ROMA (ITALPRESS) – “Desidero rivolgere alle donne e agli uomini della Polizia di Stato il più cordiale saluto, in occasione della celebrazione del 172° anniversario di fondazione”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo della Polizia, Direttore generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani.
“Passione civile e rigore etico, vicinanza ai cittadini e fedeltà ai valori costituzionali, elevata professionalità e crescente specializzazione tecnica, costituiscono i tratti distintivi di un Corpo a servizio della comunità, elementi che ne fanno un prezioso punto di riferimento nella vita di ogni giorno – aggiunge -. La Polizia di Stato, nell’accompagnare la vita democratica del Paese, contribuisce a porre le indispensabili premesse per il pieno esercizio delle libertà costituzionali, in un contesto in cui legalità, coesione sociale, tutela dei diritti e della dignità delle persone contro ogni sopruso, intimidazione o prevaricazione, costituiscono l’orizzonte del suo impegno. Sono sfide che quotidianamente la Polizia di Stato affronta nella lotta contro ogni forma di criminalità organizzata e di terrorismo, nelle azioni per prevenire e contrastare i fenomeni delinquenziali di maggiore impatto nelle diverse aree del Paese, a partire dagli odiosi episodi di violenza e di aggressione, in particolare da quelli contro le donne”.
“In ogni campo – prosegue – l’azione del Corpo concorre a dare efficace risposta alle istanze di sicurezza a garanzia del consorzio società, anche su nuovi terreni, quali l’ambiente digitale, con i conseguenti rischi della criminalità informatica e del cyberbullismo. È il delicato impegno posto nel garantire l’esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero, unitamente all’incolumità delle persone e alla tutela dei beni, in una corretta gestione dell’ordine pubblico, per il quale la Repubblica ha conferito, nel 2023, la Medaglia d’oro al Valor Civile alle donne e agli uomini dei Reparti Mobili, per la dedizione profusa nell’assolvimento dell’incarico. È l’obiettivo, nell’attuazione delle politiche di sicurezza nei territori, come pure nella cooperazione internazionale, della gestione del fenomeno migratorio che si manifesta fuori dai canali legali, in cui preziose sono le esperienze maturate con approcci integrati e partecipativi, che vedono in campo, insieme, attori istituzionali e componenti della società civile”. “La promozione dei valori del rispetto delle regole e della leale competizione, in particolare tra i giovani, attuata dal Corpo anche mediante la pratica sportiva, è testimoniata dalla Medaglia d’oro al Valor Civile conferita alla Bandiera della Polizia di Stato, in relazione ai risultati agonistici e alle iniziative di prossimità e inclusione delle Fiamme Oro, di cui quest’anno ricorrono i settant’anni di costituzione – sottolinea Mattarella -. Nell’odierna ricorrenza, mi è grato esprimere i sentimenti di riconoscenza dell’intera collettività nazionale agli appartenenti al Corpo per il costante e generoso servizio prestato quotidianamente. Un commosso pensiero va a quanti hanno perso la vita o sono rimasti feriti nell’adempimento della missione loro affidata dalla Repubblica. Con tali sentimenti, a tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato e ai loro familiari giungano i più intensi auguri di buona Festa”.
– foto Agenzia Fotogramma –
Mattarella “La Polizia di Stato è punto riferimento della vita quotidiana”
Pmi, assegnato il Premio Legalità e Profitto – Economy-Nsa Award 2024
ROMA (ITALPRESS) – Legalità fa rima con trasparenza e affidabilità, ed è diventata ormai una condizione imprescindibile per le imprese che si affacciano sui mercati finanziari. Per questo motivo, assume sempre più importanza la valorizzazione di queste realtà nell’ottica del rafforzamento e del sostegno di una cultura d’impresa nel nostro Paese. Ed è con questo spirito che è stato assegnato il Premio Legalità e Profitto – Economy-NSA Award 2024, un riconoscimento nazionale riservato alle 100 piccole e medie imprese (dai 2 ai 500 milioni di fatturato) che abbiano ottenuto il rating di legalità. Queste realtà produttive si sono sapute distinguere sia per solidità economica (come testimoniano i parametri di redditività e stabilità patrimoniale) che per osservanza e rispetto delle regole.
