TRAPANI (ITALPRESS) – “Se non cambiamo passo nella gestione dei beni confiscati rischiamo di trasformare una grande conquista – come quella del riutilizzo sociale – in un fallimento. Secondo i dati dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, il 98% delle aziende sottratte alla mafia viene messo in liquidazione. Lo Stato non può permettersi di perdere questa partita, servono competenze specifiche, occorre una gestione oculata e non improvvisata, altrimenti beni e aziende rischiano di soccombere alla burocrazia. Deve essere una battaglia di tutti per riscattare il lavoro e l’economia legale del nostro territorio”. Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia, intervenendo a Trapani alle iniziative in memoria del prefetto Fulvio Sodano, nel decennale della sua scomparsa.
– foto ufficio stampa Commissione Regionale Antimafia –
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Cracolici “Serve una svolta nella gestione dei beni confiscati”
Commissione antimafia sigla intesa con Fondazione Falcone
ROMA (ITALPRESS) – Un protocollo di intesa per “attivare forme di collaborazione per educare alla cittadinanza attiva, a partire dalla memoria delle vittime delle mafie” è stato firmato oggi tra la Fondazione Falcone, presieduta dalla sorella del giudice, Maria Falcone, e la Commissione parlamentare Antimafia, presieduta dalla deputata di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo. “Questo percorso prende un impegno che guarda alla storia di Giovanni Falcone e che continua a parlare all’attualità. La criminalità organizzata non è ancora stata sconfitta e ha bisogno del lavoro che in questi anni è stato portato avanti dalla Fondazione”, ha detto Colosimo.
Secondo quanto prevede il protocollo siglato oggi a Roma, la Fondazione Falcone e la Commissione Antimafia collaboreranno per realizzare attività formative e informative che coinvolgano studenti e docenti e iniziative di sensibilizzazione e diffusione della cultura della legalità.
“Da trent’anni vado nelle scuole a parlare ai giovani per raccontare quel decennio che va dall’inizio degli anni Ottanta al 1992. Quando Giovanni è morto potete immaginare la mia disperazione, non solo come sorella ma come cittadina, perchè mi sono chiesta ‘tutto il suo lavoro finirà? Sarà dimenticato?’ e mi sono chiesta cosa dovevo fare perchè tutto quel lavoro che era stato fatto non si disperdesse, per portare avanti le sue idee”, ha ricordato Maria Falcone. “La Fondazione in questi anni ha lavorato tanto e ha lavorato dappertutto, i professori di tutta Italia hanno fatto l’attività antimafia principale del nostro Stato”, ha ribadito. “Giovanni aveva un rispetto sacro per le istituzioni. Essere qui oggi significa proseguire quell’attività che abbiamo portato avanti in questi anni”, ha aggiunto. Quest’anno “apriremo il Museo del Presente e della Memoria, in un palazzo antico vicino a quella che era la nostra casa, nel centro storico di Palermo: entrando, i giovani, entrando, si dovranno emozionare”, ha sottolineato. “Il 16 aprile – ha concluso Falcone – inaugureremo la biblioteca del museo: sarebbe bellissimo farlo alla presenza della Commissione Antimafia, per parlare di legalità ai giovani. Sarebbe un bel segnale”. Un invito subito raccolto dalla presidente Colosimo, che ha assicurato la presenza della Commissione a Palermo.
– foto xi2 Italpress –
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Protocollo tra Anbsc, Regione e Anci Lombardia sui beni confiscati
MILANO (ITALPRESS) – Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di destinazione, assegnazione e utilizzo, creando le migliori condizioni per far incontrare “domanda e offerta”. Sono gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato in Prefettura a Milano, alla presenza del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dal presidente di Regione Attilio Fontana, dal direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), prefetto Bruno Corda, e dal presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Lombardia, Mauro Guerra. Presente alla sottoscrizione anche l’assessore regionale alla Sicurezza e Protezione Civile, Romano La Russa.
