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Nasce la piattaforma Legalileo Plus per le stazioni appaltanti

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ROMA (ITALPRESS) – A seguito della partnership tra Topnetwork Spa e United Risk Management Spa è nata la piattaforma Legalileo Plus pensata per tutte le stazioni appaltanti che aderiscono al Protocollo di Legalità.
La stipula dei Protocolli di Legalità è volta a rafforzare il sistema attuale allo scopo di contrastare i tentativi di turbativa d’asta e d’infiltrazione mafiosa.
Attraverso tali protocolli si mira a controllare e prevenire i tentativi di infiltrazioni mafiose e a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.
I protocolli nascono, quindi, come strumenti di controllo di quei territori, soprattutto il sud Italia, dove ancora continuano ad operare numerosi gruppi criminali in grado di incidere profondamente nella vita finanziaria ed economica della società.
Il sistema digitale di monitoraggio delle prestazioni, all’interno del fascicolo virtuale dell’operatore economico (FVOE), previsto dal nuovo codice degli appalti (articolo 109), si basa su requisiti reputazionali valutati in base ad indici qualitativi e quantitativi, oggettivi e misurabili, nonché sulla base di accertamenti definitivi che esprimono l’affidabilità dell’impresa nella fase esecutiva, il rispetto della legalità e degli obiettivi di sostenibilità e responsabilità sociale.
Tutto questo richiede, anche dopo l’avvio del cantiere, un sistema di monitoraggio incrociato estremamente articolato.
Il nuovo Codice degli Appalti, nel quadro economico dell’opera o del lavoro, con riferimento al costo complessivo dell’opera o dell’intervento, prescrive che i costi per l’attuazione di misure volte alla prevenzione e repressione della criminalità e tentativi di infiltrazione mafiosa, non sono soggetti a ribasso. Il bando di gara e il contratto dovranno stabilire le misure idonee a prevenire tentativi di infiltrazione e condizionamento mafiosi e i relativi costi (articolo 204, comma 6, lettera e) del codice).
La piattaforma Legalileo Plus rappresenta l’evoluzione di Legalileo sviluppato da Topnetwork in occasione di Expo 2015, che consente alla Stazione appaltante il monitoraggio dell’operatore economico.
Ogni azienda aggiudicataria, inizialmente, inserisce nella piattaforma Legalileo Plus tutti i dati necessari per il rilascio della certificazione antimafia da parte della Prefettura. Poi, inizia la fase di monitoraggio automatico della fase esecutiva per prevenire ed impedire qualsiasi infiltrazione mafiosa.
Inoltre la piattaforma è integrata per recepire verifiche reputazionali (Rating di legalità) per gli esecutori facenti parte della filiera esecutiva (ditte subappaltatrici, fornitori, ecc.).
Legalileo Plus (Protocollo Legalità Plus) è validata RINA, conformemente ai requisiti del disciplinare R.E.D.I. trust for real estate redevelopment activities (disciplinare che descrive i requisiti che un’Organizzazione deve applicare per dimostrare di aver attuato un sistema di Integrity Management denominato R.E.D.I. – a garanzia e presidio della Sostenibilità, dell’Etica e della Legalità nei cantieri dedicati allo sviluppo, alla gestione e al recupero di patrimoni immobiliari), in continua evoluzione.
Queste le principali funzionalità della piattaforma: gestione di commesse, aggiudicazioni, censimenti aziende sub-appaltanti; gestione di cantieri, accessi di cantiere, verifica delle presenze, giornale di Cantiere; gestione dei flussi finanziari; verifiche reputazionali; digitalizzazione dell’intero fascicolo del lavoro pubblico.
