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Milano, una città dei bambini nell’area pediatrica del nuovo Policlinico

MILANO (ITALPRESS) – Le corsie come viali alberati, l’ingresso come uno Skatepark e le stanze di degenza come colorate camerette. E’ questo il concept creativo che guiderà l’allestimento degli spazi dell’area pediatrica del Nuovo Policlinico di Milano, che sarà ultimato entro il 2024. Il progetto – caratterizzato da tecnologia integrata con gli spazi di accoglienza e di degenza, elementi grafici e tematici diversificati a seconda delle età dei pazienti e biofilia – è stato realizzato da Novembre Studio ed è il vincitore del bando da un milione di euro, promosso e finanziato da Fondazione De Marchi, per realizzare nell’ospedale milanese “il reparto di pediatria più bello e accogliente del mondo”. Il progetto si chiama “La città dei bambini” ed è stato presentato in occasione di una cerimonia di premiazione organizzata alla Triennale di Milano con Marco Giachetti, presidente Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano; Anna Scavuzzo, vicesindaco del Comune di Milano con delega all’istruzione e Linus. Alla base del concept è l’idea di trasformare gli spazi dell’area pediatrica in una città a misura di bambino, in continuità con il concetto di piazza, proposto dagli studi Stefano Boeri Architetti, e Barreca & La Varra, come elemento chiave del nuovo ospedale e tenendo a mente l’obiettivo di umanizzare gli spazi per i pazienti pediatrici. Ogni ambiente della nuova pediatria, infatti, ricreerà un contesto familiare per eliminare la sensazione di lontananza e avvicinare i bambini ai luoghi che vivono, come se fosse il loro quartiere. L’ingresso sarà caratterizzato da uno Skatepark così che, a partire dall’accesso al reparto, si abbia un ingresso stimolante che generi emozioni positive per i piccoli pazienti, dotato di un grande ledwall interattivo per intrattenere durante l’attesa. I corridoi si trasformano nei Viali della città, mentre le degenze saranno nelle Case dei pazienti e ricreeranno un ambiente domestico, sia per la scelta dei materiali sia per il livello di personalizzazione in mano ai pazienti. I salotti, a seconda delle funzioni, diventano rispettivamente: la Sala giochi interamente dedicata all’intrattenimento digitale con possibilità di guardare serie tv e postazioni per il gioco individuale e condiviso; la Ludoteca offre ai più piccoli intrattenimento e benessere, tra grafiche e arredi giocosi e display digitali progettati per stimolare la creatività; la Classe, uno spazio in cui i bambini, durante il periodo di degenza, potranno studiare e fare i compiti e l’Ufficio, un’area dedicata ai genitori dotata di postazioni di lavoro per lo smart working. Infine, il quarto piano sarà “abitato” dal Giardino Terapeutico che tramite l’utilizzo di arredi e giochi ispirati al mondo animale diventa lo Zoo della città. Inoltre, il corridoio che conduce al giardino sarà contraddistinto da coltivazioni idroponiche verticali, che fungono da orto urbano, contribuendo all’ortoterapia. “Non sappiamo curare, ma vogliamo prenderci cura – dichiara Fabio Novembre -. Accompagnare lungo il percorso di degenza armonizzando gli spazi, alleggerendo l’ansia e restituendo quel mondo a colori che ogni bimbo ha dentro di sè. Insieme alla Fondazione De Marchi e al Policlinico di Milano, sarà un’avventura meravigliosa”. “Oltre all’eccellenza della cura e della ricerca – commenta Marco Giachetti, presidente del Policlinico di Milano – vogliamo portare nel nuovo Policlinico anche il tema dell’umanizzazione: fare in modo che tutti i pazienti, specialmente i bambini e le loro famiglie, possano vivere l’esperienza ospedaliera in modo meno traumatico possibile. Con questo progetto puntiamo a umanizzare gli spazi della Pediatria ricreando un ambiente il più possibile vicino a quello domestico, aiutando i bambini e le loro famiglie a sentirsi meno lontani dalla propria casa: i piccoli potranno godere di ambienti colorati e a misura di bambino, mentre i genitori potranno usufruire di spazi dedicati in modo da non sentirsi isolati rispetto alla loro attività lavorativa e quotidiana. L’umanizzazione degli spazi porterà beneficio anche al personale medico e sanitario, che potrà operare in ambienti armoniosi facilitando quindi il rapporto con i piccoli pazienti e le loro famiglie. A breve Milano avrà il nuovo grande Policlinico e, al suo interno, la Pediatria più bella del mondo: sono molto felice di questo risultato e ringrazio in particolare la Fondazione De Marchi e tutti i suoi sostenitori, i benefattori e i filantropi che da sempre sostengono con generosità il nostro ospedale”. “Fondazione De Marchi è orgogliosa di contribuire a realizzare a Milano l’ospedale pediatrico più bello del mondo all’interno degli spazi del Nuovo Policlinico e siamo sicuri che il progetto vincitore saprà valorizzarli e far sentire “a casa” i piccoli pazienti e le loro famiglie in un momento difficile e complicato come quello della malattia”, spiega Francesco Iandola, direttore esecutivo della Fondazione De Marchi. Gli ambienti destinati all’area pediatrica del Nuovo Policlinico avranno un’estensione di oltre 12mila metri quadrati distribuiti su tre piani e la consegna dei lavori, relativa all’umanizzazione degli spazi, è prevista per marzo 2025. La Pediatria del Nuovo Policlinico continuerà, quindi, ad essere un punto di riferimento a livello nazionale per l’assistenza, la cura e la ricerca in campo pediatrico. La Lombardia è, infatti, tra le Regioni maggiormente coinvolte nell’accoglienza di pazienti costretti a spostarsi per motivi sanitari. L’iniziativa rientra nel progetto Un ospedale mica male finalizzato a contenere il dolore e a ridurre lo stress dei bambini ricoverati in ospedale, alleviando il senso di isolamento e facilitando il ritorno alla vita quotidiana al termine delle cure. La Fondazione De Marchi, attraverso i suoi progetti, ogni anno sostiene quasi 90.000 bambini realizzando, oltre ad interventi di umanizzazione e fornitura di macchinari diagnostici e terapeutici, 150 ore di pet therapy, 1.400 ore di arte terapia e di 550 ore di assistenza psicologica.(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Fondazione De Marchi

