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Le celebrazioni manzoniane si concludono in Lombardia

MILANO (ITALPRESS) – A Palazzo Cusani (ore 18) si terrà con gli studenti della università Cattolica del Sacro Cuore la conferenza “Varietà Manzoni” intervengono: Giovanni Bozzetti; Massimiliano Finazzer Flory; Barbara Mazzali; Tommaso Sacchi, Andrea Carabelli; Daniele Gomarasca; Gianmario Longoni e Max Vadukul.
In Casa del Manzoni, lunedì 18 dicembre ore 16.00 e ore 17.15 con ingresso libero visite guidate in collaborazione con la Fondazione Cariplo e presentazione del libro “Il Natale in casa Manzoni” Interlinea editore. E infine il 21 dicembre all’Auditorium Testori alla presenza dell’assessore alla cultura Francesca Caruso, voluto da Regione Lombardia, in scena “Questo matrimonio s’ha da fare?” Massimiliano Finazzer Flory dà voce ai personaggi dei Promessi Sposi. In viaggio tra i capitoli I, VI, VIII, XII, XXI, XXXIV, XXXVIII con musica dal vivo al violino Guarneri del 1706 con Matteo Fedeli e alle percussioni con Elio Marchesini. “Come uomo di teatro – dichiara il regista e attore Massimiliano Finazzer Flory – le indicazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella mi hanno fornito durante la visita a Milano del 22 maggio in cui ho avuto l’onore di accompagnare il Presidente «nuovi e sorprendenti aspetti, per finezza, per arguzia, per profondità, per vividezza delle descrizioni, per il tratteggio psicologico dei personaggi; talmente autentici che i loro nomi, ancora oggi, definiscono caratteri esemplari”.
“Questo matrimonio s’ha da fare. Quale? – prosegue Finazzer Flory – Quello tra cultura e società, tra economia e arte. Matrimonio necessario ancorchè non sufficiente per dichiarare il nostro amore per la parola, scritta e orale in un’epoca in cui le immagini sembrano sovrastare, se non prevaricare, sulla nostra immaginazione. Dunque, benvenuto Alessandro Manzoni, perfetto sconosciuto certamente molto noto, certamente poco riletto.
Ingresso libero previa registrazione https://eventi.regione.lombardia.it/it/questo-matrimonio-sha-da-fare

– foto: Ufficio stampa finazzerflory –
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Gruppo Cap, al via la nuova campagna di Employer Branding

MILANO (ITALPRESS) – “Un’azienda che cresce solo se insieme a lei crescono le sue persone”. Da oltre 90 anni al fianco dei cittadini, la missione di Gruppo CAP, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, non è solo quella di portare acqua di qualità a tutte le comunità, ma anche valorizzare e supportare le persone che ne fanno parte, facendo di innovazione, resilienza e sensibilità i suoi principi cardine. Le persone e il loro benessere sono al centro anche delle politiche di gestione del personale dell’azienda che, con un impegno costante, investe in una formazione continua e welfare: aiutarle a stare meglio, garantendo un maggiore senso di appartenenza e di sicurezza e, allo stesso tempo, migliori prestazioni lavorative.
“Gruppo CAP è una community di quasi mille persone, che lavorano insieme condividendo obiettivi e valori comuni, quali il rispetto reciproco e il rifiuto di qualsiasi discriminazione, spiega Alessandro Russo amministratore delegato di Gruppo CAP. I nostri valori si ritrovano in ogni ambito della nostra attività, dal Piano di Sostenibilità alle strategie industriali, e soprattutto nelle politiche che riguardano il lavoro e i collaboratori”.
“Investiamo ogni anno in formazione e sviluppo delle competenze, costruendo esperienze per rafforzare il senso di appartenenza e identità. Allo stesso tempo, stiamo lavorando per promuovere apertura, accoglimento delle diversità e inclusione, garantendo un ambiente di lavoro in cui chiunque si possa sentire accolto e rispettato” ha concluso.
La nuova campagna multicanale di Employer Branding, che gioca con meme e ironia facendo leva sui vantaggi competitivi che l’azienda offre, si rivolge a chi cerca un ambiente di lavoro inclusivo, equo ed accogliente e abbia voglia di mettersi in gioco sui temi della progettazione, dell’ingegneria e dell’economia circolare.
Per scoprire i vantaggi di entrare nella squadra di Gruppo CAP, conosce i pilastri del Wellbeing Aziendale e consultare le posizioni lavorative aperte, è possibile approfondire sulla pagina dedicata: https://www.gruppocap.it/it/ricominciadacap
Il Wellbeing in Gruppo CAP rappresenta una nuova frontiera del benessere delle persone, promosso grazie a un’ampia gamma di servizi e prodotti che sono un’evoluzione del welfare aziendale, una vera e propria strategia di Salute e Benessere e una Employee Experience uniche, articolate in 5 pilastri fondamentali:
Emozionale, con aiuti concreti per mantenere un salutare work-life balance, come orari di lavoro flessibili, una rete di servizi di assistenza e un asilo nido, disponibile presso la nuova sede dell’azienda a Milano. Fisico, attraverso un supporto sanitario convenzionato, un supporto psicologico e di telemedicina, che permette di ricevere una tele o video visita immediata 24/7, e palestre convenzionate, giusto per citare alcuni esempi. Sociale, per sentirsi parte del team, con eventi aziendali e di team building, iniziative di volontariato ambientale e aree per lo svago e il relax all’interno dell’azienda. Finanziario, con agevolazioni e sostegni.
Professionale, attraverso Talent Program aziendali e programmi di performance management, skills development e job rotation.
Non mancano poi i percorsi mirati sui temi di diversità e inclusione e gli approfondimenti sull’economia circolare. In totale l’attività di formazione continua ha totalizzato nel 2022 quasi 32.000 ore, per un investimento complessivo di oltre 257mila euro. Grazie a questa grande attenzione per il benessere aziendale, Gruppo CAP ha ricevuto, per la quinta volta consecutiva, la certificazione “Top Employer Italia”, confermandosi tra le eccellenze nello sviluppo delle politiche dedicate alle risorse umane.

