Home Lifestyle Pagina 169

Lifestyle

Agenzia stampa, storia e informazioni

Un’agenzia stampa è un ente giornalistico il cui scopo consiste nella fornitura di notizie al pubblico e ai diversi organi di informazione come giornali, riviste, emittenti televisivi, radio e le varie forme di nuovi media. 

Quelle di stampa possono essere delle aziende che vendono i loro servizi in modo diretto (come, per esempio, Reuters, Italpress, Adnkronos…) o delle aggregazioni costituite da diversi organi di informazione allo scopo di condividere notizie (come, per esempio, l’Associated Press e l’ANSA).

 

Le fonti dell’Agenzia Stampa

Un’agenzia stampa può contare su diverse fonti, in primis quelle dirette che è il giornalista a dover scovare. In secondo luogo si pongono le fonti indirette anche dette intermedie, le fonti indirette si organizzano autonomamente allo scopo di divulgare notizie. Quando un’agenzia stampa lavora con fonti dirette, si parla di informazioni grezze che sarà il giornalista a elaborare; nel secondo caso, la fonte ha un ruolo più attivo e spesso correla alla notizia anche materiale fotografico, documenti informativi e video. Fanno parte delle fonti indirette gli uffici stampa, gli enti pubblici, gli addetti stampa, gli uffici di promozione, i portavoce… e così via.

 

La storia delle Agenzie stampa

Ogni agenzia stampa ha una storia a sé ma tutte possono contare su radici affini. Le prime agenzie stampa nacquero nella seconda metà dell’Ottocento, lo scopo era quello di fornire informazioni ai giornali mentre oggi le agenzie stampa si rivolgono sia ai giornali sia, mediante i portali web, anche, in modo diretto, ai consumatori.

Le prime agenzie stampa della storia furano la Havas, Wolff e Reuters. La prima agenzia stampa della storia è stata fondata da un commerciante ebreo, Charles-Louis Havas che, nel 1835 aprì a Parigi un ufficio di traduzioni. Il suo lavoro originario consisteva nel riprendere articoli da giornali stranieri, tradurli e vendere le traduzioni ai quotidiani francesi. Pochi anni dopo, Bernhard Wolff e Paul Julius Reuter aprirono due agenzie simili rispettivamente a Berlino (nel 1849) e a Londra (nel 1851). I tre personaggi si incontrarono nel 1859 per spartirsi il monopolio dell’informazione organizzata. All’agenzia stampa fondata dall’ebreo Havas, furono assegnate le informazioni dei paesi Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Medio Oriente. Alla tedesca Wolff furono assegnate le notizie di Scandinavia, Germania, Russia e dei Balcani, all’ancora popolare Reuters furono assegnate le notizie dell’Impero britannico.

Nello stesso periodo, esattamente nel 1850, in Austria nasceva la Tuwora, e ben presto ogni paese europeo poteva vantare la propria agenzia stampa di spicco.  L’accordo tra le prime tre agenzie di stampa dell’epoca restò in vigore fino alla Prima guerra mondiale quando scesero in campo le agenzie di stampa americane sconvolgendo gli equilibri che si erano formati. L’americana Associated Press (AP), fu la prima agenzia di stampa a mettere in discussione il monopolio europeo delle notizie, subito seguita dalla United Press. Ci fu fermento fino al 1934, quando a Riga si organizzò un nuovo incontro che portò alla luce un accordo di pubblica concorrenza e libera informazione. 

Il simbolo dell’informazione dell’epoca era una telescvivente installata a Londra dalla Reuters. Questo apparecchio consentiva di trasmettere, in modo simultaneo, messaggi dattilografati ai diversi giornali fruitori.

 

La storia delle Agenzie stampa in Italia

La prima agenzia stampa italiana fu la Stefani, fondata il 26 gennaio del 1853. Nel 1924, Benito Mussolini assegnò la direzione dell’Agenzia Stampa Stefani nelle mani di Manlio Morgagni, che rese famosa l’agenzia stampa Stefani anche all’estero. Questa sgenzia stampa fu sciolta nel 1945, a seguito della seconda guerra Mondiale, la sua struttura tecnica e l’organizzazione furono commutate nella nuova Agenzia Nazionale Stampa Associata (ANSA). Così come Benito Mussolini mise le mani sull’Agenzia Stampa Stefani, anche i nazisti assunsero il controllo della tedesca Wolff fin dal 1934. 

Nel 1988, nasce in Italia una nuova agenzia stampa: Italpress, fondata da Gaspare Borsellino, ancora oggi direttore responsabile della testata.  Italpress, come le principali agenzie di stampa mondiali, propone notizie e articoli di approfondimento che possono essere usate dal pubblico o da altri canali informativi. Le agenzie stampa forniscono oggi le notizie per via elettronica mentre un tempo si usava la telegrafia.

Nella società odierna è meglio parlare di agenzie di informazione piuttosto che di agenzie stampa, perché questi organi non si rivolgono più soltanto ai media ma, come anticipato, anche a un più largo pubblico di consumatori/lettori.

