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Milano, anziano si perde nei boschi. Ritrovato grazie ai droni

MILANO (ITALPRESS) – E’ stato localizzato intorno all’una di stanotte l’anziano 84nne che nel pomeriggio di ieri era scomparso dopo essersi addentrato in un bosco in località Cascina Casorasca nei pressi di Morimondo, nel milanese. L’uomo, stando alle informazioni dei parenti, aveva l’abitudine di fare una passeggiata nella zona, ma stavolta non sarebbe rientrato facendo scattare i soccorsi. Grazie al rilevamento aereo con doni del nucleo Sapr a cui si sono affiancati nelle ricerche gli uomini del Soccorso Speleo Fluviale e del Tas ( Tomografia applicata al soccorsob) l’anziano è stato rintracciato provato ma in buone condizioni e consegnato ai sanitari del 118. Alle ricerche hanno partecipato anche Carabinieri e protezione civile.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Vigili del Fuoco

Lac rinuncia a sospensiva, prosegue stagione caccia in Lombardia

MILANO (ITALPRESS) – La seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale ha deciso oggi che non ci sarà alcuna sospensione alla stagione della caccia in Lombardia. Il calendario venatorio, aperto il 17 settembre, potrà quindi proseguire regolarmente. Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi. “Il Tar – dichiara Beduschi – ha chiesto alla LAC (Lega Abolizione Caccia), che aveva presentato ricorso, di rinunciare alle sue istanze cautelari, che negli ultimi anni erano invece sempre state accolte determinando l’immediato stop alle attività venatorie. Il ricorso verrà poi discusso nel merito nel mese di dicembre”.
“Voglio pensare – conclude Beduschi – che le memorie difensive depositate da Regione Lombardia abbiano sostenuto al meglio il nostro calendario, presentato dopo un lungo e approfondito lavoro che ha portato gli uffici regionali a produrre una documentazione scientificamente rigorosa e senza nessun preconcetto ideologico”.

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Crediti fittizi, in Lombardia e Veneto sequestro per 328 milioni

BRESCIA (ITALPRESS) – I Finanzieri del Comando Provinciale di Brescia – nell’ambito di un’indagine sul corretto utilizzo dei crediti fiscali relativi ai “Bonus Facciate”, “Bonus Locazioni” e “Sisma Bonus” – hanno proceduto, su disposizione della Procura della Repubblica di Brescia, al sequestro di complessivi 328.992.400,00 euro di crediti ritenuti falsi, all’esecuzione di una misura cautelare interdittiva, a varie perquisizioni presso uffici e sedi di società in Lombardia e Veneto nonchè nei confronti di commercialisti nelle province di Brescia, Ferrara e Barletta-Andria-Trani. Le indagini sono derivate da una segnalazione – frutto di mirati approfondimenti – da parte dell’Agenzia delle Entrate la quale, sulla base di controlli incrociati, ha individuato una serie di persone che avevano immesso nei propri cassetti fiscali crediti d’imposta di dubbia legittimità. La Guardia di Finanza di Brescia ha ricostruito una rete di persone che, autocertificavano lavori suscettibili di rimborso fiscale, ma in realtà del tutto inesistenti. Partendo da una società bresciana i finanzieri hanno fatto emergere ipotesi di reato, quali la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, il riciclaggio e l’autoriciclaggio dei proventi illeciti.
In particolare, l’indagato colpito da misura interdittiva avrebbe generato crediti fiscali falsi cedendoli a entità giuridiche compiacenti, alcune delle quali a lui stesso riconducibili, prive di una struttura organizzativa imprenditoriale. Queste società, a loro volta, avrebbero trasferito i crediti falsi a più operatori, consentendo loro di utilizzarli per compensare debiti tributari o monetizzarli (cedendo crediti in cambio di denaro) presso intermediari finanziari, in relazione a opere di edilizia su beni immobili inesistenti. Altri indagati, in concorso tra loro, risultano aver immesso nei cassetti fiscali di società compiacenti, con le stesse caratteristiche di quelle precedenti, crediti fiscali falsi generati da soggetti completamente ignari della commissione di lavori di ristrutturazione presso immobili di loro proprietà, che hanno disconosciuto dinanzi agli investigatori l’esistenza delle opere edilizie.

– foto: ufficio stampa Guardia di Finanza –

(ITALPRESS).