– foto: ufficio stampa Gruppo Cap –

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Prima alla Scala, 13 minuti di applausi per il Don Carlo

MILANO (ITALPRESS) – 13’ minuti di applausi finali (e qualche leggerissimo ‘bo’ per il regista Lluís Pasqual) hanno concluso il ‘Don Carlo’ di Giuseppe Verdi diretto dal Maestro Riccardo Chailly e interpretato da Francesco Meli nel ruolo del titolo e Anna Netrebko in quello di Elisabetta di Valois, che questa sera ha aperto la stagione lirica 2023/24 del Teatro alla Scala di Milano. Assenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni, nel palco reale si sono accomodati, in prima fila, la senatrice a vita Liliana Segre accolta da un applauso all’ingresso nel palco, con accanto il sindaco di Milano Beppe Sala con la sua compagna e il presidente del Senato Ignazio La Russa con la moglie. Dietro di loro hanno trovato posto i ministri Matteo Salvini, Maria Elisabetta Casellati e Gennaro Sangiuliano, e il presidente della Regione Attilio Fontana. Prima dell’inizio dell’opera il sovrintendente della Scala, Dominique Meyer Meyer ha ricordato il riconoscimento della pratica del canto lirico in Italia tra i beni immateriali dell’Unesco. “Da 400 anni l’opera lirica è un veicolo fantastico per far conoscere la lingua e la cultura italiana nel mondo intero – ha detto Meyer -. Lo so bene perché ho imparato un po’ l’italiano riproducendo frasi dei libretti d’opera”. Poi l’inno di Mameli con tutto il pubblico in piedi al termine del quale è stato udito il grido ‘Viva l’Italia antifascista’. Come di consueto sono tanti i personaggi presenti al Piermarini per seguire l’inaugurazione della nuova stagione lirica della Scala, tra questi il regista spagnolo Pedro Almodovar, l’attore francese Louis Garrel, entrambi alla loro prima volta alla ‘Prima’, le cantanti Patti Smith e Ornella Vanoni. Non sono mancati i fedelissimi come il presidente Mediaset Fedele Confalonieri, il senatore a vita Mario Monti, l’ex presidente del Tribunale dei minori di Milano Livia Pomodoro, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, l’ex ministro Corrado Passera. In platea anche le etoile Roberto Bolle e Nicoletta Manni con il marito, anch’egli ballerino, Timofej Andrijashenko e Corrado Augias. Contravvenendo alla regola non scritta, alcune donne si sono presentate abbigliate in rosso per dare un segnale nella lotta contro la violenza sulle donne. Il ‘Don Carlo’, trasmesso in diretta su Raiuno, tratta il tema della libertà personale e politica contro l’oppressione dell’assolutismo religioso e statuale e completa il trittico di riflessioni sul potere già affrontato con ‘Macbeth’ e ‘Boris Godunov’. Messa in scena alla Scala per la prima volta nel 1868 è stata più volte replicata al Piermarini dove è stata diretta da Arturo Toscanini, Claudio Abbado, Riccardo Muti e Myung-Whun Chung. A curare la regia di quest’ultima produzione è Lluís Pasqual. In scena oltre a Meli e Netrebko anche Luca Salsi nel ruolo di Rodrigo, Jongmin Park nel ruolo del Grande Inquisitore e Michele Pertusi, colpito da mal di gola durante l’opera come comunicato da Meyer all’inizio del terzo e quarto atto che ha chiesto l’incoraggiamento del pubblico, in quello di Filippo II. (ITALPRESS)
-foto Agenzia Fotogramma-
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Meloni e Fontana firmano l’Accordo di Coesione per la Lombardia

