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PC lento: come sistemarlo

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Quando acquistiamo un computer nuovo, la prima cosa che apprezziamo maggiormente è la velocità.

I file si aprono immediatamente senza problemi e anche lavorando su più applicazioni e / o programmi non ci sono rallentamenti e le prestazioni sono al massimo.

Con il passare degli anni, inevitabilmente, l’hard disk si riempie di dati e il nostro computer diventa sempre più lento.

Non ti devi scoraggiare, basta seguire alcuni semplici consigli per mantenere il computer efficiente e veloce.

Fattori che rallentano il computer

Ovviamente la velocità del computer dipende anche dalle sue caratteristiche hardware come il processore, la RAM, la scheda grafica e la memoria dell’hard disk.

Ma ci sono altri fattori che influenzano la velocità del tuo computer:

  • Numero di programmi installati: i programmi occupano spazio e aumentano la frammentazione del disco diminuendo di conseguenza le prestazione del PC.
  • Numero di software in esecuzione automatica: alcuni programmi sono configurati per avviarsi in modo automatico all’accensione del computer anche se alcuni non vengono utilizzati.
  • Quantità di spazio libero su disco: più spazio libero è presente nell’hard disk e più il computer è veloce.
  • Presenza di errori nel file system o settori del disco danneggiati: guasti o arresti errati del computer possono generare errori o danni all’unità con conseguente calo di prestazioni.
  • Pulizia del registro: se il registro è pieno di chiavi inutilizzate di programmi che hai disinstallato il computer diventa più lento con rischio di blocchi del sistema.
  • Presenza di malware o spyware: i virus causano rallentamenti nel caricare i file e avviare i programmi.

Come velocizzare un PC lento con sistema Windows

Se il tuo computer inizia a dare segnali di rallentamento, basta adottare alcuni accorgimenti per risolvere il problema. Mantenere un computer in “buona salute” per evitare che diventi troppo lento è molto semplice.

Vediamo quali sono i consigli da seguire se hai un sistema operativo Windows:

  • Disinstalla i programmi inutili: spesso installiamo sul nostro computer molti programmi e di alcuni, dopo un primo utilizzo, ce ne dimentichiamo. I programmi occupano spazio sul tuo hard disk, installa solo quelli che usi realmente.
  • Riduci i programmi con avvio automatico: alcuni programmi, quando accendiamo il computer si avviano in automatico. E’ chiaro che questo rallenta i tempi di accensione e se queste applicazioni rimangono in background riducono le prestazioni generali del computer. Dal menu impostazioni, entrare nella sezione delle App e dal menu a sinistra scegliere “avvio”. Da qui si possono configurare le applicazioni per l’avvio al momento dell’accensione del PC. Disattiva le App che non ti servono.
  • Libera spazio su hard disk: sull’hard disk vengono salvati tutti i programmi che scarichiamo, tutti i file di sistema e tutti i nostri file come foto, musica, dati, etc.. Periodicamente fai un controllo dello spazio presente e disponibile sul tuo hard disk e cancella i file che non usi più oppure sposta le tue foto o la tua musica in un hard disk esterno o in un cloud così da liberare spazio.
  • Rimuovi i file inutili: il sistema operativo Windows ci mette a disposizione lo strumento “pulizia disco” che puoi utilizzare per eliminare i file temporanei, i file di sistema non più utilizzati, svuotare il cestino. Utilizza con regolarità questo strumento per mantenere il tuo computer veloce. Entra in “Impostazioni” clicca su “Sistema” e poi dal menu a sinistra su “Archiviazione”. Sulla destra troverai lo strumento di “Pulizia Disco”. Puoi anche configurare il sensore di memoria che libera automaticamente spazio su disco eliminando i file non necessari.
  • Elimina i file relativi alla navigazione Internet: quando navighi in Internet, sul tuo PC vengono salvati file temporanei, la cronologia di navigazione, i cookies, etc.. Tutti questi dati, se non vengono cancellati con una certa frequenza, rallentano il tuo computer. Basta aprire il tuo browser internet e dal menu impostazioni selezionare “cancella dati di navigazione”.
  • Effettua periodicamente una scansione antivirus: i virus possono creare danni al tuo computer e generare rallentamenti o blocchi del tuo sistema. Installa un buon antivirus (anche gratuito) e periodicamente esegui la scansione delle tue unità
  • Pulisci il sistema di registro: con il passare del tempo il registro di sistema si riempie di voci inutili generate dai software che prima hai installato nel tuo PC e poi hai rimosso. In rete esistono numerosi programmi, come per esempio CCleaner, che aiuta a mantenere pulito il registro di sistema e quindi a migliorare la velocità del tuo computer.
  • Pulisci il computer dalla polvere: la polvere è nemica del computer, soprattutto della ventola di raffreddamento. Se è intasata dalla polvere funziona male e non raffreddando i componenti elettronici genera un surriscaldamento che può creare rallentamenti del sistema o blocchi.