Inaugurato a Pavia il più grande Campus di Medicina in Lombardia

PAVIA (ITALPRESS) – E’ il più grande campus universitario di medicina della Lombardia, in grado di ospitare fino a 4.500 studenti nei padiglioni dove fino a qualche anno fa avevano sede le cliniche mediche e chirurgiche dell’ospedale San Matteo che oggi sono state trasformate in nuovo polo didattico e scientifico, con l’obiettivo di integrare l’attività assistenziale e attività didattiche e scientifiche.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che era affiancato dagli assessori Elena Lucchini (Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità) e Alessandro Fermi (Università, Ricerca e Innovazione), del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini; del sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi; del presidente della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Alessandro Venturi; del rettore dell’Università di Pavia, Francesco Svelto e del presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Cristina Tassorelli.
Il campus, situato in una zona strategica della città, nel cuore del Policlinico San Matteo, vicino agli Istituti Mondino, CNAO e Maugeri, in connessione con tutti i Dipartimenti dell’Università, conta 16 aule didattiche (da 36 a 240 posti, per un totale di 2.100 posti), 12 sale studio (260 posti complessivi sui due piani) e 4 aule informatizzate. Al piano terra si trova la biblioteca da 200.000 volumi e un’ala è interamente destinata al Centro di Didattica Simulata per esercitazioni chirurgiche innovative. Si tratta di una struttura tecnologicamente all’avanguardia in Lombardia e in Italia, costituita da due ambienti attrezzati come vere e proprie sale operatorie, ciascuna con la propria cabina di regia, un locale con postazioni per simulare operazioni. In più: una caffetteria, spazi ristoro autonomo e aree verdi all’aperto.
Nell’ultimo anno accademico gli iscritti ai corsi UNIPV di Medicina e Chirurgia, su tutti i sei anni di studio, sono stati complessivamente 2.326: 1.580 al corso ‘Golgì in lingua italiana e 746 al corso ‘Harvey’ interamente in lingua inglese. I posti per le nuove matricole per l’anno accademico 2023/2024 sono cresciuti a quota 388 nel primo caso e 103 nel secondo.
“In Lombardia – ha detto Fontana – abbiamo il capitale umano migliore del mondo e dobbiamo fare in modo di conservarlo e di trattenerlo sul territorio. Per fare tutto questo abbiamo bisogno di grandi investimenti come questo è come i tanti altri che stiamo portando avanti, perchè il futuro è fatto di competenze, capacità e tecnologia. Su questo la Regione Lombardia sta puntando tanto nella convinzione che è l’unico vero modo per guardare con coraggio al futuro, come pure rimane fondamentale avere radici ben salde nel terreno”.
Venendo poi all’inaugurazione odierna, il governatore ha parlato di Pavia come punto di riferimento della nostra regione e del nostro Paese. “I tanti interventi attivi sul territorio – ha detto – confermano che Pavia sta guardando al futuro e quindi Pavia tornerà ai vertici di tante classifiche, anche quelle che guardano alla sostenibilità ambientale”.
Sì, perchè quello pavese è un intervento di rigenerazione urbana che “consente di non consumare ulteriore suolo, ma di recuperare ambienti dove grandi clinici hanno fatto la storia della medicina. Ora tocca ai giovani, Pavia era, è e sempre sarà un importante punto di riferimento per la ricerca medica”.
Da ultimo il presidente ha sottolineato come “il Governo regionale abbia cuore le università lombarde, visti i numerosi progetti di riqualificazione di campus sempre più attrattivi come Bovisa Politecnico, Conservatorio a Rogoredo, a esempio”.
“Pavia – ha osservato – si dota del primo campus in Lombardia dove una storica e grande tradizione universitaria e un eccellente ospedale sapranno imprimere un corso ancor più virtuoso alla ricerca lombarda, nazionale e oltre. Insieme nella formazione delle future generazioni di medici e professionisti della sanità nello stesso luogo fisico, per innestare un processo di contaminazione continua e quotidiana tra clinici, studenti in formazione specializzandi e anche matricole al primo anno che saranno, così, immediatamente catapultate dentro l’ospedale e, con sale tecnologicamente all’avanguardia, potranno simulare anche piccoli interventi”. “Dopo aver ottenuto la qualifica di miglior corso in Italia nella classifica Censis – ha commentato Alessandro Fermi – la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia oggi ha scritto un’altra pagina della sua storia. Questo nuovo campus della salute sarà un fiore all’occhiello non solo della nostra Regione, ma anche di tutta Italia. Già tra qualche settimana verranno ospitati in questa sede più di 2.000 studenti provenienti da tutto il mondo e questo non può che renderci orgogliosi. Ancora una volta si mette in evidenza quanto i nostri Atenei siano attrattivi per gli studenti di tutta la Penisola ma anche per i Paesi stranieri. E toccando con mano oggi questa struttura così moderna e all’avanguardia non sono certo stupito da questo successo, ampiamente meritato”.
“L’inaugurazione del Campus della Salute – ha aggiunto Elena Lucchini – rappresenta una giornata storica che si inserisce in un percorso di assoluta eccellenza per un ateneo che affonda la sua storia in antiche e prestigiose origini e che ora, sa proiettarsi verso il futuro grazie a una visione di sviluppo, innovazione e sostenibilità. L’Università della nostra città è un orgoglio pavese e nazionale, sempre più polo di attrazione internazionale. Anche quest’anno è stata certificata come la migliore in Italia dalla classifica Censis distinguendosi costantemente per primati e riconoscimenti”.
“Buon lavoro – ha proseguito – a tutti gli studenti di Medicina che varcheranno la soglia di questo campus, certa che sapranno coniugare al meglio competenze, umanità e capacità di cura al servizio dei cittadini”.
L’Accordo di Programma da cui deriva la realizzazione del Campus della Salute ha origini lontane. Il 20 novembre 2012 è stato sottoscritto lo schema di Accordo di Programma, con un contributo regionale di 1,5 milioni di euro dal presidente Formigoni. Il 30 novembre 2015 è stato approvato l’atto Integrativo con l’ulteriore cofinanziamento regionale di 5.000.000 euro dal presidente Maroni. Il costo del progetto ammontava a oltre 20 milioni di euro, di cui 6,5 milioni di euro a carico di Regione Lombardia, 3 milioni di euro da fondi di bilancio e 10,65 da mutuo dell’Università degli Studi di Pavia. In pochi chilometri si concentrano grandi sedi di sapere e ricerca: il Policlinico San Matteo, gli Istituti Mondino e Maugeri, il Centro Nazionale di Adroterapia a Pavia, unico in Italia per trattamenti dei tumori radioresistenti. Un indotto di elevatissima qualità che crea e stimola nuova crescita, salute e benessere.

