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Lombardia, premiate 82 “nuove” attività storiche di Monza e Brianza

MONZA (ITALPRESS) – Tappa a Monza per l’evento itinerante con cui Regione Lombardia premia sui territori le Attività storiche riconosciute nel 2024. Un’iniziativa voluta dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, con la collaborazione delle Camere di Commercio e dedicata a negozi, locali e botteghe che hanno svolto il proprio esercizio senza interruzioni per un periodo non inferiore a 40 anni. Sono 82 le ‘nuovè imprese storiche della provincia di Monza e Brianza che hanno ottenuto il marchio identificativo durante la cerimonia svoltasi nella sede della Provincia. A consegnare il riconoscimento, oltre all’assessore Guidesi, anche il presidente della Consulta di Monza e Brianza della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Raffaele Romanò. “Il premio – ha sottolineato l’assessore Guidesi – simboleggia il ringraziamento della Regione nei confronti di attività che incarnano la storia economica, le tradizioni e l’anima di un territorio: un modo per valorizzarle e riconoscere ufficialmente il loro ruolo all’interno delle comunità, per le quali costituiscono un punto di riferimento di straordinaria importanza anche sotto l’aspetto sociale per i servizi offerti e il contributo alla vivibilità. Negozi, botteghe e locali storici rappresentano la forza della Brianza e della Lombardia. Si tratta di realtà che hanno saputo innovarsi e resistere ai mutamenti del mercato, superando congiunture economiche complicate attraverso l’amore per il proprio lavoro, la professionalità, la tenacia, la capacità di fare impresa. In molti casi l’attività coincide con una storia familiare di successo, che va raccontata perchè riassume i motivi per cui la Lombardia primeggia a livello europeo e mondiale”. “Oltre al premio – ha proseguito Guidesi – come Regione abbiamo attivato un bando riservato proprio alle imprese storiche che figurano nell’albo regionale, così da supportarle negli investimenti: dalla riqualificazione del locale agli interventi di restauro, dalle iniziative di innovazione ai processi per la trasmissione d’impresa”. La graduatoria del bando è stata pubblicata nei giorni scorsi: per il territorio della provincia di Monza e Brianza le attività beneficiarie sono 28 per complessivi 380.447 euro di contributi. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Regione Lombardia

Aggrediscono e rapinano due prostitute in casa a Milano, 4 arresti

MILANO (ITALPRESS) – La Squadra Mobile della Questura di Milano, coordinata dalla Procura, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro indagati, di età compresa tra i 21 ed i 26 anni, ritenuti gli autori di due rapine in abitazione e lesioni personali aggravate.
Le due rapine sono state commesse, nei primi giorni del mese di marzo, ai danni di due prostitute che svolgevano l’attività all’interno della loro abitazione. In entrambi i casi, dopo che uno degli indagati aveva fissato un appuntamento per ottenere una prestazione sessuale, i rapinatori si sarebbero introdotti tutti insieme con violenza nell’appartamento delle vittime, dopo che queste avevano aperto l’uscio di casa, causando loro anche importanti lesioni al volto, al fine di vincerne la resistenza, e si sarebbero impossessati di smartphone, denaro contante e gioielli, per poi darsi alla fuga.
Grazie al fondamentale contributo delle vittime e all’analisi delle telecamere presenti nei pressi delle abitazioni, oltre che alle telecamere poste a servizio di un taxi a bordo del quale gli autori si sono dati alla fuga dopo avere commesso una delle rapine, gli investigatori hanno individuato i quattro e ricostruito con precisione i loro spostamenti e i ruoli rivestiti.
– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

