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Perché è vietato contare le carte? Scopriamolo insieme

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Nel vasto universo del poker, una pratica spesso guardata con sospetto è il conteggio delle carte. Questo metodo, celebrato in alcuni contesti e biasimato in altri, è al centro di numerosi dibattiti nei casinò di tutto il mondo. Ma perché questa pratica è vista con occhi così critici? Approfondiamo insieme le ragioni dietro al divieto del conteggio delle carte a poker e scopriamo come questo influisce sul gioco e sulle dinamiche del tavolo.

Cosa vuol dire contare le carte?

Il conteggio delle carte a poker è una strategia avanzata che coinvolge una profonda analisi delle carte giocate per ottenere un vantaggio tattico. Tuttavia, sebbene questa tecnica sia ben nota al blackjack, al tavolo da poker può sollevare controversie e addirittura portare a sanzioni (lo abbiamo spesso visto nei film, no?)

Come Funziona il Conteggio delle Carte a Poker?

Nel poker, i giocatori non hanno accesso completo alle informazioni sulle carte, rendendo impossibile adottare una strategia di conteggio tradizionale. Le mani sono distribuite in modo chiuso, e solo alcune carte comuni vengono esposte sul tavolo durante le varie fasi del gioco.

Sebbene il conteggio delle carte tradizionale non sia applicabile, i giocatori esperti possono ancora sfruttare le informazioni limitate a loro disposizione. Osservando attentamente le reazioni degli avversari, i pattern di gioco e le probabilità di determinate carte già giocate, è possibile prendere decisioni più informate.

Il conteggio delle carte a poker si basa fortemente sull’analisi dei pattern di gioco. I giocatori astuti osservano attentamente le giocate precedenti, le risposte degli avversari alle carte comuni e le scelte fatte in fasi cruciali del gioco per dedurre quale potrebbe essere il possibile scenario con le carte rimanenti.

La componente psicologica gioca un ruolo fondamentale. La lettura degli avversari diventa cruciale, con l’osservazione di segnali fisici, cambiamenti di comportamento e altre indicazioni che possono suggerire la forza o la debolezza della mano degli avversari.

Perché è Vietato il Conteggio delle Carte a Poker?

La proibizione del conteggio delle carte a poker si basa sulla natura del gioco, dove la strategia e l’abilità psicologica sono altrettanto importanti quanto le carte in sé. Consentire il conteggio delle carte potrebbe alterare l’equilibrio tra abilità e fortuna, rendendo il gioco meno imprevedibile e dinamico. Alcune persone provano a contare le carte quando giocano al live casino, però il gioco lo rende veramente molto difficile da fare.

Come si gioca a poker?

Il poker è giocato in diverse varianti, ma condivideremo le linee guida fondamentali che si applicano a molte versioni, come il Texas Hold’em, uno dei formati più popolari.

La Distribuzione delle Carte

Il gioco inizia con la distribuzione di due carte coperte a ciascun giocatore. Queste sono le “carte private”. Successivamente, vengono disposte cinque carte comuni scoperte sul tavolo.

Le Fasi del Gioco

 

  • Pre-flop: I giocatori ricevono le due carte private e decidono se entrare nel gioco (fare un “call”), rilanciare (fare un “raise”) o abbandonare la mano (fare un “fold”).
  • Flop: Tre carte comuni vengono collocate sul tavolo.
  • Turn: Una quarta carta comune è aggiunta.
  • River: L’ultima delle cinque carte comuni viene posizionata.

Combinazioni Vincenti

I giocatori cercano di creare la migliore combinazione di cinque carte possibile, utilizzando le loro due carte private e le cinque carte comuni. Le combinazioni vincenti vanno dalla coppia al poker, con la scala reale come mano più alta.

Le Scommesse e il Bluff

Durante le diverse fasi, i giocatori possono puntare, rilanciare o abbandonare. Questo aspetto del gioco è fondamentale per il poker, poiché comporta la lettura degli avversari e il tentativo di bluffare per far credere agli altri di avere una mano più forte o più debole di quanto sia effettivamente.

La Fine della Mano

La mano si conclude con il confronto delle combinazioni e la consegna del piatto al giocatore con la mano più forte o all’unico sopravvissuto dopo che gli altri giocatori hanno abbandonato il gioco.

Global warming: come preservare le Maldive

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Le Maldive, con le loro spiagge da sogno e acque cristalline, rappresentano un paradiso terrestre per molti. Tuttavia, il riscaldamento globale pone gravi rischi per questo arcipelago unico.

