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STRAGE CAPACI, MARIA FALCONE “SIMBOLO UNITÀ”

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“Da 27 anni l’anniversario della strage di Capaci simboleggia l’unità della nazione nella lotta alle mafie e nella difesa della democrazia, della libertà e della legalità. Il 23 maggio si rende onore non solo a mio fratello Giovanni, a sua moglie Francesca Morvillo a Paolo Borsellino e agli eroici agenti delle scorte, ma anche a tutti gli altri uomini e donne delle istituzioni che hanno sacrificato le loro vite per tutti noi. Il mio augurio è che nessuna polemica sporchi le celebrazioni in ricordo delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. È fondamentale che quel giorno, come accade da 26 anni, le istituzioni confermino con la loro presenza l’impegno dello Stato a portare avanti gli ideali a cui Giovanni Falcone ha dedicato la sua vita fino all’estremo sacrificio”. Lo dice, alla vigilia delle commemorazioni delle stragi di Capaci e via D’Amelio, Maria Falcone, sorella del giudice ucciso dalla mafia il 23 maggio del 1992 e presidente della Fondazione che porta il nome del magistrato.

“E’ importantissimo che tanti cittadini testimonino, partecipando alle manifestazioni, che la Sicilia rifiuta a viso aperto la mafia. – spiega -. Niente deve incrinare l’entusiasmo e la gioia delle migliaia di bambini e ragazzi delle scuole di tutta Italia che vengono a Palermo e che vivono questo appuntamento come il coronamento di un anno di studio e di impegno sui temi della legalità e della democrazia. Il 23 maggio è soprattutto per loro”.

“Il 23 maggio dovremmo essere tutti uniti per onorare chi per lo Stato si è sacrificato – sottolinea Tina Montinaro, vedova di Antonio, caposcorta del giudice Falcone, morto con lui a Capaci -. E’ fondamentale che domani le istituzioni siano presenti per celebrare la memoria di Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia. Dovremmo essere felici che, dopo 27 anni, decine di migliaia di ragazzi continuino a ritrovarsi a Palermo per onorare i nostri caduti”. “Durante tutto l’anno vado nelle scuole a parlare con gli studenti perché credo nell’importanza di educarli ai valori dell’antimafia – aggiunge -. Vederli arrivare a Palermo, in un giorno che da giorno di lutto è diventato una festa, mi conferma l’importanza del lavoro che quotidianamente facciamo. Diamo a loro domani un esempio di unità nazionale”.

SCUOLAZOO, COMMUNITY 3,7 MLN STUDENTI “NO MAFIA”

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Anche quest’anno ScuolaZoo, la Community online di studenti più grande d’Italia con 3,7 milioni di followers, ha partecipato alla Nave della Legalità per ricordare il XXVII anniversario delle stragi di Capaci e Via d’Amelio.

Tre rappresentanti della community sono salpati con la Nave della Legalità da Civitavecchia il 22 maggio e sono scesi a Palermo la mattina del 23, dove ad aspettarli hanno trovato, nella folla, tutti i R.I.S.- Rappresentanti d’Istituto ScuolaZoo Siciliani con i quali hanno assistito poi ai momenti più istituzionali in Aula Bunker all’Ucciardone.

Gli studenti che hanno partecipato, hanno intervistato importanti cariche dello Stato e della scena antimafia italiana: da Cafiero De Raho a Marco Bussetti, Pietro Grasso, Filomena Albano e Nicola Zingaretti.

A tutti hanno posto una domanda: “Secondo l’ultima Relazione Semestrale, la DIA sottolinea come nell’ultimo quinquennio ‘non solo ci siano stati casi di mafiosi con età compresa tra i 14 e i 18 anni, ma che la fascia tra i 18 e i 40 anni abbia assunto una dimensione considerevole e tale, in alcuni casi, da superare quella della fascia 40-65, di piena maturità criminale’. Noi di ScuolaZoo siamo il media brand degli studenti delle scuole superiori italiane e usiamo tutti i mezzi in nostro possesso per sensibilizzare i ragazzi al tema antimafia. La sensibilizzazione non è abbastanza: quali sono i programmi del Governo per evitare che i giovani adolescenti si avvicinino alla mafia? Come possiamo noi media dei ragazzi aiutare perché questo non avvenga?”.