Legalileo Plus ‘semplifica il lavoro delle stazioni appaltanti e permette una raccolta organizzata e sistematica dei documenti – si legge in una nota -; assicura la massima trasparenza sui dati forniti dai soggetti aggiudicatari e consente alla stazione appaltante di dimostrare alla Prefettura che ha svolto correttamente il proprio lavoro; include la tracciabilità dei flussi finanziari; gestisce il giornale di cantiere, sia in fase preventiva che consuntiva; offre una visualizzazione immediata della filiera delle imprese, dei mezzi e delle persone che saranno impegnate, consentendo, altresì, un monitoraggio in tempo reale e continuativo Hx24 del cantiere e dell’impresa; registra e valuta i SAL (Stato Avanzamento Lavoro) dei singoli cantieri, anche attraverso l’utilizzo di droni aerei; offre una visualizzazione completa e in tempo reale dei sistemi di videosorveglianza dei cantieri; controlla e sovrintende gli accessi di mezzi e persone, avvalendosi anche di videosorveglianza per la gestione dei varchi di accesso al cantiere, integrata con sistema di beggiatura mediante App sullo smartphone; tiene traccia delle verifiche reputazionali di tutte le imprese che accedono al cantiere; ha un modulo dedicato alla tracciabilità del trasporto di terre da scavo (Piani di Riutilizzo ai sensi del DPR 120/2017), basato sull’utilizzo di tecnologie GPS’.
Il modulo dedicato alla tracciabilità di tutti i flussi di rifiuti (trasporto mediante FIR) e terre da scavo (i.e. Piani di Riutilizzo ai sensi del DPR 120/2017) è basato sull’utilizzo di tecnologie GPS e di software di tracciabilità e incrocio documentale.
Il sistema di tracciabilità garantisce un pieno controllo della filiera di trasporto generando alert in presenza di anomalie e attivando procedure di audit e incident respond per tutelare il Committente da eventuali responsabilità.
La tracciabilità, oltre a consentire una visione in tempo reale (GPS) dei viaggi, è inoltre garantita tramite un servizio di notarizzazione su blockchain pubblica, che permette quindi al Committente di potere dimostrare in ogni momento la data certa e l’assoluta integrità e correttezza dei report relativi ai viaggi e ai dati correlati ai vari conferimenti.
Il sistema, grazie a degli applicativi appositamente sviluppati, incrocia i dati amministrativi relativi ai conferimenti exsitu, registrati sui singoli FIR/DDT e sui rispettivi programmi di gestione del registro di carico e scarico utilizzati da diversi Operatori interessati, con i dati relativi al tracking di ogni singolo viaggio registrati sfruttando il segnale GPS.
Tutti i veicoli autorizzati alla movimentazione o al trasporto sono registrati in una tabella Anagrafica all’interno di un data-base sempre gestito dal Software gestionale.
Il sistema per la localizzazione dei veicoli e dei loro viaggi sfrutta il servizio messo a disposizione dalla rete satellitare europea geostazionaria EGNOS in modo da aumentare la precisione del segnale GPS portando lo scostamento dal dato reale di soli due metri (circa) invece dei canonici 10/50 e consente di processare in tempo reale i dati di localizzazione tramite un inoltro dati con la rete GPRS.
Il software inoltre gestisce, oltre ai dati grezzi di posizione dei device (i veicoli), tutte le informazioni di anagrafica sia dei veicoli (targhe etc.) che dei punti di partenza (area di produzione del materiale/rifiuto oggetto di trasporto) e di arrivo (impianto o altro destino) previsti dai viaggi oggetto di monitoraggio. Il modulo di ‘incrocio dati’ rileva eventuali incoerenze tra viaggio fisico del vettore (data di partenza e di arrivo, ora di partenza e di arrivo e le relative posizioni geografiche) e il ‘viaggio amministrativo’ del FIR di riferimento.

Il controllo degli accessi di mezzi e persone al cantiere si avvale di videosorveglianza per la gestione dei varchi, integrata con sistemi di riconoscimento biometrico e di beggiatura, che può avvenire anche mediante App scaricata sullo smartphone, con la generazione automatica, per ciascun dipendente, di un QRcode dedicato.