Milano, scritta “W Hitler” e sfregi antisemiti al Memoriale della Shoah

MILANO (ITALPRESS) – A Milano un vergognoso raid antisemita a ridosso del Giorno della Memoria per le vittime dell’Olocausto, le scritte shock “W Hitler” e “Fuck Israele” sono apparse al Memoriale della Shoah sul murales “Binario 21, I Simpson ebrei deportati ad Auschwitz”, ad un anno esatto dalla sua realizzazione l’opera pop dell’artista aleXsandro Palombo è stata sfregiata per la quarta volta. L’artista aveva ritratto la famiglia dei Simpson deportata nei campi di concentramento nazisti per raccontare il prima e il dopo la deportazione e l’orrore dell’olocausto, un inciampo visivo per costringerci a vedere quello che non vediamo più. Un’opera di sensibilizzazione contro l’Indifferenza e per allertare sul pericolo dell’antisemitismo nella società contemporanea, una riflessione profonda su un problema che oggi è tornato ad essere di assoluta attualità. In breve tempo l’opera dei Simpson ha fatto il giro dei media di tutto il mondo e a soli due mesi dalla sua realizzazione era stata vandalizzata con sfregi antisemiti, e così è accaduto ripetutamente anche nei periodi successivi nonostante fosse stata ripulita in più di un’occasione, fino agli ultimi oltraggiosi atti di oggi con la vergognosa scritta shock “W Hitler” che ci ricorda come l’onda antisemita sia stata del tutto sdoganata. “Non reagire alle ripetute azioni d’odio ci porterà a normalizzare il pericolo dell’antisemitismo e a potenziare il male dell’indifferenza che inghiotte tutto e tutti. Chi volta lo sguardo davanti a questi scempi è complice del problema. Gli ultimi sfregi antisemiti e quelli degli scorsi mesi rimarranno come testimonianza e parte integrante dell’opera che tramuterà questo mare d’odio in strumento di sensibilizzazione e consapevolezza contro l’indifferenza e l’antisemitismo” ha dichiarato AleXsandro Palombo.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Alexsandro Palumbo