Tutti gli intervistati hanno lanciato messaggi di fiducia e di coraggio, incitando i ragazzi ad essere quel cambiamento per il quale Falcone, Borsellino e tanti altri eroi hanno speso la loro stessa vita.
Il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha sfilato per parte del corteo proprio al fianco dei R.I.S.-Rappresentati d’Istituto ScuolaZoo della scuole siciliane.

“ScuolaZoo, si impegna 365 giorni l’anno per sensibilizzare milioni di studenti sul tema della Lotta alla Mafia – spiegano i promotori -. Proprio attraverso il progetto R.I.S. e attraverso le Assemblee d’Istituto ScuolaZoo portiamo nelle scuole personalità come Luigi Leonardi, testimone di giustizia che racconta agli studenti come ha detto no alla Mafia e perché, per quanto spaventoso, sia importante alzare la testa e dire no. Come lui anche Benedetto Zoccola e Marco Ligabue sono entrati nelle scuole con ScuolaZoo per raccontare la loro storia di ribellione a Cosa Nostra. La partecipazione alla nave della Legalità diventa, così, per la community ScuolaZoo e tutti i suoi studenti un momento magico di celebrazione, di riflessione e commemorazione. Allo stesso tempo i social hanno permesso ai membri della communirt di esserci, da Aosta a Palermo, chi fisicamente e chi virtualmente, ma presente. ScuolaZoo si conferma una community viva, fatta di persone che condividono la stessa voglia di cambiare non solo la scuola, ma l’intero sistema paese”, concludono.

MATTARELLA “RISCOSSA PROSEGUA FINO A SCONFITTA MAFIA”

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“A ventisette anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, legate dalla medesima, orrenda strategia criminale, la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime e si stringe ai familiari. Vanno ringraziati quanti da una ferita così profonda hanno tratto ragione di un maggior impegno civico per combattere la mafia, le sue connivenze, ma anche la rassegnazione e l’indifferenza che le sono complici”. Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“I nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina sono indimenticabili. Nella loro disumanità gli assassini li hanno colpiti anche come simboli – a loro avversi – delle istituzioni democratiche e della legalità – aggiunge Mattarella -. Il loro sacrificio è divenuto motore di una riscossa di civiltà, che ha dato forza allo Stato nell’azione di contrasto e ha reso ancor più esigente il dovere dei cittadini e delle comunità di fare la propria parte per prosciugare i bacini in cui vivono le mafie”.

“Questa riscossa ha già prodotto risultati importanti. Ma deve proseguire. Fino alla sconfitta definitiva della mafia, che Falcone e Borsellino hanno cominciato a battere con il loro lavoro coraggioso, con innovativi metodi di indagine, con l’azione nei processi, con il dialogo nella società, nelle scuole, soprattutto con una speciale attenzione all’educazione dei giovani. Giovanni Falcone avrebbe da pochi giorni festeggiato i suoi 80 anni. La mafia sanguinaria ha spezzato la sua vita, ma non il suo esempio di magistrato, il suo insegnamento di uomo delle istituzioni, la sua testimonianza civile – sottolinea il capo dello Stato -. Falcone, come Cesare Terranova, Gaetano Costa, Rocco Chinnici, non era mai arretrato davanti alla minaccia criminale. Anzi, è stato determinante nel costruire strumenti più idonei di contrasto alla mafia, istruendo il primo maxi-processo, svelando aspetti non conosciuti dell’organizzazione criminale, contribuendo a far nascere la Procura nazionale e le Direzioni distrettuali antimafia. L’eredità costituita dalle sue conoscenze, dalla sua tenacia, dal suo rigore etico, è un patrimonio preziosissimo”, conclude Mattarella.