Pertanto, gli accessi al cantiere verranno autorizzati soltanto per coloro che sono registrati e verificati dalla piattaforma Legalileo Plus e solo in presenza della totale regolarità di tutta la documentazione amministrativa e di quella prevista dal DLgs 81/2008, soggette a controllo da parte dell’Ispettorato del Lavoro e delle forze di polizia.
Tale sistema integrato consente e garantisce alla stazione appaltante/general contractor di avere un monitoraggio costante della posizione di ‘regolarità’ dei lavoratori operanti all’interno del cantiere, con un conseguente azzeramento delle possibili corresponsabilità di natura penale e amministrativa.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Intesa Mit-Carabinieri per interventi infrastrutturali nelle caserme

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ROMA (ITALPRESS) – Nella mattinata odierna, a Roma, presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Comandante Generale, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, in occasione di un incontro organizzato con il Vice Ministro Edoardo Rixi, il Presidente del Consiglio Superiore Lavori Pubblici, Massimo Sessa, ed altre autorità intervenute, ha siglato un Protocollo d’Intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, volto ad avviare una preziosa collaborazione nell’ambito delle attività di programmazione ed esecuzione degli interventi infrastrutturali a favore delle caserme dell’Arma. L’iniziativa si incentra, in particolare, sui fondi attestati nell’ambito del cosidderro progetto “C.A.S.A. del Carabiniere” e di altre linee di finanziamento; dei piani generali degli interventi manutentivi del c.d. “Manutentore Unico”; della programmazione triennale delle opere pubbliche. Il progetto C.A.S.A. del Carabiniere , avviato nel 2021 si pone come obiettivo generale l’ammodernamento delle caserme dell’Arma dei Carabinieri in chiave energetica e antisismica, favorendo soluzioni che consentano il miglioramento degli ambienti di lavoro, il risparmio dei costi di gestione e manutenzione, nonché l’integrazione con il tessuto sociale di riferimento, garantendo all’Arma di poter disporre di un parco infrastrutturale completamente rinnovato e adeguato agli scenari futuri. L’elenco delle opere da realizzare (735 iniziative), predisposto sulla base delle proposte del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, è stato approvato con Decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, emanato il 18 ottobre 2022, di concerto con il Ministro dell’interno, il Ministro della difesa e il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita l’Agenzia del demanio
Il rapporto di collaborazione definito dal Protocollo si svilupperà mediante la costituzione, a livello periferico, di 7 “Tavoli Tecnici”, coincidenti con l’area di competenza dei Provveditorati per le Opere Pubbliche, cui parteciperanno i Comandanti di Legione Carabinieri territorialmente competenti.
Per una proficua attuazione, il Protocollo prevede la creazione di una “Cabina di Regia”, a livello centrale, che rivestirà il precipuo compito di valutare le proposte formulate dai “Tavoli Tecnici”, al fine di definire le reali priorità istituzionali nell’ambito dello specifico settore. In particolare, lo scopo che si intende perseguire è quello di concretizzare, in maniera efficace e secondo tempistiche ragionevoli, l’approvazione di pianificazioni finanziarie promuovendo soluzioni tecniche e percorsi amministrativi più adeguati al raggiungimento degli obiettivi strategici condivisi. Nel corso dell’incontro, il Comandante Generale, nel ringraziare il Vice Ministro Rixi e l’alta dirigenza del Dicastero per la loro presenza che costituisce un forte segnale di attenzione e sensibilità alle esigenze infrastrutturali dell’Arma, ha sottolineato come la caserma dei Carabinieri è anche la casa del cittadino, che nelle Stazioni Carabinieri riceve il conforto e l’aiuto dello Stato, in quanto luogo di ascolto e