 

Agenzia stampa e associazioni

 

Esistono diverse associazioni di agenzie stampa. EANA è l’Alleanza europea delle agenzie di notizie, fondata nell’agosto del 1956 in relazione al convegno sulle nuove tecnologie dei media tenutosi a Strasburgo. In realtà, le radici dell’associazione EANA sono molto più profonde e risalgono alla Agences Allièes fondata nel 1924 e attiva fino alla seconda guerra mondiale per poi lasciare il testimone all’attuale EANA. Tra gli scopi dell’associazione EANA c’è quello di garantire informazione indipendente e imparziale e riconoscere il diritto di autore e i diritti concessi alle agenzie stampa per l’accesso alle fonti di informazioni. Se questa associazione fa riferimento alle agenzie stampa d’Europa, la OANA cura quelle della regione Asia-Pacifico. In uno scenario globale si affaccia la MINDS International, una rete che conta più di 20 agenzia stampa provenienti da tutto il mondo.

Dieta della frutta, indicazioni e consigli

La Dieta della frutta è anche conosciuta come dieta Californiana o Dieta Hollywood perché è spesso adottata da numerose star del cinema per mantenersi in forma; esistono diverse varianti di dieta della frutta, alcune con connotazioni dimagranti e altri disintossicanti, ancora, esistono varianti più rigide e altre più permissive.

La Dieta Hollywood è nata in forma molto restrittiva che prescrive, nelle prime 48 ore, l’assunzione di solo pompelmo e succo di pompelmo e poi si segue una dieta a base di sola frutta per i restanti 8 giorni, nei 10 giorni successivi si integrano poi alcuni alimenti proteici, solo dopo il ventesimo giorno è prevista la somministrazione, in dosi ridotte, di carboidrati.

Sulla base della dieta della frutta sono poi nate altre “Diete Hollywood” basate sul concetto di assumere, nel giro di 48 ore, “miscele dimagranti” osannate come miracolose a base dei micronutrienti contenuti naturalmente nel pompelmo e arricchite con 25 grammi di carboidrati. Sulla medesima scia è poi nata anche la dieta del mango, un frutto dalle molteplici proprietà benefiche e nutrizionali.

Le varianti più permissive della dieta della frutta associano all’alimentazione a base di sola frutta, anche l’introduzione di una certa quantità di alimenti proteici.

 

La Dieta della frutta, i vantaggi

I sostenitori della dieta Hollywood affermano che un regime alimentare basato esclusivamente sulla frutta riesce a inondare il corpo di micronutrienti indispensabili, ha un effetto disintossicante e fa fare il pieno di antiossidanti così da rallentare l’invecchiamento cellulare.

I vantaggi della dieta della frutta sono così sintetizzati:

- perdita di peso 

– protezione dall’invecchiamento cellulare

– effetto disintossicante per l’organismo

- rafforza la funzione intestinale

- effetti benefici a lungo termine fruibili dall’organismo 

 

Come funziona la dieta della frutta?


Dieta della frutta: le indicazioni utili.  
Nella dieta della frutta non bisogna pesare il cibo ne’ contare le calorie. Si può seguire sia in modo parziale (sostituendo uno dei tre pasti con una ricca dose di frutta), sia in modo completo (sostituendo pasti e spuntini con l’apporto di frutta). 

La dieta della frutta seguita per brevi periodi 3 – 5 giorni, può essere utile per disintossicare l’organismo, mentre con un periodo più lungo si può puntare alla perdita sostanziale di peso. 

Con la dieta della frutta non vi sono orari da seguire ma solo semplici regole. 

Quello che molti non sanno

Bisogna scegliere solo un tipo di frutta, a secondo della stagione e dei propri gusti personali. 

Molto adatti alla dieta della frutta sono: fragole, ciliegie, albicocche, pesche, meloni, angurie, prugne… per la dieta disintossicante a base di frutta ideale è l’uva.

 

Come seguire la dieta della frutta? 


E’ possibile seguire la dieta della frutta in due modi: 

1) Sostituendo completamente la prima colazione con un abbondante razione della frutta prescelta, ricordate che deve essere di un unico tipo. La frutta va mangiata cruda, non zuccherata e non alterata. Questo tipo di dieta può essere seguito anche per un intero mese.

2) Sostituendo completamente tutti i pasti della giornata. In questo contesta chi segue la dieta della frutta si alimenta solo con un tipo di frutta prescelto. Tale regime alimentare è consigliato per brevi periodi, circa 3 giorni, il tempo di depurare e disintossicare l’organismo. In questo frangente si parla anche di dieta disintossicante.

 

Dieta della frutta e mango 


Chi non è pronto ad affrontare un regime alimentare rigido come quello proposto dalla dieta della frutta “integrale”, può ottenere risultati analoghi con la cosiddetta dieta del mango. In questo contesto si punta a velocizzare il metabolismo e favorire la combustione delle calorie in eccesso. La dieta del mango è ricca di vitamine e sali minerali ma non dimentica le proteine. Per scoprire le proprietà benefiche del mango vi rimandiamo all’articolo: Mango, frutto dalle mille virtù.