Il premio, giunto alla terza edizione e conferito durante la cerimonia tenutasi alla Sala Capitolare del Senato presso il Chiostro di Santa Maria Sopra Minerva, è promosso da Economy Group, società editrice della testata Economy, e da NSA, la principale società autorizzata di mediazione creditizia italiana con RSM, società di revisione e certificazione contabile con la partnership dell’Anac e con il patrocinio del Senato della Repubblica.
In occasione della premiazione, il presidente dell’Anac Giuseppe Busia ha annunciato che il Governo sta pensando ad istituire un nuovo rating che prenda in considerazione la reputazione dell’impresa e che tenga conto dei suoi comportamenti nel passato, della sua storia e del rispetto che ha prestato alle regole.
“Con criteri oggettivi – ha spiegato – verrà valutata l’affidabilità di un’impresa e questo significa anche premiare i suoi sforzi”.
Non solo, ma “diventerà un elemento chiave per le imprese che vogliano costruire ricchezza, che guardino lontano e che investano per i loro obiettivi un impegno nel lungo periodo, senza accontentarsi – ha proseguito – di vincere un appalto ma puntando a costruire nel futuro un rapporto di fiducia con le istituzioni pubbliche e mostrando loro di saper conseguire i risultati prefissati”.
– foto ufficio stampa Economy Group –
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Il premio Libera Impresa fa tappa nel Catanese
CATANIA (ITALPRESS) – “La mafia rema contro il nostro territorio, frena lo sviluppo e di fatto impedisce una crescita sana della nostra società. Abituarsi a questo stato di cose, soccombere o, peggio ancora, disinteressarsene è semplicemente una follia”. Con queste parole, la deputata regionale José Marano del M5s, ha aperto i lavori del quarto appuntamento del “Premio Libera Impresa” che ha fatto tappa all’Istituto Superiore Statale “Mario Rapisardi” di Paternò, in provincia di Catania.
“Il nostro viaggio della legalità nelle scuole del comprensorio etneo – ha detto rivolgendosi agli studenti Marano, che è anche componente della Commissione Antimafia Ars, parte attiva del progetto – si arricchisce di un altro importante momento di confronto con i giovani. La Commissione regionale Antimafia è impegnata nell’analisi del fenomeno mafioso e proprio qualche settimana fa abbiamo presentato la Relazione sull’attività svolta per fare il punto sullo stato della criminalità organizzata in Sicilia. La mafia è presente negli appalti, nello spaccio di droga, nel traffico di armi, è perfettamente integrata nel nostro tessuto imprenditoriale e fa del controllo del territorio la sua forza. A questa forza dobbiamo contrapporre un’arma potentissima rappresentata dalle nostre scelte, dai nostri comportamenti, dalla nostra consapevolezza”.
Alla conferenza-dibattito, introdotta dal vicepresidente dell’associazione antiracket Libera Impresa, Salvatore Strano, hanno partecipato anche il Vice Prefetto di Catania, Rosaria Giuffré; il sindaco di Paternò, Nino Naso; il primo dirigente della Polizia di Stato, Salvatore Montemagno; il magistrato della Procura distrettuale di Catania, Alessandro Sorrentino; il Capitano della Guardia di Finanza di Paternò, Niccolò Prosperi; il Capo della Direzione Investigativa Antimafia di Catania, Giuseppe Emiddio e infine il vicecomandante della Compagnia dei Carabinieri di Paternò, Rosario Frau.
– foto ufficio stampa, da sinistra Strano, Marano ed Emiddio –
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Uil e #Noi, insieme per la Scuola di Alta formazione antimafia
ROMA (ITALPRESS) – Nasce la Scuola di Alta Formazione Antimafia, promossa dalla Uil che ha affidato la formazione dei propri quadri e delegati a #Noi Odv, Associazione riconosciuta ente formatore dal Ministero della Giustizia. Il corso, strutturato su 8 ore, in presenza, in un’unica giornata, prevede lo studio delle leggi e dei codici penali in materia di mafia e l’analisi delle principali organizzazioni criminali italiane. In particolare, per ognuna di esse, verranno approfonditi nascita, sviluppo, radicamento e ramificazione nei territori.
La docente, affiancata da professionisti del settore, sarà Federica Angeli, giornalista di Repubblica e Presidente onorario di #Noi che, con il suo lavoro d’inchiesta che ha portato allo scoperto la mafia di Ostia e non solo, vive sotto scorta dal 2013.