MILANO (ITALPRESS) – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, hanno sottoscritto stamattina l’accordo per lo sviluppo e la coesione a Fiera Milano Rho. Un atto che garantisce alla Lombardia la possibilità di realizzare investimenti per importanti progetti strategici. Le risorse derivanti dal Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC 2021-2027) a interventi mirati a potenziare le infrastrutture e i trasporti, le università e la ricerca e riqualificare i territori con opere di rigenerazione urbana. L’intesa sottoscritta tra Governo e Regione, anche alla presenza del ministro per gli Affari europei e le politiche di coesione, Raffaele Fitto, complessivamente mette a disposizione della Lombardia oltre 1,2 miliardi di euro: 710 milioni di euro per realizzare nuove opere, a cui si aggiungono 315 milioni di euro per il cofinanziamento dei Programmi Regionali 2021-2027 e 185 milioni di euro già assegnati a Regione per l’acquisto di nuovi treni. “Con l’accordo di oggi investiamo sulla Lombardia complessivamente 1,2 miliardi ma se aggiungiamo le quote di cofinanziamento locale, regionale, nazionale e la capacità di attrarre investimenti privati la somma totale supera 1,86 miliardi, quasi 2 miliardi investiti, concentrati su alcune priorità – ha detto la premier durante la cerimonia di sottoscrizione – . Sono risorse che non disperdiamo in mille rivoli ma che cerchiamo di concentrare su grandi iniziative”. Si tratta del “quinto accordo con una regione italiana ma insieme a quello con il Lazio è quello più significativo sul piano finanziario”, ha spiegato poi, sottolineando che gli accordi di coesione di questo tipo sono “il risultato di un lavoro di riorganizzazione dei fondi di coesione, fondi strutturali che servono a combattere le disparità tra i territori”.
“Spesso era accaduto in passato, non con la Lombardia, che non venissero utilizzati nella loro totalità – ha proseguito Meloni -. Il paradosso è che diciamo che ci mancano risorse ma spesso le risorse ci sono ma non vengono spese nei tempi o adeguatamente. Il governo ha fatto un punto con tutte le Regioni sull’attuazione della precedente programmazione e sulla priorità della nuova programmazione. All’esito del lavoro abbiamo varato il decreto Sud in cui riorganizziamo i fondi di coesione. Le priorità sono proposte dalle Regioni ma devono essere condivise dal governo, non per limitare l’autonomia ma perchè possano far parte di un’unica grande strategia”.
“Credo di poter dire che in questi 7 anni come sempre Regione Lombardia riuscirà a spendere nel rispetto del cronoprogramma le risorse che ci vengono assegnate – ha assicurato il presidente Fontana -. Sostanzialmente vanno nella direzione di tre grandi macroaree: università, infrastrutture e rigenerazione urbana. Sono i tre ambiti che ci consentiranno di rendere ancora più accattivante la Lombardia”.