Grazie al protocollo, che ha una valenza triennale, verrà fornito inoltre un importante supporto agli Enti locali, sia per la pubblicazione, sui rispettivi siti internet, dei dati relativi ai beni confiscati presenti sul territorio e al loro utilizzo, sia per migliorare il processo di riutilizzo e gestione dei cespiti e individuare le risorse necessarie a co-finanziare la realizzazione degli interventi. Dei 3.163 beni confiscati in Lombardia, 1.591 sono destinati agli enti territoriali e al demanio dello Stato, 1.572 sono in gestione e da destinare. La maggior parte si trova in provincia di Milano, che registra più della metà del totale regionale degli immobili confiscati, seguita dalle province di Brescia, Monza-Brianza, Varese, Como e Pavia.
“Viviamo una stagione di forte impegno antimafia, sia sul fronte della cattura di pericolosi latitanti che su quello del contrasto agli interessi criminali. È per questo che l’intesa sottoscritta oggi assume un grande significato, non solo simbolico. L’utilizzo, per finalità sociali o istituzionali, dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, se da un lato consente di mitigare gli effetti negativi che le attività illegali hanno prodotto sul territorio, dall’altro concorre a creare le condizioni per lo sviluppo sociale ed economico di quelle aree, generando un circolo virtuoso di legalità e sicurezza che favorisce il senso di fiducia dei cittadini nelle Istituzioni”, ha sottolineato il Ministro Piantedosi.
“Regione Lombardia – ha spiegato il presidente Fontana – vuole allargare ulteriormente la collaborazione tra gli attori coinvolti nel processo di valorizzazione dei beni e mette a disposizione, il ‘Viewer beni confiscati’, quale strumento informativo e di supporto”. “Quello lombardo – prosegue il governatore – è il primo esempio sul territorio nazionale di un sistema di geolocalizzazione dei beni confiscati che permette la visualizzazione e consultazione della posizione georeferenziata dei beni immobili sequestrati e confiscati sul territorio regionale”.
Nel periodo 2019 – 2023 Regione Lombardia ha erogato contributi per 6,8 milioni di euro: sono stati finanziati 112 progetti di recupero presentati da 60 Enti locali e 5 Associazioni concessionarie di beni.
“Fondamentale – ha aggiunto l’assessore Romano La Russa – è stata l’attività di formazione, fornita da Regione Lombardia, tramite Polis, in collaborazione con ANCI Lombardia, agli Enti locali e alle associazioni no profit, attraverso webinar, laboratori interattivi, pillole informative, laboratori esperienziali”.
È stata rafforzata la collaborazione tra enti istituzionali coinvolti grazie anche alla partecipazione al percorso di formazione dei laboratori dell’ANBSC e dei Nuclei di supporto delle Prefetture per i beni confiscati. Nel periodo 2021 – 2023 hanno partecipato 179 Comuni, 2 Aziende speciali consortili e 51 enti non profit.
“L’attenzione da tempo mostrata dalla Regione Lombardia nei riguardi della valorizzazione dei beni confiscati – ha dichiarato il Direttore dell’ANBSC, Prefetto Bruno Corda – assume un particolare rilievo a livello nazionale considerato che il suddetto Ente si colloca al quarto posto per numero di beni confiscati presenti sul territorio. Il protocollo firmato oggi rafforza l’impegno interistituzionale volto a supportare gli enti locali nella loro attività progettuale che non può prescindere da una migliore e più aggiornata conoscenza dei beni, confermando la leale e consolidata collaborazione tra l’Agenzia, la Regione Lombardia e l’Anci”.
“In questi anni Anci Lombardia – ha sottolineato il Presidente Mauro Guerra – ha realizzato diverse iniziative per accompagnare e supportare i Comuni nella difesa e nella promozione della Legalità: contrasto all’evasione fiscale, prevenzione della corruzione, contrasto al riciclaggio finanziario, all’usura, all’intimidazione degli amministratori e, certo non ultima, la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità. Dare a beni sottratti alla mafia un futuro di valorizzazione civile, sociale e culturale come patrimoni di comunità, costituisce, concretamente e simbolicamente, un elemento strategico nelle politiche di prevenzione, isolamento e contrasto verso la criminalità organizzata. Crediamo fermamente nel valore essenziale della collaborazione tra i diversi livelli e soggetti istituzionali della Repubblica e con le forze vive della società civile, e anche rispetto ai beni confiscati abbiamo confermato lo stesso approccio: stretta sinergia con le istituzioni, dal Governo a Regione Lombardia, Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità, Prefetture, Comuni, e con i soggetti coinvolti nel processo di valorizzazione, a partire dagli enti del terzo settore. Prova ne è il protocollo che abbiamo siglato oggi, un altro importante passo avanti”.