“Abbiamo deciso di strutturare un percorso formativo – ha dichiarato il Segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri – che possa coinvolgere, sistematicamente e con continuità, tutti i nostri attivisti, su un tema fondamentale per la giustizia, ma anche per l’equità sociale e per un’economia sostenibile. L’obiettivo è quello di fornire ai nostri delegati conoscenze sociologiche e strumenti normativi, per comprendere le dinamiche di penetrazione delle mafie nel tessuto socioeconomico e per contrastare forme di criminalità che dovessero palesarsi anche nei luoghi di lavoro. A tale scopo, è preziosa la sinergia attivata con l’Associazione #Noi: questa esperienza, che ancora una volta vede protagonista Federica Angeli con il suo impegno civile e la sua abnegazione, contribuirà a rafforzare il nostro percorso di collaborazione”.
“Sono molto fiero e orgoglioso – ha dichiarato Massimo Coluzzi, Presidente dell’Associazione #Noi – di poter contribuire, con questi corsi, alla formazione della futura classe sindacale. Da sempre l’Associazione è impegnata nel contrasto all’illegalità e alla mafia, e questa iniziativa, che vede impegnata la nostra instancabile Federica Angeli, ha l’ambizione di rappresentare l’eccellenza di un percorso formativo civico. La collaborazione con la Uil è ormai consolidata; ci uniscono gli stessi ideali di giustizia e legalità e la stessa potente ambizione di poter fare qualcosa per rendere migliore il posto in cui vivono e lavorano i nostri genitori, i nostri amici e i nostri figli”.
-foto Agenzia Fotogramma.it-
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Mattarella “Lotta alle mafie è compito e dovere di chi ama la Repubblica”
ROMA (ITALPRESS) – “Nata nella società civile, cresciuta grazie ai valori di cui è portatrice, la ‘Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie’ è una ricorrenza significativa per la comunità nazionale. Un giorno che sottolinea l’impegno per liberare le popolazioni e i territori dalle mafie, per vincere l’indifferenza e la rassegnazione che giovano sempre ai gruppi criminali”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Quando difendiamo la dignità di essere cittadini liberi, quando ci ribelliamo alle violenze e alle ingiustizie, quando davanti ai soprusi non ci voltiamo dall’altra parte, contribuiamo alla lotta contro le mafie – ha aggiunto -. La lettura dei nomi delle innocenti vittime delle mafie è atto che ci ricongiunge a quanti hanno pagato con la vita la disumanità mafiosa e segno di vicinanza alle loro famiglie e, al contempo, espressione forte, collettiva, di quel desiderio di giustizia che costituisce l’energia vitale di una democrazia”.
Secondo il Capo dello Stato “le Istituzioni sono chiamate a fare il loro dovere per contrastare, su ogni piano, le organizzazioni del crimine e l’azione dei cittadini e delle forze sociali è coessenziale per costruire e diffondere la cultura della legalità e della libertà”. “Le mafie sono una pesante zavorra per l’Italia, insinuate come sono in ogni attività illegale dei traffici criminali. La Giornata ci rammenta che la lotta alle mafie è compito e dovere di tutti coloro che amano la Repubblica e intendono renderne migliore il futuro”, ha concluso Mattarella.
– foto: Agenzia Fotogramma –
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Cracolici “Occorre rilanciare la tensione civile contro le mafie”
PALERMO (ITALPRESS) – Un’organizzazione criminale meno pressante ma capillare, che agisce all’insegna del “pagare meno ma pagare tutti”, una caduta della tensione antimafia che si è tradotta in un sentimento di pericolosa indifferenza dopo l’onda emotiva successiva alle stragi, un tessuto connettivo caratterizzato da ingenti risorse derivanti dal traffico di stupefacenti. È lo spaccato emerso dalla mappatura della Commissione Antimafia all’Ars nelle nove province siciliane. Sono stati auditi nove prefetti, 19 procuratori capo, 4 procuratori antimafia, 302 amministratori locali, questori, comandanti provinciali della Guardia di finanza e dei Carabinieri, nonché i vertici delle direzioni investigative antimafia.