– Foto ufficio stampa Regione Lombardia –

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Edison e la Scala celebrano i 12 anni della “Prima Diffusa”

MILANO (ITALPRESS) – Quest’anno la Prima della Scala, il “Don Carlo” di Giuseppe Verdi, coincide con un due anniversari che simboleggiano la storia e allo stesso tempo la grande apertura esterna del celebre teatro di Milano.
Aveva infatti inizio 14m anni fa la collaborazione tra La Scala ed Edison, simboleggiata nell’illuminazione del teatro. Una partnership che ha portato negli ultimi anni alla sua iniziativa più celebre: la Prima Diffusa, oggi arrivata alla sua dodicesima edizione (con la sola eccezione del periodo della pandemia).
E proprio il grande contributo dato dalla Prima Diffusa è stato al centro del documentario sull’edizione del 2021, in parte riproposto questa sera a Palazzo Edison a Milano, all’incontro “Racconto d’impresa tra cultura e sostenibilità sociale”.
Nel messaggio inviato per l’occasione, l’assessore comunale alla Cultura, Tommaso Sacchi, ha sottolineato come la Prima della Scala sia un “patrimonio per la città” tale che deve essere condiviso con “chiunque risieda a Milano, anche nelle zone difficili e tra le persone fragili”.
A confrontarsi sulla Prima Diffusa come esempio di valorizzazione della cultura ad opera delle imprese Lanfranco Li Cauli, direttore marketing e fundraising Fondazione Teatro alla Scala; Fabio Sartorelli, docente di storia della musica all’Accademia Teatro alla Scala; Andrea Minetto, consulente e direttore di progetti culturali; Elena Guarnone, responsabile sostenibilità Edison. “La Prima è diffusa non solo nella visione dello spettacolo, ma anche cicli di incontri, laboratori e concerti che aiutano tutti gli spettatori ad appassionarsi ed ad avvicinarsi magari per la prima volta all’esperienza dell’opera lirica e quest’anno con il “Don Carlo” di Giuseppe Verdi con la direzione del maestro Chailly”,ha spiegato Li Cauli. Un’opera quella che andrà in scena domani sera, alla presenza tra gli altri del presidente del Senato, Ignazio La Russa, del vicepremier e mnistro, Matteo Salvini, e del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nella quale sono racchiusi numerosi temi diversi tra loro, ma amalgamati in un crescendo di emozioni: il rapporto tra stato e Chiesa, tra padre e figlio che degenera in conflitto politico e personale, l’idea di potere. Attimi intensi che i cittadini potranno vivere in ben 35 differenti location, rompendo quella sorta di “velo di inaccessibilità” che sembra avvolgere il teatro durante le rappresentazioni. Un avvicinamento delle persone in cui anche Edison gioca un ruolo importante. “Il rapporto tra Edison e il Teatro alla Scala ha lunghe radici: quando Edison nasce nel 1883, il Teatro alla Scala è il primo ad essere illuminato con l’energia elettrica – ha sottolineato Li Cauli – Oggi Edison è diventato fondatore permanente del teatro e come partner principale partecipa anche alla serata del 7 dicembre. E con questa rassegna che da 12 anni viene realizzata da Edison assieme al Comune di Milano, è un’occasione straordinaria per divulgare la passione musicale a tutti i pubblici”. Per Cristina Parenti, direttore Relazioni Esterne e Comunicazione Edison, la collaborazione tra le due istituzioni lascia “un bilancio assolutamente positivo e di grandi soddisfazioni e orgoglio. Dopo 140 anni, siamo ancora insieme a realizzare una magia che si verifica ogni 7 dicembre a Milano. Da 12 anni, grazie alla manifestazione della Prima Diffusa, abbiamo reso questa magia aperta e disponibile in tutta la città a tutte le persone che possono così godere di uno degli spettacoli più belli del mondo”. Un dono a tutta la cittadinanza che diventa più di semplice godimento di un grande spettacolo. “La manifestazione della Prima Diffusa – ha ribadito Parenti – ha proprio l’obiettivo di utilizzare la leva della cultura attraverso una delle sue forme espressive più alte come quale è l’opera come strumento di inclusione sociale, progresso culturale e di stimolo alla riflessione sui temi trattati ogni anno”.
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– Foto: xh7 –

