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Quali sono le migliori scuole di teatro in Italia

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Diventare attore o attrice teatrali è un sogno che accomuna molte persone. C’è chi lo fa per semplice diletto e chi aspira a farlo da un punto di vista professionale. Al di là del talento personale, per poter essere bravi attori, occorre una preparazione di qualità. Per chiunque desideri cimentarsi in questo ambito, nei prossimi paragrafi del nostro articolo scopriremo quali sono le migliori scuole di teatro in Italia.

Buoni motivi per fare teatro

Iscriversi a una scuola di teatro può offrire molteplici vantaggi e benefici. Descriverli tutti in dettaglio è difficile, ma alcune delle ragioni più comuni per cui le persone decidono di fare teatro sono:

  • Espressione artistica. Il teatro rappresenta una piattaforma per esprimere se stessi attraverso il corpo, la voce e l’emozione.
  • Sviluppo delle capacità comunicative. Il teatro aiuta a sviluppare la capacità di comunicare in modo efficace e a sentirsi più a proprio agio sul palcoscenico o davanti a un pubblico.
  • Crescita personale. Il teatro può aiutare a sviluppare la fiducia in se stessi, la consapevolezza di sé e la capacità di lavorare in un gruppo.
  • Divertimento. Il teatro è un’attività appagante che offre l’opportunità di socializzare e fare nuove amicizie.
  • Apprendimento. Il teatro può essere un mezzo per imparare nuove materie come la recitazione, la drammaturgia o la regia, e per acquisire maggiori conoscenze culturali.

Come capire se si ha talento per la recitazione

Come determinare se si ha talento per la recitazione? Esistono alcuni segnali indicativi. Ecco qualche esempio.

  • L’interesse nei confronti del teatro, del cinema o di altre forme di spettacolo.
  • La capacità di imparare le battute con facilità.
  • L’essere dotati di capacità comunicative.
  • La capacità di improvvisare.
  • La capacità di interpretare personaggi diversi, entrando nei loro panni.

Migliori scuole di teatro in Italia

Non esiste una “migliore” scuola di teatro in Italia. La scelta dipende infatti dalle esigenze individuali e dai propri gusti artistici. A ogni modo, elenchiamo alcune tra le scuole più apprezzate:

  • Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico (Roma).
  • Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi (Milano).
  • Centro Sperimentale di Cinematografia (Milano).
  • Scuola del Teatro alla Scala (Milano).
  • Scuola di Teatro Luca Ronconi (Milano).
  • Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone (Bologna).
  • Shakespeare Theatre Academy (Palermo).

Queste scuole sono riconosciute per la qualità dell’insegnamento e per la capacità di formare attori di successo.

Quando iniziare a fare teatro

Non c’è un’età specifica per iniziare a fare teatro. Il tutto dipende dalle capacità e dalle propensioni individuali. Diverse persone iniziano a fare teatro da bambini, mentre altre scoprono questa passione più tardi nel corso della vita. Ecco alcune considerazioni da tenere a mente:

  • Se si ha un bambino che mostra interesse per il teatro, esistono molte opportunità di partecipazione a programmi di teatro giovanile.
  • L’adolescenza è un periodo ideale per iniziare a fare teatro, poiché è il momento in cui si inizia a sviluppare la propria identità.
  • Non è mai troppo tardi per iniziare a cimentarsi con il teatro anche se si è già adulti. Molte persone decidono di farlo come semplice hobby o per sviluppare le proprie capacità artistiche.

La cosa essenziale è che ci sia interesse reale per il teatro e, possibilmente, che ci si senta a proprio agio sul palcoscenico. La pratica e l’esperienza faranno il resto.

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Gioco del Lotto: come giocare consapevolmente con i numeri ritardatari

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Il Lotto è un gioco che non ha certamente bisogno di presentazioni, vista l’ampia popolarità di cui gode ormai da secoli.

