”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al XXXIV Congresso Nazionale Forense, che si è tenuto a Catania.

“Per continuare a garantire il rispetto dei diritti fondamentali e la corretta applicazione della legge, al servizio dei cittadini, è necessario – sottolinea il Capo dello Stato – che la professione forense venga esercitata con autonomia, aggiornando la propria formazione e le proprie competenze, nella osservazione di rigorose regole deontologiche, profili entrambi cui il Consiglio nazionale forense dedica particolare attenzione”.

“Il congresso – aggiunge Mattarella – rappresenta un importante appuntamento di confronto e di dibattito sulla funzione sociale dell’Avvocatura, come delineata dalla Costituzione, calata in una realtà in continuo cambiamento”.

A DAVI E PIERVINCENZI PREMIO BORSELLINO

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Il Premio Nazionale ‘Paolo Borsellino’ quest’anno è stato assegnato al giornalista di Rai 2 Daniele Piervincenzi, e al massmediologo Klaus Davi blogger dell’Huffington Post ed editorialista delle reti Mediaset.

Il riconoscimento verrà assegnato anche a Marilena Natale, cronista sotto scorta, autrice di inchieste sulla Camorra. La premiazione è prevista il 27 ottobre a Pescara.

Daniele Piervincenzi ha realizzato numerose inchieste per il programma di Rai 2 “Nemo” tra cui una che culminò in una famosa aggressione da parte di un esponente del clan spada di Ostia.

Klaus Davi è autore di documentari sulla ‘Ndrangheta calabrese ripresi anche da testate estere come El Pais, la Tv Svizzera, la Tv olandese.

Il premio Borsellino è presieduto da Giovanni Legnini, nella giuria figurano il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho e don Aniello Manganiello.

BENI CONFISCATI, REGIONE LOMBARDIA FIRMA PROTOCOLLO

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L’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, ha preso parte, al Palazzo di Giustizia di Milano, alla conferenza stampa per la firma del Protocollo d’Intesa per la gestione e lo sviluppo dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate.
L’appuntamento è stato promosso dal Tribunale di Milano insieme all’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), Prefettura di Milano, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, Ordine degli Avvocati di Milano, Comune di Milano e Regione Lombardia.

L’obiettivo del documento, siglato per la Regione dall’assessore De Corato, è la realizzazione di un tavolo tecnico per la verifica delle modalità adottate nella gestione dei beni sequestrati e confiscati, la salvaguardia e la gestione ottimale dei beni affinchà sia favorita una loro destinazione sociale virtuosa in tempi rapidi e la tutela dell’unità aziendale e dell’occupazione nelle aziende confiscate. Previsti percorsi di formazione rivolti a tutti i soggetti coinvolti per implementare le conoscenze e migliorare l’efficacia degli interventi.

“Regione Lombardia – ha dichiarato l’assessore De Corato – ha accolto con favore l’invito del Tribunale di Milano ad aderire al documento che ho l’onore di sottoscrivere, su delega del Presidente Fontana. L’impegno di Regione Lombardia è stato sancito nel 2011 dalle leggi regionali 2 e 9. Tali leggi sono state successivamente riformate dalla legge regonale 24 giugno 2015, numero 17 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione della cultura della legalità), nata sulla spinta di tre iniziative, due provenienti dai gruppi consiliari e una dalla Giunta, e quale risultato di un lavoro sinergico tra la Commissione speciale Antimafia, la commissione Affari Istituzionali del Consiglio regionale e la Giunta”.

“La Lombardia – ha sottolineato l’assessore alla Sicurezza – rientra tra le regioni con il maggior numero di beni immobili e aziende sequestrati e confiscati: ad ottobre 2017, i beni presenti la rendono la quinta regione per numero di immobili confiscati, dopo la Sicilia, la Calabria, la Campania e la Puglia”.

“A fine gennaio 2018 la Giunta regionale – ha aggiunto De Corato – ha approvato la prima relazione sullo stato di attuazione della l.r. 17/2015 finanziando il Fondo per la destinazione, il recupero e l’utilizzo a fini sociali o istituzionali dei beni confiscati alla criminalità, con 3.375.000 euro. Le somme sono state destinate, ad oggi, a circa 30 Comuni, assegnatari, da parte dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), di beni confiscati”.

La provincia di Milano è tra quelle con il maggior numero di beni in gestione all’Agenzia nazionale (833). Seguono Monza Brianza (380), Varese (145) e Brescia (136) e, a distanza, le altre province.

“Per quanto concerne il protocollo – ha concluso l’assessore regionale – questi gli impegni che si assumerà Regione Lombardia, pur nei limiti delle effettive disponibilità di bilancio e compatibilmente con l’attribuzione di pertinenti competenze alle strutture regionali: verificare ed eventualmente rivalutare le azioni nei confronti degli Enti Locali volte al recupero e riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, prevedendo un possibile incremento del Fondo; realizzare corsi di formazione, in collaborazione con Università e ANBSC, razionalizzare gli inventari dei beni mobili e immobili. Impegni che coincidono con le azioni previste dal Programma Regionale di Sviluppo della XI Legislatura. E’ necessario dunque che tutti i soggetti istituzionali coinvolti operino al fine di conciliare nel modo più efficace possibile il patrimonio di beni disponibili per il recupero sociale con le istanze di utilizzo espresse dal territorio”.