Il Salone del Mobile di Milano vola a Miami nella settimana dell’arte mondiale

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MIAMI (ITALPRESS) – Dopo Parigi, Londra, Berlino e Copenaghen, il Salone del Mobile.Milano inizia il suo road show internazionale negli Stati Uniti da Miami con la mission di condividere le principali informazioni sulla prossima edizione della Manifestazione leader mondiale nel design, a Milano, dal 16 al 21 aprile 2024. La scelta di Miami cade nella storica prima settimana di dicembre dove, secondo le anticipazioni degli organizzatori, si batterà ogni record di affluenza buyers alle numerose manifestazioni di arte contemporanea che si svolgeranno dal 5 al 10 dicembre, occasione scelta anche per aziende del lusso, automotive e del design di presentare le proprie collezioni 2024. A Miami, Il Salone assieme all’Italian Trade Agency, al Consolato Generale ed all’Istituto italiano di Cultura ed in collaborazione con le principali associazioni americane di architetti, designers e costruttori organizza due momenti di incontro: una presentazione della 62aedizione del Salone presso la nuovissima Sede dell’Istituto Italiano di Cultura in Coral Gables ed una serata dal glam internazionale, in partnership con il magazine newyorchese PIN UP, nella cornice esclusiva della Soho House a Miami Beach. Questi incontri rappresentano un’opportunità unica per il Salone per promuovere tutte le iniziative e anticipare le prime informazioni sul nuovo format e i contenuti della 62ª edizione della Manifestazione. Carlo Angelo Bocchi, Italian Trade Commissioner Miami, afferma: “La scelta degli Stati Uniti si attesta in un 2023 dove nuovamente il Madeinitaly si avvicina ad un record di vendite (stiamo raggiungendo i 70 mld di usd) cui contribuiscono i prodotti del design italiano (dovremmo suoerare i 4mld) e dove si ritorna sia perché’ gli US sono il primo mercato extra UE sia in coerenza con la passione americana di studi di architettura, designers, costruttori e società di ingegneria per una produzione che, da sempre, è percepita come unica e di tendenza, ma anche sempre più innovativa e attenta a soluzioni green nell’ambito della sostenibilità e della circular economy”. Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano commenta: “Arriviamo negli Stati Uniti dopo aver attraversato l’Europa e percepito, in tutte le capitali toccate, quanto la comunità del design sia sempre curiosa di scoprire quale sarà il futuro del Salone del Mobile.Milano, confermando il desiderio di farne parte perché il Salone è il luogo dove, non solo si intravedono i nuovi sviluppi dell’abitare, ma si percepisce anche come il design sappia riflettere sul mondo che ci circonda, aiuti le connessioni umane e risponda alle necessità individuali, collettive, del Pianeta. Siamo qui perché gli Stati Uniti sono un mercato chiave per le aziende che espongono al Salone. Lo attestano, pur nella complessità degli scenari congiunturali, gli ultimi trend di settore che, nelle previsioni 2023, confermano gli Stati Uniti primo mercato extra UE e seconda geografia di destinazione delle esportazioni della Filiera legno-arredo italiana che ha raggiunto nel 2022 i 2,4 miliardi di euro. Stati Uniti, dunque, come uno dei principali hub internazionali per il mondo del design con un bacino creativo tra i più influenti, grazie ai grandi studi di architettura e design, a cui fanno capo molti dei principali progetti immobiliari in tutto il mondo. Ed è proprio alla domanda di prodotti di arredo per la casa ma anche di progetti “sartoriali” per il contract – dal corporate all’ospitalità, agli spazi per il tempo libero, nel segno della qualità – che la Manifestazione risponde, grazie alle sue aziende e alla sua capacità di farsi volano di relazioni professionali e commerciali”. Aggiunge Marco Sabetta, Direttore Generale del Salone del Mobile.Milano: “Centralità dell’uomo e della cultura di progetto come strumento di identità e di crescita, motore di creatività e innovazione; focus sulla qualità delle proposte e dei contenuti; migliore fruibilità dell’esperienza e arricchimento professionale: ecco come anche la prossima edizione del Salone del Mobile di Milano ricoprirà un ruolo di primo piano nel panorama fieristico internazionale per continuare a generare valore per le aziende espositrici e i visitatori che vengono da tutto il mondo, moltissimi dagli Stati Uniti, che si attesta in quinta posizione per numero di visitatori professionali”. Il Salone – forte di radici solide nella cultura italiana del fare impresa e “bel disegno” – è, difatti, una forza catalizzatrice globale: il 34% degli espositori viene da 37 Paesi esteri, i 550 giovani designer del SaloneSatellite da 31 Paesi e le 28 Scuole e Università di design da 18 nazioni. E ancora: il 65% di buyer e operatori di settore proviene da 181 Paesi. Delle oltre 5.000 presenze mediaaccreditate nell’ultima edizione, il 47% proviene dall’estero. Ormai da anni, inoltre, le più importanti aziende italiane che espongono al Salone hanno costruito e continuano ad ampliare importanti canali di distribuzione che passano dai flagshisp ai negozi specializzati in prodotti italiani, tutti a New York e Miami ma anche sempre più nel resto degli US. Ecco perché’, dopo Miami, coordinato da ITA – Italian Trade Agency con la partnership tecnica dell’American Institute of Architects (AIA), per Road to Salone sarà la volta di Dallas (23 gennaio), New York (25 gennaio), Las Vegas (20 febbraio) e Chicago (22 febbraio), per portare in US l’informazione e la cultura del Salone, ispiratore di relazioni creative e professionali sempre più solide nel tempo.
– foto ufficio stampa evento –
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Artem Uss, procuratore Viola “Fuga ampiamente pianificata e programmata”