Nel nostro articolo esploreremo insieme le minacce poste dal cambiamento climatico alle Maldive e cosa significa questo per il futuro dell’arcipelago.

Dove si trovano le Maldive e perché sono famose

Le Maldive si trovano nell’Oceano Indiano, a sud-ovest dello Sri Lanka e dell’India. Questo arcipelago è composto da 26 atolli naturali e più di 1.000 isole coralline, ed è rinomato per la sua straordinaria bellezza naturale.

La posizione geografica delle Maldive, con le sue acque turchesi e cristalline, spiagge bianche e incontaminate e un’abbondante vita marina, le rende una destinazione da sogno per molti viaggiatori.

Alle Maldive vacanze in un mare cristallino con spiagge di sabbia bianca e fine, resort di lusso e le possibilità di immersioni subacquee e snorkeling sono le ragioni principali del grande successo.

Le Maldive offrono l’opportunità di esplorare l’incredibile biodiversità marina, inclusi coralli colorati, pesci esotici, squali, tartarughe e molto altro.

Oltre alla bellezza naturale, le Maldive sono note anche per la loro cultura unica, influenzata da una combinazione di tradizioni indiane, singalesi e arabe. Questa fusione culturale si riflette nell’architettura, nella cucina e nelle tradizioni locali, rendendo le Maldive un luogo non solo di straordinaria bellezza ma anche di ricca eredità culturale.

Per scongiurare i rischi di un turismo esasperato stanno per fortuna nascendo viaggi sostenibili che puntano a salvaguardare l’ambiente e a raccogliere fondi per progetti a sostegno dell’economia locale.

Il riscaldamento globale resta però il principale rischio che mette a rischio queste isole paradisiache.

Innalzamento del Livello del Mare

Le Maldive sono l’arcipelago più basso del mondo, con un’altitudine media di appena 1,5 metri sul livello del mare. L’innalzamento del livello del mare causato dal riscaldamento globale è una minaccia diretta all’esistenza stessa delle isole. Se il livello del mare continua a salire, molte delle isole potrebbero diventare inabitabili o scomparire completamente.

Impatti sugli Ecosistemi Marini

Gli ecosistemi marini delle Maldive, inclusi i suoi famosi coralli, sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici. L’aumento della temperatura dell’acqua sta causando il fenomeno del “sbiancamento dei coralli”, compromettendo la salute degli ecosistemi che dipendono da essi. Questo non solo danneggia la biodiversità marina, ma impatta anche sul turismo, una fonte vitale di reddito per le isole.

Sicurezza Alimentare e Risorse Idriche

Il cambiamento climatico influisce anche sulla sicurezza alimentare e sulle risorse idriche delle Maldive. L’innalzamento del livello del mare e gli eventi meteorologici estremi minacciano l’agricoltura locale e le riserve di acqua dolce. Questo rappresenta una sfida significativa per il sostentamento delle comunità locali e per la capacità dell’arcipelago di mantenere la sua popolazione.

Sfide Economiche e Politiche

Infine, il riscaldamento globale presenta sfide economiche e politiche per le Maldive. La necessità di investire in infrastrutture resistenti al clima e in strategie di adattamento richiede risorse significative. Inoltre, vi è la questione politica e morale di come la comunità internazionale dovrebbe rispondere e supportare nazioni come le Maldive, che sono tra le più colpite dai cambiamenti climatici ma tra le meno responsabili per le emissioni di gas serra.

Il riscaldamento globale è una realtà con cui le Maldive devono fare i conti ogni giorno. La lotta per salvaguardare queste isole incantevoli è una lotta per il nostro futuro collettivo e richiede un’azione urgente e concertata a livello globale. Prendere coscienza di questi rischi è il primo passo per contribuire a proteggere le Maldive e altri paradisi vulnerabili in tutto il mondo.

Iniziative per la Salvaguardia delle Maldive

Nonostante le sfide poste dal riscaldamento globale, vi sono sforzi significativi in atto per proteggere e salvaguardare le Maldive. Queste iniziative spaziano dalle azioni locali a quelle internazionali e comprendono una serie di strategie mirate alla mitigazione degli impatti del cambiamento climatico.

A livello locale, il governo delle Maldive e varie ONG stanno lavorando alla creazione di infrastrutture più resilienti, come muri di contenimento e sistemi di drenaggio migliorati, per proteggere le isole dall’innalzamento del livello del mare e dagli eventi meteorologici estremi.

Come già anticipato in precedenza, vi è anche un crescente impegno nel promuovere il turismo sostenibile, che mira a ridurre l’impatto ambientale dei visitatori e a educare i turisti sull’importanza della conservazione degli ecosistemi marini.