Continua il road show negli Usa del Salone del Mobile.Milano

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Dopo aver scelto Miami per la prima uscita del Road Show internazionale negli Stati Uniti, in occasione della settimana dell’arte mondiale negli USA, il Salone del Mobile.Milano inizia la sua seconda fase di Road to Salone 2024 negli States con due appuntamenti strategici per la comunicazione e la promozione della Manifestazione, che si svolgerà a Milano, dal 16 al 21 aprile 2024.
Prima a Dallas, il 23 gennaio, e poi New York, il 25 gennaio, i vertici del Salone del Mobile.Milano e l’Italian Trade Agency Miami, Ufficio competente settorialmente per il design in USA – che ha co-impostato e coordinato la missione del Salone negli Stati Uniti – hanno dato vita, in collaborazione con le principali associazioni americane di architetti, designer e costruttori, a momenti di incontro dedicati alla presentazione della 62a edizione della Manifestazione.
Dallas ha visto in programma una conferenza del Salone di aprile con la partecipazione della Presidente Maria Porro e del noto architetto Adam D. Tihany, tra i pionieri del settore hospitality, che ha affrontato il tema del contract. La tappa si è conclusa con una presentazione in partnership con AIA Dallas e un incontro con il trade texano per evidenziare il duplice valore dell’offerta della Manifestazione, sia quello prettamente commerciale con la presenza di oltre 2.000 brand, sia quello fieristico per il suo percorso di evoluzione e metamorfosi.
Il Texas è il terzo Stato US per acquisti di made in Italy autentico (quasi 5 mld di Usd nel 2022) e attualmente è anche in fase di sorpasso sulla California nel 2023 avendo già superato i livelli 2022 in soli 11 mesi. Il design concorre a questo successo delle produzioni nazionali avendo raddoppiato i dati pre pandemici e assestandosi a circa 400 milioni di Usd (+100% sul 2021).
Il Texas è anche sede (con Florida e Arizona) di nuovi insediamenti residenziali e sempre più luogo tecnologico per eccellenza.
In forte aumento l’attività e l’insediamento di aziende e di start-up a vocazione IT ed elettronica innanzitutto a Dallas e Austin, la cosiddetta Silicon Hills, una tendenza in continua crescita a scapito degli storici settori come aerospazio e petrolifero.
A New York, il 25 gennaio, anche qui un doppio impegno: un esclusivo incontro stampa condotto dalla Presidente Porro per illustrare le novità 2024 e dialogare con due ospiti speciali – Michele De Lucchi e Stephen Burks, due testimonial d’eccellenza dell’esperienza Salone, seguito da una Conferenza in partnership con AIA NYC cui ha partecipato Lombardini22, al 1° posto nella classifica elaborata da Guamari delle Top 200 societa’ di architettura e design italiane in base al fatturato, specializzata nei settori Office, Retail, Urban, Living, Hospitality, Education, Data Center, ESG, neuroscienze, e dal 2023 accompagna e supporta il Salone nel progetto di evoluzione del layout e dell’esperienza fieristica.
New York /New Jersey e Tri-state rappresentano una innegabile tappa di partenza per promuovere (quasi) tutti i settori italiani con particolare riferimento al design.
Ormai da anni, le più importanti aziende italiane che espongono al Salone hanno costruito e continuano ad ampliare importanti canali di distribuzione nell’area di New York.
Flagship e negozi specializzati in prodotti italiani, sono una assoluta realtà nella “Grande Mela” e a Madison Avenue, 5th Avenue, Soho e Meat Packing la loro massima espressione.
‘Portare il Salone in città’ della provincia US (Dallas e in seguito Nevada e Illinois) dove è meno conosciuto fa parte di una strategia post pandemica di promuovere il design autentico italiano (peraltro non solo valida per questo prodotto) presentando formati fieristici di notorietà e contenuti internazionali in incontri direttamente nelle zone geografiche di maggiori crescita per acquisti e nuovi insediamenti residenziali’, commenta Carlo Angelo Bocchi, Italian Trade Commissioner Miami.