accoglienza, presidio di legalità e rassicurazione sociale a tutela di tutti i cittadini e delle fasce più deboli. Concludendo, il Generale Luzi ha ribadito che la giornata odierna costituirà un momento fondamentale per avviare quel “gioco di squadra” delle Istituzioni necessario per raggiungere gli obiettivi istituzionali. Il Vice Ministro ha affermato che “oggi si consolida un rapporto di collaborazione tra importanti Istituzioni centrali e territoriali dello Stato. L’obiettivo è quello di rendere più efficienti i processi di programmazione ed esecuzione di interventi a favore del patrimonio immobiliare dell’Arma tramite una cabina di regia che individua le priorità infrastrutturali e tavoli tecnici per censire gli interventi sui territori e proporne il percorso più adatto”. Nella stessa giornata, si è svolto anche un seminario informativo a cui hanno partecipato i Comandanti di Legione CC ed i Provveditori alle Opere Pubbliche, un’occasione di confronto tra i vari attori che, a livello regionale, sono quotidianamente impegnati nella risoluzione di problematiche logistiche, anche di natura complessa. Attraverso l’organizzazione di questo evento, l’Arma dei Carabinieri, oggi, ha voluto confermare, ancora una volta, l’impegno profuso nelle iniziative logistiche finalizzate a migliore le condizioni delle numerosissime caserme dislocate in modo capillare su tutto il territorio nazionale, considerate appunto come la “Casa del Carabiniere”.

– Foto: Ufficio Stampa Carabinieri

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Al via alleanza tra pubblico e privato per promuovere la legalità sul territorio

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SPARANISE (CASERTA) (ITALPRESS) – Creare valore per i territori attraverso le proprie azioni, considerando la situazione da cui parte il contesto italiano e valutando ogni possibile sinergia tra pubblico e privato per migliorare percezione e realtà rispetto a legalità e sicurezza nelle città: sono gli obiettivi dell’iniziativa “Alleanza pubblico-privato: insieme per la legalità” organizzata a Sparanise, nel casertano, da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Axpo Italia, quarto operatore sul mercato libero dell’energia in Italia e tra i principali player attivi nella promozione delle energie rinnovabili, e Calenia Energia, società del Gruppo Axpo attiva nella produzione di energia tramite tecnologia a ciclo combinato. “Siamo da anni impegnati a dialogare con tutti i territori in cui lavoriamo”, ha commentato il presidente di Axpo Italia, Salvatore Pinto. Il nostro sforzo è teso verso la transizione energetica del Paese e la collaborazione agli sfidanti obiettivi europei, ma pensiamo che questo non sia possibile né proponibile senza un’adeguata attenzione agli aspetti socioeconomici che rappresentano la base di un sistema sano e in grado di evolvere e svilupparsi. Il nostro impegno verso la sostenibilità vuole quindi andare oltre i temi strettamente correlati al business, per abbracciare una prospettiva più ampia, includendo le comunità di cui l’impresa fa parte e con cui si relaziona, ha continuato Pinto, annunciando “una importantissima apertura al dialogo con il Ministero degli Interni” con un tavolo per il protocollo della legalità, “per valutare la possibilità di sinergie che riguardino anche la sicurezza nelle zone delle centrali.
Tra i temi per noi prioritari, i rapporti con le autorità, la qualità dei servizi, la formazione e sviluppo del capitale umano entrano di diritto tra i principali”.
Fulcro dell’evento ospitato dalla centrale di Sparanise, in provincia di Caserta, è stata la presentazione di una ricerca, firmata da The European House – Ambrosetti, che ha sottolineato alcuni punti cardine del potenziale sviluppo nella collaborazione tra enti pubblici e realtà private finalizzata a migliorare la relazione delle aziende con i territori in cui lavorano e, conseguentemente, migliorare le dinamiche legate a sicurezza e legalità.