 

La Dieta della frutta, avvertenze


Prima di seguire una qualsiasi dieta ipocalorica è bene consultare un esperto nutrizionista che possa prescrivervi gli alimenti più adatti al vostro fabbisogno nutrizionale. Se desiderate seguire la dieta della frutta per soli 3 giorni, a scopo disintossicante e siete in perfetta salute, potete affidarvi al fai da te, in caso di diete protratte nel tempo o situazioni non fisiologiche, diventa necessario l’intervento di un esperto.

La dieta della frutta non manca di controindicazioni, tra quelle citate vi segnaliamo il bisogno di lavare accuratamente gli alimenti prima dell’uso per ridurre la presenza di pesticidi e altre sostanze chimiche presenti sulla buccia. Si consiglia di segliere frutta di stagione e proveniente da agricoltura biologica, ancora meglio se coltivata da un produttore locale di vostra conoscenza. 

Legge di stabilità 2015: detrazioni e agevolazioni

Legge di stabilità 2015: novità e detrazioni per chi fa lavori di ristrutturazione sulla casa, per chi vende un terreno, un immobile o cede quote societarie.

Con il nome “Legge di Stabilità 2015” si fa riferimento alla legge n. 190 del 23 dicembre 2014, pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 99 alla Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre, n 300.

La legge di stabilità 2015 ha riaperto i termini per beneficiare delle agevolazioni sulla rivalutazione dei terreni edificabili e a destinazione agricola, in concomitanza, ha prorogato le detrazioni sui lavori di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica degli edifici. 

Legge di stabilità 2015 – Rivalutazione terreni, immobili e quote societarie

A chi è rivolta?
Questa agevolazione prevista dalla legge di stabilità è rivolta sia a persone fisiche, sia a società semplici, enti non commerciali e associazioni professionali.

In cosa consiste? 
Tale agevolazione consente di effettuare la rivalutazione delle aree edificabili e dei terreni agricoli, nonché delle quote di partecipazione in società. In parole più semplici, questa agevolazione prevista dalla legge di stabilità consente di evitare le plusvalente (cioè la differenza tra prezzo di vendita e quello di acquisto) tassabili che potrebbero emergere in caso di vendita di immobili o di quote. Grazie a questa manovra sarà possibile assumere il valore rivalutato in luogo del valore storico di acquisto, da contrapporre poi al valore di vendita. 

Per rendere l’agevolazione comprensibile a tutti, faremo un esempio concreto. 

Gianni, nel 2013, ha comprato un terreno agricolo per 80 mila euro e oggi lo rivende per 100 mila euro. La plusvalenza su cui calcolare l’imposta ammonta a 20 mila euro. Grazie alla legge di stabilità Gianni può rivalutare il terreno tramite una perizia e stimarlo a 98 mila euro. In questo modo, quando Gianni venderà il terreno dovrà calcolare l’imposta solo su 2 mila euro!

Come accedere all’agevolazione? 
Il bene oggetto della rivalutazione dovrà essere in possesso dell’utente almeno dal 1° gennaio 2015 riportando il valore con riferimento alla stessa data. Sarà necessario far eseguire una perizia di stima da un professionista abilitato entro il 30 giugno 2015. 

Legge di stabilità 2015 – Detrazione ristrutturazione

Tra le altre agevolazioni previste dalla legge di stabilità segnaliamo le detrazioni per le spese di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici.

– Detrazioni al 65% per la riqualificazione energetica

La detrazione è fissata al 65% per gli interventi atti a migliorare l’efficienza energetica di un edificio. Tale detrazione può essere applicata sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2015. Quando si parla di incentivi per il fotovoltaico bisogna considerare questa detrazione che vale anche per l’acquisto e l’installazione di pannelli solari fino a un valore massimo da portare come sgravio fiscale di 60 mila euro. Rientrano nella detrazione al 65% anche gli impianti dotati di climatizzazione invernali dotati di generatori di calore a biomasse, in questo caso, il valore massimo da portare in detrazione è di 30 mila euro. 

– Detrazioni al 65% per l’adozione di misure antisismiche

Dino al 31 dicembre 2015 è applicata la detrazione al 65% anche per i lavori mirati all’adozione di misure antisismiche sugli edifici pre-esistenti nelle zone ad alta pericolosità. 

– Detrazione del 50% per le spese di ristrutturazione 

La detrazione sulla ristrutturazione ammonta al 50% della spesa che deve essere sostenuta entro il 31 dicembre 2015. 

– Detrazione del 50% sull’acquisto di elettrodomestici

Si chiama bonus mobili ed è destinato a chi compra elettrodomestici di classe energetica A+ in concomitanza ai lavori di ristrutturazione. In questo frangente, l’importo massimo detraibile previsto con la legge di stabilità ammonta a 10 mila euro.