Ovviamente non si possono fare miracoli e se il computer è molto vecchio e ha una scarsa dotazione hardware difficilmente diventerà più veloce.

In questo caso l’unica soluzione è quella di optare per l’acquisto di un nuovo PC più aggiornato.

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Guida alla fatturazione elettronica tra privati

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In Italia l’obbligo di invio fattura elettronica interessa sia la Pubblica Amministrazione sia le transazioni tra privati.

A tal proposito, occorre far transitare la fattura dal cosiddetto Sistema di Interscambio o SdI, il quale, una volta eseguiti i dovuti controlli, recapita il documento al destinatario.

Tale disposizione vale per l’intero comparto privato, sia per i rapporti Business to Business (B2B) che per quelli Business to Consumer (B2C).

La normativa di riferimento per l’obbligo di fattura elettronica tra privati

A partire dal 1 gennaio 2019 è entrato in vigore in Italia l’obbligo di fattura elettronica tra privati, sia per il settore B2B che per quello B2C. La norma di riferimento è la Legge n.° 205 del 2017 e interessa coloro che hanno residenza o sono stabili nel territorio del Belpaese.

La fatturazione elettronica riguarda l’emissione di documenti quali, oltre alle classiche fatture, anche parcelle e note di credito. Ecco alcuni fattori che è imprescindibile rispettare:

  • L’unico formato ammesso è quello elettronico XML, anche nella variante xml.p7m.
  • Il sistema per la trasmissione è quello SdI predisposto da parte dell’Agenzia delle Entrate.
  • La validità dei documenti elettronici è legata all’utilizzo della firma digitale, salvo alcuni casi eccezionali. La firma può essere posta dal titolare della partita IVA oppure, tramite delega, da terze persone. Quest’ultime devono risultare accreditate dal Sistema di Interscambio.
  • L’altro elemento che conferma l’autenticità della fattura elettronica è la presenza di una marcatura temporale elettronica o time stamping.
  • Codice del destinatario.
  • Numero fattura e anagrafica di chi emette la fattura.

Questi aspetti sono stati disciplinati ulteriormente tramite il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate conseguito in data 30 aprile 2018. Il documento presenta un quadro delle tecniche specifiche per la trasmissione dei file.

A esso sono poi seguiti aggiornamenti e chiarimenti da parte sempre dell’Agenzia delle Entrate, sia di natura pratica che fiscale. Nello specifico, si tratta della Circolare 14/E del 17 giugno 2019 e della Guida alla compilazione delle fatture elettroniche.

Come mai è stato introdotto l’obbligo di fattura elettronica? La ragione principale risiede nella necessità per lo Stato di utilizzare tutti i mezzi a disposizione per contrastare il diffuso fenomeno dell’evasione fiscale.

Allo stesso tempo, la nuova tecnologia è in linea con gli sviluppi della digitalizzazione e assicura la piena tracciabilità delle informazioni e delle transazioni. Alcune categorie risultano tuttora  escluse, come ad esempio psicologi e medici, ma solo in via  temporanea.

Cosa sono XML e SdI nel dettaglio

Quando si parla di fattura elettronica i concetti che risultano maggiormente rilevanti sono due: XML e Sistema di Interscambio.

Il formato XML è stato scelto in virtù dell’individuazione di una struttura standard che consente la trasmissione corretta e puntuale delle informazioni tra software telematici differenti. È, quindi, una sorta di lingua condivisa tra mittente e destinatario.

L’introduzione del Sistema di Interscambio ha cambiato l’approccio stesso alla fatturazione.

Se nella modalità cartacea l’emittente presentava direttamente la fattura al destinatario, con la procedura elettronica è il SdI a provvedere alla consegna, con un ruolo simile a quello di un postino digitale.

Come avviene l’invio della fattura da parte dell’utente al Sistema di Interscambio? Tramite un canale accreditato presso lo stesso che può essere un software specifico o lo spazio dedicato sul portale dell’Agenzia delle Entrate, disponibile presso la sezione “Fatture e Corrispettivi”.

Come avviene, invece, la ricezione dei documenti elettronici tra privati? Sempre attraverso un canale telematico e l’inserimento del codice del destinatario.

Come avviene la fatturazione elettronica tra privati?

Che si tratti di transazioni B2B come B2C, la fatturazione elettronica va sempre conseguita secondo tre step di base:

  • Creazione del documento in formato XML.
  • Trasmissione del documento.
  • A tal proposito è possibile avvalersi della conservazione sostitutiva.

Durante le prime due fasi è possibile scegliere tra diverse tipologie di documento.

I dati che è necessario sempre inserire sono quelli inerenti fornitore, fattura e cliente. Quando viene emesso un nuovo documento è possibile inserire le informazioni riportate nell’ultima fattura.

Terminata la compilazione, non resta che caricare il file e inviarlo al Sistema di Interscambio, il quale provvederà alla comunicazione con l’Agenzia delle Entrate.