A livello internazionale, le Maldive sono un attivo partecipante in forum globali sul cambiamento climatico, sollecitando l’azione e il sostegno della comunità internazionale. Queste azioni comprendono iniziative per ridurre le emissioni di gas serra, aumentare l’uso di energie rinnovabili e promuovere la ricerca e l’innovazione in ambito ambientale. Queste iniziative non solo mirano a proteggere l’ambiente unico delle Maldive, ma anche a garantire un futuro sostenibile per le generazioni future che vivono in questo paradiso terrestre.

Le PMI ai tempi dell’era phygital e il ruolo strategico dei CRM

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In un’epoca digitalizzata come la nostra, la connessione tra il mondo fisico e quello digitale si rivela essenziale per le aziende, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI) che si trovano ad affrontare un mercato in costante cambiamento. L’implementazione del concetto di ‘phygital‘, ovvero l’intersezione tra il fisico e il digitale, unita alla gestione delle relazioni con la clientela (CRM), costituisce un passo fondamentale per ottimizzare l’efficienza operativa e garantire un’esperienza cliente di qualità.

L’approccio phygital agevola l’integrazione tra esperienze fisiche e digitali, unendo i vantaggi dell’interazione diretta con il cliente nel mondo reale all’efficienza e alla flessibilità fornite dalle soluzioni digitali. L’incorporazione di questa prospettiva insieme a un sistema CRM efficiente consente alle PMI di gestire in modo digitale ed efficiente i dati dei clienti, automatizzando svariate attività, dalle vendite al marketing, dall’assistenza all’e-commerce. L’obiettivo è comprendere in dettaglio i bisogni dei clienti e offrire un’esperienza personalizzata e coerente su tutti i canali.

In questo senso, TeamSystem ha redatto il manualeCRM per le PMI. Cos’è, quando usarlo e quali sono i vantaggi”, che contiene le linee guida per scegliere un sistema CRM adatto alla propria attività, dalle funzionalità essenziali all’azienda alla sua semplicità d’uso, dalla sua potenziale integrazione con altre app alla sicurezza dei dati dei clienti. TeamSystem è una tech company italiana che sviluppa soluzioni digitali per la gestione del business di imprese e professionisti.

Attraverso questo vademecum, presenta i benefici che l’uso di questo servizio comporta per le PMI. Partendo dall’ottimizzazione della gestione delle informazioni dei clienti, per migliorare la fedeltà e offrire un servizio clienti superiore, si procede poi all’analisi delle vendite e al monitoraggio dei dati per automatizzare il processo di gestione e organizzazione di ciascuna attività. Infine, offre vari esempi di utilizzo di un sistema CRM adattato alle necessità delle aziende.

Le imprese di piccole e medie dimensioni possono inizialmente riscontrare ostacoli nell’assimilare tali approcci. Nonostante ciò, esistono opzioni adatte che semplificano questa transizione. L’uso di sistemi CRM basati sul cloud, app mobili e strumenti di analisi dei dati può consentire alle PMI di gestire in modo efficiente e focalizzato le interazioni con la clientela, sia online che offline.

Per abbracciare completamente il potenziale dell’integrazione tra phygital e CRM, le PMI potrebbero adottare metodologie innovative. Una strategia vincente potrebbe contemplare l’impiego di tecnologie come l’Internet delle cose (IoT) per personalizzare ulteriormente l’esperienza del cliente nei negozi fisici, collegandola con i dati ottenuti dal CRM. Ad esempio, sensori smart potrebbero raccogliere dati sul comportamento dei clienti nei punti vendita fisici, consentendo alle piccole e medie imprese di personalizzare offerte e promozioni in real time.

L’evoluzione attraverso l’integrazione tecnologica è determinante: unire in modo armonico le risorse emergenti offre nuove direzioni per la crescita costante delle PMI, assicurando contemporaneamente una customer experience fluida tra il mondo reale e quello digitale.

Come diventare ordinati

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Essere ordinati non è solo indice di chiarezza mentale. È stato dimostrato che tenere ogni cosa al proprio posto aiuta a pensare meglio e persino a vivere più a lungo, specialmente se si comincia in tenera età. Essere precisi non significa essere perfezionisti, ma piuttosto aver maturato la consapevolezza che ordine e metodo sono spesso sinonimi di ordine mentale e visione semplificata. Considerato che il disordine crea disordine (è impossibile essere ordinati se nulla intorno a noi lo è), la prima mossa da fare è una disposizione attenta e ragionata delle cose di cui ci circondiamo ogni giorno, in base a quelle che sono le nostre esigenze e le nostre abitudini. Vediamo allora come diventare ordinati.