 

OSTIA, NUOVA VITA PER UNA BISCA SEQUESTRATA

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Una sala slot di Ostia sottratta al clan Spada trova una nuova destinazione, con un inedito programma di prevenzione e di contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo.

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, accompagnato dal presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione, Gianpiero Cioffredi, ha presentato il progetto ‘Game Over’ che si svolgerà all’interno dell’ex bisca di via Carlo del Greco, sequestrata nel gennaio scorso al clan Spada per cui è in corso presso il Tribunale di Roma il processo per associazione di stampo mafioso. 

È la prima volta in Italia che una sala giochi sequestrata alla criminalità organizzata diventa luogo di prevenzione dal gioco di azzardo. Il progetto rientra nell’ambito dell’accordo sottoscritto con il Tribunale di Roma per la realizzazione del programma “Talento & Tenacia – Crescere nella Legalita’”.

L’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza Asilo Savoia proporrà un laboratorio rivolto ai giovani, per istruirli e aiutarli a riconoscere i meccanismi che conducono alla patologia da gioco. I ragazzi coinvolti sperimenteranno dal vivo, in un ambiente ricreato nei minimi dettagli, gli stimoli che alimentano gli impulsi a giocare d’azzardo e ciò che contribuisce a mantenere comportamenti disfunzionali. I protagonisti saranno studenti della scuola secondaria. 

Oltre all’esperienza diretta nell’ex Sala Slot di Ostia, i giovani potranno beneficiare di un set di tre incontri da quattro ore ciascuno, preceduti da momenti preparatori con le scuole coinvolte.

Gli obiettivi, oltre a quello del contrasto del gioco d’azzardo, sono la promozione della legalità e l’informazione sulla distribuzione territoriale di mafie e beni confiscati. Il programma verrà svolto da esperti del settore e si avvarrà della collaborazione con l’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità e l’Osservatorio sul Gioco di Azzardo della Regione Lazio.

 

SALVINI “PRIORITÀ ALL’ANTIMAFIA DEI FATTI”

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“Per me la lotta alla mafia è ricordare i giudici Borsellino, Falcone e Livatino, quella è l’antimafia dei fatti”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini,in diretta su facebook, da Monteroni d’Arbia (Siena), dove ha visitato l’azienda agricola “Suvignano Srl”, bene confiscato alla mafia.

“La lotta alla mafia sarà una priorità mia e del governo e mi piacerebbe essere ricordato come chi con altri ha combattuto il crimine organizzato”, ha aggiunto il vicepremier.

Il ministro ha anche sottolineato la necessità di snellire le procedure di sequestro e confisca dei beni che attualmente sono troppo lunghe così da “riutilizzarli bene ed in fretta”. L’obiettivo secondo Salvini deve essere riportare questi beni confiscati a produrre oppure trasformarli in edifici utili alla collettività: scuole, case di riposo per anziani, commissariati e caserme per le forze dell’ordine. “Soprattutto per le aziende – ha detto il ministro – mi interessa rimetterle subito in circolo e creare posti di lavoro”, ringraziando quanti “hanno gestito quest’azienda in questi anni: vorrei che ci girassero migliaia di persone per far vedere che lo Stato è più forte”. 

A proposito dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Salvini ha assicurato che “sarà snellita e che saranno tolti gli ostacoli burocratici”.

 

COMO DEDICA UNA BIBLIOTECA A PAOLO BORSELLINO

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La Giunta comunale di Como ha deciso di intitolare la Biblioteca Comunale al magistrato palermitano Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992.

La proposta di intitolazione era arrivata dall’associazione San Francesco che da tempo si occupa di contrasto alle mafie. Nel corso di un tavolo di confronto tra alcune delle associazioni del territorio attive su questo fronte, tra le quali Progetto San Francesco e Libera, e il vicesindaco Alessandra Locatelli, è stato anche deciso di istituire un tavolo permanente sulla legalità.