Fiera Milano, il robot umanoide Robee aprirà la prima edizione di Mets

MILANO (ITALPRESS) – L’11 e il 12 novembre presso gli spazi di Monte Rosa 91 si terrà la prima edizione di Mets Milano Emerging Technologies Summit manifestazione organizzata da Business International, la knowledge unit di Fiera Milano, dedicata all’applicazione delle tecnologie emergenti per il business.e sarà RoBee, il robot umanoide cognitivo e guidato dall’intelligenza artificiale creato da Oversonic Robotics, ad aprire i lavori con un suo personalissimo speech. METS è un’iniziativa dedicata all’applicazione reale delle tecnologie emergenti per il business, con uno sguardo sempre rivolto alle lessons learned acquisite, all’attualità e a quel presente esteso che chiamiamo futuro. Un mix di fattori straordinari che hanno portato anche al coinvolgimento di content partner d’eccellenza, come Microsoft Italia, istituzioni nazionali e internazionali, come la Commissione Europea, il MADE Competence Center, l’ITI – Information Technology Industry Council, il Politecnico di Milano, l’Istituto Italiano di Tecnologia, e la Fondazione Bruno Kessler, oltre che di associazioni di categoria come Assintel, AIdAM – Associazione Italiana di Automazione Meccatronica, Anitec-Assinform e AssoSoftware, oltre che al supporto di realtà come McKinsey & Company che realizzerà una sessione dedicata al mondo del marketing.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Fiera Milano

Brescia, eseguite 3 misure cautelari personali per truffa aggravata

BRESCIA (ITALPRESS) – Al termine di una complessa attività d’indagine, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia, coordinato dalla locale Procura della Repubblica, sta eseguendo un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brescia, relativa a 3 misure cautelari personali e al sequestro di circa 6.700.000 euro, in ordine ai reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta, autoriciclaggio e false comunicazioni sociali. Le attività investigative hanno consentito di rilevare plurime condotte illecite attribuite a un agente bresciano di un intermediario finanziario, il quale, con l’ausilio di un collaboratore e del rappresentante legale di una società, avrebbe consentito a quest’ultima di beneficiare di tre prestiti assistiti – per la maggior parte – dal Fondo centrale di garanzia a favore delle P.M.I. del Mediocredito Centrale. I finanziamenti, ottenuti mediante la produzione di falsa documentazione e l’alterazione dei bilanci della società richiedente, sarebbero stati in parte trasferiti sui conti correnti nella disponibilità del citato agente, tramite bonifici giustificati da operazioni commerciali non coerenti. In particolare, lo stesso, sebbene formalmente estraneo alla direzione dell’azienda beneficiaria dei prestiti, ne avrebbe assunto sostanzialmente l’amministrazione e si sarebbe adoperato nella predisposizione di documentazione inattendibile (fatture, business plan, bilanci), allo scopo di mostrare una solidità finanziaria e patrimoniale. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Giudice sulla scorta degli elementi indiziari allo stato acquisiti. Pertanto, in attesa della definitività del giudizio, sussiste la presunzione di innocenza degli indagati. E’ stato altresì verificato che la società beneficiaria dei finanziamenti versava in una grave situazione di dissesto finanziario, non emergente nei bilanci esibiti all’istituto di credito e dal quale è poi scaturito l’avvio di una procedura di liquidazione giudiziale nel 2023. Contestualmente, nell’ambito di altro filone investigativo, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Como, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, stanno procedendo, nella giornata odierna, all’esecuzione di misure cautelari per analoghe vicende nei confronti di ulteriori soggetti, tra cui il citato agente bresciano. Sono in corso perquisizioni nei confronti di diversi soggetti tra persone fisiche e giuridiche. Le fiamme gialle bresciane stanno altresì effettuando una perquisizione presso la sede milanese dell’intermediario, a cui è stato richiesto di esibire il modello di organizzazione della società, allo scopo di valutare eventuali profili di responsabilità amministrativa. Le indagini proseguono per valutare la regolarità di ulteriori finanziamenti erogati con meccanismi ritenuti fraudolenti. Inoltre, sono in corso verifiche sull’entità del danno subito dall’Erario, garante nella misura dell’80% del credito erogato, in caso di inadempimento da parte delle società beneficiarie.(ITALPRESS).