Decreto banche alla Camera
La legge di stabilità 2015 non è l’unico provvedimento a favore dei cittadini. Il “Decreto Banche” prevede il trasferimento gratuito del conto corrente del cliente e, se il trasferimento non avviene entro 12 giorni l’utente avrà diritto a un rimborso. Tutte le informazioni sono disponibili nell’articolo: Banche: massimo 12 giorni per trasferire il conto corrente

Come funziona la stampante 3D

Come funziona una stampante 3D: descrizione del processo di stampa tridimensionale, metodi e tecnologie per la stampa 3D.

Come funziona una stampante 3D? Sappiate che parte tutto da un file processato al computer; questo file contiene i dati di stampa dell’oggetto (o dei singoli frammenti che poi saranno assemblati a formare un oggetto) da produrre: spessore, rifiniture, forme, colori… Una stampa 3D è capace di elaborare tali informazioni e tramutarle in un oggetto fisico composto da diversi materiali di stampa. Se le cosiddette “cartucce” di una stampante tradizionali sono date da inchiostro, quelle di una stampante 3D sono dei piccoli “serbatoi di materiali” proiettati all’esterno con il principio dello “strato su strato” dove ogni layer (strato) ha le sue specifiche.


Prima di avviare la stampa 3D è necessaria un’attenta progettazione per realizzare il file tridimensionale da stampare. Il file per la stampa 3D è in formato STL, Standard Triangulation Language To Layer, si tratta di uno standard grafico che descrive l’oggetto da produrre mediante una decomposizione in trangoli delle superfici che compongono l’oggetto stesso. Più l’oggetto sarà decomposto in triangoli, più numerosi saranno i dettagli e le rifiniture da mandare in stampa. 

Una volta prodotto il file STL questo sarà inviato alla macchina, la stampante 3D. La stampa 3D può durare diverse ore, a seconda delle dimensioni del file da produrre. La stampante 3D, sfrutta i dati contenuti nel file STL per la deposizione del materiale strato per strato fino ad arrivare a realizzare l’oggetto finale.

Il materiale è riversato all’esterno della stampante 3D in funzione della forma che dovrà assumere l’oggetto. Prima della stampa 3D, l’utente dovrà scegliere accuratamente l’orientazione e impostare tutte le finiture superficiali. Una volta terminata la stampa 3D vi sono altri procedimenti da attuare: l’oggetto stampato dovrà essere liberato dal supporto o dal materiale in eccesso ed eventualmente operare ulteriori finiture semplici o complesse. E’ possibile ricorrere alla semplice verniciatura con impiego di carta abrasiva o a un più evoluto montaggio di diversi componenti stampati e rifiniti singolarmente.

La stampante 3D è una realtà conclamata anche per noi italiani. Non mancano laboratori che a partire da scansioni 3D di persone fisiche riescono a riprodurre in scala statuine minuziose e ricche di dettagli; ancora, non mancano aziende specializzate nella vendita di oggetti stampati in 3D come l’italianissima e pluripremiata .exnovo.

Come stampare in 3D 


Muniti di una stampante 3D si può avviare la stampa tridimensionale partendo da un file in formato .STL. Per poter produrre un oggetto mediante la stampa 3D bisogna avere il modello tridimensionale dell’oggetto che s’intende produrre. Il modello 3D può essere realizzato con quei software di modellazione come Blender, OpenScad e Autocad. Uno volta salvato il file, questo dovrà passare per appositi programmi che consentono di impostare tutti i parametri della stampante 3D come lo spessore del layer, l’infill, la velocità di stampa… Una volta settati tutti i parametri, l’oggetto potrà essere mandato in produzione o meglio, in stampa. 

In alternativa alla produzione exnovo mediante l’impiego dei software di modellazione, è possibile duplicare un oggetto sfruttando particolari scanner 3D. Anche in questo caso bisognerà ricavare un file in formato STL che sarà processato nei software di stampa 3D come CURA, Slic3R e Repetier host.

Chi non ha particolari capacità con i software di modellazione, ne’ ha a disposizione uno scanner 3D, può sfruttare i file di stampa 3D caricati nel web: esistono diverse community che mettono file di stampa tridimensionale a disposizione degli utenti. Questi file possono essere scaricati gratuitamente o a pagamento. Tra le varie piattaforme che consentono il download gratuito di modelli 3D pronti alla stampa segnaliamo thingiverse.com 

Applicazioni della stampa 3D 

Partendo da software di modellazione è possibile produrre (stampare in 3D) praticamente tutto, così la stampa 3D può trovare ampio impiego in tutti i settori industriali. Fino a oggi sono stati prodotti gli oggetti più disparati, da montature per occhiali da sole alle tavole da snowboard… ci sono anche oggetti eclatanti come:

-il Robot InMoov dotato di intelligenza artificiale in grado di rispondere a comandi vocali.

-Urbee 2, un’automobile stampata in 3D mediante 50 file di stampa. La vettura è dotata di un motore elettrico.