Si trova declinato, oltre che nella versione classica, secondo un’ampia gamma di varianti interessanti, come ad esempio quelle che vedono al centro game quali il 10 e Lotto e MillionDAY, per fare degli esempi.

Si tratta di soluzioni che godono dell’approvazione dell’ente qualificato alla promozione di un gioco consapevole e responsabile in Italia: l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, più comunemente nota con il nome di ADM.

Oggi vi raccontiamo qualcosa di più su come giocare al Lotto, soffermandoci su una delle questioni che da diverso tempo ormai appassiona gli italiani: i numeri ritardatari.

È bene specificare, e non ci stancheremo di ribadirlo come vedrete nelle righe che seguono, che l’estrazione al Gioco del Lotto segue una logica soltanto: quella della casualità, quindi anche se avrete modo di vincere con un numero che non esce da tempo si tratterà soltanto di pura fortuna, nulla più.

Ciò non vieta di disquisire sul fatto che alcuni numeri per puro caso si fanno attendere anche a lungo, naturalmente!

Come monitorare i numeri ritardatari

Uno dei modi più efficaci per tenere d’occhio i numeri ritardatari è quello di consultare il tabellone analitico del Lotto, il quale consente di capire in maniera sintetica e immediata quali sono assenti sul tabellone vincente da più tempo.

Si tratta di uno strumento che, per chi è appassionato di questo fenomeno di costume, si rivela utile persino per la compilazione della schedina, soprattutto se il numero in questione ha un significato speciale inerente al proprio vissuto.

La lettura del tabellone non è difficile, anzi. Rappresenta una traccia a disposizione della persona e persino una sorta di piccola mappa.

Comprende sia i numeri che si fanno desiderare su una specifica ruota, sia quelli che potremmo definire come ritardatari impenitenti, ovvero che non compaiono in tutte le ruote del gioco.

Le statistiche riguardanti i numeri ritardatari risultano inoltre consultabili tramite il sito ufficiale del Gioco del Lotto, il quale risulta costantemente aggiornato, nonché attraverso l’app dedicata: My Lotteries, disponibile sia su pc che dispositivi mobile, ovvero smartphone e tablet, aventi circuito iOS come Android.

I numeri ritardi e la loro (nulla) influenza

Come abbiamo accennato all’inizio, queste soluzioni di gioco rappresentano qualcosa che agisce non tanto sull’estrazione dei numeri in sé quanto piuttosto sull’esperienza resa ancora più divertente. A regnare sovrana, nel Lotto, è infatti solo e sempre la fortuna.

All’argomento ha dedicato un approfondimento persino la rete televisiva nazionale, la RAI, appunto, riportando l’opinione di una matematica professionista, Claudia Bianchi. L’inifluenza dei ritardi è qualcosa che non ci stancheremo mai di ribadire, nell’ottica di un gioco responsabile e consapevole, anche per valorizzare un aspetto ludico più che mai interessante: la fascinazione che tali numeri riescono a portare nelle dinamiche interne del gioco.

Sempre per divertimento vi riportiamo un breve elenco di quelli che nel momento in cui scriviamo questo articolo mancano da più tempo. Abbiamo scelto i 5 numeri assoluti che si stanno facendo desiderare da più tempo: chissà che non portiamo fortuna e almeno uno si decida a manifestarsi con la prossima estrazione…

Vediamoli nel dettaglio:

  • 59, assente da 161 estrazioni.
  • 61, assente da 108 estrazioni.
  • 32 e 23, assenti da 107 estrazioni.
  • 75, assente da 106 estrazioni.
  • 11, assente da 101 estrazioni.

Il numero più dormiglione della storia d’Italia, invece? Si tratta del 53, che ha saltato l’appuntamento dell’estrazione per ben 257 volte: un ritardatario cronico, insomma. La sua assenza ha fatto lievitare il montepremi del Lotto, per la gioia di chi l’ha inserito all’interno di una schedina che si è rivelata poi vincente. Correva l’anno 2017.