Foto: Guardia di Finanza Brescia

Varese, percepivano somme di denaro truffando lo Stato. 23 indagati

VARESE (ITALPRESS) – A seguito dell’indagine patrimoniale condotta dalla Polizia di Stato di Varese, che aveva portato nel gennaio 2022 all’esecuzione, da parte della Divisione Anticrimine, di un provvedimento richiesto dal Questore di Varese di sequestro propedeutico alla confisca, disposto dal Tribunale di Milano – Sezione autonoma misure di prevenzione, di importanti compendi immobiliari e beni mobili a carico di un imprenditore edile di Saronno, è stata conclusa anche la connessa indagine penale a carico di 23 soggetti responsabili di aver accaparrato ingenti guadagni truffando lo Stato tramite un indebito accesso al c.d. bonus facciata. Lo scorso 12 settembre, la Corte di Cassazione ha inoltre rigettato il ricorso proposto dal citato imprenditore di origine campana, attivo nella città di Saronno e zone limitrofe, avverso il provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Milano il 24 gennaio 2023. Dopo che la Corte di Appello di Milano, l’11 gennaio 2024, aveva confermato il decreto di confisca di primo grado, la Suprema Corte ha chiuso definitivamente la vicenda, rendendo irrevocabile la confisca. L’intero patrimonio verrà dunque acquisito dall’erario. L’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati curerà la successiva fase di liquidazione e destinazione dei beni. E’ giunta, quindi, parallelamente alla conclusione la fase delle indagini preliminari del procedimento penale aperto dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio a seguito dell’indagine patrimoniale di prevenzione. L’indagine si concentra sullo stesso imprenditore edile partenopeo, indagato unitamente ad altri 22 soggetti responsabili di aver accaparrato ingenti guadagni truffando lo stato tramite un indebito accesso al bonus facciata. La Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Varese, responsabile per le verifiche di competenza, aveva sviluppato specifica attività di riscontro. L’entità della frode sulla cessione del credito dei bonus edilizi, solo per il 2021, risultava ammontare a circa 7 milioni di euro. Gli accertamenti esperiti dalla Squadra Mobile della Questura di Varese hanno evidenziato come le società facenti capo all’indagato e ai suoi prestanome attestavano come eseguite e terminate le lavorazioni appaltate dai committenti quando, in realtà, non era sovente neanche stato predisposto il relativo cantiere nè richiesta la scia. Ciò al fine di conseguire, mediante l’opzione “sconto in fattura”, un indebito credito di imposta da poter monetizzare anticipatamente attraverso la cessione ad istituti bancari in buona fede. Gli approfondimenti esperiti hanno fatto emergere come le opere di restauro della facciata esterna degli edifici non venissero affatto eseguite, malgrado vi fosse formale attestazione di chiusura dei lavori. inoltre, nella gran parte dei casi in esame, i costi erano del tutto “gonfiati”, per cui spesso gli importi richiesti per i lavori di rifacimento della facciata superavano il valore stesso dell’immobile. Il 3 gennaio 2022 era stato infatti eseguito il provvedimento richiesto dal Questore di Varese di sequestro propedeutico alla confisca disposto dal Tribunale di Milano – Sezione autonoma misure di prevenzione, di importanti compendi immobiliari e beni mobili a carico dell’imprenditore di Saronno, attivo nel settore edile e immobiliare. L’uomo, originario della provincia di Napoli, già gravato da varie condanne passate in giudicato per reati finanziari e contro la persona, aveva un debito nei confronti dell’erario di circa 17 milioni di euro. Al fine di sottrarre l’imponente patrimonio ed i notevoli guadagni illeciti generati dalla commissione di plurimi reati lucrogenetici alle conseguenze patrimoniali di possibili azioni penali e di prevenzione, egli aveva intestato, nel corso degli anni, beni ed attività a prestanomi, continuando a gestire i propri affari illecitamente per interposta persona. L’attività investigativa condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Varese aveva evidenziato chiaramente che il soggetto aveva creato un’identità fittizia, dichiarando redditi esigui che lo ponevano su una soglia di indigenza. L’imprenditore da anni dichiarava di risiedere in un umile locale interrato sito in una palazzina alle porte di Saronno, illuminato da bocche di lupo. L’ambiente era risultato, tuttavia, totalmente disadorno e disabitato, mero schermo per supportare un’identità fiscale fittizia agli occhi dell’erario. Egli, in realtà, aveva sempre mantenuto un tenore di vita elevatissimo e tutt’oggi dimora abitualmente in una villa con piscina riscaldata unitamente alla sua famiglia. Le modalità con le quali l’uomo era solito condurre i propri affari ha certamente inquinato i meccanismi dell’economia locale, alterando gli equilibri della libera concorrenza e danneggiando le imprese che investono e lavorano onestamente nel settore edile. Lo stesso non aveva infatti esitato neanche ad accaparrarsi i ristori predisposti dallo Stato in favore delle aziende in difficoltà a causa del periodo pandemico. Dall’analisi dei flussi finanziari emergeva chiaramente che l’imprenditore, gravato da imponenti debiti nei confronti del fisco, in realtà era solito vivere nel lusso, spendendo la ricchezza accumulata presso noti negozi di Milano del quadrilatero della moda, in ristoranti stellati e autovetture di alta gamma, oltre a frequentare le più prestigiose e costose località turistiche. Il sistema di copertura creato, in grado di garantirgli impunità, lo aveva spinto anche a commettere continue violazioni al codice della strada: più di 20mila euro di sanzioni per violazioni al volante, non pagate perchè agli occhi dello stato egli nulla possedeva. Il sequestro preventivo aveva interessato 72 fabbricati, 22 terreni (tutti ubicati nell’area territoriale di Saronno e Comuni limitrofi), 3 autovetture, 2 delle quali di alta gamma, 4 autocarri, più di 20 orologi di alto pregio, numerosi gioielli, 30 rapporti bancari/finanziari, € 65.000 in contanti, 7 società e relativi complessi aziendali. (ITALPRESS).