3 semplici indicazioni

  • Eliminare il superfluo;
  • Sbarazzarci delle cose vecchie e fuori uso;
  • Ogni cosa al posto giusto.

Strategie per diventare ordinati

  • Niente fogli o post-it disseminati ovunque. Archiviamo biglietti da visita, numeri di telefono e altre informazioni da reperire al momento: diventare ordinati ci semplificherà la vita, anche quella professionale, rendendola più semplice e contribuendo a ridurre ansia e stress. Organizzazione e ordine vanno di pari passo: quando si elaborano determinati piani e si rispettano le tempistiche, i risultati non tarderanno ad arrivare. È chiaro che non tutti hanno un’indole meticolosa o scrupolosa; c’è chi è un abitudinario del caos e nel caos riesce comunque a “ritrovare sé stesso”. Sappiate, però, che essere ordinati non ci farà perdere del tempo prezioso e ci renderà la vita meno complicata di quanto non lo sia già di suo.
  • Non siate maniaci del rigore, ma nemmeno in balia del caos più totale; è sufficiente essere organizzati il minimo indispensabile. Il disordine non è solo un fattore antiestetico, ma ci impedisce di trovare ciò che ci serve nell’immediato procurandoci panico e problemi. Partiamo dall’organizzazione in ambito domestico: programmiamo almeno mezz’ora ogni giorno per le pulizie mattutine e serali; dopo la spesa, ad esempio, riponiamo subito i prodotti in frigorifero e nella dispensa. La corrispondenza e le fatture in sospeso? Non lasciamole sparpagliate in più posti: all’interno di semplici raccoglitori ad anelli saranno catalogate, facili da consultare e al sicuro.
  • Diventare organizzati dovrà essere un allenamento e uno schema di vita. Quando rientriamo a casa la sera, ad esempio, svuotiamo le tasche e le borse, buttando tutto ciò che non ci servirà più. Siete di quelli che conservano scontrini e ricevute? Riuniteli tutti in una scatola o in una tasca della agenda planner evitando accumuli di carta nei cassetti e sui ripiani.
  • L’uso abituale di un organizer ci consentirà di calendarizzare gli impegni delle giornate di tutto l’anno. Non solo: ci permetterà di conservare appunti, numeri, memo e programmi all’interno delle pagine in modo davvero organizzato.

Casa dolce casa

La nostra casa è troppo piccola? Sfruttiamo arredi su misura (armadi, mensole, controsoffitti) per organizzare gli ambienti e riempiamo tutti quegli spazi vuoti, ma comunque indispensabili per una collocazione ordinata degli oggetti di uso quotidiano.

Cucina: creare una dispensa

La dispensa? Meglio se in una zona fresca della casa, specie per conservare gli alimenti deperibili. Se non abbiamo a disposizione un ripostiglio realizziamo alcune mensole e scaffali dove sistemare ogni sorta di contenitore.

Angolo Lavanderia

In corridoio o in un angolo del bagno e della cucina, allestiamo una zona lavanderia sfruttando le pareti, sulle quali andremo a fissare una serie di ganci  per appendere scope, palette e aspirapolvere. Aggiungiamo alcune mensole per detersivi, flaconi e ceste per il bucato.

L’importanza di fare ordine

Fare ordine ha dunque una profonda rilevanza psicologica: vuol dire trasformare la nostra esistenza, nonché la nostra forma mentis; significa riflettere sui bisogni del momento e imparare a creare una gerarchia delle cose, togliendo e aggiungendo. Qui di seguito, riportiamo i dieci consigli tratti dal metodo giapponese Konmari che insegna a liberarsi delle cose inutili e a portare ordine nelle nostre esistenze.

  1. Il riordino è un evento speciale; mettere a posto un’unica volta, iniziando e finendo in un determinato arco temporale;
  2. Prima di iniziare una fase di riordino, proiettatevi verso lo stile di vita a cui aspirate;
  3. Ordinate tutti gli oggetti per categoria (vestiti, libri, documenti etc..)
  4. Quando mettete in ordine una categoria di oggetti, tenete a vista tutto ciò che attiene a quella categoria;
  5. Cominciate da ciò che attiva meno i vostri ricordi (foto in ultimo);
  6. Non selezionate gli oggetti da buttare, ma solo quelli da conservare;
  7. Prendete in mano tutti gli oggetti singolarmente;
  8. Conservate solo ciò che vi emoziona;
  9. Non iniziate a pensare a come organizzare gli spazi, se prima non avete selezionato gli oggetti da eliminare;
  10. Non accumulate in altre zone della casa gli oggetti selezionati.