-Le Barriere artificiali della Reef Saudita, dotate di una struttura molto simile a quella delle rocce naturali per salvare la Barriera Corallina australiana creando l’habitat giusto per i coralli.

-Le protesi 3D sono una delle tante applicazioni della stampante 3D nel mondo della medicina.

 Nella foto in alto, due prototipi in scala di concept car Mercedes stampati con la tecnologia 3D.
Foto di Anna De Simone. 

Cure dentali: qualità e risparmio in Croazia

Il peso economico delle cure dentali è insostenibile per molti italiani, le città più care sono principalmente al Nord, in primis Bologna e Torino. Chi cerca cure dentali all’estero lo fa sperimentando una nuova forma di turismo senza rinunciare alla qualità di cure mediche adeguate e alti stardard di assistenza. 

Quella del turismo dentale è una realtà concreta in Italia e nel mondo. Tra i Paesi più interessanti nel panorama del turismo dentale figura la Croazia che è la più ricercata anche da noi Italiani. 

Per non partire allo sbaraglio bisogna documentarsi prima di scegliere una qualsiasi clinica. Nel web non sono rare pubblicità con offerte promozionali che talvolta possono fungere da specchietto per le allodole. L’italiano che vuole andare in Croazia per ottenere cure dentali, per non correre rischi, farà bene ad affidarsi a cliniche dall’esperienza comprovata e soprattutto dovrà informarsi a 360° circa il trattamento che riceverà, non solo in termini di costi da sostenere, anche in termini di tecnologie impiegate e livello di assistenza proposto.

E’ bene informarsi per non avere brutte sorprese ed è ancora più importante scegliere cliniche ben attrezzate e rispettose degli standard più alti di qualità.

Come fa un paziente a tutelarsi?
Il primo passo da fare è rivolgersi a cliniche che già operano da anni nel settore e che posseggono la Certificazione del Sistema per il controllo della qualità, ISO 9001-2008. Si tratta della Certificazione di riferimento mondiale che è elargita solo se l’azienda richiedente riesce a soddisfare, in ogni settore operante, i suoi clienti. 

Tra le cliniche croate in grado di garantire alti standard segnaliamo la Ars Salutaris, che ha una corsia preferenziale per i pazienti italiani a caccia di cure dentali all’estero. La clinica sorge nel cuore di Zagabria, a pochi minuti dal centro della capitale e offre trasporti e pernottamenti gratuiti ai suoi pazienti. Non è per le sue offerte che segnaliamo la Ars Salutaris ma è per le garanzie che riesce a offrire, tanto che è stata al centro di un servizio mandato in onda su Rai2 nel programma 2NEXT-Economia e Futuro. 

La Ars Salutaris è in grado di soddisfare anche i clienti più esigenti offrendo i bassi costi d’intervento tipici della Croazia. E’ proprio l’elevato rapporto qualità/prezzo a spingere gli italiani verso la Croazia e in particolar modo verso la clinica Ars Salutaris che è in grado di offrire attrezzature e materiali di ultima generazione senza escludere programmi infromatici dedicati alla modellazione 3D e utilizzati per aumentare la precisione degli impianti, della lavorazione delle corone e dei ponti che, in questo modo, aderiscono perfettamente senza bisogno di correzioni. Alti livelli di qualità in tutti i settori, proprio come riferisce la certificazione ISO: la clinica offre attrezzature hitech e personale specializzato come il dott. Pezo che rappresenta la Repubblica Croazia nei congressi professionali di settore e il dott. Celic, specialista in protesi e professiore consulente alla Facoltà di Odontoiatria dell’Università di Zagabria. 

Turismo dentale in Croazia, il primo passo da fare


Come premesso, prima di partire è bene informarsi dettagliatamente sul vostro iter e sulle cure dentali che riceverete in Croazia

Dal sito Denticroazia.it (portale ufficiale della clinica Ars Salutaris) potete prendere visione dei prezzi e fare tutte le domande sui trattamenti e le cure dentali che riceverete: un team di esperti sarà a vostra disposizione per pianificare un soggiorno di cure dentali in Croazia.

 

Palermo, cosa vedere in 3 giorni

Palermo: cosa vedere in 3 giorni, un’attenta guida che vi porterà alla scoperta dei luoghi più suggestivi da visitare a Palermo.

La storia di Palermo

Palermo è il principale centro urbano della Sicilia e dell’Italia insulare. La sua storia risale al 734 a.C., quando fu fondata dai Fenici come città-porto, considerata, da sempre, punto d’incontro tra cultura orientale e occidentale. Come è chiaro, Palermo possiede una storia millenaria riscontrabile nel patrimonio artistico e architettonico ma anche nella pluripremiata tradizione gastronomica. 