Foto: Questura di Varese

Como, truffa ai danni dello Stato per 13,8 mln. 19 in custodia cautelare

COMO (ITALPRESS) – Alle prime luci dell’alba le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Como hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Monza nei confronti di 19 persone di cui 7 in carcere, 7 ai domiciliari e 5 sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria
nell’ambito dell’indagine denominata “Casa di carta” che ha riguardato un’associazione a delinquere dedita alle frodi ai danni dello Stato. Le indagini hanno avuto inizio nel 2023 a seguito dell’approfondimento di alcune operazioni finanziarie ritenute sospette poste in essere dagli amministratori di una società monzese, già coinvolti in procedimenti penali per condotte fallimentari e truffaldine. Le investigazioni hanno rivelato come la società fosse effettivamente alla mercè di un vero e proprio sodalizio criminale dedito alla commissione di reati fallimentari, frodi fiscali e truffe che aveva stabilito la propria base operativa in un capannone di Cinisello Balsamo (MI), locato ad una azienda neo costituita attiva nel settore della telefonia e intestata ad un prestanome. Le osservazioni eseguite presso l’immobile brianzolo permettevano di identificare diversi soggetti e ricostruirne le reti relazionali e di affari, consentendo di individuare alcune società su cui si concentravano le indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Como. Venivano pertanto avviate mirate analisi sui bilanci societari, sui conti correnti nonchè attività di intercettazioni telefoniche e presso i luoghi ove si svolgevano gli incontri “d’affari” del sodalizio attraverso cui si ricostruiva il modus operandi ideato per ottenere dagli Istituti di credito finanziamenti garantiti dallo Stato attraverso il Fondo di garanzia gestito da Mediocredito Centrale S.p.A. Dopo un maquillage contabile, la società di turno era pronta per presentare la domanda di finanziamento garantito, nella misura dell’80%, all’Istituto di Credito prescelto, con la complicità di un’agenzia finanziaria che lavorava nella città di Brescia in regime monomandatario e che si occupava di istruire la pratica in modo da agevolare la successiva istruttoria della Banca incassando, per questa intermediazione illecita, una percentuale sugli importi erogati. In questa fase l’Istituto di credito, oltre agli adempimenti burocratici, poteva decidere di inviare presso le sedi aziendali propri funzionari per effettuare anche sopralluoghi e ispezioni. In tali casi, il sodalizio organizzava vere e proprie messe in scena provvedendo, ad esempio, a tinteggiare il cancello del capannone affittato per l’occasione, posizionarvi una targa con il nome, portare sul posto dei macchinari e arruolare falsi operai da presentare quali dipendenti dell’azienda. Il capo del sodalizio e il suo braccio destro definivano questa attività di falsa rappresentazione quale vero e proprio “cinema” da creare a beneficio degli eventuali funzionari ispettori. All’esito dell’istruttoria la pratica di finanziamento veniva presentata dalla Banca a Mediocredito Centrale S.p.A. che deliberava l’ammissione alla garanzia pubblica, consentendo così all’Istituto di credito l’erogazione della somma richiesta, accreditandola sui conti correnti delle società in mano al sodalizio. Immediatamente dopo l’accredito, la provvista ottenuta veniva impiegata in minima parte per pagare i costi “fissi” (ad esempio le rate di precedenti finanziamenti erogati ad altre società fantoccio che bisognava onorare per non far saltare anzitempo le truffe in corso, sulla falsa riga dello schema Ponzi), mentre la maggior parte era spesa per esigenze personali (quali l’acquisto di autovetture di grossa cilindrata e camper) o drenata con varie modalità. Svuotando i conti correnti sociali, capitava che non ci fosse liquidità sufficiente per pagare alla Banca neppure le prime rate del prestito. Così, per prendere tempo e ottenere una moratoria sui pagamenti, il capo del sodalizio istruiva i suoi prestanome in vista del colloquio con i funzionari bancari, simulando situazioni di difficoltà finanziaria. In un caso, prima di entrare in Banca, il capo dettava alla sua testa di legno la linea da tenere con l’impiegato, al quale sarebbe stato raccontato che i mancati pagamenti delle rate erano da addebitarsi ad inadempienze dei fornitori dovute ai disagi creati dall’alluvione nel modenese del 2023. Nel corso delle indagini la Procura della Repubblica di Monza attuava un’efficace coordinamento investigativo con la Procura della Repubblica di Brescia, favorendo una proficua sinergia operativa tra il Nucleo PEF Como e quello di Brescia che stava procedendo, su un filone parallelo, nei confronti del medesimo agente finanziario operante in quel capoluogo. Al termine delle investigazioni il competente Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Monza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto: l’esecuzione di misure cautelari personali nei confronti di 19 soggetti ritenuti responsabili, in concorso, dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio, con l’aggravante prevista per i reati transnazionali; il sequestro preventivo diretto e per equivalente dei beni riconducibili agli indagati fino a concorrenza di 13,8 milioni di euro quale profitto dei reati contestati.(ITALPRESS).