“Le imprese hanno oggi piena consapevolezza dell’importanza della sostenibilità, in cui la componente sociale gioca un ruolo centrale”, ha spiegato Emiliano Briante, Associate Partner e Head of Business and Policy Impact, The European House – Ambrosetti. “In questo senso sicurezza e legalità sono fattori imprescindibili per creare valore all’interno dei territori. Proprio per incidere su questi due fattori le imprese hanno a disposizione importanti leve: il contributo al settore dell’istruzione e della formazione; la creazione di posti di lavoro di qualità e il contributo alla promozione e sviluppo di modelli aggregativi positivi. Queste leve agiscono positivamente sui fattori abilitanti della sicurezza e della legalità dei territori italiani che lo studio ha identificato attraverso la realizzazione di un indice proprietario, l’ISTI, e correlazioni con 45 indicatori socioeconomici. Quello che risulta centrale, una volta analizzati i dati e le dinamiche sottostanti, è che il contributo del settore privato alla sicurezza e legalità e alla costruzione di valore per i territori può avvenire soltanto attraverso un’alleanza con altri attori: settore pubblico e istituzioni, terzo settore, società civile, seguendo una logica di valore condiviso”.
Ed è proprio il capitale umano – sottolinea la ricerca – valorizzato grazie alla creazione di lavoro e professionalità, che costituisce una delle leve essenziali per contrastare la criminalità offrendo alternative economiche virtuose ai cittadini. A questo vanno necessariamente associati la promozione di attività culturali e sportive così come la necessità di ridurre le diseguaglianze, a partire dal reddito. In un contesto, quello italiano, in cui il tasso di abbandono scolastico è tra i primi 5 nella UE-27 risulta parimenti indispensabile che le aziende stesse collaborino in maniera più efficiente con il sistema formativo per sviluppare percorsi di studio più professionalizzanti.
A questo proposito Marco Sacchi, Amministratore Delegato di Axpo Servizi Produzione Italia che gestisce la Centrale a Ciclo Combinato di Calenia Energia ha ricordato come “negli anni, con Calenia Energia abbiamo mantenuto attivo un costante dialogo con il tessuto locale, anche e soprattutto tramite la formazione. Mantenendo sempre vivo un dialogo istituzionale proattivo, ci siamo occupati costantemente della relazione con la comunità in cui operiamo tramite l’attività di questa centrale di produzione energetica. Un impegno concreto che ha visto il finanziamento di un Master Universitario per l’Energia e la Sicurezza ambientale che coglie il duplice obiettivo di sviluppare la cultura della professionalizzazione e di mettere a disposizione delle aziende quelle abilità lavorative specializzate che sono quanto mai urgenti e necessarie”.
Tra i modelli aggregativi positivi nella possibilità da parte delle aziende di contribuire allo sviluppo di comunità nei territori tramite specifiche iniziative, spiccano azioni di sostegno economico ad associazioni meritorie e del terzo settore, investimenti in infrastrutture di tipo ricreativo, culturale o sportivo, la promozione di scambi con testimonianza e visite agli stabilimenti di produzione delle aziende e incentivi alla partecipazione di dipendenti e famiglie ad attività di caring del territorio. Anche in questa direzione Axpo Italia ha da tempo intrapreso un percorso con Arbolia, la Società benefit di Snam nata per sviluppare nuove aree verdi in Italia, finalizzato non solo alla riforestazione del patrimonio arboreo delle città in cui la società ha proprie sedi e uffici ma, al contempo, al coinvolgimento dei suoi stessi dipendenti e stakeholders in attività concrete di rimboschimento.
“I progetti di riforestazione che Arbolia realizza in tutta Italia sono un esempio concreto di come le aziende, al fianco delle istituzioni, possano sostenere le comunità e le aree sulle quali operano. Tali progetti, oltre a salvaguardare la biodiversità, hanno, infatti, l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria e della vita dei territori e delle comunità locali sui quali insistono”, ha affermato Matteo Tanteri, Amministratore Unico di Arbolia.