Durante la storia, sono stati tanti i popoli di passaggio che con mano ferma hanno conquistato l’attuale capoluogo siculo: cartaginesi, antichi greci, romani, bizantini, svevi, aragonesi, albanesi, francesi, spagnoli…. tutt’oggi le influenze di queste dominazioni sono ben visibili; dai resti delle mura puniche fino alle ville in stile liberty, senza dimenticare le residenze e i luoghi di culto in stile bizantino e arabo-normanno. Palermo non si fa mancare nulla, nella città vi sono esempi di architettura gotica e barocca, i teatri sono un esempio di neoclassicismo mentre i palazzi razionalisti testimoniano la corrente italiana degli anni venti e trenta del XX secolo.

Palermo, cosa vedere: la Cattedrale di Palermo
Nel 604 era una basilica cristina, trasformata in moschea dai Saraceni nel 831 e successivamente riconvertita al culto cristiano dai Normanni che ne edificarono e terminarono i lavori solo nel 1185.  E’ questa la storai della Cattedrale di Palermo, oggi consacrata alla Vergine Assunta. I restauri e rimaneggiamenti ne hanno modificato, di secolo in secolo, l’aspetto originario. 

La facciata principale, compresa tra due torrette, presenta un portico in stile gotico catalano. La cupola è tardo barocca mentre la parte più antica è rappresentata dall’abside con splendide decorazioni arabo-normanne. 

L’interno è in stile neoclassico, a croce latina a tre navate, voluto da Ferdinando Fuga nel XIX secolo. 

Informazioni utili
L’ingresso è libero, è previsto un ticket di 3 euro solo per la visita della cripta, del tesoro e delle tombe reali. Per tutte le informazioni su orari e giorni di chiusura, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale: cattedrale.palermo.it

Palermo, cosa vedere: Chiesa della Martorana 
Edificata nel 1143, la Chiesa della Martorana di Palermo ha una storia meno tumultuosa se paragonata a quella della Cattedrale di Palermo! Conserva quasi intatto l’originario stile arabo-normanno fatta ecezione per alcune trasformazioni operate tra il XVI e il XVII secolo, in stile barocco. 

Informazioni utili
La Chiesa della Martorana di Palermo si trova in Piazza Bellini ed è aperta al pubblico dalle 9:30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19 nei mesi estivi. Il resto dell’anno la chiusura è fissata alle 17. La domenica la Chiesa della Martorana di Palermo è accessibile solo al mattino. 

Palermo, cosa vedere: le Catacombe 
Situate all’inizio di Via Cappuccini, le catacombe di Palermo rappresentano il cimitero sotterraneo del Convento dei Cappuccini. Questo luogo sacro conserva le spoglie mortali di frati, personaggi famosi, ricchi palermitani e gente comune. Si tratta di circa ottomila corpi mummificati deposti dal XVII fino al termine del XIX secolo. I corpi sono situati nelle gallerie sotterranee del Convento e dell’attigua chiesa dedicata alla Madonna della Pace. La temperatura presente nelle gallerie sotterranee e le buone pratiche di mummificazione dell’epoca, hanno fatto sì che i corpi si conservassero pressocché intatti. 

Informazioni utili per visitare le catacombe di Palermo

Il ticket d’ingresso si paga 3 euro. Il sito è attivo tutti i giorni, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30. Da fine ottobre a fine marzo le catacombe sono chiuse di domenica pomeriggio.

Palermo, cosa vedre: la Cattedrale di Monreale
La Cattedrale di Monreale si trova nell’omonima cittadina sita a 8 km da Palermo. La Cattedrale di monreale si presenta al pubblico in impeccabile stile arabo – normanno; è meta di turisti e pellegrini provenienti da tutto il mondo per godere dell’edificio del 1174 consacrato in onore della Vergine Maria. Il Duomo di Monreale si presente all’esterno con un portico a trifora sotto il quale vi è il prestigioso portale bronzeo realizzato da Bonanno Pisano. Delle due grosse torri, una è stata trosformata in campanile. L’interno è a croce latina, diviso in tre navate caratterizzate da colonne sormontate da bellissimi capitelli scolpiti.

Sulle pareti si possono ammirare i mosaici bizantini del XII e XIII secolo che raffigurano momenti biblici e la storia della Chiesa. Nell’abside centrale si aggiunge la figura di Cristo Pantocratore. In questa perla arabesca si può ammirare la Cappella del Crocifisso, classico esempio di barocco siciliano. La Cappella del Crocifisso custodisce il Tesoro della Cattedrale, un reliquario contenente una delle spine della corona di Cristo.

Palermo, cosa vedere: la Fontana pretoria
La Fontana Pretoria è stata realizzata nel XVI secolo dallo scultore Camilliani; parliamo di una fontana monumentale rinascimentale che domina Piazza Pretoria e si circonda di splendidi palazzi tra cui la sede del Municipio (Palazzo Pretorio) e chiese antiche. La Piazza Pretoria si trova nel centro storico di Palermo.

Eventi a Palermo

Approfittate del fitto calendario di eventi a Palermo per vivere un’avventura diversa dalle classiche attrazioni turistiche. 

Cinema a Palermo 
Per chi non può fare a meno del grande schermo, ecco l’elenco dei cinema di Palermo.