Parental Control: in vigore le nuove norme per la tutela dei minori

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Sono entrate in vigore le norme relative al nuovo Parental Control System, il sistema di controllo sulle connessioni Internet dei minorenni introdotto dalla delibera 9/23/CONS dell’AGCOM. A partire dal 21 novembre tutti gli operatori telefonici hanno, dunque, l’obbligo di attivare un sistema di monitoraggio sulle SIM intestate ai minori.

Gli Internet provider italiani si sono subito attivati per offrire in modo automatico il Parental Control obbligatorio richiesto per gli utenti minorenni, permettendo anche un’attivazione manuale sulle utenze intestate a soggetti maggiorenni ma utilizzate dai minori di diciotto anni. Il nuovo sistema mira a tutelare i bambini e i ragazzi durante il loro accesso a Internet, bloccando l’accesso del dispositivo ad alcune categorie di siti web ritenuti pericolosi.

Il nuovo Parental Control è un ulteriore tassello che si unisce alle iniziative già in vigore destinate a proteggere i minori sul web, che consentono di monitorare le loro attività online. Mentre il Parental Control mira a limitare l’accesso ai contenuti potenzialmente dannosi, altri strumenti, come ad esempio lo SPID per i minori, forniscono un livello aggiuntivo di sicurezza durante l’identificazione online. Infatti, secondo i provider italiani, come InfoCert, lo SPID per minorenni assicura che l’identità online dei giovani utenti sia autenticata e protetta. Questa doppia barriera di protezione composta da SPID e Parental Control costituisce un chiaro esempio di come la tecnologia possa essere impiegata per promuovere la sicurezza dei giovanissimi nel mondo digitale.

Come funziona il nuovo Parental Control System

All’interno della delibera dell’AGCOM sono elencate le categorie di contenuti che dovranno essere bloccate, tra cui rientrano i contenuti per adulti, il gioco d’azzardo e le scommesse, i contenuti violenti o incitanti all’odio e alla discriminazione, le sette religiose e i portali utilizzati per navigare in modalità anonima. Quest’ultima categoria è stata aggiunta per evitare che i minori possano aggirare il blocco nascondendo la loro identità.

Gli Internet provider possono fornire ai propri utenti un software dedicato o un servizio che permetta di bloccare la navigazione ai siti che rientrano nelle categorie vietate. Inoltre, l’abilitazione e la disattivazione del sistema può avvenire mediante un codice PIN, utilizzando lo SPID oppure inserendo un codice OTP inviato via e-mail o sms al genitore. Il nuovo obbligo permetterà di tutelare l’accesso a Internet della generazione Alpha, i bambini nati dopo il 2012 che più di tutti sono cresciuti in un mondo digitale, immergendosi fin dalla più tenera età in tecnologie e piattaforme online che sono diventate parte integrante della loro vita quotidiana.

Invitare ospiti a casa: le regole Bon Ton

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Nella lingua italiana “ospite” è una locuzione che ha due significati opposti. L’ospite è sia colui che riceve ospitalità, sia colui che la fornisce, cioè l’ospitante. Entrambi hanno dei doveri di Bon Ton ed è bene che entrambi li rispettino.

L’ABC del Bon Ton

Il modo più semplice per fare un invito amichevole è a mezzo telefonico; un invito formale, invece, richiede almeno una decina di giorni di preavviso, esso dovrà essere scritto a mano su biglietto, con il quale verranno comunicati i dettagli dell’appuntamento, gli invitati risponderanno con solerzia, ringraziando, accettando o rifiutando cortesemente.

È buona norma non chiedere chi saranno gli altri partecipanti. Occorrerà arrivare puntuali, ma non in anticipo, al massimo con dieci minuti di ritardo e, di fronte al portone aperto, è regola comune quella di citofonare, per dare tempo ai padroni di casa di farsi trovare pronti ad accoglierci: mai e poi mai ricevere in pantofole! Per tutte le occasioni speciali, ad esempio un compleanno o un anniversario, chi invita dovrà comunicarlo con largo anticipo, per permettere agli ospiti di organizzarsi e di pensare al regalo adatto. Un buon padrone di casa non crea mai situazioni di disagio o di imbarazzo ai propri invitati.

L’orario e il tipo di invito detteranno il dresscode; le signore si vestiranno con sobrietà, rispettando il mood dell’evento; l’uomo invece, dovrà essere informato se il padrone di casa indosserà giacca e cravatta o un abbigliamento casual, in modo da potersi allineare all’occasione.