Conclusioni

Abbiamo parlato in maniera giocosa e un po’ goliardica, come è giusto che sia del resto quando si ragiona di un divertimento come il Lotto, di una delle questioni di costume più divertenti: i numeri ritardatari.

Non diversamente dai numeri frequenti, ovvero quelli che si manifestano più spesso, si tratta di qualcosa inerente a sua maestà la buona sorte.

Ricordiamo che il modo più sicuro per non perdere la schedina, non si sa mai che numeri ritardatari o meno sia vincente, è quello di utilizzare i progressi della tecnologia online, ovvero avvalendosi delle soluzioni disponibili sui canali web del gioco. Quelli ufficiali sono il sito, l’app My Lotteries e i portali collegati alle realtà in presenza che hanno conseguito certificazione ADM.

Come diventare sceneggiatore

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Uno sceneggiatore è un professionista che scrive i testi per i film, le serie televisive, i programmi televisivi e altre forme di intrattenimento visivo. Il lavoro di questa figura consiste nello sviluppare idee, creare personaggi e costruire trame e dialoghi per raccontare una storia sullo schermo.

Lo sceneggiatore lavora a stretto contatto con il regista, il produttore e altri membri del team per sviluppare il concept del progetto e realizzarlo nella sua forma scritta definitiva. Il processo di scrittura può richiedere molte revisioni e ripensamenti, poiché lo sceneggiatore deve assicurarsi che la sceneggiatura funzioni alla perfezione con le immagini, adattandosi alle performance degli attori.

Lo sceneggiatore può anche essere coinvolto nel processo di produzione, nel ruolo di supervisore. In questo articolo scopriremo come diventarlo e altre curiosità sul professionista.

Cosa studiare per imparare a scrivere una sceneggiatura

Per imparare a scrivere una sceneggiatura, ci sono diversi percorsi formativi che permettono di acquisire competenze su varie materie. Ne elenchiamo alcune a mo’ di esempio.

  • Teoria delle narrazioni: comprensione dei principi fondamentali della struttura della trama, della creazione dei personaggi e dello sviluppo di una storia.
  • Scrittura efficace: apprendimento delle tecniche di scrittura per la creazione di dialoghi, descrizioni e scene.
  • Analisi di sceneggiature di film e di serie televisive di successo per comprendere come vengono costruite le storie e i personaggi.
  • Utilizzo di screenwriting software: familiarizzazione con software di sceneggiatura, come Final Draft o Celtx, per conoscere come vengono formattate le sceneggiature.

La partecipazione a Workshop e corsi di scrittura permette inoltre al futuro professionista di sviluppare le competenze pratiche e ricevere feedback sui propri elaborati.

È importante sapere che la scrittura di una sceneggiatura richiede molto impegno, pratica e doti di revisione. Quindi, nel corso del tempo, occorre continuare a lavorare e a studiare con passione e assiduità.

Che differenza c’è tra soggetto e sceneggiatura?

Il soggetto e la sceneggiatura sono entrambi componenti fondamentali nella produzione di un film o di una serie televisiva, ma si tratta di due cose ben distinte.

Il soggetto è un breve riassunto della storia, che descrive la trama, i personaggi principali e le loro relazioni, il tono e l’ambientazione. Il soggetto è generalmente scritto in una forma concisa e serve come base per lo sviluppo di una sceneggiatura più dettagliata.

La sceneggiatura è un documento più lungo che descrive in modo specifico ciascuna scena del film o della serie televisiva, comprese le azioni, i dialoghi e le descrizioni di personaggi e location. La sceneggiatura fornisce una visione dettagliata di come sarà visualizzato il film o la serie televisiva, fungendo da guida per la produzione e il montaggio.

Quanto guadagna uno sceneggiatore

Il salario di uno sceneggiatore può variare notevolmente a seconda di diversi fattori, come l’esperienza e il successo commerciale delle opere scritte. In media, uno sceneggiatore può guadagnare da poche migliaia a centinaia di migliaia di euro all’anno.