“Lo Stato e le istituzioni ci sono – sottolinea il presidente della Commissione, Antonello Cracolici, nel corso di una conferenza stampa – la società civile però si è fatta più silente. Lo vediamo dal numero in aumento di imprenditori che spontaneamente cercano i clan mafiosi per ‘mettersi a posto’, dall’assenza in alcune province delle associazioni antiracket o da nuove forme di raccolta del pizzo, attraverso forniture o servizi. La nostra azione si concentra su come la società si attrezza per contrastare cosa nostra, per questo stiamo puntando a una sorta di Stati generali dell’antiracket per aumentare la sensibilizzazione. Ma la lotta si fa anche sul piano della reputazione, i boss vanno isolati e deve crescere la consapevolezza che comprare droga significa finanziare la mafia”.
Dal report della Commissione emerge poi una sempre più diffusa circolazione di armi, specialmente nell’Agrigentino e nel Siracusano, criticità legate al tema degli appalti, dove non serve più la connivenza tra politici e funzionari, ma è sufficiente la disattenzione di chi dovrebbe vigilare o una certa confusione normativa, come nel caso dei subappalti, e un’insicurezza diffusa nei territori urbani, lamentata dai sindaci dei 391 comuni siciliani che hanno potuto avere con questa commissione un momento di interlocuzione nel corso della mappatura.
“La Commissione Antimafia chiederà al governo regionale – aggiunge Cracolici -, così come fatto con una risoluzione urgente per i comuni della ‘fascia trasformata’, di estendere a tutti i territori, in particolare a quelli in dissesto economico, le tecnologie utili a tutela della sicurezza e della legalità”. Altro tema strategico nella lotta alle mafie è il riutilizzo dei beni confiscati il cui riuso sociale “deve essere rilanciato – evidenzia il presidente Cracolici – la Regione può, attraverso l’Irfis, dare un concreto supporto alle aziende confiscate, garantendo un accesso al credito agevolato. Su questo fronte si gioca il prestigio dello Stato”.
– foto ufficio stampa Commissione Antimafia Ars –
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Don Luigi Ciotti “La mafia è più forte di 30 anni fa”
ROMA (ITALPRESS) “La mafia non gode solo di sostegno attivo ma anche di un sostegno passivo. Troppa gente le rafforza semplicemente non schierandosi e oggi in Italia l’indifferenza fa la differenza. Si è passati dal crimine mafioso al crimine legalizzato come droga, usura, ecomafie e gioco d’azzardo. Questo non possiamo permettercelo”. Lo ha dichiarato don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione ‘Libera’, nel corso della presentazione in Campidoglio della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocente delle mafie, in programma il 21 marzo, alla presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
“La malattia più terribile è la delega, quindi c’è anche una nostra responsabilità – ha aggiunto -. Dobbiamo scuotere le coscienze, le mafie sono più forti di 30 anni fa anche se sparano meno”.
– foto xp3 Italpress –
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Questore Palermo visita sede Ordine dei giornalisti Sicilia “Presidio di legalità”
PALERMO (ITALPRESS) – Il questore di Palermo, Vito Calvino, è stato ospite dell’Ordine dei giornalisti Sicilia nella sede di via Bernini, nel capoluogo siciliano. “Un incontro, quello tra i giornalisti e il questore, nel solco di un dialogo con le forze dell’ordine e di un rapporto di rispetto reciproco, che segue a quello della scorsa settimana con il prefetto Mariani”, si legge in una nota.
Il questore è stato ricevuto da Roberto Gueli e Salvatore Li Castri, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti Sicilia. La prima tappa è stata la visita delle mostre – una permanente, l’altra temporanea – dedicate ai giornalisti uccisi dalla mafia, entrambe curate da Franco Nicastro, consigliere regionale dell’Ordine. Dopo il saluto ai dipendenti, Calvino ha visitato la villa che dal 2010 è stata affidata all’Ordine, bene confiscato alla mafia, luogo in cui in precedenza hanno vissuto e agito Totò Riina e altri boss mafiosi. “Fa riflettere, anche a distanza di anni – dichiara il Questore – come abbiano potuto operare in questi luoghi, in una struttura così imponente, per la logistica, all’interno di un simile contesto. Credo che questa villa vada fatta visitare soprattutto ai ragazzi, è un luogo emblematico, un presidio di legalità”.
Al questore Calvino è stata consegnata una targa in ricordo della visita e una collana di volumi sulla vita di Mario Francese. Nelle prossime settimane, una delegazione del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti Sicilia sarà ricevuto in Questura.
– foto ufficio stampa Ordine dei giornalisti Sicilia, da sinistra Salvatore Li Castri, Vito Calvino e Roberto Gueli –
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