Foto: Guardia di Finanza di Como

Museo Bagatti Valsecchi Milano celebra 30 anni di apertura al pubblico

MILANO (ITALPRESS) – Erano gli anni Ottanta del XIX secolo e nel cuore di Milano tra via Gesù e via Santo Spirito, oggi cuore del Quadrilatero della Moda, vivevano due fratelli, i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi che avevano un sogno: ristrutturare la dimora della loro famiglia ispirandosi alle abitazioni del Rinascimento lombardo. Iniziarono così a collezionare dipinti e manufatti d’arte applicata quattro-cinquecenteschi e in circa vent’anni di lavoro appassionante allestirono una casa unica nel suo genere e allo stesso tempo avveniristica, dotandola della luce elettrica e dell’acqua corrente. All’ingresso posero un motto latino che ancora oggi accoglie i visitatori “Amicis pateo aeternumque patebo” (“Sono aperta agli amici e sempre lo sarò”) e avvenne proprio questo, come testimonia il Libro degli Ospiti che raccoglie oltre 10.000 firme di tutti coloro che dal 20 ottobre 1886 al 29 maggio 1975 visitarono Casa Bagatti Valsecchi, disegnando una ricchissima trama di relazioni al centro della quale si colloca la dimora: intellettuali, scrittori, aristocrazia italiana ed europea, jet set internazionale, mondo del collezionismo e degli studiosi d’arte, senza dimenticare le infermiere volontarie della Prima Guerra Mondiale e le maestre con le loro scolaresche. Sì perchè dopo la morte di Fausto e di Giuseppe, Casa Bagatti Valsecchi continuò a essere abitata dai loro eredi sino al 1974 e fu Pasino, figlio di Giuseppe ed erede delle collezioni d’arte di famiglia, che – in pieno accordo con i propri figli Pier Fausto, Cristina, Anna Maria e Fausta – decise di donare le collezioni d’arterinascimentale e i manufatti raccolti dal padre e dallo zio a una Fondazione appositamente costituita. Parallelamente, Palazzo Bagatti Valsecchi fu alienato alla Regione Lombardia, la quale si impegnava a ospitare in comodato perpetuo e gratuito le raccolte d’arte all’interno degli appartamenti storici al piano nobile del Palazzo, così da preservare lo stretto rapporto tra collezione e ambienti voluta dai due collezionisti a fine Ottocento. Fu così che il 22 novembre 1994 aprì per la prima volta al pubblico il Museo Bagatti Valsecchi e oggi dopo 30 anni è ancora “aperto agli amici”, rafforzando sempre di più il suo ruolo di casa che accoglie, intrattiene, fa cultura e si vuole aprire anche all’esterno, oltre le proprie sale. “Museo oltre i confini” è il titolo del progetto che il Museo ha ideato per celebrare i 30 anni di apertura con un duplice obiettivo: consolidare lo stretto legame che lo unisce con il suo pubblico già affezionato e allo stesso tempo coinvolgere nuovo pubblico, ampliando appunto i propri confini, per divulgare i contenuti valoriali e sociali che i fondatori hanno ideato e realizzato in un luogo simbolo della Milano di fine Ottocento. “Museo oltre i confini” non è solo un programma di eventi, ma molto di più: è un progetto che vuole porre le basi di una presenza del Museo Bagatti Valsecchi in tutto il territorio milanese, dal centro alle periferie, con la convinzione che un’istituzione culturale deve promuovere forme di apprendimento “significativo”, in grado di indirizzarsi agli interessi e alle esperienze reali dei visitatori, di qualsiasi