CORLEONE DEDICA STRADA RIINA A GIUDICE TERRANOVA

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La commissione straordinaria del Comune di Corleone ha deciso di intitolare un asilo nido comunale, recentemente ristrutturato in via Punzonotto, alle sorelline Caterina e Nadia Nencioni, vittime innocenti all’età di nove anni e di cinquanta giorni della strage di Via dei Georgofili del 27 maggio 1993.

La cerimonia si terrà sabato 17 novembre alle 10. Sempre sabato la Commissione intitolerà via Scorsone, strada in cui abitava il boss Toto Riina, al giudice Cesare Terranova, che per primo intuì la caratura criminale dei boss corleonesi. 

Terranova, insieme a Lenin Mancuso, fu ucciso dalla mafia il 25 settembre 1979 alla vigilia del suo insediamento nelle funzioni di capo dell’Ufficio Istruzione presso il Tribunale di Palermo. 

NASCE CONFISCATI BENE 2.0

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E’ online Confiscati Bene 2.0, il primo portale nazionale per la trasparenza e la promozione del riutilizzo dei beni confiscati alle mafie realizzato dall’Associazione Libera con la collaborazione di OnData e Fondazione TIM.

Grazie alla legge 109 del 1996, i beni confiscati, una volta sottratti alle organizzazioni criminali, vengono riutilizzati a fini sociali mediante l’assegnazione a soggetti – Associazioni, Cooperative, Comuni, Province e Regioni – in grado di restituirli alla collettivita’ per valorizzarli e riqualificare il contesto culturale, sociale e urbano del territorio.

“Confiscati Bene 2.0 – spiega TIM in una nota – promuove con trasparenza il riutilizzo sociale dei beni sottratti raccogliendo e presentando informazioni open data complete, fruibili, aggiornate, tanto sul bene quanto sulla sua destinazione. Il portale monitora gli oltre 14mila immobili confiscati alle mafie creando di fatto un punto di riferimento importante per chi e’ interessato ad operare in questo contesto”.

La piattaforma, basata su tecnologie Open-Source, raccoglie inoltre il racconto di oltre 700 pratiche di riutilizzo istituzionali e sociali che possono ispirare proposte di ulteriori nuovi progetti.
Il portale e’ stato presentato a Roma presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana nel corso di un incontro al quale hanno partecipato, tra gli altri, Franca Imbergamo (Sostituto Procuratore Nazionale della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo), Simona De Luca (Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri), Stefano Caponi (Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalita’ Organizzata), Loredana Grimaldi (Direttore Generale di Fondazione TIM), Davide Pati (Associazione Libera), Andrea Borruso (Presidente Associazione OnData), Gianpiero Cioffredi (Presidente Osservatorio sulla legalita’ e la sicurezza della Regione Lazio).

IL PREMIO DON PUGLISI NEL NOME DEI PIÙ DEBOLI

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“A Palermo Don Pino ha testimoniato il volto di un Vangelo che si incarna che guarda con simpatia e amicizia gli uomini e le donne. Un Vangelo che intercetta tutto quello che c’è di buono e di vero negli uomini. Papa Francesco, con la sua visita, ci ha aiutati a dire che anche nel cuore di chi è mafioso c’è sempre il volto di un fratello a cui dire con un sorriso o con una parola che si può e si deve cambiare. Il Beato Puglisi è testimone di un Vangelo che riesce a cambiare e a trasfigurare, la sua è stata una vita che ha detto in tutto e per tutto che è possibile cambiare rotta”. Sono le parole dell’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, sul palcoscenico del teatro Politeama per la quattordicesima edizione del premio internazionale Beato Pino Puglisi.

I sette premiati di quest’anno hanno speso le loro vite a favore dei più deboli, hanno profuso un impegno per cambiare e rendere migliore la vita di qualcuno.

Si tratta del il sacerdote Ibrahim  Alsabagh, che opera in Siria, parroco di San Francesco d’Assisi ad Aleppo Ovest, terra martoriata dalla guerra; monsignor Augusto Paolo Lojudice, vescovo ausiliare di Roma; Giuseppe Giordano, ordinario di Idraulica agraria all’università di Palermo; il giornalista Angelo Morello e la moglie Roberta, che dopo aver perso la figlia Livia hanno creato un’associazione in suo nome con fini sociali; Vincenzo Morgante, direttore di TV2000; Teresa Nicoletti, medico chirurgo, mezzosoprano e compositrice, fra l’altro dell’aria sacra “Padre Pino Puglisi, Anima Beata”; Massimo Toschi, insegnante e politico, che ha dedicato la vita ai poveri e alla pace, per nulla frenato dalla disabilità causata da una poliomielite contratta a undici mesi.

Un riconoscimento è andato anche ai rappresentanti delle forze dell’ordine e, sul palco, una targa è stata consegnata al prefetto di Palermo, Antonella De Miro, e una al questore, Roberto Cortese.

L’edizione di quest’anno è stata dedicata a tutti i bambini yemeniti che soffrono e in particolare ad Amal, la piccola morta per fame, a sette anni, qualche settimana fa, la cui foto era finita sul New York Times per sensibilizzare l’opinione pubblica a proposito di un conflitto dimenticato da molti.

Padre Antonio Garau, che organizza l’evento con l’associazione “Giovani 2017 3P” presieduta da Gemma Ocello, e il direttore artistico Francesco Panasci sono fin da adesso al lavoro per preparare la prossima edizione del premio, la numero 15.