“Ritengo che i fenomeni mafiosi siano da combattere e contrastare in ogni modo – afferma il vicesindaco di Como, Locatelli – Le nostre città non possono e non devono esser minate da eventuali possibili infiltrazioni. Dobbiamo essere in grado di prevenire questi fenomeni distruttivi per la buona condotta delle nostre istituzioni, senza dimenticare che è necessario essere sempre forti e compatti per evitare fenomeni pericolosi che rischiano di diffondersi e degenerare”.

 

LA CONTRAFFAZIONE IN MOSTRA

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In occasione della 3a edizione della Settimana Nazionale Anticontraffazione, la Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, ospita dal 18 al 22 giugno un percorso espositivo, tra fake e pezzi autentici, ideato dall’Associazione Museo del Vero e del Falso e da Confindustria Campania.

“La contraffazione è una piaga che danneggia l’economia locale e dell’intero Paese. L’impegno che noi imprese profondiamo nella ricerca di nuovi materiali, nell’innovazione delle forme, nei test e controlli di sicurezza per immettere sul mercato prodotti consoni e di qualità vengono vanificati perché nel lasso di un brevissimo periodo quei prodotti sono copiati con conseguente immissione sul mercato di falsi che depauperano il lavoro svolto da ricercatori, ingegneri, tecnici e manovali ogni giorno impegnati nelle nostre realtà per promuovere il Made in Italy. Cercare di far recuperare ai mercati legali almeno una parte dei 18 miliardi di euro sottratti dal mercato del falso sarebbe per il nostro Paese un importante elemento di riscatto e rilancio”, dice il presidente di Confindustria Campania, Vito Grassi.

“La Settimana Anticontraffazione deve proseguire e divenire sempre più appuntamento fisso del nostro panorama nazionale e siamo lieti di questa importante collaborazione con il MISE. Parlare di contraffazione con costanza e confrontarsi sul tema – afferma Giamundo, Presidente MVF e Delegato per l’industria Moda&Fashion di Confindustria Campania – è per noi fondamentale per costruire un legame tra mondo imprenditoriale, mondo delle istituzioni e mondo degli utenti e creare un dialogo volto alla crescita e al cambiamento; perché la contraffazione è un fenomeno trasversale che coinvolge tutti. I nostri percorsi espositivi sono innovativi perchè mirano a stimolare l’attenzione dei consumatori anche con piani di sensibilizzazione e canali informativi capaci di tramutare l’etica d’impresa in una condivisione collettiva del valore della legalità”.

 

SALA “A MILANO LINEA DURA SU CAMPI ROM”

“L’idea non è di regolarizzarli da qualche altra parte, ma è più in direzione di una chiusura. Ci vorrà del tempo, ma se i campi Rom che ci sono, sono ben gestiti, bene. Se ci sono situazioni come quella di Via Idro, allora li chiuderemo”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha annunciato una stretta sulla situazione di legalità all’interno dei campi Rom regolari sul territorio comunale, al momento due (Via Bonfadini e Via Monte Bisbino).

“Ho chiesto un maggior controllo – ha dichiarato – perchè non può essere semplicemente un gioco dell’oca per cui gli si chiede di spostarsi da una parte per poi vederli tornare. Vanno controllati i documenti, bisogna verificare che i bambini vadano a scuola e come fanno gli scarichi o come tengono o non tengono puliti i loro spazi”.

Linea dura condivisa anche dalla vicesindaco con deleghe alla Sicurezza, Anna Scavuzzo, che ha sottolineato come sia necessario cominciare “a concentrarsi sulle aree che ci sono con l’idea di affrontare il tema in maniera distribuita. La nostra attenzione è al momento concentrata sul campo di Via Bonfadini, ma ci sono quattro zone ‘calde’ e non vorremmo che la situazione si allargasse ad altre aree”.

Il tema dei campi Rom è emerso in vista della stagione calda, quando a Milano l’afflusso e la presenza di nomadi tende a crescere sensibilmente. “Non voglio buttare la croce addosso ai Rom – ha sottolineato il sindaco – ma è chiaro che se d’estate arrivano più Rom, è chiaro associarlo al fatto che ci sia spazio per azioni non lecite”.