– foto ufficio stampa Regione Lombardia –
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Intesa Ministero dell’Istruzione-Guardia di Finanza contro i “Diplomifici”
ROMA (ITALPRESS) – Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e il Comandante Generale della Guardia di finanza Andrea De Gennaro hanno sottoscritto al Ministero un Protocollo d’intesa per il contrasto ai “diplomifici”.
La collaborazione avviene nell’ambito del Piano straordinario di verifica della permanenza dei requisiti per il riconoscimento della parità scolastica negli istituti autorizzati ad attivare corsi di Scuola secondaria di II grado, avviato dal MIM. Il Ministero rafforzerà così la prevenzione e il contrasto delle irregolarità.
Il nuovo accordo rappresenta il consolidamento di una collaborazione già in essere tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Guardia di finanza che da anni operano, fianco a fianco, in un progetto teso a promuovere la legalità economica, con percorsi formativi nelle scuole.
“Oggi compiamo un ulteriore passo nel contrasto ai diplomifici, ovvero a scuole che non svolgono vera attività formativa, violano la legge e danneggiano gli studenti. Danneggiano altresì il buon nome delle scuole paritarie che sono nella grande maggioranza istituzioni serie. Il Piano straordinario che abbiamo attivato per vigilare sul rispetto dei requisiti richiesti per la parità scolastica viene reso ancor più efficace da questa collaborazione con la Guardia di finanza, che ringrazio. Allo stesso tempo, prosegue la nostra azione legislativa per eliminare le storture che hanno permesso la nascita del fenomeno dei ‘diplomifici’ e per affermare la cultura della legalità nell’istruzione”, ha dichiarato il Ministro Giuseppe Valditara.
– Foto ufficio stampa Ministero dell’Istruzione e del Merito –
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Accordo Aspi-Carabinieri per la sicurezza nei cantieri
ROMA (ITALPRESS) – Autostrade per l’Italia e l’Arma dei Carabinieri hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con l’obiettivo di sostenere e promuovere la diffusione della cultura della legalità e della sicurezza, anche al fine di prevenire e riconoscere il manifestarsi di taluni fenomeni criminosi.
La collaborazione mira alla realizzazione di eventi formativi dedicati, conferenze, convegni e seminari in materia di prevenzione e contrasto dei reati contro il patrimonio, di sensibilizzazione su fenomeni criminali come le estorsioni, l’usura e la corruzione, nonché relativamente all’applicazione della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro all’interno dei cantieri. Il Gruppo Aspi è impegnato nella realizzazione di un piano di ammodernamento infrastrutturale, che ha in programma anche la stesura di appositi protocolli di legalità, con l’obiettivo di elevare gli standard nei propri cantieri. Ma anche promuovere trasparenza, ai fini di prevenzione, controllo e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa e di verifica della sicurezza e della regolarità dei cantieri di lavoro. L’Arma dei Carabinieri garantirà la partecipazione dei propri rappresentanti alle iniziative di formazione e informazione, con l’interessamento in particolare dei reparti dell’organizzazione territoriale, per gli aspetti sulla cultura della legalità e della sicurezza. Aspi garantirà la partecipazione di personale qualificato alle iniziative; metterà a disposizione dell’Arma dati, notizie e input informativi e segnalerà le misure ed eventuali contesti su cui ritiene opportuno indirizzare le attività di analisi e approfondimento.
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Ippica, i compiti di vigilanza ai Carabinieri per la Tutela Agroalimentare
ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha deciso di investire sull’ippica “perché ci sono tante competenze inespresse che devono essere rivitalizzate e adeguatamente valorizzate affinché l’ippica italiana del 2030 possa riproporsi come spettacolo e intrattenimento, oltre che come passione, divertimento e anche hobby”.