A sottolineare l’importanza della rappresentazione del futuro per i giovani e della valorizzazione della cultura come elemento di contrasto a situazioni di illegalità e precarietà, all’evento sono intervenuti il cantautore Giovanni Caccamo, impegnato nel Manifesto del Cambiamento, progetto partito con un appello ai giovani invitandoli a raccontare quale parola rappresentasse il cambiamento necessario per costruire un futuro migliore, e gli attori Lucrezia Guidone e Alessandro Orrei tra i protagonisti della serie tv “Mare Fuori”. “La cultura, l’informazione e la conoscenza sono alla base del concetto di libertà. Conoscendo abbiamo la possibilità di scegliere, e quindi la libertà di costruire il nostro futuro portando valore a noi stessi e alla comunità”, ha detto Lucrezia Guidone che nella serie interpreta la direttrice dell’Ipm. “Poter essere portavoce di messaggi così importanti è un privilegio. Avere la possibilità di raggiungere tante persone e molto giovani fa capire l’importanza del lavoro che stiamo facendo e che stiamo portando avanti”, ha aggiunto Alessandro Orrei, uno dei protagonisti della serie.
-foto ufficio stampa Axpo-
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Mattarella “Morire sul lavoro è uno scandalo inaccettabile”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sul lavoro, sollecita un’urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare lavoratori. Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona. Occorre un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione”, conclude il capo dello Stato.
– Foto: Quirinale –

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Gratteri “Tecnologie contro la mafia nello spazio digitale”

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CASTELLABATE (SALERNO) (ITALPRESS) – La prima giornata di SUDeFUTURI si è conclusa con l’intervento del neo Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri: il magistrato antimafia più conosciuto nel mondo, alla sua prima uscita pubblica in Campania dopo l’importante nomina, è stato protagonista del panel dedicato alla “Globalizzazione delle mafie nello spazio digitale” insieme al giornalista e saggista Antonio Nicaso: l’incontro è stato introdotto da Nino Foti, presidente della FMG e moderato dalla giornalista Paola Bottero.
Questa tematica è stata oggetto di importanti approfondimenti da parte del Procuratore Gratteri visto che, in questi anni, ha sperimentato per primo in Italia le intercettazioni digitali ed è il principale conoscitore dell’intelligence applicata alla lotta alla mafia.
Antonio Nicaso, che ha scritto insieme a Gratteri numerosi libri sulla criminalità organizzata, nel suo intervento ha dichiarato: “Le mafie sono riuscite ad adattarsi alle evoluzioni tecnologiche, muovendosi on line e offline, utilizzando sistemi di credito sommerso, dimostrando capacità di coniugare tradizione e innovazione. Ad esempio, il coltan, un minerale nero metallico necessario per la produzione di apparecchi tecnologici, il tantalio utilizzato nell’industria aerospaziale e nel nucleare, detenuti in una alta percentuale in Congo, sono alcune tra le materie prime di cui la ‘ndrangheta va a caccia e che baratta con armi. Un mondo in evoluzione, che comprende il mercato digitale, il metaverso e l’intelligenza artificiale. Ci sono indubbiamente aspetti sul piano del diritto che devono essere necessariamente aggiornati, perché c’è una politica che non riesce a cogliere i cambiamenti e le evoluzioni. C’è un problema di velocità, che bisogna affrontare. Ci muoviamo a due diverse velocità”.
Il procuratore Nicola Gratteri, nella prima parte del suo seguito ed applaudito intervento, si è soffermato sul mercato degli stupefacenti, dichiarando: “L’unica droga che si può sconfiggere al mondo è la cocaina. E’ un’utopia che si può realizzare se l’ONU fosse un organismo sovranazionale, ma è debole rispetto alle forze e ai poteri nel mondo. Dov’è stato il segretario dell’ONU quando la Russia ha invaso l’Ucraina, ad esempio. Per fermare il mercato della droga occorrerebbe l’intervento delle Nazioni Unite, che dovrebbero uscire dai palazzi di vetro e andare nei campi dove si produce la coca, intervenendo in Colombia, in Bolivia, in Perù, imponendo a questi Paesi la conversione delle colture di coca, obbligandoli a seminare grano. I problemi si devono affrontare alla radice, altrimenti non si risolve”.