età e vissuto. Da novembre prossimo verranno così proposte una serie di attività didattiche nelle scuole e nelle biblioteche di quartiere per avvicinare bambini, ragazzi e adulti alla storia del Museo e alle attività che svolge: saranno proprio gli operatori museali a recarsi nelle aule scolastiche con i laboratori “Progetta la tua casa museo” e nelle biblioteche, per poi invitare i partecipanti a visitare il Museo e le sue collezioni, con l’obiettivo di attivare un circolo virtuoso che stimolerà i partecipanti a voler visitare altri luoghi della cultura coinvolgendo così anche un ampio pubblico. Le conferenze aperte al pubblico nelle Biblioteche si terranno martedì 19 novembre alle 17.30 alla Biblioteca di Baggio, mercoledì 20 novembre alle 17.45 alla Biblioteca di Affori e venerdì 22 novembre alle 17.00 alla Biblioteca di Calvairate. Dall’inizio dell’anno inoltre ha preso il via il cartellone culturale Stasera al Museo. Vivere nel tempo: quattordici appuntamenti di musica, teatro e danza che da marzo a dicembre stanno portando in scena il Tempo nelle sue multiformi sfaccettature – grazie ad ospiti di eccezione quali Paola Turci, Giovanni Caccamo, Ippolita Baldini e Tindaro Granata – invitando i visitatori a riflettere sul bagaglio della storia che è fondamento per vivere l’oggi e proiettarsi verso il futuro. Le celebrazioni per i 30 anni del Museo Bagatti Valsecchi culmineranno tra il 20 e il 24 novembre, con cinque giorni in cui il Museo organizzerà varie attività, tra cui visite guidate gratuite con ingresso ridotto, l’appuntamento con Stasera al Museo del 20 novembre a prezzo ridotto con l’esibizione di voce e pianoforte di Giuseppe Anastasi, storico autore di grandi interpreti della canzone italiana come Arisa e il 23 novembre alle 16 una conferenza – anch’essa gratuita – dedicata a Pier Fausto Bagatti Valsecchi, fondatore del Museo da poco scomparso. Così Camilla Bagatti Valsecchi, Presidente della Fondazione Bagatti Valsecchi, parla di questo importante momento per il Museo: “Sono passati quasi cinquant’anni da quando abbiamo lasciato la casa in cui sono nata e trenta da quando è nato il Museo. Il percorso è stato straordinario, di crescita continua e io sono grata di aver vissuto tutte queste fasi. Mi trovo alla presidenza di un Museo che rispecchia la mia idea, che è sempre stata quella di proseguire la strada tracciata dai fratelli Fausto e Giuseppe, ossia di una casa che fosse aperta agli artisti e agli amici. Ora il Museo Bagatti Valsecchi è un luogo vivo, con una costante crescita di visitatori e persone che si affezionano e tornano a trovarci, perchè la nostra proposta è sempre varia e intrigante”. E conitunua il Direttore del Museo, Antonio D’Amico: “Festeggiare da Direttore il compleanno dei 30 anni di apertura del Museo Bagatti Valsecchi è una grande gioia per me, perchè è un momento di festa per il Museo che riscopre con sempre maggior forza la propria identità di casa aperta agli amici e pronta ad accogliere tutti coloro che vorranno venire a fare un incontro con la bellezza, con l’arte, la musica e la cultura. I fratelli fondarono questo luogo a metà Ottocento con questo spirito di armonia tra le arti che era nel DNA del Rinascimento e a noi ora il compito di tenere viva questa operosità e questo ricco dialogo tra le arti”.(ITALPRESS).