Purtroppo, molte sceneggiature non vengono pagate molto, soprattutto se non vengono realizzate o si tratta di prodotti indipendenti. Lo sceneggiatore può anche ottenere diritti sulle entrate derivanti dalla vendita o dalla distribuzione del film o della serie televisiva. Si tratta tuttavia di una prassi più comune tra gli sceneggiatori di alto livello.

Prima di intraprendere una simile professione, è importante essere ben consci del fatto che la carriera di uno sceneggiatore può essere incerta e competitiva, e che molte persone lavorano per anni prima di ottenere il successo meritato.

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Cosa si può fare con la Laurea in Lingue e Letterature Straniere

La Laurea è un traguardo lungo e difficoltoso da raggiungere. Comporta una serie di sacrifici personali, oltre che di ostacoli economici da oltrepassare, in particolar modo nel nostro Paese in cui per troppo tempo non si è dato spazio alla cultura.

Il privato, nelle sue varie sfaccettature, sta di fatto schiacciando le Facoltà gestite a livello statale per puro spirito di speculazione. Lo studio, che è un diritto acquisito con lotte infaticabili compiute da grandi eroi contemporanei, si è tramutato in un privilegio per pochi eletti. Per nostra fortuna, c’è ancora qualche possibilità per i giovani, che rappresentano il futuro di una Nazione realmente evoluta.

L’intero Stivale è disseminato di un’offerta formativa che copre le diverse propensioni. In questo articolo, la nostra attenzione si focalizzerà sulla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Scopriremo i contenuti proposti nonché le opportunità professionali che questo percorso garantisce agli studenti che scelgono di intraprenderlo.

Cosa si studia a Lingue e Letterature Straniere

Il corso di Laurea Triennale in Lingue e Letterature Straniere fornisce una conoscenza relativa di due almeno due lingue straniere. Per poter approfondire le competenze linguistiche suggeriamo vivamente di recarsi all’estero o di entrare a contatto con persone autoctone.

Tale percorso formativo permette infatti di avere una visione dettagliata della storia e letteratura correlate alle lingue prescelte nel piano di studi. Può risultare perciò utile per poter scrivere, se si hanno capacità adeguate o per lavorare in settori come biblioteche, librerie e redazioni.

Intraprendere degli studi letterari aiuta comunque a sviluppare la creatività e ad aprire la mente.

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Quanto dura l’iter universitario per ottenere la Laurea in Lingue e Letterature Straniere

Nel corso degli anni ci sono state delle modifiche nell’ordinamento universitario per adeguarsi alle normative europee.

In precedenza il percorso per ottenere la Laurea suddetta corrispondeva a quattro anni. Attualmente, il corso principale ha una durata triennale. Gli studenti che desiderano specializzarsi ulteriormente possono proseguire con un biennio che consente di acquisire conoscenze più dettagliate.

Principali discipline del corso di Laurea in Lingue

In genere, gli idiomi che si possono studiare in un percorso come quello che si intraprende scegliendo la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere sono due. C’è comunque la possibilità di inserire nel Piano di Studi altre lingue. Gli studenti possono solitamente scegliere tra queste lingue europee o orientali:

  • Spagnolo
  • Francese
  • Portoghese
  • Tedesco
  • Cinese
  • Coreano
  • Russo
  • Arabo.

Altre materie che si possono approfondire in quasi tutte le sedi universitarie sono:

  • Storia
  • Glottologia
  • Letteratura
  • Geografia
  • Linguistica generale
  • Filologia.

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Come imparare a parlare in pubblico

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Imparare a parlare in pubblico è un’abilità importante che può aiutarti a comunicare efficacemente con gli altri e a costruire la tua autostima. In questo articolo vedremo alcuni suggerimenti pratici per riuscire a farlo senza incappare in troppi ostacoli.

Suggerimenti per imparare a parlare in pubblico

Ecco alcuni consigli per imparare a parlare in pubblico.