Sul nuovo incarico a Procuratore di Napoli, Gratteri ha specificato: “Incontrerò tutti i sostituti e i 9 Procuratori aggiunti. Li ascolterò per trovare spunti di confronto e capire cosa fare per arrivare ad arginare il fenomeno mafioso, di abusivismo edilizio. Voglio sentire le loro idee ed i progetti per avere una visione, una strategia. E’ fondamentale creare una sinergia con la polizia giudiziaria, che deve essere rispettata al massimo dalla magistratura. Voglio trasmettere coraggio”.
Infine, sulla mafia nello spazio digitale, il magistrato dichiara: “Abbiamo bisogno di assumere ingegneri informatici e hacker. Dobbiamo investire in tecnologie e questo ancora non è avvenuto in Italia che è ancora troppo indietro perché nessuno ha avuto una visione. Questo, invece, è accaduto in altri Paesi europei che hanno modificato notevolmente il loro approccio per il contrasto alle mafie”.
Il Presidente della FMG Nino Foti ha dichiarato: “Lavorare per lo sviluppo sociale e culturale del Mezzogiorno significa, inevitabilmente, trovarsi ad affrontare un discorso sulle Mafie. Siamo in un momento storico in cui l’ideologia criminale viene anche comunicata e idolatrata da stereotipi, simboli e narrazioni dagli stessi protagonisti in un intreccio inedito tra reale e virtuale. Va promossa una riflessione su come è possibile sensibilizzare, soprattutto i giovani, a non riconoscersi in determinate narrazioni, a disvelare i meccanismi artificiali e di disvalori che ne riproducono il successo. Solo con una conoscenza approfondita e strutturata di questi contesti è possibile costruire risposte improntate ad una attraente narrazione della legalità anche attraverso progetti che si radicano nella cultura e di chi come noi si occupa di proteggere e promuovere il patrimonio culturale, e con esso la crescita, di cittadini innamorati della propria terra e della legalità, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia”.

– foto Agenzia Fotogramma –
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Meloni “Caivano diventi modello per tutte le zone franche”

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ROMA (ITALPRESS) – “Giancarlo faceva il cronista, precario, nella provincia di Napoli, ne ha descritto il volto più cupo, ma era convinto che il destino di quei territori non fosse segnato. Così come non è segnato il destino di Caivano, uno dei tanti territori italiani dove lo Stato ha smesso semplicemente di fare il suo lavoro e di adempiere ai suoi doveri”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, in un contributo pubblicato dal quotidiano il Messaggero, in occasione dell’anniversario dell’uccisione del giornalista Giancarlo Siani.
“I cittadini di Caivano, e di tutte le zone franche della nostra Nazione hanno il diritto di pretendere che lo Stato torni ad assumersi le proprie responsabilità. Lo Stato deve tornare a fare lo Stato. Non deve più indietreggiare. Deve rispondere colpo su colpo alle ‘paranze’, agli atti intimidatori e a chi vorrebbe che a Caivano non cambiasse nulla e offrire una risposta organica in termini di educazione, aggregazione, formazione e legalità.
Vogliamo che Caivano diventi un modello, da esportare nel resto d’Italia”, ha aggiunto. “Non sarà un cammino semplice, ma io credo che una politica seria debba mettere la faccia sulle cose difficili invece che su quelle facili. Lo faremo anche nel nome di Giancarlo Siani, e del suo insegnamento: ‘Mai in ginocchio, sempre in piedi’”, ha concluso.