‘Siamo vicini a chiudere il 2023 con il nuovo record di vendite italiane in US (70 mld di Usd cui contribuiscono anche i prodotti del design italiano) e dove il Salone alimenta da sempre la passione americana di studi di architettura, designer, costruttori e società di ingegneria per una produzione che è percepita come unica e di tendenza, ma anche – aggiunge – sempre più innovativa e attenta a soluzioni green nell’ambito della sostenibilità e della circular economy’.
‘Il Salone ha, da sempre, nel proprio DNN, la vocazione all’internazionalizzazione che è stata la scintilla che ha acceso negli anni le moltissime visite e presenze anche sul suolo statunitense, territorio che si attesta ancora quale primo mercato extra UE e mercato chiave per le aziende che espongono al Salone – sottolinea Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano -. Siamo qui per incontrare un pubblico competente, attento ed esigente fatto di operatori del settore, giornalisti e designer che sono i visitatori ideali del Salone del Mobile e il target delle aziende espositrici’.
‘È a loro – continua – che racconteremo il valore del Salone con la sua capacità di innovazione: un format in costante evoluzione che nel 2024 vedràun’edizione fruibile e fresca, vitale e vivace, ricca di novità, aperta a contaminazioni, supportata dalle neuroscienze e dall’ascolto di tutti i protagonisti. Al centro le migliori aziende del settore, con un focus su Bagno e Cucina, presenteranno le novità e le tendenze per i prossimi anni. In dialogo con gli spazi dei diversi brand saranno numerosi i contenuti speciali (installazioni, talk, librerie, happening, ristoranti…) che, mettendo al centro la dimensione del progetto, apriranno nuovi scenari dell’abitare anche grazie a un team di curatori internazionali. Il Salone del Mobile di Milano 2024 si configura ancora una volta come il più importante hub internazionale per il mondo del design e dell’arredo, un evento imperdibile in cui immergersi’.
Aggiunge Marco Sabetta, Direttore Generale del Salone del Mobile.Milano: ‘Il tour internazionale di promozione della 62a edizione del Salone del Mobile.Milano edizione è stato davvero uno slancio importante, che sta già portando grandissimi risultati in termini di promozione e incoming da tutto il mondo: per questo abbiamo potenziato la fase statunitense, aggiungendo altre città rispetto al 2023. Durante le tappe, incontriamo la stampa, i designer, gli architetti, i rappresentanti delle aziende e del mondo della distribuzione per raccontargli cosa accadrà a Milano: questo ci aiuterà ad attrarre nuovi visitatori ma anche a registrare visitatori di “maggior qualità”, professionisti che arriveranno già preparati su quanto vedranno o vorranno vedere, con una visita già idealmente organizzata e consapevoli del valore dell’esperienza che stanno per compiere. E questo concorrerà a generare valore per le aziende espositrici”.
Il Salone – forte di radici solide nella cultura italiana del fare impresa e “bel disegno” – è, difatti, una forza catalizzatrice globale: il 34% degli espositori viene da 37 Paesi esteri, i 550 giovani designer del SaloneSatellite da 31 Paesi e le 28 Scuole e Università di design da 18 nazioni. E ancora: il 65% di buyer e operatori di settore proviene da 181 Paesi. Delle oltre 5.000 presenze media accreditate nell’ultima edizione, il 47% proviene dall’estero.
Dopo Miami, Dallas e New York coordinato da ITA – Italian Trade Agency con la partnership tecnica dell’American Institute of Architects (AIA), per Road to Salone sarà la volta di Las Vegas (20 febbraio) e Chicago (22 febbraio), per portare in US l’informazione e la cultura del Salone, ispiratore di relazioni creative e professionali sempre più solide nel tempo. Questi incontri rappresentano un’opportunità unica per il Salone per promuovere tutte le iniziative e anticipare le prime informazioni sul nuovo format e i contenuti della 62ª edizione della Manifestazione.