  • Preparati: assicurati di conoscere bene il tuo argomento e di avere una struttura ben definita per la tua presentazione.
  • Fai pratica: prova a parlare davanti a uno specchio o a un gruppo di amici.
  • Sii naturale: non cercare di essere qualcun altro, sii te stesso e parla con sincerità.
  • Usa il contatto visivo: guarda negli occhi le persone a cui parli per stabilire una connessione.
  • Usa un linguaggio semplice: evita parole difficili e termini tecnici, a meno che non siano necessarie per approfondire l’argomento di cui stai trattando.
  • Mantieni una buona postura: una postura eretta e una gestualità appropriata possono aiutare a comunicare sicurezza e a tenere viva l’attenzione del pubblico.
  • Usa supporti audiovisivi: utilizza immagini, video o presentazioni per sostenere il tuo discorso.
  • Dimostrati disponibile a ricevere feedback: chiedi a qualcuno di ascoltare la tua presentazione e di darti un riscontro costruttivo per migliorare.
  • Non smettere di imparare: partecipa a corsi di formazione, leggi libri sull’arte di parlare in pubblico, guarda video di esperti e continua a imparare e ad esercitarti.
  • Sii te stesso e divertiti: parlare in pubblico può essere divertente, quindi sii te stesso e cerca di divertirti.

Come vincere la paura di parlare in pubblico

La paura di parlare in pubblico, nota anche come glossofobia, è una preoccupazione comune per molte persone. Tuttavia, ci sono alcune strategie che puoi utilizzare per superare questa paura e migliorare la tua capacità di parlare in pubblico.

  • Preparati con attenzione: assicurati di conoscere bene il tuo argomento e di avere una struttura ben definita per la tua presentazione.
  • Usa la visualizzazione: immagina di parlare in pubblico con successo e visualizza la tua immagine, in modo da affrontare ogni timore.
  • Respira profondamente: la respirazione aiuta a calmare i nervi e a concentrarsi sul presente.
  • Sii positivo: mantieni un atteggiamento positivo e ricorda che tutti commettono errori e che il pubblico è lì per ascoltarti, non per giudicarti.
  • Sfrutta l’adrenalina: la paura di parlare in pubblico può causare un aumento dell’adrenalina, che può essere usata per migliorare l’energia e la capacità di comunicare.
  • Impara a gestire l’ansia: apprendi tecniche di gestione dell’ansia, come la meditazione, lo yoga o la Mindfulness.
  • Appoggiati a un professionista del benessere mentale: se la tua paura di parlare in pubblico è così intensa da interferire con la tua quotidianità, potresti considerare l’opportunità di rivolgerti a un buon terapeuta.

Ricorda che superare la paura di parlare in pubblico richiede tempo e pratica. Continua ad esercitarti e a imparare: ben presto noterai miglioramenti significativi nelle tue capacità personali.

Trucchi per essere più convincenti quando si parla

Ci sono diverse strategie che puoi utilizzare per essere più convincente quando parli. Ve ne indiamo alcune:

  • Assicurati di avere una solida conoscenza dell’argomento che stai trattando, in modo da poter rispondere alle domande e fornire esempi pertinenti.
  • Cerca di essere empatico.
  • Usa esempi concreti per rendere il discorso più coinvolgente.
  • Utilizza un un linguaggio semplice.
  • Sii coerente.
  • Utilizza tecniche di persuasione.