La visione strategica di medio e lungo periodo si basa su una nuova “cultura ippica”, una nuova filosofia basata su un approccio manageriale più moderno, oltre che sui presupposti che storicamente hanno fatto dell’ippica un’eccellenza. In base a questo approccio, “bisogna riportare il cavallo (e il suo benessere) e il rapporto uomo-cavallo al centro di ogni progetto di rilancio, affinché si superi una certa diffidenza che, nel corso degli ultimi anni, ha minato la credibilità del settore. La trasparenza e la legalità costituiscono il naturale presupposto per attuare un radicale processo di riforma e di maggiore incisività dell’azione ministeriale”.
Tra le numerose iniziative già attuate, nel 2023, è stata istituita una nuova Direzione Generale, interamente dedicata al settore, con l’obiettivo di avere una visione strategica e di implementare la riforma che il settore chiede da anni, e a partire dal mese di settembre nominato il nuovo Direttore Generale, Remo Chiodi. Con l’istituzione di una nuova Direzione Generale si è deciso di dare impulso alla riorganizzazione dell’intero settore “in un’ottica più fluida ed efficiente, attraverso l’ottimizzazione di alcuni processi e procedure, per essere in linea con gli standard internazionali”, si legge in una nota.
L’obiettivo è “rendere l’ippica italiana più credibile nel contesto internazionale nonché sviluppare negli operatori di settore un approccio più imprenditoriale, con l’apporto di competenze e risorse private, anche attraverso idonee forme di partenariato pubblico-privato, ad esempio per la gestione degli ippodromi”.
Con l’imminente pubblicazione del decreto di riorganizzazione degli uffici del Ministero, già nelle prossime settimane, la Direzione Generale per l’Ippica sarà ulteriormente potenziata, a seguito dell’istituzione di un nuovo ufficio; sono stati inoltre individuati, a seguito di procedura pubblica, tre nuovi coordinatori del settore: Stefano Sedia per il trotto, Mauro Lombardo per il galoppo e Tamara Papiccio per la programmazione delle corse, dei calendari e della Corsa Tris.
Inoltre, per rendere più diretto e collaborativo il rapporto tra Ministero e categorie di settore, è stata istituita la Consulta Nazionale per l’Ippica. I rappresentanti – che sono stati eletti a seguito di una votazione pubblica – si faranno portatori delle istanze e delle proposte utili alla crescita per il settore. La Consulta nasce esattamente con l’intento di coinvolgere nelle scelte inerenti al proprio futuro i legittimi protagonisti del settore ed è formata da allevatori, proprietari, allenatori, fantini, guidatori, rappresentanti delle società di corse che gestiscono gli ippodromi, giudici addetti al controllo tecnico e disciplinare delle corse, rappresentanti dei veterinari, dell’ANCI e della Federazione italiana Sport Equestri, nonché da esperti del settore ippico.
In questa cornice, è stato richiesto all’Arma dei Carabinieri, già impegnata nel settore agroalimentare e, quindi, alle dirette dipendenze funzionali del ministro Francesco Lollobrigida, di rinforzare quella che da anni è stata una specifica competenza per il contrasto delle scommesse clandestine di settore da oltre 40 anni allorquando, con il Decreto Ministeriale 1° marzo 1982, veniva istituito l’odierno Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare (allora denominato Nucleo Carabinieri Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste).
“Oggi viene ripresa e rinforzata quella che, per oltre 40 anni, è stata una specifica competenza dell’Arma. Restituiamo al mondo dell’ippica un nucleo a sua tutela, in soli 16 mesi”, ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova Unità Ippica del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma, che si è svolta al Masaf. Alla conferenza hanno partecipato il Sottosegretario Patrizio La Pietra, il Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, il Generale di Brigata Daniel Melis del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e il direttore generale per l’Ippica del ministero Remo Chiodi.
“Il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, legato a questo dicastero, aveva come compito prioritario, dal 1982, di occuparsi di ippica e tornerà ad essere così. La trasparenza e la legalità costituiscono il naturale presupposto per attuare un radicale processo di riforma e per garantire una maggiore incisività dell’azione ministeriale”, ha evidenziato il ministro.
Alla base dell’iniziativa, l’obiettivo di rilanciare il settore, considerato strategico per l’economia nazionale, assicurare il mantenimento dell’allevamento dei cavalli e renderlo economicamente produttivo, consentire una gestione funzionale degli ippodromi.