– foto: ufficio stampa Lombardia Notizie –
(ITALPRESS).

Maione “Lombardia protagonista alla Climate Week in corso all’Onu”

MILANO (ITALPRESS) – La Regione Lombardia sarà protagonista della Climate Week di New York, vertice internazionale inaugurato ieri e che si svolge insieme all’Assemblea generale delle Nazioni Unite riunendo leader internazionali del mondo degli affari, del governo e della società civile per un confronto globale sulle azioni per il clima. A portare l’esperienza della Lombardia sarà martedì l’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione che interverrà come relatore durante gli Hub Live, una serie di eventi che riunisce più di 1.000 dei leader più influenti del mondo degli affari, del governo e del settore climatico.
“La nostra Regione – spiega Maione – viene vista con grande interesse a livello internazionale per l’approccio pragmatico con cui affronta le tematiche ambientali. Siamo partner di coalizioni internazionali come ‘Regions4’ e ‘Under2Coalition’ che ci consentono di confrontarci con le migliori esperienze a livello mondiale e di rafforzare le relazioni internazionali”.
L’assessore Maione è stato nel quartier generale delle Nazioni Unite per il summit sugli obiettivi di sviluppo sostenibile e successivamente al Times Center di New York per un bilaterale con il ministro dell’Ambiente del Quebec, Benoit Charette.
“Le Regioni e i Governi subnazionali – continua Maione – giocano un ruolo fondamentale nell’attuazione delle politiche globali di contrasto ai cambiamenti climatici perchè consentono di realizzarle tenendo in considerazione le esigenze economiche e sociali dei propri territori”.
“Vogliamo – conclude l’assessore – che questi vertici internazionali non siano solo occasione di dibattito ma anche di confronto con le realtà internazionali per calibrare in modo pragmatico le nostre politiche di sviluppo sostenibile”.

– foto: ufficio stampa Lombardia Notizie

(ITALPRESS).