– foto ufficio stampa GP COMMUNICATIONS NORTH AMERICA INC –
(ITALPRESS).

Milano, esplosione bombola ossigeno. Leggermente ferito un novantenne

MILANO (ITALPRESS) – A Milano, in Via Ungheria 7, a causa del rilascio di ossigeno da una bombola domestica, si è innescato un incendio, seguito da una esplosione non violenta che ha causato un leggero ferimento dell’occupante dell’abitazione e lesioni non gravi a carico dei muri interni. Sul posto i Vigili del Fuoco di Milano. La bombola da cui è uscito l’ossigeno terapeutico era posta in un locale interno ad un appartamento posto al piano 4. Si è sviluppato un incendio con l’accensione di una miscela con conseguente onda d’urto che ha lesionato in modo non grave le murature di divisione con altro appartamento. L’anziano occupante, 90enne è rimasto leggermente ferito e si sta valutando il suo ricovero. Sul posto 3 squadre e funzionari tecnici dei Vigili del Fuoco per le verifiche del caso. Nessuna inagibilita è stata disposta a carico dell’edificio.(ITALPRESS).

Foto: Vigili del Fuoco

Milano, una grande magnolia al posto del faggio rosso di via Caradosso

MILANO (ITALPRESS) – “L’ultima immagine del faggio rosso di via Caradosso (l’ho fatta la notte prima dell’intervento di abbattimento) e la prima della grande magnolia grandiflora che abbiamo messo al suo posto questa mattina, nel volgere di soli sette giorni. Un grande albero non c’è più ma un nuovo albero crescerà nello stesso luogo e spero che tutti noi ci affezioneremo a questo proprio come abbiamo fatto con il precedente. Abbiamo preparato il terreno e sistemato l’aiuola con nuove essenze una siepe perimetrale. Ora spetterà a noi curarlo e farlo crescere e ai cittadini rispettarlo (evitando di confondere l’aiuola con un area cani). Ringrazio l’Area Verde e AVR per la cura e le attenzioni che sono state riservate al vecchio faggio e per la sollecitudine con cui hanno risposto alla mia richiesta che la sostituzione avvenisse in tempi rapidi e con un albero già di grandi dimensioni”. Lo scrive sul suo profilo Facebook l’assessore al Verde del Comune di Milano, Elena Grandi, a proposito dell’abbattimento del vecchio faggio di via Caradosso.(ITALPRESS).

Foto: Facebook Elena Grandi

Sbarca negli Usa il tour internazionale del Salone del Mobile.Milano

MILANO (ITALPRESS) – Il Salone del Mobile.Milano ritorna a spingere l’acceleratore sul posizionamento internazionale proseguendo negli Stati Uniti il suo viaggio on the road organizzato per condividere le informazioni sulla prossima edizione ma anche per confrontarsi su tematiche che rappresentano le nuove frontiere dell’abitare. Il tour è partito da Dallas (23 gennaio), al The Joule Hotel, con un incontro in cui Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano ha dialogato con l’architetto Adam D. Tihany, tra i pionieri internazionali del settore hospitality. Seguito da una presentazione in collaborazione con AIA Dallas per il trade texano di settore, in cui si è illustrato il duplice valore della Manifestazione, quello commerciale e quello fieristico.
Oggi è la volta di New York dove, in un appuntamento stampa presso l’AKA Nomad Hotel, intervengono Michele De Lucchi, architetto e fondatore di AMDL CIRCLE e l’industrial designer Stephen Burks, testimoni di quanto il Salone del Mobile.Milano possa essere il trampolino di lancio per progetti e personalità nell’ambito del design e momento imprescindibile per scoprire le novità delle aziende e della disciplina, conoscere le tendenze, toccare con mano il risultato delle ricerche sui materiali, studiare il nuovo rapporto tra design, tecnologia e big data. Seguirà un incontro in collaborazione con AIA (American Institute of Architects) NYC, a cui parteciperà l’architetto De Lucchi affiancato dallo studio Lombardini22, che firmerà il re-design dei percorsi e dei layout della Manifestazione, mettendo al centro l’esperienza umana e affidandosi alle neuroscienze.
A febbraio le tappe di Las Vegas (20 febbraio) e di Chicago (22 febbraio), dove l’incontro si terrà nello storico edificio CAC Chicago Athletic Club e avrà come ospite lo studio di ingegneria, architettura e pianificazione urbanistica Skidmore, Owings & Merrill LLP (SOM), invitato a raccontare il progetto per il Villaggio Olimpico per le Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali Milano Cortina 2026, un autentico laboratorio di sperimentazione urbana sostenibile, chiudendo così il lungo tour del Salone con un ritorno “ideale” a Milano.