I processi di conferma vedono l’apposizione di firma elettronica e marca temporale, non diversamente da quanto contemplato nel sistema di fatturazione verso la Pubblica Amministrazione.

Che cosa si intende per Agricoltura 4.0

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La tecnologia ha aperto la strada a sentieri innovativi in ogni settore. Nessuno ne è di fatto escluso, neanche i più tradizionali, come nel caso dell’ambito agricolo. Ma che tipo di progressi si possono realizzare con la digitalizzazione in un campo così vasto che affonda le sue radici nella migliore tradizione? Lo scopriremo insieme in questo articolo, analizzando il significato di “Agricoltura 4.0” e i benefici che ne scaturiscono.

Definizione di Agricoltura 4.0

Quando si cita l’espressione “Agricoltura 4.0”, ci si riferisce all’uso sistemico di tecnologie di ultima generazione nella coltivazione e in altre tipologie di attività correlate a essa. L’introduzione di nuove tecniche consente di migliorare il risultato finale ottenibile in termine di produttività.

A guadagnarne è anche la sostenibilità ambientale, un obiettivo che come ben sappiamo risulta essenziale in un momento storico in cui il nostro Pianeta rischia il collasso. Non ci si limita all’inquinamento, alle problematiche che riguardano il clima ma anche alla delicata tematica delle risorse che si riducono giorno dopo giorno.

Senza adeguati interventi le conseguenze derivanti da un sovra-sfruttamento dei terreni possono insomma essere catastrofiche. L’Agricoltura 4.0 è in tal senso capace di fornire un aiuto prezioso a salvaguardia del presente e del futuro.

Quali sono le tecnologie più utilizzate nell’Agricoltura 4.0

Nel ventaglio delle tecnologie più usate nell’Agricoltura 4.0 rientra prima di ogni altra l’Intelligenza Artificiale applicata alla robotica. Questo tipo di innovazione viene sfruttata in particolar modo nel settore della Zootecnica, trovando alcune delle sue applicazioni più abituali nella mungitura, nello spargimento di sostanze antiparassitarie nei campi e nella raccolta di frutta o di ortaggi.

Oltre alla robotica, l’Intelligenza Artificiale trova applicazione nei software gestionali, programmi in grado di ridurre le ore di lavoro, impegnando così i soggetti coinvolti nelle varie attività agricole in altre mansioni più innovative, come la definizione delle strategie per il raccolto o lo studio delle tecniche produttive più idonee a tutelare la terra e la salute dei consumatori finali.

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Le figure professionali coinvolte

La robotizzazione rappresenta in questo campo, come in molti altri, una delle sfide più importanti a cui far fronte. Gli obiettivi da raggiungere sono innumerevoli e necessitano del coinvolgimento di esperti provenienti da settori diversificati. Non solo, quindi, professionisti operanti in ambito informatico ma anche ingegneri, agronomi, operai specializzati e altre figure professionali con mansioni connesse al più ampio ambito della sostenibilità.

Il futuro dell’Agricoltura 4.0

Nei prossimi anni si prevedono forti sviluppi per l’Agricoltura 4.0. Ciò si deve in parte anche provvedimenti dettati dalla Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea che ha stanziato importanti fondi a sostegno dell’innovazione nel settore.

Questa nuova modalità è destinata ad avere un futuro degno di nota, grazie all’evoluzione costante che sta via via interessando l’Intelligenza Artificiale e la robotica.

Quali sono i vantaggi dell’agricoltura 4.0

In linea di massima, i principali vantaggi dell’Agricoltura 4.0 sono quelli di una razionalizzazione dell’uso delle risorse disponibili. Siamo quindi di fronte a una serie di benefici di carattere economico per le imprese della filiera. Attraverso l’Agricoltura 4.0 si riesce infatti a produrre di più, tagliando i costi.

Sono inoltre da annoverare i vantaggi di carattere ambientale, nel caso in cui le tecnologie siano correttamente indirizzate verso obiettivi di sostenibilità.

Creare un giardino in casa con quadri vegetali

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Originali, sorprendenti, irresistibili. Sono l’ultima tendenza in fatto di decorazioni per interni. Complete pareti verdi, realizzate con piante e fiori stabilizzati. Se siete alla ricerca di un modo originale e creativo per vivacizzare i vostri ambienti domestici e animare una parete spenta o anonima, abbiamo la soluzione giusta per voi. Se siete stanchi dei soliti quadri e vorreste osare con qualche cosa in più, se volete portare un po’ di verde all’interno della vostra casa, ma non avete spazio sufficiente per realizzare un piccolo giardino indoor, allora la risposta è soltanto una: i quadri vegetali.

Quadri vegetali: di cosa si tratta?