Npl immobiliari, opportunità di investimento poco nota. Ecco cosa sono

ROMA (ITALPRESS) – I crediti deteriorati – non-performing loans o Npl – sono crediti delle banche (mutui, finanziamenti, prestiti) che i debitori non riescono più a ripagare.
Recentemente si parla spesso di Npl immobiliari. Si tratta di crediti delle banche per i quali la riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza sia per l’ammontare dell’esposizione di capitale. In questo caso, i crediti sono per la maggior parte costituiti da mutui immobiliari non onorati da chi li ha sottoscritti, che diventano per le banche Crediti non performanti o NPL. E’ interesse delle banche liberarsi di questi mutui al più presto per non appesantire il proprio bilancio dalle perdite ascritte al passivo derivanti dai crediti insoluti.
Gli NPL rappresentano una enorme opportunità di investimento immobiliare in questo momento storico. A causa della pandemia l’economia globale ha subito ingenti perdite e non tutti i debitori riescono a tenere fede ai loro impegni presi con le banche. Questo significa che per chi opera con gli NPL si potranno generare nuove opportunità di investimento.
“Siamo passati dall’adesione al classico Fondo Immobiliare a una vera e propria psicosi collettiva per la famigerata cessione di preliminare per passare poi addirittura a franchising specializzati nel business della nuda proprietà – spiega Salvatore Perozzi Ceo & Founder del gruppo finanziario Vitaly Spa -. Più recentemente abbiamo assistito all’escalation del saldo e stralcio, passando per il crowdfunding immobiliare per giungere al vertice di questa top seven dell’investimento immobiliare rappresentato dagli NPL”.
Nel 2023 e per almeno i prossimi 10 anni a causa dell’aumento dei costi, della recessione, dei tassi bancari e del sovraindebitamento sarà previsto e praticamente certo un numero molto rilevante di immobili all’asta. Per un investitore immobiliare gli NPL rappresentano un’opportunità unica per accedere a questi immobili ancora prima che vadano all’asta e per evitare quindi l’intero sistema delle aste immobiliari ormai inflazionate da operatori di vario genere.
Le normative stanno cambiando e soprattutto stanno cambiando le banche e per quanto ad oggi questo strumento sia, da codice civile accessibile a chiunque, sono pochi i professionisti in grado di operare con essi e con una gestione del rischio che sia a loro vantaggio, si sta quindi spostando tutto nella direzione di cessione dei crediti solo ed esclusivamente a società con licenze e determinati requisiti.
“Questo perchè quando si compra un Npl quello che si compra è un credito in sofferenza e saperlo gestire al meglio, andando a valutare nel dettaglio l’acquisto, è prerogativa di pochi. Si tende a ricorrere all’ acquisto del credito Npl quando si è già nel mezzo di una procedura di pignoramento avanzata, e non è quindi più possibile ricorrere alla trattativa saldo e stralcio”, afferma Perozzi.
La strategia di investimento immobiliare quindi si concentra sull’acquisizione a forte sconto di crediti ipotecari, che sono oggetto di procedura esecutiva già in essere (pignoramento immobiliare in itinere), attraverso una società veicolo autorizzata dalla Banca D’Italia.
Una volta acquistati tali crediti (NPL), le possibilità sono: attendere la vendita fissata dal giudice dell’esecuzione forzata al fine di vedere risolto il proprio credito dopo l’aggiudicazione di un’asta di un acquirente terzo; richiedere l’assegnazione dell’immobile in sede di esecuzione forzata, depositando istanza di assegnazione al giudice dell’esecuzione ai sensi degli articoli 588-589 del codice di procedura civile, in mancanza di offerte al prezzo base in sede di incanto.
In questo momento il mercato degli NPL risulta particolarmente vantaggioso e florido a causa della stretta della Bce sulle banche italiane ed europee in generale, che le obbliga anno dopo anno ad avere sempre meno insoluti in pancia e costringendole a cartolarizzare, ovvero a vendere a prezzi per loro svantaggiosi. Un ulteriore incentivo alla cessione dei crediti arriva poi dallo Stato attraverso la GACS (Garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze) , uno strumento che il Tesoro mette a disposizione degli operatori del credito e della finanza per favorire lo smaltimento delle sofferenze bancarie e che riduce il bid-ask price spread, ovvero la differenza tra il prezzo richiesto dalle banche e il prezzo che gli investitori sono disposti a pagare.
Il motivo per il quale gli NPL si trovano attualmente in cima alla Top Seven degli investimenti immobiliari deriva dal fatto che con gli NPL si evita un grosso problema del mondo degli investimenti immobiliari, ovvero, la concorrenza che si sta creando tra i piccoli investitori. Ci basta guardare alle aste giudiziarie, fino a qualche anno fa la partecipazione all’asta era composta al 95% da professionisti del settore mentre attualmente le aste giudiziarie sono Inflazionate dai privati. Sono i privati che vogliono acquistare la loro prima casa, sono i piccoli investitori occasionali che fanno una operazione l’anno semplicemente perchè hanno la passione per questo settore e vogliono generare utili.
“In questo scenario anche gli investitori professionisti sono svantaggiati, e per quanto un professionista abbia le capacità e le conoscenze per generare profitti a partire da un’operazione, lavorare in questo modo diventa più difficile, considerato che le barriere d’ingresso a certe metodologie di trading immobiliare risultano quasi azzerate. Tutto questo non avviene con gli NPL, ecco quindi che affidarsi a una società come Vitaly rende tutto più semplice e fluido anche per i grandi investitori che si ritrovano sempre e ciclicamente una plusvalenza certa”, evidenzia Perozzi.