MILANO (ITALPRESS) – “Una fuga ampiamente pianificata e programmata”. Con queste parole il Procuratore di Milano Marcello Viola ha descritto nel corso di una conferenza stampa le circostanze dell’evasione di Artem Aleksandrovich Uss, l’imprenditore russo fuggito dagli arresti domiciliari il 22 marzo scorso nel comune di Basiglio nel milanese.
Le indagini del Comando Provinciale dei Carabinieri di Milano, in collaborazione con Eurojust, Interpol e le autorità statunitensi (FBI, Dipartimento di Giustizia americano e il Procuratore del Distretto Orientale di New York), hanno portato a sei ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti (incluso Uss) per i reati di evasione e procurata evasione in concorso con l’aggravante di reato transnazionale. Nel dettaglio, si tratta di un cittadino italiano di origine bosniaca e di 5 stranieri all’estero.
La vicenda ha avuto inizio nell’ottobre 2022 quando Uss era stato arrestato mentre era in transito all’aeroporto di Milano Malpensa. Su di lui pendeva infatti un mandato di arresto emesso dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per i reati di associazione criminale per frode ai danni dello stato, associazione criminale per violazione dell’International Economic Power Act, associazione criminale per commissione di frode bancaria e riciclaggio di denaro, punibili con pene fino a 30 anni di reclusione.
In attesa dell’estradizione oltreoceano, l’imprenditore russo era stato sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a Cascina Vione alle porte di Milano dove è rimasto fino alla fuga.
Usando le parole dello stesso procuratore Viola, si è trattato di “un’operazione complessa che ha comportato la collaborazione di più agenzie e forze di polizia”.
Il tutto ha avuto inizio la mattina del 22 marzo con un’allarme del braccialetto elettronico che ha fatto scattare l’intervento immediato dei Carabinieri della stazione di Basiglio, responsabili della sorveglianza di Uss. A causa dei rumori di alcuni elettrodomestici si pensava ad un malore del soggetto, ma subito l’appartamento è risultato vuoto.
Come spiegato dal PM Giovanni Tarzia, inizialmente non era chiaro se si trattasse di una fuga volontaria o di un sequestro di persona. Quest’ultima ipotesi è caduta dopo l’acquisizione delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona da parte dei Carabinieri di Basiglio e della Compagnia di Corsico: da queste è emerso chiaramente Uss salire a bordo di una Fiat Bravo e poi allontanarsi assieme ad altre tre auto (2 Volvo e un’Audi).
La presenza di più veicoli confermerebbe l’ipotesi degli inquirenti di una fuga preparata e studiata nei minimi dettagli nei mesi successivi. Infatti nei 79 giorni precedenti la fuga, sono stati segnalati ben 124 allarmi del braccialetto elettronico applicato ad Uss: mentre 7 di questi hanno riguardato problemi di alimentazione elettrica e la maggioranza difficoltà di comunicazione con la base, 5 di questi sarebbero riconducibili ai giorni in cui sono stati effettuati dei sopralluoghi per studiare la zona. Secondo le indagini in queste circostanze i complici dell’evasione si muovevano ogni volta con veicoli diversi, cambiando in continuazione i percorsi con i quali raggiungevano e lasciavano il capoluogo lombardo.
In circa 5 mesi gli investigatori hanno compiuto un vasto lavoro di analisi dei tabulati di cella, per un totale di circa 11 milioni di righe. Da queste è stato accertato che le auto sono servite per agevolare la fuga di Uss.
Senza dubbio, l’imprenditore russo ha cambiato vettura dopo aver lasciato Milano e, mentre i complici si dividevano per confondere le ricerche, lui ha varcato il confine con la Slovenia vicino a Gorizia. Segnali del suo passaggio sono stati rintracciati anche in Bosnia Erzegovina e in Serbia. Le auto identificate portavano targhe italiane, serbe e croate.
Al momento sono state effettivamente eseguite due delle sei ordinanze. Nello specifico riguardano tali Vladimir e Boris Jovanovic, padre e figlio, arrestati rispettivamente in Croazia e a Desenzano vicino a Brescia.
Attualmente, non ci sono prove che lascino supporre un coinvolgimento anche della moglie di Uss. Nel frattempo sono stati congelati i beni in Italia dell’imprenditore russo: un villino presso Cascina Vione, quote di capitale sociale di una società vicino a Sassari e un conto corrente in Italia con un ammontare di circa 150mila euro.