Palermo Notizie 
Attualità, cronaca, spettacoli, eventi, cultura, sport… Chi vuole tenersi sempre aggiornato con le ultime notizie su Palermo e Sicilia può visitare la pagina dedicata alle Palermo News.

Consigli per visitare Palermo in un giorno

Se intendete visitare Palermo in un giorno, niente paura! Potete ottenere un rapido assaggio dell’intera città grazie al servizio offerto dai caratteristici Ape-car turistici. L’unica raccomandazione per i viaggiatori consiste nel concordare in anticipo un prezzo finito per l’intero itinerario così da non concludere il tour con l’amaro in bocca!

Nella foto in alto, la Cattedrale di Palermo.
Nella foto in basso, Porta Felice.
Foto di Anna De Simone.

 

Mango, il frutto dalle mille virtù

Descrizione del frutto mango

Il mango è un frutto carnoso che si sviluppa dalle piante della Famiglia Anacardiacea, del Genere Mangifera. La specie più diffusa è quella indica (Mangifera Indica L.), l’albero tropicale detto mango comune o mango indiano. L’albero del mango, al Tropico raggiunge altezze dell’ordine di 30 – 40 metri, ha una corteccia grigia e le foglie sono perenni e hanno una colorazione che oscilla dal rosa-arancione fino al verde scuro e lucido. Le foglie del mango, se sfregate, emanano un forte odore di trementina.

Il mango è un frutto che si caratterizza per la sua polpa gradevole, dolce e succosa. Ha una consistenza simile a quella di una pesca. Al centro del frutto sono presenti filamenti fibrosi che si dipartono radialmente dal nocciolo.

Chi intende coltivare il mango in Italia dovrà tenere ben presente che questa pianta non tollera il freddo e subisce gravi danni con temperature al di sotto dello 0°. La pianta non riesce a fiorire quando esposta a temperature inferiori ai 12°. Per la maturazione del frutto è necessario coltivare il mango alla temperatura ottimale di 25°, tuttavia, è stata osservata maturazione dei frutti anche a una temperatura media di 20°.

Proprietà del Mango

La polpa del mango è molto apprezzata poiché possiede un alto tenore di zuccheri e acidi grassi. Si consuma fresca o si serve per produrre salse e marmellate. In alcune tradizioni culinarie, il mango, si consuma anche cotto.

Nella buccia e nella polpa del mango si concentrano alte quantità di antiossidanti come carotenoidi (beta e alfa carotene e luteina) e polifenoli (quercetina, acido gallico, acido caffeico, catechine, kaempferolo, mangiferina, tannini e xantoni del mango). Non manca una discreta quantità di acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6. 

Le proprietà del mango sono al centro di diverse ricerche scientifiche. Il team dell’Australian Healt e del Medical Research Congress di Melbourne ha dimostrato che alcuni composti presenti nella buccia di questo frutto possono:

1) Contrastare le malattie dismetaboliche come il diabete mellito di tipo 2
2) Abbassare i livelli di colesterolo
3) Svolgere un’azione anti-tumorale prevenendo alcune forme di cancro
4) Contrastare l’ipertrofia prostatica
5) Inibire le neoplasie 

Il mango, quando consumato crudo, apporta un valore energetico medio-alto con 53 kcal per ogni 100 grammi di prodotto. L’apporto energetico è associato principalmente all’alto contenuto di carboidrati semplici (fruttosio). Il mango è una buona fonte di fibre e contiene una percentuale d’acqua molto alta, pari all’82,8%. Tra i micronutrienti contenuti nel frutto, segnaliamo le alte quantità di potassio (che rendono il mango indicato a chi soffre di ipertensione) e vitamine come il retinolo (pro-vitamina A e carotenoidi) e l’acido ascorbico (vitamina C).

Il Mango Cotto

Non tutti sanno che il mango può essere consumato anche cotto. Il mango cotto ha proprietà leggermente differenti rispetto al frutto consumato al naturale. Nella tradizione gastronomica asiatica il mango cotto è impiegato per la formulazione di piatti a base di Dhal (zuppa di lenticchie), spesso accompagnata con peperoncini verdi. Il mango spaccato a metà si presta bene per la cottura alla griglia da servire come contorno (insieme ad altre verdure) per piatti a base di pesce.

Salsa di mango

In India il mango è ampiamente usato per la preparazione della Chutney, anche detta “salsa di mango“. La salsa di mango indiana, la Chutney è adatta ad essere abbinata ai secondi di carne e formaggi. La ricetta del Chutney prevede ingredienti facili da reperire così potete provare a prepararla anche in casa!