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Cattedrale gremita per don Pino Puglisi, Palermo commemora il prete antimafia

PALERMO (ITALPRESS) – Una folla nutrita e commossa ha celebrato uno dei simboli più significativi della lotta alla mafia nell’immaginario collettivo palermitano: don Pino Puglisi se ne andava trent’anni fa, assassinato da Cosa nostra per il suo impegno costante nel combatterla e aiutare i giovani del quartiere di Brancaccio a scegliere la via della legalità e della fede.
Alla commemorazione nella Cattedrale, officiata dal presidente della Conferenza episcopale italiana Matteo Zuppi e dal vescovo di Palermo Corrado Lorefice, erano presenti il presidente della Regione Renato Schifani, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla con parte della giunta, la presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo, il prefetto di Palermo Maria Grazia Cucinotta e i rappresentanti delle forze dell’Ordine. Con loro centinaia di palermitani da tutti i quartieri della città, cittadini di altre zone della Sicilia e dell’Italia e anche alcuni turisti; tantissimi anche i ragazzi e le ragazze dei gruppi scout, in rappresentanza di quei giovani che don Puglisi aveva cercato di aiutare a Brancaccio fino all’ultimo giorno della sua vita, il 15 settembre 1993.
La celebrazione è stata introdotta dalla lettura del ricordo del sacerdote da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ha avuto nell’omelia del cardinale Zuppi uno snodo centrale. “Quella di Don Pino Puglisi è una figura importante, perchè dimostra il coraggio di combattere le mafie e aiuta tutti noi a capire come combattere la mafia, che non è solo a Palermo”, ha sottolineato il presidente della Cei a margine della commemorazione.
“La memoria del nostro amato 3P ci raccoglie in questo giorno, 30esimo anniversario della sua morte. Una vita donata a Palermo e alla Chiesa, una vita vissuta come un seme gettato a terra per far germinare il bene, per dare speranza a tutti, per donare un senso e un futuro anzitutto ai giovani della nostra Isola”. Inizia così il ricordo di Lorefice, che alcuni giorni fa al meeting di Rimini aveva raccontato alcuni momenti chiave del suo rapporto con Don Puglisi. “E’ stato uomo e prete di ascolto. Ascolto del suo vescovo, dei confratelli, di quanti hanno lavorato accanto a lui: fedeli laici, consacrate, uomini e donne di buona volontà. Soprattutto, Padre Pino ha ascoltato fino in fondo l’uomo d’oggi: penso ai suoi studi di scienze umane, alla sua costante richiesta alle Assistenti sociali missionarie di fare ricerche sui bisogni del quartiere, penso al tempo che dedicava ad ascoltare ogni uomo e ogni donna, ogni giovane, ogni bambino che incontrava o che a lui si rivolgeva”.
All’ascolto per le persone, prosegue Lorefice, si aggiungeva quello della parola di Dio: “Il Vangelo era la sua forza, lo rendeva prete mite e indifeso, capace però di sfidare il grande male di Palermo: la mafia. Minacciato, consapevole dei pericoli, andava avanti sorretto dal Vangelo. Il sorriso di don Puglisi ai suoi killer, il suo ‘vi aspettavò, contenuto in quel ‘me l’aspettavò, sono una lezione magistrale e genuina di Vangelo vissuto: il nemico accolto con il sorriso. Chi vive fino in fondo il Vangelo non ha paura della morte”.
– foto xd8 Italpress –
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Piantedosi “Reprimere la piaga dei femminicidi e puntare sull’educazione”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Contro i femminicidi si può fare molto, soprattutto dal punto di vista culturale: è importante parlarne e sono importanti i messaggi come quello inviato dal presidente della Repubblica. Noi perseguiamo e reprimiamo questi reati con la legge e con l’opera delle forze dell’ordine, ma bisogna puntare sempre di più sulla scuola e sui modelli culturali per fare in modo che questo fenomeno sia sempre più estraneo alla nostra civiltà”. Così, in riferimento all’ennesimo femminicidio avvenuto in provincia di Trapani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a margine dell’inaugurazione di un bene confiscato alla mafia a Palermo.

– foto Italpress –

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