I quadri vegetali sono l’evoluzione glamour e concettuale del giardino verticale. Si tratta di pareti verdi create con piante stabilizzate, ovvero passate attraverso un procedimento atto a mantenere la loro freschezza ed il loro aspetto per circa dieci anni, senza nessun tipo di manutenzione, senza necessità di luce o irrigazione.

Tutto ciò è possibile proprio grazie al processo di stabilizzazione, appunto, ovvero un particolare trattamento che consiste nell’immergere la pianta, colta nel momento di massimo splendore, in una miscela naturale a base di glicerina: questa soluzione si imprime nel vegetale sostituendone la linfa e mantenendola così immutabile nel tempo.

Non solo muschi e licheni

I quadri vegetali sono assolutamente personalizzabili nei colori, nella forma e nella tipologia del verde da incorniciare per armonizzare la tela naturale con il resto dell’arredo. Ma quali sono le piante o i fiori che si possono stabilizzare senza problema? In verità c’è l’imbarazzo della scelta. La base più usata è senz’altro il muschio, che rende il quadro soffice e naturale, senza contare che si riesce a modellarlo bene per ricreare forme e paesaggi da circoscrivere con una cornice o una tela.

Il processo di stabilizzazione, tuttavia, è nato negli anni settanta/ottanta per la conservazione delle rose: ecco dunque che, anche questo fiore, quando nel mese di maggio è al massimo del suo vigore, può divenire il protagonista dei componenti di arredo vegetali. Tra le altre piante che si possono utilizzare, ci sono il Dendrobium, la calla, l’ortensia, muschi e licheni, oltre ad una miriade di varietà di foglie come quelle di pioppo, quercia o edera.

Perché scegliere i quadri vegetali

Intanto perché hanno un impatto visivo non indifferente. È l’ultima moda in campo di Home Decor e sono talmente belli da risultare irresistibili. Esiste anche un ulteriore motivo per la scelta di questo tipo di decorazioni: le tele vegetali sono note per la loro capacità fonoassorbente, sono quindi in grado di limitare l’inquinamento acustico, mentre da un punto di vista psicologico ed emotivo sappiamo che circondarsi di verde, anche se in spazi limitati, aumenta la quantità di serotonina in circolo, portando il buon umore.

Si vuol optare per il più classico

Nei paragrafi precedenti, abbiamo spiegato che il quadro vegetale è il nuovo concept del giardino verticale. A differenza di quest’ultimo, non richiede manutenzione e cura. Se alla fine, si preferisce optare per il classico giardino salvaspazio, vi elenchiamo di seguito qualche suggerimento utile:

  • Le piante andranno fatte radicare in compartimenti tra due strati di materiale fibroso. Se si utilizza un terriccio universale pretrattato, sarà bene evitare la concimazione per le prime due settimane per non rischiare di bruciare irrimediabilmente le radici.
  • Prevedere un buon sistema di irrigazione: nebulizzare con un semplice spruzzino oppure installare nella parte superiore del pannello o del muro un efficace sistema idroponico a goccia.
  • Scegliere un concime liquido di qualità: è decisamente più comodo e meno aggressivo per la pianta, soprattutto se non si è troppo esperti.
  • Tra le piante più adatte ad un giardino verticale, ci sono sicuramente quelle grasse e quelle tropicali. Se si decide di realizzarlo in cucina, basterà puntare sulle aromatiche: prezzemolo, rosmarino, timo e salvia profumeranno l’ambiente e saranno sempre a portata di mano.

5 libri italiani da leggere almeno una volta nella vita

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La letteratura italiana è una delle perle della cultura mondiale. È sufficiente pensare ai tanti nomi illustri che, nel corso dei secoli, hanno costruito foglio dopo foglio la storia della nostra straordinaria Nazione. Qualche esempio? Si pensi a letterati quali Alessandro Manzoni, Giovanni Verga o ai “contemporanei” Italo Svevo e Luigi Pirandello. Uomini che hanno segnato un’epoca. Le loro opere sono infatti tesori intramontabili che chiunque dovrebbe conoscere.

La vastità del nostro patrimonio letterario è immensa. A mero titolo illustrativo, in questo articolo suggeriremo cinque libri italiani da leggere almeno una volta nella vita.

I promessi sposi di Alessandro Manzoni

I Promessi sposi è un romanzo storico, ambientato nel XVII secolo in Lombardia, durante il dominio spagnolo. Il testo si basa su una rigorosa ricerca compiuta dal Manzoni. Alcuni episodi, come le vicende della monaca di Monza e la Grande Peste del 1629–1631, si fondano su documenti d’archivio e su cronache dell’epoca. Il romanzo è considerato non solo un capolavoro della letteratura nostrana, ma anche un’opera che ha contribuito alla nascita della lingua italiana odierna.

I promessi sposi è anche considerata l’opera più rappresentativa del Romanticismo italiano. La sua fortuna, è dimostrata dai numerosi riadattamenti che ha ispirato a livello artistico, partendo dal teatro fino alla fumettistica.