– foto: xh7/Italpress –

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Donna sequestrata liberata dalla polizia a Monza, arrestati gli autori

MONZA (ITALPRESS) – Nel primo pomeriggio di venerdì 1 dicembre è giunta una chiamata presso la Sala Operativa della Questura di Monza in cui si segnalava la presenza di una donna, legata mani e piedi, che chiedeva aiuto dal balcone di un appartamento al quinto piano di uno stabile di un quartiere di Monza. Poliziotti e Vigili del Fuoco sono intervenuti sul posto per prestare soccorso alla donna, una 43enne dello Sri Lanka.
I Vigili del Fuoco, muniti di autoscala, hanno raggiunto la donna sul balcone e, accertate le sue condizioni di salute, la facevano scendere mettendola in sicurezza per poi sottoporla alle cure del personale sanitario nel frattempo intervenuto. La 43enne riferiva di essere stata picchiata, legata a una sedia e imbavagliata nel pomeriggio di giovedì da tre suoi connazionali. Accompagnata in codice giallo in ospedale è stata dimessa con 10 giorni di prognosi.
Successivamente gli agenti della Polizia di Stato faceva ingresso nell’appartamento e trovavano sul pavimento pezzi di nastro adesivo come quello trovato sulle gambe e sulle mani della donna, nonchè una sedia al di sopra della quale vi era una corda per tapparella che fissava la sedia a un calorifero lì vicino.
Stando a quanto riferito dalla vittima 43enne ai poliziotti, due conoscenti, un uomo e una donna anche loro dello Sri Lanka, l’avevano invitata presso quell’abitazione e, una volta all’interno, l’avevano picchiata, legata ad una sedia ed imbavagliata. La motivazione del gesto sarebbe riconducibile alla richiesta di restituzione di una somma di denaro prestatale il mese prima che, secondo gli accordi, la donna avrebbe dovuto restituire.
Nel giro di poco tempo, i poliziotti della Squadra Mobile sono riusciti a rintracciare le due persone coinvolte, nel sequestro di persona: un uomo ed una donna, srilankesi, regolari sul territorio italiano, rispettivamente di 44 e 25 anni, e un’altra donna, 26enne anche lei dello Sri Lanka, che si trovava all’interno dell’abitazione al momento dei fatti. Dei tre indagati, l’uomo ed una delle donne sono stati arrestati e accompagnati uno presso la Casa Circondariale di Monza San Quirico e l’altra presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore. Per quanto riguarda l’altra donna, 26enne, a seguito di accertamenti presso la banca dati effettuati da personale dell’Ufficio Immigrazione, è emerso un rigetto di ricorso per asilo politico e, nell’immediato, è stato notificato alla donna il provvedimento di espulsione adottato dal Prefetto di Monza e della Brianza, ed il Questore ha disposto nei confronti dell’indagata la misura alternativa dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria con conseguente ritiro del passaporto, per il tempo strettamente necessario per l’organizzazione del rimpatrio ed il conseguente allontanamento definitivo dal territorio Italiano. Continuano le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura di Monza, per fare chiarezza sull’accaduto.
– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
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