– foto Salone del Mobile.Milano – Delfino Sisto Legnani –

(ITALPRESS).

Scuola, la digitalizzazione della didattica tra rischi e opportunità

MILANO (ITALPRESS) – Dal mobile learning alle piattaforme di apprendimento online: la digitalizzazione della didattica è un processo già in atto, che coinvolge milioni di studenti e docenti ogni giorno. uno sviluppo che porta con sè numerose opportunità, ma anche rischi che se non adeguatamente affrontati potrebbero solo acuire le disuguaglianze sociale e territoriali.
Sono questi i punti al centro di uno studio realizzato da Fondazione Cariplo, WeSchool e Politecnico di Milano e presentato oggi nell’ambito dell’evento “Dati alla mano: scuola, disuguaglianze e tecnologia”.
I dati alla base della ricerca si riferiscono al periodo tra marzo 2019 e agosto 2021 e raccontano l’esperienza di didattica digitale di 1 milione 730 mila utenti attivi sulla piattaforma WeSchool, di cui l’88% studenti e il 10% insegnanti (2% appartenenti ad altri gruppi, ad esempio genitori). L’analisi ha riguardato circa 16mila scuole di tutta Italia, più di 172mila insegnanti e oltre un milione e mezzo di studenti.
Quelle che emerge in merito al cosiddetto “abbandono scolastico digitale” è che gli studenti che abbandonano il corso rimangono attivi solo il 25% del tempo rispetto ai loro compagni; oltre la metà delle classi analizzate presenta almeno uno studente che ha abbandonato il corso; in una classe su quattro più del 15% degli studenti ha abbandonato il corso.
Le forti disuguaglianze di accesso alla didattica integrata digitalmente registrate nel 2020 sembrano associate alle disuguaglianze territoriali che caratterizzano i diversi contesti scolastici analizzati.
Per quanto riguarda le prospettive future, lo studio ha evidenziato il potenziale delle nuove tecnologie e tecniche di analisi dati per valutare l’andamento dei percorsi scolastici degli alunni. Per esempio, l’intelligenza artificiale potrà essere utilizzata per individuare studenti a rischio abbandono, dando ai docenti gli strumenti per intervenire in tempo.
La ricerca ha dimostrato inoltre quanto contenuti didattici e interazioni peer-to-peer in piattaforma siano essenziali nella scuola del ventunesimo secolo.
Infatti, dai dati raccolti emerge che la partecipazione attiva degli studenti è direttamente correlata alla quantità e alla qualità dei contenuti didattici proposti. Inoltre, anche le interazioni informali tra gli studenti, come i commenti lasciati sulla piattaforma, hanno un impatto diretto sulle performance scolastiche: le classi che hanno generato più commenti hanno ottenuto risultati migliori nei test ed esercizi, mentre le classi con una comunicazione più unidirezionale (dal docente agli alunni) hanno registrato prestazioni inferiori in tutti gli ordini scolastici.
Da questo studio sulla didattica digitale si può intravedere un futuro con grandi potenzialità e rischi. Per fare in modo che il digitale possa supportare l’apprendimento, facilitare l’intercettazione di situazioni di difficoltà ed evitare che il processo tecnologico faccia aumentare le disuguaglianze, anzichè ridurle, è opportuno rilanciare l’analisi estendendola ad altri database e coinvolgendo anche Invalsi e Ministero dell’Istruzione e del Merito.