Foto: Maria Chiara Salvanelli Ufficio stampa Museo Bagatti Valsecchi

Regione Lombardia premia i cestisti “speciali” dell’Abc Virtus Mantova

MILANO (ITALPRESS) – “Cuore, coraggio e passione. Sono queste le ‘armì dei tre sognatori che il 18 novembre 2015 decisero dare vita a un progetto che, fino a qualche tempo prima, era solo una bellissima idea. Così è nata l’ABC Virtus Mantova. Un risultato straordinario che assume un valore ancora più importante perchè la Virtus Mantova non è ‘solò una squadra di basket che, dopo appena 9 anni, può vantare un settore giovanile che conta oltre 200 iscritti. E’ un ‘progetto socialè che ha consentito alla Virtus di diventare, in questi anni, un punto di riferimento importante per l’intero territorio mantovano per lo sport per disabili”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani questo pomeriggio al 26° piano di Palazzo Pirelli ha premiato ABC Virtus Mantova, società di pallacanestro che la scorsa stagione ha vinto il campionato CSI di basket disabili in Emilia-Romagna. “Lo sport è un potente veicolo di inclusione – ha sottolineato Federico Romani – e la disabilita oggi non è più un ostacolo. Gli atleti della Virtus sono tipi ‘tostì. Il messaggio che ci mandano è chiaro: bisogna crederci. Sempre. Un messaggio diretto alle persone diversamente abili, ma non solo. Il loro coraggio è un esempio per tutti noi, nella vita privata e pubblica”. ABC Virtus Mantova è nata nel 2015 dall’idea di tre appassionati di basket, Simone Arru, Livio Bosi e Federica Cestari. Nata come una piccola realtà sportiva, la Virtus Mantova oggi ha la prima squadra femminile in Serie C e può vantare un settore giovanile che conta oltre 200 iscritti di un’età compresa tra i 4 e i 18 anni e partecipa a vari campionati organizzati dalla FIP (Federazione Italiana Pallacanestro), dalla Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti), dal CSI (Centro Sportivo Italiano) e dall’ AICS (Associazione Italiana Cultura Sport). L’obiettivo dell’ABC Virtus Mantova, fin dalla sua fondazione, è stato quello di proporre un’idea di pallacanestro non legata necessariamente al conseguimento del “solo risultato, ma al coinvolgimento del maggior numero possibile di ragazzi del territorio anche attraverso i diversi i centri della società dedicati al minibasket nel mantovano: Stradella, Castel D’Ario, Marmirolo, oltre che Mantova. Il progetto sociale più importante è “Special Ability”, un’iniziativa che intende sensibilizzare la società sulle capacità delle persone con disabilità attraverso il basket. Un altro percorso sportivo di inclusione è “Showdown”, in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti per promuovere il ping pong per persone con disabilità visiva. Il Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Alessandra Cappellari (Lega), che ha promosso l’iniziativa, ha evidenziato “l’importanza della presenza di una rete di associazioni diffusa sul territorio mantovano che supporta e sostiene l’attività della Virtus Mantova. Senza condivisione di obiettivi e progetti, infatti, sarebbe stato impossibile per la Virtus diventare in meno di dieci anni un punto di riferimento importante per l’intero territorio mantovano nel basket per disabili. Da parte nostra cogliamo l’occasione di questa premiazione per rilanciare l’idea di un Campionato regionale di basket in Lombardia che veda tra i giocatori esclusivamente atleti diversamente abili, così che la competizione sia solo tra questi ragazzi e quindi alla pari”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Consiglio Regionale Lombardia