Il nuovo nucleo del CUFA, dedicato all’ippica, è composto da 16 Carabinieri: 8 dal reparto operativo centrale di Roma e 8 dai reparti interregionali (2 da Torino, 2 da Parma, 2 da Salerno e 2 da Messina). Le loro attività, in sinergia con le unità territoriali, riguarderanno tutti gli ippodromi d’Italia e cureranno la tutela di tutto ciò che orbita intorno all’Ippica: dal contrasto alle scommesse clandestine all’impiego illecito di denaro pubblico, fino al doping.
“L’Arma, nella sua funzione, è un perno per la tutela agroalimentare. L’immagine dei Carabinieri è legata a quella dello Stato. I temi della legalità e della sicurezza sono importanti per ogni attività e impresa. Dove non ci sono queste non è possibile lavorare. Io concepisco lo Stato come un quadro di riferimento normativo che deve dare a chiunque la possibilità di sviluppare la propria attività”, ha concluso Lollobrigida.
– foto ufficio stampa Masaf –
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Mattarella “La responsabilità pubblica impone una solida etica”
ROMA (ITALPRESS) – “L’impegno di quanti rivestono responsabilità pubbliche è una missione civile, un servizio svolto nella quotidianità a favore del bene comune – non teoricamente ma concretamente – che non può prescindere da una solida etica di riferimento. Essere dirigenti pubblici richiede una complessiva coerenza nello stile di vita e dei rapporti. Richiede la consapevolezza che il vostro comportamento esprima e confermi i principi di cui siete qualificati testimoni”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale i vincitori dell’ottavo corso-concorso Sna di formazione dirigenziale.
“Abbiamo presente bene quel che la Costituzione chiede a tutti i ‘pubblici impiegati’: essere ‘al servizio esclusivo della Nazione’, come indica l’articolo 98, e, per tutti coloro cui sono affidate pubbliche funzioni, agire ‘con disciplina e onore’, come dispone l’articolo 54. Questo riferimento alla ‘disciplina’ va anzitutto intenso – soprattutto per un dirigente – come richiamo all’auto-disciplina”, ha aggiunto. “Il dirigente è, inevitabilmente, un modello per quanti deve coordinare. Dalla sua credibilità, dalla sua capacità di spendersi in prima persona derivano anche la sua autorevolezza, la capacità di incidere e di ottenere risultati. Dall’azione che svolgerete ogni giorno nei diversi contesti amministrativi dipende in gran parte non soltanto il mero rispetto ma la positiva promozione e traduzione in realtà dei principi di legalità, buon andamento e imparzialità”, ha sottolineato il capo dello Stato.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Inaugurato a Marsala il museo “Paolo Borsellino”
MARSALA (TRAPANI) (ITALPRESS) – Inaugurato a Marsala, nel trapanese, il Museo Paolo Borsellino. La sede museale è l’ex Ufficio del Magistrato, al secondo piano dell’ex Palazzo di Giustizia, dove svolse le funzioni di Procuratore della Repubblica di Marsala dal 4 agosto 1986 al 5 marzo 1992, anno in cui fu ucciso dalla mafia. Il progetto nasce con la collaborazione del Tribunale e della Procura della Repubblica di Marsala, l’Amministrazione comunale di Marsala e l’Associazione Nazionale Magistrati-sottosezione di Marsala. Dopo la scopertura della targa e la visita al museo, è stata presentata al pubblico l’opera pittorica raffigurante Paolo Borsellino realizzata dall’artista marsalese Fabio Ingrassia. “E’ una giornata per me molto particolare, per le mie sorelle che non sono potute venire” –ha dichiarato nel corso del suo intervento Manfredi Borsellino, visibilmente commosso- “sono entrato in quell’ufficio che non avevo neanche compiuto quindici anni per cui potete immaginare. Per noi ha un valore enorme questa iniziativa e quello che avete realizzato” –aggiungendo – “posso solo dirvi che il periodo trascorso da mio padre in questa città, che lo allontanava da Palermo, gli ha permesso di vivere da uomo libero per cinque anni e mezzo ed è il periodo più bello della nostra vita perché mio padre, grazie all’esperienza marsalese, ci ha regalato forse gli ultimi anni di vera libertà”.
– foto xa3 Italpress –
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