Assolutamente inadatte le scarpe da ginnastica, il perché lo dice il nome stesso. La padrona di casa invece non sfoggerà gioielli importanti per non far sentire inferiori i suoi ospiti, ma soprattutto non inviterà nella stessa serata alcuni ospiti per cena ed altri solo per il dopocena.

Regole da seguire se si decide di invitare ospiti a casa

Nel rispetto delle regole:

  • Organizzazione e timing. Non andrebbero fatte trasparire ansia e stanchezza, ma garbo e piacere nel ricevere gli ospiti;
  • Riservare uguale attenzione a tutti i presenti, con una cura particolare solo a chi è stato invitato per la prima volta e a quegli ospiti più agé;
  • Sorridere amabilmente e ringraziare educatamente;
  • I padroni di casa si siederanno ai due capotavola. L’invitata più anziana o “più importante” si siederà a destra del padrone di casa e quello più anziano o “più importante” a destra della padrona di casa.

Se si decide di portare qualcosa da mangiare o da bere, sarà bene coordinarsi prima con la padrona di casa, la quale, probabilmente, avrà scelto vini adatti o dolci abbinati al menù. Senza dover rispettare alla lettera il galateo, mantenere comunque un comportamento adeguato per ricevere gli ospiti con garbo, è certamente qualcosa che può fare la differenza.

Non è soltanto il padrone di casa a dover osservare un decalogo di buone maniere, anche gli invitati, dovranno seguire ciò che “l’etichetta” raccomanda per non rischiare di far brutta figura e mettere in imbarazzo l’ospitante.

Regole di Galateo

  1. La puntualità è una virtù preziosa, l’inadempienza può essere tollerata solo in casi eccezionali;
  2. Mai presentarsi a mani vuote;
  3. Porgere il regalo alla signora di casa con una frase del tipo, “Un pensiero per voi”;
  4. Il regalo va scartato in presenza di chi l’ha donato;
  5. Evitare i mazzi di fiori che richiederebbero contenitori adeguati e spesso vengono abbandonati negli angoli di casa;
  6. Non dimenticarsi dei ringraziamenti al momento dei saluti;
  7. Tempi nuovi, regole nuove. La tecnologia a tavola non è contemplata, dal momento che la circostanza dovrebbe indurci alla convivialità e alla condivisione di cibo e valori. È vero che il cellulare non va posizionato sopra la tovaglia, ma, soprattutto, non andrebbe messo in vista né tantomeno utilizzato in determinate occasioni;
  8. Del tutto inopportuno chattare a tavola ed estraniarsi dalla conversazione con i presenti o, ancor peggio, far leggere i propri messaggi privati agli altri commensali;
  9. Chiedere il permesso di alzarsi per assentarsi da tavola anche solo per pochi minuti;
  10. Ricambiare l’invito.

Il 2023 è stato un anno di novità e restyling per Mercedes

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Da sempre leader di auto dalle eccezionali prestazioni e linee di design, Mercedes ha concluso il 2023 con una serie di novità e restyling per molti dei suoi modelli. Non solo restyling in termini di estetica ma anche a livello di motorizzazioni, alimentazioni (con l’ingresso sempre più importante dei modelli ibridi ed elettrici), allestimenti ed infotainment. In particolare, è stato proprio il restyling del Mercedes GLA a fare da padrone in questo 2023 appena conclusosi. Vediamo allora di evidenziarne tutte le novità, le caratteristiche e le particolarità di uno dei modelli Mercedes più amati di sempre e le possibilità di acquisto tra nuovo e usato.

Mercedes GLA: il design affinato proposto nel 2023

Il restyling che Mercedes ha dato al suo GLA nel corso del 2023 parte proprio dall’estetica: la nuova mascherina minimalista mette da parte gli elementi orizzontali che facevano da contorno al marchio Mercedes e dona un’aria più elegante al veicolo, mentre la forma dei paraurti presenta una protezione anti incastro che enfatizza l’indole off-road del GLA di Mercedes. Il restyling in termini di estetica non si è fermato qui ma ha interessato anche i fari e i fanali a led che presentano un nuovo disegno delle luci interne, mentre l’entrata in scena del nuovo colore della carrozzeria Spectral Blue completa gli elementi di restyling del Mercedes GLA per il 2023, senza dimenticare i nuovi cerchi in lega a cinque doppie razze da 17 pollici di serie in nero lucido con superfici tornite lucide. Tutti elementi di grande stile, insomma, che migliorano e perfezionano ulteriormente uno dei modelli Mercedes più ambiti dal pubblico.