“Il fenomeno dell’inclusione digitale deve essere studiato. L’obiettivo di Fondazione Cariplo è anche sviluppare conoscenza grazie allo sviluppo della quale noi possiamo intervenire sulle disuguaglianze. La tecnologia è qualcosa che può intervenire per colmare le disuguaglianze ma può anche crearle perchè l’accesso alla tecnologia non è lo stesso per tutti. Capire il fenomeno ci aiuta a costruire politiche che rendono la formazione davvero uno strumento di inclusione sociale”, ha affermato il presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Azzone.
“La tecnologia e l’intelligenza artificiale possono essere validi alleate, ma occorre un pensiero e una strategia a monte. Il rischio, altrimenti, è che i più fragili restino indietro, e chi non ha accesso a strumenti ed opportunità si trovi di fronte ad un solco profondo scavato nei confronti dei coetanei, dall’accelerazione prodotta dal rapido cambiamento in atto – ha sottolineato – A livello di Unione Europea che a livello globale, c’è una tendenza a riflettere su quali siano gli aspetti etici connessi all’intelligenza artificiale. Credo sia importante riuscire a capire cosa si può fare per migliorare la qualità della vita delle persone con questi strumenti e non lasciare uno sviluppo incontrollato che può avere anche degli effetti controintuitivi”.
Per la rettrice del Politecnico di Milano Donatella Sciuto, “il nostro obiettivo come università è avere tutti che partono dallo stesso punto perchè se il punto di partenza non è lo stesso le diseguaglianze ci sono”. “Abbiamo incominciato a lavorare per cercare di individuare quei fattori deboli per trovare soluzioni ai ragazzi che potrebbero essere in difficoltà all’inizio della loro carriera ed evitare il drop-out: se tu riesci ad aiutarli prima che i problemi siano conclamati, riesci anche a dargli quei supporti personalizzati per aiutarli. Non sono necessariamente sulla materia perchè alle volte sono problemi psicologici o di metodo”, ha spiegato la rettrice sottolineando come il grande obiettivo sia rendere l’università “un posto dove aiutiamo i ragazzi a formarsi non solo dal punto di vista dei contenuti ma proprio come persone. Questo lavoro ci ha consentito di dimezzare il drop out degli studenti al primo anno: infatti il numero degli studenti che abbandonano ingegneria dopo il primo anno si è ridotto al 10% (prima era al 20%, ndr)”.
“Il digitale ha introdotto grandi cambiamenti nelle modalità di apprendimento e di interazione, molti dei quali irreversibili. Ecco perchè questi cambiamenti devono essere giusti e sostenibili, nel senso più ampio del termine: economico, sociale e culturale. La tecnologia è un fattore abilitante, inclusivo e non esclusivo”, ha concluso.
“Esiste una correlazione tra un utilizzo maturo di metodologie didattiche partecipative e avanzate, che superano il tradizionale modello frontale, e la performance scolastica. Questo è secondo me il principale finding della ricerca” – ha dichiarato Marco De Rossi, AD di WeSchool – “Per questo mai come oggi, per combattere le disuguaglianze, è fondamentale investire nell’aggiornamento professionale dei docenti e incentivarli a innovare la didattica”

– Foto: xh7/Italpress –

(ITALPRESS).