Rosso Malpelo e altre novelle di Giovanni Verga

Le novelle del Verga sono forse meno conosciute rispetto al più noto romanzo veristico I Malavoglia. Suggeriamo in particolar modo la lettura di Rosso Malpelo. La novella è stata pubblicata per la prima volta nel 1878, per poi essere inserita nella raccolta intitolata Vita dei campi.

Rosso Malpelo è il soprannome dato a un adolescente per il colore dei suoi capelli. La storia racconta di come il giovincello appaia cattivo e ribelle agli occhi di tutti, pur essendo in realtà vittima dei maltrattamenti altrui.

Attraverso la figura di Rosso Malpelo, Verga descrive in maniera puntuale lo sfruttamento delle classi disagiate nella Sicilia del XIX secolo. “Morte” e il paragone tra “uomo e oggetto” sono i tra i temi ricorrenti nella trama dell’opera.

Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello

Tra i temi portanti del romanzo di Luigi Pirandello “Il fu Mattia Pascal, ricordiamo l’inettitudine, la crisi d’identità, il relativismo, il gioco d’azzardo e lo spiritismo.

Perché Mattia Pascal decide di cambiare nome? Il motivo è semplice: il protagonista vorrebbe dare una svolta al proprio destino, cercando di far perdere le sue tracce, allontanandosi da una società malata, del tutto simile a quella attuale.

La coscienza di Zeno di Italo Svevo

La coscienza di Zeno è un romanzo psicoanalitico di Italo Svevo, ispirato alle idee di Sigmund Freud. Protagonista è Zeno Cosini, un ricco triestino che per liberarsi dal vizio del fumo si sottopone a un trattamento consistente nel mettere per iscritto la propria vita.

Il romanzo si configura quindi come l’analisi della psiche di Zeno, persona che si sente malata e inetta ed è costantemente alla ricerca di diversivi per placare il suo malessere interiore.

La Divina Commedia di Dante Alighieri

Un altro capolavoro che ogni italiano dovrebbe leggere almeno una volta nella vita è “La Divina Commedia” di Dante Alighieri. Quest’opera è considerata uno dei pilastri della letteratura mondiale ed è fondamentale per la cultura italiana. La narrazione dell’aldilà diviso in Inferno, Purgatorio e Paradiso è ricca di simbolismo e di significati filosofici e teologici che rimangono attuali.

Leggerlo è come intraprendere un viaggio che esplora l’intera gamma delle emozioni e dei pensieri umani, dalla disperazione più oscura alla redenzione e alla luce divina.

Montascale per anziani e invalidi: tipologie e caratteristiche

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Il crescente bisogno di soluzioni tecnologiche pensate per l’abitazione mette in evidenza come l’innovazione e la sicurezza domestica siano diventate priorità nell’era moderna. In particolare, per persone anziane o invalidi, le barriere architettoniche, come le scale, possono rappresentare un ostacolo significativo nella vita quotidiana. È qui che entrano in gioco i montascale, strumenti pensati per garantire autonomia, comfort e sicurezza.

Cosa sono i montascale per persone anziane e invalide

Un montascale è un dispositivo progettato per aiutare persone con difficoltà motorie, come anziani e disabili, a superare barriere architettoniche come scale. Questo strumento rappresenta una soluzione fondamentale per garantire l’accessibilità e la mobilità in spazi residenziali o pubblici dove le scale potrebbero rappresentare un ostacolo insormontabile per chi ha problemi di deambulazione.

Esistono vari tipi di montascale: dalle semplici pedane elettriche alle poltroncine con un meccanismo motorizzato che scorre su una guida fissata lungo la scala. Questi dispositivi sono progettati per essere sicuri, confortevoli e facili da utilizzare. La persona si siede sulla poltroncina o si posiziona sulla pedana, e con un semplice comando, viene trasportata al piano superiore o inferiore senza alcuno sforzo.

Caratteristiche dei montascale

Scegliere un montascale non è un’operazione da prendere alla leggera. Ogni modello possiede specifiche caratteristiche che lo rendono adatto a particolari necessità. La resistenza del dispositivo, ad esempio, è fondamentale. Deve essere in grado di sostenere il peso dell’utente in modo sicuro. Inoltre, l’autonomia della batteria, la facilità d’uso e la presenza di comandi chiari e intuitivi sono altri fattori da considerare attentamente.

L’adattabilità è un altro elemento chiave. Non tutte le scale sono uguali, e il montascale dovrebbe potersi adattare perfettamente alla forma e alla pendenza delle scale, che siano dritte, curve o a chiocciola.

Montascale lato interno o esterno della scala

Quando si arriva alla decisione di acquistare un montascale, è fondamentale considerare il posizionamento ottimale per il dispositivo all’interno della vostra abitazione. Nella scelta, vi troverete di fronte a due principali opzioni: installare il montascale lungo il lato interno della scala o sul lato esterno. La maggior parte delle persone tende a preferire il primo metodo per diverse ragioni.