Interni e infotainment per Mercedes GLA 2023

Se in termini di estetica e design Mercedes GLA ha proposto diverse evoluzioni, anche gli interni e il sistema di infotainment non sono da meno. Mercedes ha integrato infatti un display da 7 pollici e uno da 10,25 pollici di serie, uno per il quadro strumenti e l’altro per il sistema multimediale che è sempre connesso alla rete e offre la più recente versione di MBUX, con nuove modalità e stili di visualizzazione tra Classic, Sporty e Discreet. Il sistema multimediale esclusivo di Mercedes MBUX diventa inoltre più veloce e reattivo, sia con Apple Car Play che con Android Auto, in modo da offrire un intrattenimento a bordo senza precedenti.

Mercedes Benz GLA

Motorizzazione ed equipaggiamento di serie Mercedes GLA

Disponibili sia per il nuovo che per la Mercedes GLA usata, gli equipaggiamenti e le caratteristiche di serie presenti sono diversi e riguardano il volante in pelle o in pelle sintetica, i sedili comfort rivestiti in pelle sintetica e tessuto tridimensionale in rilievo di colore nero, i fari con il sistema automatico di abbaglianti e antiabbaglianti, la telecamera e il pacchetto USB. Soltanto a partire dall’allestimento Progressive, sono disponibili le funzioni relative a parcheggio e specchietti.

Per quanto riguarda invece la gamma dei motori di Mercedes GLA troviamo il motore benzina mild hybrid, il motore diesel e un motore ibrido plug-in. I modelli a benzina di Mercedes GLA sono elettrificati e offrono unità a quattro cilindri con cambio a doppia frizione DCT, a sette o otto rapporti come equipaggiamento standard. I propulsori mild hybrid hanno inoltre un’alimentazione supplementare a 48 volt per il generatore di avviamento a cinghia, mentre la potenza aggiuntiva di 13 CV è disponibile in fase di sorpasso.

Il massimo all’interno della gamma GLA per il 2023 è la versione Mercedes AMG GLA 35, equipaggiata con il motore 2.0 turbo benzina da 306 CV e 400 Nm e unita al sistema ibrido leggero a 48 volt, al cambio doppia frizione otto marce AMG Speedshift DCT 8G e alla trazione integrale Performance 4Matic AMG. In sostanza, grandi evoluzioni e integrazioni anche per quanto riguarda le motorizzazioni disponibili e completamente rinnovate.

Mercedes GLA nuova o usata: dove acquistare

Viste le condizioni di prezzo GLA, a seconda delle disponibilità di budget, si può optare per un veicolo Mercedes nuovo o usato. Qualora si voglia acquistare una GLA usata è importante rivolgersi a concessionarie ufficiali Mecedes-Benz che possano garantire auto di qualità. Trivellato è Top Dealers Ufficiale Mercedes e unico AMG Performance Center Veneto con più di 100 anni di esperienza nel settore dell’automotive. È possibile scegliere tra diversi modelli e allestimenti anche tra le diverse versioni di Mercedes GLA AMG, tutte visibili in tempo reale sul sito www.trivellato.it che già offre un’ampia panoramica dettagliata di tutti i veicoli usati disponibili, elencandone caratteristiche tecniche, segni d’usura e segni del vissuto in modo da dare ampia trasparenza a tutti i clienti.

Attraverso uno staff altamente qualificato e competente è possibile scegliere il modello Mercedes più vicino alle proprie esigenze e al proprio budget e, anche in termini di prestazioni, verrà offerta una dettagliata panoramica di ogni veicolo in modo da poter scegliere con piena consapevolezza.

Come diventare Mediatore Culturale

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Viviamo in una società multietnica. Si stimano attualmente nel nostro Paese circa 2.200.000 immigrati, ma la cifra è destinata a crescere nel prossimo futuro. La presenza importante di stranieri nelle nostre città fa emergere un complesso apparato di bisogni, esigenze, diritti che richiedono risposte concrete. Questa ultima fase migratoria, se da un lato ha portato arricchimento culturale e sociale, oltre che manodopera, dall’altro ha comportato squilibri per certi aspetti da temere.

Da questa situazione emerge come, la figura del Mediatore Culturale, sia una delle poche figure professionali  in grado di conciliare la cultura del paese d’origine di chi emigra e quella del paese in cui è immigrato. In questo articolo scopriremo insieme il percorso da compiere per assumere i panni di questa utile figura professionale. Vediamo allora come diventare Mediatore Culturale.