Milano, oltre 40 capi di lusso rubati da casa di moda

MILANO (ITALPRESS) – Lo scorso 7 settembre, a Milano, i Carabinieri della Stazione Milano Moscova hanno deferito in stato di libertà una donna di nazionalità albanese di 62 anni per il furto di oltre 40 capi di abbigliamento di lusso dagli studi di progettazione e produzione della casa di moda, dove effettuava le pulizie. Sono state anche denunciate per riciclaggio altre due persone, anch’esse albanesi, per la vendita on-line dei capi rubati. Le indagini – condotte dai Carabinieri della Stazione Moscova, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano – sono state avviate a seguito di numerose denunce di furto presentate, a partire dallo scorso mese di marzo, dalla responsabile per la sicurezza di una nota casa di moda milanese.
Le attività investigative, svolte mediante l’acquisizione e l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza, l’esame dei tabulati di traffico telematico e le successive perquisizioni, hanno permesso di ricostruire come la 62enne, addetta alle pulizie presso gli studi di progettazione e produzione di indumenti della società, in diverse occasioni, avesse sottratto oltre 40 capi di vestiario unici, non ancora immessi sul mercato, dal valore, pertanto non precisamente stimabile, pari a circa 300.000,00 euro. I capi sottratti venivano poi rivenduti, completi di codice identificativo, dalle altre due persone, tramite una piattaforma di e-commerce. Ad esito delle perquisizioni domiciliari nei confronti delle indagate sono state trovati e recuperati 23 capi griffati riconosciuti quali provento dei furti e non ancora rivenduti.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Carabinieri

Maltempo a Milano, allagamenti e alberi caduti. 30 interventi dei Vvf

MILANO (ITALPRESS) – E’ la zona nord ovest di Milano quella più colpita dal maltempo di stanotte nel capoluogo lombardo. Monitorato il fiume Olona, i Vigili del Fuoco hanno effettuato circa trenta interventi nei comuni di Legnano, Nerviano, Vanzago, San Vittore Olona In questo momento gli uomini del soccorso acquatico stanno intervenendo in un sottopasso allagato a Pogliano Milanese, sulla strada provinciale 229, dove una signora è rimasta bloccata all’interno della sua auto. A Milano l’intervento più importante in via Fabio Filzi, dove intorno alle 3.00 la caduta di un albero ha tranciato i fili del tram causando il blocco della linea tranviaria. Danneggiate anche alcune auto. Numerose le chiamate di soccorso alla centrale operativa.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Vigili del Fuoco