Innanzitutto, dal punto di vista puramente economico, optare per l’installazione lungo il lato interno della scala risulta essere la scelta più vantaggiosa. Il motivo principale dietro questa decisione riguarda la lunghezza del percorso del binario. Su questo lato, il percorso tende a essere più corto rispetto al lato esterno, rendendo così il binario più semplice e meno costoso da realizzare.

Oltre agli aspetti economici, ci sono anche questioni legate alla praticità e all’utilizzo quotidiano della scala. Ad esempio, su scale che presentano uno sviluppo a ventaglio, il lato esterno è il punto in cui la scala si allarga, diventando la zona in cui le persone camminano normalmente. Se, su questo lato, si decidesse di installare la rotaia del montascale, si finirebbe per ridurre notevolmente lo spazio disponibile per chi desidera utilizzare la scala a piedi. Questa limitazione potrebbe causare disagi o potenziali pericoli.

Pertanto, tenendo in considerazione sia l’aspetto economico che quello pratico, la scelta che emerge come la più logica e conveniente è quella di posizionare il montascale sul lato interno della scala. Questo consente non solo di risparmiare sulle spese di installazione ma garantisce anche che il resto della scala rimanga libero, spazioso ed accessibile per tutti gli abitanti della casa.

Montascale a binario singolo e doppio

Il montascale, essenziale per molti per superare le barriere architettoniche delle proprie abitazioni, si compone principalmente di due componenti chiave: una comoda poltroncina e il binario su cui questa si muove per aiutare l’utente a salire e scendere le scale. Il mondo dei montascale offre due varietà principali di binari: il binario singolo e quello doppio.

La decisione tra questi due tipi di binario, in genere, è guidata dalla conformazione della scala in cui il montascale verrà installato. Ad esempio, i montascale progettati per essere posizionati sul lato interno delle scale tendono a utilizzare un binario singolo. Questo perché sono spesso destinati ad affrontare curve interne più accentuate e angoli con un’inclinazione superiore ai 70 gradi. Il binario singolo è, dunque, particolarmente adatto a gestire queste pendenze più ripide.

D’altro canto, quando si considera l’installazione del montascale sul lato esterno della scala, il doppio binario diventa una scelta comune. Una delle peculiarità del sistema a doppio binario è che il tubo superiore può funzionare come corrimano, garantendo ulteriore supporto e sicurezza all’utente.

Sia il sistema a binario singolo che quello a doppio binario presentano specifici vantaggi. La scelta tra i due dovrebbe basarsi sulle esigenze individuali e sulla struttura della scala in cui il montascale verrà montato.

Come ordinare un montascale

Ordinare un montascale è un processo che richiede attenzione e riflessione. Iniziate identificando le specifiche esigenze dell’utente e la conformazione della scala. Contattate diverse aziende specializzate e richiedete una consulenza gratuita. Questo permetterà di avere un’idea chiara delle opzioni disponibili e dei costi. È essenziale verificare le certificazioni di sicurezza del prodotto e informarsi sulle garanzie offerte. Leggete recensioni e chiedete referenze per valutare l’affidabilità del fornitore. Una volta scelto il modello adatto, discutete termini e tempi di installazione. Ricordate che un buon montascale può garantire autonomia e sicurezza, quindi investite con saggezza. Su alcuni siti specializzati potrete comunque trovare montascale in offerta di ottima qualità, a prezzo ridotto solo perché ne sono rimasti pochi pezzi o perché a breve uscirà un nuovo modello della stessa marca.

Quanto costa un montascale

Il costo di un montascale può variare notevolmente in base a diversi fattori. La tipologia di scala (retta o curvilinea), le specifiche tecniche, le funzionalità aggiuntive e il marchio influenzano il prezzo finale. Per una scala retta, i prezzi partono da alcune migliaia di euro, mentre per scale curve o con particolari esigenze, il costo può aumentare significativamente. Al prezzo base, bisogna aggiungere eventuali opzioni personalizzate o servizi post-vendita come la manutenzione. È fondamentale richiedere preventivi da diverse aziende per confrontare le offerte. Investire in un montascale di qualità significa garantire sicurezza e durata nel tempo, ma è sempre bene valutare il rapporto qualità-prezzo.

Quali optional può avere un montascale

Per migliorare l’esperienza e la comodità del montascale che intendi acquistare, puoi considerare l’aggiunta di alcune funzionalità extra. Nella configurazione standard, la pedanetta poggiapiedi della poltroncina è regolabile attraverso una leva manuale. Tuttavia, come funzionalità aggiuntiva, puoi optare per un sistema motorizzato che permette di regolare la pedanetta premendo un semplice pulsante sul bracciolo. Inoltre, nella versione base, al termine del percorso in cima alla scala, è necessario ruotare manualmente la seduta usando le gambe per scendere in modo sicuro. Se desideri maggiore praticità, esiste un optional che consente una rotazione automatica e motorizzata della poltroncina.