Cosa fa un Mediatore Culturale

Il Mediatore Culturale è dunque un professionista multilingue che si occupa di favorire l’interazione ed il dialogo tra individui e gruppi di lingue e culture diverse. Il suo ruolo è quello di facilitatore della comunicazione tra individui di origini e culture differenti e le istituzioni pubbliche, ma anche di promotore dell’inclusione sociale degli stessi.

La mission è quella di “mediare tra culture”, mentre le principali competenze sono:

  • Perfetta padronanza di almeno due lingue estere;
  • Formazione multiculturale;
  • Conoscenza della legislazione in materia di immigrazione;
  • Conoscenza delle strategie per il contenimento dei conflitti;
  • Ottime doti comunicative;
  • Empatia e dialogo;
  • Capacità organizzative e gestionali.

Generalmente il ruolo di Mediatore Culturale viene richiesto per fornire un orientamento antropologico e rendere possibile il processo di integrazione per gli straniere di tutte le fasce di età (minori o adulti). Attraverso un serio approccio al dialogo, il mediatore linguistico identifica ed interpreta le urgenze, le richieste e i problemi degli immigrati e si adopera per trovare le soluzioni adatte.

Requisiti per diventare Mediatore Culturale

Il Mediatore Linguistico Culturale non è soltanto un interprete che traduce da una lingua ad un’altra, ma esercita una vera e propria funzione di orientamento sociale a vantaggio degli stranieri.

Il requisito fondamentale per diventare un Mediatore Culturale è quello di essere bilingui e conoscere molto bene  le culture che andranno ad interfacciarsi. Spesso i Mediatori Culturali, sono di origine straniera che vivono già da tempo nel nostro Paese con un’ottima padronanza della nostra lingua e della nostra cultura.

Non mancano professionisti laureati in Mediazione Linguistica e Interculturale, in Lingue e Culture Straniere, in Traduzione ed Interpretariato, Scienze dell’Educazione, oppure in Giurisprudenza e Scienze Politiche, ma anche persone con una solida esperienza di formazione nel sociale e che hanno arricchito le loro conoscenze linguistiche con periodi di studio, di volontariato o di lavoro all’estero – esperienze che permettono di entrare in contatto con la cultura, gli usi e i costumi di nuove realtà.

Percorso formativo e titolo di studio

Non esiste un unico circuito per diventare Mediatore Culturale. Il metodo più semplice è quello di possedere un titolo di scuola media superiore e seguire poi un corso di specializzazione (spesso gratuito), organizzato dagli enti locali o dalle regioni con una frequenza media di 200 / 700 ore e con l’obiettivo di formare gli interessati ed avviarli alla professione nei centri dove viene richiesta la presenza di questo professionista. Per una preparazione più specifica, le lauree più indicate sono: Scienze Sociali, Scienze dell’Educazione o Psicologia con indirizzo e specializzazione in educazione professionale oppure lauree in Scienze Politiche o, se presenti, in Mediazione Linguistica e Culturale, spesso organizzate come percorso interfacoltà tra i corsi di lettere e i corsi di Scienze Politiche. Comunque, per entrare da subito in questo specifico ambito, la via diretta è quella di imparare al meglio una lingua straniera.

Percorso professionale

A tutt’oggi non è ancora prevista una normativa specifica per la professione di Mediatore Culturale. I professionisti in questo settore hanno la possibilità di lavorare nelle strutture pubbliche e nel settore no profit, nonché negli uffici erogatori di servizi pubblici generali per immigrati, dislocati nelle principali città, ma anche all’interno dei comprensori scolastici per favorire l’integrazione e la comunicazione tra studenti.

La figura di Mediatore è apprezzata presso i servizi sanitari locali, commissariati di polizia, tribunali, carceri, uffici pubblici e persino dalle associazioni sindacali e di categoria. Questa figura professionale è da alcuni anni al centro della discussione dell’azione educativa e sociale, di matrice internazionale. Istituita nelle scuole dalla Legge 285/97, assume in tale ambito un ruolo di spicco, in quanto, attraverso la relazione, riesce a far da tramite fra lo studente straniero e il mondo-scuola nel quale viene ad inserirsi. Il Mediatore Culturale non è soltanto un semplice traduttore e interprete, bensì un operatore capace di ricercare punti di contatto e di comunicazione tra extracomunitari, cittadini e istituzioni pubbliche o di favorire interventi utili a migliorare le condizioni di vita degli immigrati in campo educativo, socio-sanitario e lavorativo.

Compito del Mediatore è quello di creare un ponte tra le famiglie degli studenti immigrati e le Istituzioni facilitandone, in primis, il dialogo e la comprensione.