Ecco gli ingredienti per preparare la Chutney di mango

  • – 250 ml di aceto di vino bianco
  • – 250 g di zucchero di canna
  • – 1/2 cucchiaio di sale
  • – 450 g di mango
  • – 50 g di scalogno
  • – 30 g di semi di sesamo
  • – 2 cm di radice di zenzero fresca
  • – 1/4 cucchiaio di semi di senape 
  • – 1/2 cucchiaio di cardamomo in polvere
  • – 1/4 di cucchiaio di cannella
  • – 1/2 di cucchiaio di curcuma
  • – paprica piccante, a piacere

Come procedere per preparare la salsa di mango 

In una padella capiente, fate ridurre l’acedo con lo zucchero, il sale e lo zenzero pelato e grattugiato. Aggiungete il mango sbucciato e tagliato a picoli cubetti. Aggiungete gli scalogni tagliati a rondelle e fate cuocere per almeno 30 minuti a fiamma bassa. Durante la cottura la chutney si ridurrà di almeno la metà: si tratta di una salsa molto concentrata.

Fate tostare il mix di spezie in polvere e unite i semi di sesamo nero. Unite le spezie alla salsa di mango. I semi di sesamo conferiranno alla salsa di mango una certa croccantezza e un sapore unico. La salsa di mango è perfetta per accompagnare portate di carne o da abbianare a formaggi piccanti come aperitivo o antipasto. La salsa di mango può essere conservata per lunghi periodi sottovuoto, in barattoli sterilizzati e conservata come se fosse una marmellata.

Nella foto in basso
Un’insalata di mango, cipolla ed erba cipollina accompagna asparagi e gamberoni arrostiti.

Nella foto in alto
La polpa del frutto mango tagliata a fatte 

Lavoro a Palermo: 5 siti web per cercare lavoro

Trovare lavoro a Palermo non è impresa facile ma neanche impossibile. La crisi economica di questi ultimi anni, i cui effetti perdurano ancora oggi, ha dato vita a un’autentica emergenza occupazionale.

Lavoro a Palermo e dati statistici

I dati statistici sul lavoro a Palermo sono molto drammatici, di seguito vi proponiamo una panoramica sulla situazione di Palermo posta in un contesto regionale e poi nazionale.

Palermo è il quinto comune italiano per popolazione, solo dopo Roma, Milano, Napoli e Torino, ed è trentunesimo a livello europeo. Palermo è il principale centro urbano della Sicilia e dell’Italia insulare: l’area metropolitana di Palermo, che comprende il capoluogo siculo e altri ventisei comuni, conta una popolazione di oltre un milione di abitanti. 

Secondo uno studio condotta dalla Camera di Commercio di Palermo, in soli quattro anni, nel capoluogo siculo sono stati persi più di 46 mila posti di lavoro. L’andamento estremamente negativo della situazione del lavoro a Palermo ha colpito soprattutto le donne e i giovani. 

Il tasso occupazionale di Palermo è pari al 20,7% e riesce a collocare la città al sesto posto della classifica regionale; a livello nazionale, con questo tasso, si colloca solo al sedicesimo posto. Il tasso di disoccupazione, per le donne, è ancora più alto (pari al 23,6%), decisamente superiore alla media nazionale. La situazione non è migliore per i giovani che vedono una percentuale che arriva ben al 45,2%. Con questi tassi di disoccupazione, Palermo si posiziona al terzo posto nella classifica italiana per potenziale di lavoratori giovani non sfruttati.

Tasso di disoccupazione tra i laureati

Lo studio della Camera di Commercio di Palermo ha fatto emergere un aspetto particolarmente sconcertante: ben il 63,6% dei giovani disoccupati di Palermo è in possesso di una laurea, un posto del sistema formativo assolutamente sprecato.

Come trovare lavoro a Palermo

Come anticipato in premessa, trovare lavoro a Palermo è difficile ma non impossibile. I dati appena segnalati mostrano una realtà dura ma il primo passo da fare per trovare lavoro a Palermo consiste nel non scoraggiarsi e rimboccarsi le maniche! 

Per trovare lavoro a Palermo bisogna avere precisi requisiti che per amor di sintesi racchiudiamo in tre brevi punti.

1) Avere una professione o abilità in grado di rispondere alla richiesta di lavoro attualmente presente nel capoluogo siculo così da seguire il classico modello di mercato, domanda/offerta.
2) Essere ben inseriti nel contesto cittadino.
3) Essere al corrente delle offerte di lavoro a Palermo.

Per i primi due punti, in ballo ci sono solo le vostre capacità, mentre per il terzo punto potete affidarvi agli annunci di lavoro online e ai vari portali che fanno incontrare domanda e offerta del mercato del lavoro. Alcuni portali di annunci di lavoro sono ben strutturati, tanto da sembrare dei veri e propri motori di ricerca: presentano offerte di lavoro aggiornate e possibilità di selezionare e ricercare i posti di lavoro che più si avvicinano al profilo personale. Vi segnaliamo i migliori portali web per trovare lavoro a Palermo.

Lavoro a Palermo, le offerte di Corriere.it – consigliatissimo

– Lavoro a Palermo, le offerte di Subito.it – consigliato

– Annunci di lavoro a Palermo, le offerte di Indeed.com – consigliatissimo

 Annunci di lavoro a Palermo, le offerte di Bakeka.it – consigliato

 Annunci di lavoro a Palermo, le proposte di Infojobs.it – consigliatissimo