Quali sono i combustibili alternativi?

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I combustibili alternativi dovrebbero ben presto sostituire gli attuali, al fine di ottenere prestazioni superiori sia in termini di efficienza sia in termini di emissioni inquinanti.
In genere, un combustibile alternativo viene considerato tale quando non proviene da fonti fossili, non inquina l’aria e non è causa scatenante del riscaldamento globale.

Tutte le fonti energetiche non rinnovabili hanno un carico di produzione di CO2. Anche la produzione di idrogeno, pannelli solari o pale eoliche comporta l’immissione di anidride carbonica in atmosfera, se non viene effettuata con impianti alimentati con questa tipologia di fonti.

Esempi di combustibili alternativi

Dopo la nostra breve introduzione, addentriamoci insieme alla scoperta di alcuni esempi di combustibili alternativi.

CSS (Combustibile Solido Secondario)

Un esempio di combustibile alternativo è il CSS, ottenuto grazie a un verificato e sicuro processo di selezione dei rifiuti non pericolosi che residuano dopo la raccolta differenziata. Per essere classificato come Combustibile Solido Secondario, il materiale deve possedere determinate caratteristiche e parametri qualitativi, prescritti da norme tecniche europee che ne regolamentano il processo produttivo e la qualità stessa.

Gas naturale liquefatto

Tra i combustibili alternativi si può annoverare anche il gas naturale liquefatto, una risorsa energetica che pur non essendo una fonte rinnovabile, può essere resa sostenibile.

Idrogeno

L’idrogeno sta assumendo un ruolo sempre più di spicco nello sviluppo di un’economia a emissioni zero. Questa fonte presenta però delle criticità molto forti in considerazione

  • della sua altissima infiammabilità;
  • della sua capacità di trafilare attraverso componenti quali valvole e flange;
  • delle sue proprietà di infragilire i materiali delle condotte.

A oggi l’uso di infrastrutture esistenti per l’idrogeno puro o di miscele gas/idrogeno è il limite principale per la sua eventuale diffusione anche con la risoluzione dei problemi, non banali, di produzione.

È opportuno sapere che l’idrogeno grigio corrisponde alla percentuale più elevata del totale attualmente distribuito e messo in commercio. Esiste inoltre l’idrogeno blu che viene prodotto mediante l’utilizzo di combustibili fossili come il gas naturale. Nel caso specifico, l’impianto è accoppiato con un sistema di cattura e di stoccaggio permanente della CO2 prodotta nel processo.

Questo tipo di combustibile alternativo risulta quindi un eccellente supporto nella lotta all’inquinamento atmosferico e al correlato cambiamento climatico, una dei principali rischi per il futuro del nostro Pianeta e delle nuove generazioni.

Il tennis italiano verso gli Us Open, ultimo Slam della stagione

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Domenica 16 luglio 2023, una data storica per il tennis internazionale, non solo per le vicissitudini che interessano lo slam più regale di tutti: Wimbledon.

La finale ha visto la giovane promessa del tennis spagnolo, Carlos Alcaraz, consacrato  all’unanimità come l’erede ufficiale di Rafael Nadal, battere con non poca suspence e maturità l’uomo che aspira a diventare il fuoriclasse assoluto di sempre: Novak Djokovic.

A oggi la classifica ATP parla chiaro e vede in cima proprio Alcaraz, tallonato dal giocatore serbo che, a 36 anni, uno soltanto in meno di Nadal, ancora dice la sua e non molla nulla.

Sul terzo gradino del ranking ATP troviamo Medvedev, seguito da Ruud, Rune e un italiano fresco di vittoria al torneo di Toronto: la stella Jannik Sinner.

Gli occhi sono puntati anche su di lui, non ci sono dubbi, in occasione degli Us Open: l’ultima competizione dell’anno all’interno del Grande Slam.

La sua introduzione è legata alla figura di Richard Sears, studente presso l’Università di Harvard durante la fine dell’Ottocento e il primo campione del tennis a stelle e strisce.

Dal 1978 la manifestazione si svolge a New York, presso l’esclusiva cornice di Flushing Meadows. Sarà così anche quest’anno, naturalmente, e i biglietti vanno a ruba.

Oltre alla partecipazione di Sinner, su cui scommette un altro azzurro, Fabio Fognini, si sono qualificati 15 professionisti del Belpaese, a cui vanno aggiunte le tre concorrenti della categoria donne: Lucrezia Stefanini, Sara Errani e Nuria Brancaccio.

In questo articolo facciamo un po’ il punto non solo sull’atteso slam americano, in programma tra i grattaceli di Manhattan dal 22 agosto al 10 settembre 2023, ma anche sul tennis italiano, concentrandoci soprattutto su quello maschile.

Sinner non è, del resto, l’unico nome da tenere d’occhio, pur risultando quello più in alto in classifica.