Foto: Vitaly Spa
(ITALPRESS).

Come diventare Postino

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In questo articolo andremo alla scoperta di una delle tante professioni svolte nel nostro Paese. Ci riferiamo al Postino. Vedremo in particolar modo i passi da seguire per riuscire ad abbracciare questo lavoro.

Di cosa si occupa un Postino

Il Postino è un dipendente del Servizio Postale nazionale che si occupa di consegnare la posta e i pacchi nella propria zona di consegna. Questo genere di attività include:

  • Consegna di lettere, pacchi e altri articoli postali alle abitazioni e alle imprese lungo un percorso predeterminato;
  • Raccolta della posta in giacenza dalle cassette postali e consegna presso l’ufficio postale postale di riferimento per la successiva elaborazione;
  • Consegna di pacchi speciali, come pacchi assicurati o consegne urgenti;
  • Uso di un veicolo in dotazione per effettuare le varie consegne;
  • Ulteriori compiti che possono variare a seconda delle indicazioni del proprio Ufficio Postale di riferimento.

Tra le sue mansioni, il Postino deve assicurare che tutta la posta e i pacchi vengano consegnati in modo tempestivo e affidabile, rispettando i regolamenti e le norme del servizio spettante.

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Cosa fare per diventare Postino

Per diventare Postino, è necessario essere diplomati con votazione di almeno 70/100 o in alternativa possedere una Laurea anche triennale, con votazione di almeno 102/110.

Se si possiedono tali requisiti, è possibile presentare specifica domanda online o presso un
Ufficio Postale. I passi successivi consistono:

  • Nel superare un test di conoscenza generale e un colloquio;
  • Nel superare un esame per verificare le capacità di condurre i mezzi in dotazione;
  • Nel seguire un periodo di formazione e apprendimento delle procedure e dei regolamenti;
  • Nell’essere assegnato a un Ufficio Postale.

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Orario di un Postino

In base a quanto specificato nel CCNL di Poste Italiane, l’attività di questa figura professionale consiste in 36 ore di lavoro settimanali, suddivise in cinque o sei giorni.
L’orario di lavoro si concentra nella prima parte della giornata, soprattutto nelle prime ore del mattino, momento in cui Postino deve smistare la posta e i pacchi, organizzandola per poi dare avvio al giro di consegne.

In genere, un Postino inizia il turno alle 7.30, concludendolo intorno alle 15.00. In alcuni casi le consegne possono però protrarsi anche nel pomeriggio, fino alle 17.00. Gli orari possono inoltre variare a seconda delle città e delle specifiche esigenze dell’Ufficio Postale per il quale si presta servizio. Sono quindi previsti anche degli straordinari.

Quanto guadagna un Postino

In base ai dati più recenti, un Postino guadagna mediamente sui 1.300 euro al mese. Lo stipendio può variare nel caso in cui si effettuino degli straordinari.