Milano, al Gam la mostra “Somethings in the world” di Suzanne Jackson

MILANO (ITALPRESS) – La Galleria d’Arte Moderna di Milano in collaborazione con la Fondazione Furla presenta, per la quinta edizione del programma Furla Series, “Somethings in the World”, mostra personale dell’artista americana Suzanne Jackson a cura di Bruna Roccasalva e visitabile in GAM fino al 17 dicembre. Furla Series è il progetto che, a partire dal 2017, vede Fondazione Furla impegnata nella realizzazione di mostre in collaborazione con importanti istituzioni d’arte italiane, con un programma tutto al femminile pensato per dare valore e visibilità al contributo fondamentale delle donne nella cultura contemporanea. In questo contesto, nel 2021 ha preso il via la collaborazione tra Fondazione Furla e GAM per promuovere progetti espositivi a cadenza annuale che offrono un’occasione unica di incontro tra i maestri del passato e i protagonisti del contemporaneo. “Somethings in the World”, la prima esposizione dedicata all’artista da un’istituzione europea, offre uno sguardo sulla ricerca che Suzanne Jackson porta avanti da più di cinquant’anni e ne ricostruisce i nuclei fondamentali. L’insieme delle 27 opere in mostra – dai dipinti onirici degli anni Settanta alle sperimentazioni radicali delle più recenti “anti-canvas” – restituisce la complessità e l’evoluzione di una ricerca che accompagna il visitatore all’interno dell’universo dell’artista, evocando allo stesso tempo un confronto e un dialogo con il contesto della GAM e le opere della collezione permanente: dal nitido neoclassicismo di Canova, ai dipinti divisionisti di Segantini, Previati e Pellizza da Volpedo, fino alle straordinarie sperimentazioni di luce e materia delle sculture di Medardo Rosso. Tutta la produzione dell’artista è scandita da fasi che sono strettamente correlate alle sue vicende biografiche, e che confluiscono le une nelle altre, mescolandosi e confondendosi continuamente negli anni: un intrecciarsi costante della dimensione privata e personale con quella artistica e professionale che la mostra racconta attraverso un percorso espositivo costruito non cronologicamente ma per associazioni e corrispondenze, a sottolineare legami e continui rimandi tra temi, tecniche e linguaggi. Nella prima sala, opere di periodi diversi come “Ma-Yaa” (1994-98), “Nine, Billie, Mingus, Monk’s” (2003), entrambe mai esposte prima d’ora, e “Singin’, in Sweetcakès Storm” (2017) mettono in luce la stratificazione come aspetto centrale, non solo dal punto di vista tecnico e materiale, ma anche in termini iconografici e di significato. La stratificazione è infatti una chiave di lettura fondamentale della figura di Jackson, il cui evolversi come artista deriva da esperienze e idee maturate nel tempo e la cui opera va letta come il risultato della loro sedimentazione piuttosto che di rotture stilistiche attribuite a cambiamenti estetici. All’amore per la natura, che attraversa tutto il lavoro dell’artista, è dedicata la seconda sala con un’ampia selezione di opere inedite su carta che hanno come uniche protagoniste delle foglie (dalla serie “Idyllwild leaves”, 1982-84). Accanto a queste, un lavoro iconico come “Triplical Communications” (1969), ci parla dell’interconnessione tra lo spirito, l’umano e la natura, mentre “Somethings in the World” (2011), un’opera in larga scala qui esposta per la prima volta, dimostra come l’amore per la natura si traduca per l’artista anche in una costante attenzione al riciclo e al riutilizzo di materiali di recupero, tra cui la “Bogus paper”, una carta dismessa e recuperata sui set teatrali. L’uso di varie tipologie di carta, rare e comuni, come supporto alternativo alla tela segna l’inizio di un’indagine sulle possibilità strutturali della pittura che porterà il lavoro di Jackson in direzioni del tutto imprevedibili. Nella sala successiva il monumentale trittico “In A Black Man’s Garden” (1973) esemplifica la produzione degli anni Settanta in cui Jackson, utilizzando una tecnica di pittura ad acrilico simile all’acquerello, restituisce in modo poetico la bellezza della natura attraverso tutti gli elementi che la compongono, piante, animali, essere umani. Le forme sembrano fluttuare sulla superficie della tela grazie a uno sfondo bianco gesso, distintivo della produzione pittorica di questo periodo in cui le immagini sono ottenute dalla stesura progressiva di velature di colore che danno loro una consistenza evanescente e rivelano il lungo processo di lavorazione e rielaborazione. L’accostamento di questo dipinto a due opere successive come “Joan’s Wind” (1997) e “The ‘white-eyes’ shift” (2022) chiarisce gli estremi tra cui si muove la ricerca pittorica dell’artista e i molteplici esperimenti con la materia di cui si nutre. Il percorso continua nella quarta sala dedicata all’aspetto più scultoreo del lavoro di Jackson, con opere recenti come “Red Top” (2021), “Quick Jack Slide” (2021) e l’inedita “Future Forest” (2023), realizzata in occasione della mostra, che dimostrano come la sua continua sperimentazione di tecniche arrivi a scardinare una netta distinzione tra forme espressive e linguaggi diversi, approssimando la pittura alla scultura e viceversa. A chiudere la mostra sono le produzioni pittoriche più recenti, una serie di lavori che consistono in densi strati di acrilico puro che fa sia da medium che da supporto, come “Rag-to-Wobble” (2020) e il monumentale “Deepest ocean, what we do not know, we might see?” (2021). Utilizzando vernici opache e iridescenti, e creando variazioni di spessore e di trasparenza, l’artista stende l’acrilico in strati addensati che generano forme dai contorni irregolari e fanno sì che la materia pittorica reagisca dinamicamente alla luce e ai movimenti dello spettatore. Note come “anti-canvas” (anti-tele), queste opere sono state recentemente definite anche “environmental abstraction”(astrazione ambientale), un’accezione, quest’ultima, che Jackson ama particolarmente perchè sottolinea come il suo approccio, che recupera e riutilizza materiali di scarto e avanzi di pittura per dare integrità strutturale al dipinto, sia innanzitutto il riflesso del senso di responsabilità sociale nei confronti di tutto quello che la circonda, dell’attenzione alle dinamiche relazionali tra uomo e natura, e dell’etica ambientalista che contraddistingue tutto il suo percorso, artistico e non solo. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Comune di Milano