Gli italiani più quotati agli US Open 2023

Vediamo prima di tutto quali sono gli italiani che partecipano all’ultimo torneo dell’anno, tra quelli più in forma e in alto nel ranking. Ecco i nomi a cui prestare attenzione, Sinner escluso:

  • Matteo Berrettini.
  • Lorenzo Musetti.
  • Matteo Arnaldi.
  • Lorenzo Sonego.

Questi i tennisti azzurri che si sono già qualificati nel tabellone principale. A Wimbledon abbiamo visto uno scontro, all’insegna del fairplay, tra il ritornato sui campi di gioco Berrettini e Sinner.

La vittoria è andata quest’ultimo. Chissà che le cose non possano andare meglio per entrambi durante la manifestazione newyorkese.

A questi atleti ne vanno aggiunti altri che potrebbero riservare delle sorprese. È il caso di Alessandro Giannessi, Giulio Zeppieri, Riccardo Bonadio, tutti nel medesimo quadrante, più Andrea Vavassori e Luca Nardi.

Una cosa è certa. Da diversi anni il tennis nostrano sta vivendo una stagione ricca di emozioni, con esempi di sportivi capaci di alimentare l’attenzione su uno sport tornato alla ribalta come non accadeva da tempo.

Fognini, in attesa di tornare, scommette su Sinner

La notizia è apparsa su diverse testate. Fabio Fognini, il grande assente, almeno in maglia azzurra, in occasione del torneo statunitense, punta gli occhi su Sinner, su cui scommette.

Il giovane tennista del Sudtirolo, tuttavia, è risultato stanco e un po’ spento dopo la vittoria di Toronto.

Al torneo di Cincinnati è stato eliminato dal serbo Dusan Lajovic, che certo ha fatto una notevole prestazione ma, per essere precisi, ha trovato un terreno non pronto a metterlo all’angolo.

Niente di cui preoccuparsi comunque. Sinner ha solo 22 anni ed è in alto nel ranking ATP, dove si trova alle spalle di campioni del calibro di Alcaraz, Djokovic e Medvedev.

Fare bene è per lui necessario per raggiungere un obiettivo che appare quanto mai vicino e possibile: centrare la qualificazione alle ATP Finals in programma a Torino per la fine dell’anno.

Gli serve ottenere almeno 1640 punti per implementare il vantaggio che detiene sul numero nove del ranking, lo statunitense Taylor Fritz, mentre appare meno probabile il ritorno di Zverev, giocatore interessante ma ancora lontano dai tempi d’oro.

Per quanto riguarda gli altri azzurri, c’è un nome che desta curiosità, complice il fatto di essere un testimonial tanto richiesto quanto chiacchierato per via della love story con la showgirl Melissa Satta.

Parliamo naturalmente di Matteo Berrettini. Da alcuni mesi è uscito dalla top 30 mondiale ed è attualmente al numero 36 del ranking.

Il testimonial, tra gli altri, di Head & Shoulders e Boss sta recuperando gradualmente la condizione, dopo la serie di infortuni e malesseri che l’hanno tenuto lontano dai giochi: non una novità per lui che ha visto fin da giovanissimo una carriera contrassegnata da diversi “inciampi”.

Siamo lontani dalla finale brillante e giocata a viso aperto con Novak Djokovic a Wimbledon non molto tempo fa.

Ma Berrettini è pur sempre un fuoriclasse e ha voglia di tornare a fare la differenza: è affamato non solo di vittorie ma soprattutto di far valere la racchetta. Chissà che gli US Open non registrino un ulteriore step verso una nuova ascesa.

US Open: chi sono i favoriti

Inutile nascondersi. I favoriti agli US Open 2023 sono gli stessi che sono arrivati in fondo a Wimbledon, i tennisti più in alto in classifica attualmente: Carlos Alcaraz e Novak Djokovic.

Il loro gioco sembra superiore a quello di tutti gli altri partecipanti ma si sa: non basta avere il pronostico dalla propria parte (e le statistiche) per portare a casa una vittoria. Al campo, come sempre, spetta l’ultima parola.

Chi potrebbero essere, invece, gli outsider? Il primo nome sulla lista è quello di Daniil Medvedev, un giocatore che certamente non ha bisogno di presentazioni, visto il piazzamento sul terzo gradino del podio ATP.

Attenzione anche al danese Holger Rune, che attraversa un buon momento, a Casper Ruud e al solito Tsitsipas: il greco è sempre un osso duro da affrontare.

Tornando a Sinner, molto dipende dalla continuità che saprà dare al servizio, una delle carte più importanti in uno sport come il tennis contemporaneo.

Un fondamentale ballerino in Canada, dove però l’azzurro ha fatto valere la risposta. Potrebbe però non bastare se nei quarti a New York ci sarà Carlitos Alcaraz: uno scontro che ci auguriamo di vedere spesso, non solo in questa occasione.