Ambiente, Maione “Meno divieti e più innovazione, è il modello lombardo”

MILANO (ITALPRESS) – Non divieti, non privazioni, ma innovazione, tecnologia e fiducia nell’educazione e nella cultura ambientale di cittadini e imprese. E’ questa la direzione che l’assessore lombardo all’Ambiente e Clima, Giorgio Majone, intende seguire nei prossimi anni, anche grazie ai risultati finora ottenuti in termini di emissioni e di riciclo. Ne ha parlato in un’intervista rilasciata all’Agenzia di Stampa Italpress, partendo proprio dal miglioramento della qualità dell’aria in Lombardia. “Il 2023 è stato l’anno migliore di sempre da quando facciamo le misurazioni della qualità dell’aria. Sia il PM 2.5 che il PM10 che l’NO2, che sono i tre parametri più importanti che ci chiede di valutare e misurare l’Europa, sono i più bassi di sempre. E questo è un grandissimo risultato per la Lombardia e i lombardi e dobbiamo dirlo orgogliosamente perchè premia uno sforzo di una comunità fatta di istituzioni che hanno lavorato, finanziato progetti, sostenuto innovazione, di imprese che hanno raccolto la sfida e di cittadini che hanno capito l’importanza anche nella loro vita comune di fare delle scelte che impattassero sempre di meno sull’inquinamento della nostra area. E’ un grande risultato” ha detto Maione. “I cittadini lombardi sono i migliori d’Europa da questo punto di vista perchè pro capite ogni cittadino lombardo immette in atmosfera un terzo rispetto alla media europea – aggiunge l’assessore -. Continuiamo comunque a lavorare su emissioni auto, agricole e da riscaldamento. Investiremo risorse per far sì che partendo dai veicoli commerciali si possa sempre di più consentire alle imprese di cambiare il parco veicolare. Dopodichè lo rifaremo come abbiamo fatto l’anno scorso con un bando importante, per i privati e poi metteremo nel sistema 23 milioni di euro per l’ammodernamento dei sistemi di riscaldamento, quindi stufe e impianti ultramoderni. Come pure si sta lavorando con investimenti specifici per le aziende agricole, per l’interramento dei reflui che sono quelli che con lo spandimento provocano qualche problema”. Eccellenza euopea che la Lombardia si guadagna anche a livello di riciclo dei rifiuti.
“La Lombardia, in termini di economia circolare e riciclo dei rifiuti, è considerata a livello di istituzioni europee, una delle realtà più importanti e di riferimento. Abbiamo aziende di altissimo livello e la raccolta differenziata arriva al 75% in Lombardia e quindi, in termini sia di riuso, riciclo e di produzione di energia da rinnovabili, siamo un punto di riferimento a livello europeo” dice ancora l’assessore. “Abbiamo un problema che deriva da un passato industrializzato che qualche
problema l’ha creato, quello delle bonifiche – ha aggiunto Maione
-. Abbiamo fatto una nuova legge sulle bonifiche qualche mese fa,
votata all’unanimità dal Consiglio regionale, ed è molto raro in
termini ambientali trovare l’unanimità, ma questo è un obiettivo
per fare ancora meglio. Stiamo fornendo ai comuni e alle province strumenti migliori, formazione del personale, stiamo riprendendo
fondi importanti da investire sui territori proprio per finanziare le bonifiche e in più stiamo predisponendo a breve una nuova normativa che semplifichi e coinvolga sempre di più i privati nei procedimenti di bonifica, perchè in un momento in cui il pubblico ha sempre meno risorse è fondamentale coinvolgere il privato in queste procedure e siamo convinti che fornendo loro una nuova normativa più semplice possano darci una mano”. E in futuro la Lombardia avrà anche una vera e propria legge sul clima. “Approveremo al più presto una legge sul clima e saremo la prima regione a dotarci di uno strumento che ci consenta di guardare al futuro in termini di innovazione per contrastare i cambiamenti climatici” ha detto l’assessore lombardo. “Sarà una normativa innovativa, che consentirà di parlare di smart city, di città intelligenti, di smart building, di professioni e formazione professionale, per formare non solo nuovi professionisti, ma anche i dipendenti delle amministrazioni locali – conclude Maione -. Ci doteremo di strumenti normativi semplici che consentano l’innovazione. Sicuramente economia e ecologia devono essere considerati sinonimi, anche perchè investire in ecologia può creare reddito, nuove professioni, qualità della vita, ma il primo passaggio è culturale”.(ITALPRESS).

Foto: Italpress