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MyChange, la piattaforma per la certificazione SDG User

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Oggi più che mai la formazione in azienda è fondamentale per affrontare con maggiore competenza e con maggiore consapevolezza i continui cambiamenti in atto in tema di sostenibilità e di transazione energetica e digitale. MyChange è la piattaforma di apprendimento e formazione digitale creata appositamente da Eni per sensibilizzare le figure professionali sui temi della sostenibilità, intesa non soltanto in termini ecologici ma anche sociali, culturali ed economici. Eni, sin dai tempi di Enrico Mattei, ha sempre riconosciuto alle risorse umane e alle persone, che formano il fulcro di un’azienda, un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel suo successo dell’azienda stessa.

MyChange è un ambiente digitale creato da Eni Corporate University, che offre una reale, concreta e competente formazione basata sugli SDGs per creare le figure professionali del futuro.

Qual è l’obiettivo della piattaforma digitale MyChange?

I programmi di formazione digitale di MyChange sono realizzati da esperti del mondo Eni e da competenti e accreditate figure esterne: l’obiettivo che questi percorsi formativi si prefiggono, infatti, è quello di mettere al centro la risorsa e di utilizzare metodologie innovative di apprendimento finalizzate a rafforzare e sviluppare, in modo coerente e concreto, le competenze in materia di sostenibilità delle figure professionali di oggi e di domani. Il valore della formazione è davvero fondamentale per garantire lo sviluppo di competenze tecniche e manageriali e per diffondere determinati valori utili a promuovere la sostenibilità a 360°.

I percorsi della piattaforma MyChange e la certificazione SDG User, che si può conseguire con 10 ore di formazione, hanno l’obiettivo di sostenere al meglio l’evoluzione delle competenze richieste dal nuovo mondo del lavoro, dai nuovi obiettivi di business e dall’evoluzione della società e del mercato del lavoro sia a livello organizzativo sia a livello digitale e culturale.

MyChange si propone di offrire una formazione che si aggiorna costantemente, una formazione in grado di creare stimoli al passo con i nuovi scenari di mercato e con le ultime tendenze digitali.

La formazione dei percorsi di MyChange

I percorsi di formazione di MyChange offrono diverse opportunità di apprendimento professionale e assolutamente di facile fruizione. Nata durante il periodo del lockdown, la piattaforma MyChange di Eni ha saputo fare di necessità virtù e, invece di abbandonare i percorsi di formazione digitale, li ha perfezionati, evoluti e completati in modo da offrire un ambiente interattivo e dinamico e dei percorsi di conoscenza e apprendimento di semplice fruizione.

Docenti interni della Eni Corporate University e professionisti esterni di vari ambiti lavorativi collaborano attivamente per diffondere una cultura orientata alla condivisione del know-how, alla valorizzazione delle esperienze e all’approfondimento dei concetti base del knowledge management.

La certificazione SDG e i 17 goals dell’Agenda 2023

È proprio grazie alla piattaforma MyChange che è possibile conseguire la certificazione SDG, riconosciuta a livello internazionale e indispensabile per trovarsi al passo con i 17 goals dell’Agenda 2023.

Sconfiggere la povertà, ridurre la fame nel mondo, incrementare la salute e il benessere della società, favorire la diffusione di un’istruzione di qualità, agevolare la presenza di acqua ed energia pulita, di un lavoro dignitoso per tutti e ridurre al meglio le disuguaglianze economiche, sociali e culturali sono solo alcuni degli obiettivi prefissati dall’Agenda 2030 e sottoscritti da tutti i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite sin dal 2015.

I percorsi formativi incentivati da MyChange e la certificazione SDG User sono la base per lo sviluppo di tecniche e metodi innovativi finalizzati al perseguimento di tali goals. Sostenibilità non vuol dire solo rispetto dell’ambiente e adozioni di comportamenti ecologici e green, ma vuol dire anche favorire la transazione digitale nelle attività aziendali e culturali, favorire la transazione energetica e mettere al primo posto il ruolo della figura umana in un’azienda.